Sei
qui: Biografie
>
Fernando Pessoa
Fernando Pessoa, all’anagrafe
Fernando Antonio Nogueira Pessoa nacque
a Lisbona il 13 giugno del 1888 alle ore 15,20. È considerato uno
dei maggiori poeti portoghesi mai esistiti. La casa dei suoi genitori si
trovava di fronte all’Opera di Lisbona, il padre, infatti era un
critico musicale e lavorava al Ministero della Giustizia. La famiglia
era molto legata a Sant’Antonio di Padova, il santo nato in quella
stessa città e che originariamente ebbe il nome di Fernando Bulhoes. |
|
Alcuni
antenati della famiglia di Pessoa erano imparentati con la famiglia del
Santo più amato di sempre, in più il poeta nacque il 13 giugno, giorno in
cui si festeggia Sant’Antonio. Questa serie di coincidenze portarono ad
attribuirgli proprio il
nome di Fernando Antonio.
Il padre di Fernando Pessoa morì quando il
figlio aveva appena
cinque anni; il decesso venne causato dalla tubercolosi. Nel frattempo era
nato anche un fratellino, Jorge, che aveva meno di un anno quando il padre
se ne andò. A causa di questa perdita la famiglia Pessoa non poté più permettersi
l'abitazione nella quale avevano fino ad allora vissuto e per tale ragione si trasferirono in
un’altra più piccola e la madre dovette mettere in vendita alcuni beni.
L’amore per la scrittura comparve già allora, tanto che già in tenerissima
età aveva iniziato a scrivere. In questi anni, infatti compose una poesia
dal titolo "Alla mia amata mamma".
Quando Fernando aveva sette anni, sua madre si sposò in seconde
nozze con il Comandante João Miguel Rosa; il matrimonio avvenne tramite
procura, ma i due si erano già visti precedentemente. Il futuro patrigno
svolgeva la funzione di Console del Portogallo in Sudafrica. A
seguito del matrimonio, Fernando, il fratello e la madre si trasferirono
proprio a Durban, la città sudafricana dove il patrigno prestava servizio.
Qui, il bambino confermò il suo amore per la letteratura in generale,
frequentando una scuola di impronta britannica e rigorosamente in
lingua inglese.
Amo tutto ciò che è
stato,
tutto quello che non è
più,
il dolore che ormai non
mi duole,
l'antica e erronea fede,
l'ieri che ha lasciato
dolore,
quello che ha lasciato
allegria
solo perché è stato, è
volato
e oggi è già un altro
giorno.
Fernando Pessoa, infatti, iniziò a scrivere, e lui
stesso ammise, che pensava solo ed esclusivamente in Inglese. Conoscendo
l’inglese, ben presto iniziò a conoscerne i grandi autori come Shakespeare.
Byron, Keats, Shelley, Milton e Poe. Durante gli studi si rivelò
subito uno studente prodigio, riuscendo a terminare un ciclo di studi
quinquennale, in soli tre anni. Anche durante gli anni del Liceo, ottenne
sempre ottimi voti. Iniziò a scrivere delle poesie in inglese, che pubblicò
con diversi pseudonimi, tra i quali quello di Alexander Search.
Subì in quegli anni anche la perdita della sorella Madalena Enriqueta, che
aveva solo due anni e che venne seppellita in Portogallo; la famiglia
affrontò questo viaggio in nave e quando arrivarono a Lisbona nacque un nuovo
fratello, João Maria e la famiglia fece, successivamente un viaggio nelle
Azzorre, dove vivevano i parenti materni.
Fernando decise di rimanere a Lisbona, ancora per qualche tempo, nonostante
la sua famiglia fosse già partita. Ritornò in Sudafrica in un secondo
momento, impegnandosi questa volta nella stesura di alcuni romanzi in lingua
inglese. Nel 1903 provò ad accedere all’Università del Capo di Buona
Speranza, ma non venne ammesso, anche se ricevette un premio per il miglior
saggio, ricevendo il Queen Victoria Memorial Prize. Fece ritorno alla Durban
High School, dove approfondì la sua cultura classica ed umanistica,
arrivando ad ottenere l’Intermediate Examination in Arts.
