Cosa
vedere a Bolzano - 12 luoghi interessanti da visitare. I monumenti,
luoghi d’interesse e attrazioni da non perdere assolutamente durante la
visita di Bolzano.
Da prima i ricordi di
Bolzano appaiono come sbiaditi, forse perché troppo lontani. Quando si è
piccoli le città sembrano tutte uguali. Strade piene di passanti e di
passi... scarpe nere, scarpe chiare, scarpe rosse. Gli occhi arrivano fino
alle borse delle signore, quelle della spesa o del passeggio, non tanto
perché non riescano a guardare più in alto, quanto per le distrazioni che
capitano giù, 'da basso'.
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L'immagine è spesso la stessa: un piccolo ometto che guarda indietro
incuriosito da qualcosa di più 'colorato'...
cerca di fermarsi, ma le braccia protese che gli stringono forte la mano non
smettono di tirarlo in avanti, verso itinerari che non conosce. Erano questi
gli unici ricordi di Bolzano prima di arrivare in città; sono poi bastati
pochi minuti per arricchire la mente di immagini più nitide, come quando ti
capita sotto mano un album di fotografie sfogliato per caso... dopo tutto
diventa più famigliare.
Bolzano è bella,
elegante, vivace e giovanile. Difficile resistere al suo fascino.
Colpisce per quel suo essere minuta e allo stesso tempo affollata di gente.
In inverno, è un ritrovo di intime atmosfere, di colori e di luci. In
estate, è una boccata d'aria fresca, nonostante il meteo spesso le affidi
temperature da Italia del sud. Passeggiando tra la via Alto Adige, in
direzione piazza della Parrocchia e Piazza Walther, si avverte
da subito la combinazione della cultura mitteleuropea con quella
mediterranea.
Bolzano la tedesca, l'austriaca, l'italiana e l'europea,
sorprende per quel suo essere speciale, quasi diversa dalle nostre abitudini
e comunque sempre più internazionale. Senza nemmeno passare la frontiera, in
direzione nord da
Trento e da
Rovereto, ci si ritrova nella regione dell'Alto Adige, in
un luogo più tedesco che italiano. La città è infatti parte dell'Italia solo
dalla fine della Prima guerra mondiale ed esplorando le strette strade, le
larghe 'platzen' (le piazze) ed i parchi che costeggiano i suoi corsi
d'acqua, la sensazione è proprio quella di una città tutta tirolese
(l'intera provincia di Bolzano è infatti indicata come Sud Tirolo,
e cioè Alto Adige, distinta da quella austriaca di
Innsbruck, nota come Nord Tirolo). La sua eredità
storica ed artistica è evidente, l'architettura di Bolzano è
ricca di elementi nordici e rinascimentali, mentre la principale via dei
Portici (in tedesco Laubengasse) stupisce per quel suo commercio
così pittoresco, montano e mondano allo stesso tempo. Basta poco per capire
lo stile di vita dei suoi abitanti e l'alto tenore a cui sono abituati a
vivere.
Viene voglia di scoprire la
città un po' di più, vero? E allora andiamo un po' oltre, a vedere cosa non
perdere della visita a Bolzano.
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Duomo di Bolzano
Il
Duomo di Bolzano, dedicato a Santa Maria Assunta, è il monumento simbolo della città. Raccoglie
più di ogni altro l'incontro delle due culture, italiana e tedesca. Lo
troviamo situato nel lato sud ovest di piazza Walther, in quella che è
conosciuta come piazza della Parrocchia. Continua a leggere sul
Duomo di Bolzano.
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Chiesa dei Cappuccini
La
costruzione, iniziata nel 1601 da Marx Sittach von Wolkenstein, venne
portata a termine dal fratello di questi Engelhardt Dietrich e
consacrata nell’anno 1603. A breve distanza di tempo fu ampliata nella parte
occidentale e nuovamente riconsacrata nel 1680. Ricalca lo schema tipico
delle costruzioni cappuccine, preceduta com'e dall’atrio, con coro
terminante orizzontalmente e due cappelle laterali. Anche l’arredo interno
segue i dettami dell’Ordine, in particolare negli altari a colonne
scanalate, con frontoni triangolari spezzati. Sull’altare maggiore è una
pala di Felice Brusasorci, pittore tardomanierista veronese (1600).
