Sei
qui:
Energia pulita >
Cambiamento climatico, ecologia e attivismo
>
I
cambiamenti climatici avanzano, ma non è ancora tardi per agire. Scopriamo quali
soluzioni tecnologiche, politiche e sociali possono contrastare efficacemente il
riscaldamento globale.
Il nostro pianeta è
davvero in pericolo? Beh, in verità il nostro pianeta
non è in pericolo, al massimo in pericolo sono le
condizioni atmosferiche e ambientali del nostro pianeta
che garantiscono la nostra esistenza sulla Terra.
La popolazione mondiale è assemblabile in vari gruppi:
c’è la gente troppo presa dalla frenesia e dalle mille
cose da fare per accorgersi e riflettere sui problemi
ambientali; c’è la gente sensibile e interessata a tali
problemi che cerca di far qualcosa nel proprio piccolo,
sperando che possa servire quantomeno a ridurre, seppur
in minima parte, un imminente "disastro atmosferico"; ci
sono gli scettici che, pur conoscendo i cambiamenti che
il nostro pianeta subisce per opera dell’uomo, sono
convinti che la situazione non sia poi così grave, come
alcuni vogliono far credere, e che tutto resterà
invariato anche fra qualche decennio. Infine c’è la
gente che non solo è sensibile e interessata, ma sente
di dover diffondere ai più questa sensibilità alle
problematiche relative alla salute della Terra, perché
si rende conto che non basta il contributo di pochi a
risolvere un problema su scala mondiale.
Da Al Gore e Dario Fo, a Leonardo di
Caprio e Greta
Al Gore, presidente dell’Alliance for Climate Protection
e Premio Nobel per la Pace, 2007, autore del libro “Earth in the Balance:
Ecology and the Human Spirit? pubblicato nel 1992 (dal libro è stato tratto
un documentario, Oscar 2007 come miglior documentario) è da sempre molto
preoccupato per le condizioni ambientali e climatiche,
così come lo era sempre stato il nostro Premio Nobel per la Letteratura, 1997,
Dario Fo; essi fanno parte dell’ultima categoria. |
|
Autori entrambi di diversi articoli di denuncia in tempi ancora "lontani", dove
si parla di "emergenza planetaria", di "catastrofe", si
riferivano entrambi alle condizioni del pianeta,
all’inarrestabile surriscaldamento terrestre dovuto
all’elevata quantità di biossido di carbonio rilasciata
nell’atmosfera che sta progressivamente accrescendo
l’effetto serra.
Dalla parte dei "negazionisti" invece stanno ancora in pochi. Nel 2012 è
uscito "An Inconsistent Truth" in italiano "Una scomoda verità".
del regista, Phil Valentine, che ha intervistato nel suo docu-film, i pochi
scienziati che affermano l’assenza di consenso scientifico riguardo alle
responsabilità umane sul riscaldamento globale. Il consenso scientifico è al
97%... Del 2014 è "Cowspiracy", un documentario di Kip Andersen e Keegan
Kuhn che mostra comel'allevamento di bestiame, la conseguente deforestazione per
creare pascoli e il consumo di carne stiano aggravando il riscaldamento globale
e di conseguenza i cambiamenti climatici. "Before the Flood" in
italiano "Punto di non ritorno" è il documentario di Fisher Stevens
in cui Leonardo Di Caprio discute di cambiamento climatico con importanti
personalità mondiali e si domanda se siamo ancora in tempo a salvare il pianeta.
Nel 2017, Al Gore è tornato ad affrontare sul grande schermo il
riscaldamento globale e i cambiamenti climatici. Dal documentario emerge
chiaramente la relazione tra lo stress climatico a cui è sottoposto il nostro
Pianeta e le grandi problematiche che coinvolgono l’intero scenario
socio-politico globale, quali guerre, terrorismo e flussi migratori. Nel
2019 Leonardo di Caprio racconta nel documentario "Ice
on fire" di Leila Conners (HBO) la crisi climatica in giro per il
mondo. Sempre del 2019 è "Planet Of The Humans" di Jeff Gibbs, prodotto
da Michael Moore. Questo documentario è stato criticato da scienziati e
ricercatori per le sue affermazioni sulla tecnologia obsoleta dell'industria
energetica green. Rimosso da Youtube per violazioni di copyright. Del 2020
è il documentario "I am Greta" di Nathan Grossman, in cui la giovane
attivista viene seguita dalle telecamere per tutto l’anno nel quale non è andata
a scuola e ha girato il mondo (senza usare aerei) per parlare dei cambiamenti
climatici e denunciare l'inconsistenza delle azioni delle grandi istituzioni.