Nel 1905 decise di far ritorno in Portogallo e venne
seguito dalla famiglia. Provò a frequentare il corso di lettere
dell’Università di Lisbona, ma abbandonò ben presto gli studi. Sono questi
gli anni in cui iniziò a frequentare gli scrittori del Portogallo, come
Verde e Vieira. La sua famiglia decise di rientrare nuovamente in Sudafrica
e Fernando rimase con la nonna, che dopo la morte gli lasciò un gruzzoletto
modesto. Grazie all’ottima conoscenza della lingua trovò subito lavoro come
corrispondente a Lisbona ed iniziò a tradurre alcuni testi di Edgar
Allan Poe in portoghese. Il lavoro di corrispondente lo
svolgerà per tutta la vita. Questo mestiere di corrispondente commerciale
difatti lo
impegnava solo due giorni alla settimana, e per tale ragione decise di
svolgerlo per tutta la sua esistenza, avendo così tutto il tempo di
dedicarsi alla sua passione più grande, la letteratura. Pubblicò poesie in
inglese e in portoghese su molte riviste letterarie, nel 1914 creò suoi più
famosi eteronimi, ovvero Ricardo Reis, ?lvaro de Campos e Alberto Caeiro.
Nel 1915, insieme ad altri scrittori e poeti, fondò la rivista "Orpheu" e 6
anni dopo la casa editrice "Olisipo" che venne fatta chiudere dopo soli due
anni rea di aver pubblicato un libro in difesa dell'omosessualità. Nel 1924
fu direttore della rivista "Athena". Nonostante le tante pubblicazioni in
riviste, il suo unico libro pubblicato in vita fu Mensagem, una raccolta di
poesie del 1934.
Dentro la monotona vita quotidiana da impiegato, Pessoa mise al centro la
scrittura, scrivendo molto di sera, quando si chiudeva nella sua camera
ammobiliata o nelle taverne in cui beveva e fumava troppo. Un talento
letterario lontano da ogni disciplina accademica, visionario e multiplo.
Il 29 novembre del 1935 ebbe una crisi epatica, dovuta
all’eccessivo consumo di alcol. La cirrosi epatica non gli lasciò scampo,
morì il giorno dopo, all’età di quarantasette anni, chiedendo disperatamente dove fossero i suoi
occhiali. L’ultimo verso che lasciò scritto era in lingua inglese e recitava
"I know not what tomorrow will bring" – "Non so cosa porterà il domani".
Nel 1943 furono ritrovati in un baule da biancheria appartenuto allo
scrittore oltre 27 mila testi sconosciuti: poesie, pagine di diario, pagine
di racconti, progetti di libri, appunti su eteronimi. Ancora carte da
decifrare...
Gli eteronimi
Fernando Pessoa rappresenta una delle figure più emblematiche nel
campo della letteratura portoghese e internazionale. Una delle sue passioni,
e dei motivi del suo successo mondiale, sono gli eteronimi; si
divertiva infatti a crearsi uno pseudonimo differente in base al tema di ogni
pubblicazione. Non Essi non sono però pseudonimi ma personalità poetiche
autentiche e complete. Non era Pessoa che scriveva, bensì i personaggi
che lui inventava, ai quali dava un nome, un cognome e un’identità. Aveva
bisogno di creare, dar forma ad altri personaggi, ad altre vite, che
dovevano dire ciò che il suo "
io" voleva dire. Per il critico
Frederico Barbosa "Fernando Pessoa fu l’enigma in persona" (pessoa in
portoghese significa "persona"). Qualche critico si è chiesto se mai il
poeta abbia manifestato il suo “io? reale oppure tutto sia il frutto della
sua creatività ma non della sua personalità interiore.
Pessoa amava la
scrittura, amava scrivere, da quando era solo un bambino, e continuò a
scrivere fino all’ultimo giorno della sua vita. Amava osservare la
gente, vederne i movimenti, cercare di capire la psicologia,
cogliendola attraverso quei gesti che tutti noi facciamo, anche nella nostra
quotidianità. Osservava come le persone si sedevano sul treno, se guardavano
fuori dal finestrino, se leggevano, provava a capire cosa stessero pensando,
provava ad afferrare tutto ciò che passava nelle loro teste, ad immaginare
le loro esistenze, a creare le loro storie.
Anche la lingua fu un enigma per Pessoa; l'eteronimo Bernardo
Soares affermò "la mia patria è la lingua portoghese" ma diverse volte
lo stesso autore rivelò di pensare e scrivere solo ed esclusivamente in
inglese. Il critico Harold Bloom affermò che Fernando Pessoa, così come
Pablo Neruda, fu uno dei poeti più rappresentativi del XX Secolo.
