Cosa vedere a Pisa

Cosa vedere a Pisa - 21 luoghi interessanti da visitare

  1. Piazza dei Miracoli

  2. Il Duomo di Pisa

  3. La Torre di Pisa

  4. Il Battistero

  5. Il Camposanto monumentale

  6. Museo delle Sinopie

  7. Museo dell'Opera del Duomo

  8. Piazza dei Cavalieri

  9. Chiesa di San Francesco

  10. Chiesa di San Nicola

  11. Chiesa di Santa Maria della Spina

  1. Borgo Stretto

  2. Palazzo dei Medici

  3. Palazzo Reale

  4. Il cantiere delle navi antiche di Pisa

  5. I Lungarni di Pisa

  6. L'ultimo murales di K. Haring

  7. Piazza delle Vettovaglie

  8. L'orto Botanico

  9. Piazza Martiri della Libertà

  10. Teatro Verdi

  11. La Certosa di Calci e il museo di storia naturale

Piazza dei Miracoli

Piazza dei MiracoliIn Piazza dei Miracoli a Pisa, nota anche come "Piazza del Duomo" tutto è bianco, tutto è marmo che nei giorni di sole risplende come un favoloso miraggio. Parte pavimentata e parte in prato verde, è unica nel suo genere. Prese questa denominazione nel 1910 grazie a Gabriele D'Annunzio che nel pieno della stesura del suo primo romanzo descrive questa Piazza come il "prato dei miracoli"...Continua a leggere sulla Piazza dei Miracoli.

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Il Duomo di Pisa

Duomo di PisaIl Duomo di Pisa, conosciuto anche con il nome di Cattedrale di Santa Maria Maggiore, è un capolavoro di stile romanico-pisano, iniziato nel 1073 che rimase un punto di riferimento per l'architettura toscana nei periodi successivi. Pisa all'epoca era una delle potenze militari ed economiche d'Europa...Continua a leggere sul Duomo di Pisa.

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Il Battistero

Piazza dei MiracoliIl Battistero, dedicato a San Giovanni Battista, è uno splendido edificio bianco, collocato di fronte alla facciata ovest del Duomo. Iniziato nel 1153 dal Diotisalvi e completato nel 1363 da Nicola e Giovanni Pisano ha una struttura alta e larga di una non comune forma circolare, esempio della transizione dallo stile romanico a quello gotico. Al suo interno, troviamo intarsiato un bellissimo pulpito e una ottagonale fonte battesimale a immersione totale in marmo bianco del Guido da Como. Famoso è l'eco dell'edificio. I costruttori sono riusciti ad ottenere un effetto eco suggestivo e spirituale che incanta i visitatori ogni giorno, quando il custode intona poche note... sembra quasi un famoso cantante. La circonferenza del Battistero supera i 107 metri rendendolo il più grande battistero d'Italia e del mondo.

Ideale per iniziare la visita della Piazza dei Miracoli, l'imponente battistero di Pisa, dedicato a San Giovanni Battista, si trova sul lato ovest della cattedrale. La sua costruzione iniziò 90 anni dopo la costruzione della cattedrale. La sua forma solida con una pianta perfettamente circolare e la sua raffinata decorazione marmorea, che combina lo stile romanico-pisano e gotico per i piani superiori, sono impressionanti. L'artiglio del diavolo è presente per ricordarci il passaggio dalla luce al buio.

La cupola è curiosa e ricorda quella della Chiesa dei Templari di Pisa. Al momento della sua costruzione, il battistero non era dotato di un tetto. L'acqua piovana in questo modo riempiva il fonte battesimale. L'acqua scorreva sul pavimento, progettato inclinato a questo scopo. Tuttavia, per la sicurezza dei neonati battezzati (ci furono persino annegati....), gli architetti decisero di costruire una cupola conica per correggere la situazione. La statua in bronzo, che corona la cupola, rappresenta San Giovanni Battista ed è attribuita a Turino di Sano.

