Dintorni di Siviglia
I dintorni di Siviglia sono come delle perle custodite
in uno scrigno di tesori tutto da scoprire. Uno scrigno ricchissimo di
storia, monumenti architettonici e tradizioni locali. Tantissime le
località, gli angoli del territorio e il valore culturale che questa
parte di
Andalusia
ha da offrire. Pronunciare il nome delle città e dei villaggi ha un
effetto tutto suo, che sembra rimandare ad antichi suoni.
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Suoni del
flamenco
forse o quelli che si sentono, quasi solo come percepiti, dalle antiche
nenie in preghiera; musicalità che aleggiano nell'aria e che
accompagnano il cammino, e il pensiero, del viaggiatore consapevole di
ciò che c'è oltre la città
Siviglia. E c'è tanto da vedere nel territorio come questo, che arriva
fino al mare e fino all'immensa Sierra Morena, di cui ne è solo
una parte, e che si spande in un entroterra di antiche tradizioni. I
dintorni di Siviglia sono interessanti altrettanto quanto la città e
valgono la pena di una visita approfondita, diventando punto di partenza
ideale per esplorare tutta la regione e con il tutto facilmente
raggiungibile in un giorno o poco di più, per qualche località più
remota.
Ecco cosa vi suggeriamo per i "Viajes cortos desde Sevilla":
Alcala de Guadaira
Alcalá de Guadaíra è una cittadina di 75 mila abitanti
dell'hinterland di Siviglia, da cui dista circa 20 km. Era un tempo
chiamata Alcalá de los Panaderos, da 'panaderos' - panificatori,
per via dei numerosi mulini e per la farina prodotta, era infatti il
maggiore fornitore di pane di Siviglia. É bagnata dal fiume
Guadaira (río Guadaíra) ed è dominata dai resti di un
castello del XII secolo. Come tutto il territorio di cui è parte, ha
una lunga storia moresca e come per altre località spagnole, il castello
ha dato origine al nome: dall'arabo Al Kalat che significa castello,
completato poi dal nome del fiume...Continua a leggere su
Alcala de Guadaira.
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Arcors de la Frontera
A circa 86 km a sud di
Siviglia
troviamo uno dei villaggi più belli dell'Andalusia
dichiarato monumento nazionale storico-artistico nel 1962 per
l'eccezionale architettura: Arcos de la Frontera, municipalità
che per la precisione appartiene alla provincia di
Cadice e al territorio della Sierra de Cádiz comarca, sviluppatosi
sulle sponde del fiume Guadalete, che scorre intorno a tre lati
della città. É uno dei più rappresentativi dei villaggi bianchi
dell'Andalusia (pueblos blancos, così chiamati
localmente)...Continua a leggere su
Arcos de la Frontera.
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Benaocaz
Antico villaggio moresco di circa 700 abitanti, parte dei
cosiddetti villaggi 'pueblo blanco' (paesi bianchi). Si
trova in
Andalusia,
nel Parque Natural de Grazalema, provincia Cadice, e dista circa 115 km da
Siviglia.
Il paesaggio montano è molto suggestivo, con le case tipicamente
arroccate su un'altura, e tutte di colore bianco, per via della calce
usata a 'intimorire' i caldi raggi del sole estivo. La parte più antica,
il Barrio Nazarí, risale all'VIII secolo ed ha un tipico aspetto
moresco (il nome della località deriva dalla famiglia araba Ocaz,
mentre Ben significa "figlio di"), con il labirinto di strade strette e
tortuose e le scalinate. Si visitino in particolare il castello di
Aznalmara costruito (XIII secolo), l'Eremo di San Blas, l'Eremo
del Calvario e la chiesa parrocchiale di San Pedro Apóstol e
pure l'Ecomuseo Histórico de Benaocaz. Il villaggio dista una
quarantina di chilometri da Arcos de la Frontera e di conseguenza dalla
antica Ruta de Plata. Nelle vicinanza si trovano i resti del
Castillo de Tavizna (sulla strada Ubrique-El Bosque) e Grotte
dell'Età Neolitica.
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Cantillana
Cantillana è una piccola cittadina dell'Andalusia,
di circa 10.645 abitanti, situata presso il fiume Viar, non
lontano dalla confluenza nel Guadalquivir, e a soli 31 km da
Siviglia.
