Marlene Dietrich, la diva
di Berlino
La grande attrice tedesca
Marlene Dietrich è indubbiamente una delle donne più
belle nella storia del cinema che con i suoi occhi gatto da
gatta, zigomi alti, e alone di riccioli biondi catturò
l'immaginazione del pubblico sia maschile che femminile. Al
tempo stesso seducente e sexy, la Dietrich proiettò una
curiosa androginia scacciando i costumi della società del
tempo, a volte vestendosi da uomo, indossando pantaloni,
giubbotti e cravatte.
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Nata
il 27 dicembre 1901 nel quartiere berlinese di Schöneberg, la
Dietrich crebbe con sua sorella Elisabetth a Berlino e Dressau. Figlia di
Louis, poliziotto, e sua madre Wilhelmina, figlia di un gioielliere. Dopo
aver abbandonato i sogni di diventare violinista dopo un incidente al polso,
si interessò al teatro e alla danza. Questo la portò a una audizione per la
famosa scuola di teatro dell'impresario Max Reinhardt (quello che poi
sarebbe diventato il creatore del
Festival di Salisburgo).
Dopo un primo rifiuto la Dietrich fu accettata. Nel 1922 realizza il suo
primo film,"So Sind die Manner" , ("Il Piccolo Napoleone"),
poi ha un ruolo con William Dieterle nel suo debutto alla regia,"Der
Mensche am Wege" (1923). Fu durante il lavoro su "Tragödie der Liebe"
(1923) che Dietrich incontrò l'attore Rudolf Sieber che sposò nel
corso dell' anno. I due avevano il loro unico figlio, Maria Sieber che nel
1924 - che poi cambiò nome in Maria Riva - nel 1924.
I
quegli anni attirò l'attenzione del regista Josef von Sternberg, che
divenne il suo mentore amante. Fu von Sternberg a introdurre Dietrich
in America con il film "Marocco" (1930), un esordio audace e
piuttosto scandaloso che vedeva l'attrice vestirsi nello smoking di un uomo
e baciare un'altra donna. Continuò a recitare in un certo numero di film di
successo con von Sternberg, tra cui "Shanghai Express" (1932) e "L'imperatrice
Caterina", ("The Scarlett Empress" -1934), prima che i due rompessero il
loro rapporto professionale e personale. Anche se fu una delle attrici più
pagate del suo tempo, Dietrich fece comunque una serie di flop come "Angelo"
(1937) e " L'ultimo
treno da Mosca"
("Knight Without Armor" - 1937). Nel frattempo la Dietrich, si impegnò
attivamente nella vendita di obbligazioni di guerra e di questaccoli per le
truppe durante la seconda guerra mondiale.
Dagli anni '50 la Dietrich apparve sporadicamente sullo schermo, facendo
apparizioni come il cammeo nel film premio Oscar Miglior " In
giro per il mondo in 80 giorni"
(1956) e nella discutibile coproduzione italo-americana "Montecarlo" diretto
e cointerpretato da Vittorio de Sica nel 1957. La Dietrich offrì
anche una bella interpretazione nel film di Billy Wilder "Testimone
d'Accusa"
sempre del 1957, ampiamente considerato uno dei suoi migliori film. Fu
elogiata della critica anche per il suo ruolo nel film
"L'infernale Quinlan"
a fianco di Orson Wells del 1958. Nel frattempo, il regista
Stanley Kramer la ingaggiò per recitare la vedova di un ufficiale
tedesco in un altro superbo dramma
Vincitori e vinti del
1961 (Judgment at Nuremberg). A parte il piccolo ruolo in cui recitava se
stessa nella commedia romantica
Audrey Hepburn, "Insieme
a Parigi" del
1964 (Paris When It Sizzles) la Dietrich non riuscì più ad apparire per
lungo tempo in un film. Questo fino alla sua apparizione nel tedesco
Gigolò
del 1978, che vedeva protagonista la rockstar britannica David Bowie.
Per gran parte degli anni Sessanta e Settanta, la Dietrich si esibì in
concerti in giro per il mondo. Nel 1960, il suo tour in Germania incontrò
qualche critica da parte dei suoi ex connazionali che sentivano che la
Dietrich li aveva tradito durante la guerra. Più tardi nel decennio,
l'attrice godette di una spettacolare fama Broadway e nel 1967 si guadagnò
il Premio Speciale Tony. Lo spettacolo è stato in seguito riproposto per lo
speciale televisivo della CBS del 1973 "Marlene
Dietrich: I Wish You Love".
Fu durante questo periodo che la sua salute cominciò a deteriorarsi,
esacerbata dall'aumento dell'uso di alcol e antidolorifici per alleviare il
dolore causato da un incidente. Nel 1973, la Dietrich subì degli innesti di
pelle dopo essere caduta dal palcoscenico di un teatro di Washington, mentre
l'anno successivo si fratturò la gamba. Nel frattempo, nel 1984,
Maximilian Schell - che recitò con Dietrich in "Vincitori
e vinti" -
realizzò l'affascinante documentario "Marlene", in cui l'attrice rifiutava
di essere fotografata, pur acconsentendo alle interviste registrate. A quel
tempo viveva in un'intimità assoluta nell'appartamento parigino dove morì il
6 maggio 1992 all' età di 90 anni.
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