L'interno, sorprendentemente sobrio, presenta dodici colonne e il bellissimo pulpito di Nicola Pisano, simbolo degli inizi del gotico italiano. Di forma ottagonale, fu costruita nel 1260 e sorprende per la sua posizione. Staccato dalle pareti, cerca di occupare lo spazio. Deve essere letto dal basso verso l'alto seguendo la direzione dei tre leoni che ruotano insieme. Un'evocazione della giovinezza, che termina con la morte in alto, dominata dall'aquila, che testimonia lo stretto legame tra religione e mondo politico.

Al secondo piano, la decorazione gotica, costituita da un elegante arco sormontato da cavi e pinnacoli, decorato con sculture, è attribuita a Nicola e Giovanni Pisano e risale al XIII secolo.

Il custode rende visibile l'eccezionale acustica dell'edificio ogni quarto d'ora in estate e ogni mezz'ora in inverno. Da non perdere.

Informazioni e orari sul Battistero di Pisa
Da novembre a febbraio 10am-5pm, in marzo 10am-6pm, da aprile a settembre 8am-8-8pm, e in ottobre 9am-7pm. 5 €.

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La Torre di Pisa

Torre di PisaImmutabile e maestosa, la Torre di Pisa è anche chiamata Torre Pendente. La sua leggendaria inclinazione la rende uno dei monumenti più famosi e visitati d'Europa. Risalente al 1173, fu iniziata dall'architetto e scultore Bonanno Pisano (permangono però dubbi sulla vera identità del progettista che altri attribuiscono al Diotisalvi già autore del Battistero...). La cella campanaria è attribuita a Giovanni Pisano. Situata alla destra della cupola, è il simbolo della città, conosciuta sia per la sua celebre inclinazione (che aumenta di un millimetro all'anno) che per l'eleganza della sua architettura, un bellissimo edificio romanico che contiene sette campane e otto piani di arcate a volta in marmo bianco.

Dalla sua iniziale altezza di 58,5 metri, la torre è scesa dalla sua fondazione nel 1173 (cominciò a pendere subito dopo la costruzione)  fino a crollare di 4,5 metri dal suo asse verticale nel 1372. La ragione di ciò è la natura del terreno argilloso e spugnoso dove si immergono le sue fondamenta. Per ovviare a questo problema, i quattro piani superiori sono disposti in diagonale per compensare l'inclinazione. Gli architetti costruirono anche pilastri più grandi a sud che a nord. La costruzione della sala campane segue la stessa logica: le campane più pesanti si trovano sul lato nord.

La torre nel 1173 a causa del fondo sabbioso su cui è stata eretta e per le fondazioni che sono profonde solo 3 metri. Nel passato le soluzioni adottate per fermare la pendenza fallirono e solo nel 1998 ci furono dei risultati positivi grazie alla rimozione di una parte del terreno nel versante nord per creare un contro-equilibrio, cerchiatura di alcuni piani e applicazione di tiranti di acciaio e contrappesi di piombo (fino a 900 tonnellate). La pendenza si è ora fermata a circa 4 metri contro i 5 passati.

La Torre di Pisa fu utilizzata anche per esperimenti di Galileo Galilei. I racconti dicono che egli lanciò due palle (di peso diverso) dalla cima della torre per dimostrare che i loro tempi di caduta non erano legati alle loro masse. I più coraggiosi tenteranno la vertiginosa salita che dà l'impressione di beccheggio, con una paradossale sensazione di potenza e fragilità mista. La vista è superba e terribilmente mozzafiato, un'esperienza (culturale) da fare almeno una volta...

Informazioni e orari sulla Torre di Pisa
In dicembre e gennaio 10.00-17.00; in novembre e febbraio 9.40-17.40; in marzo 9.00-17.30; da aprile a settembre 8.30-20.00; in ottobre 9.00-19.00. Biglietti in vendita mezz'ora prima. 18 € (accesso anche alla cattedrale).

Continua a leggere sulla Storia della Torre di Pisa.

