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Informa Bambini
Alcune scuole stanno sperimentando un modello senza compiti
a casa, puntando sull'apprendimento attivo in classe e sul
tempo libero per attività extrascolastiche formative.
Ricomincia
la scuola e i miei figli più di tutto temono i
compiti a casa; leggo con interesse (e
speranza) di scuole italiane senza compiti. Ne
avevamo già parlato
qui "Abolire i compiti a casa?"
ma adesso le cose si fanno interessanti: 166
scuole italiane non assegneranno compiti a casa nel 2017...
migliaia di studenti, genitori e insegnanti che
sperimenteranno un modo diverso di fare scuola.
Secondo noi è una bella notizia! Vediamo
dove sono queste scuole senza compiti, come sono
organizzate, che orari fanno, e cosa ne pensano
studenti, genitori e insegnanti che le hanno
provate.
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Una cosa è certa, se chiedi ad un bambino “cosa non ti piace della
scuola?? al primo posto dell'elenco ci saranno
sicuramente i compiti. La maggior parte degli
studenti odia fare i compiti a casa dopo aver trascorso una
giornata a scuola. Come dargli torto?
Questo sentimento di repulsione verso i compiti, negli anni,
ha accomunato migliaia e migliaia di studenti e, di recente
in Italia, anche educatori. Dovete sapere che anche in
Italia esistono scuole dove i compiti a casa non si
svolgono. Non è fantascienza e nemmeno una delle tante fake
news che circolano su internet, è la pura verità, per la
gioia di tanti alunni e altrettanti genitori, che non si
troveranno più alle prese con i famigerati compiti da
svolgere a casa. Questo anno, per gli alunni di 166 classi
italiane, è iniziata una fase sperimentale che prevede
l’eliminazione dei compiti. Le regioni coinvolte nel
progetto sono Piemonte, Lombardia e Sicilia, e le
province Milano, Torino, Verbania, Biella e Trapani. Dal
nord al sud della penisola si è avviata questa iniziativa
innovativa che però è stata ben ragionata e valutata.
Nel corso degli anni numerose sono state le petizioni e le
proposte, in primis provenienti dalla pagina Facebook “Basta
Compiti!? realizzata da Maurizio Parodi, un preside
della Liguria, che ha fortemente creduto in questa diversa
organizzazione scolastica. Su internet, inoltre, è partita
anche una petizione online, che è riuscita ad ottenere
tantissimi voti, a riprova che i sostenitori
dell’eliminazione dei compiti a casa sono molti!
Diversa
organizzazione scolastica
Nel Biellese le classi coinvolte nel 2016 erano 36.
Secondo le insegnati e la preside di un istituto comprensivo
di Biella, che lo scorso anno ha sperimentato con successo
il metodo, si può evitare l’assegnazione dei compiti in
classe, organizzando diversamente le ore settimanali a
scuola, tornando a casa “leggeri? e liberi di rilassarsi.
Molto soddisfatti gli insegnanti e altrettanto soddisfatti i
genitori, che con molta difficoltà dovevano seguire i propri
figli nello svolgimento dei compiti a casa. In base a questo
progetto le lezioni sono state organizzate in maniera tale
da far studiare agli alunni lo stesso macro-argomento per
due settimane. L'argomento viene trattato dagli altri
professori in un'ottica interdisciplinare. Dunque le
attività si svolgono regolarmente in classe al mattino, nel
pomeriggio le conoscenze si consolidano con diverse
attività, anche pratiche. In sostanza per un periodo fanno
italiano, poi si dedicano alla matematica, poi
successivamente due settimane di storia ecc.
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Scuole senza materie
in Finlandia.
Gli studenti fanno lezione la mattina e, nel pomeriggio,
svolgono attività e compiti sull'argomento trattato nelle
ore precedenti per consolidare ancora meglio le conoscenze
acquisite. Il modello, che si sta espandendo a macchia
d’olio, prende come riferimento la scuola finlandese,
dove ogni attività su svolge durante le ore scolastiche,
senza mansioni da svolgere a casa. I rendimenti degli alunni
sono eccellenti. In particolare quelli dei 15enni ai primi
posti in Europa.
L’esperimento allargato di questo anno sarà monitorato
da alcuni ricercatori dell’Università di Milano, che si
occuperanno di stabilire se le nuove tecniche sono in grado
di fornire un contributo significativo per l’apprendimento e
per lo sviluppo psico – fisico di ogni alunno.
