Itinerario
di due giorni a Bruxelles - Secondo giorno
   
Naturalmente, 24 o 48 ore possono non essere sufficienti per
vedere anche la metà dei tesori che Bruxelles ha da offrire, ma
questa guida porta a scoprire angoli essenziali e ad entrare
nella vita locale che la città ha da offrire. Se state appena
due giorni e volete vedere l'essenziale della città
questo itinerario vi farà scoprire le cose
principali della città da non pedere. Scoprite di seguito
la seconda giornata itinerante, per la prima vai indietro da qui
(Itinerario
di due giorni a Bruxelles).
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Giorno
2
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Itinerario dei fumetti
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Jeanneke Pis
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Galeries Royales Saint-Hubert di Bruxelles (de la Reine e du
Roi)
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Itinerario dei fumetti
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Concattedrale dei Santi
Michele e Gudule
-
Quartiere e ristoranti
di Ilot Sacré
Itinerario dei Fumetti
Prima tappa – secondo giorno:
Non solo i belgi descrivono il
Fumetto la “nona Arte?,
perché di arte si tratta quando una tale espressione di genio
viene creata, e Bruxelles neanche a dirlo, possiamo definirla la
Patria del Fumetto? In tanti direbbero che è proprio
così. Sono qui i fumettisti più
famosi e i fumetti più noti al mondo,
Tintin di Hergé, i Puffi
di Peyo... e tanti altri. Uno dei modi più divertenti e
insoliti per esplorare Bruxelles è prendere l'Itinerario del
fumetto. Il progetto è iniziato nel 1991 con l'intenzione di
abbellire le pareti vuote della città, rendendo omaggio ai
famosi artisti di fumetti belgi. Sono circa una cinquantina i
dipinti murali, dai grandi iconici ai personaggi meno noti. Da
dove iniziare? Se il giorno 1 siamo stati a vedere il simbolo
di Bruxelles, ebbene si, ripassiamoci pure, ma questa volta
con occhi diversi. A breve distanza dal bambino che fa pipì
prende il via un percorso di
trekking urbano interamente dedicato ai
fumetti.
Il Murales di
Rue du Chêne (al n. 9), quello di Olivier Rameau
attira molta attenzione, è la serie fantasy inventata nel 1968
da Dany e Greg: in questa serie, Olivier, Mr. Relevant e
la splendida colomba Tiredaile sono rappresentanti in un mondo
pieno di colori e fantasia. Accanto, troviamo un negozio di
fuochi d'artificio e un negozio di dischi (sicuramente da
visitare per gli appassionati). Sempre nella stessa via, un
altro: il Murales del Manneken Pis, e come indicato nel
giorno 1, in Rue du Chêne 19, la collezione dei
vestiti del Manneken Pis. Ci dirigiamo quindi verso Rue
du Marché au Charbon, una strada con negozi, piccoli
ristoranti e aterlier, circondata da edifici d'epoca; passato
l'incrocio tra la Rue des Teinturiers e la Rue du
Lombard, si prosegue ancora nella via e già si vede
all'angolo n.41, puno dei murales più famosi: il Murales di
Brousaille il primo murale a fumetti ad essere stato dipinto
nel luglio del 1991.
Il muro illustra una coppia allegra, Broussaille e la sua ragazza, che vanno a fare una camminata
veloce per la città (basato su una serie di fumetti creata da
Frank Pé, la serie è stata pubblicata per la prima volta nel
1978). Altri murali: in Rue du Marché au Charbon, tra cui
il Murales di Victor Sackville del Codice Zimmermann,
serie creata da Francis Carin; Murales Ric Hochet in
Rue du Bon Secours 9; il murales di Gaston Lagaffe in Rue
de l’Ecuyer 15; il Murales Nero (uno dei più
conosciuti, il personaggio creato dal genio di Marc Sleen)
in Place Saint-Géry (uno dei quartieri più carini della
centro, con abbondanza di ristoranti e localini per la sera;
provate in particolare l'area attorno alla Halles Saint-Géry,
un bell'esempio architettonico dei mercati pubblici del XIX
secolo a Bruxelles, oggi spazio permanente di informazione e
esposizione, e proprio di fronte al murales).…
continua a leggere
Itinerario dei fumetti a Bruxelles.
02.
