Classifica delle città italiane per qualità ambientale

 Classifica delle città italiane per qualità ambientale

 

La classifica della qualità ambientale delle città italiane è stata redatta a seguito di un indagine di Ambiente Italia (Istituto di ricerca), il Sole 24 Ore e Legambiente. Ben 125 gli indicatori presi in considerazione per stabilire la qualità ambientale di una città.

 

Classifica città italiane per qualità ambientale 2013 Venezia, Trento e Belluno sul podio della classifica 2013, vincono rispettivamente la categoria grandi città (più di 200.000 abitanti), medie città e piccole città. Le tre migliori superano di poco la sufficienza (60/100 rispetto ai parametri fissati per stabilire la qualità ambientale). Nel complesso, solo 11 città raggiungono la sufficienza. Un dato molto preoccupante, fotografia di un paese pigro e che non crede nel futuro.

Eccovi la classifica delle prime 10:

Grandi città

 

Posizione Grande città Punteggio

1

Venezia

64,85%

2

Bologna

56,12%

3

Padova

53,22%

4

Verona

51,64%

5

Genova

51,17%

6

Trieste

48,02%

7

Firenze

47,70%

8

Milano

46,52%

9

Torino

46,31%

10

Roma

42,81%

 

Analizziamo i dati di Venezia nel dettaglio:

Venezia vince per alcuni buoni risultati, ma ahimè, anche per meriti non suoi (le 41 macchine ogni 100 abitanti, l'estensione procapite di isole pedonali - 5,10 mq/abitante, sono il risultato della sua conformazione, piuttosto che di una scelta sostenibile). Vediamo i miglioramenti: polveri sottili (Pm10) scendono da 41,8 microgrammi al metro cubo della scorsa edizione ai 36,2 del 2012, la media di giorni di superamento dei limiti per l’ozono passa da 50 giorni ai 40 di quest’anno. La depurazione delle acque cresce del 4% arrivando al 94%.  Diminuiscono i rifiuti prodotti, da 665 kg per abitante a 642 e aumenta la raccolta differenziata che passa dal 35.4% al 38.8%. Buono lo spazio urbano riservato alle biciclette. In peggioramento i seguenti parametri: concentrazioni di NO2 (biossido di azoto) per metro cubo, che passato da una media di 41   Peggiorano, ad esempio, le medie relative alle concentrazioni di No2 che salgono a 41 microgrammi al metro cubo rispetto ai 38,8 della scorsa edizione e cresce la percentuale di acqua potabile dispersa dalla rete idrica (passa dal 36% dello scorso anno all’attuale 38%).

Città di medie dimensioni

1

Trento

71,38%

2

Bolzano

67,80%

3

Parma

64,17%

4

Perugia

63,40%

5

La Spezia

63,03%

6

Reggio Emilia

60,42%

7

Pisa

59,46%

8

Forlì

59,26%

9

Piacenza

57,83%

10

Pesaro

57,70%

 

Inquinamento

L’inquinamento atmosferico resta uno dei grandi problemi irrisolti: scende di poco la media delle concentrazioni di Pm10 (polveri sottili) e di NO2 (nitriti) ma aumentano i giorni di sforamento dei limiti per l’O3 (ozono). In crescita lenta ma costante, purtroppo, il numero delle auto private in circolazione (oltre 64 auto ogni 100 abitanti), peggiora il trasporto pubblico, con medie bassissime di passeggeri trasportati.

Acqua

Le città continuano a perdere per strada oltre il 30% (in media) dell’acqua potabile immessa nella rete. I processi di depurazione delle acque sono insufficienti e migliorano pochissimo di anno in anno, per intenderci nel 2013 viene trattato l’89,6% dei reflui fognari (solo un punto e mezzo percentuale in più rispetto a un anno fa).

