VISITARE
SARZANA -
INFORMAZIONI E GUIDA.
Piccola
ma non troppo, Sarzana è discreta, elegante, ricca di storia, non lontana dal mare e da
luoghi come le Cinque Terre e il Golfo dei Poeti, con una buona scena
culturale e gastronomica è una città tutta da scoprire...
Piccola,
discreta, elegante, Sarzana è un luogo ricco di
cose interessanti da vedere e visitare. Qui sono passati
alcuni noti personaggi storici, da
Castruccio
Castracani a Dante Alighieri, da Lorenzo il
Magnifico a
Napoleone Bonaparte (un ramo dei Buonaparte, così si
chiamavano erano originari proprio di Sarzana),
a
Paolo Guinigi (signore ricchissimo di
Lucca, marito di Ilaria del Carretto
immortalata di
Jacopo della Quercia che finì i suoi giorni
nella fortezza che vedete in basso).
La
cittadina si trova al centro di un territorio di confine
(geografico, amministrativo, storico e culturale),
quello della
Lunigiana, posto a cavallo tra la
Liguria e
la Toscana, nella valle del fiume Magra e
nel territorio provinciale di
La Spezia. Da un lato il breve contrafforte
montuoso delle sceniche Alpi Apuane, dall'altro
l'estesa vallata fluviale, che ancora segue le tracce
dell'antica Via romana Aemilia Scauri, un tempo
unico collegamento dell'antica città di Luni (da
non perdere una visita ai suoi resti) con il resto della
regione. Non manca il mare, mai troppo lontano, con i
suoi venti e i suoi richiami.
Il suo vario territorio va dalla
costa del golfo di Marinella, sino all'aerea
sopranominata Falcinello, nelle colline di Arcola.
Sono
stato da queste parti un paio di anni fa. Bastarono
poche ore per rendermi conto del fascino di questa
piccola città. Arrivai in un caldo tardo pomeriggio di
fine agosto, dopo una lunga camminata ai piedi delle
Apuane, con lo stesso sentimento che probabilmente
accompagnava l'antico pellegrino dei secoli passati,
quando esausto entrava a Sarzana da una delle sue porte
dopo aver percorso i tanti chilometri della
Via Francigena. Il mio quella volta era un altro tipo di
pellegrinaggio, un giro che si concentrava su Sarzana e
su alcuni dei suoi più importanti aspetti, quelli legati
agli eventi e manifestazioni più note. Mi fece compagnia
e mi diede sollievo, insieme alla stanchezza, la luce
romantica di un tramonto estivo, che dalla Porta
Romana (detta anche Porta Pisana o di San
Bartolomeo) mi seguì fino all'interno del centro
storico, attraverso via Mazzini, quella che i
vecchi sarzanesi preferiscono chiamare 'via Grande'.
C'è sempre una 'via Grande' in ogni città.
Il
paesaggio urbano moderno di Sarzana si confonde in uno
scenario di grande rilievo storico, culturale ed
artistico. Come il suo territorio, che le dona
caratteristiche ambientali assai varie, la città è
immersa nel continuo via vai della sua storia, la cui
matrice è rintracciabile nell'antica colonia romana di
Luni, fino all'undicesimo secolo florido porto
fluviale, emporio per i preziosi marmi delle Alpi
Apuane, forse meglio conosciuto come marmo di Carrara.
Per via delle difficoltà difensive e ambientali
testimoniate già da tempo, nel 1058 l'intera popolazione
di Luni si trasferì nel piccolo borgo che andava
sviluppandosi attorno alla Fortezza di Sarzanello,
già in possesso del vescovo di Luni. La scelta della
posizione del nuovo centro urbano non fu del tutto
casuale, considerando che si poneva come punto
strategico tra la Via Aurelia e la Via
Francigena, l'antica via di pellegrinaggio che
collegava l'Inghilterra, con
Canterbury,
Londra ed i
Paesi seguenti, a
Roma.
