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Cosa vedere a Londra
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Battersea Power Station è una monumentale
centrale elettrica in mattoni rossi costruita negli anni '30
sulle rive del Tamigi. Rimasta inattiva per decenni, oggi la
gigantesca struttura industriale è tra le attrattive imperdibili
della zona sud-ovest di Londra.
Abbiamo parlato nelle scorse pagine della
Tate Modern a
Londra,
l'immensa galleria di arte Moderna, gigante felice di Bankside. Parliamo
adesso di un'altra storia, al momento sfortunata, quella di un secondo
gigante di mattoni rossi, Battersea Power Station (vedi
Mappa), non lontano dal
Battersea Park. Quella che possiamo vedere oggi è solo lo
scheletro di quella che fu la più grande centrale elettrica del suo tempo.
La struttura è immensa (il più grande edificio d’Europa in laterizi) e in
larga parte distrutta internamente. |
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L’interno non è visitabile (occasionalmente
vengono organizzate mostre nelle vicinanze); spettacolari inquadrature del
dinosauro abbattuto sono registrabili dalla costa Nord del fiume Tamigi
(stazioni di Pimlico, Chelsea Bridge), viaggiando sul treno da/per la
stazione di Victoria, o camminandoci incontro da sud, dalla stazione di
Vauxhall verso il Wandsworth Borough, il quartiere nel quale è situata. Il principale filo di collegamento fra le due
centrali dismesse è il padre comune: anche Battersea, come Bankside,
fu infatti progettata da Sir Giles Gilbert Scott, con interni e
sculture art decò e una capienza sufficiente ad ospitare la cattedrale di
St.Paul.
Nel 1939 il profilo della centrale di Battersea
era differente da quello attuale: solo una metà, la centrale A, fu costruita
in quegli anni, coi due pinnacoli bianchi delle ciminiere che salivano in
corrispondenza delle estremità dell’edificio.
La seconda centrale, specchio della prima, fu
annessa a quella precedente solo nel 1955, conferendo alla struttura la
monumentale ma armonica sagoma che conserva oggi, tanto cara al popolo di
Londra da essere votata, in un recente sondaggio, il secondo edificio più
amato della città (nel sanno qualcosa i Pink Floyd, che l’hanno scelta
come copertina per il loro album "Animals").
Ma quali sono le vicissitudini che hanno
trascinato questo portentoso edificio verso le condizioni di degrado
attuali? La sezione A fu chiusa nel 1975, dopo trentasei
anni di servizio, seguita dalla centrale B nel 1983. Già nel 1980, però, l’edificio era stato
classificato "Grade II Listed Building", ossia luogo di elevato interesse
storico/artistico, un atto ufficiale che l’ha preservato dai molti
susseguenti tentativi di abbattimento promossi da chi, invece di un opera
d’arte industriale quale è, vedeva nella centrale solo l’inutile carcassa di
un ecomostro. Nel 1984 ai londinesi fu promesso che la stazione
sarebbe presto diventata l’involucro di un parco a tema, ma il progetto
fallì per mancanza di fondi cinque anni più tardi, nel 1989.
Dal 1993 al 2006, la società Parkview
International si fece promotrice di un piano imponente, finalizzato alla
creazione di un centro commerciale con cinema e ristoranti all’intero
dell’edificio, e due hotels, un teatro e strutture abitative nell’area
adiacente. Il progetto era studiato per rivalutare l’intera area, con
interventi previsti anche nell’adiacente stazione di Vauxhall, ma si è
purtroppo protratto in lungaggini fino al novembre del 2006, quando fu
annunciata l’acquisizione del lotto da parte di una nuova società, la Real
Estate Opportunities.
Bankside Power Station e Battersea Power Station: due giganti dalle forme
similari e impressionanti, custodi di storie quasi coincidenti, ma dalle
conclusioni (almeno fino ad oggi) ben diverse. Mentre la prima, il gigante
felice, ha trovato negli interventi di riqualificazione urbana messi
in atto dal governo la sua salvezza e definitiva consacrazione, la seconda,
deficitante della medesima fortuna, ancora aspetta che qualcuno si occupi
del suo futuro, non senza il timore di una demolizione sempre dietro
l’angolo.
Nel novembre 2006, Real Estate Opportunities ha
annunciato l’avvio di un nuovo progetto di riqualificazione, affidato
all’architetto uruguagio Rafael Vinoly; nel febbraio 2007 un’associazione
no-profit locale, Battersea Power Station Company Ltd, ha proposto al
governo di destinare l’edificio al nuovo Istituto per le Tecnologie
Energetiche, impegnato nello studio e nello sviluppo di tecnologie per
combattere i cambiamenti climatici. Sia che il primo o il secondo progetto
vadano in porto, è importante che qualcosa finalmente si stia muovendo: i
primi lavori su ciò che resta della centrale sono previsti per l’inizio del
2008, e il nuovo impulso urbanistico dato dalle Olimpiadi del 2012, proprio
come la nascita del nuovo millennio fu per la sorella di Bankside, potrebbe
costituire un elemento fondamentale perché i programmi non vengano
disattesi. In trepidante attesa, dalle arcate sospese del Chelsea Bridge,
stiamo a guardare.
Le ultime notizie sono del luglio 2012. La ex
centrale termoelettrica è infatti passata sotto il controllo di un consorzio
malese per 400 milioni di sterline e ne investirà 8 miliardi per
trasformarla in un complesso residenziale e commerciale nell'arco di 15 anni
di lavori.
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