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blocchi di cemento scuri e enigmatici, ricordano le vittime dell’Olocausto.
Il Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa, ha lo scopo di
fare riflettere, di stimolare una riflessione per non dimenticare mai
l'abominio che è accaduto. E ci riesce.
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La Germania e l'intera umanità non si possono permettere di
far finire nell'oblio gli orrori nazisti accaduti durante la
seconda guerra mondiale. Per questo, proprio nella capitale
tedesca da un più di 10 anni si trova il
Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa (Denkmal für die
ermordeten Juden Europas in tedesco), meglio conosciuto come
museo dell'Olocausto o della Shoah, un campo di 2711 stele
(chiamate così dall'architetto), monoliti in cemento grigio scuro
disposti in file ondulate su 212.000 m²;
progettato e inaugurato nel 2005 da Peter
Eisenmann. Si trova in corrispondenza del luogo dove si trovava il
bunker di Goebbels, il capo della propaganda nazista.
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Nel sotterraneo è situato il
Centro di documentazione degli ebrei morti nella shoah (sempre
con ingresso gratuito). Il memoriale, che evoca sia un
cimitero gigantesco che un labirinto, si trova a metà strada tra
Potsdamer
Platz e la
Porta di Brandeburgo, vale a dire, nel cuore
di Berlino. Nelle vicinanze si trovano anche un centro informazioni e un
memoriale sulla deportazione degli omosessuali. Si presenta sotto forma di
un blocco di cemento trafitto da una finestra obliqua attraverso cui si può
guardare un video con un bacio tra due uomini. Entrambi i memoriali sono un
esempio del grande lavoro sulla memoria collettiva su episodi che devono
essere ricordati per sempre, rinnegando la tentazione dell'oblio.
Il memoriale fu voluto da personalità della democrazia tedesca, tra le quali
Lea Rosh, Willy Brandt, Günter Grass e Christa Wolf ,
poco prima della caduta del Muro di Berlino, tra il 1988 e il 1989, che
sottoscrissero un appello per la realizzazione di un monumento a Berlino che
ricordasse alle future generazioni lo sterminio degli ebrei in Europa. Cinque
anni dopo, nel 1994, vi fu un primo concorso pubblico per la progettazione del
monumento che terminò tuttavia senza una definitiva assegnazione. Fu solo nel
1999 dopo un secondo concorso pubblico che il Parlamento Tedesco, il
Bundesstag, approvò la realizzazione finale del progetto affidato a Eisenman.
I lavori, costati 25 milioni di euro, cominciati nell'aprile del 2003, sono
terminati il 15 aprile del 2004, con l'apertura al pubblico avvenuta un anno
dopo, nel maggio del 2005. Nel luglio del 2009 sono stati aggiunti i monumenti
in memoria di altre vittime delle stragi naziste come quelle dei Rom e degli
omosessuali.
Dall'interno del campo pietrificato ogni passaggio appare come una sorta di
interstizio, spazio che si produce per assenza, per mancanza, come un vuoto che
si apre angosciosamente, ma anche miracolosamente, tra una stele e l'altra, e
che permette di circolare. Questo sarebbe il tempo abitato delle vittime, i
milioni di insepolti, sparsi ne vento, che questo memoriale vuole celebrale.
L'intero monumento ha un significato epocale: è un marca-tempo, e un
marca-spazio, una catacomba a cielo aperto eretta nel cuore dell'Europa, là dove
la civiltà europea, tutta la sua arte, tutta la sua poesia, la sua filosofia
sono collassate insieme quando, in un modo impensabile, hanno potuto generare
due interminabili decenni di nazismo. Monito ai vivi per ricordare quanto
qualsiasi civiltà possa produrre così tanta follia.
Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa a Berlino
Cora-Berliner-Strasse 1, Area Mitte
Trasporti: U2, S1, S2, S26 Stazione Potsdamer Platz
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