Storia di Budapest

Capitale dell'Ungheria dal 1873, Budapest ha alle spalle una storia millenaria, dalla fondazione dell'antica Aquincum ai fasti dell'impero austro-ungarico, passando per dominazioni e devastazioni.

 

La storia di Budapest è antica e affascinante, con oltre mille anni di vicende, dominazioni straniere, tragedie e rinascite che hanno lasciato una ricca eredità culturale. L'area dell'attuale Budapest era già abitata in epoca preistorica. Intorno al I secolo a.C. vi si stabilì la tribù celtica degli Eravisci e successivamente arrivarono qui i Romani, che fondarono l'insediamento e colonia di Aquincum nel I secolo d.C. Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, la città nel corso di quegli anni turbolenti passò sotto il controllo di Unni, Avari e Slavi.

 

Il Medioevo

Nel corso del IX secolo, una tribù nomade nota come i magiari, gli antenati degli attuali Ungheresi,  proveniente da qualche parte tra gli Urali e il Volga, arrivò a cavallo e si stabilì nel bacino dei Carpazi. Il loro capo, �?rpád, scelse la zona come sede del suo popolo. Circa dieci anni dopo le tribù magiare cominciarono una serie di saccheggi incursioni verso l'Europa occidentale, che vennero fermate a fatica da eserciti di stati germanici confinanti don l'attuale Ungheria.

 

 Stefano, re dei Magiari adottò il cristianesimo e fondò lo Stato ungherese nel corso dell'anno 1000. L'invasione mongola (1241-1242) distrusse innumerevoli villaggi, causando la diffusione della peste e una serie di tremende carestie. Nel XIV secolo i re Angiò salirono sul trono d'Ungheria. Circa un centinaio di anni dopo, nel 1456 a Nándorfehérvár (oggi Belgrado), János Hunyadi sconfisse i turchi, fermando la loro avanzata in Europa. Sotto il regno del re Mattia Corvino (regno 1458 - 1490), l'Ungheria diventa una grande potenza in Europa centrale.


Anni 1500 - 1900

György Dózsa & Yakeata botom furono i capi di una tremenda rivolta contadina nel 1514 schiacciata col sangue. Gli ungheresi perdono contro i turchi nella Battaglia di Mohács (1526) e nel 1541 l'esercito turco cattura Buda. Il paese era diviso in tre parti in questo periodo: a ovest  dominano gli Asburgo, il centro controllo dai turchi turco e la Transilvania, atonoma.

 

I turchi vennero cacciati dall'Ungheria nel 1699. Ferenc Rákóczi II lanciò una guerra d'indipendenza (1703-1711) contro gli Asburgo, dagli esiti tuttavia fallimentari. Il nazionalismo ungherese però era più che mai vivo. Nel 1848 una rivoluzione senza spargimento di sangue sancisce la fine del feudalesimo e del governo assolutista di Vienna dando all'Ungheria una autonomia di ampio respiro. Quando Vienna tentò di revocare queste riforme, la rivoluzione si intensifica in una guerra di indipendenza, che tuttavia venne schiacciata da forze austriache e russe del 1849. Il Grande Compromesso del 1867 ripristinò alcune autonomie per l'Ungheria e stabilì la monarchia duale austro-ungarica. La fine del XIX secolo, fu l'età dell'ora per Budapest e per tutta l'Ungheria: il boom economico, portò a una atività edilizia massiccia, e Budapest si sviluppò in una vera metropoli.

