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125 anni fa nasceva
il cinema e il nostro immaginario cambiò. Breve storia della
straordinaria invenzione dei Lumière fino allo sbarco delle
major di Hollywood e dei blockbuster nelle sale di tutto il
mondo.
Il
pre cinema
Il taumatropio, il
kinetoscopio, la lanterna magica,
il prassinoscopio,il fucile
fotografico e molti altri furono gli
antenati del cinema, tasselli importanti per
arrivare all’invenzione del cinema .
I fratelli Lumière, Louis e Auguste, fecero nel 1894
conoscenza del kinetoscopio, una
macchina inventata dall’americano
Thomas Edison, che permetteva una visione
individuale delle immagini, e da questo strumento
derivarono la loro invenzione: l’applicazione del
meccanismo usato per la macchina da cucire al
trascinamento della pellicola (già inventata e
provvista di fori laterali). L’invenzione dei
fratelli Lumière permetterà una visione collettiva
delle immagini, arrivando a far vedere 16 fotogrammi
al secondo sullo schermo.
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Il 28
dicembre del 1895, a Parigi, al
numero 14 di Boulevard des Capucines, all’Hotel Scribe, i
fratelli
Lumière mostrarono per la prima volta al pubblico
la loro nuova invenzione: il cinematografo. Proiettarono il
loro
primo film "L’arrivée
d’un train en gare de La Ciotat", in italiano
"L’arrivo di un treno alla stazione La Ciotat"; quella
stessa sera, i fratelli Lumière diedero inizio ad una nuova
era, o meglio ad una nuova arte, l’arte del Cinema,
presentando al mondo intero ciò che essi stessi chiamarono
il
cinématographe. Una pellicola girata in una
stazione ferroviaria, un cortometraggio,
incentrato sull’esistenzialismo, sul nostro bisogno di
partire e poi tornare, il treno visto come il mezzo,
attraverso il quale scopriamo il mondo, attraverso il quale
diciamo addio a qualcuno o lo aspettiamo per abbracciarlo,
una stazione ferroviaria come luogo di mezzo, tra di noi e
il mondo. Gli spettatori quella sera di tanti anni fa,
rimasero stupiti nel vedere i movimenti, i volti, le
emozioni dei protagonisti, che non erano a conoscenza del
ruolo che avrebbero avuto. Molti raccontarono che ebbero
paura quando videro la scena del
treno in marcia, quasi il treno
stesse davvero entrando nella sala e li potesse travolgere.
Gli spettatori erano quasi tutti della borghesia parigina
(non dimentichiamoci che il Boulevard des Capucines era una
delle strade d’élite della capitale francese). La notizia
della prima proiezione pubblica venne accolta con grande
entusiasmo e la sala si riempì di curiosi, che non vollero
perdersi l’opportunità di assistere a questa prima mondiale.
Il lavoro
ultimato dai fratelli Lumière era frutto di anni di
inventiva e di studio, già in America, da
diverso tempo, si stava sviluppando l’idea
di poter creare delle
immagini in movimento;
Thomas Alva Edison aveva creato il Kinetoscopio, Dickson la
pellicola a 35 millimetri e Eastman la pellicola Kodak.
Anche un francese
Augustine Le Prince, nel 1888,
sette anni prima della pellicola dei due fratelli Lumière
elaborò un filmino, della durata di 3 secondi, utilizzando
una pellicola che riusciva a scorrere 16 fotogrammi al
secondo. Per molti, questo fu il prototipo del film e Le
Prince il vero inventore del cinema, ma questa teoria non fu
mai riconosciuta dalla storia, che consacrò i due fratelli
di Lione, per sempre come gli unici inventori della macchina
capace di filmare dal vero e proiettare su di uno schermo
ciò che aveva girato. Al termine del film, quella fredda
sera, a Parigi, tra gli applausi, Louis e Auguste Lumière
venivano consacrati alla storia.
Uno degli
spettatori di quella proiezione era George Mèlies,
di professione mago e illusionista, che fu il primo a capire
che era nata una nuova Arte: il cinema. Egli divenne regista
e attore del primo cinema fantastico: Viaggio nella
luna, ispirato al romanzo di Jules Verne.
