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VITA DI GALILEO GALILEI
Galileo Galilei nasce
a Pisa il 15 febbraio del 1564, dal fiorentino Vincenzo Galilei e da
Giulia degli Ammannati. La presenza di Galileo a Pisa si ritrova in diversi
luoghi della città: possiamo immaginarci un itinerario che parte dalla Torre
pendente (dove Galileo effettuò l'esperimento della caduta dei gravi),
per passare al Duomo, dove si trova la lampada detta di Galileo, che
permise allo scienziato di scoprire l'isocronismo del pendolo e si
può anche visitare la casa natale di Galileo via Giusti (n.24/26) (nella foto). Un percorso immaginario
sulle sue tracce prosegue nel Museo degli strumenti di calcolo dove si
trovano alcuni degli strumenti di Galileo e nella domus Galileina dove sono
custodite due lettere autografe dello scienziato.
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Galileo e la famiglia lasciano Pisa nel 1574 e si trasferiscono a Firenze. Nel 1581, Galileo si
immatricola all'Università di Pisa per studiare medicina, seguendo il
desiderio del padre.
Durante gli studi, si appassiona alla fisica e nel 1583 formula la teoria
dell'isocronismo del pendolo, intuito osservando le oscillazioni di una
lampada nella Cattedrale di Pisa.
Nel 1585 ritorna a Firenze
senza avere completato gli studi, e comincia a dedicarsi
alla fisica e alla matematica, dando anche lezioni
private. Nel 1586 inventa la bilancia idrostatica.
Nel 1588 ottiene una cattedra di matematica all'Università di Pisa, che
mantiene fino al 1592. ?in questo periodo che si interessa al movimento
dei corpi in caduta e scrive "De Motu".
Nel 1591, il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida della famiglia.
Nel 1592, Galileo ottiene una cattedra di matematica (geometria e
astronomia) all'Università di Padova, dove rimarrà fino al 1610. ?in
questo periodo che comincia ad orientarsi verso la teoria copernicana del
moto planetario.
Nel 1599 conosce Marina Gamba, che gli darà tre figli: Maria Celeste,
Arcangela e Vincenzio.
Nel 1602 conduce alcuni esperimenti sul pendolo, durante uno
studio sul moto accelerato. Nel 1606 inventa il termoscopio, un termometro
primitivo.
Negli anni successivi si dedica a studi di idrostatica e sulla resistenza
dei materiali, costruisce la sua bilancia idrostatica e scopre il moto
parabolico dei proiettili.
Nel 1604, Galileo osserva una supernova comparsa in cielo durante l'autunno.
Nel 1609, mentre Keplero pubblica la sua "Nuova astronomia", che contiene le
prime due leggi del moto planetario, Galileo comincia ad interessarsi ad un
nuovo strumento, costruito in Olanda: il telescopio. Fino a quel momento le
osservazioni astronomiche erano state compiute ad occhio nudo.
Dopo avergli apportato dei miglioramenti, ne presenta al Senato di
Venezia
un esemplare, al quale da' il nome di "perspicillum".
A
Padova, con il nuovo strumento, Galileo compie una serie di
osservazioni
della Luna nel dicembre 1609, e il 7 gennaio 1610 osserva delle "piccole
stelle" luminose vicine a Giove. Nel marzo 1610, rivela nel "Sidereus
Nuncius" che si tratta di 4 satelliti di Giove, che poi battezza Astri
Medicei in onore di Cosimo II de' Medici, Gran Duca di Toscana. Soltanto in
seguito, su suggerimento di Keplero, i satelliti prenderanno i nomi con i
quali sono conosciuti oggi: Europa, Io, Ganimede e Callisto.
La scoperta di un centro del moto che non fosse la Terra comincia a minare
alla base la teoria tolemaica del cosmo.
Nel luglio dello stesso anno, Galileo osserva Saturno al telescopio: non
riuscendo con il suo strumento a distinguerne gli anelli, che all'epoca non
erano conosciuti, egli crede che sia composto di tre corpi celesti distinti
e gli dà il nome di Saturno tricorporeo. Mentre in tutta Europa altri astronomi (tra cui Keplero)
osservano i satelliti gioviani, Galileo, tornato a Firenze, osserva le fasi
di Venere e le macchie solari.
Nel 1611, lo scienziato viene ammesso all'Accademia dei Lincei.
Negli anni successivi, si accende una disputa intorno alle sue scoperte;
l'interpretazione che ne dà lo scienziato confuta la teoria tolemaica del
moto, adottata ufficialmente nel mondo scientifico e religioso dell'epoca, e
conferma invece la teoria copernicana.
L'inquisizione bolla come eretica questa teoria e proibisce formalmente a
Galileo di appoggiarla. Il testo "De Revolutionibus Orbium Coelestium" di
Copernico viene messo all'indice.
Nell'aprile del 1630, Galileo termina di scrivere il "Dialogo sui due
massimi sistemi del mondo", nel quale le teorie copernicana e tolemaica
vengono messe a confronto; in seguito concorda con il Vaticano alcune
modifiche per poter far stampare l'opera, ma decide poi di farla stampare a
Firenze, nel 1632.
Papa Urbano VIII, esaminato il "Dialogo", ne proibisce la distribuzione e fa
istituire dall'Inquisizione un processo contro Galileo.
Lo scienziato, già anziano e malato, viene chiamato a
Roma nel 1633, dove
viene processato e gli viene richiesto di abbandonare la teoria copernicana.
Imprigionato e minacciato di tortura, Galileo viene costretto ad abiurare
pubblicamente e viene condannato alla prigione a vita, ma poi gli viene
concesso di scontare la pena nella sua villa di Arcetri, vicino a Firenze.
Nel luglio dello stesso anno, comincia a scrivere il "Discorso intorno a due
nuove scienze attinenti alla meccanica e ai movimenti locali".
Muore, malato e ormai cieco, l'8 gennaio 1642 all'età di 78 anni, nella casa di
Arcetri località del comune di Firenze.
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