Pessoa amava il misticismo e l’occultismo, secondo alcuni studiosi
ebbe contatti anche con la massoneria e i rosacroce. Il 4 febbraio 1935 sul
quotidiano "
Diario di Lisbona" difese alcune organizzazioni contro la
repressione che ne stava facendo il dittatore Salazar. Amava l’astrologia
e faceva consulti astrologici. Aleister Crowley era un occultista
inglese, quando Pessoa lesse un suo brano, notò che nel testo erano presenti
alcune imprecisioni e gli scrisse per farlo presente. Crowley ne rimase
molto colpito e durante un suo viaggio in Portogallo decise di incontrare
personalmente Pessoa.
Nonostante tutti questi eteronimi la fama di Pessoa si estese, anche quando
lo stesso era in vita; una poetessa del Brasile, infatti, una certa
Cecilia Meireles, volle incontrarlo, nel 1934, mentre si trovava in
Portogallo. Fissarono un incontro, ma lui non si presentò, quando la
poetessa rientrò in hotel, trovò il libro "
Mensagem" e un messaggio da parte
di Pessoa, che le diceva che non si era presentato all’incontro, perché,
secondo i suoi studi di astrologia, loro due non erano fatti per
incontrarsi.
Grazie all’invenzione degli eteronimi, Pessoa dava vita a dei veri e proprio
personaggi, che avevan un’esistenza parallela, così minuziosa, da
farla sembrare reale. Era
l’8 marzo 1914 quando il poeta, in una sorta di estasi, scriveva trenta
poesie, e le firmava con il nome di Alberto Caeiro, da quel giorno, per
tutta la sua vita, firmerà ogni opera con un nome diverso. Tra gli eteronimi
più conosciuti troviamo, appunto, Alberto Caeiro, Ricardo Reis, Alvaro de
Campos e Bernardo Soares. Con quest’ultimo scrisse il "
Libro dell’inquetudine".
Secondo alcuni storici Soares non è un eteronimo vero e proprio, perché ha
troppe cose in comune con Pessoa. Gli altri eteronimi hanno una data di nascita e una
di morte, tranne Reis e Soares. José Saramago prese spunto da Reis,
per ideare il suo romanzo "
L’anno della morte di Ricardo Reis".
Gli eteronimi di Pessoa
Uno degli eteronimi di maggior successo fu Alvaro de Campos, che
Pessoa fece nascere il 15 ottobre 1890, dandogli ben presto anche una
fisionomia, definendolo come un uomo alto e bruno, che studiò ingegneria
meccanica in Inghilterra. Campos viaggiò molto e durante un viaggio in
Oriente scrisse la poesia Opiàrio. Questi continui viaggi accrebbero in lui la
sensazione di non trovarsi mai a casa, in nessun luogo. Così come Pessoa,
morì il 30 novembre 1935. Inizialmente Campos scrisse componimenti vicini al
simbolismo e al nichilismo, con il poema "
Tabacaria" che rappresenta un
cardine nella letteratura del Portogallo.
Ricardo Reis, invece, era un dottore, che aveva studiato i classici e
cercava di preservare e salvaguardare questa cultura, nel mondo odierno.
Così come gli stoici la vita di ogni uomo gli interessava in modo particolare,
ne studiava gli aspetti e ne scrutava la fine.
Alberto Caeiro nacque a Lisbona e fece il contadino. Non studiò, non
ebbe una grande cultura e morì a causa della tubercolosi. Per Caeiro ogni
essere umano esiste, non credeva in una seconda vita o nelle anime, non
credeva alla simbologia, perché per lui esisteva solo la realtà, così come
essa appare. Tutta la sua opera viene presentata in "
Poemas Completos de
Alberto Caeiro"
Berardo Soares è definito da diversi studiosi il semi-eteronimo. Soares è un impiegato di Lisbona ed è alla ricerca di
microcosmi, con la sua opera vuole spiegare cosa sia la metafisica. Il
"
Libro dell’inquietudine" è definito uno dei libri alle fondamenta della letteratura
del Portogallo.
Non ci sono solo questi tra gli eteronimi di Pessoa, molti studiosi hanno
provato a fare dei veri e propri censimenti, per scoprire quanti ne aveva
inventati. Nel 2013, in un’antologia scritta da Pizarro e Ferrari ne vennero
contati 136.
Gli eteronimi non sono semplicemente un capriccio, ma attraverso la loro
creazione Pessoa riusciva a riflettere, ma soprattutto a far riflettere
sull’esistenza umana, su quanto essa sia connessa all’identità di
ciascuno di noi.