La chiesa e l’annesso convento occupano la zona dove sorgeva il castello
bolzanino dei Conti del Tirolo (Wendelstein). Dell'antica costruzione
medioevale rimangono importanti, per quanto frammentarie, testimonianze in
alcuni affreschi a carattere cavalleresco occultati nel sottotetto della
attuale biblioteca. Sono una raffinata testimonianza della pittura bolzanina
sul finire del secolo XIV.
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Chiesa dei Domenicani
Piazza dei Domenicani
Area: centro
Tel: + 39 0471 973 133)
Bolzano
Completata nel 1272 la
chiesa dei domenicani di Bolzano si apprezza per quel suo stile gotico,
primo vero esempio nel sud Tirolo. La struttura dista pochi passi dalla
piazza del Duomo e si posiziona vicina ai corsi d'acqua della città, il
Talvera e l'Isarco. All'interno, sono presenti due serie di affreschi,
importanti tesori artistici di Bolzano. Uno del Quattrocento, di Haus
Stotzinger di
Ulm, situato sui muri del chiostro, che raffigura vita di corte
del periodo; l'altro, nella Cappella di San Giovanni (sotto l'arco
dietro l'altare, a destra), del Trecento, attribuito alla scuola di Giotto.
La chiesa è ricordata a partire dal 1276, a breve distanza dall’insediamento
dei primi Domenicani nella città di Bolzano (1272). È a tre navate divise da
pilastri slanciati su zoccolo a doppio gradino, con volte a stella (1498) e
chiavi di volta quadrangolari. Il coro è poligonale, diviso dalla navata da
un pontile a cinque arcate.
Originariamente la chiesa aveva quattro cappelle sul lato sinistro (quella
di San Tommaso è stata ricostruita nel 1971-72) e una su quello destro,
tuttora conservatasi (Cappella San Giovanni). Il tetto è a doppio
spiovente; la semplice facciata è ornata da un rosone. Le navate laterali
sono illuminate da alte finestre gotiche. Alla prima costruzione,
probabilmente con soffitto piano, vennero fatte modifiche nella prima metà
del Duecento per un'attualizzazione del linguaggio in senso gotico tedesco.
Nel 1740 il coro venne alterato mediante la chiusura delle finestre gotiche
e la sovrapposizione di un'elegante ornamentazione ad affresco e stucco.
Accanto alla chiesa sorge il convento, ora sede del Conservatorio,
con annesso chiostro, già ricordato nel 1308 e dotato di volte nel 1497.
È una costruzione regolare, aperta verso il giardino interno con grandi
arcate trilobe. Nell'ala meridionale sono situate la sagrestia, la Sala
Capitolare e la Cappella di Santa Caterina. Tra la sagrestia e il coro è
ubicata la Cappella San Giovanni, fatta costruire verso la fine del
Duecento da Giovanni (Bambo) de’ Rossi, banchiere fiorentino, capostipite
della famiglia Botsch, al servizio dei conti di Tiralo. Si tratta di
un'unica navata alta e stretta, divisa in tre campate e illuminata a est da
un finestrone gotico a traforo.
Il campanile è ancora legato a forme romaniche lombarde. Dopo la
soppressione del 1785, la chiesa venne adibita a magazzino, previo
abbattimento delle cappelle del lato sinistro. Subì ulteriori danni durante
i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che provocarono la
caduta di parte delle volte, la perdita di importanti affreschi e il
dilatamento di quelli superstiti. Venne restaurata tra il 1954 e il 1962. Il
complesso riveste estrema importanza perché documenta, con una continuità
non riscontrabile in nessun’altra chiesa cittadina, l’evolversi della
pittura bolzanina nel corso del Trecento.
