Canal Grande

Il Canal Grande - la grande "strada" di Venezia

Venezia è famosa per i suoi canali, tanto che ogni città del mondo, con anche solo un piccolo sistema di canali, viene chiamata 'piccola Venezia' o 'Venezia del Nord', ecc. Tutti sanno che la città è stata costruita sull'acqua, nella grande Laguna veneziana: circa 600 anni fa i veneziani effettuarono a protezione delle acque una serie di deviazioni di tutti i grandi fiumi con sbocco nella laguna, impedendo così la sedimentazione dell'area attorno alla città.

Canal Grande dall'altoQuesto processo creò una urbanistica particolare dove le strade della città sono sostituite da flussi d'acqua, anche se non tutta Venezia è sull'acqua, esiste infatti una parte sulla terraferma. L'area più nota è formata da più di 150 canali (la più grande città senza auto in tutto il mondo), e il Canale Grande è il più famoso di questi. Un viaggio con il vaporetto sul canale è altamente raccomandabile, si ha infatti modo di vedere alcuni dei monumenti più spettacolari. Un viaggio di notte è un'esperienza memorabile, con l'architettura della città che si riflette in acqua.

Il Canal Grande dipinto da CanalettoCanal Grande: stupore e meraviglia di Venezia, d'Italia e del mondo intero. Un'immensa vena d'acqua che disegna una "S" rovesciata, dividendo in due la città. Questa esse si prolunga per ben 3300 metri, mantenendo una larghezza variabile tra 30 a 70 metri e una profondità di circa 5 metri. Meravigliosa arteria dal pavimento ondeggiante ora limpido e sereno, ora spumeggiante, ora cupo a seconda dell'umore del cielo e delle stagioni. Il Canal Grande si impone a chi lo percorre con la sua spettacolare corona di meravigliosi palazzi di ogni epoca e stile, ora sfuggono come macchie di colore, ora si impongono nella loro massiccia monumentalità architettonica. Ma non sono solo i palazzi a rapire l'attenzione del visitatore più distratto: umili casette, campielli, la penombra di un rio, un giardinetto rubato all'invadenza dell'acqua, un portone annerito e corroso, al punto che non è difficile capire l'ammirazione che questa è l'acqua ha suscitato nei secoli in poeti, musicisti, pittori, da Byron a Foscolo, da Canaletto a Canova a Wagner il quali in gran parte ebbero dimora sulle sue rive per periodi più o meno lunghi della loro vita.

Canal Grande Stazione Santa LuciaIniziando a percorrere il Canal Grande della stazione di Santa Lucia e procedendo verso il bacino di San Marco, si incontra subito sulla destra, proprio di fronte la stazione ferroviaria, la Chiesa di San Simeone Piccolo detta anche Simeone e Giuda. Qui si vede anche il nuovo e discusso ponte disegnato dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava. Nella chiesa di San Simeone colpisce immediatamente la cupola dal caratteristico colore verde dovuto al suo rivestimento in rame che copre anche la lanterna sormontata da una statua di Cristo redentore. La chiesa presenta sul fronte un'ampia scalinata che giunge quasi a toccare le acque del Canal Grande. L'ingresso preceduto da uno pronao settecentesco in stile neoclassico, opera di Giovanni Scalfarotto, con colonne corinzie è una maestoso timpano scolpito con scene del martirio dei santi Simeone e Giuda, opera dello scultore Francesco Penso, che domina il tratto iniziale del Canal Grande.

Ponte e Chiesa degli ScalziIl secondo dei ponti che si incontrano andando verso San Marco e il Ponte degli Scalzi detto anche Ponte della Stazione. Fu costruito con la pietra bianca d'Istria nel 1934 su progetto dell'ingegnere Eugenio Miozzi in sostituzione di un ponte in strutture metalliche eretto nel 1858 dall'amministrazione lombardo-veneta. Si tratta di una costruzione ad arcata unica eretta in punto in cui fra le due sponde del canale corrono circa 40 m, la sua altezza dal pelo dell'acqua, al centro, è di circa 7 metri. All'altezza del ponte sulla riva sinistra si erge maestosa sulle fondamenta degli scalzi la facciata barocca della Chiesa di Santa Maria di Nazareth o degli scalzi. La chiesa fu iniziata su commissione dei padri carmelitani scalzi da Baldassarre Longhena nel 1670, ma fu terminata e consacrata nel 1705. La facciata è opera di Giuseppe Sardi, singolare esempio di Barocco veneziano ispirata a forme classiche. Presenta due ordini sovrapposti di colonne binate tra le quali si aprono grandi nicchioni ornati da statue probabilmente opera di Bernardino Falcone, insieme e coronato da un timpano sormontato da statue.

