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Cosa vedere a Londra
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Camden
Town è il quartiere più alternativo e creativo della capitale inglese. Da
non perdere il vivacissimo mercato con bancarelle vintage e artigianali e i
numerosi pub e locali musicali che animano questa bohémien enclave nel nord
della Greater London.
Non
lontano dal centro istituzionale di
Londra, il largo e pulitissimo Whitehall
con Downing Street a lato e l'imponente Trafalgar Square come estremo
settentrionale, fiorisce un quartiere del tutto differente, particolare e
caratteristico, profondamente legato allo spirito ribelle e vizioso di una
parte consistente della gioventù londinese: Camden Town (vedi
Mappa). Vi si arriva
prendendo il bus numero 24 o 29, proprio da Trafalgar, attraversando stipati
assieme a mandrie di turisti rumorosi la superturistica Tottenham Court Road
in direzione nord, oppure prendendo la Northern Line della metro, sempre
puntando in alto, poche fermate distante da Charing Cross e Leicester Square
Station.
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La
storia di Camden Town è variegata e affonda le sue radici in un passato
lontano, quando il piccolo villaggio di Camden costituiva un passaggio
obbligato per raggiungere la più rinomata Kentish town e il nord del paese.
La costruzione del Camden Canal per il trasporto delle merci dal Grand
Junction Canal al Tamigi, nel 1820, rese necessaria l'ideazione di un
sistema di chiuse ancora ben visibili e che, assieme agli edifici dei
magazzini e ai primi pubs sorti lungo Chalk Farm Road e la High Street,
diedero all'area grande impulso economico e la modellarono secondo i canoni
che ancora oggi la rendono così caratteristica agli occhi di chi la visita.
La
storia più recente riguarda invece la nascita del primo mercato di
souvenirs e oggetti di artigianato, fondato attorno e all'interno
dei locali di un magazzino in disuso all'inizio degli anni settanta, con il
nome di Camden Lock Market. Da allora, altri mercati indipendenti si
sono aggiunti a quello sorto sulle sponde del vecchio canale, e il quartiere
di Camden Town si è espanso ed è stato adottato dalle numerose comunità Punk
e Dark/Goth londinesi come sacrario delle loro attività. Buck Street
Market, curioso quadrilatero all'aperto formato da innumerevoli
bancarelle pressate l'una accanto all'altra, è il posto giusto dove
acquistare magliette dalle icone irriverenti e capi di abbigliamento
di stravaganti stilisti locali; Canal Market, sul lato della High
Street opposto al Camden Lock, si raggiunge soltanto discendendo un tunnel
tappezzato di poster e magliette di Marilyn Manson e altri gruppi
Rock/Metal; Stables Market, il più distante dalla High Street, è
valido per un assaggio di cibi etnici speziati e Inverness Market,
antico mercato di frutta e verdura ora parzialmente riconvertito ad uso dei
turisti, si incontra appena scesi dall'autobus o saliti dalla stazione della
metro, sul lato sinistro della via principale.
L'aria che si respira passeggiando fra il complesso sistema di vicoli che
forma l'ossatura dei mercati di Camden Town è ancora quella originale dei
primi anni settanta, nonostante la crescita di popolarità che il quartiere
ha dovuto sostenere negli ultimi decenni, e l'inevitabile arrivo delle
grandi multinazionali del cibo e dello shopping che anche qui, come nel
resto di Londra, hanno invaso coi loro marchi l'originalità delle piccole
botteghe indipendenti: negozi di abbigliamento casual affiancano boutiques
dallo stravagante repertorio gotico nella Camden High Street; oggetti
di uso comune sono esposti accanto a strumenti dal chiaro richiamo
all'eccesso e alla trasgressione.
