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Il
Duomo di Pisa
Il
Duomo di Pisa, conosciuto
anche con il nome di Cattedrale di Santa Maria Maggiore, è un
capolavoro di stile romanico-pisano, iniziato nel 1073 che rimase un punto
di riferimento per l'architettura toscana nei periodi successivi. Pisa
all'epoca era una delle potenze militari ed economiche d'Europa...Continua a
leggere sul
Duomo di Pisa.
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Il
Battistero
Il
Battistero, dedicato a San
Giovanni Battista, è uno splendido
edificio bianco, collocato di fronte alla facciata ovest del Duomo. Iniziato nel 1153 dal
Diotisalvi e completato nel 1363 da Nicola e Giovanni Pisano ha una struttura alta e larga di una non
comune forma circolare, esempio della transizione dallo stile romanico a
quello gotico. Al suo interno, troviamo intarsiato un bellissimo pulpito e
una ottagonale fonte battesimale a immersione totale in marmo bianco del
Guido da Como. Famoso è l'eco dell'edificio. I costruttori sono
riusciti ad ottenere un effetto eco suggestivo e spirituale che incanta i
visitatori ogni giorno, quando il custode intona poche note... sembra quasi
un famoso cantante. La
circonferenza del Battistero supera i 107 metri rendendolo il più
grande battistero d'Italia e del mondo.
Ideale per iniziare la visita della Piazza dei Miracoli, l'imponente
battistero di Pisa, dedicato a San Giovanni Battista, si trova sul lato
ovest della cattedrale. La sua costruzione iniziò 90 anni dopo la
costruzione della cattedrale. La sua forma solida con una pianta
perfettamente circolare e la sua raffinata decorazione marmorea, che combina
lo stile romanico-pisano e gotico per i piani superiori, sono
impressionanti. L'artiglio del diavolo è presente per ricordarci il
passaggio dalla luce al buio.
La cupola è curiosa e ricorda quella della Chiesa dei Templari di Pisa.
Al momento della sua costruzione, il battistero non era dotato di un tetto.
L'acqua piovana in questo modo riempiva il fonte battesimale. L'acqua
scorreva sul pavimento, progettato inclinato a questo scopo. Tuttavia, per
la sicurezza dei neonati battezzati (ci furono persino annegati....), gli
architetti decisero di costruire una cupola conica per correggere la
situazione. La statua in bronzo, che corona la cupola, rappresenta San
Giovanni Battista ed è attribuita a Turino di Sano.
L'interno, sorprendentemente sobrio, presenta dodici colonne e il bellissimo
pulpito di Nicola Pisano, simbolo degli inizi del gotico italiano. Di
forma ottagonale, fu costruita nel 1260 e sorprende per la sua posizione.
Staccato dalle pareti, cerca di occupare lo spazio. Deve essere letto dal
basso verso l'alto seguendo la direzione dei tre leoni che ruotano insieme.
Un'evocazione della giovinezza, che termina con la morte in alto, dominata
dall'aquila, che testimonia lo stretto legame tra religione e mondo
politico.
Al secondo piano, la decorazione gotica, costituita da un elegante arco
sormontato da cavi e pinnacoli, decorato con sculture, è attribuita a Nicola
e Giovanni Pisano e risale al XIII secolo.
Il custode rende visibile l'eccezionale acustica dell'edificio ogni quarto
d'ora in estate e ogni mezz'ora in inverno. Da non perdere.
Informazioni e orari sul Battistero di Pisa
Da novembre a febbraio 10am-5pm, in marzo 10am-6pm, da aprile a settembre
8am-8-8pm, e in ottobre 9am-7pm. 5 €.
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La
Torre di Pisa
Immutabile
e maestosa, la Torre di Pisa è anche chiamata Torre Pendente. La sua
leggendaria inclinazione la rende uno dei monumenti più famosi e visitati
d'Europa. Risalente al 1173, fu iniziata dall'architetto e scultore
Bonanno Pisano (permangono però dubbi sulla vera identità del
progettista che altri attribuiscono al Diotisalvi già autore del
Battistero...). La cella campanaria è attribuita a Giovanni Pisano.
