Angeli
del Fango, l'alluvione del '66
Passerà questa
pioggia, come passa il dolore...Il 3 Novembre 1966 il cielo
di Firenze si aprì, riversando sulla città 18 ore di pioggia
incessante.
Firenze, culla del Rinascimento, con il
suo patrimonio artistico unico, con il suo
centro storico dal 1982 elencato nella lista
UNESCO dei Patrimomio dell'Umanità, nel
1966 subì una terribile alluvione che,
oltre a causare 34 morti, di cui 20 nella provincia,
danneggiò notevolmente la città e i suoi splendidi ricordi.
Il 4 Novembre l'Arno ruppe gli argini e la città fu
invasa dall'acqua, dal fango e dalla malinconia.
|
|
A quel punto accade, nella tragedia, qualcosa di straordinario.
Uno dei più grandi gesti di solidarietà collettiva spontanea
e giovanile di sempre. Dalla tragedia rinacque la speranza.
I buoni esempi esistono, anche in Italia...
Non
esisteva la protezione civile in quegli anni ma migliaia di
volontari accorsero ad aiutare i fiorentini, a spalare il fango
che aveva invaso tutto. Moltissimi ragazzi si misero in viaggio
da tutto il mondo per tentare di recuperare le opere
d'arte alluvionate. Alla tragedia dell'alluvione ben presto
si affiancarono un forte senso di solidarietà umana, il risveglio
del senso civico e l'indomito spirito di Firenze. Si assistette
a una delle più grandi gare di solidarietà mai verificatesi
nella storia della città: italiani, francesi, americani, tedeschi...
con gli stivaloni immersi nel fango impegnati a portare fuori
dagli edifici le opere d'arte; li chiamarono gli Angeli
del Fango, e non basta la gratitudine per spiegare il
sentimento di Firenze nei loro confronti. Il video "Gli angeli
del fango" che vedete in alto, alla vostra destra, è il nostro
omaggio a loro.
Nel 1966 a Firenze alle 05:00 del 3 novembre il
cielo si aprì riversando 18 ore di pioggia incessante
sulla città: il disastro umano ed economico fu grande, quello
artistico senza precedenti. Il fiume Arno ruppe
gli argini, allagando la città e portando via con sé 34 vite
umane. L'alluvione di quell'anno fu definita come la più grande
mai verificatasi dal 1557. L'amato fiume esondò espandendosi
lungo gli angoli storici di Firenze, strade, cantine, case e
palazzi, musei, chiese, giardini, parchi, tutto venne inondato
dalle acque e sommerso dal fango. Famosa è oggi la targa
di Via dei Neri, che ricorda il punto più alto raggiunto
dalla piena: 4 metri e 92 centimetri. L’altezza dell’acqua
stagnante e maleodorante variava nelle zone della città, mentre
gli abitanti rimasero senza acqua per oltre tre settimane. Secondo
le stime si parla di 4 milioni di libri, 14.000 opere
d'arte e 18 chilometri di documenti danneggiati o
distrutti dall'alluvione.
Tutto venne ricoperto dal fango, e come il centro
storico di Firenze, fu gravemente colpito anche
l'intero corso del bacino del fiume e l'hinterland
fiorentino. Secondo le stime di allora, Firenze
venne alluvionata da una quantità d'acqua pari a 250
milioni di metricubi. Serie esondazioni vennero testimoniate,
tra le tante, anche nelle località di Empoli
e Lastra a Signa, fino ad arrivare a Figline
Valdarno, Montevarchi e all'intero tratto
dell'Autostrada del Sole del tratto fiorentino.
|
|
Fango e acqua sommersero abitazioni, musei, chiese
e biblioteche, rovinando molte grandi opere e mettendo
Firenze in ginocchio. Tra le tante opere danneggiate, una delle
più importanti tele di Cimabue, il
Crocifisso,
conservato nella Chiesa di Santa Croce, andò perduto
all'80%.