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Il Camposanto

CamposantoIl spesso dimenticato dai visitatori della Piazza dei Miracoli, il Camposanto è un bellissimo cimitero monumentale in stile gotico, che ospita stupendi affreschi e sarcofagi. Infatti, all'interno dei corridoi porticati sono conservati numerosi sarcofagi romani, mentre nel pavimento sono sepolti nobili pisani. Venne costruito a partire dal 1277 per accogliere le tombe allora disseminate nei dintorni del Duomo. Il suo nome, secondo la tradizione si deve al fatto che l'arcivescovo Ubaldo Lanfranchi di ritorno dalla Terra Santa durante la Seconda Crociata, ne riempì l'interno con terra portata dal Monte Calvario. Oggi il termine camposanto si usa in Italia comunemente come sinonimo di cimitero ma venne usato qui per la prima volta in atti risalenti al 1287. Per i luoghi di sepoltura prima di allora ci si riferiva genericamente ai termini Sepoltuarium, Mortuarium o Cimiterium. Di certo si sa che almeno fino al 1406 il termine "Campo Santo" era sconosciuto fuori da Pisa e, che fu mantenuto nella forma in due parole come nome proprio nella bibliografia specifica fino a quasi tutto il secolo XIX.

CamposantoNel corso dei secoli nel Camposanto vennero sepolte le maggiori personalità cittadine, come i rettori e i più prestigiosi docenti dell'Università di Pisa, i governanti e le famiglie più in vista i quali spesso riutilizzavano i sarcofagi di epoca romana, e contemporaneamente, dal XVI secolo, iniziando anche un processo di "musealizzazione" con l'apposizione di iscrizioni romane sulle pareti e altri preziose testimonianze della storia cittadina.

Questa sorta di "pantheon" pisano divenne quindi, una sorta di primo museo della città quando nell'Ottocento vi furono raccolte opere d'arte provenienti dagli istituti religiosi soppressi per le riforme napoleoniche, impedendo così il disperdersi del patrimonio cittadino altrove, oltre ad altri oggetti di natura artistica o archeologica appositamente acquistati.

Il 27 luglio 1944, alla fine della guerra, una granata colpì il tetto. Scoppiò un incendio e il piombo nella cornice fu per sempre incastonato nel pavimento di marmo delle lapidi. Il Camposanto conserva ancora all'interno affreschi di Taddeo Gaddi (Storie di Giobbe, 1342 circa), Spinello Aretino (Storie dei SS. Efisio e Potito, 1390-91), Andrea Bonaiuti (Storie di S. Ranieri, 1377) e del cosiddetto "Maestro del Trionfo della Morte", identificato dalla critica con Buonamico Buffalmacco (Giudizio Universale, Inferno, Trionfo della Morte) che ha ispirato la composizione di Liszt Totentanz. Quasi completamente perduti sono invece gli affreschi di Benozzo Gozzoli sulla parete nord, raffiguranti Storie del Vecchio Testamento (1468-84), di cui si conservano solo dei frammenti, anche se si possono ammirare le bellissime sinopie (disegni preparatori) conservate nel vicino Museo delle Sinopie di Pisa. Una curiosità, una leggenda narra che il cimitero sia stato costruito intorno a uno strato di terra, portato a Pisa per mare dalla Terrasanta, dopo la seconda crociata nel 1100.

I portici sembrano giocare con il vento, come se gli architetti avessero voluto permettere agli spiriti di venire a visitare il luogo di tanto in tanto. 

Informazioni e orari sul Camposanto a Pisa
Da novembre a febbraio 10.00-17.00, in marzo 9.00-18.00, da aprile a settembre 8.00-20.00 e in ottobre 9.00-19.00. 5 €.

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Museo delle Sinopie

Museo delle SinopieLe sinopie erano le bozze preparatorie degli affreschi. Il nome deriva dalla città sul mar nero di Sinope, da cui proveniva la terra rossa usata per le bozze. In seguito al bombardamento del Camposanto monumentale, e al conseguente incendio del tetto, molti affreschi che ricoprivano le pareti si resero pericolanti. L'unico modo per conservarli era quello di procedere al loro distacco, mediante la tecnica dello "strappo", che portò alla scoperta delle sottostanti "sinopie" i disegni preparatori. Istituito con criteri museografici moderni e rigorosi, negli ambienti del medioevale Ospedale Nuovo della Misericordia, il raffinatissimo Museo delle Sinopie raccoglie i disegni preparatori degli affreschi che decoravano il Camposanto. Particolarmente interessanti, le sinopie del "Trionfo della Morte" e della "Crocifissione" di F. Traini (1320 c.), delle "Storie di Giobbe" di Taddeo Gaddi e quelle del Benozzo Gozzoli. La raccolta dei disegni preparatori rappresenta il più grande ciclo esistente di grafica risalente alla 1300 - 1500.