Alloggiai
insieme a mia moglie e i miei figli appena fuori dal
centro cittadino, al
Resort La Ghiaia e mi trovai bene. Il giorno successivo la luce del
mattino rivestiva la città di altri colori, donando
nuova energia agli indaffarati artigiani del
tradizionale mercato della domenica. Uno tra tutti,
centro del mio interesse ed uno dei motivi della mia
visita: il Mercatino di antiquariato ed usato d'epoca
di Sarzana, meglio noto con il nome che è tutto un
programma di
La Soffitta nella Strada. Legno, ferro battuto, mobili d'epoca e di
modernariato, brocantage, sono a disposizione degli
appassionati come in pochi altri luoghi in Italia.
Sarzana è una delle regine dell'antiquariato e del
vintage, non solo nel nostro paese ma anche
oltreconfine, uno scrigno di vecchi ricordi di qualcuno
dove ritrovare anche libri antichi, stampe, abiti
d'epoca e, in genere, gli oggetti più ricercati da
collezionisti o da semplici amanti di cose belle.
Inizialmente cercai di farmi strada tra bancarelle,
botteghe artigiane e negozi d'antiquariato del centro
storico, attraversando Piazza Matteotti e gli
antichi palazzi che la circondano, alla ricerca di un
bar e di un buon caffè. Lo trovai, nascosto tra
un'infinità di vecchie pellicce anni '60, e mi diede la
giusta carica per 'rovistare' tra la miriade di
oggetti in esposizione nel centro storico. Mi ci volle
tutta la mattina per decidere cosa portare dietro con me
e cosa no, difficile scegliere. Trovai anche un libro,
vecchio e un po' ingiallito, sulla storia medievale
di Sarzana, del suo antico Castrum e dei personaggi
che mano a mano l'hanno abitata nei secoli.
Poco
più di 21.000 residenti ed una storia che comincia un
paio di millenni fa, Sarzana
è un luogo ricco di cose interessanti da approfondire, come si conviene
per una città così antica, conosciuta prima dell'anno
1000 con il nome ‘Castrum Sarzanae'. Storicamente
la sua posizione strategica la poneva al centro delle
più importanti vie di comunicazione, considerando che la
Via Francigena (anche nota come Via Romea) non solo
la collegava a Roma e alle città che la precedevano,
attraverso per esempio la Via Sarzanese
(nel caso di
Lucca), ma anche a tutto il nord della Valle
del Po e città per esempio come
Parma. In precedenza infatti, prima dell'estensione della Via
Aurelia, gli antichi romani per raggiungere la
Liguria da
Pisa e arrivare alle basi marittime di Luni,
Genova e
Marsiglia, dovevano optare per la navigazione fluviale
del percorso del fiume Serchio o del litorale
costiero toscano. Fu questo via vai di comunicazione ad
aver prodotto l'eccellente e conosciuta ospitalità dei
sarzanesi.
Quando Dante Alighieri, allora in
esilio da
Firenze, si rifugiò per breve tempo a Sarzana, ebbe il compito di
concludere la pace tra il vescovato di Luni e
i conti Malaspina, (i cui discendenti vivono
ancora nel castello di
Fosdinovo) i cui
rapporti riflettevano i più grandi giochi
geo-politici tra Impero e Papato da una parte e
Guelfi e Ghibellini dall'altra. Era il 6 ottobre del
1306, e la piazza Matteotti era allora conosciuta come
piazza Calcandola. Poche ore dopo, spostatosi a
breve distanza, Dante avrebbe ottenuto le firme
necessarie alla Pace di Castelnuovo, registrate
presso l'ufficio notarile di Sarzana di ser Giovanni
di Parente di Stupio.
L'atto costituisce una delle
poche testimonianze che indicano Sarzana, insieme a
Ravenna, luogo dell'esilio dantesco. Così si legge anche in una
targa posta nella facciata del bel Palazzo Comunale
di Sarzana, un edificio sobrio e solenne del XV
secolo. Rimasi abbastanza colpito dalla sua fine
eleganza rinascimentale, di impronta fiorentina e
genovese, rintracciabile soprattutto nello scalone e nel
loggiato interno. Se avete occasione di visitare il
palazzo, non tralasciate i frammenti marmorei conservati
nel cortile, provengono dall'antica città di Luni.
