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Fondato da Filippo il
Buono, duca di Borgogna, l'Ordine del Toson d'Oro, che esiste
ancora oggi, è riconosciuto come uno degli ordini cavallereschi
più onorevoli e illustri del mondo. Fu poi ereditato dagli
Asburgo e dai Borboni, che come nuovi re di Spagna ne
rivendicarono la sovranità...
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L'Ordine
del Toso d'Oro, o del Vello d'Oro, è un
ordine cavalleresco secolare, fondato il 10 Gennaio
del 1430 da Filippo il Buono (Filippo III di
Borgogna), in onore del suo (terzo) matrimonio con
Isabella del Portogallo (o Isabella Isabella
d'Aviz). Il nome dell'Ordine è probabilmente basato
sulla saga della ricerca del vello d'oro da parte di
Giasone e degli Argonauti; viene anche menzionata
una connessione con il vello di Gedeone nel libro
biblico di Giudici 6: 36-40.
Filippo
il Buono aveva diverse ragioni per fondare l'Ordine.
Dal punto di vista politico, l'Ordine era
particolarmente interessante perché gli avrebbe
permesso di legare ancora di più a sé la nobiltà (a
imitazione dell'Ordine della Giarrettiera
inglese). L'idea era anche che l'Ordine avrebbe
agito come una sorta di legante tra i nobili.
Qualsiasi problema tra i singoli nobili dovrebbe
essere risolto più rapidamente. Il duca, che era a
capo del suo ordine, aveva anche la certezza di
avere nobili più fedeli sul campo di battaglia. Fu
stabilito che i cavalieri non avrebbero mai lasciato
il campo di battaglia finché i vessilli fossero
stati spiegati. I cavalieri giuravano di difendere
la fede e la Chiesa. Quest'ultimo aspetto era molto
importante per Filippo il Buono e per la
cristianità, in un momento in cui l'Europa si
sentiva minacciata dalle mire espansionistiche
dell'Impero Ottomano. L'ordine era anche
esplicitamente negato per gli eretici, divenendo
esclusivamente per cattolici dopo la controriforma.
L'appartenenza all'Ordine era molto ambita in quanto
i membri godevano di tutti i tipi di privilegi, come
ricoprire importanti posizioni amministrative e il
privilegio di essere giudicati solo dal sovrano o
dai fratelli dell'ordine, nessun cavaliere comparve
mai davanti a un tribunale secolare. I membri
avevano anche il diritto di consigliare il duca su
questioni militari e di stato. Solo nobili di alto
rango potevano entrare a far parte dell'ordine e
quelli che diventavano membri lo erano per tutta la
vita. Quanti non fossero stati nobili all'atto della
consegna del collare (caso molto rato), venivano
nobilitati con l'atto stesso di conferimento. Un
membro dell'Ordine non poteva accettare di far parte
di un altro ordine, a meno che non fosse lui stesso
il capo di quell'ordine.
La fondazione dell'Ordine nel 1430 non arrivò del
tutto all'improvviso. Il nonno di Filippo, l'omonimo
Filippo l'Ardito, avrebbe già voluto
stabilire un ordine cavalleresco nel 1404. Tuttavia,
morì prima di arrivare a compiere il suo progetto.
Subito dopo la sua creazione, 23 cavalieri di Valois,
Fiandre e Borgogna furono ammessi all'Ordine del
Vello d'Oro. Il simbolo dell'ordine era un vello
d'ariete d'oro, che i cavalieri dovevano portare al
collo con una catena. Alla sua fondazione, il numero
massimo di membri dell'Ordine del Toson d'Oro era
fissato a trenta. L'imperatore
Carlo V lo estese in
seguito a 50 membri e suo figlio Filippo II a 60. Le
riunioni avevano avuto luogo in vari luoghi, spesso
in città dei Paesi Bassi meridionali. Con Carlo V,
l'imperatore dell'impero "dove non tramontava mai il
sole", l'Ordine del Toson d'oro divenne la più
potente organizzazione cavalleresca esistente, con
il benestare del Papa, che concesse speciali
privilegi spirituali.
Dopo l'estinzione della casa di Borgogna, la dignità
di Gran Maestro, che includeva il diritto di
nominare i cavalieri, passò alla casata austriaca
degli
Asburgo (1477) e nel 1559 alla
casa spagnola degli Asburgo. Quando Carlo II di
Spagna morì nel 1700 e con lui si estinse il ramo
spagnolo della casa d'Asburgo, scoppiò una grande
lotta per la sua successione, passata alla storia
come Guerra di Successione Spagnola, combattuta tra
il 9 luglio del 1701 e il 7 marzo 1714. Due lontani
cugini del defunto sovrano Carlo II, l'imperatore
austriaco Leopoldo d'Asburgo e il nuovo re di Spagna
Filippo V, iniziarono allora a nominare essi stessi
nuovi membri dell'ordine. Questo alla fine portò
alla creazione di due ordini distinti, uno austriaco
e uno spagnolo.
L'Ordine del Toso d'Oro esiste ancora oggi.
Attualmente al vertice del ramo spagnolo dell'ordine
vi è re di Spagna Filippo VI, mentre del ramo
austro-ungarico Carlo d'Asburgo-Lorena, capo della
casa d'Asburgo. L'ex regina Beatrice dei Paesi Bassi
è stata ammessa al ramo spagnolo nel 1985. Questo la
rese la seconda donna ad indossare la catena
dell'Ordine del Toson d'Oro. Il duca di
Wellington, il vincitore su Napoleone a
Waterloo, fu il primo protestante ad essere onorato
con il Toson d'Oro. Anche lo stesso Napoleone
ricevette l'onorificenza, ma in modo controverso,
entrò nell'ordine grazie al fratello Giuseppe, messo
dallo stesso Napoleone sul trono di Spagna.
Ci furono
membri italiani dell'Ordine del Toson d'Oro?
La risposta è si. Tra questi l'ammiraglio genovese
Andrea Doria, il principe di Bisignano
Pietrantonio Sanseverino, il duca di Parma
Alessandro Farnese, insignito a seguito delle
sue imprese militari, ed il granduca di Toscana
Cosimo I de' Medici, per i servigi resigli da
quest'ultimo (la prestigiosissima onorificenza
consacrò definitivamente la gloria, il potere e la
nobiltà della stirpe medicea), Galeazzo
Caracciolo, Marcantonio Colonna e, in
seguito, anche molti altri membri della stessa
famiglia Colonna,
Federico da
Montefeltro, Guidobaldo II della
Rovere e suo figlio Francesco Maria II della
Rovere, Francesco IV d'Este, Ferrante
I Gonzaga, Vespasiano Gonzaga,
Raimondo Montecuccoli, il principe di Paternò
Antonio d'Aragona Moncada, nel 1627 Tiberio
Vincenzo Ventimiglia del Bosco, principe di
Cattolica e duca di Misilmeri, suocero di Luigi
Gonzaga di Castiglione e nel 1628 Rambaldo
XIII, conte di Collalto e di San Salvatore.
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