Indirizzo

Piazza Duomo, 17,  Pisa

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Museo dell'Opera del Duomo

Museo dell'Opera del DuomoIl Museo dell'Opera del Duomo, inaugurato nel 1986 nell’antico Seminario Vescovile e ora nei locali di un ex convento quattrocentesco delle suore Cappuccine di clausura, già Benedettine Cistercensi, rappresenta un progetto museografico iniziato diversi anni prima, per raccogliere in un unico posto una significativa collezione di sculture, dipinti e altri lavori relativi agli edifici ecclesiastici di Piazza del Duomo, fino a quel momento dispersi in sedi diverse.. La bella collazione conserva il tesoro della Cattedrale, sculture e frammenti architettonici degli edifici di Piazza dei Miracoli, in particolare i gruppi scultorei realizzati da Nicola e Giovanni Pisano che impreziosivano il Battistero e la Cattedrale, che furono rimossi in occasione dei restauri. Di particolare pregio il rotolo liturgico "Exultet" miniato di epoca romanica; il grifone islamico già sul tetto della Cattedrale; i busti e le statue di Nicola e Giovanni Pisano provenienti dal Battistero; la Madonna col Bambino in avorio di Giovanni Pisano; le sculture di Tino di Camaino (tomba altare di San Ranieri e il monumento all'imperatore Arrigo VII).
 

Indirizzo

Piazza Arcivescovado 6, Pisa

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Piazza dei Cavalieri

Piazza del CavalieriLa Piazza dei Cavalieri fu un tempo il centro politico della Pisa medievale e il luogo nel quale l'emissario di Firenze proclamò la triste (per i pisani) fine fine dell'indipendenza di Pisa nel 1406. Oggi è il centro della vita studentesca della città. Il principale edificio della piazza è il Palazzo dei Cavalieri (da cui il nome), anche chiamato Palazzo della Carovana, un tempo dimora dei Cavalieri di Santo Stefano, ricostruito dal Vasari, e oggi sede della prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa, ospitata in un palazzo austero e magnifico. Questa scuola fu istituita nel 1810 da Napoleone Bonaparte che qui voleva insediare una succursale dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi in cui gli studenti più meritevoli potevano approfondire e perfezionare i loro studi. Dalla Normale sono passati studenti divenuti poi molto famosi: dall'ex Presidente dei Ministri Giuliano Amato, allo scrittore Antonio Tabucchi, da Carlo Azelio Ciampi a Massimo d'Alema a Pietro Citati  e Enrico Letta. Tra gli ex-allievi si annoverano tre premi Nobel: i fisici Enrico Fermi e Carlo Rubbia e il poeta Giosuè Carducci. Qui si tengono infine i famosi concerti del Coro della Normale.

Il Palazzo dell'Orologio e la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, costruita nel 1565 sempre dal Vasari, chiudono questa piazza, al centro della quale si trova una fontana del XVI secolo decorata con una statua del Cosimo I. Sulla facciata dell'edificio religioso, dal sorprendente soffitto a cassettoni, si erge una croce maltese, simbolo dei Cavalieri di Santo Stefano. Sorprendente soffitto a cassettoni. Anche gli affreschi della facciata sono opera del Vasari. Il Palazzo dell'Orologio è composto da due case-torri, quella sulla destra, la Torre della Fame, è quella dove Ugolino della Gherardesca venne rinchiuso con i suoi figli.