Proprio sul lato sinistro della Cappella San Giovanni, una Madonna in
trono col Bambino deve essere considerata il primo esempio di pittura
giottesca a Bolzano. La poetica dell'artista, infatti, rispecchia sia le
nuove concezioni religiose di cui i Domenicani (e i Francescani) erano
promotori, sia le aspettative della nuova, emergente, classe borghese.
Ma la definitiva affermazione della nuova concezione stilistica a Bolzano, e
da qui in tutta la regione, si ha con la successiva decorazione della
medesima cappella, promossa da Nicolò (detto Boccione) de' Rossi ed eseguita
tra il 1330 ed il 1335. Il programma iconografico comprendeva le Storie
dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, di San Nicolò e della Vergine.
La composizione su tre registri sovrapposti è scandita da un’elegante
cornice architettonica. Ad essa collaborano quattro artisti, facenti parte
di una bottega sicuramente legata alle realizzazioni di
Giotto
nella
Cappella degli Scrovegni, ognuno con una propria
individualità. Il "Maestro delle Storie di Maria", probabilmente a
capo del gruppo, è quello che riprende più puntualmente i modelli giotteschi,
ma che li interpreta con una sensibilità nordica più dinamica rispetto alla
serrata monumentalità del maestro italiano.
L'autore delle Storie del Battista è l’interprete di minor spicco,
mentre quello delle Storie di San Niccolò si qualifica per la raffinata
sensibilità coloristica. L'ultimo pittore Il Maestro del Trionfo della
Morte (Storie di San Giovanni Evangelista) è sicuramente
l'interprete più originale e aperto al senso drammatico della composizione.
Per quest'ultimo è stata proposta l'identificazione a Vitale da Bologna
giovane.
A breve distanza di tempo (1340 circa), ad alcuni pittori facenti parte
dello stesso gruppo venne commissionata la decorazione a fresco della
Cappella di Santa Caterina. Le composizioni, in parte distrutte o
danneggiate, in parte occultate da uno strato cinquecentesco, sono dovute,
nella parete absidale, sono dovute a un pittore ancora fortemente legato al
Giotto padovano. A un suo più modesto intreprete si devono gli affreschi
della navata e della parete occidentale, oltre a piccole figure
nell’intradosso della Cappella di San Tommaso nella stessa chiesa.
Verso la metà del secolo la decorazione della Sala Capitolare, anche
se si è frammentariamente conservata, venne affidata a una equipe emiliana,
vicina all'ambiente stilistico di Tommaso da Modena. Tra il 1350 e e il 1360
Nicolò de’ Rossi faceva costruire, all'attacco della navata sinistra,
lina cappella dedicata al suo santo protettore e ne affidava la decorazione
al padovano Guariento e al suo aiuto Nicolò Semitecolo. Anche
i pochi affreschi dell’arco trionfale, scampati alla demolizione
settecentesca, vennero completamente sbriciolati nel corso di un
bombardamento della Seconda Guerra Mondiale.
Al 1379 è datata la Madonna Castelbarco, la cui ricca cornice
ornamentale e il trono dalla complessa architettura richiamano
immediatamente la pittura del veronese Altichiero. Le quattro figure
di santi al suo fianco, dei primi anni del Quattrocento, risentono invece,
sulla base delle molteplici influenze della pittura italiana, di un
rinnovato e vivificante linguaggio di origine nordica.
Gli affreschi del chiostro, in parte opera di Friedrich Pacher,
furono eseguiti agli inizi del secolo XVI. Nella Cappella di San Tommaso
è stato ricollocato l’Altare dei Mercanti, con grande pala
raffigurante San Domenico del
Guercino
(1654-1656).
