Storia di Siviglia
Il periodo storico in cui
Siviglia raggiunse il massimo splendore fu quello immediatamente
successivo alla scoperta dell'America, quando in città confluirono le enormi
ricchezze provenienti dalla colonie americane. Le immense risorse fecero di
Siviglia la città più ricca e cosmopolita della Spagna, e della
Spagna il paese più potente d'Europa. Nel secolo d'oro, il Siglo de Oro,
a Siviglia fu fondata l'Università e la città arrivò a contare circa 150
mila abitanti. Ma andiamo con ordine, iniziando dalle origini della città.
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La leggenda vuole che Siviglia sia stata
fondata da Ercole, così come è scritto su una delle porte d'ingresso alla
città: "Ercole mi edificò, Cesare mi cinse di mura e il re santo mi
conquistò". In realtà la fondazione del primo nucleo urbano, chiamato
prima Italica e poi Julia Romula Hispalis, si deve a Giulio Cesare
che, nel 45 a.C., innalzò a provincia romana un piccolo insediamento sulle
rive del fiume
Guadalquivir. Qui nel 206 a.C. venne combattuta anche
una famosa battaglia tra i Romani e i Cartaginesi, ad Alcalá del Fiume,
nelle vicinanze di Siviglia. I resti di Italica si possono visitare e si
trovano a 10 km da dalla città.
La Siviglia romana si sviluppò
rapidamente e tra le tante costruzioni di rilievo che ne facevano parte
c'era un anfiteatro con una capacità di 25.000 persone. La città può essere
elencata come una delle più importanti della storia romana, se non altro
perché fu luogo di nascita di due imperatori romani, Traiano e
Adriano (si possono trovare ancora oggi incredibili reperti del periodo
romano a
Italica). Nell'anno 49 a.C. Giulio Cesare cambiò il nome della città in
Híspalis, che in seguito si ingrandì fino ad arrivare al punto di
urbanizzazione attuale. Entro la fine del IV secolo, Siviglia divenne una
delle città più importanti della penisola iberica. Con il crollo dell'impero
romano subì, come il resto d'Europa, le invasioni barbariche, prima i
Vandali e poi i Visigoti, questi ultimi convertiti al cristianesimo dai
sacerdoti San Leandro e San Isidoro.
Nel 411 che la
provincia romana di Baetis,
che includeva le odierne regioni di
Andalusia
e
Murcia,
fu
conquistata dai Vandali
di Gunderico
(secondo la legenda costui fu ucciso da un fulmine mentre stava per
profanare la Basilica contenente i resti di San Vincenzo). I vandali,
guidati dal figlio di Gunderico,
Genserico,
lasciarono la Spagna nel 429 d.C, dirigendosi verso l'attuale Tunisia alla
ricerca di nuove conquiste. Seguirono i Visigoti; nello stesso periodo l'imperatore Giustiniano
(527-565 d.C.) saliva al trono a Costantinopoli. I Visigoti avrebbero
controllato quasi tutta la penisola Iberica fino al VIII secolo, eleggendo a
capitale
Toledo
e contrastati per un breve periodo solo dalla presenza bizantina nelle coste
del Mediteranno. Durante il regno di
Amalrico
e successivamente di Teudis
e quindi di Teudiselo,
Siviglia venne scelta come capitale. Quest'ultimo re fu ucciso durante un
banchetto offerto dai nobili di Siviglia, episodio conosciuto come
Cena delle Candele
(anno 549). Nella
seconda metà del VI secolo la Hispalis romana era conosciuta semplicemente
con il nome di Spali.
Al regno di Teudiselo, seguì quello di
Agila,
che diventò re in un periodo di conflitti interni al regno. Nel frattempo
l'imperatore bizantino
Giustiniano
organizzava la
riconquistare di tutta la Spagna.
I musulmani
provenienti dal Nord Africa (i
Mori)
assalirono la Spagna nel 711, ponendo fine al regno dei Visigoti nella
penisola iberica. Hispali venne ribattezzata
Isbilya
(da cui deriva poi il nome Siviglia) e fu una delle prime città a cadere
sotto il loro dominio. Dopo l'invasione
musulmana
della Spagna, Siviglia divenne insieme a
Cordova
una delle più importanti città dell'Europa occidentale. A metà del XII
secolo vennero costruite imponenti opere architettoniche, compresa la
Moschea Maggiore, il cui minareto (La
Giralda)
costituisce oggi il simbolo maggiore della città. Vi furono diverse altre
costruzioni in questo periodo: la
Torre dell'Oro,
la Torre de Plata,
la Casa de Pilatos,
il Patio de los Naranjos,
la zona di Triana,
le mura della Macarena
e l'Alcázar.
Più tardi, dopo la Riconquista
cristiana,
i mudéjares,
i musulmani rimasti a vivere nella regione, usarono le proprie conoscenze
artistiche per creare splendidi edifici in
stile moresco.
Siviglia è immersa nell'arte mudéjar, in particolare con uno dei più grandi
esempi rimasti a noi: il Palazzo
Pedro I,
parte dei Real Alcázares
(l'Alcazar
di Siviglia),
dal 1987 diventato patrimonio UNESCO.