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Chiesa di San Francesco

Chiesa di San Francesco a PisaLa Chiesa di San Francesco disegnata da Giovanni di Simone e costruita dopo il 1276, è una chiesa con una singola navata, un bellissimo campanile e un chiostro del XV secolo. La chiesa ospita lavori di Jacopo da Empoli, Taddeo Gaddi e Santi di Tito. Nella cappella della famiglia della Gherardesca si trovano le tombe di Ugolino della Gherardesca e dei suoi figli. La chiesa è citata dal 1233. Voluta dall'Arcivescovo Federico Visconti, contigua ad un convento di Francescani, conteneva e contiene molte Cappelle private appartenenti a famiglie nobili pisane come qulla della famiglia della Gherardesca appunto. Le Cappelle, che conservano antichi sepolcri familiari, erano state costruite ed adornate dalle famiglie, che esercitavano il diritto di patronato sulla Chiesa e sugli arredi sacri, mentre i Francescani si limitavano alla sola amministrazione del culto.  Nella Chiesa di San Francesco erano presenti la Maestà di Cimabue e le Stigmate di San Francesco di Giotto, che oggi si trovano entrambe al Museo del Louvre, dove vennero portati dopo essere stati trafugati durante l'occupazione francese nel 1811, in periodo napoleonico, durante il cosiddetto "Scippo d'Italia" di opere d'arte. Su 506 dipinti solo 258 vennero restituiti, gli altri tra cui i quadri di Giotto e Cimabue appena citati rimasero in Francia.

Indirizzo

Piazza San Francesco, Pisa

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Chiesa di San Nicola

Chiesa di San NicolaLa Chiesa di San Nicola a Pisa, forse costruita nel 1097, la chiesa ospita importanti dipinti come la "Madonna con Bambino" di Francesco Traini (XIV secolo) e del "San Nicola che salva Pisa dalle Peste" (XV secolo), oltre ad altre diverse sculture in legno di Giovanni e Nicola Pisano e l'Annunciazione di Francesco Valdambrino. Fra il 1297 e il 1313 fu ampliata dagli Agostiniani, forse ad opera di Giovanni Pisano (lato est). La facciata presenta lesene, archi ciechi e losanghe, ed è decorata da tarsie del XII secolo. Fu ristrutturata nel Seicento con l'inserimento di altari e della cappella del Sacramento (Matteo Nigetti, 1614).  Il campanile, che era originariamente isolato dall'edificio, di forma ottagonale risale al XIII secolo; risulta leggermente inclinato rispetto al piano di calpestio (un'altra torre pendente!!). L’utilizzo di diversi tipi di pietre dona agli interni del campanile un piacevole effetto policromatico. L'attribuzione del campanile a Nicola Pisano fatta dal Vasari è tema di dibattito tra gli storici dell’arte che non sono tutti concordi.

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Chiesa di Santa Maria della Spina

Chiesa di San Santa Maria della SpinaLa piccola Chiesa di Santa Maria della Spina è un gioiello del gotico pisano, attribuita a Giovanni Pisano e costruita nel 1230 sul greto del fiume Arno dalla famiglia Gualandi (tra le famiglia citate da  Dante Alighieri a proposito della rivolta verso il  Conte Ugolino della Gherardesca e raccontata durante il suo episodio nell'Inferno (XXXIII, 32). Venne chiamata così dal 1333, da quando diventò la sede della reliquia di una spina della Corona di Cristo, custodita dal IXI nella Chiesa di Santa Chiara. In origine Santa Maria di Pontenovo. Danneggiata dalle inondazioni del fiume, la chiesa non è più consacrata oggi. All'interno, particolarmente luminoso, sono presenti copie delle statue di Tommaso Pisano. Nel corso della sua storia la chiesetta è stato oggetto di molti interventi, soprattutto per via della sua vicinanza al fiume che ne ha sempre minacciato la stabilità. Quello più radicale ha avuto luogo nel 1871 quando venne letteralmente smontata e ricostruita in un'altra parte del lungarno meno esposto. La struttura venne rialzata di circa un metro, la sagrestia fu abbattuta e alcune sculture furono sostituite con delle copie. Una cosa abbastanza singolare è il fatto che la chiesa di Santa Maria della Spina è sempre stata amministrata dal Comune, tranne alcune parentesi nel XVII e XVIII secolo in cui l'amministrazione ricadde sotto l'ospedale.

Oggi Santa Maria della Spina, recentemente riabbellita, si può visitare per alcuni giorni alla settimana.

