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VISITARE RENNES
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INFORMAZIONI E GUIDA.
Crocevia fin
dall'epoca romana, la vibrante capitale della Bretagna si trova all'incrocio
delle autostrade che collegano le principali città della Francia
nord-occidentale. È una città ben strutturata, con un centro elaborato e
maestoso e un superbo quartiere medievale in cui è una gioia perdersi. Di notte,
questa città studentesca ha un'infinità di posti vivaci in cui fare un salto per
una pinta, mentre la selezione di ristoranti è superba.
Un misto di poesia, storia e giovale modernità. É questa la
sensazione quando si arriva a Rennes, che scegli inizialmente di visitare
senza pretese, per poi scoprire una città ricca di fascino.
C'è da innamorarsi di un posto così, che si presenta con
gusto ed eleganza, tanto che viene voglia di conoscerla il
più possibile. |
La
città ospita poco più di 215.000 abitanti ed è capitale della sua regione, la
Bretagna
(Bretagne in francese, Breizh in bretone), e del dipartimento
Ille-et-Vilaine (Il-ha-Gwilen in lingua bretone). Città
attenta a prendersi cura del cittadino, così come del turista o dello
studente fuori sede: nel 2016 contava circa 66 mila studenti universitari,
attratti dal primato che faceva di Rennes – dagli anni '80 – uno dei
più importanti centri francesi nel settore delle telecomunicazioni e
dell'alta tecnologia. Oggi primeggia come centro di innovazione
digitale di tutta la Francia e di recente è stata votata "città più
vivibile della Francia".
Rennes
è una città ben strutturata: in servizi, cultura, architettura, storia e arte.
Il centro storico, uno splendido quartiere medievale, si caratterizza per
le tante case in graticcio del XVII secolo, colorate, e a cui fanno eco
quelle XVIII e XIX secolo, in particolare gli edifici in stile Art Déco,
stile che in città si arricchisce in modo univoco grazie all'arte del mosaico
di Odorico, una famiglia di artisti originari italiani, provenienti dal
Friuli. Tra storia e modernità (con la Vieux Rennes, le numerose
case a graticcio e altri importanti monumenti da una parte, e dall'altra con i
Champs Libres, spazio multimediale tra i più grandi e frequentati della
nazione), Rennes si propone da anni come una delle città più amate del Paese.
Non resta che andare a scoprirla iniziando da questa breve lettura.
Sembra
quasi di sentirlo il rumore dell'Oceano, di quell'Atlantico
mai troppo lontano e raggiungibile in poco meno di un ora. Bellissimo con le sue
maree e le grandi distese che allo sguardo regalano momenti indescrivibili. Per
antonomasia Rennes (Roazhon in bretone) rappresenta la 'porta
d'ingresso' della Bretagna e dei territori di confine della Normandia,
tutto un altro mondo direbbero in molti. Luogo ideale per
raggiungere località più famose, situata all'incrocio delle principali vie che
collegano la Francia del nord-ovest e, soprattutto, tra le più importanti
per raggiungere
Mont Saint Michel
e
Saint Malo, e tante altre località della regione come
Dinan, e poi Dinard, elegante città della riviera
atlantica, o la foresta di Brocéliande, il sito megalitico di Roche
aux Fèes, e poi castelli medievali come quelli di Combourg e
Fougères, e ancora
Brest o Vannes e tante altri posti di questa parte di Francia, così
come della vicina
Normandia.
Siamo
in un luogo dove tutto sembra possibile, anche tornare indietro nel tempo.
Provate ad addentrarvi tra le sue stradine medievali, quelle del centro
storico, in zona Sainte-Anne o tra i vicoli di Saint-Yves, o per
le strade in stile Liberty lungo i corsi d'acqua della zona La Vilaine.
C'è tutto un mondo da scoprire, fatto di cose semplici, di case e di strade che
niente hanno di straordinario, eppur catturano per un qualche dettaglio: la
semplicità armoniosa della costruzione, un angolo artistico che passa quasi
inosservato, un sottotetto colorato a mosaico, una finestra dalle persiane
colorate o magari incorniciata da decorazioni floreali, una caffetteria che
profuma di dolci e caffè, un bar che la sera si riempie di bella gente. Ad
aggiungere poesia c'è poi lo scaffale di libri nella scala del palazzo che ci
ospita durante il soggiorno, a disposizione di tutto il condominio in una
condivisione che sarebbe bello riproporre anche al rientro a casa.
