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Basilica di Santa Maria in
Trastevere
Una delle
chiesa più antiche di Roma, se non la più antica è
la Basilica di Santa Maria in Trastevere, sorge sulla
omonima piazza e il cuore dell'omonimo rione. Fu con ogni probabilità il primo luogo ufficiale
dove si professò il culto cristiano
edificato a Roma e sicuramente il primo dedicato al culto della Vergine.
La sua storia architettonica attraversa un periodo
che va dal III secolo, per giungere, tra aggiunte,
rifacimenti e restauri fino al XIX secolo quando,
con gli interventi voluti dal Vespignani fu
ripristinato lo stile medievale. |
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La leggenda racconta che la chiesa fu eretta da Santa Giulia I nel 340 sull'oratorio
fondato da papa Callisto I nel III secolo, quando il Cristianesimo era agli
inizi e non si
era ancora diffuso, tanto che la chiesa fu chiamata "titulus Calixti" fino
al VI secolo, quando poi fu dedicata a Maria.
Fons Olei. Una fontana molto speciale a Santa Maria in Trastevere
In quella che era Piazza Santa Maria in Trastevere si incontravano i soldati
romani che, dopo un eterno servizio militare, riuscivano a raggiungere la
vecchiaia. Elio Lampridio racconta infatti che che Settimio Severo
permise ai Cristiani di riunirsi in un locale del Trastevere, conosciuto col
nome di taberna emeritoria, ospizio, cioè, dei soldati invalidi.
Questo evento
salvifico si impregnò nella memoria del quartiere. Forse è per questo che nel III secolo, in questo luogo, c'era la domus ecclesiae dove papa Callisto
riuniva la comunità cristiana di questa zona. Più tardi, nel IV secolo,
quando le grandi basiliche iniziarono grazie alla libertà di culto, papa
Giulio I vi costruì quella che sarebbe stata la prima chiesa dedicata a
Maria.
La chiesa in seguito venne ricostruita quasi completamente da
Innocenzo II nel XII secolo, in gran parte con i travertini ed i marmi
provenienti dalle Terme di Caracalla. Nel 1702 su ordine di papa Clemente XI
Carlo Fontana costruì il portico esterno, costituito da cinque
arcate inquadrate da due paraste e quattro colonne di granito, al di sopra
delle quali una balaustra sorregge le statue di 4 pontefici: "San Callisto", "San Cornelio",
"San Giulio" e "San Calepodio". Nel portico, fino alla fine dell'800, si
potevano vedere, a lato del "Crocifisso" del Cavallini, coltelli e spiedi
(un'arma antica, poco più corta di una lancia) perché quando un "deliquente"
decideva di cambiare vita, appendeva l'arma del mestiere in Santa Maria in
Trastevere; oggi vi sono conservate una raccolta di epigrafi cristiane,
frammenti di fregi, resti di plutei dell'antica basilica, sarcofagi,
affreschi e pietre tombali.
Un segno
La facciata e il
portico
La facciata della Basilica di Santa Maria in Trastevere, eseguita nelle
forme attuali nel XII secolo, ha tre grandi finestre centinate (aperte dal
Vespignani) e un coronamento orizzontale sormontato da un timpano. La parte
inferiore è preceduta dal portico costruito da Carlo Fontana nel 1702, a
cinque arcate. Sulla balaustra si possono vedere alcune statue di pontefici
opera degli sculturi Jean Baptiste Théodon, Michel Maille,
Lorenzo Ottoni e Vincenzo Felici. Sopra al portico, la
facciata della basilica è sormontata da un frontone decorato nei restauri
del XIX secolo dal pittore Silverio Capparoni con affreschi, ora in
gran parte svaniti. Sotto al frontone, si trova un grande mosaico di autore
ignoto, raffigurante la Madonna che allatta il Bambino, ai piedi
della quale sono inginocchiati i due committenti; ai lati, due teorie di
sante con una lampada in mano. Il mosaico fu eseguito da varie mani in
epoche diverse. Le otto figure centrali (Madonna con il Bambino, i
due committenti e le quattro vergini più vicine a destra e a sinistra) sono
le più antiche, eseguite nel XIII secolo; più tarde sono le tre figure di
sante a destra, l'ultima delle quali più recente e di mano diversa
dalle altre due. Le rimanenti tre a sinistra sono state eseguite per ultime,
ma comunque non più tardi dell'inizio del XIV secolo
Sotto il iportico realizzato da Carlo Fontana all'inizio del 1700 è
molto interessante notare il fatto che si trova quello che può essere
considerato il primo museo epigrafico cristiano, dove sono stati raccolti i
resti provenienti da varie catacombe romane e una serie di epigrafi, di
marmi e sculture. Proprio nel 2018 si è completata una completa
restaurazione della facciata che ha comportato anche la pulitura delle
colonne in granito, oltre che interventi di conservazione sulle lapidi e
sulle statue in travertino. I lavori sulla facciata hanno anche reso di
nuovo possibile la rinnovata visione delle opere architettoniche e
pittoriche di Virginio Vespignani e Silverio Capparoni
eseguite ai tempi di Pio IX. Era da tanto tempo che gli abitanti di
Trastevere non vedevano la loro chiesa principale in tutta la sua bellezza.