Informazioni e orari sulla Chiesa di Santa Maria della Spina
Da settembre a maggio, da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 e nei fine settimana dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Da giugno ad agosto, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 e nei fine settimana dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso libero

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Borgo Stretto

Borgo Streeto PisaIl Borgo Stretto, è uno dei quartiere più famosi di Pisa, giusto a ridosso delle arcate medievali del Lungarno. Ospita le chiese in stile romanico di San Michele in Borgo (990), che sorge lungo Corso Italia, e altre due piccole torri pendenti. Questa è la zona preferita del centro dove fare passeggiate al coperto , sotto portici medievali. Qui si incontrano anche il settecentesco Casino dei Nobili, costruito intorno alla metà del Settecento dai frati di Nicosia, che servì alla nobiltà pisana come luogo di convegno e intrattenimento, da cui il nome che identifica ancora oggi il palazzo e le terme romane, denominate Bagni di Nerone ne delimitano la lunghezza. I mercati medievali, oltre che sotto i portici della via citata, si svolgevano regolarmente nelle piccole piazze ben protette da Torri e stretti vicoli, come piazza delle Vettovaglie e Sant'Omobono, che ospitano il mercato della Frutta, Piazza Cairoli (conosciuta come La Berlina), l'antico mercato dei Chavoli e le Gondole, per le merci provenienti dai Monti Pisani. A sud troviamo piazza Chiara Gambacorti (o come tutti la conoscono piazza della Pera), un tempo famosa per il mercato dei fiori e del pesce.

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Palazzo dei Medici

Palazzo Medici a PisaIl Palazzo era la più antica abitazione della famiglia Medici a Pisa, ingrandita e restaurata da Cosimo de' Medici. Le forme attuali del palazzo risalgono al Duecento, per questo era conosciuto anche come Palazzo "Vecchio", e venne edificato su costruzioni precedenti risalenti all'XI secolo. Ci sono state diverse modifiche nell'aspetto da un intervento del 1879 curato dal Ranieri Simonelli su commissione di Vittoria Spinola, figlia illegittima del re d'Italia Vittorio Emanuele II e della sua amante, Rosa Vercellana, conosciuta come la "Bella Rosina". Simonelli reinventò la forma del palazzo con motivi dell'edilizia pisana del 300, fece costruire la torre d'angolo ed esaltò le caratteristiche architettoniche medievali. Qui abitarono gli Appiani, signori di Pisa dal 1392 al 1398 (per questo era l'edificio era anche chiamato Pallazzo Appiano), per venire poi acquistato dai Medici nel 1446, all'epoca di Piero il Gottoso, figlio di Cosimo il Vecchio; qui soggiornò spesso anche Lorenzo de' Medici, che veniva sulla costa toscana a respirare aria di mare, per curare la sua salute cagionevole, accompagnato dai suoi amici umanisti come Agnolo Poliziano. Il re di Francia Carlo VIII fu ospite qui nel 1494.

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Palazzo Reale

Palazzo Reale a PisaIl Palazzo Reale, che oggi ospita l'omonimo Museo Nazionale, costruito nel 1559 ospitava dalla famiglia patrizia pisana dei Caetani a cui subentrò la famiglia Medici. Cosimo I incaricò Bernardo Buontalenti di ricostruire l'edificio fra il 1583 ed il 1587. Nel tempo ci furono altre modifiche e ampliamenti. In origine, due cavalcavia collegavano l'edificio alla Chiesa di San Nicola (XIII secolo), per le cerimonie private della famiglia de' Medici. Il Palazzo stato per secoli corte e residenza pisana delle case regnati toscane,  dai Medici, ai Lorena, fino ai Savoia. Dal 1989, l’edificio ospita il Museo Nazionale di Palazzo Reale, che raccoglie sia le opere d’arte delle dinastie che si sono succedute nel Palazzo, sia opere provenienti da collezioni private. Sono esposte opere del Bronzino, di Raffaello, di Andrea Boscoli, di Guido Reni, del Magnasco, di Antonio Canova e di molti altri artisti, soprattutto del Settecento. Notevoli sono anche i ritratti ufficiali di corte dei Medici, dei Lorena e dei Savoia, le antiche armature usate nel tradizionale Gioco del Ponte, la collezione privata di Antonio Ceci e la ricca collezione di quadri fiamminghi. Il museo conserva l’aspetto della residenza patrizia, con gli arredi e la mobilia dei secoli XVII-XIX. Degno di nota è il prezioso scomparto di predella proveniente dal polittico di San Nicola da Tolentino, dipinto dal giovane Raffaello nel 1500. Il Palazzo Reale oggi è sede degli uffici della Soprintendenza ai monumenti e Gallerie.