Situata alla destra della cupola, è il simbolo della città, conosciuta sia
per la sua celebre inclinazione (che aumenta di un millimetro all'anno) che
per l'eleganza della sua architettura, un bellissimo edificio romanico che
contiene sette campane e otto piani di arcate a volta in marmo bianco.
Dalla sua iniziale altezza di 58,5 metri, la torre è scesa dalla sua
fondazione nel 1173 (cominciò a pendere subito dopo la costruzione)
fino a crollare di 4,5 metri dal suo asse verticale nel 1372. La ragione di
ciò è la natura del terreno argilloso e spugnoso dove si immergono le sue
fondamenta. Per ovviare a questo problema, i quattro piani superiori sono
disposti in diagonale per compensare l'inclinazione. Gli architetti
costruirono anche pilastri più grandi a sud che a nord. La costruzione della
sala campane segue la stessa logica: le campane più pesanti si trovano sul
lato nord.
La torre nel 1173 a causa del fondo sabbioso su cui è stata eretta e per
le fondazioni che sono profonde solo 3 metri. Nel passato le soluzioni adottate per fermare la
pendenza fallirono e solo nel 1998 ci furono dei risultati positivi grazie
alla rimozione di una parte del terreno nel versante nord per creare un
contro-equilibrio, cerchiatura di alcuni piani e applicazione di tiranti di
acciaio e contrappesi di piombo (fino a 900 tonnellate). La pendenza si è
ora fermata a circa 4 metri contro i 5 passati.
La Torre di Pisa fu utilizzata anche
per esperimenti di Galileo Galilei. I racconti dicono che egli lanciò
due palle (di peso diverso) dalla cima della torre per dimostrare che i loro
tempi di caduta non erano legati alle loro masse. I più coraggiosi
tenteranno la vertiginosa salita che dà l'impressione di beccheggio, con una
paradossale sensazione di potenza e fragilità mista. La vista è superba e
terribilmente mozzafiato, un'esperienza (culturale) da fare almeno una
volta...
Informazioni e orari sulla Torre
di Pisa
In dicembre e gennaio 10.00-17.00; in novembre e febbraio 9.40-17.40; in
marzo 9.00-17.30; da aprile a settembre 8.30-20.00; in ottobre 9.00-19.00.
Biglietti in vendita mezz'ora prima. 18 € (accesso anche alla cattedrale).
Continua a leggere sulla
Storia della Torre di Pisa.
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Il
Camposanto
Il
spesso dimenticato dai visitatori della Piazza dei Miracoli, il
Camposanto è un
bellissimo cimitero monumentale in stile gotico, che ospita stupendi affreschi e sarcofagi.
Infatti, all'interno dei corridoi porticati sono conservati numerosi
sarcofagi romani, mentre nel pavimento sono sepolti nobili pisani.
Venne costruito a partire dal 1277 per accogliere le tombe allora
disseminate nei dintorni del Duomo. Il suo nome, secondo la tradizione si
deve al fatto che l'arcivescovo Ubaldo Lanfranchi di ritorno dalla
Terra Santa durante la Seconda Crociata, ne riempì l'interno con terra
portata dal Monte Calvario. Oggi il termine camposanto si usa in Italia
comunemente come sinonimo di cimitero ma venne usato qui per la prima volta
in atti risalenti al 1287. Per i luoghi di sepoltura prima di allora ci si
riferiva genericamente ai termini Sepoltuarium, Mortuarium o Cimiterium. Di
certo si sa che almeno fino al 1406 il termine "Campo Santo" era sconosciuto
fuori da Pisa e, che fu mantenuto nella forma in due parole come nome
proprio nella bibliografia specifica fino a quasi tutto il secolo XIX.
