|
Cosa
mangiare in Piemonte - Prodotti tipici piemontesi
Il Piemonte
è ricco di storie sapienti, belle da raccontare e da
sentire. C'è quella delle Langhe, e del cercatore
di tartufi, che si aggira la sera nelle campagne,
di solito dopo cena, con fare circospetto e accompagnato
dal fidato cane; c'è quella di
Torino che ancora rivivere gli antichi fasti di
antica capitale d'Italia; ci sono quelle della corte
dei Savoia, l'antico regno andato oltre i confini alpini,
ci sono quelle dei contadini, della gente di città,
dei vigneti e delle storiche caffetterie.
|
|
Nella cultura enogastronomica del Piemonte ogni pietanza
sembra avere una lontana memoria, una di quelle che fan venire
la nostalgia al cuore. L'anziano trifolau come qui viene
chiamato colui che va alla ricerca del prezioso tubero, porta
con se una torcia e una piccola zappa, l'immancabile fido dal
fiuto facile e una cesta; si aggira in gran segreto nel buio
nebbioso delle silenziose campagne piemontesi, ricche di terreno
argilloso, di salici e poi di faggi e possenti querce. Il tartufo,
neanche a dirlo, è uno dei più noti prodotti tipici della cucina
regionale piemontese e si pone accanto a tante altre
specialità. Dai prodotti tipici ai piatti, preparati con maestria
e diffusi oggi in molte altre regioni italiane. Dalla campagna
all'aristocratica Torino che in fatto di cucina si propone con
sapori eleganti e ben definiti e con un certo numero di piatti,
sobri e allo stesso tempo sostenuti.
Alla gente qui piace toccare con mano la terra degli avi,
curandosi dei frutti che questa sa dare. Dal cercatore di tartufi,
al contadino, e fino al semplice appassionato dell'orto, e che
sia urbano o meno poco importa. Tutto è genuino. Si potrebbe
anche solo iniziare da un alimento semplice come l'aglio,
indispensabile alleato di tutta la cucina italiana (o quasi)
e che qui in Piemonte troviamo particolarmente presente. La
'bagna cauda> ', per esempio, è nientemeno che una salsa cotta
(letteralmente salsa calda in italiano), a base di aglio,
olio extravergine d'oliva ed acciughe dissalate; usata nel periodo
della vendemmia e da consumare prevalentemente in autunno ed
in inverno. Viene anche definita come una salsa conviviale,
perché la si usa intingendovi vari tipi di verdure di
stagione, tra crude e cotte. Della cucina savoiarda poi,
quella cioè della storica regione emersa dal territorio
feudale dei Savoia e condivisa in parte tra Francia, Italia
e Svizzera, arrivano chiare influenze gastronomiche: le patate
alla savoiarda, per esempio, patate grattinate al forno con
l'aggiunta di parmigiano e brodo di carne e servite solitamente
come contorno al bollito misto o alle carni o a piatti di tartufo.
I piatti a base di carne tra cui la selvaggina di montagna,
sono parte integrante del paesaggio piemontese, così come le
carni da allevamento, come quelle delle malghe alpine o delle
valli. Tra i piatti tipici piemontesi c'è infatti il "bollito",
ricordato con nostalgia quando servito dalle mamme, la domenica,
con la famiglia tutta riunita a tavola. Quello piemontese però
non è un semplice 'lesso', perchè nel primo vengono inclusi
diversi tipi di carne, oltre al manzo, tra cui cotiche, vitello,
pollo, e fino alle salsicce, e con il tutto servito insieme
alla verdura lessa e accompagnato dalle salse, verde o di pomodoro,
o anche di mostarda o magari (come nella cucina più tradizionale),
da una classica Cognà, un misto tra salsa e marmellata a base
di uva, mele renete, nocciole, fichi e spezie. E si potrebbe
aggiungere anche un classico purè di patate a contorno.
Troviamo anche il cappone in brodo e l'agnello sambucano:
quest'ultimo è così chiamato perché allevato in Valle Stura,
in provincia di Cuneo (ottimo preparato al forno con
patate, carote e rosmarino). Tra i Prodotti Agroalimentati Tradizionali
del Piemonte c'è anche il piatto a base di Batsoà canavese
(tradizionalmente chiamati 'calze di seta', per via della tenerezza)
e che ha come principale ingrediente il piedino di maiale fritto,
impanato nella farina di mais e quindi fritto nel burro fuso
e servito tradizionalmente con il bagnet verd una tipica salsa
di acciughe e prezzemolo. Particolare menzione va poi fatta
al Coniglio grigio di Carmagnola e di cui si trova in commercio
in particolare il ragù. Il piatto, quando si trova, è invece
preparato ai peperoni, o in agrodolce. Tra i piatti a base di
pesce, si segnalano in particolare le trote, pescate nei freschi
torrenti alpini.
