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Informa Bambini
Invece di redarguire un bambino dicendogli di non piangere,
è meglio accogliere le sue emozioni, aiutarlo a esprimerle e
rassicurarlo con dolcezza. Aiuta a gestire le frustrazioni.
Sentire
un bambino piangere non è certo piacevole:
i bambini piangono spesso, piangono perché
hanno bisogno di qualcosa, perché vogliono qualcosa,
per capriccio oppure per chiedere aiuto. Piangere è
una delle azioni più comuni dei bambini (anche dei
grandi in verità) ed è prima di tutto un'azione
benefica per ogni essere umano. Spesso non ci
pensiamo a quanto sia utile il pianto, in fondo è un
modo naturale per esternare ciò che abbiamo dentro.
Rabbia, rancore o delusione, con le lacrime
esplodono, liberandoci da tutti i sentimenti
negativi accumulati e dalle tensioni.
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Non fermare le
lacrime
Funziona così anche per i bambini ovviamente e perché allora
siamo abituati a cercare di fermare le lacrime? Quando
vediamo un bimbo piangere non dobbiamo cercare di imporgli
di smettere di piangere, anzi dovremo accettare la sua
esternazione di sensazioni e sentimenti negativi. È vero
che quando si sente qualcuno singhiozzare, la prima cosa che
istintivamente, viene da fare è dirgli "
smettila di
piangere" ma questa reazione a pensarci bene è
sbagliata. Dovremmo al contrario avvicinarci ai bambini,
soprattutto ai più piccoli, con frasi delicate, ascoltarli,
aiutandoli a fronteggiare il problema e facendoci spiegare
cosa ha generato il loro pianto..
Ecco cosa si
potrebbe dire a un bambino, al posto di "
non piangere"
1.
Eccomi, io sono qui con te
(Usando questa frase il bambino si sentirà meno solo e
capirà che potrà condividere il suo dolore)
2. Qui con me sei al sicuro, non ti può accadere niente, non
avere paura
(Per i bambini è estremamente importante trovare luoghi e
persone che li proteggono, nei quali trovare riparo, un
porto sicuro)
3. A me puoi dire tutto, sono qui per ascoltarti
(Una delle basi del rapporto genitori – figli è l'ascolto)
4. Voglio che tu sappia che io starò con te fino a quando
non ti calmi
(I bambini amano sentirsi protetti e rasserenati)
5. In questo momento voglio stare qui accanto a te
(Spesso i bambini piangono perché chiedono attenzioni,
perché i genitori hanno sempre qualcosa di più importante da
fare, in questo caso, bisogna far capire ai più piccoli che
al primo posto ci sono solo loro)
6. Io capisco come ti senti, spesso è normale essere tristi
(Non c'è niente di più importante per un bambino che poter
condividere il suo dolore)
7. Mi dispiace tanto per quello che è successo
(Un avvenimento come la perdita di un gioco per un bambino
può essere una tragedia)
8. Vediamo cosa ti fa male
(La causa del pianto spesso può essere una caduta o qualche
altro dolore)
9. Non preoccuparti, questo momento passerà presto, anche se
ora per te è difficile
(Proprio come gli adulti, anche i bambini hanno bisogno di
continue rassicurazioni e di credere sempre in qualcosa di
positivo)
Rassicurare
Come possiamo vedere, la cosa migliore da fare è rassicurare
sempre i più piccoli, cercando di far comprendere loro che
li capiamo, che di noi si possono fidare. Non è mai un bene
tamponare il pianto, meglio accettarlo, attendere con
pazienza che la crisi sia passata. Ricordiamoci sempre che
ci sono delle frasi e degli atteggiamenti che sarebbe meglio
evitare, come ad esempio: "
ora basta", "
ti ho detto di
smetterla", "
se non la finisci ti picchio". I bambini sono
molto sensibili, non bisogna cercare di distrarli dai loro
sentimenti negativi e dalle brutte sensazioni; non si
dovrebbe cerca di cambiare discorso, oppure sminuire le loro
sensazioni e rimproverarli.