Nel corso dei secoli nel Camposanto
vennero sepolte le maggiori personalità cittadine, come i rettori e i più
prestigiosi docenti dell'Università di Pisa, i governanti e le famiglie più
in vista i quali spesso riutilizzavano i sarcofagi di epoca romana, e
contemporaneamente, dal XVI secolo, iniziando anche un processo di "musealizzazione"
con l'apposizione di iscrizioni romane sulle pareti e altri preziose
testimonianze della storia cittadina.
Questa sorta di "pantheon" pisano
divenne quindi, una sorta di primo museo della città quando nell'Ottocento
vi furono raccolte opere d'arte provenienti dagli istituti religiosi
soppressi per le riforme napoleoniche, impedendo così il disperdersi del
patrimonio cittadino altrove, oltre ad altri oggetti di natura artistica o
archeologica appositamente acquistati.
Il 27 luglio 1944, alla fine della guerra, una granata colpì il tetto.
Scoppiò un incendio e il piombo nella cornice fu per sempre incastonato nel
pavimento di marmo delle lapidi. Il Camposanto conserva ancora
all'interno affreschi di Taddeo Gaddi (Storie di Giobbe, 1342 circa),
Spinello Aretino (Storie dei SS. Efisio e Potito, 1390-91), Andrea Bonaiuti
(Storie di S. Ranieri, 1377) e del cosiddetto "Maestro del Trionfo della
Morte", identificato dalla critica con Buonamico Buffalmacco (Giudizio
Universale, Inferno, Trionfo della Morte) che ha
ispirato la composizione di
Liszt Totentanz. Quasi completamente perduti sono invece
gli affreschi di Benozzo Gozzoli sulla parete nord, raffiguranti Storie del
Vecchio Testamento (1468-84), di cui si conservano solo dei frammenti, anche
se si possono ammirare le bellissime sinopie (disegni preparatori) conservate nel vicino
Museo
delle Sinopie di Pisa. Una curiosità, una leggenda narra che il cimitero sia
stato costruito intorno a uno strato di terra, portato a Pisa per mare dalla
Terrasanta, dopo la seconda crociata nel 1100.
I portici sembrano giocare con il vento, come se gli architetti avessero
voluto permettere agli spiriti di venire a visitare il luogo di tanto in
tanto.
Informazioni e orari sul Camposanto a Pisa
Da novembre a febbraio 10.00-17.00, in marzo 9.00-18.00, da aprile a
settembre 8.00-20.00 e in ottobre 9.00-19.00. 5 €.
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Museo delle Sinopie
Le
sinopie
erano le bozze preparatorie degli affreschi. Il nome deriva dalla città sul
mar nero di
Sinope, da cui
proveniva la terra rossa usata per le bozze. In seguito al
bombardamento del Camposanto monumentale, e al conseguente incendio del
tetto, molti affreschi che ricoprivano le
pareti si resero pericolanti. L'unico modo per conservarli era quello di
procedere al loro distacco, mediante la tecnica dello "strappo", che portò
alla scoperta delle sottostanti "sinopie" i disegni preparatori. Istituito
con criteri museografici moderni e rigorosi, negli ambienti del medioevale
Ospedale Nuovo della Misericordia, il raffinatissimo
Museo delle Sinopie
raccoglie i disegni preparatori degli affreschi che decoravano il
Camposanto. Particolarmente interessanti, le sinopie del "Trionfo della
Morte" e della "Crocifissione" di
F. Traini (1320 c.), delle "Storie di
Giobbe" di
Taddeo Gaddi
e quelle del
Benozzo Gozzoli.
La raccolta dei disegni preparatori rappresenta il più grande ciclo
esistente di grafica risalente alla 1300 - 1500.
Indirizzo
Piazza Duomo, 17, Pisa
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Museo dell'Opera del Duomo
Il
Museo dell'Opera del
Duomo,
inaugurato nel 1986
nell’antico
Seminario Vescovile e ora nei locali di un ex convento quattrocentesco delle
suore Cappuccine di clausura, già Benedettine Cistercensi, rappresenta un progetto
museografico iniziato diversi anni prima, per raccogliere in un unico posto
una significativa collezione di sculture, dipinti e altri lavori relativi
agli edifici ecclesiastici di Piazza del Duomo, fino a quel momento dispersi
in sedi diverse..