Rifiuti

I rifiuti si riducono, "merito" anche della crisi economica e della riduzione dei consumi, ma la differenziata procede a rilento, arrivando le nostre città a differenziare in media solo il 39.3% della spazzatura prodotta (l'anno precedente la percentuale era il 38%). Solamente 9 città italiane centrano l'obiettivo del 65% per la raccolta differenziata (obiettivo previsto dalla normativa nel 2012). Le grandi città sono pessime, non riuscendo quasi mai a raggiungere l'obiettivo del 35%, percentuale che i comuni avevano deciso di prefiggersi nell'ormai lontano 2006. Eccellenze restano Verbania e Novara, con percentuali di raccolta differenziata superiori al 70%

Trasporti pubblici

Nei centri urbani il trasporto pubblico è poco usato dagli abitanti, pensate in media una corsa e mezzo a settimana su metro, autobus o tram. Praticamente nessun miglioramento per le isole pedonali e le piste ciclabili, addirittura riduzione delle zone a traffico limitato ZTL.  

 

Eccovi una sintesi delle migliori e delle peggiori città italiane per qualità ambientale:

Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano dati 2012 - Elaborazione: Ambiente Italia srl

Indicatori

Le città migliori per qualità dell'ambiente

Le città peggiori per qualità dell'ambiente

NO2  biossido di azoto

(microgrammi/m etro cubo)

Grandi : Napoli (37,0); Venezia (39,1)

Medie : Reggio C. (12,2) Salerno (21,2);

Piccole : Oristano (11,5); Ragusa (16,0)

Grandi : Bari (nd ovvero non disponibilie, non fornito)

Medie : Brindisi, Cagliari e altre 5 (nd)

Piccole : Avellino, Agrigento e altre 16 (nd)

PM10 (mg/metro cubo)

Grandi : Messina (20,0); Genova (22,0)

Medie : Bolzano (15,0); Sassari (18,7)

Piccole :Nuoro, Potenza (17,0);Belluno (20,0)

Grandi : Torino (43,3); Bari (nd)

Medie :  Brindisi, Cagliari e altre 5 (nd)

Piccole :  Avellino, Agrigento e altre 15 (nd)

Ozono (gg. sup. media)

Grandi :Catania, Messina (1,0); Napoli (8,9)

Medie : Salerno, Sassari (0,0); Reggio C., Rimini (1,0)

Piccole : Chieti, Nuoro (0,0); Macerata (2,5)

Grandi : Bari (nd); Padova (67,7)

Medie : Brindisi e altre 8 (nd)

Piccole : Vibo V. e altre 16 (nd)

Perdite rete idrica (%)

Grandi: Milano (14%); Torino (22%)

Medie: Reggio E. (10%); Monza (15%)

Piccole:Pordenone (10%); Cremona e Macerata (12%)

Grandi: Catania (53%); Palermo (52%)

Medie: Latina (62%); 3 città (nd)

Piccole: Cosenza (68%); 7 città (nd)

Depurazione (%)

Grandi : Milano e Torino (100%)

Medie : Bolzano e altri 7 (100%)

Piccole : Aosta e altre 5 (100%)

Grandi : Palermo (44%); Catania (22%)

Medie : Treviso (32%); Salerno (nd)

Piccole : Benevento (21%); 3 città (nd)

Rd - rifiuti (%)

Grandi : Verona (50,9%); Padova (45,7%)

Medie : Novara (69,7%); Salerno (68,5%)

Piccole : Pordenone (79,0%); Verbania (72,8%)

Grandi : Messina (5,5%); Palermo (11,4%)

Medie : Siracusa (3,0%); Foggia(3,7%)

Piccole : Enna(1,1%); Isernia (9,5%)

T.P.L.-viaggi/ab./anno

Grandi : Venezia (564); Milano (484)

Medie : Trento (185); Brescia (161)

Piccole : Siena (220); Pavia (99)

Grandi : Messina (24); Palermo (41)

Medie : Latina (7); Rimini e Salerno (nd)

Piccole : Agrigento, e altre 3 città (nd)

AUTO (auto/100 ab.)

