VISITARE
GRAZ
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INFORMAZIONI E GUIDA.
La seconda città più grande dell'Austria, appare rilassata e
accogliente. Dall'alto si vedono un mare di tetti rossi e
molto verde, divisi da un fiume stretto ma abbastanza
impetuoso. Qualcuno dice che la vicinanza con l'Italia si
vede nei cortili rinascimentali e nei palazzi barocchi della
città, ma non manca la modernità insieme a una frizzante
scena artistica e una vita notturna vivace e piena di
studenti.
A Graz si fa la
spesa al mercato di Kaiser-Josef-Platz, con il canestro
di vimini sotto il braccio, acquistando i prodotti direttamente
dai contadini che, ogni giorno (tranne la domenica),
arrivano dalle campagne. Seconda in Austria, dopo la
capitale, per popolazione (240 mila abitanti), è chiamata
la "città verde" per i viali e i giardini, ma
anche perché ha ottenuto l'interramento della vicina
autostrada che avrebbe deturpato il paesaggio delle
sue belle colline.
Graz
non è il posto più turistico dell'Austria, ma devo dire subito
una cosa, raramente sono stato così contento di avere visitato
una città. Cercherò di descrivervi quello che abbiamo vissuto
e quella che è stata una vera scoperta per noi, tanto che ci
abbiamo passato più tempo di quanto avevamo inizialmente preventivato.
Siamo arrivati da Vienna in macchina in circa due ore. Se arrivate
dal Brennero ci vogliono circa 5 ore, da Trieste circa 3 ore.
Ci siamo subito sistemati in un comodo appartamento nel cuore
del centro storico (affittato pochi giorni prima su internet) e
abbiamo subito cominciato la nostra esplorazione
Tutto
il centro storico (riservato a pedoni, biciclette e tram dagli
anni Settanta) è dal 1999 Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.
Questo riconoscimento rende omaggio ai tanti palazzi medievali,
rinascimentali, barocchi e jugendstil della riva sinistra del
fiume Mur. Il suo Schlossberg, è un rilievo che
sembra un sasso lanciato in città da un gigante, quasi un faraglione
nel mare, un bellissimo balcone sulla città. Fin dal 1894 la
funicolare dello Schlossberg raggiunge la sommità del
colle. Da fortezza antica a odierno romantico parco è un luogo
imperdibile per una visione d'insieme della città dall'alto.
Per scendere potete azzardare la discesa dei 260 scalini oppure
prendere l'ascensore panoramico.
Graz
non è solo un museo all'aperto, è anche una città industriale
(legata soprattutto all'automobile) e universitaria (frequentata
da 40 mila studenti in tre sedi). Pensate che qui è stata istituita
la prima facoltà in Europa per la musica jazz. Importanti e
numerose le iniziative musicali: Styriarte, il festival
estivo diretto da Nikolaus Harnoncourt, "grazese" doc e pronipote
dell'arciduca Giovanni d'Asburgo; eventi teatrali d'avanguardia
(Steirischeer Herbst, l'autunno stiriano, cui hanno contribuito
Samuel Beckett, Gunter Grass, Allen Ginsberg
e
Jonesco, tra gli altri); manifestazioni letterarie (dagli anni Sessanta
si tiene il Forum Stadtpark che ha consolidato la sua
fama come punto di riferimento per la letteratura di lingua
tedesca).
Graz,
capitale della regione della Stiria, non molto distante
al confine con la Slovenia, è stato un luogo molto importante
strategicamente, soprattutto per la difesa dell'Europa centrale
contro l'impero ottomano. Dal XV secolo, la città fu permanentemente
in armi, coprendo le spalle e rendendo più sicura di fatto
Vienna.
Durante gli ultimi anni dell'impero asburgico, il clima mite,
la fece diventare una scelta popolare per le vacanze dell'aristocrazia
austriaca e per gli ufficiali e funzionari pubblici. Nonostante
sia stata gravemente bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale,
la città vecchia (riconosciuta, come abbiamo detto, Patrimonio
dell'Umanità dall'Unesco)e i quartieri costruiti
nel XIX secolo ad est del centro storico, sono in gran parte
intatti, mentre le zone andate distrutte sono state perfettamente
ricostruite.
Per
visitare il centro della città, siamo partiti dalla piazza principale,
la Hauptplatz, molto bella e con un'atmosfera vitale,
grazie a continuo via vai di persone, al fatto che vi confluiscono
le arterie commerciali e vi siano ogni giorno i banchi del mercato
e l'incessante viavai dei tram. Tra tutti i palazzi che vi si
affacciano, troneggia il municipio del XIX secolo. Oltre a quest'ultimo
ci sono due edifici in particolare che catturano l'attenzione.
