VISITARE
PADOVA -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Anche se a meno di un'ora da Venezia, Padova sembra un mondo
lontano con i suoi mercati medievali, le facciate dell'era fascista e la
popolazione studentesca. Come città-stato medievale e sede della seconda
università più antica d'Italia, Padova ha sfidato sia Venezia che Verona per
l'egemonia regionale. Una serie di straordinari cicli di affreschi ricorda
questa età dell'oro - tra cui la Cappella degli Scrovegni di Giotto, il
raduno celeste di Menabuoi nel battistero e il Sant'Antonio di Tiziano nella
Scoletta del Santo. Per secoli, Padova e Verona hanno combattuto per il
dominio della pianura veneta.
Tante persone illustri hanno vissuto le strade di
Padova, attratti dai capolavori d'arte che la città racchiude e dalla
dolcezza dei dintorni. Moltissimi l'hanno visitata nei
secoli e ne hanno apprezzato le molteplici qualità che la caratterizzano. La
sua tradizione
culturale è un vanto per l'Italia intera: la sua Università, detta
Bo, dal nome di un antico albergo, risale al 1222, la seconda nel nostro
Paese dopo Bologna e tra le primissime in Europa.
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Dei suoi anni di insegnamento a Padova
Galileo disse "Lì diciotto
anni migliori di tutta
la mia età".
L'Università, collocata nel cuore della città,
richiama dal quel lontano 1222, nella sua fabbrica cinquecentesca e nel
bellissimo cortile a portico e logge, generazioni e generazioni di studenti
che la animano giorno e notte. Tracce di un passato così lungo si avvertono
anche nella sopravvivenza di forme goliardiche, per lo più scomparse oggi
nella maggior parte degli Atenei.
Padova offre, dal punto di vista artistico, una
prestigiosa peculiarità: la maggiore concentrazione di affreschi medievali.
Infatti
Giotto, Giusto, Mantegna, Guariento e
Altichiero hanno lasciato i loro "segni" nei palazzi e nelle chiese
della città. Molti dipinti dei pittori veneti dal '300 al '700 sono invece
conservati nella Pinacoteca del Museo Civico agli Ereminati. Il
monumento più conosciuto di Padova è senza dubbio la
Cappella degli Scrovegni, situata all'interno del giardino pubblico dell'Arena.
L'emozione data dalla spettacolo delle figure sacre di Giotto, che rivestono
interamente la Cappella, non ha paragoni. La Cappella degli Scrovegni
è uno dei grandi luoghi d'arte del mondo e da sola giustifica una visita
alla città di Sant'Antonio.
Città d'arte Veneta, Padova è uno dei più importanti centri economici e
culturali del nord
Italia. Secondo la leggenda riportata da
Virgilio nell'Eneide,
Padova sarebbe stata fondata da Antenore, il mitico eroe fuggito
dall'incendio di Troia e sbarcato sulle rive dell'Adriatico. Padova è anche
antica sede vescovile oltre che universitaria, è bagnata dal fiume Bacchiglione
ed è collegata per mezzo di canali navigabili al Po e, tramite la Riviera
del Brenta, alla laguna di
Venezia. Città
molto ricca di vestigia paleovenete, romane, medioevali e rinascimentali,
tra i suoi centri di attrazione turistica, uno dei più importanti è
senz'altro la Basilica di Sant'Antonio, importantissimo luogo di
culto, meta di pellegrinaggi nazionali ed internazionali.
La Basilica di San'Antonio, conosciuta come
il Santo, è una costruzione romanico-gotica con echi
bizantino-veneziani, eretta tra il 1232 e la metà del Trecento per custodire
la tomba del predicatore Antonio da Padova, (in realtà come fose già
sapete portoghese nato a
Lisbona). Otto
cupole, due sottili campanili e alcune
torricelle la rendono un po' simile ad una moschea. Donatello ha lasciato,
ad ornamento
dell'altare maggiore, alcuni bronzi, che sono l'opera più importante
dell'interno,
oltre agli affreschi di Altichiero e di Jacopo d'Avanzo. Sempre di Donatello
è la
statua equestre, situata in piazza del Santo, del Monumento al Gattamelata,
di eroica
classicità e misura, che è tra i massimi capolavori del Rinascimento. Il
monumento equestre del Gattamelata, condottiero della Repubblica
veneziana, è uno dei capolavori di
Donatello finito nel 1453.