La si visita in particolare per una festa popolare l'8 settembre, la
Fiesta de la Divina Pastora, molto rinomata tra i locali ma anche
tra i turisti. La cittadina ha origini antiche, secondo gli archeologici
arrivano fino al tempo della pietra. I Romani si stanziarono in zona
fondando Naeva, un insediamento mercantile che sfruttava
le acque del fiume. Vi si stabilirono più tardi gli Arabi, che
circondarono di mura la città e che successivamente fu conquistata da
Fernando III nel 1247. Divenne ben presto parte dell'Arcivescovado
di Siviglia, dopo che qualche anno prima fu concessa all'Ordine
di Santiago. Qualche secolo dopo divenne residenza estiva dei reali
spagnoli, vi abitarono da re Fernando IV El Emplazado, a Don
Pedro I di Castiglia detto El Cruel, e secoli dopo, i re
cattolici e in particolare la regina Isabella (nel 1478).
Economicamente la cittadina si sviluppa in particolare durante il XIX
secolo, grazie alle vicine miniere di Almadén de la Plata, e
all'estrazione del carbone nelle miniere di Villanueva e del
ferro di El Pedroso.
Nella località si possono visitare alcuni monumenti storici
interessanti, oltre alle piazze tipicamente andaluse: Plaza del Caño,
Plaza del Llano, Plaza de la Alameda (da preferire per
prendere il fresco durante le calde giornate estive). Si segnalano in
particolare, la Iglesia Parroquial de Nuestra Señora de la Asunción
(1555); la Ermita de San Bartolomé (XIV e XVIII secolo); la
Iglesia del Dulce Nombre de Jesús y Santa Misericordia (del XIV
secolo), un tempo una moschea ed ora sede della Confraternita di San
Benito Abad; la Ermita de Nuestra Señora de la Soledad (XVIII
secolo); la Ermita Santuario de la Divina Pastora (1956), su
progetto in stile andaluso di Aurelio Gómez Millán; l'Hospital
de los Santos (XV secolo), in stile gotico-mudejar e oggi una sala
espositiva; la Torre del Reloj (torre dell'orologio) del XII
secolo; la Plaza de Toros (1905, una delle più antiche della
provincia di Siviglia); i esti delle mura di Cantillana (XIV
secolo), in Calle Chito. Da non perdere, quando in visita, la cucina
locale, a base di carciofi e arance.
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Carmona
Un borgo di circa 28 mila abitanti che conserva una tipica
architettura moresca, situato ad un'altitudine di oltre 400 metri. Si
distingue per l'alto campanile della Iglesia de San Petro (la
Giraldina, per distinguerlo dalla
Giralda di
Siviglia), in stile mudéjar e rimaneggiata in stile
barocco; dalle case a schiera rinascimentali; da una grande necropoli
romana ai margini della città, scoperta nel XIX secolo. Sono da visitare
i resti dell'Alcazar del Rey Don Petro (che fu residenza di re
Taifa), l'Alcazar Puerta de Sevilla, originariamente una fortezza
cartaginese e romana e quindi ampliato dai Mori (oggi ospita la sede del
centro turistico di Carmona); la Muralla romana, i resti di mura
romane che circondano la città per un perimetro di 3,6 km e di cui è
parte la Puerta de Sevilla, insieme alle altre Puerta de la
Sedía, Puerta de Córdoba e Puerta de Morón; la
chiesa di de Santa María de la Asunción (in stile gotico e datata
XVI secolo); il Convento de la Concepción (originariamente
costruito nel XVI secolo e poi rimaneggiato in stile barocco); la
Casa Palacio del Marqués de las Torres (1755), costruito in un
tipico esempio di architettura sivigliana; la Necropoli di Carmona
(e adicente museo archeologico) sono ugualmente da non perdere: la prima
è datata I secolo d.C. e si caratterizza per gli affreschi interni di
numerose tombe. Sono infine da vedere anche la Casa Palacio de los
Rueda, di chiare influenze italiane; la Ermita de San Antón,
una cappella in stile Mudéjar, e tanto di più. Si apprezzi la località
in particolare durante le sue festività più interessanti: il
Carnevales (febbraio), la Settimana Santa (Pasqua), Las
Mayas (1 maggio), La Feria (maggio), la Romeria
(settembre) e la Festa della Nuestra Seňora de Gracia
(settembre).
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Castilblanco de los
Arroyos
Castilblanco de los Arroyos rimane una delle località
di maggiore interesse dei dintorni di
Siviglia.
Ha circa 5000 abitanti ed è situata lungo l'antica strada romana Ruta
de Plata, a metà strada tra Siviglia, da cui dista circa 44 km a
nord, e
Cordova,
nella Sierra de Pedroso, e storicamente è risultata una tappa
importante anche per i pellegrini diretti a
Santiago de
Compostela.
