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Cosa
vedere a Merano - 22 luoghi interessanti da visitare. Monumenti,
ville storiche, musei e luoghi d’interesse da visitare assolutamente nella
splendida cittadina altoatesina.
Medievale ma
moderna. Clima alpino eppure mediterraneo.
Nessun'altra città è ricca di contrasti come Merano.
un luogo con molte attrattive: begli edifici di
importanza storica, passeggiate famose percorse dai
regnanti d'Europa in passato, le terme dal design
accattivante e dai tanti programmi benessere e poi
locali, ristoranti, negozi...Tra gli edifici
storici di Merano spiccano quelli in stile
liberty del primo Novecento, il Kurhaus è uno
di questi.
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Centro storico di Merano
Il
centro storico di Merano risale nella sua struttura urbanistica e
architettonica al periodo medioevale. I rioni più antichi, come quello di
Steinach, sono ancora oggi cinti da tre delle quattro originarie porte
medioevali, cioè Porta Venosta, Porta Passiria e Porta
Bolzano. Attraverso i quartieri vecchi si snoda la via Portici,
stretta e lunga circa 400 metri, fiancheggiata da negozi che ricordano le
vecchie botteghe medioevali sorte quando Merano si sviluppò anche come
importante centro mercantile. Basti ricordare che la città dal 1271 ebbe una
zecca autonoma, con una moneta di valore equivalente al primo fiorino
fiorentino. Le case hanno conservato le loro caratteristiche originarie e
sono interessanti esempi di un'architettura civile che si ritrova un po'
ovunque nelle vecchie città del Tirolo. È un tipo di casa semplice, alta e
piuttosto stretta, con la facciata molto spesso decorata e aperta verso la
strada con un porticato a volta. Nell'interno, un lucernario divide la parte
anteriore, destinata a negozio e abitazione, dalla parte posteriore,
riservata ai servizi. Da quello prendono luce tutti i vani adiacenti,
raggiungibili attraverso un giroscale, che spesso ha la forma di un elegante
loggiato ad arcate aperte.
I portici di
Merano
La
via dei Portici, ancora oggi arteria pulsante del centro
storico di Merano, porta direttamente alla piazzetta stretta intorno alla
parrocchiale, che è uno degli angoli più suggestivi della città vecchia, nel
suo intatto fascino medioevale. Qui si possono trovare oltre 200 negozi,
tanti bar, caffè e ristoranti all'aperto. Come accennato, con 400 metri sono
la via porticata più lunga del Tirolo, superando di 100 metri quelli di
Bolzano. Pare che la lunghezza più ampia rispetto a Bolzano sia stata una
cosa voluta. Così facendo infatti, uno dei conti più importanti della storia
della regione, Mainardo II, intendeva rimarcare la superiorità
dell'allora capitale, rispetto a Bolzano allora controllata dai
vescovi-principi di
Trento, che si stava sviluppando grazie al commercio che
passava dal passo del Brennero. L'interno dei portici è spesso fatto da
corridoi interni che portano a negozi, altre attività economiche e
bellissimi e caratteristici cortili, alcuni con ancora le iscrizioni antiche
di 700 anni. Al civico 68 fu celebrato il secondo secondo matrimonio
di Margherita di Tirolo-Gorizia (Margaretha Maultasch, letteralmente
"muso a borsa" e traducibile con "bocca sfigurata", "bocca grande" o "bocca
larga"), ultima contessa del Tirolo. Nel novembre 1341 Margherita (fatto
molto inusuale per una donna) ripudiò il marito Giovanni Enrico, fratello Carlo IV di Boemia (futuro imperatore
nel 1347 del
Sacro Romano Impero),
esiliandolo dal Tirolo, e il 10 febbraio 1342 si unì in matrimonio con
Ludovico di Brandeburgo, figlio dell'imperatore di quel momento
Ludovico il Bavaro. Questo matrimonio suscitò grande scalpore
nell'intera Europa, anche perché per motivi politici il papa Clemente VI non
volle dichiarare nulle le precedenti nozze. Margherita e Ludovico, inoltre,
erano parenti di terzo grado: per tale motivo i due neo-sposi furono
scomunicati e la contea del Tirolo fu colpita da un interdetto, cioè
a tutto la contea veniva impedito l'accesso a tutte o quasi le funzioni
sacre della Chiesa. Dopo varie dispute (e una guerra mossa dall'ex cognato
Ludovico il Bavaro che assedio senza successo Castel Tirolo) il bando
venne revocato solamente nel 1359. Dopo la morte del marito e di Mainardo
III, l'unico erede avuto da Ludovico di Brandeburgo, la duchessa nominò
proprio successore il parente Rodolfo IV d'Asburgo, che, nel 1363, le
subentrò sul trono tirolese. Da quel momento, e per più di cinquecento anni,
la storia del Tirolo coinciderà con quella della Casa d'Austria.