Produzione di CO2
Di per sé la CO2 svolge un ruolo molto
utile: se non fosse presente nell’atmosfera, infatti, la
temperatura media terrestre sarebbe di -19°C! Purtroppo
con le attività umane stiamo alterando l’equilibrio
climatico dal quale dipende la nostra civiltà. Negli ultimi 150 anni sono state bruciate
quantità crescenti di carbone, petrolio e gas naturale, decine di milioni de tonnellate di CO2 immesse
ogni giorno "
nell’esile guscio d’aria che circonda il
nostro pianeta" (Al Gore).
Secondo i ricercatori la temperatura media annua in
Europa è aumentata di circa 0,5°C dal 1900 e se
continuiamo ad avere i ritmi attuali le temperature
medie cresceranno fino a raggiungere livelli troppo
elevati per garantire la nostra esistenza. Leggi
Cambiamento climatico, cosa si può fare?
Il permafrost
La natura ci manda continuamente segnali evidenti di SOS
un po’ in tutto il mondo. Negli ultimi anni milioni di
metri cubi di roccia si sono staccati dall’arco Alpino,
a causa dell’aumento della temperatura, accelerando la
naturale evoluzione delle montagne. Una delle cause di
questi crolli è la fusione del permafrost: le
temperature in aumento sciolgono finanche il suolo
gelato in profondità, appoggio naturale che fa da
collante a placche rocciose instabili. Diventa, dunque,
sempre più pericoloso percorrere anche gli itinerari più
frequentati e facili, oltre al fatto che ogni anno
scompaiono diversi percorsi in quota sulle nostre Alpi.
La superficie dei ghiacci nel mondo diminuisce dell’8%
all’anno. "
Nel 2005 l’estensione dei ghiacci ha
raggiunto il minimo dal 1978: entro il 2020÷2050 si
potrà andare in barca a vela nel Polo Nord", afferma lo
scienziato James Lovelock. Conseguentemente il livello
medio del mare, negli ultimi 150 anni sta aumentando di
2 millimetri l’anno: un ritmo doppio rispetto al
passato. I processi di desertificazione si diffondono
più rapidamente riducendo le superfici coltivabili e
migliaia di specie animali sono a rischio di estinzione.
Il nostro pianeta sembra ribellarsi al trattamento che
gli abbiamo riservato negli ultimi decenni.
"Siamo alle soglie dell’irreversibile per quanto
riguarda il clima, dunque non servono più mezze misure:
è ora di rivoluzionare le coscienze, l’economia e
l’azione politica", così ha aperto la Conferenza
Internazionale sull’Ambiente il presidente Chirac a
Parigi il 2 febbraio 2007.
Da allora di tempo ne è passato molto ma le azioni concrete, misurabili, gli
obblighi stringenti (e le sanzioni per chi non rispetta gli impegni assunti)
sono mancati! Leggi la cronologia delle
Conferenze sul clima.
Come afferma Al Gore stiamo vivendo in un periodo in cui
dobbiamo svolgere una "
missione generazionale (…)
mettere in disparte le meschinerie e i conflitti della
politica per abbracciare una autentica sfida etica e
spirituale."
I delegati di molte nazioni stanno
partecipando a meeting straordinari sul cambiamento
climatico.
Una soluzione potrebbe essere rappresentata dall’aumento
della produzione di energia mediante fonti rinnovabili e
alternative. Si tratta di energie eco-sostenibili:
energia solare (mediante centrali sia termiche che
fotovoltaiche), eolica, geotermica, idroelettrica,
energia ricavata dalla biomassa e dal biogas ed energia
del moto ondoso e delle maree. In questo modo non solo si riducono le
emissioni di CO2, ma si inizia anche a far fronte al problema dell’esaurimento
del petrolio. Leggi
Enegia alternativa
Lo sviluppo economico non dovrebbe essere la causa
dell’inquinamento, bensì dovrebbe fornire i mezzi
necessari a combatterlo. Purtroppo, però, le cose non
vanno così; esemplare a tal proposito è il caso cinese
di Wu Lihong, un contadino attento alla salute del lago
Tai, definito "
guerriero ambientalista" dal parlamento
cinese e condannato a 3 anni di detenzione, perché
sosteneva che le industrie chimiche della regione
stavano inquinando irreversibilmente uno dei più grandi
laghi della Cina. Ormai la sua acqua, che costituiva la
fonte di approvvigionamento di acqua potabile per oltre
2 milioni di abitanti, ha un colore verde fluorescente e
un cattivo odore. Ma questo sembra passare in secondo
piano per il governo cinese interessato principalmente
alla corsa verso lo sviluppo, per eguagliare le grandi
potenze mondiali.