La
bella collazione conserva il
tesoro della
Cattedrale,
sculture e frammenti architettonici degli edifici di
Piazza dei
Miracoli,
in particolare i gruppi scultorei realizzati da
Nicola e
Giovanni Pisano
che impreziosivano il Battistero e la Cattedrale, che furono rimossi in
occasione dei restauri.
Di particolare pregio il rotolo liturgico
"Exultet" miniato
di epoca romanica;
il grifone
islamico
già sul tetto della Cattedrale; i
busti e le
statue di Nicola e Giovanni Pisano
provenienti dal Battistero; la Madonna col Bambino in avorio di
Giovanni Pisano; le sculture di
Tino di Camaino
(tomba
altare di San Ranieri
e il
monumento all'imperatore Arrigo VII).
Indirizzo
Piazza Arcivescovado 6, Pisa
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Piazza dei
Cavalieri
La
Piazza dei Cavalieri fu un tempo il centro politico della
Pisa medievale e il luogo nel quale l'emissario di Firenze proclamò la
triste (per i pisani) fine fine
dell'indipendenza di Pisa nel 1406. Oggi è il centro della vita studentesca
della città. Il principale edificio della piazza è il Palazzo dei
Cavalieri (da cui il nome), anche chiamato
Palazzo della Carovana, un tempo dimora dei Cavalieri di Santo
Stefano, ricostruito dal
Vasari, e oggi sede della prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa,
ospitata in un palazzo austero e magnifico. Questa scuola fu istituita nel
1810 da
Napoleone Bonaparte che qui voleva insediare una succursale dell'Ecole
Normale Supérieure di Parigi in cui gli studenti più meritevoli potevano
approfondire e perfezionare i loro studi. Dalla Normale sono passati
studenti divenuti poi molto famosi: dall'ex Presidente dei Ministri Giuliano
Amato, allo scrittore Antonio Tabucchi, da Carlo Azelio Ciampi a
Massimo
d'Alema a Pietro Citati e Enrico Letta. Tra gli ex-allievi si annoverano tre premi Nobel: i
fisici Enrico Fermi e Carlo Rubbia e il poeta Giosuè Carducci. Qui si
tengono infine i famosi concerti del Coro della Normale.
Il Palazzo dell'Orologio e la
Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, costruita nel 1565 sempre dal
Vasari, chiudono questa piazza, al centro della quale si trova una fontana
del XVI secolo decorata con una statua del Cosimo I. Sulla facciata
dell'edificio religioso, dal sorprendente soffitto a cassettoni, si erge una
croce maltese, simbolo dei Cavalieri di Santo Stefano. Sorprendente soffitto
a cassettoni. Anche gli affreschi della facciata sono opera del Vasari. Il
Palazzo dell'Orologio è composto da due case-torri, quella sulla destra, la
Torre della Fame, è quella dove Ugolino della Gherardesca
venne rinchiuso con i suoi figli.
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Chiesa di San Francesco
La
Chiesa di San Francesco disegnata da Giovanni di Simone e
costruita dopo il 1276, è una chiesa con una singola navata, un bellissimo
campanile e un chiostro del XV secolo. La chiesa ospita lavori di Jacopo da Empoli,
Taddeo Gaddi e Santi
di Tito. Nella cappella della famiglia della Gherardesca si trovano le tombe
di Ugolino della Gherardesca e dei suoi figli. La chiesa è citata dal
1233. Voluta dall'Arcivescovo Federico Visconti, contigua ad un
convento di Francescani, conteneva e contiene molte Cappelle private
appartenenti a famiglie nobili pisane come qulla della famiglia della
Gherardesca appunto. Le Cappelle, che conservano antichi sepolcri familiari,
erano state costruite ed adornate dalle famiglie, che esercitavano il
diritto di patronato sulla Chiesa e sugli arredi sacri, mentre i Francescani
si limitavano alla sola amministrazione del culto. Nella Chiesa di San
Francesco erano presenti la Maestà di Cimabue e le Stigmate
di San Francesco di Giotto, che oggi si trovano entrambe al
Museo del Louvre,
dove vennero portati dopo essere stati trafugati durante l'occupazione
francese nel 1811, in periodo napoleonico, durante il cosiddetto "Scippo
d'Italia" di opere d'arte. Su 506 dipinti solo 258 vennero restituiti, gli
altri tra cui i quadri di Giotto e Cimabue appena citati rimasero in
Francia.