La Piazza
del Santo
è il cuore della tradizione artistico-religiosa della città di Padova legata
a uno dei santi più famosi e venerati d'Italia: Sant'Antonio. Sulla
piazza si affacciano anche oltre alla basilica e al
monumento del Gattamelata, la scuola di Sant'Antonio, l'oratorio
di San Giorgio e una sequenza di portici con vecchie case e botteghe. L''oratorio presenta un notevole ciclo di affreschi dell'Altichiero
(1379-1384). La
scuola del Santo, invece, offre un altro ciclo di affreschi dedicati
alla vita di Sant'Antonio, opera di vari artisti della scuola cinquecentesca
veneta, fra cui Tiziano.
La
basilica, come detto venne eretta sul luogo della sepoltura di Sant'Antonio in
forme romanico-gotiche fra il 1232 e il 1350 circa. La caratteristica
copertura a otto cupole, le torricelle e i campanili ottagonali denunciano
influenze francesi, veneziane e bizantine. La facciata a capanna presenta un
portale centrale, quattro arcate cieche a sesto acuto, una galleria coperta,
e un rosone nella parte alta centrale. L'interno a tre navate è maestoso e
percorso da gallerie nella parte alta. Il profondo presbiterio lungo le
pareti offre 12 bassorilievi opera di Bartolomeo Bellano e
Andrea Briosco, mentre nel deambulatorio si trova una ricca decorazione con
cappelle a raggiera; l'altare maggiore, invece, una serie di bronzi di
Donatello e, a fianco, un candelabro di Andrea Briosco; affascinante
e da visitare la
cappella delle Reliquie con il tesoro della Basilica (tra le altre cose il reliquiario con la lingua del Santo).
Fra le molte cappelle degne di nota, si ricordano
quella di San Felice, nel transetto destro, con affreschi dell'Altichiero;
la cappella dell'Arca del Santo, nel transetto sinistro, con rilievi
cinquecenteschi alle pareti, il prezioso altare e l'arca. Degni di nota
anche i monumenti sui secondi pilastri dedicati al cardinale Bembo e
al generale Alessandro Contarini opera di
Michele Sanmicheli. I bellissimi chiostri, infine, sono del XIII-XV
secolo. Dal chiostro del Capitolo è possibile raggiungere il Consiglio
della Presidenza dell'Arca dove si trova il celebre affresco del
Mantegna; seguono il chiostro del Noviziato e il chiostro generale con
la vicina Biblioteca Antoniana ricca di incunaboli (cioè
documenti stampati con la tecnologia dei caratteri mobili e realizzato tra
la metà del XV secolo e l'anno 1500 incluso).
Stretto tra la bella Piazza delle
Erbe, pittoresco mercato della verdura, e Piazza della
Frutta, che insieme compongono una struttura urbanistica
tipicamente veneta che si ritrova anche a
Verona e
Vicenza, sorge il Palazzo della Ragione, che
risale all'inizio del 1200. Un immenso tetto a carena chiude
l'unica grande sale, affrescata con soggetti religioni ed
astrologici del '400. I precedenti affreschi di Giotto andarono
persi per un incendio. Questa era l'antica sede dei tribunali cittadini.
Fu eretta tra il 1218 e il 1306 dal frate Giovanni degli Eremitani. La
sala al piano superiore è la più grande sale pensile del mondo
(81 metri lunga, larga e alta 27) con soffitto linneo
a carena di nave. Oggi fa parte del Palazzo Comunale di Padova e
vi si tengono mostre ed esposizioni temporanee di altissimo
livello. Sotto il Salone, le due lunghe gallerie, ospitano da
sempre caratteristiche botteghe.
