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La Londra di Lady Diana
Londra
è una di quelle città che si è legata nel tempo ai suoi personaggi più
emblematici. Una città poliedrica come non altre, sempre in bilico tra sacro e
profano, regalità e sregolatezza, un eterno spirito storico ed una effimera
caducità, là dove tutto cambia a nuova vita e profili di tempo. Così come è
accaduto per quasi tutti i suoi personaggi del passato, pare oggi quasi
impossibile parlare di una donna che poco meno di quindici anni fa era l'emblema
regale di una Inghilterra romantica e sognatrice, Lady Diana.
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Nonostante
la sua tragica scomparsa, il sogno rivive ancora oggi non solo attraverso i suoi
figli e le principesche relazioni d'amore, ma soprattutto nel ricordo che la
donna, che tutti affettuosamente chiamavano Lady Di, ha lasciato nella
sua Londra.
Londra
è veramente una città senza eguali. Uno di quei posti che non finirà mai
di stupire. Come un'immensa magica libreria, sembra quasi abbia il potere di
custodire tra i suoi scaffali ogni giorno un nuovo libro mai visto prima.
Preziosi particolari che rendono la città ancora più attraente ed affascinante
di quanto tutte le guide viaggio possano mai
raccontare: il segreto di un
angolo, di una strada, di un giardino che come d'incanto si cela di fronte a
noi, leggero come il volo di
un aquilone e libero dal peso dei più grandi nomi
di una assettata fanfara turistica. A ciascuno la sua Londra, come una
città poliedrica e vibrante merita. Un luogo mai uguale a se stesso, lo sapeva
bene anche la giovane Diana Spencer, di Sandringham (Norfolk),
figlia del Visconte di Althorp, discendente (da figli illegittimi) del
re Carlo II d'Inghilterra e la cui famiglia era comunque legata da secoli
alla casa reale britannica.
La
Londra di Lady Diana ha inizio nel 1978, a 17 anni ed è tutta concentrata
nel quartiere di Earls Court: in un appartamento di tre camere, comprato
all'epoca per £50.000 sterline, all'indirizzo di 60 Coleherne
Court (SW5), Diana disse di aver passato il periodo più felice della sua vita.
La futura principessa vi si trasferì con due amiche, che ancora oggi ricordano
il simpatico messaggio sul fronte della porta della sua camera da letto 'Chief
Chick' (capo pulcino). Lady Diana è spesso associata all'area di
Kensigton, ma prima di arrivarci è utile andare con ordine. La sua vita
nella capitale era una vita semplice, lontana dai clamori del passato e
soprattutto da quelli che sarebbero arrivati nel futuro: a Londra trovò infatti
impiego in una scuola materna come assistente, fece alcuni lavori per la sorella
Sarah, lavorò come hostess in alcune feste private e trascorse anche del tempo
lavorando come baby-sitter per una famiglia americana.
La storica cattedrale di St Paul divenne il simbolo
della sua nuova vita regale, iniziata con l'incontro dell'erede al trono
inglese, Carlo, che tuttavia inizialmente frequentava la sorella maggiore di
Diana, Sarah. I due si conoscevano da diversi anni ma il principe manifestò
serio interesse solo durante l'estate del 1980. Una curiosità? Sotto
l'Act of Settlement 1701, i reali perdono ogni diritto di successione
al trono se sposano un cattolico, un cosiddetto 'papists'. Per Diana
il pericolo non sussisteva, in quanto comunque fedele alla Chiesa
d'Inghilterra. L'anello di fidanzamento, indossato durante l'annuncio
ufficiale del fidanzamento, il 24 febbraio 1981, aveva un valore d'epoca di
£30.000 sterline. Lo stesso anello è oggi indossato da Kate Middleton,
fidanzata e promessa sposa del principe William, figlio di Lady Diana.
Cinque mesi dopo, nel luglio del 1981, il mondo assistete a quello che viene
definito il matrimonio del secolo nella storica cattedrale della City of
London.
Il
capolavoro architettonico di Sir Christopher Wren, la chiesa anglicana
di St Paul, ancora una volta da secoli diventava testimone di un importante
evento della storia del Regno inglese. Dalla City, il primo nucleo storico della
città di Londra, con il suo via vai di uomini d'affari, commercio e finanza, ci
spostiamo al cuore della Londra reale, Buckingham Palace. Si dice che
Diana non ebbe poi tanto tempo da trascorrere nella residenza ufficiale della
regina Elisabetta II. I tabloid amavano dire che ella si riferiva a questi
luoghi come "freddi", credendo in particolare che ospitassero alcuni dei
cortigiani reali visti come "nemici". Gli itinerari per questi luoghi, tra il
tradizionale Cambio della Guardia, una passeggiata nello splendido viale
cerimoniale di The Mall, affiancato ai parchi reali di St James
Park da una parte e di Hyde Park dall'altra, diventano percorsi
obbligati della Londra che tutti conosciamo.
Diana entrava nel vivo della storia di una delle città più
amate del mondo; chissà cosa pensava ogni mattina quando con la super scortata
macchina nera si spostava dal suo Kensington Palace, sua residenza
ufficiale? pensava forse a quanto erano lontani gli anni della sua vita da
nubile, che poi altro non erano che pochi 'spensierati' anni addietro? Di certo
lo stile di corte aveva per sempre
cambiato la vita della giovane donna, divenuta madre e moglie degli eredi di
quello che forse è il trono più ambito del mondo.