L'interno
L’interno a tre navate della Basilica di Maria in Trastevere è
una delle più riuscite architetture del secolo XII, permeata di rinnovato
classicismo che le aggiunte cinque-seicentesche (cappelle laterali e
soffitti lignei) e ottocentesche (partitura a lesene della navata) non hanno
sostanzialmente modificato. Le tre navate sono divise da un vero e proprio
ordine architravato: le 22 colonne granito, di vario diametro, con basi e
capitelli ionici e corinzi sostengono una trabeazione (cioè architrave,
fregio e cornice) costituita da frammenti antichi che continua sulla
controfacciata, collegando i due colonnati secondo un criterio di unità
compositiva; l’arco trionfale, retto da due colonne di granito con capitelli
corinzi e trabeazione classica, inquadra il transetto rialzato. Il pavimento
cosmatesco (un tipo di ornamentazione caratteristica dei marmorari romani),
quasi completamente rifatto da Virginui Vespignani, ricalca quello
originario, realizzato dalla bottega dei Cosmati, marmorari romani operanti
tra il XII e XIII secolo.
Esso è dominato dai colori rosso, verde e oro,
intrecciati tra loro. Il soffitto in legno fu progettato Domenico Zampieri
detto il Domenichino (1617) che dipinse, nell’ottagono centrale, l'Assunzione
della Vergine. All’inizio della navata centrale si trova un tabernacolo
marmoreo della seconda metà del XV secolo, opera di Mino del Reame. Alla
destra della navata centrale si trova il Ciborio, fatto a forma di edicola,
risistemato dal Vespignani con reperti antichi tra cui quattro colonne di
porfido. Sul lato destro si trova il candelabro pasquale del XIII secolo, in
stile cosmatesco della bottega del Vassalletto.
A sinistra invece si trovano
i monumenti sepolcrali del Cardinale Filippo d'Alencon (nipote del re
di Francia Filippo VI di Valois e attore principale dello scoppio della
Guerra di successione al patriarcato di Aquileia che tante ripercussioni
ebbe nel Triveto), del Cardinale Francesco Armellini (abile negli
affari che Perse tutte le sue immense fortune nel sacco di Roma del 1527), e
di Roberto Altemps, personaggio di una storia di cronaca nera romana,
figlio illegittimo del cardinale Marco Sittico Altemps (a sua venta
sepolto qui nell'omonima cappella di famiglia), accusato di adulterio e
condannato alla decapitazione per volere di papa Sisto V nel 1586. La
Basilica ha undici cappelle: quattro nella navata destra; cinque nella
sinistra e due, le più grandi, ai lati del transetto. Una delle cose che
colpiscono di più quando si entra all'interno della Basilica di Santa Maria
in Trastevere è l'abside che
contiene i mosaici più importanti del periodo medievale a Roma (1140-43) che
raffigurano, al centro, Cristo che incorona la Vergine, con a destra
i santi Pietro, Cornelio, Giulio, Calepodio ed a sinistra i anti. Callisto,
Lorenzo e Papa Innocenzo II. Sopra l'Abside si apre a ventaglio l’Empireo
con la mano di Dio che incorona il Figlio; sotto, al centro della fascia,
l’Agnello Mistico, su cui convergono dodici pecorelle, gli Apostoli.
Il Campanile
Il campanile per la sua forma quadrata in tipico stile romanico, risale alla
prima metà del XII secolo e la sua edificazione avvenne nell'ambito dei
rifacimenti a cui la chiesa andò incontro sotto il Papa Innocenzo II
(1130-1143) e completati sotto da Eugenio III (1145- 1153). In
seguito fu ulteriormente restaurato all’inizio del XVII secolo e nel corso
del 1713. Il campanile alto 20 metri, è costituito da un alto basamento
inglobato nella chiesa e nell'edificio adiacente. Il primo piano è scandito
da trifore a pilastro, il secondo e il terzo da doppie bifore su colonnine,
il quarto da trifore su colonnine. Il lato che guarda verso la piazza
presenta al secondo piano, un orologio del XIX secolo. Sullo stesso lato
sopra l'ultima trifora si trova un'edicola che custodisce un mosaico su
fondo oro che rappresenta La Madonna con il Bambino.
Luci del XII secolo
A partire dal lontano VIII secolo, colori come quelli della Madonna della
Clemenza sono stati il riflesso del sole su questo dipinto a olio. Guardando
a loro si possono immaginare i colori che avrebbero il buon odore di un balsamo.
E così la bellezza delle composizioni, come una pausa clemente nelle opere,
ci attende in questo angolo di Trastevere. E si respirano con gioia, gli odori dei
loro colori.
Luce, misericordia, balsamo. Tutti si riferiscono a una donna presentata
ovunque come la vera fonte di salute. La sorgente da cui sgorga questo fiume
d'olio senza il quale non c'è né luce né forza, che ammorbidisce e
ricostruisce. Non è un caso che in questa zona ci siano tanti piccoli e
diversi ospedali tra i più antichi della città.
La domenica mattina la chiesa è piena di grandi nuvole di incenso. Brucia
abbondantemente, sontuosamente, in mezzo al suono gioioso e canoro delle
campane.
Orario di apertura della basilica: 7.30 - 21.00
(in agosto: 8.00-12.00 / 16.00-21.00)
Ingresso libero
Calendario delle celebrazioni:
Lun-Ven: 9.00; 17.30; 20.30;
sab: 9.00; 17.30; 20.00;
Sole: 8.30; 10.00; 11.30; 17.30; 18.45;
(In luglio e agosto):
Lun-Ven: 17.30; 20.00
domenica: 8.30; 10.30; 17.30
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