Egalité vuol dire anche niente più devoir
Oltre alla Finlandia, ormai famosa per la sua “scuola senza
compiti? anche la Francia con questo anno scolastico
segue: a settembre 2017, gli alunni francesi hanno trovato
una bella sorpresa ad attenderli, ovvero la fine dei tanto
odiati “devoir?. Qui in Franca non si tratta di una
sperimentazione ma di un vero e proprio decreto del
ministro dell’educazione Jean Michel Blanquer, per il
quale gli alunni non dovranno più svolgere i propri compiti
a casa, e faranno invecce 15 ore al mese di studio
accompagnato a scuola, durante le quali consolideranno
quanto appreso nelle ore di spiegazione. Questo decreto
concretizza il mantenimento di una promessa elettorale fatta
dal presidente Macron, che tiene di conto anche le
disparità sociali. Se ci pensate bene i genitori più
abbienti, con più tempo da dedicare ai figli, con maggiore
cultura generale, hanno ovviamente meno difficoltà nel
gestire i compiti a casa, personalmente o con l’aiuto di
qualcun altro, migliorando il rendimento dei figli.
L’eliminazione del lavoro da svolgere a casa concretizza
insomma anche l’obiettivo primario di uguaglianza tra gli
alunni, l’obiettivo di dare le stesse opportunità. Le scuole
elementari, in Francia, erano già state esonerate dai
compiti a casa, anche se numerosi docenti non rispettavano
questa legge, ritenendo che il compito a casa sia necessario
per una preparazione completa.
Grazie a queste ore di studio aggiuntivo, che verranno
interamente svolte a scuola, i ragazzi arriveranno nelle
proprie abitazioni con i compiti già svolti. Si evita così
una evidente disparità tra gli alunni che possono
permettersi un insegnante privato o che possono essere
seguiti da genitori preparati e alunni, che non hanno questi
privilegi.
A scuola senza zaino e anche senza cattedra
In Italia le sperimentazioni non si fermano qui, perché
alcuni istituti del Piemonte hanno dato il via di recente
anche alla scuola dove oltre a non esserci i compiti, non ci
sono nemmeno zaini, lavagne e cattedre. Lo scorso anno è
partita difatti la sperimentazione a Cuneo e oggi sono 14
gli istituti, nella provincia che portano avanti questa
rivoluzione scolastica. La Regione Toscana è uno dei
principali sostenitori del modello “Senza zaino?,
nato a Lucca da una intuizione pedagogica di Mario
Orsi nei primissimi anni 2000, ed ha approvato anche un
progetto “100 Scuole Senza Zaino in Toscana?.
Le scuole di Cuneo ma anche di Chiusa Pesio, Racconigi,
Revello e Savignano hanno creato una rete di “Scuole senza
zaino? seguendo la scia degli istituti nordici e le lezioni
di Maria Montessori, tentando di ripensare la tradizionale
didattica. Ma vediamo di cosa si tratta: all’interno delle
classi innovative di questi istituti, non si svolge più
lezione frontalmente, mettendo la cattedra davanti ed i
banchi in fila, mentre gli alunni lavorano in gruppi. Le
lavagne sono interattive e multimediali e i ragazzi sono
liberi di scegliere gli argomenti da sviluppare. Il carico
di lavoro, è suddiviso in 5 giorni alla settimana, escluso
il sabato, il pomeriggio si sta a scuola per consolidare
quanto appreso la mattina e a casa pochissimi compiti. Una
scuola più leggera insomma dove i libri spariscono, o quasi,
il materiale è in comune e resta a scuola e l'insegnamento
frontale è estremamente ridotto, dove si collabora,
lavorando a gruppi, si discute e ci si confronta. I
genitori, inoltre, sono parte attiva di questo percorso.
Gli insegnanti, che hanno seguito appositi corsi di
formazione, sono entusiasti dell’idea, così come le famiglie
che hanno contribuito anche per quanto riguarda le spese per
i materiali didattici.
A prescindere dalle sperimentazioni che vi abbiamo
descritto, è difficile non pensare che effettivamente, dopo
un’intera giornata trascorsa a scuola, un po’ di relax, una
passeggiata, dello sport, sarebbero le attività più idonee
da svolgere. Qualche compito sporadico, come
approfondimento, magari da svolgere durante il weekend, non
sarebbe una cattiva idea, ma per il resto, genitori ed
alunni sono concordi nel dire “basta compiti?.
Critica all'utilità dei compiti come rifinitura... li
fanno mamma e papà
Per alcuni i compiti restano un pilastro, perché abituano a
sviluppare autonomamente le proprie conoscenze e preparano
ad un futuro studio. Sarebbe certo importante darli e
riceverli con moderazione, senza impegnare troppo i bambini.
Una critica all’utilità e all’importanza dei compiti a casa
è rappresentata dal fatto che, anche se i compiti andrebbero
svolti da soli, la maggior parte dei bambini e dei ragazzi
chiede aiuto a mamma o a papà, e qui si ritorna al discorso
di prima… sull’eguaglianza. Chi non ha tempo da dedicare ai
compiti? Chi non può permettersi un insegnante privato? Cosa
devono fare questi ragazzi un po’ meno fortunati?
Il mondo può essere salvato solo dal soffio della scuola.
(Talmud)
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