Alcuni titoli
di Mèlies furono:
- L’uomo
orchestra
- Viaggio
attraverso l’impossibile
- I viaggi di
Gulliver
- L’homme à la
tête de cauchu
Quella
pellicola ha rappresentato un punto di inizio, per ciò che
comunemente viene definita la Settima Arte, quella pellicola
e quella stazione ferroviaria, posta vicino a Marsiglia sono
ancora oggi il simbolo della nascita di qualcosa che ha
cambiato le nostre esistenze, per sempre. Un regista di nome
Francesco Crispino
è tornato alla Stazione de La
Ciotat
ed è tornato per girare lì un cortometraggio che si chiama "
Retour
à La Ciotat", seguendo le orme dei fratelli Lumière,
queste sono le sue parole: "
La nostra civiltà è composta da
un miscuglio di rovine e memoria, tornare nei luoghi
originari significa farli rivivere in noi e attraverso il
ricordo che essi generano in noi".
Il primo film
comico nella storia del cinema, realizzato dai Lumiere,
s’intitola L’innaffiatore innaffiato.
Il 28
dicembre 2015 il cinema ha compiuto 120 anni , per
l’occasione la Tandem Entertainment ha voluto celebrare
questo anniversario, con un’idea davvero unica, ovvero il
riassunto
di ben 120 anni di cinema, in meno di 4 minuti.
Si tratta di un cortometraggio che riesce a racchiudere le
scene dei film cult che hanno segnato la storia del cinema,
da quello dei fratelli Lumière, ai moderni cartoni animati,
mostrando capolavori di artisti come Woody Allen, Alfred
Hitchcock e Federico Fellini, in tanti piccoli secondi, che
riusciranno a strappare un sorriso, una lacrima, stupore.
Proviamo ora a
pensare come, nel corso di tutti questi anni sia cambiato il
mondo del cinema, dal cinema muto a quello
in 3D. Nelle prime pellicole nessuno degli
attori era in grado di emettere un suono, ma per smorzare il
silenzio, che sarebbe potuto piombare nelle sale, spesso
orchestre o alcuni strumenti, dal vivo, in sala,
accompagnavano lo scorrimento delle immagini. Nonostante i
personaggi non potessero parlare, molti di loro sono entrati
per sempre nella storia, come
Charlie Chaplin e Rodolfo Valentino,
quest’ultimo iniziando ad inseguire ciò che poi è diventato
"
Il sogno di Hollywood". Fu solo negli anni Venti del
Novecento, che grazie ad uno studio approfondito sul suono,
si ebbe il
primo film sonoro
che fu Don Giovanni e Lucrezia Borgia,
prodotto dalla Warner Bros nel 1926; nel
corso del film, per la prima volta si poterono sentire i
rumori delle spade e la musica inserita all’interno della
pellicola. Per ascoltare la voce degli attori, invece, si è
dovuto aspettare un altro anno, con l’uscita del film
Il Cantante di Jazz, prodotto sempre dalla
Warner Bros e uscito nelle sale il 27 ottobre 1927.
I primi film
erano solo in bianco e nero, il primo
film
a colori fu A visit to the
seaside
uscito nel 1908, che mostrava a colori, per
quasi otto minuti la banda scozzese degli Highlanders e un
complesso di nome White Coons, vestiti da Pierrot. Per
arrivare al processo a colori la storia fu molto lunga, si
parte, infatti, dalla
colorazione. Ogni fotogramma veniva
colorato a mano; già personaggi come i fratelli Lumière e
Méliès sperimentarono queste tecniche, fino ad arrivare ai
colori di "Cabiria" del 1914. Si arrivò, così alla cromo
cinematografia, con il Kinemacolor, il Prizma Process ed il
procedimento Technicolor, per poi giungere fino al
Kodachrome.
Arrivano primi
"
effetti speciali" come i primi montaggi o
come il celeberrimo film Viaggio nella Luna
apparso nelle sale nel 1902, creato
dall’illusionista francese Georges Méliès e
che noi tutti ricorderemo come quella luna che ha un razzo
schiantato nel suo occhio, che spesso appariva nei nostri
libri di storia.