La
maggior parte dei negozi e delle bancarelle, è questa una delle principali
innovazioni apportate all'area negli ultimi anni, sono accessibili sette
giorni su sette, dalla mattina fino alle 5-6 del pomeriggio. In realtà, per
vivere appieno l'atmosfera della zona è consigliabile recarvisi durante il
week-end e mischiarsi alla poderosa folla di turisti che ne calcano
sorridenti i larghi marciapiedi; durante la settimana, le strade del
quartiere e i suoi Markets sono molto più tranquilli, così come i pubs e i
locali che vi si affacciano. Alcune delle birrerie e dei club più famosi
posseggono storie che vale la pena di raccontare: il Worlds End,
citato dalle guide turistiche fin dalla sua inaugurazione, datata 1778, si
trova proprio davanti alla fermata della metro e accoglie i nuovi arrivati
con la sua insegna tutt'altro che beneaugurante.
Il
popolare Music Club Underworld, sotto le fondamenta del pub, è il
posto giusto dove rintanarsi la sera per ascoltare musica live di qualità.
Il Dingwalls, adiacente al Camden Lock Market, è il più centrale e
vanta una piacevole vista del mercato e del canale; il Bucks Head, l'Oxford
Arms e l'Elephant Head, tutti in Camden High Street, sono frequentati da una
clientela eterogenea di studenti, turisti e shoppers assetati. Ve n'è poi un
altro, leggermente scostato dall'itinerario dei visitatori meno attenti, a
pochi metri dalla fermata della metro sul lato meno congestionato della High
Street: si chiama Electric Ballroom, ed è forse l'edificio che meglio
di tutti incarna le bizzarrie e le stravaganze che caratterizzano questo
scorcio di Londra. Attiva come sala da ballo (ballroom) fin dagli anni
trenta e successivamente auditorium per concerti e poi discoteca, deve il
suo nome alla particolarità di essere stata la prima nel suo genere a
sfruttare l'elettricità per illuminare le stanze. ?
tutt'oggi funzionante ed ospita, da diciassette anni e solo la domenica, un
mercato di vestiti e ammennicoli in pieno stile Camden.
La
sua storia è fascinosa e decisamente intrigante: fu fondata originariamente
come ritrovo per l'ingente comunità di immigrati irlandesi trasferitisi a
Londra alla ricerca di fortuna, con il nome di The Buffalo, ma venne chiusa
di lì a pochi mesi a causa della terribile reputazione e delle numerose
risse aizzate ogni notte dalle varie gang di quartiere.
La
riapertura, dovuta al giovane immigrato irlandese Bill Fuller, futuro
magnate delle sale da ballo e ancora oggi proprietario del locale, avvenne
nel 1937, quando la Ballroom non era altro che un minuscolo pub spartano
sormontato dai locali di un'antica loggia massonica da tempo abbandonati.
L'intraprendente Bill si diede molto da fare e in pochi anni, anche grazie
al bombardamento della stazione di Camden che, nel 1941, "liberò" spazio per
l'ampliamento dell'attività, fece della Ballroom una conosciuta sala da
ballo con capienza superiore alle 2000 persone.
Molte
sono le leggende che la vedono protagonista: racconti che ancora oggi
percorrono le strade di Camden, vivi nei ricordi di chi a quei momenti,
magari non così melodrammatici come vengono descritti ma senz'altro
notevoli, partecipò di persona. Nel 1964 l'allora famosissimo cantante
irlandese Jim Reeves si rifiutò di suonare alla Ballroom (che ancora si
chiamava The Buffalo), contrariato dalla prospettiva dell'ennesimo concerto
accompagnato da un pianoforte che nessuno si era preoccupato di accordare.
Si dice che gli organizzatori, prima che la folla fiutasse la notizia del
mancato concerto, raccolsero l'incasso e scapparono dalla porta posteriore,
ancora rintracciabile fra le facciate degli edifici di Kentish Town Road. La
sala fu lasciata in balia di duemila persone derubate del loro denaro, il
personale costretto a fuggire e il palco preso d'assalto dalla folla
infuriata per il mancato concerto, fino a quando qualcuno pensò
coscienziosamente di avvertire la polizia, e decine di uomini a cavallo
fecero irruzione nell'edificio per placare la rissa.