Jeanneke Pis
Seconda tappa: dalle Gallerie aristocratiche a
qualcosa di meno 'elegante'... ma pur sempre curiosa
rappresentanza delle città. A dispetto della versione maschile,
di qualche secolo più antica, Bruxelles espone anche la versione
femminile del “bambino che fa la pipì?: Jeanneke Pis. Ci
arrivate dalla Rue des Bouchers, la strada che divide in due le
gallerie, in uno stretto vicolo pedonale chiamato
Impasse de la Fidélité,
che oltretutto abbonda di ristoranti e localini. La piccola
statua che fa pipì venne creata nel 1985, e raffigura appunto
una bambina accovacciata a fare pipì; oggi la troverete chiusa
da una inferriata protetta da tanto di lucchetto: una
fontana a parete, installata
probabilmente per cercare di promuovere le attività commerciali
della zona. Anche in questo caso non mancano le leggende, vere o
non vere, si dice che gli innamorati che lanciano una moneta
nella vaschetta della fontana della Jeanneke Pis
rimarranno per sempre fedeli al partner e vivranno un amore
duraturo e felice. Curiosità: sembra difficile da credere, ma le
statue che fan la pipì a Bruxelles ce ne sono altre, lo
Zinneke Pis
per esempio, il “cane randagio che fa pipì?, creato
nel 1998 all’angolo tra Rue des Chartreux
e Rue du Vieux-Marché (ci arrivate bene da
qui, alla sinistra della Jeanneke Pis) e ad ovest della Grand
Place.
03. Galeries Royales Saint-Hubert di Bruxelles (de la Reine e du
Roi)
Terza tappa: iniziamo
la seconda giornata itinerante per le vie di Bruxelles dalla
zona a nord della Grand Place (quest'ultima visitata ieri).
Siamo nelle cosiddette “Gallerie
Reali Saint-Hubert ?, dei passaggi coperti arricchiti da
negozi di pregio, boutique, costose cioccolaterie e
caffè di charme. Il sistema di gallerie consiste in due sezioni
principali, ciascuna lunga più di 100 metri (rispettivamente
chiamate Galleria del re (Galerie du Roi / Koningsgalerij),
e Galleria della regina (Galerie de la Reine /
Koninginnegalerij), e una galleria laterale più piccola
Galleria del principe (Galerie des Princes / Prinsengalerij).
Le sezioni principali (le prime due) sono separate da un
colonnato nel punto in cui la Rue des Bouchers /
Beenhouwersstraat attraversa il complesso della galleria,
dividendole: una "curva" che denota discontinuita, introdotta
appositamente per rendere meno noiosa la lunga prospettiva
architettonica di archi, pilastri e finestre. Frequentate
soprattutto in passato dalle élite di
Bruxelles,
come accadeva per il Café de la Renaissance
(oggi Taverne du Passage), che fu per molti anni
il
luogo di ritrovo di artisti ed intellettuali dell'epoca, tra cui
Apollinaire, Dumas, Hugo,
Baudelaire, Verlaine.
A breve distanza a piedi dalle
gallerie, sulla destra, passando da Rue du Marché aux Herbes, zona ricca di ristorantini e case
antiche in stile barocco, e con una piazzetta con al centro la
statua di Charles Buls, che fu capace nell'Ottocento della
riorganizzazione urbana della città, lasciando gli edifici
storici pregio della città) si trova Placedt'Espagne,
anche vicino alla Stazione centrale
di Bruxelles (Gare Central). La piazza si
riconosce per la serie le statue di
Don Chisciotte e Sancho Panza.
04. Concattedrale dei Santi
Michele e Gudule
Quarta tappa: la
cattedrale gotica di San Michele e Santa Gudula, cattolica,
domina una piazza tra la città alta e bassa di Bruxelles,
conosciuta come la collina di Treurenberg. La cattedrale
è la chiesa nazionale del Belgio, arcidiocesi insieme a quella
di
Mechelen, ed è qui che si svolgono matrimoni e i
funerali reali. Risalente al XII secolo. Nonostante alcune
somiglianze con
Notre
Dame di Parigi, Victor Hugo stimava così
tanto questo gioiello architettonico che spesso la indicava come
l'esempio più puro del movimento architettonico gotico...
Continua a leggere
Concattedrale dei Santi Michele e Gudule.