Anche il civico 49 di via dei Portici, con le sue cupe volte, ci rimanda
al Medioevo. Come si può osservare nei quadri d'epoca (per esempio quelli
ospitati nel Museo di Palazzo Mamming) fino all'Ottocento i Portici
erano costituiti da due semplici file di case parallele che guardavano verso
il fiume. Fu solo in seguito allo sviluppo commerciale e turistico che i
giardini retrostanti vennero in gran parte sacrificati allo sviluppo
edilizio. Se ci si avventura in uno degli stretti passaggi, a pochi passi
dalle vetrine e dalle insegne luminose dei negozi, tra le ripide scalinate
dei cortili interni, si potrà ancora respirare l'aria della vecchia Merano,
uno spaccato di vita che è rimasto immutato per più di 700 secoli.
Duomo di
Merano - Chiesa di San Niccolò
Il
Duomo di Merano (Chiesa di San Nicolò), icona cittadine situata nel
cuore del centro storico, venne costruito nel lontano 1310 ed ha un altissimo
campanile di 80 metri, uno dei più alti della regione. L'interno è spettacolare, un grande spazio fa da
culla a bei dipinti e sculture, da non perdere in particolare gli
affreschi custoditi all'interno del campanile. Il Duomo diventa
particolarmente suggestivo durante il
periodo natalizio con la messa di Natale cantata dal coro
polifonico (a cui una volta mi è capitato di assistere). All'esterno della chiesa sono posizionate antiche pietre
tombali, testimonianza dell'antico cimitero della città qui presente fino al
1848.
Il
Duomo, è un bell'esempio di architettura gotica, espressione di una
nascente borghesia che nel tardo Medioevo si qualifica anche per un nuovo
spirito culturale. Della prima fase di costruzione, che va dal 1302 al 1367,
si è conservato l'elegante e altissimo coro poligonale con volta a costoloni
di raffinata fattura, come si può notare dalle chiavi di volta finemente
scolpite con motivi fitomorfi e la figura di una Madonna. Sono opera di
maestri svevi della scuola di Rottweil, come pure l'elegante statua
di San Nicolò in un edicola all'esterno della chiesa, bell'esempio di
scultura gotica della metà del Trecento. Nello stesso periodo, di fianco al
coro, venne costruito l’imponente campanile con il portico d’accesso aperto.
I costoloni della volta a crociera terminano in mensole scolpite che
richiamano, nello stile, la famosa cerchia sveva dei maestri Parler,
operanti intorno al 1350.
Di
particolare interesse è un affresco, nel portico del campanile, raffigurante
Due Pellegrini in adorazione della Croce. Il senso realistico e i
dettagli naturalistici lo collocano nell’ambiente del Gotico internazionale
intorno al 1400. L’autore fu probabilmente Venceslao, pittore di
corte, formatosi in ambito boemo alla fine del Trecento e attivo a Merano
nei primi decenni del Quattrocento. Gli si possono attribuire anche gli
affreschi nella chiesa del Cimitero di Riffiano nella vicina Val
Passiria, importanti documenti pittorici altoatesini. La costruzione delle
tre navate della parrocchiale risale agli anni tra il 1340 e il 1480.
