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Chiesa di Santa Maria presso San Satiro
La
Chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano venne costruita originariamente
nel 879, quindi modificata nel corso dei secoli, fino alla sua ultima ricostruzione
cominciata nel 1476 e terminata nel 1482. Venne ideata per custodire l'icona duecentesca
della Vergine Madonna in trono col bambino, ritenuta miracolosa e ora
collocata sopra l'altare centrale. La facciata fu iniziata da Amadeo
e modificata da
Bramante e fu rivista ancora nel XIX secolo.
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Si tratta di uno degli edifici religiosi più affascinanti di Milano del
periodo rinascimentale in quanto esemplificativo delle stratificazioni
storiche e delle contaminazioni artistiche della città nel corso del tempo e
famosa per la spettacolare finta abside di Donato Bramante. L’edificio
è dedicato a San
Satiro, fratello di Sant'Ambrogio, voluto dall’arcivescovo Ansperto di
Biassono: del sacello, oltre all’architettura, restano visibili alcune
tracce di rari affreschi d’età carolingia. San Satiro è famosa per un
ingegno del Bramante: una finta architettura illusionistica in stucco che dà
l’impressione ottica di profondità pur misurando poco meno di un metro.
La
Chiesa di Santa Maria presso San Satiro è il oggi avulsa dal contesto
ambientale circostante. Opera di uno dei più famosi artisti del Rinascimento
italiano, Donato Bramante (1482- 1486), la chiesa sorse sull'antico
Sacello (cappella) di San Satiro, del secolo IX. Una piccola costruzione a
pianta centrale: l'impianto a croce greca, i cui bracci terminano con
piccole absidi, è articolato da nicchie polilobate. Il complesso sistema di
coperture a volte e semicalotte è retto da colonne con capitelli corinzi.
Degli affreschi che ornavano le pareti sono rimaste solo alcune tracce.
Al
piccolo edificio protoromanico Bramante raccordò la Chiesa di Santa Maria, a
tre navate, con un'ampia cupola emisferica che si innalza nel punto di
intersezione tra la navata centrale e il transetto, coperti ambedue da volte
a botte. A conclusione della navata centrale, Bramante realizzò in stucco
dipinto una finta architettura prospettica, che dà allo spettatore
l'impressione di un inesistente spazio absidale. Nella sagrestia, oggi
battistero, Bramante riprende la soluzione tipica dei battisteri lombardi di
epoca romanica, nella pianta poligonale e nello spazio diviso verticalmente
in due ordini sovrapposti. La decorazione in terracotta policroma è opera di
Agostino De Fondutis, che ha eseguito il gruppo della Pietà,
sempre in terracotta, posto nella Cappella di San Satiro. All'esterno, la
fronte principale è opera ottocente-sca di Giuseppe Vandoni, mentre
il retro, che si affaccia su via Falcone, presenta an-cora il rivestimento
in cotto datogli dal Bramante.
Chiesa di Santa
Maria Presso San Satiro
Via
Torino-Via Speroni
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