Dalla
metà degli anni sessanta, con il nuovo nome di The Carousel, la Ballroom
ospitò grandi nomi del rock come Paul Mc Cartney e Led Zeppelin, acquistando
sempre maggior fama di sala per concerti dove i gruppi suonavano "in
libertà", spesso unendosi in jam sessions improvvisate.
L'Electric
Ballroom aprì col suo attuale marchio il 28 luglio 1978, diventando da
subito uno dei punti di riferimento della fervente cultura punk londinese.
Sid Vicious ideò e suonò le sue canzoni in questo luogo, e qui si esibì in
alcune delle sue più ispirate performance. Altri a calcare il palco della
Ballroom furono The Greedies, Blondie, The Clash, David Lee Roth,
Talkin
Heads.
Nel
1983 inizò l'era dei Club rockabilly: fu aperto il Warehouse Club ai
piani superiori dello stabile, che divenne da subito uno tra i più famosi di
Londra. Da allora, e ancora di più negli anni novanta, l'Electric Ballroom
divenne sempre più sala da ballo e sempre meno da concerto. The Pogues, U2,
Red Hot Chilly Peppers e molti altri suonarono qui alla fine degli 80's, ma
ciò che davvero attirava l'eclettica popolazione di Camden era adesso la
serata Goth/Dark del venerdì sera e quella House del sabato, assieme al
mercato di abiti e oggettistica che per le prime domeniche faceva la sua
comparsa sulle ceneri del week-end.
Oggi le serate in programma sono "Sin City" (Rock/metal) il venerdì e
"Shake" (Disco/rock/pop) il sabato. L'entrata costa rispettivamente 7 e 10
sterline senza riduzioni, 5 e 8 con, e il locale rimane aperto dalle 10:30
alle 3:00 del mattino.
Da
segnalare come numerosi tentativi di demolizione della Ballroom siano
stati, fortunatamente, respinti: nel 2004 si propose di eliminarla per far
spazio ai locali della nuova stazione della metropolitana, ma il Camden
Borough Council si oppose al piano di riqualificazione con successo. Stessa
sorte ebbe un nuovo piano studiato da Transport For London nel 2005, che
prevedeva l'abbattimento di tutto l'isolato, comprendente anche l'attiguo
Buck Street Market.
Nel
2007, l'Electric Ballroom è stata dichiarata "edificio dilapidato" dal
governo, e non è difficile immaginare che ciò possa essere il preludio ad un
nuovo attacco da parte di chi considera luoghi come questo pericolosi angoli
di perdizione piuttosto che edifici storici da preservare.
Camden Town è senza dubbio una delle più caratteristiche e originali aree di
Londra. Per questo motivo, proprio come l'Electric Ballroom, è necessario
proteggerla e mantenerla intatta dagli attacchi di chi vorrebbe sfruttare le
sue potenzialità per trasformarla in un asettico parco giochi senz'anima.
Nel 2000, il Camden Borough Concil, organo istituzionale che gestisce l'area
di Camden, è stato affiancato dal Camden Town Unlimited, organizzazione
formata da grandi multinazionali già presenti in loco con filiali dei loro
negozi.
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Nonostante i
mezzi finanziari che quest'ultimo ha messo a disposizione
per lo sviluppo del quartiere (sicurezza, pulizia,
trasporti), viene da chiedersi se e come gli interessi di
questi grandi marchi trasformeranno luoghi carichi di tante
memorie. Lo Stables Market di Chalk
Farm Road, giudicato pericoloso e sporco, sta per essere eliminato per far
spazio ad una nuova area destinata allo shopping; la petizione in corso in
questi mesi non potrà verosimilmente bloccare l'attuazione del progetto. Gli
esecutori assicurano che molte delle piccole attività indipendenti che oggi
formano il Market verranno mantenute e che il piano non snaturerà lo spirito
della cara vecchia Camden. Chiunque abbia attraversato quel mercato e si
sia perso fra i suoi vicoli bui aspetta trepidante gli sviluppi del caso,
sperando di non doverne un giorno sentire la mancanza passeggiando fra i
corridoi luminosi dell'ennesimo centro commerciale.
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