L’elegante
rifinitura dei dettagli architettonici interni, come i costoloni e le
mensole scolpite, rispecchiano l’alto livello qualitativo delle maestranze,
tra cui si annoverano Ulrico (1399), Giovanni (1428) e
Corrado (1428) Parlierer di Merano. Nel 1480 maestro Stefano
Tobler fece completare le volte; in quel periodo venne terminata anche
la facciata. Il campanile fu ultimato solamente nel 1618 con la costruzione
della cuspide. Accanto al coro della parrocchiale si trova la Cappella di
Santa Barbara, costruita tra il 1422 e il 1425 su due piani, con pianta
ottagonale all'interno e circolare all'esterno. Il piano superiore presenta
una volta a crociera con costoloni a forma stellare, di frequente uso
nell'architettura tardogotica. Il modello costruttivo è probabilmente opera
della famosa scuola di Hans Stethaimer di Burghausen in Baviera, le
cui innovazioni architettoniche si possono ritrovare in molte chiese gotiche
dell'arco alpino.
Osservando il campanile vi sareste sicuramente chiesti del perché ci
sono così tanti orologi nei suoi lati, disposti addirittura in coppia sulle
facciate est, ovest e sud. La spiegazione di questa apparente stranezza
risiede nel fatto che, poiché verso la fine del XIX secolo, quando la città
cominciò ad essere la città turistica che conosciamo oggi, diverse nuove e
più alte costruzioni avevano occultato la vista degli orologi da diversi
punti della città, nel 1908 si pensò di posizionarli circa 15 metri più in
alto, essendovi sufficiente spazio. I vecchi quadranti rimasero peraltro a
lungo inattivi e furono infine rimessi in funzione nel 1977, in occasione di
un restauro.
Chiesa di Santo Spirito
La
Chiesa del Santo Spirito, fondata nel 1217, è
situata al di fuori dal centro storico, sulla riva sinistra del torrente
Passirio viene ancora oggi definita come una delle chiese più graziose
dell'intera regione. Chiamata anche Chiesa dell'Ospedale, è una delle più
importanti costruzioni nell’evoluzione dell'architettura tardogotica
nell'Alto Adige, originariamente esterna alle mura cittadine. Sorge al posto
di un complesso ospedaliero fondato da Mainardo II nel 1271 e distrutto nel
1419 da una terribile piena del fiume. In quell'anno iniziarono i lavori di
costruzione dell'odierna chiesa, che ripete il modello della parrocchiale di
Landshut in Baviera (1407, in particolare con la Collegiata di San Martino a
Landshut), opera di Hans Stethaimer di Burghausen. Un suo scolaro,
Stefano di Burghausen, attivo a Merano intorno al 1438, introdusse
innovazioni architettoniche basate essenzialmente su di una pianta quasi
quadrata con due navate laterali più strette della maggiore, ma di eguale
altezza, che proseguono come deambulatorio intorno all’altare. L’elegante
soluzione è del tipo a sala tardogotica (Hallenkirche) e dà un ampio e
armonioso senso spaziale. La volta è sorretta da colonne libere circolari,
dalle quali escono costoloni a fascio privi di capitello. Il pulpito in
pietra arenaria è riccamente scolpito. La facciata esterna della chiesa è
semplice, con un bel rosone centrale. Allo stile gotico internazionale si
allaccia il portale gemino (1430), ornato nell'arco ogivale da figure di
Santi sotto edicola, mentre nel timpano è raffigurata una Trinità
fiancheggiata dai donatori identificabili con Andrà Hiltprant,
cittadino di Merano, e con sua moglie. Tra gli arredi della chiesa è da
ricordare un bel Crocifisso ligneo con quattro medaglioni alle
estremità della croce, raffiguranti i simboli degli Evangelisti, e
fiancheggiato dalle figure di Maria e Giovanni. Esso appartiene ancora alla
prima metà del Trecento (1340). Incorporati in un altare neogotico, si sono
conservati i resti di un altare ligneo intagliati dal maestro svevo ]org
Lederer intorno al 1520, autore anche del bellissimo altare tardogotico
della chiesa dell’Ospedale di Laces in Val Venosta.