I primi film
comici, le cosiddette "
comiche", hanno una durata di circa
10 minuti e mostrano frenetici inseguimenti, risse
colossali, mobili sfasciati, torte in faccia… In Italia
troviamo Polidor Tontolini, Cretinetti, Ridolini che
interpretarono film comici, all’estero la vera comicità è
rappresentata da Carlie Chaplin, Buster Keaton e Harold
Lloyd.
Iniziò,
successivamente, l’epoca del Neorealismo,
in particolare dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando
artisti del calibro di Luchino
Visconti e Roberto Rossellini
iniziarono a raccontare le macerie rimaste nelle città. In
particolare, questi artisti, prendevano dalla strada i loro
attori, per mettere in scena la verità, ovvero i soprusi e i
diritti negati dei più poveri, dei più deboli, mostrando,
per la prima volta, nella storia del cinema, le cose così
come esse erano nella realtà.
Da film come
"Ladri di biciclette" di De Sica e "
Riso amaro" di De Santis,
siamo passati poi a film che hanno creato la
Commedia all’Italiana, portando sul grande schermo
prototipi e critiche sugli usi e sui costumi di una nazione
in ripresa. Nel corso degli anni, tante sono state le
innovazioni cinematografiche, dai film western di Sergio
Leone alla Nouvelle Vague francese, per arrivare all’America
degli ultimi anni del Novecento, per arrivare a Martin
Scorsese e Francis Ford Coppola, per finire sui primi
effetti speciali di E.T. fino al 3D quotidiano. Oggi le
moderne tecnologie sono in grado di realizzare dal nulla un
personaggio, con ciò che chiamiamo Avatar o
sono in grado di restaurare un vecchio film o un cartone
della Disney, oggi la tecnologia ha cambiato anche il modo
di vivere il cinema stesso, portando alla ribalta i nuovi
modi di vivere di una società in continuo cambiamento.
È cambiata la
società, ma è cambiato anche il modo di "
fare il cinema"
proviamo a pensare ad attrici – icone come Sofia
Loren
o Marylin Monroe, che sono state
protagoniste di una storia, della loro storia e della storia
moderna. Oggi il polo cinematografico non è più solo
Hollywood, ma anche il suo gemello Bollywood e le industrie
cinematografiche continuano a sfornare attori, continuano a
sfornare icone e modelli, troppo spesso irraggiungibili, ma
che entrano nelle case e nel cuore di ognuno di noi. Oggi,
per vedere un film non è necessario andare al cinema, basta
accendere un PC e trovare le anteprime assolute. Oggi, il
mondo è cambiato, ma anche per il Cinema, ci sono valori,
che forse non cambieranno mai, perché anche se sul divano
della propria casa si sta comodi, niente potrà sostituire
l’emozione di sedersi tra le poltroncine rosse di quel
cinema, che ci ha visti crescere.
Ma per noi, cosa
rappresenta il Cinema?
Non è facile
rispondere a questa domanda, proviamo a pensare un po’ alla
nostra
vita e alla nostra cultura cinematografica.
Quanti di noi si saranno commossi guardando Titanic,
quanti altri avranno sognato di essere dietro la sala di
riproduzione di Nuovo Cinema Paradiso, chi
non si è messo a ridere guardando Tre Uomini e una
Gamba? Quanti di noi si sono rifugiati all’interno
di un cinema, per dare il primo bacio, proprio come accadeva
nel Tempo delle Mele o quanti si sono
rifugiati lì a piangere e per fare un punto sulla propria
vita? I film, tutti i film, oramai sono entrati a far parte
della nostra esistenza, accompagnano la nostra vita, i
nostri gesti quotidiani, le nostre azioni. I film ci fanno
sognare, fanno mettere un punto alle nostre
esistenze, ci fanno ricominciare, semplicemente perché hanno
al loro interno qualche parte di noi, che non cambierà mai.
"
Non c’è
nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la
coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze
segrete dell’anima." ( Ingmar Bergman)
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