Cosa vedere in Veneto

Cosa vedere in Veneto - Cosa visitare in Veneto

 

Il Veneto e una regione composita, fatta di colori, braccia forti e silenzi. Caratterizzata da una serie di pianure, da un languido paesaggio lagunare, da una fascia prealpina (con il lago di Garda, il grande mare interno), e alpina (nella sezione dolomitica e carnica) e da un mare (l'Adriatico) che guarda ad Oriente. Le Dolomiti, da una parte, costituiscono il gruppo montuoso più noto e affascinante di tutta la zona alpina; Venezia, dall'altra, votata al mare, è una perla urbana senza eguali, una 'augustissima' città che a detta del Petrarca rappresentava " da sola, la sede della libertà, della pace e della giustizia".

Dolomiti veneteLa varietà di paesaggi e natura in Veneto assume contorni unici al mondo, aggraziati da maestosa e pura eleganza. La natura, divina, nei secoli ha ascoltato i pensieri della gente, che qui sono diventate parole, e tante, fatte di storie e passioni, di evoluzioni geniali di arti e mestieri, di suggestioni palladiane e poesie dannunziane. "La pianura irrigua di fiumi pacati, definita tra le montagne e il mare, è come un ampio letto dove i venti montani si connubiano a quelli marini", diceva Giovanni Comisso, scrittore trevigiano, nel 1958. E lentamente andiamo a scoprire come i motivi per visitare questa regione siano infiniti.

Per capire l'anima di queste terre è necessario tornare indietro nel tempo e percorre i momenti più salienti di un percorso storico senza eguali. I primi abitanti, i Veneti, coloro che hanno dato il nome alla regione, furono portatori di una civiltà evoluta e aperta al commercio e allo scambio. I Romani, successivamente, allargarono gli scambi potenziando le comunicazioni stradali e fluviali. Con le invasioni barbariche (fine al IV secolo, inizi del V), si ebbe un periodo di stasi economica e la regione fu ridotta a sola area di passaggio. Particolarmente deleteria risultò l'invasione Longobarda, che devastò i nuclei abitativi, dividendo il territorio e la popolazione. La terraferma cadde infatti in mano ai Longobardi, mentre la laguna rimase possedimento dei Bizantini. I numerosi ducati e signorie feudali accentuarono la frammentazione del territorio e, nel complesso, la terra veneta cominciò a rifiorire solo in epoca comunale, grazie alla spinta del fervore imprenditoriale e liberale delle emergenti classi cittadine. Lo sviluppo toccò il suo apice nel XIII secolo, per ridimensionarsi in seguito con l'avvento delle grandi signorie dell'allora Italia orientale (gli Scaligeri a Verona, i Carraresi a Padova, gli Estensi a Ferrara, i Caminesi a Treviso). Gli ambiziosi progetti espansionistici delle diverse famiglie signorili fecero del territorio il campo di scontro di opposti imperialismi, determinando l'intervento della Repubblica di Venezia, preoccupata di un eventuale accerchiamento a ridosso del suo limitato entroterra. Dal XV al XVIII secolo, ebbe così inizio il dominio veneziano, che e se da un lato mantenne una notevole disparità tra il centro di potere e la provincia, dall'altro realizzò importanti opere pubbliche, sia nel campo dell'edilizia che dei sistemi idraulici e stradali.

Veneziaè una città unica al mondo, estro di storia ed arte. Anche se da sola non fa il Veneto, diventa certo quasi impossibile pensare di non visitarla almeno una volta nella vita. " In nessun'altra città come a Venezia, ho trovato una tale unità della vita odierna con la vita che ci parla dalle opere d'arte della sua età aurea e nella quale sole e mare sono più essenziali di tutta la storia", diceva Hermann Hesse, scrittore e premio Nobel per la letteratura. Per quasi un millennio protagonista della storia italiana, europea e di tutto il mediterraneo, Venezia è il costante e tradizionale riferimento del territorio veneto. Al suo cospetto troviamo una vasta concentrazioni di capolavori artistici, architettonici, folcloristici. La tradizione non le dona origini antichissime, tanto che si racconta essere stata fondata solo nel V - VI secolo d.C., quando per sfuggire agli attacchi dei Longobardi nelle terre più interne, gli abitanti della legione romana di Venetia et Histria, si trasferirono in blocco verso le piccole isole della laguna. Pochi secoli dopo e sarebbe diventata la signora dei mari, la Serenissima Repubblica di Venezia, unico grande Stato europeo con un governo autonomo da principi e da vescovi. Città di mercanti e di viaggiatori, di poeti, scrittori e grandi geni dell'arte, Venezia è oggi un punto fermo del turismo italiano. Il sinuoso ordine edilizio che la contraddistingue, diviso in due dal Canal Grande – 'de qua dal Canal' (la sponda di San Marco) e 'de là de Canal' (l'altra sponda, la popolana) – dona alla città un trionfo di suggestioni, dove acqua e architettura si integrano quasi in osmosi. Si goda la vista della città dal tradizionale vaporetto, che lento s'imbarca in un viaggio ricco di emozioni: fasti veneziani con i seicenteschi sguardi della chiesa degli Scalzi, imprigionati dalla bellezza artistica delle opere del Tiepolo; rinascimentali con il bel Palazzo Vendramin-Calergi (che fu anche l'ultima dimora di Richard Wagner fino al 1883, anno della sua scomparsa); e poi tutti i più alti esempi architettonici: Ca' Pesaro, Ca' d'Oro, Palazzo Grassi, Ca' Foscari, Ca' Granda, opulenza dell'eleganza gotica veneziana. E poi " San Marco, il Campanile, la Piazza, Palazzo Ducale: è probabile che non esista al mondo un gioiello simile" usava dire, nel 1866, Hippolyte Taine, grande storico e critico francese, nel suo Voyage in Italie.