Indirizzo
Piazza San Francesco, Pisa
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Chiesa di San Nicola
La
Chiesa di San Nicola a Pisa, forse costruita nel 1097, la chiesa
ospita importanti dipinti come la "Madonna con Bambino" di
Francesco Traini (XIV
secolo) e del "San Nicola che salva Pisa dalle Peste" (XV secolo),
oltre ad altre diverse sculture in legno di Giovanni e Nicola Pisano e l'Annunciazione
di Francesco Valdambrino. Fra il 1297 e il 1313 fu ampliata dagli
Agostiniani, forse ad opera di Giovanni Pisano (lato est). La facciata
presenta lesene, archi ciechi e losanghe, ed è decorata da tarsie del XII
secolo. Fu ristrutturata nel Seicento con l'inserimento di altari e della
cappella del Sacramento (Matteo Nigetti, 1614). Il campanile, che era
originariamente isolato dall'edificio, di forma ottagonale risale al XIII
secolo; risulta leggermente inclinato rispetto al piano di calpestio
(un'altra torre pendente!!). L’utilizzo di diversi tipi di pietre dona agli
interni del campanile un piacevole effetto policromatico. L'attribuzione del
campanile a Nicola Pisano fatta dal Vasari è tema di dibattito tra
gli storici dell’arte che non sono tutti concordi.
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Chiesa di Santa Maria della Spina
La
piccola
Chiesa di Santa Maria della Spina è un gioiello del gotico pisano,
attribuita a Giovanni Pisano e costruita nel 1230 sul greto del fiume Arno
dalla famiglia Gualandi (tra le famiglia citate da Dante
Alighieri a proposito della rivolta verso il Conte Ugolino della
Gherardesca e raccontata durante il suo episodio nell'Inferno (XXXIII, 32).
Venne chiamata così dal 1333, da quando diventò la sede della reliquia di
una spina della Corona di Cristo, custodita dal IXI nella Chiesa di Santa
Chiara. In origine Santa Maria di Pontenovo. Danneggiata dalle
inondazioni del fiume, la chiesa non è più consacrata oggi. All'interno,
particolarmente luminoso, sono presenti copie delle statue di Tommaso
Pisano. Nel corso della sua storia la chiesetta è stato oggetto di molti
interventi, soprattutto per via della sua vicinanza al fiume che ne ha sempre
minacciato la stabilità. Quello più radicale ha avuto luogo nel 1871 quando
venne letteralmente smontata e ricostruita in un'altra parte del lungarno
meno esposto. La struttura venne rialzata di circa un metro, la sagrestia fu
abbattuta e alcune sculture furono sostituite con delle copie. Una cosa
abbastanza singolare è il fatto che la chiesa di Santa Maria della Spina è
sempre stata amministrata dal Comune, tranne alcune parentesi nel XVII e
XVIII secolo in cui l'amministrazione ricadde sotto l'ospedale.
Oggi Santa Maria della Spina,
recentemente riabbellita, si può visitare per alcuni giorni alla settimana.