Scene di vita quotidiana a Rennes
Il
centro storico di Rennes, la parte più antica dell'odierna città, fu
danneggiato da un incendio nel 1720, anche se rimangono tuttavia oggi alcune
autentiche tracce: le strade acciottolate, strette e sinuose intorno a Place
Sainte-Anne per esempio, le vediamo ancora oggi fiancheggiate da case a
graticcio. Le stesse case le troviamo anche lungo le strade Saint-Sauveur,
Saint-Georges, Saint-Malo,
Saint-Guillaume, rue des Dames, rue du Chapitre, Vasselot,
Saint-Michel, de la Psallette e intorno alle piazze di
Champ-Jacquet, des Lices e Rallier-du-Baty. Place des Lices
in particolare, un tempo veniva utilizzata per gli antichi tornei dei
cavalieri e la vediamo invece oggi affollata dalla gente che si reca
al
mercato del sabato, uno dei più grandi di tutta la Francia (il secondo più
grande secondo i dati). Al mattino, nel giorno del mercato, la città si
risveglia al rumore e ai profumi degli allestimenti di più di 300 produttori.
L'atmosfera è festosa, conviviale e si apprezza in particolare per la
possibilità di degustare i prodotti tipici della regione, tra cui il sidro e le
famose 'gallette-saucisse'.
Rennes, città di giovani
Data
la numerosa popolazione studentesca, la città vibra di giovani entusiasmi. Lo si
nota ovunque. Alcune strade, come la Rue Saint Michel, si presentano in
ambo i lati con un locale affiancato all'altro, tra bar, creperie (e galleterie),
caffetterie e ristoranti. Pensate che qui, la gente del posto usa chiamare Rue
Saint Michel la "rue de la soif", la "Via della Sete"). E non solo
il venerdì e il sabato, ma soprattutto il giovedì (il "Jeudi Soir"), è
questa la sera principe di tutto l'anno accademico, quella in cui i bar si
riempiono di così tanta gente da far diventare le serate memorabili. Poco
più ad nord-est del centro, oltre il bel Palais Saint Georges e i suoi
giardini, e poco prima del quartiere universitario di Rennes, troviamo
uno dei luoghi prediletti della gente del posto, meta immancabile delle
passeggiate domenicali: è il Parco di Thabor, giardino all'inglese con
tanto di orto botanico e roseto, che troviamo di poco spostato rispetto all'Abbazia
di Sainte-Mélanie. Ci passò nel 1838 il noto scrittore Stendhal, che annotò
quanto per via "dell'effetto molto piacevole all'ora del tramonto, sembrava
di essere in un quadro del Canaletto...". Insieme ad altri parchi e
giardini, come quelli del Parc Oberthür, fa di Rennes una delle città più
verdi di Francia (829 ettari di spazi fioriti e 400 giardinieri addetti a
rendere la città sempre più attraente e curata).
Rennes e la sua storia
Un
tempo Rennes era la città dei mulini e dei vigneti, per poi diventare
intorno al XV secolo una importante città commerciale e finanziaria,
organizzata in corporazioni dette 'giurande', con quella dei 'merciai'
senza dubbio più prospera tra tutte. La
storia di Rennes va molto più indietro rispetto alla sua epoca di
maggiore splendore. L'occupazione del sito nel quale è poi sorta la città è
dimostrata sin dalla preistoria, mentre in epoca celtica già
esisteva un primo nucleo urbano, conosciuto con il nome di 'Condate'
e posizionato alla confluenza dei due corsi d'cqua il Vilaine e l'Ille.
Nel II secolo a.C. si registra la presenza dei tribù dei Redones (Redoni,
in italiano), un popolo gallico, da cui la città ha probabilmente preso il nome.
In questi territorio, poi conosciuti come Gallia occidentale, andò a
formarsi una federazione di tribù galliche con la parte occidentale della
penisola che andava ad accogliere la più cospicua migrazione: erano chiamati
Aremorici, dal celtico 'are mori', cioè "coloro che vivono davanti al
mare". I
Romani, che la conquistarono nel 52 a.C., la vollero capoluogo della
Civitas, dando impulso a nuove espansioni e sviluppo commerciale. Ad oggi il
Bretone è considerata l’unica lingua celtica sopravvissuta al di fuori
dei confini britannici, della Grande Bretagna per l'appunto, e per questo
molto simile infatti simile al gallese e all'irlandese. Ne parliamo in dettaglio
nella parte dedicata alla
Storia di Rennes.
