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					degli Innocenti a Firenze
 
						
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							L'Ospedale 
							degli Innocenti 
							a Firenze
					
							è un'opera cardine della storia dell'Arte. Si dice 
							infatti che segni l'avvento di una nuova concezione 
							spaziale e urbanistica. È considerato il prototipo 
							dell'architettura rinascimentale fiorentina, una 
							delle prime architetture rinascimentali al mondo, 
							forse la prima in assoluto. 
							Venne progettato nel 1419 da Filippo Brunelleschi 
							e costruito tra il 1421 e il 1424. Si trova  si 
							trova in Piazza della Santissima Annunziata e 
							insieme alla Loggia del Brunelleschi (1419)
					
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								 Ma 
					non solo alla Storia dell'Arte è legato questo edificio 
					magnifico. L'Italia del Rinascimento era il faro 
					dell'Umanità nella ricerca del progresso umano e nel 1419, a 
					Firenze si costruisce, per la prima volta in Europa e nel 
					mondo, grazie a due istituzioni che oggi chiameremo 
					"illuminate" come la corporazione dei setaioli (Arte 
					della Seta) e le stesse autorità cittadine un 
					edificio che non fosse solo un ospedale, ma un luogo di vita 
					e di ricovero, uno spazio pensato e realizzato espressamente 
					per i bambini.  I numerosi bambini abbandonati o 
					appartenenti a famiglie disagiate a Firenze si chiamavano 
					semplicemente gli "innocenti". Fino a quel momento 
					l’assistenza all’infanzia abbandonata veniva svolta in 
					conventi, in sedi religiose, oppure in ospedali dedicati 
					alla cura dei malati. Questa è la prima volta che si 
					realizza una struttura pensata appositamente per questa 
					funzione e la cui matrice è civile e non religiosa. Luoghi 
					che comunque, anche se "benedetti da Dio", davano a chi ne 
					aveva necessità, un senso di assoluta vergogna. 
					  
					Ma nell'edificio del Brunelleschi, già all'opera nella 
					stesso periodo con un'altra costruzione "impossibile" e 
					rivoluzionaria, la Cupola della 
					
					Cattedrale di Santa Maria 
					del Fiore, la "rivoluzione" era il senso di benvenuto che un 
					edificio poteva finalmente dare a chi si accingeva a 
					varcarlo. I genitori che portavano 
					qui un bambino avvertivano che lo potevano fare 
					pubblicamente, senza vergogna appunto. Qui non c'era la 
					"ruota" dove depositare anonimamente un bimbo non voluto per 
					diversi motivi, quasi sempre, onore o povertà. Questo 
					fabbricato luminoso prometteva un futuro migliore a chi era 
					destinato ad abitarlo. Non era un ricovero per piccoli 
					mendicanti sfruttati che rientravano, dopo aver giravano la 
					città a strappare elemosine, in attesa di essere "venduti" a 
					artigiani o contadini per fare i lavori più umili e pesanti. 
					Era all'epoca, un'oasi nel deserto che trasmetteva, invece, 
					il senso di un luogo protetto, dove una grande e ricca città 
					assicurava un'adeguata preparazione alla vita ai suoi 
					cittadini più deboli e sfortunati. Brunelleschi riuscì a 
					creare una sorta di rappresentazione architettonica della 
					solidarietà. 
					  
					
								Originale di questo edificio 
					è soprattutto la creazione del loggiato che limita in basso 
					un edificio a pianta rigorosamente simmetrica, con un 
					cortile quadrato cinto da doppio portico.
					Il loggiato si apre in nove archi sobriamente 
					sagomati (il numero è stato successivamente aumentato) che 
					poggiano su esili colonne con capitelli corinzi; la classica 
					eleganza della costruzione, richiamante modi del romanico 
					fiorentino, è ulteriormente raggentilita dai dieci tondi in 
					terracotta invetriata che Andrea della Robbia pose 
					negli spicchi tra arco e arco, raffigurando in ciascuno di 
					essi un bambino in fasce (allusione alla destinazione 
					dell'ospedale, che fu fondato per accoglierei trovatelli). 
					Sopra questa base, il secondo ordine è formato da un 
					prospetto liscio, dove prendono valore le finestre con 
					frontoni, i quali, al pari della trabeazione, si ispirano al 
					Battistero di San Giovanni.  
					  
					Un 
					edificio unico nel suo genere 
					  
					
								 L'Ospedale degli Innocenti 
					insomma fu prima istituzione di questo 
					genere in Europa (1419),  ideata per curare e allevare 
					i bambini orfani o abbandonati e per cercare di dare loro un 
					mestiere. Lo "Spedale" fu edificato durante il periodo della 
					Repubblica fiorentina per volontà dell'Arte della Seta, 
					che lo finanziò interamente, e  lo affidarono a Filippo 
					Brunelleschi, che qui realizzò in un esempio armonico e 
					razionale di architettura ospedaliera nell'insieme di 
					chiostri, portici, refettori, dormitori, infermerie e asilo. 
					In questo progetto, il architetto fiorentino mirò 
					prevalentemente all'aspetto della funzionalità, usando uno 
					dei primi esempi di architettura modulare, che tuttavia 
					nell'estetica rinascimentale non poteva che risultare 
					piacevole, data la costante ricerca equilibrio e di armonia 
					geometrica. Il chiostro vede infatti una precisa equivalenza 
					fra la corda dell'arco, l'altezza delle colonne e la 
					profondità del portico, un’uguaglianza fra le tre dimensioni 
					che crea per ogni campata un modulo spaziale cubico, 
					geometricamente perfetto, la cui ritmica successione genera 
					una cristallina purezza d'insieme piacevole allo sguardo. 
					Nel loggiato del Brunelleschi, sopra il portico si trova un 
					piccolo museo dove si trovano affreschi staccati e opere di
					
						
						Sandro Botticelli, Luca della Robbia, Piero 
					di Cosimo e vi si ammira la bella Adorazione dei pastori 
					di Domenico Ghirlandaio, maestro di 
						
						Michelangelo. 
					Tuttora, l'Ospedale degli Innocenti, nella sua tradizione di 
					assistenza all'infanzia, ospita due asili nido, una scuola 
					materna, tre case famiglia destinate all'accoglienza di 
					bambini in affido familiare e madri in difficoltà, ed alcuni 
					uffici di ricerca dell'Unicef. Inoltre, con la legge 451/97, 
					l'Istituto è divenuto Centro nazionale di documentazione e 
					analisi sull'infanzia e l'adolescenza, punto di riferimento 
					nazionale ed europeo per la promozione della cura dei 
					diritti dell'infanzia.
 
					  
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