Fondamentalmente Pessoa si sentiva solo, quasi incompreso, da quando era
bambino e la madre aveva creato una famiglia con un nuovo uomo, con nuovi
fratelli e lui si era allontanato, chiudendosi in se stesso, dedicandosi
alle sue carte. Quegli eteronimi, erano per lui gli amici che non aveva mai
avuto, i compagni che dovevano aiutarlo a superare la vita e la sua
condizione di sensibilità. La ricerca di questi eteronimi fu una ricerca a
tratti disperata, che lo accompagnò per tutta la vita, fu una ricerca che
nacque dalla riflessione di non possedere una personalità unica, di dover
ricomporre la propria vita partendo dalle differenze degli altri.
Pessoa Ortonimo
Tra questi eteronimi, però, usò anche se stesso, uso Pessoa, e questo prende
il nome di Ortonimo. Pessoa Ortonimo è in realtà un altro eteronimo,
solo che questo nuovo autore porta il suo nome, ma non può essere
identificato con il vero Pessoa. Nell’opera viene trattato l’esoterismo,
proprio per tale ragione i due autori non possono essere ridotti ad uno
solo, perché i pensieri del "
Pessoa" originale sono molto più vasti. Molti
sono concordi nel dire che l’ortonimo è parte dell’autore, forse è quella
parte che è alla ricerca della sua dimensione personale che forse non
riuscirà mai a trovare. In questi scritti Pessoa è patriottico, ma
non verso una patria reale, bensì tende verso la sua patria spirituale,
quella patria nella quale vuole tornare dopo un periodo di esilio. In
"Mensagem" vengono raccolti diversi poemi che narrano di persone di rilievo
del Portogallo. Questo è il solo libro, in lingua portoghese, che Pessoa
pubblicò mentre era in vita. L’Ortonimo è essenzialmente un simbolista,
legato alla religione, ma anche alla filosofia, che cerca di sviluppare la
poesia e di applicarla alla vita quotidiana.
Pessoa è un universo poetico che mostra la complessità della sua persona ed
esprime una visione multipla della vita. Il poeta stesso diceva: “L’origine
mentale dei miei eteronomi sta nella mia tendenza organica e costante alla
spersonalizzazione e alla simulazione". In Pessoa troviamo un visionario che
indaga la sfera tra coscienza e incoscienza, che afferma l'idea, moderna
all'epoca, della letteratura come menzogna.
Pessoa citazioni
Fernando Pessoa ispirò anche molti poeti e cantautori.
Anche il nostro Roberto Vecchioni gli dedicò la canzone "Le Lettere d’Amore (Chevalier de Pas)". I
Drugstore, gli dedicarono la canzone "Song for Pessoa". Nel
film "Il Ciclone" di Pieraccioni, il protagonista, pur di
conquistare la sua amata, finge di sapere tutte le poesie del poeta. I
Nomadi lo citarono nella canzone "
Essere o non essere". Sebastiano
Vassalli fa riferimento a lui alla fine del suo libro "La Chimera".
Caetano Veloso nella canzone "
Lingua" rivisita la citazione di Pessoa,
"
La mia patria è la lingua portoghese". Lucio Dalla lo citò in molte
delle sue opere.
Io
non ho fatto altro che sognare. È stato questo, e solo questo, il senso
della mia vita. Non ho mai avuto altra vera preoccupazione se non la mia
vita interiore. I più grandi dolori della mia vita si attenuano quando,
aprendo la finestra che dà dentro di me, posso dimenticare me stesso alla
vista del suo movimento (Il libro dell’inquietudine)
Poesie di Pessoa
Pessoa ha saputo dire in pochi versi quello che tutti gli uomini sentono e
non sono capaci di esprimere. La sua poesia rende semplici e toccanti
concetti trascendentali e immagini complesse, facendoci sentire
rappresentati, rispecchiati nelle sue parole.
Il poeta ebbe un grande amore, Ofelia Queiroz, che conobbe prima dei
vent'anni in una piccola azienda dove lavorava. Fu amore a prima vista e a
lei dedicò numerose lettere d’amore. Non fu una storia a lieto fine perché
Ofelia si stancò della proverbiale insicurezza di Pessoa e la storia si
concluse. Dopo che si furono lasciati Pessoa dedicò una poesia proprio alle
lettere d’amore.
Tutte le lettere d'amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
ridicole.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d'amore, se c'è l'amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d'amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d'amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).
Libri di Fernando
Pessoa
Copyright © Informagiovani-italia.com. La riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Ostelli Lisbona
Ostelli Portogallo
Hostales Portugal
Carte de
Portugal
Karte Von Portugal
Mapa Portugal Map of Portugal
Carte de
Lisbonne
Karte von Lissabon
Mapa Lisboa Map of Lisbon
|