In primo piano: la Rennes medievale
rivive nel presente
Si
racconta che nel medioevo la Place des Lices veniva animata dalle giostre
di Bertand du Guesclin, il cavaliere guerriero distintosi in diverse
battaglie, tra cui la Guerra dei Cento anni tra Francia e Inghilterra.
Era il 1337, quando il giovane, descritto come un brutto e deforme
ragazzo dalla grande forza di carattere, praticamente rinnegato dalla sua nobile
famiglia bretone, arrivò in tenuta contadina, cavalcando - dice la leggenda - un
vecchio ronzino; fattosi prestare quindi un'armatura, fu capace di stupire
tutti, spettatori e famiglia inclusa, per le grandi abilità cavalleresche.
Dal 1622, in questa stessa piazza si tiene il mercato. Si ha modo di
notare ancora oggi l'agricoltore locale che allestisce il proprio banco di
frutta e verdura, generalmente con carciofi, porri, formaggi e miele, e
soprattutto mele, a far notare l'eccellente produzione di sidro
del territorio.
Relax ad un tavolo su strada
Durante
il giorno o la sera, sedetevi al tavolo di uno dei tanti locali con veranda e
tavoli all'aperto: i raggi del sole a tarda sera sono speciali e i
tramonti si prolungano verso la notte regalando colori intensi e meravigliosi. A
questi stessi tavoli avrete l'occasione di ordinare i
prodotti tipici di Rennes e della Bretagna: il sidro per l'appunto
(una bevanda ottenuta dalla fermentazione alcolica di mele), che qui troverete
servito in grandi tazze, quasi come quelle del latte a colazione; e poi le "galettes",
delle sorti di crepes ma di grano saraceno e ripiene con ingredienti salati come
prosciutto, funghi, uova e formaggio, oppure anche abbinate ai dolci,
solitamente al gelato. In città le 'creperie' la fanno da padrona, ma non
mancano anche i ristoranti più tipici, come quelli bretoni o francesi, o anche
quelli di accento più internazionale, come indiani o giapponesi (questi ultimi
sembrano prevalere, così come i turisti o i negozi di tipo giapponese). La città
medievale è visibile in tutto il centro storico, nonostante il grande incendio
che nel 1720 distrusse gran parte della città.
Rennes, città di mulini
Il
fuoco avvolse Rennes una sera di dicembre del 1720 e durò otto giorni, "infiammando
la città come un mare di fuoco", distruggendo 33 strade, 850 case in legno e
lasciando più di 8000 persone senza casa. A poco servì il legame che unisce
la città all'acqua, un legame così forte che un tempo era una città
di mulini, città d'acqua per l'appunto. Lungo la
Rue Dupont des Loges, una bella strada situata nel cuore del quartiere
di La Vilaine, si può vedere l'antico mulino sul Vilaine, che
conserva la struttura di fine XIX secolo. Sulla stessa via si trova l'Hôtel
Particulier Jean Janvier (sindaco di Rennes dal 1908 al 1923), una bella
costruzione di inizio Novecento, decorata secondo i canoni stilistici
dell'epoca. Fu soprattutto dopo il grande incendio che la città si diede una
maggiore organizzazione di sfruttamento delle acque del fiume. "L'acqua si
poteva comprare a un soldo a secchio dai portatori che passavano in strada",
come raccontano le cronache nel XIX secolo. Lo sviluppo industriale di Rennes
è dovuto in gran parte ai mulini, alle concerie, ai lavatoi, e poi fonderie,
fabbriche, a gas o a mattoni. La guida locale di Rennes, una bella
signora che sembra conoscere la città meglio delle sue tasche, ci racconta
che... continua a leggere:
Rennes, città d'acqua.