Lo
stile Mudejar
ha incorporato elementi architettonici di ispirazione araba in un periodo
artistico e religioso di tipo cristiano-cattolico. Uno stile unico, rimasto
circoscritto alla penisola iberica. Sono varie le chiese in stile Mudéjar
che risalgono a questa epoca, comprese la
Chiesa di San Marcos,
la chiesa di Santa Catalina
e la
chiesa di San Pedro.
Ai mudejares fu inizialmente permesso di mantenere la propria cultura, la
propria lingua e la propria religione in base al
Trattato di Purchena
del 1489. Sulla spinta
di pressioni religiose da parte del clero cattolico, tuttavia, entro la fine
del XV secolo, i mudejares furono costretti a convertirsi al Cristianesimo e
a parlare lo spagnolo. Finita la
tolleranza e la pacifica convivenza, da questo momento i
mudéjares
vennero
chiamati Moriscos
(consigliamo a questo
proposito la lettura del romanzo storico
La mano di Fatima
di
Idelfonso Marcones).
La civiltà araba diede un impulso determinante alla città.
Il regno di Al Andalus
durò quasi otto secoli, dal 711 al 1492, anno in cui i
Re Cattolici
cacciarono via da
Granada
l'ultimo re
moro Baobil.
Siviglia cadde in mano cristiana due secoli prima, nel 1248, per via di
Fernando III di Castiglia.
Quest'ultimo elesse la città a propria residenza trasformando le moschee in
chiese; come lui anche il figlio,
Pietro I,
che trasformò a sua sontuosa residenza lo splendido palazzo dell'Alcazar,
il primo palazzo reale spagnolo. La Moschea Maggiore venne abbattuta per far
spazio alla Cattedrale, simbolo indiscusso della Siviglia riconquistata e
cristiana. All'epoca era la più grande chiesa della cristianità nel mondo
(oggi è la più grande cattedrale gotica del mondo e secondo alcune recenti
stime anche più grande di quelle di
San Pietro
a
Roma
e
Saint Paul
a
Londra).
Il 1492, con la caduta di Granada ai cattolici,
segna la fine della
Riconquista Cristiana della Spagna.
Nello stesso anno Cristoforo
Colombo
partì per la sua storica spedizione verso le Americhe (cercando le Indie
andò a 'sbattere' contro un altro continente). Nel 1503 venne conferito a
Siviglia il monopolio del
commercio spagnolo
con il Nuovo Mondo, diventando la città commerciale più opulenta e
cosmopolita d'Europa. Grazie alla sua natura di porto fluviale vicino alla
costa atlantica fu tra le prime città a sfruttare la nuova rotta
commerciale: la Spagna si arricchì grazie ai profitti derivati dai commerci
con le nuove colonie ed anche (come la storia ci porta a conoscere) dalle
ruberie ed i massacri dei
Conquistadores
e della nuova "Era
cristiana" spagnola, perpetuati ad iniziare dal Messico e fino a tutto il
resto dell'America del Sud. L'arricchimento economico portò ad un periodo di
massimo splendore della città, con un notevole incremento demografico, tanto
che ben presto divenne la terza più grande città del mondo occidentale.
Nel 1717 a causa
dell'insabbiamento del Guadalquivir, la
Casa della Contratacion
fu trasferita a
Cadice.
L'edificio ospitava la compagnia reale per il commercio con il Nuovo Mondo,
in funzione dal XVI al XVIII secolo, a cui spettava il controllo sulle
esplorazioni e sulle colonizzazioni spagnole. Il suo nome ufficiale era
Casa y Audiencia de Indias.
Nello stesso anno venne perso il monopolio della città sui traffici
commerciale a favore della vicina Cadice; per questo stesso motivo i secoli
successivi furono molto difficili, aggravati dall'epidemia di peste e dalle
alluvioni. Il vero declino ebbe inizio con la definitiva perdita delle
colonie spagnole in America. Durante il
XVIII secolo
la Spagna cadde in un
serio declino economico, appesantendosi nei due secoli successivi di
problematiche sociali e politiche. Il tutto sfociò poi alla ben nota
Guerra Civile Spagnola
(1936-1939).
Nel 1929 Siviglia
cercò di rinnovare la propria immagine ospitando la
Fiera Latino Americana,
che lasciò tuttavia poche tracce una volta finita (a parte la
Plaza de España, il Parque
Maria Luisa e alcuni esempi di
architettura modernista). Alla guerra civile seguì un lungo periodo di
depressione post bellica da cui la città si riprese solo dopo l'avvento
della democrazia alla morte del dittatore Franco
(avvenuta il 20 novembre 1975). Il 1992 fu
l'anno in cui Siviglia completò il suo rilancio in Europa e nel mondo con l'Esposizione
Universale (Expo '92),
che portò in città la cifra record di 41 milioni di visitatori. Nel 1999
Siviglia ha ospitato i mondiali di atletica.
Dall'inizio del
nuovo millennio Siviglia
ha iniziato ad attuare un grande processo di rinnovamento urbano, con
particolare attenzione a problematiche ambientali ed infrastrutturali come
l'individuazione di un'area pedonale nel monumentale centro storico, la
modernizzazione dei trasporti e in particolare della metro di superficie,
processo in parte rallentato dalle difficoltà economiche che sta
attraversando in generale il paese.
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