Il trasporto della casa di Loreto - TiepoloDurante la prima guerra mondiale un bombardamento distrusse una delle opere di maggiore prestigio che la Chiesa conteneva; un affresco sul soffitto raffigurante "Il trasporto della casa di Loreto" uno dei capolavori più rappresentativi dell'arte di Giovan battista Tiepolo, oggi sostituito da un affresco di Ettore Tito raffigurante la "Proclamazione della maternità della vergine concilio di Efeso". L'interno a navata unica presente la stessa ricchezza di decorazione che si ritrova all'esterno: stato, stucchi dorati, marmi variegati, esempi più tipici dello sforzo Barocco, opera di Giuseppe Pozzo, è coperto da un baldacchino sostenuto da otto colonne marmoree. Notevoli sono le due statue collocate ai lati dell'altare: Santa Teresa e San Giovanni della croce, anche se, appare in a scolpite da Bernardino Falcone. Nella seconda cappella a destra alla volta è decorata da un affresco di Giovan Battista Tiepolo: "Santa Teresa in gloria". Fu affrescata dal Tiepolo la prima cappella sinistra, che porta nella volta un "orazione nell'orto" e "gli angeli della passione". La seconda cappella che si apre nel lato sinistro, detta del Carmine è sepolto Ludovico Manin, ultimo doge della serenissima Repubblica di Venezia, la quale terminò di esistere come tale il 12 maggio 1797, anno dell'invasione francese...Continua a leggere sulla Chiesa di Santa Maria di Nazareth.

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Palazzo LabiaMantenendo lo sguardo sulla riva sinistra si colgono l'abside e il campanile della Chiesa di San Geremia, costruita nelle XIII secolo rifatta nel 1760. Il bel campanile romanico e uno dei più antichi della città del XIII secolo. Accanto alla chiesa sorge il Palazzo Labia, grandiosa dimora patrizia settecentesca il cui interno è decorato da affreschi del Tiepolo. In un angolo è visibile la statua di San Giovanni Napomuceno innalzata per volontà di una nobildonna della famiglia Labia. Sempre sulla riva sinistra, all'altezza della statua di San Giovanni si apre il canale di Cannaregio, il maggiore di Venezia dopo il Canal Grande. Più avanti sulla destra appare uno dei esempi più caratteristici di costruzione veneto-bizantina: il fondaco dei turchi, completamente ricostruito nel secolo scorso in modo un po' arbitrario sul luogo di una costruzione il del XII e del XIII secolo sede di rappresentanza e emporio dei mercati levantini.

Cà Pesaro - VeneziaOltrepassato il rio della Maddalena, sulla sinistra si incontra una bella serie di caratteristici palazzi; da sinistra, il Palazzo Ruoda, del Seicento, la cui facciata è stata rimaneggiata; il Palazzo Gussoni-Grimani della Vida, che pare sia stato progettato nel 500 dal Sanmicheli, questo palazzo un tempo portava sulla fronte una decorazione dipinta del Tintoretto, ma questi affreschi hanno purtroppo fatto la fine che è toccata a tutti gli affreschi esterni di Venezia: sono scomparsi, corrosi dalla salsedine e dagli agenti atmosferici. Quindi si vede il Palazzetto da Lezze da qui facciata, di piccole dimensioni, è coperta da piante rampicanti; segue il seicentesco Palazzo Boldù che col piano terra è rivestito da bugnato; infine il Palazzo Contarini-Pisani, pure seicentesco, dotato di un ampio porticato che si affaccia sul canale.

