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Matilde
di Canossa è stata una delle figure femminili più influenti della storia
italiana medievale. Nata nel XI secolo, Matilde ha dimostrato una forza, una
determinazione e una capacità politica straordinarie, diventando una figura di
spicco nel conflitto tra Papato e Impero. In questo articolo, esploreremo la
vita e le imprese di Matilde di Canossa, una donna che ha segnato in modo
indelebile la storia d'Italia.
Matilde di Canossa
è stata una delle più potenti donne della storia italiana, una delle prime
grandi figure della diplomazia europea. Vissuta nel
periodo medievale,
divenne contessa di Toscana
alla morte di suo padre,
Bonifacio III di Canossa,
che già era marchese e duca della
Tuscia, di origine longobarda.
Nacque a Mantova
nel 1046, alcuni scolari tuttavia ritengono che il vero
luogo di nascita di Matilde sia sconosciuto;
Mantova,
Modena,
Cremona
e
Verona
sono stati suggeriti, anche se il parere scientifico
favorevole è quello di
Lucca o del vicino
castello di Porcari.
La sua figura viene collocata nel contesto dei
fragili equilibri causati dalla lotta tra chiesa e impero; fu una più che attiva
sostenitrice della riforma del papato nel periodo delle grandi investiture.
Alleata di Papa Gregorio VII,
lo appoggiò fermamente nell'intento di dichiarare la superiorità del potere
divino su tutti i poteri terreni, compreso l'Impero (dell'allora
Enrico IV).
Matilde di Toscana
è anche una delle poche donne il cui posto nella storia si basa su risultati
militari. I dettagli della sua carriera provengono da fonti non ufficiali, come
le cronache monastiche, la vita di alcuni santi o fatti che non erano destinati
a registrare le azioni militari in modo logico e sistematico.
La madre Beatrice, in secondo
matrimonio sposò un suo cugino, Goffredo II di Lorena il Barbuto. Matilde
sposò il figlio di costui, il cui nome era anch'esso, Goffredo. Sua madre
apparteneva ad una delle maggiori aristocrazia europee, quella dei duchi di
Borgogna e quella degli imperatori Enrico III ed Enrico IV,
rispettivamente zio e cugino della stessa Matilde. Alla morte della madre e del
marito, nel 1076 Matilde divenne la sola governante della Toscana e della
Lorena, esercitando il controllo sulle contee di
Reggio Emilia,
Modena,
Mantova,
Brescia,
Verona e
Ferrara, così
come sulla Toscana e la Lorena.
Le
parentele erano anche quelle con i papi, papa Leone IX (scomparso nel
1054) era infatti parente dei genitori di Matilde e il suo successore Stefano
IX era fratello del nuovo marito della madre. Le parentele con papi ed
imperatori e i territori acquisiti fecero della famiglia dei Canossa
la più potente d'Europa. I
domini territoriali
furono di massima importanza nelle
dispute politiche ed ecclesiastiche
di quel tempo: il tragitto dalla Germania verso Roma passava attraverso tutte le
terre dei Canossa.
Il 22 Aprile 1071
Gregorio VII
divenne papa, subito dopo la grande battaglia per l'indipendenza della Chiesa e
la riforma della vita ecclesiastica ebbe inizio. In questo contesto Matilde fu
la più coraggiosa e salda alleata di Gregorio e dei suoi successori. Il
supporto di Matilde al papato
ebbe dell'incredibile: dal tempo di
Alessandro II,
con Gregorio VII, Urbano II e Pasquale II, ella diede sostegno finanziario ma
anche militare. Con le sue truppe ebbe una serie impressionante di
successi.
Si oppose con veemenza agli antipapi dell'impero, anche quando la sua stessa
posizione fu minacciata. Ebbe modo di offrire rifugio e protezione durante la
riforma del clero a persone come
Anselmo di Canterbury,
Bonizo di Sutri,
Gregorio VII, come pure alla moglie in fuga e al figlio ribelle dell'imperatore
(che poi divenne Enrico V).