Le case in legno di Rennes
Rennes
è una delle città in Francia con il maggior numero di case a graticcio (in
totale sono 286). I quartieri delle Maisons à pan de bois, come vengono chiamati
in francese, sono onnipresenti e hanno disegnato la topografia urbana della
città. Oggi sono ancora orgoglio e vanto della Vieux Rennes e simbolo
imperturbato della città. Vennero edificate in abbondanza anche grazie alla
presenza di tante foreste secolari intorno alla città. Ci si perde volentieri
tra le incantevoli strade acciottolate di rue Le Chapitre
e Saint-Sauveur, per poi arrivare in Place St Anne e rue St
Michel, così come in Place du Champ Jacquet. In Rue
Saint-Guillaume, al civico 3, troviamo la Maison Ti-Koz, più volte
bruciata e più volte messa a nuovo. Belle e caratteristiche anche quelle in
Rue de la Psalette. La costruzione di questo tipo di case, tipicamente
edificate con pannelli di legno e colorate nella parte ad intonaco, va oltre il
Medioevo e - così come in tutta la Bretagna – avviene fino al XVII
secolo. Negli edifici preesistenti, a partire dalla seconda metà del XVII
secolo, il legno verrà poi nascosto con del rinzaffo, uno strato d'intonaco di
malta e sabbia. Il grande incendio distrusse 850 case in legno, causando più di
8000 sfollati. Nel tempo fu possibile recuperare quelle rimaste e favorirne la
manutenzione. Oggi si noteranno quante di queste case sono sotto un attento e
frequente restauro, altre purtroppo stanno venendo giù, in un lento sgretolarsi
come fossero castelli di sabbia.
Le case a graticcio le troviamo sparse nel cuore del centro storico.
Si prenda nota delle vie elencate, considerando che in città
i nomi delle strade sono riportate in due lingue, francese e bretone
(l’unica lingua celtica sopravvissuta al di fuori dei confini britannici). In
Rue du Chapitre, si ammirano tantissimi esempi di architettura medievale
in legno, così come nella Place St Anne, dove un tripudio di case
tipiche, tra legno e colore, fan da cornice a creperie, bar e ristoranti
di ogni sorta. Al lato della piazza si trovano la chiesa Saint-Aubin e la
rue Saint-Michel, punto cardine della vita notturna di Rennes,
animata di sana vivacità e comunque sempre molto tranquilla (la zona è anche
servita dalla stazione della metropolitana: stazione di Sainte-Anne).
Le vie medievali più belle di Rennes le troviamo in un raggio che diparte da
questa piazza. Da qui, dietro le facciate, attraverso passaggi sporgenti e porte
basse, si possono intravedere piccoli cortili che si aprono a noi per mostrare
scale, balaustre in legno e tetti in ardesia (si ammiri per esempio la facciata
interna dell'ex Convento dei Carmelitani - Maison des Carmes, in rue
Vasselot, o quella splendida dell'Hôtel de la Noue, in place de Lices).
Intorno al XVII secolo iniziano a prendere forma le costruzioni in pietra,
sviluppatesi soprattutto dopo il grande incendio e con l'uso sempre maggiore
dell'intonaco come misura preventiva contro gli incendi.
Rennes e i monumenti in pietra più
esemplari
I monumenti storici, simbolo della Rennes più elegante, sono il Municipio
di Rennes (l'hotel de ville) del 1734 e l'Opera di Rennes, inaugurata
nel 1836 e sua volta caratterizzata da una bella facciata arrotondata. Tra i due
edifici sorge una piazza, Place de la Mai rie, che scopriamo
ospitare di frequente eventi e manifestazioni culturali di grande affluenza di
pubblico. Ad est del centro storico si trova invece il Palais du Parlement de
Bretagne, l'edificio del parlamento bretone, costruito alla
riunificazione della Bretagna con la Francia. Granito e tufo erano materiali
in grado di esprimere non solo il potere, forte e determinato della nuova
capitale, ma si rivelarono anche indispensabili al seguito del dannoso
incendio che qualche tempo dopo avrebbe colpito la città. Il Parlamento ospita
la
Corte d'Appello di Bretagna e la Corte d'Assise dipartimentale. Nel
1994 fu danneggiato da un incendio, niente a confronto con quello del 1720. La
ricostruzione fu determinante nello sviluppo della Rennes moderna e oggi
l'edificio è anche sede dei più importanti eventi stagionali. Poco lontano
troviamo altri Per ammirare gli edifici in pietra più antichi bisogna spostarsi
di poco verso sud... continua a leggere:
Rennes e i monumenti in pietra.