Grandi : Venezia (41); Genova (46)

Medie : La Spezia (50); Livorno (53)

Piccole : Savona (55); Crotone, Sondrio, Lodi (56)

Grandi : Catania (73); Roma (67)

Medie : Trento (115); Bolzano (97)

Piccole :Aosta (246); Viterbo, L’Aquila (74)

Incidentalità Stradale (vittime/10mila ab.)  [dato del 2011]

Grandi : Trieste (0,19); Torino (0,32)

Medie : Pistoia (0,11); Treviso (0,12)

Piccole : Campobasso e altre 4 (0,00)

Grandi : Catania (0,78); Roma (0,67)

Medie : Foggia (1,51); Pesaro (1,36)

Piccole : Rovigo (1,32); Frosinone (1,25)

Isole pedonali (mq/ab.)

Grandi : Venezia (5,10); Firenze (1,08)

Medie : Lucca (1,19); Terni (0,88)

Piccole : Verbania (2,14); Cremona (1,07)

Grandi : Palermo (0,09); Verona (0,16)

Medie : Brindisi (0,00); Taranto (nd)

Piccole : Agrigento e altre 4 (nd)

Piste Ciclabili (m_eq/100ab)

Grandi : Padova (15,19); Venezia (12,50)

Medie : Reggio E. (38,02); Alessandria (19,16)

Piccole : Mantova (26,74); Lodi (26,48)

Grandi :Genova (0,07) Napoli (0,29)

Medie : Siracusa e Reggio C. (0,00) Brindisi e Taranto (nd)

Piccole : Agrigento e altre 3 (nd)

Verde fruibile (mq/ab.)

[dato del 2011]

Grandi : Venezia (25,27); Bologna (22,54)

Medie : Monza (59,64); Lucca (43,30)

Piccole : Nuoro (63,94); Pordenone (53,69)

Grandi : Palermo (3,40); Napoli (4,40)

Medie : Lecce (0,58); Taranto (1,70)

Piccole : Caltanissetta (0,76); Crotone (1,55)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal rapporto emerge anche un profondo divario tra nord e sud dell'Italia. Al nord c'è più attenzione alle tematiche ambientali mentre al sud si trascurano i problemi di sostenibilità ambientale. Pessime le città siciliane: Catania è la peggiore per qualità ambientale per le grandi città, Siracusa per le città medie e Caltanissetta per le città piccole. Molti i dati "ND" ovvero "non disponibili" in quanto non forniti dalle amministrazioni comunali. Catania produce in media per abitante 714,3 kg  e consuma 230,3 litri per abitante al giorno (pensate una vasca da bagno piena contiene circa 200 litri), senza considerare che l'acqua potabile persa nel trasporto sulla rete idrica è oltre la metà. Siracusa clamorosamente differenzia solo il 3% dei rifiuti. Caltanissetta infine prende zero per piste ciclabili e ZTL; 0,76 metri quadrati procapite di verde urbano fruibile sempre per Caltanissetta e depurazione delle acque reflue al 63% di capacità di depurare i reflui. e occupano gli ultimi posti della classifica degli ecosistemi urbani, dove la maglia nera va alle città siciliane, e quella verde Verbania, città più vivibile d’Italia.

Migliori città del passato

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Per il passato 2010 le città dove si viveva meglio sono risultate Venezia per la categoria grandi città (seconda Bologna e terza Genova; Bolzano per le medie (seguita da Trento, La Spezia, Reggio Emilia e Perugia); Belluno vince tra le città con meno di 80.000 abitanti, Verbania arriva seconda, terza Aosta, quarta Pordenone e quinta Mantova. A qualificare queste città come le migliori una buona qualità dell'aria, un basso tasso di motorizzazione, ampie superfici riservate ai pedoni, un intenso utilizzo da parte degli abitanti dei trasporti pubblici. Le città peggiori quanto a qualità ambientale sono risultate  Palermo, Siracusa e Caltanissetta, a causa soprattutto di una bassa percentuale di depurazione delle acque reflue, di una scarsa raccolta differenziata e di una ridotta superficie pedonalizzata.