Sulla sponda opposta del Canal Grande si innalza la maestosa facciata di Cà Pesaro, considerata il massimo capolavoro di Baldassarre Longhena nel campo dell'edilizia privata. Fu costruito tra il 1679 e il 1710 con una spesa che allora appariva ingentissima (si dice addirittura che l'architetto morì per la preoccupazione che gli causava l'andamento dei lavori per la costruzione del palazzo). La facciata si presenta possente sul suo basamento a bugnato sormontato da due ordini di finestre spartite da colonne. Oggi Cà Pesaro ospita al suo interno la Galleria Internazionale d'Arte Moderna è la Raccolta d'Arte Orientale. La prima fu fondata nel 1897 e via via arricchita di pezzi provenienti dall'esposizione biennale di Venezia.

Cà Pesaro - Collezione orientaleLe opere incluse non solo abbraccio tutto il periodo della pittura veneta che va dall'ottocento al novecento ma anche una scelta ragguardevole della produzione contemporanea italiana ed estera. Fra le altre segnaliamo le opere di Hayez, Medardo Rosso, Telemaco Signorini, Rodin, Corot, Boccioni, Chagall, Kandinskij e innumerevoli altri. La raccolta d'arte orientale fu fondata nel 1928 sulla base della collezione del conte Enrico Bardi di Borbone. Possiede lacche, avori, porcellane, maschere rituali, armi, stoffe, strumenti musicali provenienti dalle zone più disparate dell'Asia. Costituisce un museo unico nel suo genere in Italia. Tra le opere che sono esposte è di grande interesse, oltre alle stupende armi giapponesi, alle finissime porcellane cinesi e alle pregevoli stoffe della Thailandia e di Java, la statua sorridente di Budda in basalto di arte Khmer, proveniente della Cambogia. Per salire ai vari piani del palazzo si entra da uno dei portali della facciata che immettono in un vastissimo androne. Da questo, che occupa tutto il pianterreno, si sale ai piani per uno scalone monumentale e dalla porta di fondo si esce nel meraviglioso cortile porticato sul retro, coronato da una terrazza, che ha al centro un grande pozzo del Sansovino con una statua di Apollo del Cattaneo. Il palazzo Pesaro è in particolari occasioni adibito a sede di mostre d'arte di grande importanza.

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Cà d'Oro - VeneziaProseguendo, sulla riva sinistra si incontra quello che forse il più famoso dei palazzo che sorgono sul Canal Grande: la Cà d'Oro. Dopo aver subito svariati passaggi di proprietà e manomissioni non sempre felici l'edificio giunse nelle mani del barone Giorgio Franchetti che nel 1916 lo donò allo Stato compresa la raccolta d'arte che vi si trovava e che porta il suo nome. La facciata, che oggi si presenta bianca, era in origine coperta da una doratura e da questa caratteristica il palazzo trae il suo nome. Fu costruita attorno al 1440 per il nobile Marino Contarini in uno stile che unisce alle influenze bizantine il motivo dell'arco ad ogiva è che offre come risultato l'immagine di un incantevole merletto sospeso sulle acque del Canal Grande.

Al piano terra si apre un porticato archiacuto meno che nella arcata mediana, tutto sesto; i due piani superiori presentano due logge finemente traforate. La parte destra della facciata si presenta più compatta, con meno vuoti ma non meno elegante della sinistra. Nella parte alta corona la facciata una leggerissima merlatura. Nel cortile interno della Cà d'Oro, al centro è collocata una pregevole vera da pozzo (cioè  la balaustra di protezione chiusa attorno al foro di un pozzo), una delle innumerevoli vere da pozzo che ornano le corti e i campielli di Venezia. Addossata alle pareti in cotto sale una scala poggiante su archi acuti che conduce alla luce del primo piano e ai piani superiori.

Pescaria RialtoPoco dopo la Cà d'Oro, ma sulla riva destra, si offre all'attenzione del visitatore che arriva in vaporetto leggermente sporgente rispetto alle altre costruzioni un edificio a due piani in cotto: la Pescheria. Questa costruzione e di epoca recente, fu edificata nel 1907 da Domenico Ruffolo su disegno del pittore Cesare Laurenti. Al pianterreno si apre sul Canal Grande con un ampio portico ad archi acuti poggianti su colonne; al piano superiore una serie di colonnine sottili sorregge il tetto spiovente formando un vasto loggiato. Questo luogo è stato da sempre destinato al mercato del pesce; l'attuale edificio ne sostituisce uno a tettoie metalliche del secolo scorso che a sua volta ne sostituiva uno più antico. La Peschiera di Rialto era la più importante delle numerose che sorgevano in svariati punti della città. A uno dei suoi angoli è collocata una statua di San Pietro, il "pescatore" per eccellenza.