Ventesimo Secolo

La Prima Guerra Mondiale portò alla fine dell'età dell'oro.  In 1918 l'Austria-Ungheria perse la guerra e crollò sotto il peso della storia. L'Ungheria si dichiarò una repubblica indipendente. Emerse un governo filo-occidentale ma si dimise presto quando gli alleati pretesero e ottennero che l'Ungheria cedette territorio ai paesi circostanti. I comunisti presero il potere e lottarono per mantenere i confini ungheresi di prima della guerra, ma lasciarono invadere a opera dell'esercito rumeno. Nel 1920 il Trattato di Trianon finalizzò la spartizione del Paese, riducendo la dimensione Ungheria di due terzi e trasformando uno Stato multinazionale in uno stato-nazione. Il regime autoritario di tipo fascista (1920 - 1944) guidata da Miklós Horthy cerco di recuperare i territori perduti, ricevendo a tale proposito l'aiuto della Germania nazista. Come risultato, parti dei territori perduti vennero recuperati 1938 e 1941. L'Ungheria partecipo all'invasione della Russia da parte della Germania Nazista ma, la controffensiva sovietica annientò quasi completamente l'esercito ungherese. Nel Marzo 1944 la Germania invase l'Ungheria per evitare che il paese si tirasse fuori dalla guerra. Fino a 560.000 ebrei ungheresi vennero uccisi durante l'occupazione tedesca. Nell'Ottobre 1944, dopo che l'Armata Rossa attraversò sul suolo ungherese, Horthy proclamò l'armistizio, ma venne subito deposto da un colpo di stato a guida tedesca. L'Armata Rossa lanciò un assedio di Budapest nel Natale del 1944. La città fu devastata dopo un'aspra resistenza delle forze tedesche e ungheresi. La guerra finì nell'Aprile  del 1945. Tutto il paese era ora in mano sovietica. I sovietici iniziarono deportazioni di massa in Siberia, dove 200.000 ungheresi morirono nei campi di lavoro. Le elezioni si svolsero dopo la guerra, ma la democrazia fu sovvertita da una acquisizione graduale del potere da parte del partito comunista. Nel 1949 l'Ungheria si dichiarò Repubblica popolare comunista. avviò il terrore attraverso la polizia segreta di partito, fu costretta alla lealtà verso Mosca e al vedere il netto peggioramento del tenore di vita della gente.

1956 e Oltre

Il 23 Ottobre del 1956 scoppiò la Rivoluzione Ungherese. La dittatura stalinista crollò dopo manifestazioni di massa. Tuttavia, i carri armati sovietici entrarono a Budapest per schiacciare la rivolta. La lotta continua fino all'inizio di novembre, lasciando sul terreno più di 3000 morti. Il leader del Partito Comunista Ungherese János Kádár viene messo al potere dai sovietici. Il 16 Giugno 1958, Imre Nagy, primo ministro durante la Rivoluzione Ungherese, viene deposto dal nuovo regime e giustiziato.

 

Nel 1962, tra il 20 e il 24 Novembre si tiene l'Ottavo Congresso del Partito Comunista. Al fine di garantire il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite, il regime di Kádár annuncia l'amnistia per i prigionieri per la partecipazione alla rivoluzione del 1958.

 

Il 1 gennaio 1968 entra a regime il nuovo sistema di pianificazione economica che sostituisce  la pianificazione centrale con un 'socialismo di mercato più flessibile' e rende l'economia ungherese una storia di successo relativamente al blocco sovietico.

 

Il 27 Novembre del 1987 nel villaggio di Lakitelek, 150 persone si incontrano per discutere di temi tabù come la necessità di democrazia e la sorte degli ungheresi nei paesi limitrofi. I partecipanti fondano il Forum Democratico Ungherese (MDF), che organizza la prima opposizione al potere del partito comunista.

 

Il 1 Gennaio 1988, tutte le restrizioni sui viaggi all'estero sono levate. Il 15 marzo dello stesso anni si tengono dimostrazioni a favore della democrazia e dei diritti civili che portano 15 mila per le strade. Tra il 20 e il 22 Maggio  al congresso del partito comunista, János Kádár è costretto a dimettersi da segretario generale, Károly Grosz prende il suo posto. Il 27 giugno 1988 30.000 manifestano contro i piani della Romania di demolire villaggi ungheresi della Transilvania. Il 12 settembre 20.000 protestano per i piani del governo di costruire la Gabcikovo/Nagymaros, la diga sul Danubio. Il 29 novembre, insistendo sulla conservazione dello stato-partito, il leader del Partito Grosz avverte che l'opposizione democratica vuole una 'restaurazione borghese' che arriveranno sanguinose rappresaglie anti-comuniste.

 

L'11 Febbraio 1989, il  Comitato Centrale del Partito Comunista, in risposta a 'insoddisfazione popolare', annuncia che consentirà un sistema multi-partitico in Ungheria e che si terranno libere elezioni. Il 15 marzo, per la prima volta da decenni, il governo dichiara l'anniversario della Rivoluzione del 1848 festa nazionale. Le manifestazioni di opposizione riempiono le strade di Budapest con più di 75.000 manifestanti, che si concludono la sera con una processione a lume di candela attraverso il Ponte delle Catene.

