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Degrado e mancanza di senso
civico: in Italia serve durezza?
La prima
domanda che ci dobbiamo porre è: il degrado delle
nostre città è inevitabile?
Talvolta piccoli gesti sono
all'apparenza innocui, episodi minimi di inciviltà, di
egoismo, di maleducazione. Se si tollerano certi gesti e
certi comportamenti, se non ci si indigna e si protesta
questi atti si moltiplicano, s'ingigantiscono. Più di
quanto si pensi, questi limitati gesti di decadenza
quotidiana, partoriscono atti di violenza, di
criminalità, di sopraffazione del più debole che poi
risultano molto difficili, se non impossibili, da fermare.
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Vogliamo analizzare il
degrado e l'assenza di senso civico sotto due
aspetti: un primo aspetto di tipo morale sociologico
ed un altro di tipo economico (articolo
Italia, degrado e costi
d'immagine). In entrambi i casi
a nostro parere serve durezza e tempestività
nell'intervento da parte della comunità (leggi noi) e
delle autorità (leggi parlamento, vigili, carabinieri,
polizia1 ecc.).
I gesti: i resti dello
spuntino o della bevuta abbandonati per strada, i
graffiti sui muri dei palazzi appena dipinti, le scritte
sulle statue, il pranzo consumato in spiaggia senza
portarsi via il sacchetto della spazzatura, le sigarette
gettate dalla macchina, la carta della caramella che il
bambino getta per terra, saltare la fila, non rispettare
le strisce pedonali, sono solo alcuni comportamenti
"minori" oramai sopportati da molti cittadini.
Non
saprei fare una proporzione tra chi "degrada" o chi
viene "degradato", ma la situazione sembra peggiorare
ogni anno. Resta sconcertante la frustrazione muta di
chi certi episodi incivili li subisce, vuoi perché si
pensa che protestare sarà inutile e niente cambierà,
vuoi perché è faticoso essere impopolari.
Qualcosa deve cambiare e il
cambiamento dipende dalle norme, dai controlli
sull'applicazione delle norme, dal senso civico e dalla
collaborazione di tutti. Se insieme riusciamo a far
sentire chi degrada uno stupido, un ingrato, uno
sfigato, la prossima volta ci penserà molto meglio prima
di far defecare il cane in strada, di lasciare in
spiaggia la lattina di birra, di permettere a suo figlio
di gettare la busta delle patatine per terra....
Dal punto di vista economico
la condanna di un comportamento incivile da parte della
comunità supporta (e induce) l'intervento sanzionatorio
delle autorità (multe, chiamata di un vigile ad esempio). Se
questa azione di condanna da parte della gente, e di
intervento da parte dell'autorità, è tempestiva e
riguarda un episodio circoscritto avrà successo. Se
invece l'azione è tardiva, il numero delle trasgressioni
sarà in seguito talmente alto che contenere questi
episodi diventerà difficile, se non impossibile.
Far sentire la disapprovazione
verso chi non ha senso civico è il primo passo, tutti si
devono impegnare in tal senso.
?necessario protestare quando il furbetto di turno
cerca di saltare la fila al bar come al supermercato,
quando qualcuno risponde "sì è vero ha gettato per
terra la carta della caramella ma sa... è un bambino" e
in tutte, proprio tutte, quelle occasioni in cui ci si
imbatte in comportamenti incivili.
Le soluzioni finora tentate, o
riuscite, hanno come elemento comune il pugno di ferro
verso le piccole violazioni. Si va dall'accrescere il
costo delle trasgressioni con multe salate (sacchetto in
spiaggia, 1000 euro), all'intensificare i controlli ai
fini di aumentare la possibilità di essere scoperti
(giusto per dirne una, vigili in borghese che sanzionano
padroni di cani sporcaccioni, sporcaccioni ovviamente i
padroni non i cani), dal cercare di coinvolgere le
comunità in un'azione complessiva di miglioramento
sociale, a rendere direttamente responsabili alcuni
soggetti che contribuiscono a gesti incivili.
?molto interessante parlare
del coinvolgimento della comunità. Un esempio: le
chiamate ai vigili, polizia, carabinieri provenienti
dagli abitanti di una zona degradata devono avere una
risposta pronta. Se denunciando un illecito
non si ottiene nessun risultato, perché nessuno interviene
sul posto, sarà difficile essere motivati a cercare di cambiare la
situazione.
In alcuni casi cercare di
coinvolgere le persone, che anche involontariamente
contribuiscono all'inciviltà, può essere una strada da
percorrere: se il proprietario di un bar deve pagare una
quota del costo di rimozione delle bottiglie lasciate
dagli avventori sarà di certo stimolato a mettere
cestini nei dintorni del bar, fa rimuovere i vuoti dai
camerieri, a far pressione sui clienti perché gettino le
bottigliette negli appositi contenitori.
Far fare cattive figure
alle persone poco civili, aizzare contro di loro gli altri,
pretendere l'intervento delle autorità quando è
necessario e protestare formalmente e pubblicamente se
non lo si ottiene, segnalare le ingiustizie e i gesti
incivili sempre in ogni episodio, soprattutto in quelli
piccoli, episodi subdoli che è normale tendere a
sorvolare. Ognuno troverà il suo modo per combattere,
ciò che è importante è non desistere, non aver paura
della reazione del maleducato, è lui che ha torto.
Cercheremo di fornirvi un
frasario contro gli incivili,
per
mettere in imbarazzo l'insensibile di turno, se avete
frasi ad effetto da suggerire saremo lieti di
pubblicarle.
Articolo di C. T. per
informagiovani-italia.
Vedere anche:
Italia, degrado e costi
d'immagine
1
Qualche lettore delle
nostre forze dell'ordine potrebbe dire a ragion veduta
che, non essendoci risorse, ci sono reati più gravi da
perseguire. Questo è più che comprensibile. Tuttavia,
l'esperienza di New York durante l'amministrazione di
Rudolph Giuliani ha dimostrato che il maggior impegno
nel perseguire illeciti minori ha portato a una
riduzione delle più gravi tipologie di tipo criminale.
Alcuni aspetti delle politiche di Giuliani sono certo
discutibili, ma si potrebbero recepire dalle sue
politiche sulla tolleranza zero solo alcuni particolari
aspetti. Di certo l'impegno nella repressione dei reati
minori ha dato ottimi risultati.
Se volete
aggiungere commenti, articoli o quant'altro sull'argomento scrivete
all'indirizzo
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