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Il cantiere delle navi antiche di Pisa

Museo antiche navi di PisaIl Cantiere delle Navi antiche di Pisa è un museo archeologico nato a seguito di un fortunato caso: nel  1998 difatti, in occasione dei lavori per la costruzione di uno snodo ferroviario, emersero tracce di antiche imbarcazioni e resti di un porto urbano in perfetto stato di conservazione. Il ritrovamento ha fatto molto clamore e così il cantiere è divenuto una specie di museo per studiosi e curiosi. Il percorso di visita mostra gli spazi in cui le navi vengono restaurate e nelle vetrine sono in mostra i reperti archeologici ritrovati. Il museo si raggiunge facilmente a piedi da Piazza dei Miracoli recandosi sul Lungarno Simonelli.

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I Lungarni di Pisa

I Lungarni di PisaPisa ha dei Lungarni spettacolari; si tratta delle vie che si snodano lungo il corso dell'Arno. I palazzi che costeggiano il fiume sono importanti edifici risalenti al medioevo e via via trasformati, nel corso delle diverse epoche, fino ad assumere la veste attuale, rinascimentale. È difficile decidere quale sia il più bel Lungarno di Pisa. Se quello a Mezzogiorno (a sud) che parte dalla Chiesa di San Paolo in Ripa all’Arno ed arriva al Giardino Scotto, dopo aver toccato Palazzo Blu, la Chiesa di Santa Cristina, Piazza XX Settembre, la Chiesa del Santo Sepolcro. O quello a Tramontana (nord) che dalla Cittadella con la Torre Guelfa arriva fino al Ponte alla Fortezza, e permette di ammirare gli Arsenali Medicei, Palazzo Reale, Palazzo Agostini, Piazza Garibaldi, Piazza della Berlina e il Museo di San Matteo. Ognuno potrà decidere soltanto dopo averli percorsi entrambi. Il lungarno più conosciuto è quello Mediceo, dove si trovano oltre al Palazzo dei Medici, il Palazzo Toscanelli e la Chiesa di San Matteo in Soarta. Particolarmente belli sono i Lungarni al tramonto e quando è notte, illuminati da tante piccole luci che si riflettono nell'acqua. Qui si trovano tante trattorie, ristoranti, bar e locali alla moda. Il 16 giugno, in occasione della festa del patrono, i lungarni vengono illuminati da numerose fiammelle, è la cosiddetta Luminaria, spettacolare con le sue luci e i colori caldi.

Nel retro della chiesa di Sant’Antonio, all’inizio di Corso Italia (la via dello shopping, con tanti negozi, offerte, occasioni e sorprese), si trova l’ultima grande opera di Keith Haring, il murale Tuttomondo (1989), capolavoro dell’arte pop.

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Piazza delle Vettovaglie

Piazza delle VettovaglieLa Piazza delle Vettovaglie si trova nel cuore della città, racchiusa da un perimetro di case torri medievali. Ha una forma quadrangolare e portici, un tempo loggiati. Come si evince dal nome fu originariamente concepita nel 1500 come piazza per il mercato delle granaglie, vocazione che in un certo senso non si è mai interrotta dato oggi ospita oggi il mercato ortofrutticolo ed è uno dei ritrovi preferiti dei giovani. Qui si possono acquistare frutta, verdura e altri generi alimentari. Sotto i portici è possibile trovare osterie, enoteche, botteghe di macellai e di pescivendoli, forni per il pane e pizzicherie. La piazza venne costruita nel XVI secolo, dopo la decisione di usare la Piazza del Grano come sede dell'Università.