Uno è la Gemalte Haus con affreschi in stile greco-romano
di Johann Mayer, una casa importante perché era la sede
degli Asburgo a Graz; l'altro è la Luegg Haus all'angolo
tra Hauptplatz e Sporgasse che risale al XV e XVI secolo ed
è decorato in stile barocco.
Di
particolare interesse sono i ricchi ornamenti in stucco modellati
sulla facciata e le arcate intorno all'edificio.
Al centro della piazza si trova, la fontana con la statua
dell'arciduca Giovanni (1878) che nato a Firenze
parlava principalmente l'italiano, ma che trasferitosi a Vienna
con la famiglia al seguito del padre Leopoldo che era diventato
Imperatore dell'impero Asburgico scelse Graz come sua residenza
(1878) divenne un grande benefattore della città.
Tutt'attorno,
le facciate colorate delle case nascondono vecchi cortili dall'intimo
aspetto medievale, mentre da un lato e dall'altro, si dipana
il reticolo di strade e stradine del quartiere pedonale.
Ed è proprio in una di quelle, che ci siamo diretti subito dopo,
la Herrengasse dove oltre alla bella chiesa
Stadtpfarrkirche, si trovano moltissimi negozi, bar e caffetterie.
Qui si trova anche il centro di informazione turistica dove
recuperare un po' di mappe e deplian. Nelle vicinanze, sulla
stessa strada, si trova il Landhaus, il parlamento della
Stiria, con il suo cortile in stile rinascimentale.
Seguendo
uno degli itinerari sulla mappa presa all'ufficio del turismo
si arriva alla Piazza del Carillon, Glockenspielplatz,
dove si trova ovviamente il famoso Carillon (Glockenspiel)icona della città. Nel frontone di una facciata di un edificio
nella piazza escono due personaggi in variopinti costumi tradizionali
di dimensioni considerevoli, una ragazza e un ragazzo che ballano
tre volte al giorno (alle 11, 15 e alle 18). Le 24 campane del
carillon suonano tre melodie diverse.
Dopo
una pausa per il pranzo ci siamo diretti allo Schlossberg,
il Castello di Graz, la fortezza che domina dall'alto
sulla città, distrutta da Napoleone, dopo un primo tentativo
fallito e dopo Pace di Schönbrunn del 1809. Il generale
corso distrusse quasi tutto a parte la torre dell'orologio
e il campanile. La Torre dell'orologio, in tedesco Uhrturm,
è uno dei simboli della città. Siamo riusciti a salire
in quella che è la maggiore attrazione turistica di Graz,
con la funicolare che, volendo, è compresa nell'abbonamento
giornaliero ai trasporti cittadini. L'inclinazione è del 60% è
fa una certa impressione. Vicino alla Torre si trova un bar
da cui si gode una splendida vista dall'alto. Dopo
aver goduto del panorama e aver fatto una passeggiata
sulla collina scendiamo le scale in uno zigzag digestivo. Per
salire sulla collina potete anche prendere l'ascensore costruito
all'interno della stessa.
Mentre
si scendeva, siamo andati a visitare in cima
ad una scenografica scalinata, la Chiesa di Santa Caterina
e il Mausoleo contenente uno degli Asburgo, l'imperatore
Ferdinando II e sua moglie, Maria Anna di Baviera,
quindi il Duomo di Graz (Domkirche) e il Teatro dell'Opera.
Le vicende connesse all'ascesa al trono imperiale di
Federico II, nativo di Graz, determinarono l'inizio della
Guerra dei Trent'anni.
La visita al mausoleo si può anche evitare se dovete
scegliere con altri luoghi, a causa del suo costo e del poco
che offre al turista per via delle sue dimensioni interne minime.
Ad ogni modo la facciata e la scalinata che portano alla chiesa
sono belle. Il Mausoleo di Fernando II risale al 1614, ed è
costruito in stile manierista rinascimentale da due architetti
italiani: Pietro de Pomis (allievo di Jacopo Tintoretto) e Pietro Valnegro.
La
Cattedrale di San Gilio in stile gotico, risale
naturalmente, al tempo in cui Graz era la capitale imperiale.