Vediamo le varie aree da tenere sotto controllo: smog, dispersione idrica, depurazione, raccolta rifiuti, automobili procapite. Smog: oltre 50 città presentano alte concentrazioni di biossido di azoto; le polveri sottili sono superiori, a livello medio annuo, al limite massimo per la sicurezza ella salute umana (40 microgrammi/mc) in ben 6 città (Siracusa, Frosinone, Caserta, Torino, Pavia e Napoli). 12 comuni continuano a sprecare l'acqua immessa nella rete per oltre il 50% del totale, 50 comuni perdono oltre il 30% dell'acqua. In 6 città solo la metà degli abitanti è servita dal depuratore. Infine per l'auto, mediamente ogni 100 abitanti ci sono 63 macchine. In sintesi rispetto al 2009 poco o niente è cambiato, le amministrazioni locali hanno paura di prendere decisioni drastiche e manca un coordinamento a livello nazionale sulle iniziative ambientali.

 

Migliori città qualità ambientale

Ecosistema Urbano, così si chiama la ricerca, giunto nel 2009 alla sua quindicesima edizione. Attraverso questionari e interviste dirette ai 103 capoluoghi di provincia italiani si raccolgono ed elaborano una gran mole di dati. I dati dell'edizione 2009 fanno riferimento ai rilevamenti avvenuti nel 2007. I dati sono sintetizzati in 27 indicatori di qualità ambientale, suddivisi in tre grandi categorie:

-  indicatori di pressione  che misurano il carico generato sull’ambiente dalle attività umane (perdite di rete idrica, consumi di acqua potabile, di carburante, di elettricità, produzione di rifiuti, numero di auto pro capite ecc.);

-  indicatori di stato  che misurano la qualità dell’ambiente in termini di smog, inquinamento idrico, verde urbano;

-  indicatori di risposta  che misurano la qualità delle politiche delle amministrazioni locali in termini di depurazione, raccolta differenziata, trasporto pubblico, qualità, aree pedonali, piste ciclabili, sviluppo di politiche energetiche, diffusione delle fonti rinnovabili, monitoraggi e rilevamenti della qualità ambientale ecc.

Oltre a questi indicatori, un ultimo criterio preso in considerazione, la capacità di risposta della pubblica amministrazione al questionario inviato da Legambiente.

Vi riportiamo di seguito alcuni punti dello studio, dal quale emerge un Italia come al solito piena di contraddizioni, con realtà eccellenti a cui si affiancano  situazioni disastrose, e con una tendenza generalizzata al miglioramento "gridato" piuttosto che "effettivo". Vediamo nel dettaglio la classifica, eccovi le prime:

  1. Belluno

  2. Siena

  3. Trento

  4. Verbania

  5. Parma

e le ultime... Frosinone (ultima nella graduatoria con molto smog, trasporti pubblici pessimi e il record negativo di 73 auto ogni 100 abitanti), in cattiva compagnia con Ragusa, Catania e Benevento.

 

BellunoLa prima classificata è appunto Belluno, risultati buoni ma soprattutto miglioramenti costanti: discreta qualità dell’aria, ottima raccolta differenziata (quasi il 60%, bassissima produzione di rifiuti, bassi consumi di acqua (136 litri pro-capite) ma perdite eccessive dalla rete idrica (il 36%), un trasporto pubblico sufficiente (76 viaggi a testa ogni anno), una buona dotazione di spazio per le bici (4,6 metri per abitante) e una crescita costante degli spazi vietati alle auto. Seconda classificata è Siena. Migliora nell’inquinamento atmosferico, al 95% le acque reflue depurate, crescono i metri quadrati per abitante di superficie dedicati alle bici (che passano dai 3,51 della scorsa edizione ai 4,51) e quelli limitati al traffico che salgono a 30,94 metri quadrati pro capite (erano 30,79 in Ecosistema Urbano 2008) e in questo caso valgono al capoluogo toscano il primo posto nella classifica di settore. Terza arriva Trento con una raccolta differenziata dei rifiuti che arriva al 50,3%, al quarto posto c’è Verbania, con grandi miglioramenti nella mobilità urbana, al quinto c’è Parma che abbatte notevolmente le concentrazioni di smog: le medie dell’NO2 si abbassano da 52 microgrammi/mc della scorsa edizione ai 46 di quest’anno, così come quelle del PM10 che calano da 40 microgrammi/mc a 36,5. Anche l’Ozono scende dai 58 giorni di superamento delle soglie dello scorso anno agli attuali 48. Menzione positiva per Cagliari, al 35° posto nella classifica generale, che sale di quasi 20 posizioni e si piazza 5° tra le grandi città. Migliora anche Caserta, 37° posto, guadagna 4 posizioni.