Per fortuna ogni tanto si legge qualcosa di davvero
incoraggiante che ci fa sognare e, perché no, ci dà la
forza di rimboccarci le maniche e di sperare in un
pianeta più pulito! Cinzia Sasso nel 2009, giornalista di "
La
Repubblica", nel suo articolo "
Viaggio nell’utopia di Güssing, il paese a emissioni zero" ci fece conoscere un
villaggio austriaco di 4000 abitanti, Güssing,
trasformato dall’ingegnere Rheinard Koch in "
un’isola
pulita che produce da sé, con quello che la natura gli
mette a disposizione, tutta l’energia di cui ha
bisogno". Le fonti di energia per Güssing sono il mais,
il sole, i rifiuti, il legno e i grassi vegetali che
riescono a garantire riscaldamento, elettricità, gas e
carburante per le auto. È sorprendente come
quest’economia eco-sostenibile riesca non solo a
soddisfare le necessità del piccolo paesino, ma anche a
vendere alla rete nazionale parte dell’energia
alternativa prodotta. Questo ha fruttato a Güssing una
riduzione del 93% delle emissioni di CO2 negli ultimi
dieci anni, la nascita di nuove aziende e
conseguentemente di molti posti di lavoro e un notevole
incremento del turismo. Insomma, sembra un sogno
diventato realtà!
Güssing è la prova che qualcosa si può fare per cambiare
rotta verso la sopravvivenza del pianeta. I governi
attuali devono impegnarsi sempre di più per ridurre i
danni che stiamo arrecando alla Terra e per lasciare
alle generazioni future un ambiente vivibile.
Più di recente negli Emirati Arabi si è progettata Masdar City che
sarebbe dovuta diventare un centro urbano alimentato quasi esclusivamente grazie
alle fonti rinnovabili: solare ed eolica principalmente (con 1200 pali in fibra
di carbonio, ultra silenziosi). A ciò si doveva aggiungere un impianto di
desalinizzazione dell’acqua (l'area è desertica). I trasporti pubblici
dovevano collegare Masdar City con Abu Dhabi e l’aeroporto tramite un sistema di
ferrovia metropolitana ad alta velocità, mentre i trasporti locali dovevano
essere assiucrati da navette pubbliche e taxi elettrici a guida autonoma a
levitazione magnetica. Troppo futuristico? Probabilmente.
Più concretamente oggi nel mondo esistono un centinaio di città
rinnovabili, ossia realtà che soddisfano oltre il 70% dei loro bisogni
elettrici tramite fonti rinnovabili (sole, vento, biomasse e calore della
terra). Tra le città virtuose, oltre 40 utilizzano il 100% di elettricità verde,
come Basilea in Svizzera - idroelettrico + eolico - e Reykjavík in Islanda
- geotermia + idroelettrico.
Articolo di Sara Colasuonno per Informagiovani Italia aggiornato da C.
Serra
Leggi anche
Sacrifici
per salvare il pianeta
Copyright © Informagiovani-italia.com. La
riproduzione totale o parziale, in qualunque forma, su qualsiasi supporto e con
qualunque mezzo è proibita senza autorizzazione scritta.
Se questa pagina ti è piaciuta e ti è stata utile, per favore prenota con noi un hotel o un ostello ai link che trovi in questa pagina, è un servizio di Booking, non spenderai un euro in più, ma ci aiuterai ad andare avanti, per quanto possiamo e a scrivere e offrire la prossima guida gratuitamente. Oppure se vuoi puoi offrirci un caffè (ma non ci offendiamo se ci offri una pizza :) ) con una piccola donazione:.:
Paypal
☕
Torna su
|