Chiesa di Santa Maria del
Conforto
La
Chiesa di Santa Maria del Conforto stile romanico nel quartiere di
Maia Bassa è un tempio di antichissime origini, donato nel 1273 da
Mainardo Il al Convento di Stams (Tirolo del Nord al quale ancora
oggi appartiene. Al suo interno sono custodite le
spoglie dell'arciduca Ferdinando Carlo. La chiesa, originariamente era
composta da un'unica aula con presbiterio rettangolare ed abside
semicircolare, rifatta nel 1342 in forma gotica poligonale. L'arco di
trionfo romano distrutto come gran parte della chiesa in seguito seguito
all’alluvione del Passirio del 1371 oggi appare ricomposto con le pietre
originali e i resti degli affreschi, scoperti durante i restauri del 1967.
Preziosi documenti di pittura intorno al 1200, essi rappresentano sulla
parete sinistra una Morte dello Vergine tra gli Apostoli, secondo
prototipi comuni ai mosaici bizantini della Chiesa della Martorana
(Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio) a
Palermo (1148) o
della pala doro della
Basilica di San Marco
a
Venezia.
Il
ciclo, che annovera anche un Compianto di Maria e un'Apparizione
di Cristo agli Apostoli, è di netta impronta bizantina e non ha
precedenti né stilistici, né iconografici nella regione, ma si lega
direttamente all’arte orientale dei secoli XI e XII. È opera di due pittori
che forse erano giunti nella zona in seguito alla Crociata di Federico
Barbarossa in Terra Santa. Gli affreschi di Santa Maria del Conforto
precedono ed influenzano la corrente bizantineggiante che si accentua alla
fine del secolo XII nella pittura locale. Ne sono testimoni gli affreschi di
Castel Appiano e della Chiesa di San Giacomo a Grissiano.
Alle opere suddette si aggiungono, nella navata e nel coro della chiesa,
altre pitture murali eseguite intorno al 1400, opera forse del maestro
Corrado, pittore di corte del duca Leopoldo III d’Asburgo e
residente a Merano alla fine del secolo. Le figure di Santi e un
Trionfo della Morte, sul muro esterno della chiesa, si ricollegano
chiaramente alla scuola pittorica postgiottesca di Bolzano e sono databili
intorno al 1380.
Maia alta
La
passeggiata, che porta dalla Chiesa di Santo Spirito a Maia Alta,
quartiere elegante della città, si snoda in una splendida scenografia di
ville, parchi secolari e castelli che qui assumono l'aspetto di accoglienti
residenze nobiliari più che di fortezze, testimoniando la florida economia
dei funzionari tirolesi nel Medioevo. Castel Winkel fu fondato come
semplice maso vinicolo e poi, nel secolo XVII, passò in possesso di Claudia
de' Medici, vedova dell'arciduca Leopoldo V d’Austria. Castel Rubein,
immerso in un parco di alberi secolari, ricorda il suo fondatore Rubin,
poeta della cerchia del più famoso trovatore medievale Walther von der
Vogelweide. In mezzo ai prati, con una splendida vista su Merano città si
trovano Castel Labers, un bel maso-fattoria, e Castel Rametz, famoso per la
sua casa vinicola. Pare che in questa zona vivesse San Valentino, come
ricorda un'antichissima chiesetta omonima adiacente al Castello di
Traumannsdorf. Quest'ultimo, come abbiamo accennato è molto conosciuto per i
ripetuti soggiorni dell'imperatrice Elisabetta d'Austria (Sissi), moglie di
Francesco Giuseppe, che nel 1870 e nel 1874 passò l'inverno a Merano.
Merano Art Nouveau
Al
volto medioevale di Merano si aggiunge quello liberty o
Art Nouveau,
richiamando un altro periodo felice, che dopo secoli di oblio fece della
città, sul volgere del 1900, un famoso centro di cura di livello europeo. Fu
un medico viennese, Giuseppe Huber, che nel 1836 pubblicò uno scritto
sulle facoltà curative del clima meranese e sulla "cura d’uva". Tra i primi
ospiti illustri figura Maria Luisa d’Austria, seconda moglie di
Napoleone, che qui arrivò nel 1818 e nel 1823 per la pericolosa strada del
Passo Giovo...Continua a leggere su
Merano Art Nouveau.