Fu Federico III a far costruire il tempio vicino
alla sua residenza, il Burg. Anche questo edificio è cambiato nel corso del tempo, per cui anche se inizialmente
venne costruito in stile gotico, non è difficile trovarci elementi
rinascimentali e anche barocchi, come lo splendido pulpito e
la pala dell'altare maggiore con la Crocifissione di
Konrad Laib. All'esterno della cattedrale potete vedere
un affresco sbiadito, il cosiddetto stile Gottesplagenbild
(Peste di Dio) che risale al 1485. Si riferisce a un anno di
orrori subiti da Graz nel 1480. La città fu colpita da tre piaghe
considerate come punizione di Dio - locuste, la guerra contro
i turchi e la peste. Il dipinto deve essere visto come un appello
a Dio per il perdono e la riconciliazione. Il pittore Thomas
von Villach sistemò la Santissima Trinità, i santi e la
gerarchia degli angeli, nonché le tre piaghe, come un dramma
impressionante che dimostrava l'ira di Dio e la richiesta di
misericordia, il tutto sottolineato da "palloncini" medievali.
Nel
nostro itinerario alla scoperta di Graz, ci siamo poi fermati
ad ammirare uno dei più bei teatri d'opera d'Europa. Leggiamo
dalle didascalie all'interno del teatro e parlando con il personale
all'interno che l'edificio venne costruito dal più famoso duo
di architetti della monarchia austro-ungarica, Ferdinand
Feller e Hermann Hellmer, autori di teatri dell'Opera
in tutto l'impero (ma anche oltre, a Zurigo per esempio). Fu
inaugurato nel settembre del 1899 con il "Guglielmo Tell"
di Schiller e "Lohengrin" di Richard Wagner.
I foyer e l'auditorium ancora oggi godono dello splendore neobarocco
quasi accecante. Un bombardamento durante la Seconda Guerra
Mondiale provocò la demolizione del portico originale e quindi
una forte semplificazione della facciata, ma l'insieme rimane
bellissimo. Un dettaglio interessante: l'auditorium dell'opera
è una rara sintesi tra lo stile italiano e francese in tema
di teatri per l'Opera.
Graz
è stata città europea capitale per la cultura nel 2003 (Bruges
e Salamanca
lo sono state nel 2002). Ponte verso l'Europa orientale (a una
quarantina di chilometri circa si trovano sia il confine con
l'Ungheria sia quello con la Slovenia) la città interpreta l'anima
del Vecchio continente che vuole la piena integrazione con gli
ex Paesi d'oltrecortina. Questo, nonostante tutte le difficoltà con
la crisi dell'immigrazione di questi anni. Sono passati ormai
parecchi anni da quel 2003, però fu per la preparazione a Capitale
Europa della Cultura che la città ha saputo trasformarsi e rigenerarsi.
Ne è un esempio il progetto del designer e artista newyorkese
Vito Acconci che ha ridato nuovo slancio al fiume
Mur con la sua ardita e ormai celeberrima isola artificiale.
Il progetto, realizzato in acciaio lungo 47 metri con curve
e forme contorte che appaiono come una conchiglia semiaperta,
è stato un successo oltre ogni previsione. Panche ondulate blu
formano un anfiteatro per eventi di ogni genere (specialmente
d'estate, ma non solo). Sotto il tetto di vetro a cupola è stata
aperta una caffetteria molto ricercata in blu e bianco che offre
una prospettiva del fiume indimenticabile. L'isola è come un
faro nella notte, con le sue luci color "fiaba". Assolutamente
da non perdere.
Un
altro degli edifici che ha visto la luce nel 2003 è stata la nuova
Kunsthaus, una pinacoteca avveniristica, uno degli edifici
più interessanti che ho mai avuto modo di vedere e che attira
l'attenzione di notte quando escono luci che si muovono lungo
la sua facciata. Il gruppo di architetti che ci ha lavorato
ha utilizzato un linguaggio stilistico innovativo, noto come
architettura "blob" all'interno dell'ambiente storico
della centro cittadino. Il gigantesco edificio affettuosamente
chiamato l'Alieno amichevole dai suoi creatori Colin Fournier
e Peter Cook, si distingue contro il paesaggio e il circostante
tetto barocco con le sue tegole in argilla rossa, ma integra
comunque la facciata di un edifico del 1847. Ha una forma che
sembra "organica" con una pelle composta da pannelli acrilici
blu iridescenti. Alcuni lo troveranno un edificio brutto e altri
lo ameranno e io sono tra questi ultimi.