Dopo il periodo napoleonico, il Veneto vene inglobato, insieme con la Lombardia, all'Impero austriaco, che vi esercitò un governo oppressivo. Notevoli furono gli apporti di questa regione ai moti risorgimentali, fino alla liberazione e all'unificazione con il resto d'Italia nel 1866. L'urbanizzazione del Veneto conobbe un notevole impulso soprattutto dall'epoca romana in poi, in relazione alla rete fluviale ben utilizzata per la navigazione (Tagliamento-Livenza-Piave-Brenta-Adige) e all'efficiente sistema stradale. Si svilupparono grossi centri come l'antica e fiorente Altino, che fu importante scalo commerciale romano su tutta la Laguna Veneta, e poi Verona, Vicenza, Padovae Treviso, che conservano ancora testimonianze di quell'antico splendore.

Ai Romani si deve, inoltre, la bonifica e la pianificazione della pianura, invasa da paludi e acquitrini fin dai tempi più antichi. Un aspetto peculiare del sistema territoriale Veneto, sin dall'antichità, è l'aver dato importanza ai fiumi come elementi di collegamento del territorio. Per questo per una parte della regione si può parlare di " civiltà fluviale": il placido andamento dei corsi d'acqua e la loro navigabilità divennero punti chiave dello sviluppo di una serie di " centri emporio veneti" (come Portogruaro, Oderzo, Concordia, Monselice), nati e cresciuti sotto il dominio di Roma. Nell'alto medioevo, le invasioni dei barbari causarono l'esodo degli abitanti di questi centri mercantili, che trovarono rifugio sulle coste o sulle isole lagunari.

Lasciarsi alle spalle Venezia significa anche entrare in un mondo fatto di leggere armonie della natura. Non più il chiacchiericcio dei turisti o i rumori fastosi di palazzi, chiese e battelli che muovono veloci le acque del Canal Grande. Allontanarsi da Venezia significa arrivare in luoghi fatti di silenzi, acque salmastre, storie primordiali, antichi monasteri, colori sgargianti e angoli segreti della natura. Le isole della Laguna veneta sembrano uscire dalle acque quasi con fare improvviso, eppure sono state la prima culla della Serenissima. Alcune ancora esistono oggi, antiche servitrici della ricca Venezia e animate da delicati equilibri quotidiani; altre, come Ammiana e Costanziaca, un tempo patria di monasteri e abitanti, sono invece scomparse, portate via da una lenta erosione nel corso dei secoli. Burano e poi Caorle e Chioggia, il tipo di città lagunare con le case vivacemente colorate, i lunghi comignoli e le calli. Burano ne è l'esempio più suggestivo e spettacolare: una tavolazza di colori a cielo aperto, facciate delle case a ridosso dei canali, circa 2.700 abitanti e un campanile incredibilmente inclinato da fare invidia alla torre pendente più famosa, quella di Pisa. Solo casette a due piani, dipinte di giallo, rosso, azzurro, verde... nessuna architettura importante: una piazza, dedicata al musicista Barocco Baldassare Galuppi, natio dell'isola, un importante tradizione artigianale (quella del merletto di Burano a 'punto in aria', diventato famoso nel Rinascimentocon le dame veneziane), e poi tanta luce, e " un isola armoniosamente silenziosa, dimenticata dalla terra, votata al culto del mare" diceva Michel Desforgues. Poco oltre, a destra e a sinistra di Burano, ci sono le altre isole, tutte importanti: come Murano, famosa per la lavorazione del vetro, storicamente indipendente da Venezia, e da visitare per quel suo bel Museo dell'arte Vetraia; Torcello, isola che ha dato vita a Venezia oltre 1500 anni fa (qui si trasferirono i primi abitanti a seguito delle invasioni barbariche) e nota per l'antica Cattedrale di Santa Maria Assunta e la chiesa di Santa Fosca. Ci sono poi l'isola di Mazzorbo e l'isola di San Francesco del Deserto, quest'ultima abitata da sempre da una decina di frati francescani.