Informazioni e orari sulla Chiesa di Santa Maria della Spina
Da settembre a maggio, da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle
14.00 alle 18.00 e nei fine settimana dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00
alle 18.00. Da giugno ad agosto, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle
13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 e nei fine settimana dalle 10.00 alle 13.00 e
dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso libero
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Borgo Stretto
Il
Borgo Stretto, è uno dei quartiere più
famosi di Pisa, giusto a ridosso delle arcate medievali del Lungarno. Ospita
le chiese in stile romanico di San Michele in Borgo (990), che sorge lungo
Corso Italia, e altre due
piccole torri pendenti. Questa è la zona preferita del centro dove
fare passeggiate al coperto , sotto portici medievali. Qui si incontrano
anche il settecentesco Casino dei Nobili, costruito intorno alla metà
del Settecento dai frati di Nicosia, che servì alla nobiltà pisana come
luogo di convegno e intrattenimento, da cui il nome che identifica ancora
oggi il palazzo e le terme romane, denominate Bagni di Nerone ne
delimitano la lunghezza. I mercati medievali, oltre che sotto i portici
della via citata, si svolgevano regolarmente nelle piccole piazze ben
protette da Torri e stretti vicoli, come piazza delle Vettovaglie e
Sant'Omobono, che ospitano il mercato della Frutta, Piazza Cairoli
(conosciuta come La Berlina), l'antico mercato dei Chavoli e le
Gondole, per le merci provenienti dai Monti Pisani. A sud troviamo piazza
Chiara Gambacorti (o come tutti la conoscono piazza della Pera), un
tempo famosa per il mercato dei fiori e del pesce.
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Palazzo dei Medici
Il Palazzo era la
più antica abitazione della famiglia Medici a Pisa, ingrandita e
restaurata da Cosimo de' Medici. Le forme attuali del palazzo
risalgono al Duecento, per questo era conosciuto anche come Palazzo
"Vecchio", e venne edificato su costruzioni precedenti risalenti all'XI
secolo. Ci sono state diverse modifiche nell'aspetto da
un intervento del 1879 curato dal Ranieri Simonelli su commissione di
Vittoria Spinola, figlia illegittima del re d'Italia Vittorio
Emanuele II e della sua amante, Rosa Vercellana, conosciuta come
la "Bella Rosina". Simonelli reinventò la forma del
palazzo con motivi dell'edilizia pisana del 300, fece costruire la torre
d'angolo ed esaltò le caratteristiche architettoniche medievali. Qui
abitarono gli Appiani, signori di Pisa dal 1392 al 1398 (per questo era
l'edificio era anche chiamato Pallazzo Appiano), per venire poi acquistato
dai Medici nel 1446, all'epoca di Piero il Gottoso, figlio di Cosimo
il Vecchio; qui soggiornò spesso anche Lorenzo de' Medici, che veniva sulla
costa toscana a respirare aria di mare, per curare la sua salute
cagionevole, accompagnato dai suoi amici umanisti come Agnolo Poliziano.
Il re di Francia Carlo VIII fu ospite qui nel 1494.
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Palazzo Reale
Il
Palazzo Reale, che oggi ospita l'omonimo Museo Nazionale, costruito nel 1559 ospitava
dalla famiglia
patrizia pisana dei Caetani a cui subentrò la famiglia Medici. Cosimo I
incaricò Bernardo Buontalenti di ricostruire l'edificio fra il 1583
ed il 1587.
Nel tempo ci furono altre
modifiche e ampliamenti. In origine, due cavalcavia collegavano l'edificio
alla Chiesa di San Nicola (XIII secolo), per le cerimonie private
della famiglia de' Medici. Il Palazzo stato per secoli corte e residenza
pisana delle case regnati toscane, dai Medici, ai Lorena, fino
ai Savoia. Dal 1989, l’edificio ospita il Museo Nazionale di
Palazzo Reale, che raccoglie sia le opere d’arte delle dinastie che si
sono succedute nel Palazzo, sia opere provenienti da collezioni private.
Sono esposte opere del Bronzino, di
Raffaello, di Andrea
Boscoli, di Guido Reni, del Magnasco, di
Antonio Canova
e di molti altri artisti, soprattutto del Settecento. Notevoli sono anche i
ritratti ufficiali di corte dei Medici, dei Lorena e dei Savoia, le antiche
armature usate nel tradizionale Gioco del Ponte, la collezione privata di
Antonio Ceci e la ricca collezione di quadri fiamminghi. Il museo conserva
l’aspetto della residenza patrizia, con gli arredi e la mobilia dei secoli
XVII-XIX. Degno di nota è il prezioso scomparto di predella proveniente dal
polittico di San Nicola da Tolentino, dipinto dal giovane Raffaello nel
1500. Il Palazzo Reale oggi è sede degli uffici della Soprintendenza ai
monumenti e Gallerie.
