Castello di Sammezzano

Castello di Sammezzano

 

Il Castello di Sammezzano, è un palazzo di 365 camere, tutte con  decorazioni uniche, in stile neo moresco, ispirate per l’esterno al Taj Mahal, e per l’interno alla Alhambra di Granada. che si trova a Reggello in provincia di Firenze. Il palazzo originale fu costruito intorno al 1605 dal nobile spagnolo, Ximenes d'Aragona, anche se da qualche parte si legge della preesistenza di un più antico castello del IX secolo che avrebbe ospitato tra gli altri Carlo Magno.

Purtroppo il castello, contornato da uno splendido parco di sequoie secolari, è stato per anni in totale stato d'abbandono dal momento della sua chiusura definitiva, nel 1999. Molti stanno tentando di riportarlo alla ribalta che merita e ora c'è una nuova proprietà inglese che presto lo trasformerà in un Hotel di lusso.

In ogni caso è un un luogo che potrebbe diventare una risorsa turistica e culturale incredibile, non solo per la zona e per la provincia di Firenze. Da qualche anno, viene aperta in occasione di due sagre locali come, la Sagra di Penco e la Marniatona e per visite su appuntamento.

Nel XIX  secolo, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes ereditò la proprietà e, tra il 1853 e il 1889, ristrutturò l'edificio nell'attuale stile. Il re d'Italia Umberto I nel 1878, fu solo uno degli ospiti eccellenti che visitarono il castello che divenne famoso per il Revival moresco. Il Ferdinando Panciatichi era una persona poliedrica: architetto, ingegnere, botanico, bibliofilo, imprenditore, nonché deputato del Regno d'Italia quando Firenze divenne (per breve tempo dal 1865 al 1871) Capitale d’Italia. Nel 1867 si dimise da deputato più o meno dichiarando " Mi vergogno a dirlo, ma è vero, l’Italia è in mano a ladri, meretrici e sensali, ma non di questo mi dolgo, ma del fatto che ce lo siamo meritato". Vi ricorsa qualcosa? Piccolo Deja Vu?

Ferdinando Panciatichi ha anche operato e aiutato con donazioni le più importanti istituzioni culturali di Firenze: l’Accademia di Belle Arti, il Museo del Bargello, gli Uffizi, l’Accademia dei Georgofili, la Società Toscana di Orticultura e con il conferimento di parte del proprio archivio ha contribuito alla nascita della Biblioteca Nazionale.

Il castello di Sammezzano era il suo sogno. Forse ogni giorno pensava a come sarebbe apparsa, a come sarebbe venuto ogni singola stanza. Il marchese in quasi quarant’anni, tra il 1853 e il 1889 ha immaginato e sognato, progettato, finanziato e realizzato il Castello di Sammezzano, da vero patriota italiano, che aveva creduto appassionatamente nell’Unità d’Italia, combattendo perfino durante i moti del ’48, vicino alla città del Rinascimento per eccellenza...un mondo arabo.

Il palazzo in seguito divenne un hotel di lusso dopo la fine della seconda guerra mondiale; in seguito cadde in disuso e fu  sgomberato e chiuso. Un comitato chiamato FPXA 1813-2013, acronimo di Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, da anni si occupa di preservare e ripristinare le bellezze dell'edificio per permetterne la visita. 

Il parco del castello è tra i più vasti della Toscana.  Venne fatto costruire a metà dell'Ottocento da Ferdinando Panciatichi Ximenes, sfruttando terreni agricoli attorno alla sua proprietà e un boschetto di lecci. Vi fece piantare una grande quantità di specie arboree esotiche, come sequoie e altre resinose americane, mentre l'arredamento architettonico fu realizzato con elementi in stile moresco quali un ponte, una grotta artificiale (con statua di Venere), vasche, fontane e altre creazioni decorative in cotto.

Solo una piccola parte delle piante ottocentesche è giunta ai giorni nostri: già nel 1890 delle 134 specie botaniche diverse piantate alcuni decenni prima, ne erano sopravvissute solo 37. Solo recentemente si è iniziato a rimettere in dimora alcune delle essenze andate perdute in un progetto di restauro che valorizzi la ricchezza botanica originale: sono presenti oggi esemplari di araucaria, sequoia, tuja, tasso, cipresso, pino, abete, palma, yucca, querce, aceri, cedro dell'Atlante, cedro del Libano, bagolaro, frassino, ginepro, acacia, tiglio e numerose piante di interesse floriculturale.

Nel parco si trova il più numeroso gruppo di sequoie giganti in Italia, con ben 57 esemplari adulti, tutti oltre i 35 metri.

Acquistato da una proprietà inglese, il Castello di Samezzano dovrebbe diventare un hotel di lusso sotto l'insegna Palmerston Hotels.


Il castello si visita solo su prenotazione. Per informazioni: sammezzano.org

 

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