Le carni servono anche per la preparazione dell'ottimo brodo,
una tradizione per i piemontesi (si racconta che una tazza di
brodo non mancava mai e veniva concessa ai prigionieri poco
prima dell'espletamento della condanna a morte). Il brodo lo
si consuma in particolare con gli agnolotti, specialità di pasta
ripiena, che da se costituisce uno dei principali primi piatti
della cucina piemontese, in particolare della zona di Monferrato,
Alessandria e Asti. Nella zona delle Langhe sono anche
conosciuti come Agnolotti del plin, più piccoli rispetto ai
primi, e così chiamati per il tipo di lavorazione usata (il
plin è il pizzicotto usato per chiudere il singolo preparato).
In generale vengono serviti in brodo, oppure con sugo, o con
burro e salvia e parmigiano. Tra i primi piatti troviamo inoltre
la Panissa, riso preparato tipo risotto e con diversi ingredienti
(fagioli, verza, e soffritto vario, e a seconda della zona,
anche con lardo, cotica di maiale o salame, e con l'aggiunta
di vino rosso), e le tagliatelle all'uovo, qui chiamate Tagarin.
Tra gli altri prodotti da forno, i grissini torinesi (ghërsin
in piemontese) meritano particolare menzione: les petits
bàtons de Turin, come li chiamava Napoleone, così noti che
sono sinonimo di Torino, come il fiume Po e la
Mole Antonelliana che domina la città come la
Torre Eiffel domina Parigi e che troviamo immancabili
in tutte le cucine italiane, anche quelle all'estero. Si dice
che il grissino sia nato nel lontano Seicento da un fornaio
di corte, tale Antonio Brunero, dietro le indicazioni di un
medico (Teobaldo Pecchio), quando quest'ultimo si cimentava
nel trovare un alimento digeribile per il futuro re (Vittorio
Amedeo II), di salute cagionevole.
Nella cucina tipica non mancano i salumi piemontesi: coppa
cotta bieleisa, mortadella d'Orta (di fegato) cotta o cruda
(fideghina), mustardela, pancetta, prosciutto crudo, prosciutto
di montagna, i salami, tra cui il salame di giora, il salame
di patate, quello di cinghiale, d'asino e di cavallo, la salsiccia
di Bra, la salsiccia di riso, il sanguinaccio, la testa in cassetta,
e diversi altri.
Tra i formaggi del Piemonte troviamo le tome (tomino di Melle,
di Rivalta, di Casalborgone e tanti altri), le robiole (come
la robiola d'Alba, di Bossolasco, di Cocconato e altre), la
fontina, il castelmagno (un semiduro), o il Bross (formaggio
cremoso e spalmabile dal gusto molto forte).
Per i dolci piemontesi si consiglia di non perdere i vari
biscotti, tra gli amaretti di Mombaruzzo, i baci di dama, i
canestrelli, i marron glacé, i krumini (tipici quelli di Casale
Monferrato), le meringhe, e poi panna cotta, gianduiotti, finocchini
e le ottime frittelle di mele (fricieuj ëd pom) e i torcetti.
Oltre tutto, ricordiamo che alla corte dei Savoia è stato inventato
lo zabaione, una crema dolce e spumosa a base di tuorlo d'uovo,
zucchero e vino liquoroso.
Non ultimi i vini piemontesi, imprescindibili e vanto enogastronomici
italiano. Che dire di un buon bicchiere di Barbera (un rosso
dai 12 ai 15 gradi prodotto nella valle del Tignone nell'astigiano
e adatto prevalentemente per le carni rosse), o di Barolo (tipico
prodotto delle Langhe, nei pressi di
Alba, intenso
e ottimo con gli arrosti) o ancora,di Gattinara? Quest'ultimo
privilegia la provincia di Vercelli prodotto dal vitigno
Nebbiolo, così chiamato per la 'nebbia' che pervade il territorio,
la stessa che custodisce i segreti del cercatore di tartufi,
i tesori piemontesi più veri.
Le Langhe, poi, regione storica piemontese, sono assolutamente
da non perdere per chiunque si accinga a visitare il Piemonte.
Situate a cavallo tra Cuneo ed Asti, sono dal 2014 parte dell'UNESCO,
come Patrimonio dell'Umanità Paesaggio vitivinicolo, insieme
al territorio di Monferrato e Langhe-Roero. Tra gli altri vini
troviamo anche il Barbaresco, il Dolcetto delle Langhe, la Freisa
dal tono frizzante, il Grignolino astigiano, e tra i vini bianchi,
il Cortese (ottimo con i piatti di pesce), il Moscato d’Asti
e il vermut, anche noto come vermouth, un vino liquoroso creato
a Torino nel 1786 e oggi diffuso in tutto il mondo.
Copyright © Informagiovani-italia.com. La
riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi
supporto e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione
scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Torna su
Ostelli Torino
Ostelli Italia
Auberges de Jeunesse
Italie Hotel
Torino
Carte Turin
Karte von Turin
Mapa Torino
Map of Turin
Carte Piémont
Karte von Piemont
Mapa Piemonte
Map of Piedmont
Carte d'Italie
Karte von Italien
Mapa Italia
Map of Italy
|