Piazza Maggiore

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Piazza maggiore a Bologna

Piazza Maggiore non ha mai cessato d'essere la piazza principale di Bologna, ed è proprio bella a vederla circondata dagli ambrati palazzi signorili d'epoca medievale e rinascimentale. Odierno punto di incontro della cittadinanza e dei turisti, in passato era il centro del potere politico e sociale della città, la 'platea communis' del suo tempo, ombelico della cultura bolognese.

Intorno alla piazza principale di Bologna, una delle più belle d'Italia, si trovano i principali monumenti del capoluogo emiliano-romagnolo da visitare su un percorso turistico che attraversa la città. Questi sono: la Basilica di San Petronio, il Palazzo dei Notai, il Palazzo Comunale (Palazzo d'Accursio), il Palazzo Re Enzo, il Palazzo del Podestà, l'Archiginnasio e, non da ultima, la Fontana del Nettuno.

Questo luogo è stato di grande importanza fin dal Medioevo in quanto fu teatro di feste popolari, esecuzioni pubbliche e i portavoce dei mercanti che vi si riunirono per anni. Anche se l'evento più straordinario che ha avuto luogo in questo sito è stata l'incoronazione di Carlo V da Papa Clemente VII nel 1530 nella Basilica di San Petronio.

Piazza Maggiore a BolognaNata nel XIII secolo per le esigenze commerciali della città, necessarie ad adibire lo spazio un tempo presente a mercato cittadino, venne edificata anche grazie all'abbattimento di molti edifici popolari preesistenti. La sua fisionomia attuale è simile a quella un tempo presente nel XVI secolo, ma è anche il risultato di numerose trasformazioni. Nei suoi 115 metri di lunghezza per 60 di larghezza, come detto, si affacciano i più importanti edifici storici della città: si distingue nel lato ovest il duecentesco Palazzo Comunale con il Palazzo d'Accursio e il Palazzo Legato; sul lato nord il Palazzo del Podestà costruito nel 1201 e più volte ristrutturato nel Quattrocento, il Palazzo Re Enzo ed il Palazzo del Capitano del Popolo; sul lato est il Palazzo dei Banchi, del 1412; a sud, non ultimi, la Basilica di San Petronio, iniziata nel 1390, e mai completata, e il Palazzo dei Notai (iniziato nell'ultimo decennio del Trecento e finito negli anni venti del Quattrocento).

La Basilica di San Petronio, una delle più grandi costruzioni religiose del mondo, venne costruita su iniziativa del Comune alla fine del XIV secolo per celebrare la conquista della libertà dei cittadini. L'opera, la cui costruzione durò due secoli, fu infine incompiuta poiché la parte superiore della facciata non fu rifinita in marmo e le ali del transetto non furono mai completate a causa della costruzione dell'Archiginnasio attiguo, che bloccò ogni successivo ampliamento della basilica. Ma c'era un motivo ancora più importante: non poteva in nessun caso oscurare la Basilica di San Pietro a Roma.

Il Palazzo dei Notai, il più antico della piazza risale al 1278 ed è stato la sede della società notarile per circa 600 anni. Degno di nota è anche il Palazzo Comunale, detto anche Palazzo d'Accursio, oggi sede di collezioni di belle arti. Un'altra straordinaria costruzione della Piazza Principale di Bologna è il Palazzo del Re Enzo, costruito nel XIII secolo. Dopo la famosa Battaglia di Fossalta, che contrappose guelfi e ghibellini bolognesi, divenne prigione di re Enzo, figlio illegittimo dell'imperatore Federico II, che vi rimase per più di 20 anni, fino alla sua morte. La leggenda narra che cercò di fuggire, ma fu tradito dalle urla di una donna che lo riconobbe dai suoi capelli biondi.

A Bologna, sede della più antica università d'Europa fondata nel 1088, nel 1561 Pio IV ordinò la costruzione dell'Archiginnasio, che sarebbe stato il nuovo quartier generale della Scuola di Giurisprudenza e della Scuola d'Arte. Fu sede dell'Università fino al 1803, quando si trasferì a Palazzo Poggi in via Zamboni, dove si trova ancora oggi.

Infine, la scultura più notevole nella Piazza Principale di Bologna è la Fontana del Nettuno, uno dei simboli del capoluogo emiliano-romagnolo. La nudità del gigante scandalizzò così tanto i cittadini che si propose di rivestirne le parti "nobili" con una foglia di fico.

In Piazza Maggiore, nella piazza si possono ammirare anche due delle torri di Bologna, la Torre dell'Orologio e la Torre dell'Arengo con il 'campanazzo', la campana quattrocentesca, che se un tempo chiamava a raccolta il popolo nei momenti salienti della città o in caso di pericolo, oggi potrebbe suonare solo per i più importanti avvenimenti cittadini. Ad un angolo della piazza si nota la Piazza del Nettuno, preannunciata dalla omonima Fontana del Nettuno. Ad un lato è sito anche il rinomato Palazzo dell’Archiginnasio, che fu prima sede dell'Università di Bologna ed ora con funzione di biblioteca.

Nel Cinquecento la piazza prese le sembianze attuali grazie ad una ristrutturazione voluta dal legato papale. E continua ad essere bella la piazza 'grande' di Bologna, soprattutto al tramonto quando il rosso del cielo si confonde con il rosso dei mattoni degli edifici che la circondano, e nonostante sia diventata, come molte altre storiche piazze italiane, un bazar a cielo aperto fatto di artisti e venditori da strada.

Dopotutto l'atmosfera non poteva essere tanto diversa nel medioevo, quando la Piazza Maggiore era infatti sede di mercanti, giocolieri e signorotti (intenti a prendersi gioco del popolo). La piazza grande di Bologna, come era chiamata nel Duecento, era infatti anche il centro delle grandi feste della città: una tra tutte, la festa della porchetta nel giorno di San Bartolomeo, il culmine delle festività iniziate dieci giorni prima alla vigilia di Ferragosto, con elargizione pubblica di volatili e porchetta. Oggetto di tanto contendere, con il palio di San Bartolomeo, era proprio una “porcellina arrostita?,

«la quale è poi quella che si tira giù dalla ringhiera del Palazzo […] e quella sera ogn'uno ha del porco, ogn'uno s'unge il muso, ogn'uno sguazza» (come scriveva nel 1594 Giulio Cesare Croce, quello di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno per intenderci) e la gente giù a pigliarla, arrabattandosi e azzuffandosi per afferrare il più possibile. Sono presenti diverse testimonianze documentate che ne raccontano l'evoluzione nei secoli, fino all'interruzione della tradizione festosa nel periodo Napoleonico dopo secoli di tradizione festosa e ritualità. Ed oggi? provate a capitare in Strada Maggiore, alla basilica dei S.S. Bartolomeo e Gaetano, sotto le Due Torri, il giorno di San Bartolomeo...

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