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Chiesa dei Francescani
Via dei Francescani, 1
Area: centro
Tel: +39 0471 977474
Bolzano
Quasi nascosta tra i
palazzi a ridosso del centro storico, la chiesa dei padri francescani si
apprezza per il suo stile gotico e per la quiete che riesce a trasmettere al
suo interno. Venne probabilmente costruita nel XI secolo, anche se le prime
testimonianze scritte risalgono alla prima metà del secolo successivo. Si
ammirino all'interno la Cappella di San Erardo, ricca di affreschi,
il chiostro affrescato nel Trecento, in stile gotico e con archi tribolati,
l'altare maggiore (opera di Hans Klocker, scultore austriaco del
periodo tardogotico), e in generale l'intera struttura che si presenta a tre
navate senza transetto e arricchita dalle vetrate decorate dell'abside.
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Convento e Abbazia di Muri - Gries
Corso della Libertà
Area: quartiere di Gries /
nord del centro storico
Tel: + 39 0471 283089
Bolzano
Parte della
Congregazione benedettina svizzera (del cantone di Argovia), l'Abbazia
di Muri-Gries sorprende per eleganza e armonia architettonica. La
struttura venne eretta nel XII secolo come castello dei principi di Gries
(punto d'appoggio fortificato nel centro dell'antico 'Cheller',
all'epoca sotto controllo del duca del Tirolo), che la donò due secoli più
tardi ai frati agostiniani. Successivamente, nel 1845, passò di mano ai
monaci benedettini provenienti dalla Svizzera. Si apprezzino in particolare
gli interni della chiesa di Santo Agostino, in stile Barocco, la
torre campanaria caratterizzata da nove campane tirolesi, l'enoteca e la
cantina, antica del 1788 e nota per la produzione di vini Lagrein e
Terlano Pinot Bianco DOC dell'Alto Adige.
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Castel Firmiano –
Messner Mountain Museum (Schloss Sigmundskron)
Bolzano è circondata da
piccole colline e bassi monti, ma una in particolare cattura l'attenzione:
quella del castello di Firmiano, situata alla confluenza tra i fiumi Adige e
Isarco. Nata come fortezza longobarda, diventò nel XIII secolo sede dei
principi-vescovi di Trento ed è tutt'oggi indicata come una delle
costruzioni difensive più antiche dell'Alto Adige...Continua a leggere sul
Castel Firmiano.
Altri
Castelli di Bolzano
Vi abbiamo dedicato una
sezione apposita, a cui rimandiamo la lettura. Sono tantissimi e importanti,
immersi nella natura alpina più caratteristica. Non perdeteli!
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Palazzo delle Poste di
Bolzano
Piazza Parrocchia 13
Bolzano
Il
Palazzo delle Poste di Bolzano si nota Si nota per la sua
architettura di stampo tipicamente austriaco, edificato negli ultimi anni del XIX secolo. Lo si
apprezza per l'elegante e ricercata architettura esterna, risultato di un progetto
dell'architetto Albert Canal. Gli interni, comunque di pregio, sono al momento occupati
dagli uffici delle Poste e dalla sede locale del Ministero delle
Comunicazioni. Se dovete spedire una cartolina da Bolzano, non
troverete posto migliore di questo.
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Piazza Walther
Area: centro storico
Bolzano
La si riconosce per la
statua dedicata a Walther von der Vogelweide, uno dei più famosi
poeti del medioevo tedesco, opera dello scultore Heinrich Natter che
la costruì nel 1889. Nel Novecento è diventata il simbolo dell'identità
altoatesina di Bolzano, contrapponendosi all'italianità voluta da Trento con
la sua statua monumentale a Dante Alighieri. La piazza venne
edificata nel 1808 per volere dell'imperatore Massimiliano di Baviera, su di
un vigneto di sua proprietà e venne man mano abbellita fino a diventare il
salotto pubblico dell'alta società di Bolzano.