Colpisce anche il monumento funebre di Benedetto
Celso, che fu giurista sarzanese, governatore della
Corsica, podestà di Lucca, ed anche
comandante delle truppe genovesi in Crimea (la colonia
genovese di Caffa
non molto distante dalla città di
Odessa, in Ucraina). Poco tempo prima di Dante, il 24
giugno del 1300 anche Guido Cavalcanti, un altro
grande poeta italiano del Duecento, fece esperienza
dell'esilio a Sarzana. Si pensa che proprio qui il padre
del movimento poetico italiano del Dolce Stil Nuovo
abbia scritto la celebre ballata 'Perch'i no spero di
tornar giammai'.
La
storia di Sarzana
non è da ricercare solo nei personaggi della scuola
letteraria italiana. La città è infatti legata anche ad
alcune delle più importanti figure della storia militare
e politica italiana: Castruccio Castracani,
famoso condottiero di Lucca, che divenne visconte della
diocesi lunense e che governò la città fino alla sua
morte; Lorenzo il Magnifico, che nel 1487,
distrusse e ricostruì, durante la Guerra di
Serrezzana, la
Cittadella di Firmafede (la prima fortificazione del
centro urbano). Qualche secolo dopo fu la volta di
Napoleone Bonaparte, le cui origini sono state
rintracciate e documentate a Sarzana e nella Lunigiana
prima del trasferimento della sua famiglia ad
Ajaccio in Corsica.
Dal libro acquistato nella
bancarella dell'antiquariato appresi con curiosità anche
dell'esistenza della Casa Torre Buonaparte,
situata in via Mazzini (praticamente mi ci vollero pochi minuti per
individuarla dalla stampa del libro),
poco
prima della Pieve di Sant'Andrea. La si riconosce
dai due portali in legno a forma di arco e dalla
targhetta rossa posta nel mezzo. Dal 2011 (terza
settimana di settembre) la città dedica all'imperatore
francese il Sarzana Napoleon Festival, una tre
giorni di celebrazioni, rievocazioni storiche in costume
e rassegne di carattere gastronomico, da non perdere.
Dalla lettura più approfondita del libro che mi capitò
di acquistare (oltretutto per una manciata di euro) mi
resi conto di quanto siano numerosi i palazzi e gli
edifici storici di Sarzana: Pieve di Sant'Andrea,
Cattedrale dell'Assunta, chiesa e chiostro di San
Francesco,
Palazzo e Villa Podestà Ricciardi, Palazzo Lucri,
Palazzo Remedi, Palazzo Sartori, Teatro
Impavidi, Villa Ollandini... sono veramente
tantissimi se si pensa alle piccole proporzioni di
questa cittadina e ognuno di loro racconta un pezzetto
di storia della località e del suo territorio.
Settembre
è uno dei mesi più attivi per la vita culturale di
Sarzana. La prima settimana del mese è concentrata
in un altro grande evento culturale, uno dei più
importanti d'Italia: il Festival della Mente.
Arrivato alla sua VIII edizione, dal 2004 l'evento è
cresciuto fino a diventare uno dei festival principali
in Italia dedicati alla creatività in tutti i suoi
settori d'espressione (viene anche indicato come il
primo nel suo genere). Ogni anno Sarzana si arricchisce
dei più importanti nomi del mondo letterario,
scientifico ed artistico italiano ed internazionale. Non
potevo mancare...
L'estate
volge al termine e la dolce luce autunnale rischiara le
sere di questa bella località. Dietro il panorama delle
fiere Alpi Apuane, la luna sorge alta nel cielo. La
guardo sornione, mentre mi dirigo verso Lerici e
San Terenzo. E mi vengono in mente le parole di
Eugenio Montale :
"Là non è chi si guardi o stia di sé in
ascolto. Quivi sei alle origini e decidere è stolto: ripartirai più tardi
per assumere un volto"
... raggiungere
Porto Venere è facile: a
sola mezzora di macchina, l'ultimo scorcio d'estate mi attende
inconsolabile.
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