Terme di Merano
Le
terme di Merano sono famose in tutta Europa da molto tempo. La
corte al seguito degli Asburgo e la stessa
Sissi
(Elisabetta di Baviera) le conoscevano
bene, visti i lunghi soggiorni passati in questa cittadina delle Alpi
centrali. Le acque della sorgente sono ricche di principi al radon,
dall'effetto calmante, analgesico sul sistema periferico e
ipotensivo (agisce sulla pressione arteriosa troppo alta). La storia delle terme di Merano è legata allo sviluppo turistico
della città. A partire dalla metà del 1800 e con la scoperta della città da
parte dei primi visitatori che venivano qui spinti dai vantaggi del clima
mite, per curare diverse patologie, la città divenne una città termale. La
storia delle Terme Merano è indissolubilmente legata a quella della "città di
cura"...Continua a leggere sulle
Terme di Merano.
Chiesa e
Convento dei Cappuccini di San
Massimiliano
La
Chiesa dei Cappuccini di San
Massimiliano del XVI, all'interno del complesso del Convento dei
Cappuccini di Merano, che si caratterizza per la sua semplicità.
Nel 1610 il vescovo di Coira, Johannes Flugi, sostenne l'Ordine dei
Cappuccini nel suo progetto di fondare altri due monasteri in Tirolo, uno a
Merano e l'altro a Malles. Aveva un importante sostenitore nel principe del
Tirolo, l'arciduca Massimiliano III d'Asburgo, un sostenitore della
Controriforma. Ricordiamo che i cappuccini sono, all'interno della famiglia
francescana, quelli ritenuti più rigidi nel seguire l'ortodossia cattolica.
Sebbene il magistrato di Merano fosse contrario a un monastero cappuccino,
fu esortato a contribuire alla sua costruzione, attingendo risorse da una
apposita tassa sulla carne (una tassa sui ricchi, coloro che potevano
permettersela). Nel 1616 fu iniziata la costruzione, nel 1617 il monastero
fu consacrato a San Massimiliano. Tra il 1715 e il 1717 fu ricostruita e
ampliata.
Durante l'occupazione bavarese del Tirolo, il monastero fu sciolto e messo
all'asta nel 1808, ma poco dopo fu di nuovo gestito come monastero.
Il convento è ancora attivo anche se il numero dei frati è molto ridotto.
Oggi i Cappuccini di Merano sono attivi soprattutto nella pastorale
ospedaliera, la Fondazione Cappuccini Liebeswerk gestisce una residenza per
i giovani e un bio-ristorante.
Kurhaus
I lavori
della Kurhaus iniziarono nel 1912 sulla scia dell'antico Pavillon del 1874 (dove si svolgevano le
serate danzanti dell'allora aristocrazia dell'impero degli Asburgo). Il progetto
del Novecento fu affidato all'architetto Friedrich Ohmann che lo
realizzò in un elegante stile liberty, appartenente alla
Secessione Viennese,
e influenzato dal grande Otto Wagner. . Venne inaugurata nel nel
1914. La sala centrale fu progettata dall’architetto Friedrich Ohmann. All'esterno
i colori sono quelli del bianco, impreziosito da una facciata a vetrata con
quattro colonne poste a semicerchio, mentre in cima le quattro grazie
danzanti abbelliscono la parte alta dell'edificio. Al suo interno troviamo
eleganti sale, come quella per il ballo e una grande scala.
Teatro
Puccini
Il Teatro Puccini è un altro edificio di
grande interesse: situato nel centro urbano di Merano, venne edificato nel
1900 da Martin Dulfer, presenta interessanti interni in stile liberty.
