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Siviglia: cosa vedere
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Alcázar di Siviglia
   
La
residenza reale dell'Alcázar, con i
suoi palazzi, i suoi patii, le sue stanze mudéjar e i suoi
giardini, è semplicemente una meraviglia. Una fortezza
monumento che racchiude gran parte della storia della città.
Dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, è - con la
cattedrale - il monumento di
Siviglia da non perdere con nessun
tipo di scusa.
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Il
sito della fortezza era già noto ai Romani. Il Real Alcazar era in
precedenza la fortezza medievale dei
governanti moreschi costruita nel 712. Nel XII secolo, l'Alcazar fu governato dal leggendario
sovrano e poeta moresco al-Mutamid. In seguito
fu la residenza dei re cristiani che entrarono vittoriosi
in città al termine della Reconquista. Il Real Alcazar
(Palazzo Reale) è il luogo dove, tradizionalmente dopo la Riconquista, i re di
Spagna risiedevano quando erano Siviglia. Il complesso attuale è stato costruito
gradualmente, con ogni sovrano che aggiunse il proprio tocco.

Arrivando da Plaza del Triunfo, si attraversa il
formidabile recinto della Puerta del León (Porta del Leone). Il leone,
immortalato dagli azulejos, simboleggiava la vittoria della Reconquista (per un
breve periodo, questa porta fu infatti difesa da un vero leone).
Un tempo nel luogo esatto oggi occupato dal
Reales Alcázar de Sevilla si trovava il palazzo chiamato
Al-Muwarak, costruito dagli Almohadi, dinastia berbera che
governò la Spagna musulmana tra il 1147 ed il 1269. I mori conquistarono
l'Andalusia
diversi secoli prima, nel VIII, a seguito dell'entrata nei
territori berberi del nord-ovest dell'Africa del
califfato di Damasco. Il primo a mettere piede sul territorio iberico fu
il berbero Tariq, capo di un esercito di 7000 uomini, e da allora per
quasi otto secoli l'Andalusia musulmana (Al-Andalus) fu teatro di una
straordinaria coabitazione, in particolare architettonica ed artistica, tra il
mondo islamico e di quello cristiano.
Dopo
la riconquista cristiana nel 1360, gli architetti moreschi, sudditi ora di
regnanti cristiani, crearono gli edifici
in
stile Mudéjar per il re Pietro il Crudele. L'arte
ispano-moresca è probabilmente la più rappresentativa della cultura
plurisecolare dell'Andalusia.
Il Palazzo di Pietro il Crudele, uno degli edifici più importanti dell'Alcázar,
fu restaurato da Carlo V e Filippo IV. Nel XIV secolo
Pietro I di Castiglia detto il Giustiziere, o il Crudele (a seconda che
si fosse un suo sostenitore o meno), trasformò l'originario palazzo nel gioiello
architettonico che si può ammirare oggi, la più antica residenza reale ancora in
uso. Lo stile dell'architettura Mudéjar, frutto di
fusione tra arte islamica e occidentale, è fedele alla tradizione musulmana
nei materiali, nelle tecniche di costruzione, nelle decorazioni e negli
stessi abili costruttori. Tra le miriadi di sale, giardini e cortili,
fontane di straordinaria raffinatezza artistica, si ha modo in particolare
di apprezzare il Salone degli Ambasciatori, con la sua cupola in
legno di cedro intagliato e dorato del XV secolo, il Patio de las Doncellas
ovvero il Cortile delle Damigelle (probabilmente il più
rappresentativo dell'intera struttura), fu congegnato dai migliori
artigiani di
Granada in un armonioso rettangolo incorniciato da una doppia fila di
colonne di marmo e tutta la serie di arcate erette
secondo il consueto disegno stilistico musulmano.
Le signore, principesse di sangue, si alzavano in piedi al piano superiore per
seguire le cerimonie che si svolgevano nel cortile. Merita una visita anche l'Embajadores
Salón . Se le opere furono inizialmente eseguite da artigiani moreschi che
portarono tutta la fantasia mudéjar, in particolare nelle sontuose decorazioni
azulejos, le creazioni successive mutuarono piuttosto dall'Europa e dalle
Fiandre (il Salón de los Tapices, cioè delle tapezzerie, con i suoi arazzi nei
saloni di Carlo V, del XVI secolo, molto ben decorato, merita di essere visto).
La Sala degli Ammiragli fu teatro di importanti decisioni di esplorazione
nel Nuovo Mondo, tra cui il viaggio di Fernando Magellano.
I giardini dell'Alcazar
sono parte integrante del complesso,
preceduti da splendidi corridoi a
patio finemente adornati. Colpiscono in particolare i Saloni di Carlo V,
decorati con azulejos del Cinquecento e con una collezione di
arazzi fiamminghi che ritraggono la vita dell'imperatore asburgico e la sua
conquista di Tunisi nel 1535. Da visitare anche la Casa de
Contratación costruita per promuovere il commercio con le Americhe
appena scoperte (di cui la Spagna ebbe il monopolio) e gli studi geo-navali
nei mari al di là dell'Atlantico (Amerigo Vespucci divenne primo
direttore dell'allora Scuola di Navigazione nel 1508).
I visitatori entrano nel palazzo attraverso la Puerta Principal che
conduce al Patio de las Doncellas un elegante cortile è stato costruito
tra il 1369 e il 1379 ed esemplifica l'architettura islamica con una magnifica
archi che caratterizzano il lavoro arabesco aperto sopra 52 colonne di marmo. La
più antica delle stanze, la Sala de los Embajadores (Sala degli
Ambasciatori) possiede uno splendido soffitto a cupola stalattitica con fregi
decorativi e iscrizioni in caratteri arabi. Vicino al Patio del Leon si trova la
Sala de Audiencias, una delle sale più riccamente decorate nel Palazzo
con il soffitto in legno finemente intagliato.
Durante
la vostra visita all'Alcázar tenetevi un po' di tempo per per esplorare i
meravigliosi giardini, curatissimi e pieni di palme a foglia verde, alberi di arancio
dolce e rose colorate. In tipico stile andaluso, i cortili, le piscine
decorative e le fontane danno al tutto un tocco davvero
suggestivo. Di fronte al Alcázar si trova la Casa Lonja, che ospita un
altro patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, l'Archivio
delle Indie, un enorme
e importantissimo archivio di documenti del periodo coloniale spagnolo.
Alcázar di Siviglia
Plaza del Triunfo
Area: centro storico (Barrio de Santa Cruz)
Tel: +34 95 450 23 23
Siviglia
Note: Patrimonio UNESCO 1987
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