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Piazza delle Erbe e Via
dei Portici
Area: centro storico
Bolzano
Se si cammina a nord dalla
piazza Walther, si giunge in breve alla vivace Piazza dell'Erbe, in
verità poco piazza e molto strada, lunga e larga. La si riconosce per la
statua di Nettuno e porta il nome dell'antico mercato ancora oggi ospitato
al suo centro e lungo le vie laterali. La piazza è fiancheggiata da negozi
che vendono prodotti locali, come il caratteristico pane, il formaggio, lo
strudel, il vino. A nord della piazza ci si addentra verso la via dello
shopping di Bolzano, Via dei Portici, pedonale e fiancheggiata da
edifici del Quattrocento. Entrate in uno dei numerosi cortili e passaggi
laterali per apprezzare la caratteristica storia urbana della città.
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Monumento alla Vittoria
Piazza della Vittoria /
Siegesplatz
Area: centro / Ponte
Talvera
Bolzano
Ogni tanto viene citato dai
giornali italiani per la sua storia fascista (tenerlo o non tenerlo, questo
è il dilemma?), venne infatti inaugurato da Benito Mussolini nel
1928, in piena epoca fascista. Ci si chiede in effetti a quale vittoria sia
stato dedicato questo bell'arco adornato da alte colonne portanti,
progettato da Marcello Piacentini, uno dei più noti urbanisti
italiani. Si scopre poi che venne costruito per celebrare la vittoria
italiana nella Prima guerra mondiale, ma dopotutto come è noto, quella
guerra non fu affatto trionfale, per nessuno (come tutte le guerre), e non
sono pochi poi a notare che un monumento pieno di simboli fascisti è stato
eretto per una guerra dove attualmente seicentomila dei caduti italiani non
erano affatto fascisti. Si ammiri piuttosto l'arte e non la storia che ha
voluto la sua edificazione.
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Via degli Argentieri
(Silbergasse)
Area: centro
Bolzano
Non sono tanto i monumenti
ad essere apprezzati a Bolzano, o meglio non solo quelli. Si rimane
affascinati dall'insieme di strade e vicoli, piazze ed angoli urbani,
ritrovo ordinato ed elegante di culture storiche. Via degli Argentieri,
situata tra piazza Walther e via dei Portici, collegando piazza delle Erbe a
via del Grano, è uno di quei luoghi da non mancare durante la visita alla
città. Stranamente il suo nome non deriva da alcun laboratorio, o tanto meno
negozio, della lavorazione dell'argento, bensì deriva da un palazzo, la
Casa d'Argento. Si ammirino gli edifici tardo-medievali, allineati lungo
la via, come il Palazzo Troilo, il Palazzo Mercantile decorato
da un sontuoso stile Barocco, le caffetterie e i negozi che oggi
arricchiscono il quartiere.
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Piazza del Grano
Area: centro storico
Bolzano
Cuore del borgo medievale,
la piazza più antica dell'abitato porta il nome dell'antico mercato delle
granaglie, già documentato nel XIII secolo. Si apprezzino in particolare le
due Casetorre fortificate, quella all'imbocco del vicolo Gumer e
quella al centro della piazza. Dall'entrata in via dei Portici 17 si accede
alla Farmacia della Madonna, da apprezzare per gli affreschi del XV
secolo. Si ammiri la Casa della Pesa, che fu sede della pesa
pubblica di Bolzano, edificata nel XIV secolo e in attività fino al 1780,
stupisce in particolare per gli affreschi di Albert Stolz.
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Casa Mercantile
tra Via Argentieri 6 - Via
Portici 39
Area: centro
Tel. +39 0471 94570
Bolzano
Non lasciate Bolzano senza
aver visitato questo bell'edificio d'epoca, che fu antica sede del
Magistrato Mercantile, organo di controllo e di gestione dei mercati e delle
fiere di Bolzano, istituito nel XVII secolo dall'allora reggente della
contea del Tirolo, Claudia de Medici. Una sorta di Camera di Commercio del
tempo. Gli interni sono riccamente decorati da arredi in stile Barocco,
preziosissimi e di fine fattura.
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