05. Quartiere e ristoranti
di Ilot Sacré
Quinta tappa: qualche
metro più a nord della Grand Place, proprio dove è situata
Jeanneke Pis, e siamo nel quartiere conosciuto con il nome di
Ilot Sacré, uno dei più attraenti e turistici di Bruxelles.
Ilot Sacré è un labirinto di stradine e vicoli racchiuso tra
rue de l’Ecuryer, rue du Marchè aux Herbes e rue des Bouchers.
Quest'ultima è la principale strada pedonale del distretto ed è
una popolare destinazione turistica: graziosa strada lastricata,
di antiche origini (1294) e che infatti mantiene il suo nome
medievale considerando che 'Rue des Butchers' letteralmente lo
si traduce in 'strada dei macellai', e questo anche se non
troverete più macellerie ma una sfilza di ristoranti. Il nome "Ilot
Sacre" letteralmente significa isola sacra, e proprio di un
isola si trattava, nel mezzo del fiume Senne del Belgio
in francese (e non Senna sia ben inteso), Zenne in fiammingo. Fu
chiamata "l'isola sacra" perché San Gaugerico (Saint Géry
o Djèri) costruì una cappella in zona, nel VI secolo, e nel IX
secolo la cappella ospitò le reliquie di Santa Gudula,
patrona di Bruxelles (le sue reliquie sono ora custodite nella
Concattedrale). L'isola scomparve nel XIX secolo quando
l'inquinato fiume fu coperto perché pericoloso per la salute.
Sia che si scelga di mangiare qui o no, la strada merita una
passeggiata in qualsiasi momento della giornata, per pranzo o
per cena, anche solo per guardare o ascoltare il brusio delle
centinaia di commensali, se invece sono gli 'odori' ad
acchiappare, allora consigliamo di prendere posto (prima di
sedervi è altrettanto consigliabile guardare bene menù e costi).
Ps. Nel terzo fine settimana di settembre, si svolge la parata
storica in costume d'epoca, fiera rappresentanza di quartiere,
nel 2018 alla sua 58a edizione.
06. Atomium
Sesta tappa: Rimane
poco tempo, ma qualche ora del pomeriggio (oppure invertendo le
tappe, del mattino), potreste optare per un giro in un’altra
zona della città, per vedere l’Atomium,
un altro simbolo di Bruxelles. Per
raggiungere l’Atomium è necessario
andare alla Gare du Midi e prendere la
metropolitana Linea 6 (direzione
Roi Baudouin/Koning Boudewijn)
e quindi in circa 15 minutiscendere alla fermata
Heysel/Heizel. Dalla stazione sono poi necessari circa 7
minuti per arrivare. L’Atomium
venne costruito come padiglione principale della
Esposizione Universale di Bruxelles
del 1958,
Expo ’58, una struttura metallica
alta 102 metri che tutti conosciamo rappresentare per l'appunto
una serie di atomi di cristallo di ferro (9 per l'esattezza)
ingrandito pari a 165 miliardi di volte. Le sfere hanno un
diametro di 18 metri e sono collegate da scale mobili. Alcune
delle sfere sono aperte al pubblico (la sfera più alta si trova
al livello 7, dalla quale si ammira una vista panoramica di
360°). Oggi è una delle principali attrazioni turistiche della
città e sono anche presenti
mostre permanenti e temporanee. Nella zona, a poco più di
400 metri, si trova il Parco di Laeken, meravigliosa area
naturale, di sicuro interesse. Il parco ospita, nel lato
orientale, la residenza permanente dei reali del Belgio,
il castello del Belvedere (Château du Belvédère)
residenza di Alberto II del Belgio e Paola Ruffo di Calabria,
il Castello di Laeken (residenza del re Filippo e
consorte), più le Serre reali costruite da Balat e
Horta in stile Art Nouveau.
E se avete un giorno in più... consigliamo:
. Mini Europa
casette
in miniatura, monumenti e
attrazioni dell'Europa in miniatura
. Padiglione cinese e Torre giapponese
L'interno del parco, a pochi minuti
a piedi dall’Atomium con i
Musei dell’Estremo Oriente di
Bruxelles e i giardini giapponesi.
. Quartiere Europeo
Il quartiere dell'Unione Europea a Bruxelles.
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