Museo della donna
Il
percorso culturale si arricchisce di un importante icona, quella del
Museo della donna, che pone l'accento sul mondo delle donne in epoche
diverse e sull'evoluzione del loro ruolo sociale. Creato da tre donne di
Innsbruck (Irmgard Hofer-Wolf, Christine Sieb e Monica Köck) si concentra in
particolare sui costumi, sulle stoffe e sugli utensili
utilizzati dal mondo femminile in genere.
Museo di Palazzo Mamming
Il Museo Civico di Palazzo Mamming, in Piazza Duomo, offre al visitatore
un'esposizione dedicata alla
preistoria locale. Passateci, ne vale la pena, tra l'altro il palazzo è un
tipico esempio di palazzo nobiliare cittadino di questo pezzo settentrionale
d'Italia e possiede anche alcuni pezzi che non c'entrano niente con Merano,
ma che potrei definire esotici e curiosi, fra cui una mummia egizia, la
collezione d’armi sudanesi dell’avventuriero Slatin Pascha,
un prototipo di macchina da scrivere ideato da Peter Mitterhofer e una
maschera funebre di Napoleone (pare una delle 4 esistenti al mondo!).
Castello principesco
Il
Castello principesco del duca Sigismondo d'Austria, si trova nel
cuore del centro storico, subito dietro i portici e la del comune e ai piedi
del monte Benedetto. Venne edificato da
Sigismondo, figlio del duca Federico IV «Tascavuota»,intorno al 1470 in
occasione delle sue nozze con Eleonora, figlia del re di Scozia. Vi
soggiornò anche l'imperatore Massimiliano I nel 1516 e ospitò anche la
corte di
Ferdinando I. Dopo vari cambi di proprietà, durante le guerre napoleoniche
passò sotto il controllo del governo bavarese che lo cedette come indennizzo
ai principi Thurn und Taxis, la famiglia di origine italiana (i
Tasso) famosa per lo sviluppo del sistema postale nelle aree del Sacro
Romano Impero.
Nel
1815 la costruzione fu acquistata dal comune di Merano, che aveva deciso di
abbatterlo per far posto ad una scuola, ma le proteste da parte dei
cittadini, ne evitarono la demolizione. Dopo un attento restauro che gli
fece assumere un aspetto tardo gotico ed arredato con mobili, tipici del
periodo della sua costruzione, nel 1880 venne riaperto al pubblico. Da non perdere la
visita guidata al castello, per scoprire com'era la vita quotidiana dell'aristocrazia di Merano.
A prima vista, l'edificio può sembrare abbastanza piccolo e piuttosto
insignificante, più simile a una casa di città più grande che a un castello,
ma vale una visita.
Il piccolo edificio che oggi si presenta, dopo i restauri, come comoda casa
nobiliare, contiene un grazioso cortiletto decorato con pitture murali
raffiguranti scene di caccia eseguite in stile tardogotico intorno al 1500.
Dell’epoca dell'imperatore Massimiliano sono pure le pitture murali nella cosiddetta
"Stanza dell'imperatore" con i
ritratti del sovrano e di sua moglie Bianca Maria Sforza. Nello stile
richiamano l’arte di corte, di impronta ancora cavalleresca, che ebbe ad
Innsbruck intorno al 1500 il suo momento di massimo splendore. Il Castello
che oggi è Museo Provinciale, offre una raccolta di arredi d'epoca, tra cui
una stufa in maiolica del 1470, mobili di stile gotico e rivestimenti in
legno di ambiente tipo Stube atesina.
Indirizzo
Via Galilei, Merano
Orari
Aperto dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 17
La domenica e i festivi aperto dalle 10.30 alle 13
Castello Trauttmansdorf
L'attuale castello Trauttmansdorf (conosciuto anche come
Castel di Nova) ha origine
da un altro castello già esistente nel XIV secolo e si presenta dipinto di bianco in un'architettura in stile misto, di cui l'elemento
neogotico è sicuramente preponderante. Nella metà del XIX secolo, a seguito
di ampi lavori di ristrutturazione, è diventato l'edificio che possiamo
ammirare oggi. Fu reso famoso dall'imperatrice Sisi (sì, non si
scrive 'Sissi'), che scelse Merano come città di cura e vi risiedette più
volte.Il castello è noto anche per aver
ospitato la principessa Sissi durante il suo soggiorno di benessere a Merano
e per ospitare il Museo Provinciale per il Turismo Touriseum.