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Il cantiere delle navi
antiche di Pisa
Il
Cantiere delle Navi antiche di Pisa
è un museo archeologico nato a seguito di un
fortunato caso: nel 1998 difatti, in occasione dei lavori per la
costruzione di uno snodo ferroviario, emersero tracce di antiche
imbarcazioni e resti di un porto urbano in perfetto stato di conservazione.
Il ritrovamento ha fatto molto clamore e così il cantiere è divenuto una
specie di museo per studiosi e curiosi. Il percorso di visita mostra gli
spazi in cui le navi vengono restaurate e nelle vetrine sono in mostra i
reperti archeologici ritrovati. Il museo si raggiunge facilmente a piedi da
Piazza dei Miracoli recandosi sul Lungarno Simonelli.
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I
Lungarni di Pisa
Pisa ha dei Lungarni
spettacolari; si tratta delle vie che si snodano lungo il corso dell'Arno. I
palazzi che costeggiano il fiume sono importanti edifici risalenti al
medioevo e via via trasformati, nel corso delle diverse epoche, fino ad
assumere la veste attuale, rinascimentale. È difficile decidere quale sia
il più bel Lungarno di Pisa. Se quello a Mezzogiorno (a sud) che
parte dalla Chiesa di San Paolo in Ripa all’Arno ed arriva al Giardino
Scotto, dopo aver toccato Palazzo Blu, la Chiesa di Santa Cristina, Piazza
XX Settembre, la Chiesa del Santo Sepolcro. O quello a Tramontana
(nord) che dalla Cittadella con la Torre Guelfa arriva fino al Ponte alla
Fortezza, e permette di ammirare gli Arsenali Medicei, Palazzo Reale,
Palazzo Agostini, Piazza Garibaldi, Piazza della Berlina e il Museo di San
Matteo. Ognuno potrà decidere soltanto dopo averli percorsi entrambi. Il lungarno più conosciuto è
quello Mediceo, dove si trovano oltre al Palazzo dei Medici, il
Palazzo Toscanelli e la Chiesa di San Matteo in Soarta. Particolarmente belli sono i
Lungarni al tramonto e quando è notte, illuminati da tante piccole luci che
si riflettono nell'acqua. Qui si trovano tante trattorie, ristoranti, bar e
locali alla moda. Il 16 giugno, in occasione della festa del patrono, i
lungarni vengono illuminati da numerose fiammelle, è la cosiddetta
Luminaria, spettacolare con le sue luci e i colori caldi.
Nel retro della chiesa
di Sant’Antonio, all’inizio di Corso Italia (la via dello shopping, con
tanti negozi, offerte, occasioni e sorprese), si trova l’ultima grande opera
di Keith Haring, il murale Tuttomondo
(1989), capolavoro dell’arte pop.
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Piazza delle Vettovaglie
La
Piazza delle Vettovaglie si trova nel cuore della città, racchiusa da un perimetro di case
torri medievali. Ha una forma quadrangolare e portici, un tempo loggiati.
Come si evince dal nome fu originariamente concepita nel 1500 come piazza per il mercato delle
granaglie, vocazione che in un certo senso non si è mai interrotta dato oggi
ospita oggi il mercato ortofrutticolo ed è uno dei ritrovi preferiti dei
giovani. Qui si possono acquistare frutta, verdura e altri generi
alimentari. Sotto i portici è possibile trovare osterie, enoteche, botteghe
di macellai e di pescivendoli, forni per il pane e pizzicherie. La piazza
venne costruita nel XVI secolo, dopo la decisione di usare la Piazza del
Grano come sede dell'Università.