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Fabbiche nuove di RialtoNello sfondo, sulla riva opposta, riconoscibile dal colonnato al piano terra il Palazzo Michiel delle Colonne, alcuni sostengono che tale denominazione derivi dal fatto, di avere appunto una serie di colonne, altri ritengono che si tratti di una aggiunta al cognome di un membro della famiglia Michiel che portò dall'oriente le colonne che sorgono sulla piazzetta di San Marco. Subito dopo la Peschiera, sempre sulla riva destra, si estende la lunga facciata delle Fabbriche Nuove di Rialto.

Furono costruite le 1550 da Jacopo Sansovino perché ospitassero uffici pubblici a carattere commerciale. Nel complesso l'edificio risulta piuttosto monotono nel susseguirsi il suo 25 arcate e dei suoi due ordini di finestre a timpano di sapore classicheggiante. Dopo le Fabbriche Nuove si apre sulla riva destra uno slargo animato dalle macchie di colore dei banchi del mercato ortofrutticolo: l'edificio che cinge tale slargo è quello delle Fabbriche Vecchie di Rialto, costruite nel 1522 dallo Scarpagnino, sede di uffici giudiziari. Una visita ai mercatini è d'obbligo, si può dire, per i visitatori che vengono a Venezia, ve ne sono di grandi e di piccoli, di generi ortofrutticoli, di pesce etc. Le bancarelle si accalcano in una stretta calle o in un Campiello mescolando i loro vivaci colori a quelli del brulichio della gente, il tutto scandito dalle dolci melodiose cantilenanti cadenza del dialetto veneziano, rievocando ogni giorno il sapore delle commedie goldoniane.

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Fondaco dei TedeschiIl Canal Grande forma adesso una curva a destra oltrepassata la quale si è colti di sorpresa dalla maestà del Ponte di Rialto, ma di questo parleremo tra breve prima di giungervi soffermiamoci a osservare il Fondaco dei Tedeschi. Edificio che vediamo sostituì nel 1505 un'antica costruzione preesistente che era andata distrutta da un incendio. Fu ricostruito dello Scarpagnino in stile rinascimentale con un ampio porticato a tutto sesto al pianterreno è un coronamento di bianche merlature alla sommità. Purtroppo nulla rimane degli affreschi di Giorgione e di Tiziano che decoravano la facciata. Il palazzo, che oggi ospita gli uffici postali, un tempo era destinato a sede di rappresentanza commerciale dei mercanti tedeschi, come si evince dal nome.

Sulla destra si trova il Palazzo dei Camerlenghi dove si trovava la tesoreria della Repubblica di San Marco, centro finanziario della città. Al pianterreno erano situate delle celle destinate ad ospitare coloro che fossero stati sorpresi a frodare il fisco. Il palazzo fu costruito nei primi decenni del cinquecento da Guglielmo Bergamasco. Il piano inferiore presenta semplici finestre rettangolari, quelle superiori invece hanno una serie di finestre ad arco a tutto sesto. I piani sono separati da cornici marcapiano decorate da un fregio finissimo.

Ponte di RIaltoEd eccoci giunti al cospetto di uno dei ponti più famosi del mondo, il Ponte di Rialto, meta obbligata per chi voglia godere della veduta più suggestiva che sia possibile dal Canal Grande. Quello di rialto e il più antico dei ponti che scavalcano il canale. In origine era di legno; quando nel 1444 crollò fu rifatto, ancora in legno ma con l'aggiunta di alcune botteghe sopra e di un meccanismo che rendeva mobile la sua parte centrale in maniera da consentire il passaggio delle imbarcazioni più alte. La sua instabilità, però, fece sì che nel 500 se ne decidesse la ricostruzione che avvenne ad opera di Antonio da Ponte (visto il nome un predestinato), dopo che un concorso vide impegnati architetti assai più famosi di lui per anni, da Michelangelo, al Palladio, fino al  Sansovino. La costruzione fu portata a termine nel 1592. Il ponte di rialto è ad una sola arcata di 28 metri, nel punto in cui Canal Grande e più stretto; la sua altezza massima, al centro, è di 7 metri e 50. Le due testate poggiano su ben 12.000 pali conficcati nel fondale. Sul ponte trovano posto 24 botteghe separate al centro da due archi, dai quali si accede a due ripiani panoramici sul Canal Grande, luogo frequentatissimo da fotografi, turisti e pittori.

