Donatello

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Donatello

 

Nella seconda metà del XIV secolo nasceva a Firenze uno dei maggiori personaggi della storia dell'arte italiana, Donato di Niccolò di Betto Bardi, meglio conosciuto come Donatello. Oggi, la sua eredità artistica si ammira nelle splendide sculture in marmo, in legno e soprattutto in bronzo. Vissuto all'apogeo dell'architettura gotica e del primo Rinascimento, saprà superarne i rigidi canoni andando ben oltre le consuete forme artistiche; riuscirà a captare le sfumature della storia dell'arte intera, da quella greca e romana ai successivi stili.

Nasce da una famiglia di modeste origini nel 1386, spesso in contrasto con il carattere tumultuoso del padre. La sua gentile educazione andrà in seguito a simboleggiare l'armonia e l'equilibrio delle sue opere artistiche, uniche nel suo genere. La carriera artistica inizia probabilmente in una delle tante botteghe orafe di Firenze. Seguiranno diversi lavori di apprendistato presso lo studio di Lorenzo Ghiberti, noto artista rinascimentale, a Firenze. Alle dipendenze dell'Opera del Duomo a Firenze, realizzò nel 1409 la scultura David in marmo, autentico connubio tra natura e arte. Seguiranno altre celebri sculture, mentre dal 1411 gli vennero commissionati importanti lavori per il cantiere della chiesa di Orsanmichele: tra cui il San Marco (1412), il San Pietro e il San Giovanni Evangelista realizzate tra il 1413 e il 1415.

Il viaggio a Roma con l'amico Brunelleschi, porterà notevoli arricchimenti artistici. In quegli anni scolpirà anche la Liberazione della principessa dal drago (sempre per la chiesa Orsanmichele), fedele rappresentazione erotica del XV secolo.

Intorno agli anni venti iniziò la sua fase più prolifera; vedranno la luce opere come il Marzocco, il fiero leone che un tempo si trovava in Piazza della Signoria, oggi sostituito da una copia (l'originale si ammira al Museo del Bargello di Firenze); il San Ludovico di Tolosa; le cinque statue del campanile del Duomo di Firenze, i Profeti, dove si apprezza in particolare la genialità nella rappresentazione dello spazio e della luce, e la rappresentazione della serenità divina. Del 1425 è una delle sue opere maggiori, il Crocifisso in legno della Basilica di Santa Croce a Firenze.

La sua opera più conosciuta è del 1430, il David bronzeo, realizzata pochi anni dopo la collaborazione con il Michelozzo, architetto e scultore del rinascimento fiorentino. L'opera, di chiara ispirazione ellenistica, venne commissionata da Cosimo de' Medici e trovò posto nel cortile del Palazzo Medici Riccardi, costruito secondo il progetto dell'amico architetto. Nella scultura si ammirano in particolare le espressioni esaltate dai giochi di luce e ombra.

Seguiranno diverse altre opere, passate alla storia dell'arte italiana: la Statua lignea di San Giovanni Battista, la Cantoria del Duomo, l'Annunciazione dell'altare Cavalcanti nella Basilica di Santa Croce e soprattutto il Gattamelata (1447-1453). Quest'ultimo, il monumento equestre di Padova, è la prima vera scultura monumentale in bronzo fin dai tempi antichi.

Artisticamente il soggiorno di Donatello a Padova riveste una notevole importanza: grazie a lui furono difatti introdotte le influenze rinascimentali nelle città del nord Italia.

Anche gli ultimi anni della sua carriera sono di grande rilievo artistico. Tra il 1453 e il 1455 eseguirà la statua drammatica della Maddalena lignea, simbolo non solo della maturità artistica ma soprattutto di quella umana (oggi custodita nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze). Seguono Giuditta e Oloferne (scolpita tra il 1455 e il 1460) e i due pulpiti di San Lorenzo eseguiti in bronzo tra il 1460 e il 1466, anno della sua morte.

Sempre degli ultimi anni si ammirano anche le opere di alcuni allievi del maestro fiorentino, Bartolomeo Bellano e Bertoldo di Giovanni. Questi, su progetto di Donatello eseguirono importanti rilievi, tra cui la Deposizione di Cristo nel sepolcro, l'Orazione di Cristo nell'orto e i due Cristo davanti a Pilato e Cristo davanti a Caifa.

La tomba dell'artista fiorentino è ancora oggi situata nei sotterranei della Basilica di San Lorenzo a Firenze, a cui lui dedicò gran parte della sua opera artistica. La trovate nel transetto nord, non lontana dalla Cappella dei Principi, luogo di eterno riposo dei Medici e di Lorenzo il Magnifico.

 

 

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