Via Mazzini a Urbino
La Via Mazzini di Urbino
è una via storica della città, già via Valbona e con l'attuale denominazione
dagli inizi del XX secolo. Si posiziona nel centro storico, a metà strada da
importanti attrazioni come l’Oratorio
di San Giovanni e l’Oratorio
di San Giuseppe, in via Barocci, e di spalle al
Palazzo ducale e alla
Cattedrale di Urbino. Ci si accede da
Piazza Mercatale, se non si è già in centro e che offre oltretutto
un ottimo spazio parcheggio, entrando dalla storica Porta Valbona,
l'ingresso d'onore della città.
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La porta come abbiamo visto, è del Seicento e venne costruita
per celebrare il matrimonio di Federico Ubaldo della Rovere, ultimo
duca, con Claudia de’ Medici. Alla morte del giovane duca, il ducato
passò infatti a disposizione dello Stato Pontificio, come volle
Francesco Maria II Della Rovere, suo padre, non essendoci altri eredi.
C’era in effetti Vittoria della Rovere, figlia di Federico Ubaldo, ma
allora era troppo piccola; la giovane più tardi sposò un de’ Medici e quindi
in teoria il Ducato di Urbino sarebbe dovuto passare a lei e quindi al
Granducato di Toscana, di cui Vittoria era aspirante sovrana, ma questo fu
impedito da papa Urbano VIII, al quale la giovane donna, che fu molto
religiosa e devota, mai si oppose.
Già dalla Porta Valbona si
può comprendere la caratteristica di Via Mazzini, che si estende con
un manto acciottolato in pendenza verso la piazza Mercatale e quindi in
salita verso il centro, per qualche centinaio di metri fino a
Piazza Repubblica, verso nord. La via un tempo era popolarmente
chiamata Valbona, in quanto costituiva la strada principale
dell'omonima contrada Valbona (da ‘Valle Buona’), a sua volta una
delle aree più antiche del ducato, come si è scoperto dagli scavi
archeologici che hanno portato alla luce reperti di origine romana. Nel
medioevo questa era anche una delle zone più frequentate, luogo di fiere,
mercati, giostre e tornei cavallereschi (le Corride del Mercatale)
organizzati nella piazza, nonché di ingressi cerimoniale alla corte dei
duchi. Nel Seicento, la porta e la via costituivano quindi il centro
dell’ingresso cerimoniale alla città, un biglietto da visita da presentare
ad artisti e legati politici e pontifici, provenienti da occidente, in
particolare dalla Toscana. Una via d’onore, come si può intuire dai palazzi
che si affacciano ancora oggi sulla strada.
Botteghe e negozi fanno
capolino tra gli antichi edifici in pietra. Lungo la via Mazzini si trovano
l'Oratorio del Corpus Domini (anche noto come chiesa di San
Francesco di Paola), oltre a diversi edifici d’epoca, come Palazzo
Luminati-Lucciarini e Palazzo Galli-Palma, in quest’ultimo
palazzo abitava nel Quattrocento una donna, che ebbe modo di avvisare il
duca Federico (quello del famoso dipinto di
Piero della Francesca, conservato agli
Uffizi di Firenze) di una congiura ai suoi danni da parte della
famiglia dei
Malatesta (*questa donna si ritiene sia stata Francesca Palma,
raffigurata nel 1465 in un dipinto, "Ritratto femminile", opera di
Alessio Baldovinetti, oggi esposto alla
National Gallery di Londra).
Le vie che si diramano ai
lati sono pedonali, ad eccezione di alcuni tratti. Subito dopo aver superato
la porta Valbona, direzione centro, si notino le scalette sulla sinistra,
sono quelle del vicolo dei Saponari: prendetele, per apprezzare una
parte storica e medievale della città, una bella piazzetta circonda da
edifici, subito prima di arrivare in Via del Carmine e quindi alla
Scalinata di San Giovanni, dove poter ammirare uno dei più bei
panorami del Palazzo ducale. Alla stessa scalinata ci si arriva poco
oltre il primo vicolo, sempre su via Mazzini, sulla sinistra, per poi
arrivare subito agli oratori di San Giovanni e di San Giuseppe. Sulla via
Mazzini si noterà anche un negozio di aquiloni e, appassionati o meno
che siate, si entri per curiosare e non dimenticate che gli aquiloni sono al
centro di uno dei più celebri
eventi e manifestazioni di Urbino. Alla fine di via Mazzini,
Piazza della Repubblica è il cuore commerciale della città e uno dei luoghi
più antichi di Urbino, nonostante l’aspetto sia più ottocentesco che
medievale. Non resta che visitarla.
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