Molti
di noi hanno ancora vivo il ricordo di quei tragici momenti,
ma forse pochi sanno che in mezzo a così tanto fango si stava
vivendo anche uno dei momenti più simbolici ed emozionanti della
storia d'Italia recente. Gli Angeli del Fango,
così vennero chiamati i volontari
soccorritori del patrimonio artistico di Firenze,
si precipitarono in aiuto alla città con una passione ed una
determinazione struggente, contribuendo a salvare libri preziosi,
sculture e centinaia di tele. Molti ricorderanno le parole
dell'attore inglese Richard Burton che
in perfetto italiano, benché non conoscesse la lingua, lanciò
un appello dicendo "
Firenze ha bisogno di noi tutti
perché appartiene al mondo. Tutto ciò che possiamo fare, lo
faremo, in modo che questa città, di cui tutti abbiamo tanto
bisogno, torni a noi". L'accorrere spontaneo
e massiccio di tanti volontari è ancora oggi considerato
come il primo e più grande gesto spontaneo di solidarietà
giovanile nell'età contemporanea.
Nel 2006, oltre 2.000 volontari sono ritornati in città per
partecipare ad alcuni dei 100 eventi che hanno segnato il 40°
anniversario dell'alluvione. Franco Zeffirelli,
fiorentino, ebbe modo di osservare come per lui, nonostante
la terribile tragedia, il giorno del 4 novembre sia diventato
uno dei più importanti della sua vita, perché proprio durante
l'alluvione fu dimostrato come una città possa risollevarsi,
ritornare a nuova vita dopo un accadimento terribile.
Con emozione riascoltiamo il racconto degli allora
studenti dell'Istituto Tecnico Pacinotti di Pisa
che insieme al professore d'italiano (Corrado Ferretti),
contribuirono al recupero di alcuni volumi della Biblioteca
Nazionale di Firenze. Nelle parole dello studente
Carlo Topi è impresso il ricordo di come i libri salvati,
attraverso una complessa procedura, riprendessero pian piano
vita "
si poteva vedere come l'inchiostro riaffiorava
e si poteva distintamente vedere il segno della penna sulla
pergamena che aveva graffiato la pelle, [come] un tatuaggio
che aveva salvato la memoria di secoli".
Lisa Young arrivava da New York
e insieme al suo gruppo collaborò per il recupero dei libri
alla biblioteca Nazionale, alla Certosa
e agli Uffizi. Diana Wylde,
proveniva da Londra e aiutò la città insieme
ad altri migliaia di giovani e meno giovani, come
Riccardo Romeo Jasinski, Paolo Gabrielli,
Swietlan Nicholas Kraczyna, Paolo
Monti, Diana e Daniele Fusi,
Sonia Andrei, Agostina Governini
e tantissimi altri ancora. Pistoia,
Siena, Milano,
Bari, Roma,
Aosta, Reggio Emilia,
Lucca, Olanda,
Regno Unito, Spagna,
Norvegia, Stati Uniti,
sono solo alcuni dei luoghi di provenienza degli Angeli del
fango, di coloro che letteralmente penetrarono nel fango che
aveva seppellito la città, salvando con incredibile dedizione
il prezioso patrimonio d'arte di Firenze. Questi sono solo alcuni
dei tanti nomi dei volontari, li abbiamo citati perché si possano
immaginare le loro facce, di ragazzi felici, uniti da un senso
di solidarietà e fratellanza. Non dimentichiamoci mai di sperare
in un mondo migliore.
"Vivo nel mondo, Firenze è anche la mia città"
Ted Kennedy
Copyright © Informagiovani-italia.com. La riproduzione
totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto
e con qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Torna su
Ostelli Firenze
Ostelli Italia
Auberges de Jeunesse
Italie
Hotel Firenze
Carte de Florance
Karte von Florenz
Mapa Florencia
Map of Florence
Carte de la Toscane
Karte von Toskana
Mapa Toscana
Map of Tuscany
Carte d'Italie
Karte von Italien
Mapa Italia
Map of Italy
|