Una reazione
istintiva da evitare
Tutti noi, vedendo un bambino piangere, abbiamo una reazione
istintiva, quindi gli diciamo proprio quelle frasi che
dovremmo evitare come "
Silenzio, ti stanno guardando tutti",
"
Smettila di piangere o ti darò un motivo serio per farlo"
oppure "
Non essere sciocco". Questo atteggiamento, anche se
involontariamente, dimostra che l’adulto da poca importanza
ai sentimenti del bambino. Se non si capiscono i segnali che
un bambino intende lanciare da piccolo, ancor più difficile
sarà capire i suoi segnali in futuro, quando diventerà
adolescente e poi adulto. I bambini chiedono comprensione ed
empatia, non dimentichiamolo mai. Dicendogli "
Smettila di
piangere" gli facciamo capire che secondo noi quel
sentimento non è importante. Se vogliamo che i bambini
imparino a riconoscere e valutare le loro emozioni, se
vogliamo che imparino a risolvere i loro problemi, dobbiamo
assolutamente dimostrarci comprensivi, presenti ed evitare
di negare/sminuire le loro manifestazioni emotive.
C’è pianto e
pianto. Non darla sempre vinta
I bambini si mettono a piangere spesso in luoghi pubblici,
come le piazze o i centri commerciali, quando cerchiamo di
farli smettere, in quelle occasioni, ricordiamoci sempre di
non ripetergli di smetterla perché la gente li guarda o per
paura del giudizio degli altri. Così rischiamo di
insegnargli a dipendere da ciò che gli altri pensano. Del
resto non dobbiamo, per evitare il pianto in pubblico, darla
vinta ai bambini. Se teniamo duro con coerenza, smetteranno
presto di usare il pianto e le urla nei luoghi pubblici come
"
ricatto" per ottenere qualcosa. Non arrabbiamoci, nervi
saldi e tenete duro. Verificato che non funziona il
piccolino si rassegnerà. Se viceversa per evitare
l’imbarazzo, gliela darete vinta, creerete il precedente
perché ciò accada di nuovo e ripetutamente.
Il silenzio ma
non l’indifferenza
Come sempre, un'arma vincente può essere anche il silenzio;
il silenzio a volte aiuta, e non significa essere
indifferenti, significa solo smettere di usare le parole,
che talvolta peggiorano la situazione. Un abbraccio è uno di
quei gesti che non hanno bisogno di parole, basta la
presenza, basta dire, eccomi, io sono qui.
Distrarre il
bambino?
Meglio evitare di distrarre il bambino, proponendogli altri
argomenti cercando di "
comprarlo" con un regalo o una
caramella. Quando si distrae il bambino dalle sue sensazioni
negative, dai suoi sentimenti, si perde l'occasione di
aiutarlo a gestire le sue emozioni e le sue abilità. In
futuro questa capacità di gestione delle emozioni sarà
sempre più importante. Distrarlo dalle sue emozioni
significa dimostrare che tali emozioni non sono importanti,
non sono degne di consolazione. I bambini hanno bisogno di
sentire che i loro sentimenti sono identici ai nostri, sono
importanti e preziosi e che noi siamo in grado di capirli e
di aiutarli.
Minacce e
punizioni
Mai usare la minacce delle punizioni, la minaccia spezza il
rapporto di rispetto che si crea tra noi e loro. Mai punire
un bambino, ferirlo o giudicarlo per i sentimenti che prova
nel momento del pianto. Praticare l'empatia, sempre e
comunque, perché solo così si sarà in grado di comprendere i
sentimenti del bambino e supportarlo. Il pianto veicola un
messaggio che il bambino vuole che noi ascoltiamo, è in
fondo un’occasione in più per conoscerlo meglio.
È nella famiglia che i bambini esprimono i loro
sentimenti, mostrano la loro affettività. Quando
il genitore fornisce amore e cura al proprio bambino/a,
oltre a soddisfare dei bisogni fondamentali, permette ai
figli di esprimere le emozioni, insegnando loro in questo modo
ad essere empatici, a dimostrare affetto e attenzione verso
coloro che hanno intorno. Al contrario, i bambini non trattati
con amore, cura ed empatia, sono più portati ad essere insensibili
alle necessità degli altri e a sviluppare comportamenti aggressivi.
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Insegnare
l'empatia ai bambini
e
Insegnare ai bambini a essere felici, non perfetti
I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li
colpisce lascia un’impronta. (Haim G. Ginott)
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