La
disputa tra Enrico IV e Gregorio VII
cominciò presto. Già nel 1075, in una lettera alla madre di Matilde, il papa
lamentò l'incostanza e la mutevolezza del re. La giovane contessa era
effettivamente coinvolta nella politica papale, ma anche in quella che
riguardava l'impero. Alla scomunica
di Enrico IV da parte del papa
Gregorio, ebbe luogo quella che la storia ricorda come la
Umiliazione di Canossa.
La maggior parte dei principi dell'impero si schierarono contro l'imperatore, il
quale intenzionato a riconciliarsi con il papa, non rinunciò ad affrontare il
tragitto verso l'Italia nel mezzo di un freddissimo inverno. Le capacità
diplomatiche di Matilde avevano già dato i frutti sperati, riuscendo a combinare
l'incontro tra i due più potenti uomini del mondo medievale europeo. Enrico IV
venne ricevuto dal Papa proprio nel
Castello di Canossa (nell'attuale
provincia di Reggio Emilia),
ma solo dopo aver rischiato di morire congelato (si dice infatti che egli rimase
per tre giorni a piedi nudi a supplicare sotto la neve).
La storia racconta di come in realtà
l'imperatore fosse in mala fede, tanto che egli negli anni successivi non fu poi
tanto docile nei confronti del papato e della stessa cugina, che continuò la sua
alleanza con Gregorio VII. Si noti che Gregorio VII revocò la scomunica di
Enrico IV ma non la dichiarazione fatta di decadenza dal trono imperiale. La
battaglia tra impero e papato continuò apertamente, tanto che nel 1080 a
Bressanone,
l'imperatore convocò un concilio ecclesiastico deponendo il sommo pontefice e
bandendo Matilde dall'impero. Il papa fu costretto all'esilio
ma Matilde ancora una volta non si diede per vinta e si attivò in una serie di
battaglie, tra cui le famose
Battaglia di Sorbora (Modena)
nel 1084 e quelle che la videro protagonista nelle terre a lei vassalle, quelle
dell'Appennino reggiano.
Nel 1089, su insistenza del nuovo papa
Urbano II,
successore legittimo di Gregorio VII, in una mossa per contrastare il potere
imperiale, Matilde sposò in un matrimonio puramente politico, un nobile della
Baviera, Guelfo V,
allora diciassettenne. Ma stando allo sposo, il matrimonio non venne mai
consumato. Poco tempo dopo, ella fece una
donazione alla Sede Apostolica
del suo intero patrimonio allodiale, pur
riservandosi la facoltà di disporne durante la sua vita e quella del giovane
imperatore Enrico V, suo erede designato. Tale donazione svolse un ruolo
centrale nei conflitti tra impero e papato per diversi secoli a venire. Nel 1093
il figlio secondogenito dell'Imperatore,
Corrado di Lorena,
sostenuto dal papa, da Matilde e da una lega di città lombarde, veniva
incoronato Re d'Italia
e alla morte del padre imperatore, nel 1106, divenne
Enrico V
del
Sacro Romano Impero.
Matilda per volere del nuovo imperatore diventò
Regina d'Italia.
Nel tempo, Enrico V riprese a combattere le
battaglie del padre contro la chiesa; ma il papato non ebbe più in Matilde la
consueta alleanza. La grande contessa, colei che tutti venerarono come la più
grande donna che la storia avesse mai conosciuto, morì nel 1115 di gotta all'età
di 69 anni, nella
sua dimora in provincia in provincia di Reggio Emilia. Le sue
spoglia
sono ora custodite nella Basilica di
San Pietro a
Roma.
Matilde di Canossa entrò nella storia e nella leggenda come nessuna donna prima
di lei. I contemporanei di Dante, i sui primi commentatori e il cronista
Giovanni Villani
si rivolgevano alle terre dell'Italia centro settentrionale come alle
terre Matildine.
La tomba che è suo mausoleo, scolpita dal Bernini, è conosciuta con il nome di "
onore
e gloria d'Italia".
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