Se
volete riposarvi dalla vostra visita a Padova, potete fare una sosta al
conosciutissimo Caffè Pedrocchi, il neoclassico locale costruito nel
1831 da Giuseppe Iapelli, famoso perché restava aperto giorno e notte
(fino al 1916) e perché durante il Risorgimento fu al centro dei moti
patriottici. Qui non siamo lontano dall'Università e qui gli studenti si
riunivano per parlare delle sorti della penisola italiana divisa e in mano a
potenze stranierie. Le idee rivoluzionarie portarono nel 1848 ad un attacco
delle truppe austriache contro il caffè e le pallottole possono essere viste
tutt’oggi nel salotto bianco. È anche per questo motivo che al piano
siperiore dell'edificio si trova il Museo della Risorgimento e dell'Età
Contemporanea, con la storia di Padova dall'inizio del Risorgimento fino
alla Seconda Guerra Mondiale. Bellissimi sono anche gli interni
sontuosamente decorati del Caffè Pedrocchi. "È a Padova che ho cominciato
a vedere la vita alla maniera veneziana, con le donne sedute nei caffè.
L'eccellente ristoratore Pedrocchi, il migliore d'Italia. " disse
Marie-Henri Beyle, meglio conosciuto come Stendhal il grande
scrittore di Grenoble su questo
leggendario caffè.
La
visita a Padova non è completa se non comprende almeno uno sguardo al
Prato della Valle, l'incredibile piazza-giardino fatta sistemare, su un
terreno paludoso nel 1775, dal podestà veneziano Andrea Memmo e
da allora spazio di incontro e di intrattenimento della città. Il Prato
della Valle è tra le più grandi piazze in Italia e in Europa. È
caratterizzata da un'isola ellittica al centro, chiamata in onore
dell'artefice della piazza, isola memmia, circondata una un piccolo
canale chiamato Alicorno (detto anche la Canaletta), sulle cui sponde si
trovano un doppio anello di 78 statue, raffiguranti grandi figure del
passato cittadine e non. C'è anche una copia dell'unica statua scolpita da
Antonio Canova per il Prato della Valle raffigurante il matematico e fisico
veneziano Giovanni Poleni. Vale la pena fermarsi qui per una bella pausa
dalla vostra visita nella città del Santo.
Da
non dimenticare, è anche il bellissimo Orto Botanico, 22 mila metri
quadri per 6000 piante, il più antico d'Europa, fondato nel 1545, situato
proprio dietro la Basilica del Santo, dal 1997 diventato Patrimonio
dell'Umanità Unesco che motiva così il proprio patrocinio: "L'orto
botanico di Padova è all'origine di tutti gli orti botanici del mondo e
rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della
comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente
contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in
particolare la botanica, la medicina, la chimica, l'ecologia e la farmacia."
Nel 2010 hanno aperto le nuove serre, con un investimento da parte
dell'Università di 15 milioni di euro; costruite a tempo di record, hanno
riscosso tra la cittadinanza e i visitatori un successo grandissimo.
Insomma, Padova è una città di assoluta bellezza, da non
perdere.
La pianura del fiume Brenta nell'Alta Padovana
offre esempi monumentali quali Villa Contarini e la bellissima cinta
muraria di
Cittadella, percorsi nella spiritualità sulle tracce di Sant'Antonio,
insoliti fenomeni naturalistici come le risorgive.
L'area che si estende tra i Colli Euganei e l'Adige racchiude il bacino
termale più famoso d´Europa,
Abano Terme e Montegrotto,
oltre che le straordinarie cittadine murate di Monselice, Este
e Montagnana.
Dall´isola naturalistica delle verdi colline degli Euganei, oggi divenuti
Parco Regionale, i paesaggi della Bassa Padovana digradano verso la
pianura del Conselvano, caratterizzata dalla presenza di distese agresti
e di ville dall´inestimabile valore architettonico fino alle oasi
naturalistiche della
Saccisica. Qui ettari di laguna, con canali e specchi d´acqua si
alternano alle valli da pesca e alle aree di terreno bonificate. Da Padova è
facilmente raggiungibile anche
Arquà
Petrarca, dove Francesco Petrarca
passò gli ultimi anni della sua vita.
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