Poco
fuori dal centro storico siamo andati a vedere un castello gotico
chiamato Schloss Eggenberg molto ben conservato, anch'esso
incluso nel riconoscimento Unesco. Il biglietto d'ingresso era
di 2 € (ma controllate) e ci è stato consegnato un opuscolo con una spiegazione
della storia dell'edificio. Il castello è circondato da giardini
ben curati che sono stati uno spettacolo da vedere. Era una
mattina di un giorno feriale, quindi eravamo praticamente soli
lì intorno, era tutto per noi.
Il castello di Eggenber è un edificio ufficialmente costruito
nel XVII secolo, ma contiene elementi medievali. Fu Balthasar
Eggenberg, che fu il finanziere di Federico III d'Asburgo,
Imperatore del
Sacro
Romano Impero e padre di Massimiliano I, ad
acquistare il terreno su cui all'epoca venne costruita una casa
per la sua nobile famiglia, e negli anni successivi vennero
costruite altre parti come la cappella gotica. L'edificio mutò
aspetto nel corso del tempo fino a ispirarsi al Monastero
dell'Escorial, voluto da un altro Asburgo,
Filippo II, nei dintorni di Madrid.
Con la città che aveva già salutato le luci del tramonto,
con una certa stanchezza nelle gambe e una certa fame, siamo
andati a mangiare in un ristorante greco che sembrava avere
un buon rapporto prezzo qualità. Dopo tanti giorni di cibo austriaco
volevamo cambiare ed effettivamente abbiamo mangiato molto bene
(vedere a tal proposito la pagina
Cosa mangiare a Graz).
Natale
a Graz
Si
vive sempre bene a Graz ed è sempre il momento giusto per
visitarla. Il periodo dell'Avvento, che precede le feste
natalizie, è ideale per chi ama passeggiare fra le vie e i palazzi
innevati del centro storico, illuminati da una tecnologia d'avanguardia
che proietta le decorazioni. È suggestivo più che mai smarrirsi
e ritrovarsi nei mercatini natalizi (accanto alla
Franziskanerkirche, nelle piazze Hauptplatz, Mariahilferplatz,
Faberplatz), sostare ammirati nella corte rinascimentale
ad arcate della Landhaus, fermarsi a guardare il palazzo
della regione, per l'appuntamento annuale con l'effimero capolavoro
di uno scultore d'eccezione: un presepe intagliato in 50 tonnellate
di ghiaccio. Per approfondire leggete la nostra pagina dedicata
al Natale a Graz
Schwarze è un altro grazese doc
Un
fatto curioso. Uno dei cittadini più illustri di sempre di Graz
è Arnold Schwarzenegger, definito da qualche giornale
forse esagerando "l'austriaco più famoso di tutti i tempi,
dopo Mozart". Tutta l'Austria era pazza di Schwarzenegger
e lo seguiva nel suo crescendo di successi: campione mondiale
di body building 13 volte, un record che nessuno ha ancora attaccato,
attore, parente acquisito dei Kennedy, governatore della California.
Graz, la sua città natale, non ha mai lesinato gli onori. "Terminator"
era un marchio che portava turisti in città da tutto il mondo.
Lo stadio era stato battezzato in suo onore. Poi nel 2005 tutto
è improvvisamente cambiato. Come in un film, lo stadio dalla
sera di Natale di
quell'anno
è tornato a essere Stadion Graz-Liebenau. Il sindaco
ha aspettato che calasse la nebbia e tutti i cittadini fossero
chiusi in casa a bere l'ultimo vin caldo, poi ha mandato una
squadra di operai a smontare le ventisette lettere rosse e bianche
dell'ex star di Hollywood. Perché? Perché "Arnie" era
diventato un "Menschentoeter", un ammazza
uomini: aveva rifiutato la grazia a Stanley "Tooki" Williams - ucciso con
una iniezione letale il 13 dicembre. Troppo per la città che
cinque anni prima ha creato il Centro europeo di ricerca
per i diritti dell'uomo e la democrazia.
Allora, perché visitare Graz? Nel 2003 è stata la
capitale della Cultura europea, e ci sono ancora molte
tracce di quegli eventi. Inoltre, il clima è relativamente
mite, l'aria limpida, i colori netti si stagliano nel
cielo. Il suo centro storico è un gioiello nominato dall'Unesco
Patrimonio dell'Umanità, si mangia bene e non è
eccessivamente cara. Graz è una città frizzante e
ricca di stimoli culturali ed artistici ed essendo una città
universitaria ha un calendario fittissimo di appuntamenti e
una vita notturna interessante.
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