Giardini del Castello Trauttmansdorf
Il Castelllo di
Trauttmansdorff è circondato dal Giardino Botanico di Merano,
attrazione unica della città, inaugurati nel 2001 e suddivisi in diversi
mondi tematici su 12 ettari di terreno che ospitano innumerevoli specie di
piante, 80 settori botanici, 11 padiglioni architettonici e diversi sentieri
tematici. Al suo interno è presento l'oliveto più
settentrionale dell'Italia. Vogliamo ricordare come il progetto panoramico
inserito nel contesto dei giardini è stato progettato anch'esso da Matteo Thun
(così come accade per per le terme e
altri stabili del centro città).
Passeggiata
Tappeinerweg
Uno dei sentieri panoramici
più famosi di Merano è il Tappeinerweg . si snodano sopra il centro
storico di Merano per circa 6 km. Più di 100 anni fa è stato costruito
grazie al botanico e medico termale Franz Tappeiner e si estende
lungo il Küchelberg. La meravigliosa passeggiata vi porta sul lungofiume
Gilf, oltre la Torre delle Polveri e termina dopo quasi nel
Gratscherland. Lungo il tragitto si trovano affascinanti punti
panoramici, meravigliosi luoghi di sosta e alcuni punti di sosta che
invitano a soffermarsi. Il lungofiume soleggiato è caratterizzato da poca
pendenza e vegetazione mediterranea, offrendo una vista mozzafiato su Merano
e la Val d'Adige. Il Tappeinerweg è fondamentalmente un sentiero pedonale,
percorribile in 1-2 ore.
Merano 2000
Merano 2000 è un'area per il
tempo libero e per le escursioni, un impressionante scenario di montagna con
sentieri escursionistici e molte attività per il tempo libero. In inverno,
invece, l'area diventa un paradido per gli sport di montagna, con piste da
sci, anche per lo sci di fondo e tour sulla neve che portano a rifugi
gestiti. L' area escursionistica è raggiungibile con una delle più moderne
funivie delle Alpi che arriva in soli 7 minuti e incanta con la fantastica
vista panoramica, i numerosi sentieri escursionistici e le attività per il
tempo libero. Per divertimento ed emozioni in famiglia sappiate che la pista
per slittini è lunga 1,1 chilometri.
Il Waalwege - Il sentiero delle
Rogge
Quando nel XIII secolo furono
costruiti i canali per l'irrigazione di prati e campi, furono creati anche i
cosiddetti Waalwege (sentieri dei waal). Questi servivano anche come
abbeveratoi. Oggi vengono utilizzati come sentieri per passeggiate ed
escursioni. A Merano e dintorni ci sono circa 18 km di rogge, ognuna con le
sue affascinanti caratteristiche. Una delle rogge più famode più famose di
Merano è la Roggia del Maiser. Porta da Obermais, parallelamente al Passirio
fino a Saltaus e termina al Torgglerhof. Il percorso romantico è per lo più
pianeggiante e ombreggiato.
Torre delle
Polveri
La Torre della Polveri (in tedesco Puverturm) segna l'inizio o la
fine della passeggiata Tappeinerweg. Si trova poco sopra la chiesa
parrocchiale di San Nicolò (o Duomo di Merano) e offre una vista mozzafiato
dall'alto su tutta la città e la regione di Merano e dintorni. Deve il suo
nome al fatto che durante la
Guerra dei Trent'anni,
i governanti di Marano, preoccupati per la grande quantità di polvere da
sparo immagazzinata in città durante, l'avevano conservata nel mastio del
Castello di Ortenstein. Il castello venne in seguito demolito demolito, la
torre restò al suo posto. Per arrivare in cima alla piattaforma panoramica
della torre bisogna salire una scala d'acciaio all'interno della stessa. Non
è pericoloso o difficile, ma potrebbe essere un po' scomodo per chi non
sopporta le scale aperte. Ma vi assicuro: la vista vale la pena! La torre è
aperta dalla mattina alla sera, l'ingresso è gratuito. Attraverso la
Porta Passiria (Passeirer Tor), una delle quattro antiche porte della
cinta muraria di Merano (tre delle quali sono ancora oggi conservate), si
sale dal Tappeinerweg e dalla Torre delle Polveri e si scende verso il
centro storico di Merano.