 

La questione Roma e Milano.

Cosa fanno le due grandi italiane? Pareggio nel 2008... nel 2009 retrocede di molto Roma che perde 15 posizioni e passa dal 55° posto alla posizione n. 70. Migliora di 10 posizioni Milano che conclude in  49° posizione (Milano batte Roma in particolare per raccolta differenziata (31% contro il 17%), isole pedonali, piste ciclabili.

Cagliari vista dal mareTra la prima e l’ultima classificata  distanze crescono. Gli ultimi non sono necessariamente i più poveri Frosinone, ultima in classifica, ha lo stesso prodotto interno lordo procapite di Verbania che è invece 4°, Catanzaro ha un reddito procapite superiore a Cagliari ma più di 15 punti in meno nella classifica di qualità ambientale. Quando gli indicatori di qualità ambientale coinvolgono le politiche locali la situazione si fa disastrosa al sud: sono depurate il 70% delle acque contro una media dell’85%, la capacità di trasporto pubblico è meno della metà della media nazionale, la disponibilità di verde urbano è addirittura inferiore del 60%,  la raccolta differenziata è a un terzo della media nazionale, zone a traffico limitato e piste ciclabili sono quasi inesistenti (il 15% della media italiana). I relatori della ricerca sostengono che una grande differenza la fanno le azioni del governo locale e il senso civico degli abitanti.

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Analizziamo gli indicatori in dettaglio:


SMOG

Diminuiscono leggermente le emissioni di biossido di azoto (NO2) e le concentrazioni di polveri sottili (Pm10), ma salgono quelle di ozono (54 città superano il valore obiettivo per la protezione della salute umana e tenete in conto anche il fatto che non tutte le città hanno un sistema di rilevazione dell'ozono).

NO2 - (media annua in microgrammi/mc)
Le migliori: Macerata (14,2), Crotone (16,2), L’Aquila (17,0)
Le peggiori: Torino (64,0), Milano (62,8), Genova e Salerno (59,9), Roma (59,8)

Pm10 - (media annua in microgrammi/mc)
Le migliori: Cosenza (13,9), Nuoro, (16,3), Isernia (17,6)
Le peggiori: Torino (59,5), Frosinone (58,4), Siracusa (51,3), Milano (51,0)

Ozono – (media giorni superamento del limite)
Le migliori: Caserta, Imperia, Latina, Nuoro, Teramo (0)
Le peggiori: Novara (99), Bergamo (88), Mantova (87)

CONSUMI

Il consumo d’acqua si attesta a 192 litri al giorno pro capite (ma il 28% dei comuni si colloca al di sopra di questa soglia) e molte città hanno acquedotti colabrodo: il 45% dei centri urbani ha perdite di rete superiori al 30%.

In aumento anche i rifiuti + 0,5% in valore assoluto, + 0,1% sul pro capite, circa 618,7 kg pro capite in un anno.

Il tasso medio di motorizzazione resta elevato, con 64,5 auto ogni 100 abitanti, in crescita di 2 punti rispetto al 2006. Migliora il parco auto, crescono le auto Euro3 ed Euro4. In crescita il consumo medio di carburanti per abitante, stimato in chili di petrolio equivalente (kep), si passa da 433 a 451 kep/abitante, e cresce anche se di poco  ( 45 kwh pro capite) il consumo di elettricità con una media per abitante di 1.200 kWh. 