Resti archeologici suggeriscono il passaggio di numerosi
insediamenti, nonostante la sua origine medievale e le tracce romane ben
visibili nella zona, mentre i resti del castello e della torre
testimoniano il periodo dei Mori, a cui sopraggiusero nel XIII
secolo gli spagnoli di Fernando III di Castiglia. Nel Seicento
Miguel de Cervantes, soggiornò a Castilblanco e citò la città in uno
dei suoi romanzi, 'Las Dos Doncellas' (1613); non è l'unico caso
letterario, vi fu anche quello, decenni dopo, di Angel Sánchez Ribero
e il suo Viaje de Cosme Médicis per Spagna e Portogallo.
In città si ammirano alcuni monumenti d'interesse storico e
architettonico: la Iglesia Parroquial del Divino Salvador (XVI
e il XVII secolo) in stile mudéjar; la Casa de la Sierra e oggi
sede del Museo Etnológico Municipal (1923); il Teatro
Municipal "Miguel Fisac" (2003), in stile moderno; Monumento a
Cervantes - Las Dos Doncellas, realizzato da Manuel Castaño Beza,
in commemorazione dello scrittore e del libro dedicato a Castilblanco;
Monumento al Cantero (1986), realizzato da un artista locale,
Juan Carrero; il Monumento al Palmero, in memoria dei
lavoratori impiegati nei palmeti nella metà del secolo scorso; la
Ermita de San Benito Abad (XV secolo), santuario oggetto di un
pellegrinaggio in agosto e situato lungo il Camino de San Benito,
12 km a nord-est di Castilblanco de los Arroyos, vicino a Pantano de
los Melonares; la Ermita de Nuestra Señora de Escardiel (XIII
secolo); l'Encinar de Escardiel, un parco naturale situato a 2,5
km da Castilblanco de los Arroyos.
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Cazalla de la Sierra
piccola cittadina di poco più di 5000 abitanti della provincia
di Siviglia, situata ai piedi della Sierra Norte de Sevilla e
parte della Sierra Morena. La si trova proprio al confine tra la
regione dell'Andalusia
e le regioni dell'Estremadura e Castilla-La Mancha,
posizionata su un'altura di quasi 600 metri s.l.m. e a circa 90 km da
Siviglia.
Viene considerata la più attraente dei villaggi della Sierra, un
guazzabuglio di case imbiancate a calce e circondata da una grande
chiesa ed è una delle località situate lungo la Ruta de la Plata
spagnola, una via di antiche origini romane.
Al suo interno e nei suoi dintorni ci sono interessanti
monumenti da visitare: la Iglesia Parroquial de Nuestra Señora de
Consolación (origine anno 1350), edificio tra i più importanti della
regione di Siviglia e un tempo affiancata ad antiche mura arabe; il
Convento de Madre de Dios (XVI - XVIII secolo); in località
Constantina troviamo il Monasterio de la Cartuja de la Inmaculada
Concepción (1483) con adiacente Cappella del Sacramento, nel
cui interno si trovano tracce di affreschi del XVIII secolo (si apprezza
in particolare la parte che circonda il monastero, frutto di un restauro
privato con tanto di orto, frantoio e laghetto); il Convento de San
Francisco (anno 1493) fondato da Don Diego de Torres,
letterato e professore di
Salamanca,
e finanziato dal popolo attraverso l'elemosina (attualmente, il suo
interno contiene il Mercato de Abastos); il Monastero de Santa
Clara (1569), attualmente una scuola; l'Ermita de Nuestra Señora
del Carmen e relativa cappella di San Ginés, in stile
mudéjar ( XVIII secolo).
Non si perda la visita al Convento de San Agustín (anno
1588) e relativo Eremo Nuestra Señora de la Soledad,
successivamente sede di una fabbrica di liquori all'anice
(attualmente ospita il Municipio); la Iglesia de San Benito (XV
secolo), utilizzata spesso come punto di ristoro per i pellegrini
diretti a Santiago
de Compostela e oggi sede di un albergo-ristorante; l'Ermita
de Nuestra Señora del Monte (XVIII secolo), situato a 4 km da
Cazalla de la Sierra; le Cuevas de Santiago, un complesso di
grotte sotterranee con numerosi resti preistorici risalenti a 3.500 a.C.,
situate lungo la strada SE-176. La zona è interessante anche per altri
villaggi che si trovano lungo la Ruta de la Plata come El Garrobo
, El Madroño ed El Castillo de las Guardas.
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