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L'orto Botanico
L'Orto Botanico di Pisa fu
il primo esempio al mondo di "Giardino dei Semplici" di proprietà
dell'Università; risale al 1500 e fu istituito, grazie ai finanziamenti di
Cosimo I dei Medici, dal botanico e medico Luca Ghini, le cui tavole
illustrative delle piante e l'erbario sono tutt'oggi fonte per i corsi di
botanica. L'orto fu molto importante per lo studio delle proprietà
medicinali delle piante. Della struttura originaria restano la facciata
decorata con conchiglie, i pilastri del cancello e sei delle otto fontane.
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Piazza Martiri della Libertà
Bella e grande piazza alberata è un ottimo luogo per una sosta rilassante
nel verde cittadino. Fu necessario distruggere il convento di San Lorenzo e
le case vicine per ricavare l'ampio spazio di questa piazza, progettata nel
1800 da Alessandro Gherardesca. Il monumento al centro raffigura il Granduca
Pietro Leopoldo I di Lorena in elegante marmo di Carrara.
Teatro
Verdi
Il
Teatro Verdi è uno dei più belli teatri italiani di tradizione. È stato
inaugurato nel 1867 con la rappresentazione di Guglielmo Tell di
Gioachino Rossini. Ha uno dei palcoscenici più grandi d'Italia, con 26
metri di profondità e 32 di larghezza. Inoltre, ospita un museo di oggetti e
costumi di artisti come Titta Ruffo.
A partire dal 1830, ci fu l'idea di costruire un nuovo teatro per sostituire
l'angusto Teatro dei Ravvivati. Questa idea divenne realtà nel 1864 quando
fu creata una giunta per la costruzione del nuovo teatro. Il vecchio teatro
era obsoleto e un nuovo teatro avrebbe dato prestigio alla città e sarebbe
stato una vetrina per il nuovo ceto dirigente emergente. Il modello per il
nuovo teatro fu il Teatro della Pergola a Firenze.
La scelta dell'architetto non fu facile. Furono considerati vari architetti
e, alla fine, il 26 febbraio 1865, l'Assemblea degli azionisti scelse Andrea
Scala come architetto del teatro, approvando il suo secondo progetto. La
costruzione del teatro ebbe inizio il 26 aprile 1865 e terminò nel luglio
dello stesso anno.
Andrea Scala fu sostituito e i lavori di completamento interni furono
affidati a Giuseppe Giardi, mentre la cupola autoportante fu progettata da
Simonelli. Tutti i lavori di ornamento interno furono affidati a maestranze
locali. Il Regio Teatro Nuovo fu inaugurato il 12 novembre 1867 con l'opera
"Guglielmo Tell" di Rossini.
È possibile fare una visita guidata al Teatro Verdi, soprattutto per gruppi,
durante i giorni in cui il teatro è aperto e tenendo conto dei programmi in
corso. Per organizzare la visita, contattare la direzione della produzione
tramite telefono (050 941106) o email (toti@teatrodipisa.pi.it).
La Certosa di Calci
A 10 km da Pisa, non perdete una visita alla Certosa
di Calci nel paese omonimo (Via Roma 79),
un'incredibile imponente costruzione del 1366 che ha ospitato l'ordine dei
certosini fino al 1972. Attualmente presenta maestose ed eleganti forme
risalenti al 1600. Molto interessanti sono, oltre alla chiesa, la foresteria
Granducale (con preziosi affreschi e stucchi), il refettorio con un
bell'affresco rappresentante l'Ultima cena (opera di Bernardino Poccetti), la biblioteca, l'appartamento del Priore, la farmacia e
l'impianto idraulico ancora parzialmente funzionante. Nell'ala ovest ha sede
anche il Museo di Storia Naturale e del Territorio, una raccolta di
stranezze e curiosità voluta da Ferdinando I de' Medici e costituita da
circa 500 mila pezzi tra reperti paleontologici, mineralogici e zoologici
(tra questi ultimi spicca lo scheletro di una balena lunga ben 26 metri).
Per informazioni sugli orari e i giorni di visita alla Certosa di Calci,
contattate il numero 0039 050 938430.
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totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto
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