Shopping nei portici di Merano
Avete mai fatto shopping in una strada di 800 anni fa? No? Allora forse è
il momento. I portici di Merano (Meraner Lauben) sono dell'inizio del XIII
secolo e si trovano nel cuore del centro storico di Merano. Già allora erano
usate come via dello shopping e questo fatto non è cambiato fino ad oggi. Su
una lunghezza di 400 metri (e quindi il portico più lungo dell'Alto Adige
essendo quelli di Bolzano lunghi 100 metri in meno) sono allineati i
tradizionali caffè con gioiellerie, negozi di abbigliamento sportivo,
piccole boutique e negozi di gastronomia, una bellissima birreria della
Forst e altro ancora. Fortunatamente, nella Merano Lauben ci sono solo pochi
dei soliti sospetti, cioè le grandi catene, ma molti piccoli negozi
individuali.
Castel Tirolo
I dintorni di Merano sono incantevoli, tra gli altri da visitare l'imponente
Castel Tirolo, a soli 5 km. Posto su uno sperone roccioso ai piedi di
una montagna alta 2295 metri è facilmente raggiungibile da una delle più
panoramiche passeggiate di Merano. Il Castello, che fu sede dei conti di
Tirolo e diede il nome a tutta la regione. Sorge poco distante dall’omonimo
paese. Tra i fondatori sono ricordati già nel 1141 i nomi dei due fratelli
Alberto I e Bertoldo I, capostipiti del ramo albertino dei
conti di Tirolo, che fecero costruire qui la loro residenza sui resti di un
antico santuario...continua a leggere su
Castel Tirolo.
Scena
Scena
è un comune a se stante, ma vicinissimo a Merano è un'altra tappa doverosa,
per chi vuole approfondire la storia e la cultura della zona. Tra masi
antichi sorge, in splendida posizione panoramica, il Castello di Scena,
con il neogotico mausoleo dell’arciduca Giovanni d’Asburgo. Nel suo
nucleo più antico il Castello risale a una costruzione medioevale fondata
nel 1346 da Petermann di Scena, uno dei più potenti e ricchi
funzionari dei conti di Tirolo e, pare, anche favorito della duchessa
Margherita. L’antico palazzo fu rimaneggiato nel secolo XVI, come pure la
cappella castellana ad aula unica quadrata e abside semicircolare. Il
Castello, che si presenta oggi come comoda dimora nobiliare, offre una bella
collezione di mobili d’epoca, un’armeria e cimeli delle guerre napoleoniche.
Di particolare interesse artistico è la Cappella di San Giorgio
che è sita poco distante. È forse identificabile con quella di un primo
castello, i cui resti sono ancora visibili (XII secolo). Si tratta di una
costruzione a pianta centrale, la cui volta a crociera si regge su un unico
pilastro circolare centrale e ricorda elementi tardo romanici del secolo
XIII. Intorno al 1400 la volta e le pareti vennero affrescate con la storia
delle Vergini Sagge e Stolte e le storie dei SS. Martiri Giorgio e Nicolò.
Nel descrivere con senso realistico i dettagli di moda e gli elementi
architettonici, il maestro e i suoi aiuti si rivelano interpreti della tarda
cultura cavalleresca che nel Tirolo ebbe una particolare fioritura. Tra le
chiese di Scena è da ricordare anche quella di San Martino, posta nel
cimitero del paese, costruzione ad aula rettangolare divisa da due pilastri
ottagoni in due navate e due absidi semicircolari. È un modello
architettonico abbastanza insolito, che risale probabilmente agli anni
intorno al 1200.
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