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L'orto Botanico

Orto Botanico di PisaL'Orto Botanico di Pisa fu il primo esempio al mondo di "Giardino dei Semplici" di proprietà dell'Università; risale al 1500 e fu istituito, grazie ai finanziamenti di Cosimo I dei Medici, dal botanico e medico Luca Ghini, le cui tavole illustrative delle piante e l'erbario sono tutt'oggi fonte per i corsi di botanica. L'orto fu molto importante per lo studio delle proprietà medicinali delle piante. Della struttura originaria restano la facciata decorata con conchiglie, i pilastri del cancello e sei delle otto fontane. 

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Piazza Martiri della Libertà

Piazza Martiri della LibertàBella e grande piazza alberata è un ottimo luogo per una sosta rilassante nel verde cittadino. Fu necessario distruggere il convento di San Lorenzo e le case vicine per ricavare l'ampio spazio di questa piazza, progettata nel 1800 da Alessandro Gherardesca. Il monumento al centro raffigura il Granduca Pietro Leopoldo I di Lorena in elegante marmo di Carrara.

Teatro Verdi

Piazza Martiri della LibertàIl Teatro Verdi è uno dei più belli teatri italiani di tradizione. È stato inaugurato nel 1867 con la rappresentazione di Guglielmo Tell di Gioachino Rossini. Ha uno dei palcoscenici più grandi d'Italia, con 26 metri di profondità e 32 di larghezza. Inoltre, ospita un museo di oggetti e costumi di artisti come Titta Ruffo.

A partire dal 1830, ci fu l'idea di costruire un nuovo teatro per sostituire l'angusto Teatro dei Ravvivati. Questa idea divenne realtà nel 1864 quando fu creata una giunta per la costruzione del nuovo teatro. Il vecchio teatro era obsoleto e un nuovo teatro avrebbe dato prestigio alla città e sarebbe stato una vetrina per il nuovo ceto dirigente emergente. Il modello per il nuovo teatro fu il Teatro della Pergola a Firenze.

La scelta dell'architetto non fu facile. Furono considerati vari architetti e, alla fine, il 26 febbraio 1865, l'Assemblea degli azionisti scelse Andrea Scala come architetto del teatro, approvando il suo secondo progetto. La costruzione del teatro ebbe inizio il 26 aprile 1865 e terminò nel luglio dello stesso anno.

Andrea Scala fu sostituito e i lavori di completamento interni furono affidati a Giuseppe Giardi, mentre la cupola autoportante fu progettata da Simonelli. Tutti i lavori di ornamento interno furono affidati a maestranze locali. Il Regio Teatro Nuovo fu inaugurato il 12 novembre 1867 con l'opera "Guglielmo Tell" di Rossini.

È possibile fare una visita guidata al Teatro Verdi, soprattutto per gruppi, durante i giorni in cui il teatro è aperto e tenendo conto dei programmi in corso. Per organizzare la visita, contattare la direzione della produzione tramite telefono (050 941106) o email (toti@teatrodipisa.pi.it).

 

La Certosa di Calci

Certosa di CalciA 10 km da Pisa, non perdete una visita alla Certosa di Calci nel paese omonimo (Via Roma 79), un'incredibile imponente costruzione del 1366 che ha ospitato l'ordine dei certosini fino al 1972. Attualmente presenta maestose ed eleganti forme risalenti al 1600. Molto interessanti sono, oltre alla chiesa, la foresteria Granducale (con preziosi affreschi e stucchi), il refettorio con un bell'affresco rappresentante l'Ultima cena (opera di Bernardino Poccetti), la biblioteca, l'appartamento del Priore, la farmacia e l'impianto idraulico ancora parzialmente funzionante. Nell'ala ovest ha sede anche il Museo di Storia Naturale e del Territorio, una raccolta di stranezze e curiosità voluta da Ferdinando I de' Medici e costituita da circa 500 mila pezzi tra reperti paleontologici, mineralogici e zoologici (tra questi ultimi spicca lo scheletro di una balena lunga ben 26 metri).  Per informazioni sugli orari e i giorni di visita alla Certosa di Calci, contattate il numero 0039 050 938430.

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