Palazzi Farsetti e Loredan Oltrepassato il ponte di rialto si incontrano sulla riva sinistra si trova il Palazzo Loredan e il Palazzo Farsetti, oggi sede del municipio. Ambedue sono esempi caratteristici dello stile cosiddetto veneto-bizantino; il primo risale al XIII secolo il secondo al XII. I piani superiori furono aggiunti nel 500, quelli inferiori sono caratterizzati negli archi rialzati dei porticati e alle logge continue che li sovrastano. Anche le balconate costituiscono un rimaneggiamento cinquecentesco. Gli interni dei palazzi presentano saloni decorati da stucchi, affreschi e dipinti di notevole qualità.

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Cà Foscari - Canal GrandeProseguendo la navigazione si giunge al punto in cui Canal Grande inizia un'ampia curva a sinistra e ci si trova di fronte, sulla riva destra, la Cà Foscari, mirabile costruzione gotica del 400 eseguita per il doge Francesco Foscari che governò la Repubblica per più di trent'anni. Nel 1574 ospitò per una settimana Enrico III re di Francia accolto a Venezia con grande sfarzo e con un susseguirsi di feste in suo onore. Oggi il palazzo è sede della famosa ed omonima Università Cà Foscari che nasce nel 1868 come prima Business School d'Italia e seconda d'Europa e che conta circa 20 mila studenti. La facciata di Cà Foscari è considerata una delle più belle che si possano vedere a Venezia. Al pianterreno sei semplici finestre archiacute si dispongono ai lati del portale, il primo e il secondo piano hanno al centro due logge con otto arcate, più semplice il primo è più complesso il secondo. L'ultimo piano ha una serie di elaboratissime e fantasiose finestre con al centro una quadrifora.

Palazzo GrassiPoco più avanti sulla sponda sinistra si erge la settecentesca mole del Palazzo Grassi costruito nel 1718 da Giorgio Massari e la famiglia bolognese dei Grassi. La facciata di sapore classicheggiante ha un piano terra a bugnato. I due piani superiori sono dotati di ampie finestre con balconate. All'interno è degno di nota l'elegante e radioso cortile circondato da colonne ioniche oggi coperto da una vetrata. Alle pareti del cortile si possono ammirare scenografici affreschi attribuiti a Michelangelo Morlaiter o ad Alessandro Longhi. Attualmente il Palazzo Grassi è sede del Centro delle Arti del Costume, che ogni anno organizza mostre e convegni di fama internazionale.

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Cà RezzonicoDi fronte al Palazzo Grassi, sulla riva destra è situato il Cà Rezzonico, mirabile esempio di architettura classicistica veneziana. Il pianterreno in primo piano sono opera di Baldassarre Longhena che iniziò la costruzione nel 1660 con la famiglia Priuli-Bon. Poi il palazzo passò alla famiglia Rezzonico che ne affidò il completamento a quel Giorgio Massari che, come si è visto lavora alla costruzione di Palazzo Grassi. Ca Rezzonico poteva dissi ultimata nel 1745. La facciata si presenta con un pianterreno bugnato, e con due piani superiori ricchi di balconate e di finestre spartite da colonne. Il palazzo è sede del Museo del Settecento Veneziano. Oltre che per questo motivo il suo interno merita di essere visitato per lo splendore delle sue magnifiche sale e per essere uno degli esempi più illuminati di come dovesse apparire una stupenda dimora patrizia veneziana del settecento.