Nella benestante High Street Kensington si respira una
Londra diversa, diversa da tutto il resto. Lontana dai quartieri operai degli
Eastenders, da quelli dei nuovi emigrati di Kensal Rise e Kilburn
(e di tutto il resto della città) ed anche da quelli emergenti di Kennington
e Shoreditch. Kensington è da sempre legata all'opulenza urbana, allo
shopping (è per questo una delle vie più famose di Londra), ai palazzi
Art Deco, ai ristoranti di lusso. Il Kensington Palace,
residenza ufficiale della famiglia reale sin dal XVII secolo, è oggi base non
ufficiale del Principe Harry (secondogenito di Lady Diana) e di sua
cugina Zara Phillips. Visitate il palazzo per la storia e la squisita
architettura presente, non tanto per quello che alcuni giornali scandalistici
degli anni '80 riportavano: si dice che il palazzo fu teatro di alcuni degli
eventi più infami di Diana, come i tentativi di suicidio quando nel 1982 ella
ebbe occasione di sentire una telefonata tra Carlo e Camilla Parker-Bowles
giurarsi amore eterno. Vero o non vero, è meglio spostare l'attenzione su quello
che la giovane principessa poteva ammirare ogni mattina davanti ai suoi occhi,
gli splendidig giardini di Kensigton Gardens, un tempo parte del palazzo
ed oggi posizionati nella parte occidentale di Hyde Park. Da una parte, li
troviamo a due passi dai grandi musei di Albertopolis, il Museo delle
Scienze, il Museo di Storia Naturale e il Victoria & Albert Museum,
dall'altra estremità Marble Arch e Lancaster Gate, verso il nord,
conducono alla vicina Notting Hill, un'altra fetta di storia londinese.
A
pochi passi tra Hyde Park Corner e Green Park, troviamo
Piccadilly Street, che ci conduce alla famosa piazza di Piccadilly Circus,
uno dei più grandi simboli della capitale britannica. Siamo nel quartiere di
Mayfar e lungo la strada la storia continua con la mecca culinaria di
Fortnum & Mason e la Burlington Arcade, una delle più eleganti aree
londinesi. Il quartiere è legato alla grande tradizione della sartoria,
che rivive nella Saville Row, tempio degli abiti signorili 'bespoke',
cioè fatti su misura. E visto che ci siete, puntate lo sguardo in alto, in
corrispondenza del civico numero 3, nel 1969 si è tenuto l'ultimo e leggendario
concerto dei Beatles... sul tetto per l'appunto. Ps. due passi e siete
sulla Carnaby Street, il simbolo del movimento Mods.
Lungo
l'Hyde Park, nel suo versante meridionale, troviamo i luoghi appartenuti alla
seconda vita di Lady Diana, quelli che ne hanno per sempre legato il suo nome ad
Harrods e a Knightsbridge. La sua relazione con Dodi Al Fayed,
figlio del celebre patron dei grandi magazzini, Mohamed Al-Fayed, iniziò
dopo il divorzio tra la principessa ed il principe del Galles Carlo.
Giorni prima della sentenza definitiva, vennero emanate le cosiddette Letter
Patent, con le quali venivano stabilite le norme generali per regolare i
titoli reali dopo il divorzio. In conformità, in quanto non era più sposata con
l'erede al trono, Diana perse il titolo di Sua Altezza Reale per quello più
semplice di Diana Principessa del Galles. La vita di Diana, dal giorno
del suo divorzio, si concentra nel sociale e negli aiuti umanitari. In
particolare la lotta contro l'AIDS è stata forse la campagna a lei più vicina,
il Lighthouse AIDS centre, oggi parte del Terrence Higgins Trust
(dall'ottobre 2000) e oggi conosciuto come Lighthouse West London, rimane
luogo cardine nella vita della principessa.
I grandi magazzini della
Brompton Road, cinque piani e 300 reparti
di lusso, sono famosi anche per essere stati principale fornitore della
casa reale britannica nel corso degli anni. Pare che Diana vi abbia anche
comprato il vestito blu di fidanzamento qui, molto prima di conoscere Dodi, il
suo ultimo amore con il quale ha condiviso momenti brevi di felicità, prima che
i due trovassero la morte nel terribile incidente di Parigi nel
1997.
La
Westminster Abbey non ebbe modo d'essere testimone del suo matrimonio,
non era infatti capiente a sufficienza. Tristemente, una delle chiese più
importanti del mondo, sede di incoronazioni e sepolture di monarchi britannici,
divenne testimone del suo funerale, il 6 settembre 1997. Le sue
spoglia sono custodite nella casa di famiglia dei Spencer, nel maniero di
Althorp, sua casa d'infanzia.
Ci
piace finire il nostro itinerario rimanendo ancora un attimo nei Giardini di
Kensington per ammirare il parco giochi dedicato a Diana (Princess of
Wales' Memorial Playground) e la fontana di Diana (Princess of
Wales Memorial Fountain), situata presso il laghetto artificiale del
Serpentine (a sud). Chissà cosa pensava Diana passeggiando lungo quegli
stessi ambienti che furono di Peter Pan nel suo Neverland?
davanti alla statua dell'eterno ragazzino ci piace pensare che ella abbia
trovato riposo nella sua Isola che non c'è, dove solo i bambini con
l'innocenza e la fantasia possano accedervi.
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