Battistero di San Giovanni a Pistoia

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Battistero di San Giovanni a Pistoia

 

Il Battistero di San Giovanni a Pistoia risale alla metà del XIV secolo e sorge sull’area dell’antica chiesa battesimale di Santa Maria e di San Giovanni in Corte. La posizione di fronte alla Cattedrale di Pistoia è quella abbastanza consueta per questo tipo di chiesa nel periodo paleocristiano romanico. Nasce in un periodo di alte esperienze costruttive e si può considerare un’opera emblematica dell'architettura gotica toscana. È anche una delle ultime testimonianze di un edificio ideato per accogliere esclusivamente il fonte battesimale. Nel Quattrocento scompare infatti l’uso di dedicare a questo rito un edificio particolare e si perde anche la pratica del battesimo per immersione.

 

Battistero di San GiovanniIl battistero venne realizzato da Cellino di Nese che avrebbe eseguito,  ma la notizia è dubbia, un progetto di Andrea Pisano. Un piccolo gioiello gotico, caratterizzato dallo stesso stile architettonico riconoscibile nel più famoso edificio gemello, il Battistero di Piazza del Duomo di Firenze. Quello di Pistoia raccoglie in se elementi architettonici non solo fiorentini, ma anche pisani e senesi. Per questo il Battistero pistoiese è considerato una delle massime espressione dell'architettura gotica toscana.

 

Battistero di San GiovanniIl nome è legato alla 'curtis domini regis' longobarda, e cioè al centro politico e amministrativo della città nel Medioevo e che in passato corrispondeva probabilmente alla presenza di una Cappella Palatina, sulle cui fondamenta oggi poggia l'attuale edificio. L'edificazione del Battistero è probabilmente avvenuta nel XIII secolo nonostante venne poi completato dopo le guerre lucchesi e fiorentine con Pistoia nella seconda metà del secolo successivo.

 

Battistero di San GiovanniNel rivestimento esterno si verifica un fatto nuovo per le chiese pistoiesi nel passaggio dal romanico al gotico, l'uso univoco del marmo bianco al posto dell'alternanza con il marmo verde di Prato. Sempre nell’esterno si mette in evidenza la porta centrale, opera di Pier Francesco Ventura da Pescia (1522), ritenuta un capolavoro dell’intaglio rinascimentale. Nella lunetta sopra questo portale sono collocate tre statue, La Vergine e il Figlio tra San Giovanni Battista e San Pietro, attribuite a Tommaso e Nino, figli di Andrea Pisano. La balaustra che si affaccia di lato all’ingresso principale, che riporta scolpita l’immagine di Giovanni Battista, è legata a momenti drammatici della storia pistoiese. Da qui si predicava per pacificare durante accesi scontri civili o per implorare misericordia in occasione di epidemie.

 

Battistero di San Giovanni - Fonte BattesimaleLa fonte battesimale testimonia le prime origini dell'edificio, venne infatti realizzata nel 1226 da Lanfranco da Como, ratellastro di Guido (o Guidetto), come si può leggere ancora oggi nell'iscrizione in caratteri onciali con data e firma dell'artista che ne eseguì l'opera. Le attuali architetture presenti sono della bottega di Cellino di Nese, già conosciuta per i lavori ai monumenti principali di Piazza dei Miracoli a Pisa. Al di Nese si deve l'uso dei marmi colorati che caratterizza l'intera struttura (tipici colori bianco e verde) e che a sua volta è composta tra tre portali decorati da bassorilievi scolpiti. Sulla sommità della cupola (a forma di lanterna) è posta una sfera bronzea sormontata da una croce. L'edificio è stato oggetto di una nuova recente opera di restaurazione, concentrata nel consolidamento e pulitura del rivestimento lapideo delle facciate. All'interno, oltre alla fonte battesimale, si apprezzano anche un altare ligneo del XVI secolo (in precedenza presente nella chiesa della Madonna dell'Umiltà), una settecentesca statua raffigurante San Giovanni Battista opera di Andrea Vaccà.

 

Lavori svolti nel 1965 hanno consentito nell'interno di riportare alla luce la primitiva configurazione romanica del fonte battesimale, nascosta dalla forma che era stata data alla struttura, nel 1724, da Angelo Vaccà. L’autore è stato individuato in Lanfranco da Como, fratellastro di Guido (o Guidetto), e la data di realizzazione è stata fissata al 1226.

 

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