Sul finire del IX secolo, si verificò un fenomeno inverso allo sfollamento interno a favore della costa. Vi fu infatti la nascita di numerose fortificazioni nell'entroterra: alla fuga si preferì l'opera di rinforzo e difesa dei nuclei abitati, mediante mura e torrioni. Lo sviluppo comunale produsse il potenziamento delle cinte murarie e diede origine alla fondazione di alcuni " borghi franchi" con funzioni esclusivamente militari: tra questi, Cittadella, avamposto di Padova, e Castelfranco, baluardo di Treviso, costituiscono gli esempi più significativi. Anche Padovasi preoccupò di munire i suoi centri di strutture difensive, sui Colli Euganei (Este, Monselice e Montagnana). Parallelamente, per iniziativa di Verona, prese vita la zona sud occidentale della pianura. Sempre a Verona, con la famiglia degli Scaligeri, si determinò la formazione di numerosi castelli difensivi, dislocati nei punti nevralgici del suo territorio, in particolare nella zona del Lago di Garda, come Malcesine, Sirmione, Lazise e Riva del Garda (oggi parte del Trentino). In particolare, Castelfranco, Cittadella e Montagnana sono tra i migliori risultati dell'urbanistica militare medievale, con la geometria regolare del loro impianto. Soave e Malcesine rappresentano i castelli Scaligeri, ponendosi come armonioso connubio tra le antiche rocche e l'abitato. Este, Monselice, Arquà Petrarca, sono i compositi e suggestivi centri dei Colli Euganei. Vittorio Veneto, Conegliano, Portogruaro e Portobuffolè costituiscono quattro esempi di centro commerciale fluviale, caratterizzati da un susseguirsi di belle palazzine tipicamente venete e spesso con porticati.

Il dominio di Venezia aprì una nuova pagina nella storia dell'urbanizzazione della regione, soprattutto in seguito al periodo turco, quando trovandosi minacciata fu obbligata a rivolge le sue attenzioni alla terraferma. Presero così vita palazzi e chiese, costruiti e plasmati secondo il particolare stile veneziano: era questo un chiaro esempio di come la Serenissima imprimesse il suo marchio di riconoscimento alle terre conquistate. L'entroterra si costellavano di grandi ville, dimore di campagna patrizia, a cui i veneti si dedicarono in seguito, in quanto interessati allo sfruttamento terriero. L'architetto Andrea palladio più di altri ha lasciato un impronta indelebile nella storia artistica e architettonica di questa parte d'Italia, iniziando a realizzare un tipo di villa che rispondesse alla duplice funzione di fattoria e al tempo stesso di abitazione rappresentativa dello status sociale del proprietario. Nel tempo, i suoi lavori e la sua fama arrivarono fino oltre i confini della penisola, apprezzatissimo in tutta Europa e punto di riferimento dell'architettura italiana.

Di lui Goethe, nel suo Diario di viaggio in Italia, ebbe a dire « V'è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né meno della forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza. » Insieme alla città di Vicenza, nel 1994-1996 le Ville palladiane sono state inserite nella lista UNESCO come Patrimonio dell'Umanità. Fra i luoghi da vedere e visitare nel quadro di questa regione ci sono Villa Emo a Fanzolo, Villa Barbaro a Maser, Villa La Rotonda presso Vicenza e Villa Foscari (detta La Malcotenta) a Mira, Villa Badoer, situata a Fratta Polesine (nell'area di Rovigo), progettata dal Palladio nel '500 e costruita per la casata di Badoer, nobile famiglia veneziana.

Asolo, Feltre e Bassano del Grappa, sono tre gioielli dal punto di vista storico artistico, ognuno nella propria fisionomia: Asolo armoniosa e panoramica, Feltre rinascimentale e già montana (interamente definita da case e palazzi secolari), Bassano colorita e vivace. Qui l'altimetria del Veneto comincia ad animarsi, fino ad arrivare al sipario che separa la regione dalle montagne trentine, le Prealpi Venete e il Lago di Garda, il grande mare interno condiviso tra Veneto, Trentino e Lombardia. Si raggiungono così le bellezze naturali di località come Peschiera del Garda e Vittorio Veneto (la piccola Venezia tra i monti, che prese il nome del primo re d'Italia).

Sono tante le cose da vedere in Veneto, città d'arte e bellezze naturali. I parchi nazionali e le aree protette sono i protagonisti monumentali di una natura a due passi dall'uomo: Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo, Parco regionale dei Colli Euganei, Parco della Lessinia, Parco del Fiume Sile, Parco regionale del Delta del Po.

Orizzonti tra monti, terra ed acqua, luoghi dove i sensi ascoltano le emozioni che la natura suscita. Odori, sguardi, tramonti infiniti. Sono le mille sfumature del Veneto.

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