La Cattedrale di Rennes e il quartier
di St Yves
Per
arrivare alla Cattedrale St Pierre di Rennes
necessario spostarsi di circa 500 metri a piedi a sud di place Saint Anne, nei
pressi di Portes Mordelaises e in Rue de la Monnaie. L'edificio possiede una
facciata non poi così antica, venne infatti anch'essa ricostruita e decorata
nella seconda metà dell'Ottocento. Quella precedente, del VI secolo, in stile
romanico, fu testimone di importanti eventi storici, come l'incoronazione dei
duchi e delle duchesse di Bretagna. Questa è una cattedrale ricca di
contrasti, dalla sua facciata semplice e austera agli interni riccamente
decorati il passo è breve. Quel che impressiona il visitatore sono i diversi
stili architettonici presenti all'interno della chiesa, sono dovuti alla
lentezza nella costruzione dell'edificio, che avvenne in molti secoli. Stili che
passano attraverso diverse epoche storiche e sembrano rincorrersi l'uno con
l'altro: dal romanico al gotico e fino all'Art Déco, stili che regalano a
questa chiesa una originalità senza eguali. Lo sguardo del visitatore
vaga tra colonne ioniche, stucchi del XIX secolo, arte fiamminga del XV secolo e
mobili liturgici in patina verde-bronzea di qualche decennio fa: questi
ultimi si noteranno accanto all'altare, come mostra la foto accanto; sono stati
realizzati nel 1995 da Jean-Marie Pirot, meglio conosciuto con il nome
d'arte di Arcabas (1926-2018) ed eseguiti in collaborazione con il
figlio, lo scultore Etienne. In in una delle cappelle laterali sono
custodite le reliquie di Saint Amand, mentre la fonte battesimale che si
nota accanto all'altare è una recente creazione di Benoît Mercier. Non
lontano, si raggiunge la basilica di Saint Sauver (San Salvatore),
costruita nel XVIII secolo al posto di un altro edificio le cui origini si
confondono nel tempo. I due edifici sono separati solo da un breve tratto
pavimentato, un tempo costituito da un antico selciato e ancora oggi circondato
dalle tipiche case in legno bretoni, residenze, caffè o negozi. Sono ambedue
situati nel quartiere di Saint Yves e a pochi passi dalla
Chapelle Saint Yves, del XV secolo, in stile gotico fiammeggiante
(originariamente cappella del vecchio ospedale di Rennes e oggi sede dell’Ufficio
del Turismo di Rennes). Continua a leggere
Cattedrale St Pierre di Rennes.
Rennes e le atmosfere Art Déco –
L'arte del Mosaico di Odorico
Rennes
rivela una diversità di patrimonio senza uguali in Francia. Poche altre
città contengono tanti edifici di diverse epoche e stili architettonici. Case in
legno, granito e pietra calcarea e mosaici in stile Art Déco: è questo
il connubio che plasma l'identità di Rennes. I bambini delle scuole nel centro
della città sono fortunati: imparano a nuotare nella piscina comunale di Rue
Gambetta, meglio conosciuta come Piscine Saint-Georges. Si tratta di
una costruzione del periodo Art Déco, classificata monumento storico e
opera di due artisti locali: l'architetto
Emmanuel Le Ray e il mosaicista di origine italiana Isidoro Odorico,
a cui la città deve un certo numero di decorazioni musive. La piscina venne
progettata nel 1911 e completata negli anni '20 dello scorso secolo. Le Ray fu
architetto capo della città di Rennes dal 1894 al 1932, graduato all'Accademia
delle Belle Arti di Parigi e quindi insegnante all'Accademia delle Belle
Arti di Rennes. Al suo interno, le decorazioni realizzate dai ceramisti
parigini Alphonse Gentil e Eugène Bourdet le sono valse il titolo di "Piscina
Art Déco" per eccellenza. Unica nel suo genere. Splendida l'entrata,
attentamente decorata con i motivi e le ispirazione del periodo, così come i
mosaici interni, che lasciano letteralmente a bocca aperta. Questi capolavori
del patrimonio di Rennes sono ora oggetto di un percorso di successo, lungo il
quale la piscina è solo uno dei punti salienti. Continua a leggere:
Itinerario Art Déco a Rennes.
Le pagine accanto saranno man mano
arricchite di luoghi ed esperienze di visita; non mancate di conoscerle,
sperando di poterle valorizzarle insieme. Rennes è una città che merita
condivisione, perché capace di lasciare in chiunque la visiti un bel ricordo da
portare con se.
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