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Il Conservatorio di Milano
Il Conservatorio di Milano, la cui fondazione risale al 1808 durante il
Regno d'Italia creato da Napoleone, ha sempre occupato in quasi due secoli
di storia l'ex-Collegiata di Santa Maria della Passione. L'edificio presenta
una pianta rettangolare e inizialmente possedeva un solo chiostro,
cinquecentesco, al quale venne aggiunto un secondo chiostro il cui
completamento avvenne nel 1608. L'edificio non subì modifiche sostanziali
durante i mutamenti di utilizzo, né quando l'ordine dei Lateranensi che lo
abitava fu soppresso nel 1782 per ordine dell'Imperatore Giuseppe II e la
Collegiata venne secolarizzata, né quando nel 1799 divenne un ospedale per
le truppe e poi magazzino militare.
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Fra il 1808 e il 1850 il Conservatorio
adottò una struttura mista, nella quale agli ospiti del convitto interno si
affiancavano gli allievi esterni. Gli alloggi, i refettori e le camerate del
convitto erano situati nel primo chiostro, quello interno, mentre nel
secondo vi erano le aule e la biblioteca. A partire dal 1850 il convitto
venne progressivamente abolito e gli spazi furono ridefiniti. Nel 1861, con
l'Unità d'Italia, presero avvio grandi trasformazioni che si manifestarono
in particolare con l'introduzione in piena autonomia di nuovi programmi e di
nuovi ordinamenti e con il rafforzamento delle attività collettive, quali
l'orchestra e il coro. Negli stessi anni docenti e allievi (tra cui Arrigo
Boito) parteciparono da protagonisti alla cosiddetta Scapigliatura milanese.
Il Conservatorio divenne anche, dal 1864, la sede dei primi esperimenti
della Società del Quartetto e si intensificò il rapporto con la Scala e si
costituirono e rafforzarono una serie di legami con il tessuto di una città
ricca di teatri e di sale da concerto, sede di grandi editori musicali,
quali Ricordi e Sonzogno.
Sono anche gli anni in cui sono allievi del
Conservatorio Boito, Catalani, Puccini e Mascagni e vi insegna
Ponchielli.
Nel 1908 venne rinnovata la precedente unica sala di concerto e gliene venne
affiancata una nuova e più ampia, la Sala Grande, ottenuta con la copertura
del chiostro cinquecentesco. Questa sala fu distrutta dal bombardamento del
16 agosto 1943, che incendiò e distrusse tutto il lato sud dell'edificio,
ivi compresa la Sala Piccola. Rimase intatto, invece, il chiostro
secentesco. La ricostruzione avvenne secondo scelte innovative, soprattutto
riguardo alla Sala Grande (oggi Verdi), ridisegnata dall'architetto Reggiori
con un progetto che ancora oggi desta interesse e ammirazione.
Nell'edificio
ricostruito ebbero sede l'Orchestra e il Coro della RAI di Milano, fino al
loro scioglimento nella prima metà degli anni novanta. A partire dagli anni
sessanta si dovette fare i conti, in una situazione di carenza di spazi, con
un fortissimo incremento del numero degli allievi e dei professori. Il
Conservatorio cominciò allora a rinnovare i piani di studio e i programmi
attraverso la cosiddetta sperimentazione e creando una serie di attività che
mettevano gli studenti in contatto con il mondo della professione musicale.
Si arriva così, il 4 ottobre 2003, alla convalida ministeriale dei nuovi
diplomi accademici di primo livello (equiparati alla laurea) al termine di
corsi triennali, nonché all'avvio, il 7 gennaio 2004, dei corsi
specialistici biennali per il diploma accademico di secondo livello
(equiparato alla laurea specialistica). L'attività didattica si avvale di
strutture artistiche, quali il Coro di voci bianche del Conservatorio e del
Teatro alla Scala, l'Orchestra Filarmonica, molteplici formazioni
cameristiche, gruppi per la musica antica, per la musica contemporanea e per
il jazz e così via. È operante anche un Laboratorio per l'informatica
musicale. Il Conservatorio, infine, possiede una straordinaria Biblioteca
musicale, istituita nel 1809 e oggi ricca di 500.000 volumi, tra cui fondi
di manoscritti e di edizioni antiche, nonché un Museo di strumenti, fondato
nel 1898, che ospita alcuni preziosi esemplari.
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