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La
Galleria Estense di Modena è un vero e proprio tesoro dell'arte italiana.
Fondata nel 1764 dal duca Francesco III d'Este, è diventata nel corso dei
secoli una delle più importanti raccolte d'arte d'Europa. Qui si possono
ammirare opere di grandi maestri come Raffaello, Tiziano e Correggio, ma
anche dipinti di artisti locali di grande valore storico e artistico.
La
Galleria Estense che si trova a Modena è l'erede
della plurisecolare vicenda di collezionismo d'arte
legato alla famiglia degli Este. A una
importantissima collezione pittorica si aggiunge la
raccolta grafica (disegni, stampe, matrici
silografiche), la collezione di sculture, antiche e
moderne, una significativa selezione di arti
decorative (metalli, vetri, avori, maioliche,
ceramiche, mobili e arredi) e una raccolta
numismatica tra le più grandi del mondo. |
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È
collocata nel settecentesco
Palazzo dei Musei. I dipinti fanno parte delle superstiti
collezioni estensi. Queste ultime vennero
trasportate a Modena nel 1598 allorché il duca
Cesare vi trasferì la capitale da
Ferrara (opere di
Dosso Dossi, Benvenuto Tisi detto il Garofalo,
Ippolito Scarsella detto
Scarsellino, Agostino e
Annibale Carracci, Francesco
Cavazzoni).
n
seguito assorbirono la ricca eredità, del cardinale Alessandro d'Este,
morto a Tivoli nel 1624 (tra i pochi dipinti rimasti, quelli di Manfredi,
Spada, Badalocchio), e furono notevolmente incrementate durante il ducato di
Francesco I d'Este (1629-58). Munifico mecenate, quest'ultimo ingaggiò a
corte artisti del calibro del pittore di
Anversa Justus Sustermans (famoso per il suo ritratto
di
Galileo),
Francesco Albani,
Guercino (Venere e Marte, 1634;
La Madonna e San Felice, 1641) e i francesi Pierre Mignard e
Jean Boulanger; si fece ritrarre da Gian Lorenzo Bernini e
Diego Velázquez (1636); acquistò, con la consulenza di G. Balestrini e
G. Poggi, quadri importanti di Cima da Conegliano (Deposizione),
Dosso Dossi (Madonna e santi),
Correggio,
Parmigianino, Veronese,
Tintoretto (soffitti veneziani)
e
Salvator Rosa.
Dopo
ulteriori arricchimenti dovuti a Francesco II d'Este (1674-94), che acquisì
la raccolta Toschi (Guercino, Santa Caterina, 1650 ca.),
Francesco III d'Este (1737-80), in precaria situazione finanziaria, mutilò
la galleria di un centinaio di capolavori venduti ad Augusto III di
Polonia e principe elettore di Sassonia (1744), che infatti li trasferì
a
Dresda dove ancora si trovano in maggioranza. Questa fu una
incalcolabile e gravissima perdita per la città, per la Galleria Estense e per
l'Italia intera. Tra i 100 capolavori ceduti per 100 mila zecchini d'oro
veneziani (una cifra enorme per l'epoca) purtroppo non mancava all'appello
nessuno dei grandi nomi: da Raffaello a
Caravaggio, a Correggio, Reni, Guercino,
Veronese, i Carracci, Velàzquez, Rubens, Ribera,
Van Dyck, Giulio Romano,
Albrecht Dürer,
Tiziano, Giorgione, Holbein, Perugino. Circa 10
di questi capolavori andarono poi distrutti nel terribile bombardamento di
Dresda durante la Secondo Guerra Mondiale.
Il
bisogno di rimediare a tale perdita dà origine a quel fenomeno di
spoliazione, da parte ducale, di chiese, conventi e residenze antiche, che
si protrarrà fino alla fine del secolo. Si procedette a massicci prelievi
dalle chiese emiliane, che valsero la Madonna e santi del
Correggio, l'Adorazione dei pastori di Dosso Dossi, il Cristo
morto di Lelio Orsi, la
Comunione di Sant'Onofrio di Capillo Procaccini e il
Martirio di San Pietro di
Luca Ferrari. L'arrivo dei Francesi procurerà una seconda perdita,
forse ancor più devastante, con la scomparsa di raccolte, tra cui quelle di
pietre incise e cammei e di disegni.
Dopo la parentesi rivoluzionaria, accorti scambi con l'Accademia di
Venezia fruttarono opere di Bonifacio Veronese, Palma il
Giovane e Padovanino. Allorché
Francesco IV d'Este ritornò a Modena (1822) vi portò parte
dell'eredità del marchese Tommaso Obizzi, (l'altra parte passo quasi
completamente agli Asburgo che la trasferirono a
Vienna
e Praga)
con il trittico di
El Greco e dipinti toscani del Quattrocento (Francesco
Botticini,
Lorenzro di Credi).
Lo
stesso Francesco IV acquistò opere notevoli di Tommaso da Modena
(trittico), Francesco Bianchi Ferrari (Noli me tangere,
Crocifissione),
Francesco Francia
(Assunta), VIncenzo di Biagio detto Catena, Altobello
Melone,
Giovan Francesco Caroto, e un gruppo di dipinti fiamminghi (Joos
van Cleve, Albrecht Bouts) che esplicitano, a livello del
gusto, la scelta politica filo ungarica del ducato.
Benché Francesco V, lasciando definitivamente Modena (1859) che passo
al Regno Sardo Piemontese e poi all'Italia unita, trattenesse per sé alcuni
quadri e oggetti, diverse donazioni posteriori (Giuseppe Campori, 1894:
Correggio, Madonna; Bartolomeo Cincani detto il Montagna,
Madonna) poterono rimediare all'alterna fortuna della galleria, che
permane importantissima per la conoscenza della pittura emiliana e veneta
del periodo che va dal XV al XVII secolo.
La Galleria Estense di Modena mette in mostra un totale di 609 opere d'arte,
tra cui 327 dipinti, 40 sculture e 242 oggetti pregiati, tra cui si possono
trovare molte opere di grande interesse artistico. Ecco un elenco delle
opere più significative presenti nella collezione: Madonna con Bambino di
Botticelli, La Perla
di Modena di
Raffaello,
Sant'Antonio
di
Cosmè Tura, San Cristoforo di
Albrecht Bouts, la Madonna col Bambino e S. Anna di Joos
Van Cleve, la Testa di vecchio di Hans Baldung Grien, la
Pietà di Cima da Conegliano, il Trittico di
El Greco,
la Madonna col Bambino e Santi di Benvenuto Tisi da Garofalo,
il Ritratto di Francesco I dipinto da
Diego Velázquez,
il famoso busto in marmo sempre del Duca Francesco I d’Este scolpito da Gian Lorenzo Bernini,
conosciuto anche per essere diventato il simbolo della rassegna
sull'antiquariato ModenAntiquaria; Galatea,
Flora e Venere di Ludovico e
Annibale Carracci, il Martirio di San
Pietro del Guercino, i Santi Pietro e Paolo di Jacopo
Bassano, San Geminiano e San Severo di Paolo Veronese, la
Madonna col Bambino e Santi del
Tintoretto.
Galleria Estense
Largo Porta Sant'Agostino, 337, 41121 Modena
Telefono: 059 439 5711
Orari
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 08:30 -
19:30
domenica 14 -
19:30
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