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Ponte dell'AccademiaLasciamo il palazzo Rezzonico e proseguendo sul Canal Grande giungiamo all'ultimo dei ponti che la attraversano il Ponte dell'Accademia. Anche questo è ad arcata unica, costruito completamente in legno, anche le sue strutture portanti sono prudentemente metalliche. Prima del 1930 qui esisteva un ponte di ferro dell'ottocento, fu sostituito perché rappresentava una evidente stonatura all'armonia architettonica del Canal Grande. Oltrepassato il ponte dell'Accademia troviamo a sinistra il Palazzo Cavalli-Franchetti di fine 800, la cui facciata si ispira motivi ai gotico veneziano.

Cà Granda - Palazzo CornerConseguente, sulla sinistra, incontriamo il Palazzo Corner detto Cà Granda dove oggi ha sede la prefettura. La monumentalità della sua mole spiega chiaramente il motivo del suo appellativo. Fu costruito nel 1535 da Jacopo Sansovino per Jacopo Corner e durante il regno delle lombardo-veneto ospitò il luogotenente austriaco. Il percorso del Canal Grande volge al termine ma ecco che sulla destra, poco prima della punta della dogana che conclude il canale appare la sagoma maestosa della Chiesa di Santa Maria della Salute, grandioso capolavoro di Baldassarre Longhena, colui che tanta parte avuto nella determinazione dell'aspetto il Canal Grande.

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Santa Maria della SaluteLe vicende della costruzione della Chiesa di Santa Maria della Salute furono avventurose e presentano svariati motivi di interesse. Nel 1630 Venezia fu colpita da una terribile pestilenza che provocò migliaia di vittime tra la popolazione. Il Senato veneziano decise allora che in caso di aiuto divino per debellare l'epidemia, sarebbe stato eretto in onore della vergine un tempio grandioso. La peste fu vinta e il Senato veneziano fece bandire un concorso per il progetto. Parteciparono i più illustri architetti e la gara vide vincitore l'allora giovane Baldassarre Longhena. I lavori iniziarono nel 1631 ma ben presto sopravvennero gravi difficoltà. Anzitutto il terreno, mal sopportando il peso della costruzione, cominciò accedere e il Longhena fu costretto a correre ai ripari rinforzandolo con una selva di pali infissi in profondità. Ma i guai non erano finiti, giunti alla costruzione della cupola centrale sembrò che i muri non potessero sostenerne il peso e il giovane architetto dovette ricorrere alla soluzione originalissima di porre a sostegno del tamburo quei fantasiosi "orecchioni" che caratterizzano l'aspetto esterno del tempio.

Chiesa di San Giorgio MaggioreQuando la chiesa poté finalmente essere consacrata nel 1687, Baldassarre Longhena era morto, ormai da cinque anni. Da allora ogni anno il 21 novembre, si rinnova il rito di una processione che coinvolge in una festa spettacolare tutta la popolazione veneziana. In questa occasione viene addirittura approntato un ponte provvisorio che unisce la basilica alla riva opposta. La chiesa a pianta ottagonale è sormontata da una grande cupola. Una cupola più piccola sovrasta il presbiterio. L'interno è non meno grandioso dell'esterno e presenta pregevoli capolavori artistici del Tiziano e le famose Nozze di Cana del Tintoretto. Il nostro percorso sul Canal Grande è terminato quindi. Volgendo lo sguardo indietro possiamo andare ancora uno sguardo al tratto terminale del Canal Grande che adesso sfocia nel grandioso bacino di San Marco, una immensa distesa d'acqua antistante la piazzetta e il Palazzo Ducale.

Di fronte al molo di San Marco a fare l'Isola di San Giorgio caratterizzata dalla candida facciata della Chiesa di San Giorgio Maggiore. La chiesa fu progettata da Andrea Palladio nel 1565. La facciata ripete il tipico "ordine gigante" di cui Palladio fece uso in innumerevoli altre costruzioni: quattro colonne altissime con capitelli corinzi sorreggono un grande timpano sormontato da una statua del redentore e di due angeli. L'elegante e luminoso interno presenta notevoli opere del Tintoretto. Nel monastero annesso ha sede la Fondazione Cini famosa istituzione nel campo della cultura dell'arte. ? grazie all'interessamento di questa fondazione che l'intero complesso è stato restaurato.

 

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