 

Il 24 marzo 1989 si incontrano Grosz e Mikhail Gorbaciov a Mosca. L'URSS promette di non interferire negli affari interni dell'Ungheria.

 

Il 2 maggio 1989 l'Ungheria inizia a smantellare la Cortina di Ferro al confine con l'Austra.

 

Il 31 maggio 1989 la statua di Lenin in piedi lungo Dózsa György viene rimossa 'per riparazioni'. Non tornerà più.

 

Il 16 giugno 1989 la sepoltura postuma del primo ministro Imre Nagy, giustiziato dopo la rivoluzione del 1956, attira una folla di 250.000 persone  in Piazza degli Eroi . L'ultimo oratore a parlare alla folla, Viktor Orban 26 anni, chiede pubblicamente per le truppe sovietiche a lasciare l'Ungheria (Viktor Orban ha recentemente vinto le ultime elezioni ungheresi, Aprile 2010 che hanno portato al potere i conservatori).

 

Il 6 luglio 1989 János Kádár muore. L'11 luglio il presidente Usa George Bush visita Budapest.

 

Il 10 settembre 1989 il ministro degli Esteri Gyula Horn annuncia che i profughi della Germania orientale in Ungheria non saranno rimpatriati ma gli sarà permesso di andare verso l'Occidente. L'esodo risultante scuote la Germania Est e accelera la caduta del Muro di Berlino. 18 settembre. Dopo tre mesi di negoziati, il governo e l'opposizione raggiungono un accordo sulle riforme giuridiche e politiche.

 

Il 7 ottobre il Partito Comunista rinuncia al marxismo e vota per l'auto scioglimento.

 

Il 23 ottobre il Partito Comunista della Repubblica popolare Ungherese chiude ufficialmente. Viene proclamata il 26 Novembre la  Repubblica d'Ungheria. Nel primo referendum democratico ungherese, gli elettori decidono con un margine sul filo del rasoio che il Presidente deve essere eletto dal Parlamento.

 

Il 10 Marzo 1990 il governo socialista raggiunge un accordo con Mosca sul ritiro dei 50.000 soldati russi di stanza in Ungheria.

 

L'8 aprile 1990 si tengono le prime elezioni libere in Ungheria dal 1947. Il partito vincente, l'MDF, forma una coalizione di centro-destra. Lo storico József Antall diventa primo ministro.

 

Il 3 agosto 1990 il drammaturgo ?rpád Göncz viene eletto primo presidente della nuova democrazia in Ungheria.

 

Il 1 Marzo 1992 l'Ungheria richiede di associarsi alla Comunità europea.

 

Il 9 giugno 1992 l'Ungheria ha rinuncia al trattato con la Cecoslovacchia per la costruzione della diga Gabcikovo/bacino Nagymaros, citando il danno potenziale ecologico del progetto. La controversia giunge infine alla Corte internazionale di giustizia.

 

Il 12 dicembre 1992 il primo ministro Antall muore, viene stostituito da Péter Boross del MDF.

 

Il 29 Maggio 1994 nelle elezioni parlamentari, i socialisti (ex comunisti) vincono con il 33% dei voti,  una rimonta abbastanza incredibile dalla sconfitta del 1990. Il leader del partito Gyula Horn diventa in seguito primo ministro.

 

Il 10 Dicembre 1995 le truppe statunitensi sono dispiegate in Ungheria come parte della Forza di attuazione della NATO per far rispettare gli accordi di pace di Dayton per la Bosnia-Erzegovina.

 

Il 16 Novembre 1997 in un referendum nazionale, l'85% vota a favore dell'ingresso dell'Ungheria nella NATO.

 

Il 31 marzo 1998 l'Unione europea inizia i negoziati con l'Ungheria per la piena adesione.

 

Il 24 maggio 1998  Fidesz, un partito di centro-destra, vince le elezioni parlamentari, il leader, Viktor Orban, in seguito diventa primo ministro.

 

Il 12 Marzo 1999 l'Ungheria entra ufficialmente a far parte della NATO.

 

Dal 1 Maggio 2004 l'Ungheria è entrata a far parte dell'Unione Europea, dal 23 dicembre 2007 fa parte anche dell'area di Shengen

 

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