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Rosa Luxemburg - Piccola Biografia
Può una donna guidare una rivoluzione storica e culturale? La risposta a questa domanda è sicuramente si e la donna in questione ha un nome e un
cognome ovvero Rosa Luxemburg. Nata in Polonia
il 5 marzo 1870 Rosa Luxemburg è stata una rivoluzionaria e idealista del socialismo. La sua famiglia di origine era ebraica
e la Luxemburg dovette abbandonare la Polonia da giovane, poiché divenne un’esiliata.
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Quando frequentava ancora il liceo, infatti decise di aderire ad una organizzazione chiamata Proletariat, quest’associazione formata
essenzialmente da socialisti rivoluzionari era illegittima e la Luxemburg per fuggire da un arresto decise di abbandonare la sua terra, per trasferirsi
a Zurigo, dove studiò giurisprudenza e rimase vicina ai suoi concittadini socialisti esiliati. Nel 1898
divenne cittadina tedesca
, perché sposò Gustav
Lübeck, un operaio, che però non amava, gli storici, infatti sono concordi nel ritenere che questo fu un matrimonio di comodo, esclusivamente per ottenere
la cittadinanza tedesca. Dopo le nozze si trasferì a Berlino dove divenne un’attivista del partito socialdemocratico e iniziò a scrivere per il
"Giornale
del Popolo" diretto da Poznan. Dal 1907 al 1914 si occupò dell’insegnamento di economica politica all’interno di una scuola del partito. Ciò che l’ha
sempre contraddistinta, anche all’interno del suo partito è stata la sua critica sempre più aspra, prima nei confronti di Pulsudski e poi
di Bernstein. Nel corso della Prima Guerra Mondiale venne arrestata diverse volte, durante la prigionia si dedicava agli studi più intensi, senza mai
abbandonare una delle sue più grandi passioni, ovvero la scrittura.
I rapporti con gli altri membri del partito, nel frattempo si inasprirono
profondamente, per tale ragione la stessa decise di abbandonarlo e fondare nel 1916 con il suo amico Karl Liebnecht lo Spartakusbund,
ovvero "La Lega di Spartaco" che divenne i primo Partito Comunista della Germania. Due anni più tardi fu la direttrice di Die Rote Fahne. Nel frattempo,
all’interno di questo nuovo movimento politico veniva ideata la rivoluzione. Fu lei che nel 1919 sostenne l’insurrezione armata Spartachista nella capitale
tedesca e che venne uccisa proprio durante la repressione, l’esercitò, infatti soffocò questa insurrezione e il 15 gennaio del 1919 Rosa
Luxemburg e il suo amico Liebnecht vennero fucilati a Berlino.
Nelle sue opere cercò sempre di sostenere il socialismo, che trattò con il suo sguardo critico e con le sue proposte circa la sovversione
dell’attuale ordine di socialità. Tema ampliamente trattato in Riforma
Sociale o Rivoluzione. Per Rosa Luxemburg l’unico espediente che potesse
cambiare realmente la società era lo sciopero generale e lo sostenne apertamente nel suo libro Massenstreik, Partei und Gewerkschaften del 1906, qui si contrappone all’idea di Lenin e del suo partito poggiato su strutture ben rigide. Il suo
scritto Die Akkumulation des Kapitals, pubblicato nel 1913 rimane, senza ombra di dubbio il più importante, qui Rosa Luxemburg analizza ampiamente
la politica degli imperi, andando contro la teoria Marxista della crisi del capitalismo. Per la studiosa i paesi coloniali erano delle vere e proprie
macchine per il traffico capitalistico. Tre anni più tardi venne pubblicato Junius-Broschüre dove la rivoluzionaria esaminò attentamente il
movimento socialista, questo libro venne ampliamente criticato da Lenin, che non fu in nessun modo d’accordo su quanto esposto, nonostante qualche anno
prima lo stesso aveva visto con simpatia il ruolo assunto dalla donna all’interno del partito. In particolare, la Luxemburg al contrario di Lenin,
sosteneva che il partito dovesse essere aperto a tutti e non solo ai proletari. Anche Stalin accolse questo scritto con alcune critiche, perché non
condivise l’idea che la rivoluzione dovesse accrescere la democrazia. Dopo la morte della Luxemburg vennero pubblicati postumi i Gesammelte Werke.
È molto interessante capire come si sia evoluto il suo pensiero nel corso degli anni, ancora adolescente aderì in pieno ad un movimento
chiaramente di sinistra, per passare poi al Partito Socialdemocratico Tedesco e avvicinarsi alle idee di Marx. Ciò che progressivamente la
fa allontanare da questo filone di pensiero è la Rivoluzione Russa, scoppiata nel 1905, durante la quale non può rinunciare a non rientrare in patria per
combattere e ritornare in Germania per sviluppare la sua teoria sul colonialismo, visto come la sola ancora di salvezza per il capitalismo.
Ciò che ha sempre contraddistinto il suo pensiero sono state le sue prese di posizione, nella lotta per la pace, contro
l’imperialismo e la visione del colonialismo. Per la Luxemburg fu proprio la guerra che sviluppò il capitalismo, il militarismo veniva
considerato come un elemento necessario per la borghesia, perché solo in questo modo poteva imporsi sul popolo. Viene ricordata essenzialmente come una
pacifista e una donna che si oppose fermamente alla guerra, che distruggeva i territori, le fabbriche e le persone. Fu la stessa donna che si schierò
accanto alla classe operaia, fu quella stessa donna che non accettò mai i soprusi sociali.
Fu il corpo di quella donna che venne gettato nelle acque di un canale
di Berlino (Proprio sotto Lichtensteinbrücke dove si trova il
monumento a grandi lettere in rilievo dedicato all'attivista nel punto
in cui la famosa rivoluzionaria venne assassinata e gettata nel canale), fu quel corpo senza vita che un tempo fece la rivoluzione, che riuscì anche a
contrapporsi ai "poteri forti" di quel partito socialista che la vide nascere e crescere, sempre con la sua idea indipendentista ed indipendente. Una donna
d’altri tempi, una donna capace di combattere per un ideale, una donna moderna, una donna forte, una donna libera.
"La libertà è sempre libertà di dissentire" (Rosa Luxemburg)
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