Acqua potabile (lt/abitante(giorno)
Le migliori: Enna (87,8), Agrigento (98,9), (Caltanissetta (99,6)
Le peggiori: Salerno (260), Massa (252), Pescara (249), Bergamo (247), Roma (238)

Tasso di motorizzazione (auto/100 abitanti)
Le migliori: Venezia (43), Genova (47), La Spezia (51)
Le peggiori: Aosta (202), Viterbo (76), Latina (74), Frosinone (73), Potenza e Roma (71)

Consumi carburante (kep/abitante/anno)
Le migliori: Enna (235), Napoli (282), Foggia (323), Agrigento (336), Genova (340)
Le peggiori: Sassari (765), Ragusa (761), Nuoro (729), Cagliari (666)

Elettricità (kW/abitante/anno)
Le migliori: Campobasso (896), Matera (926), Benevento e Potenza (936)
Le peggiori: Bolzano (1672), Cagliari (1591), Aosta (1455)

TRASPORTI PUBBLICI

Prima Venezia con 652 viaggi per abitante annui, Roma e Milano registrano oltre 400 viaggi per abitante in un anno, Napoli e Torino sono sotto i 200 viaggi annui. Nei piccoli e medi comuni la situazione è critica on meno di un viaggio alla settimana per abitante. 

Trasporto pubblico (viaggi/abitante/anno)
Le migliori: Venezia (652), Roma (517), Milano, (415)

DEPURAZIONE

Sono ancora 5 i comuni in cui la depurazione riguarda meno del 50% della popolazione, con la situazione più critica ad Imperia, ancora sprovvista di impianto, seguita da Benevento, Catania, Palermo e Treviso. Sono 48 i comuni il cui impianto di depurazione raggiunge almeno il 90% dei cittadini.


Depurazione (% di reflui depurati correttamente)
Le peggiori: Imperia (0), Benevento (20), Trieste (29), Catania (33), Palermo (34)

RACCOLTA DIFFERENZIATA

Nel 2007 miglioramento generale con raggiungimento del valore medio di 24,4% contro il 21,9% del 2006.  

Raccolta differenziata (% rifiuti raccolti separatamente sul totale)
Le migliori: Verbania (72,4), Novara (67,8), Asti (60,9), Belluno (57,4)
Le peggiori: Siracusa (2,9), Palermo (3,7), Messina (3,8), Taranto (4,1)
 

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ZONE PEDONALI, PISTE CICLABILI, ZTL

Crescono pochissimo le zone pedonali (da 0,33 m2 per abitante si passa nel 2007 a 0,35 m2). Quattro comuni (Venezia, Verbania, Terni e Cremona) superano la soglia di un metro quadro per abitante. Tra le grandi città, oltre al caso eccezionale di Venezia, Torino ha circa 879.000 m2 di isole pedonali, seguita da Roma con circa 390.000 m2 e da Milano, Napoli e Firenze con superfici pedonalizzate pari a circa 300.000 m2.

Per la ZTL solo 10 sono le città che hanno ZTL con estensione superiore a 100 ettari. Tra queste, Roma si conferma in testa alla classifica, prima tra le grandi città seguita da Firenze, Bologna e Verona. Tra le città medie-piccole prima Siena, che con 31 m2/abitante detiene anche il primato in termini di disponibilità pro capite. Al di sopra dei 10 m2 per abitante si collocano anche Mantova, Pisa, Verona, Firenze, Verbania e Lecce. Mentre all’opposto ancora 25 comuni rimangono comunque al di sotto di 1 m2 per abitante.

Complessivamente le piste ciclabili si estendono per poco meno di 2.500 km, in crescita rispetto ai dati del 2006 (circa 200 km in più), ma scarsissime in confronto alla media europea. 

Isole pedonali (metri quadrati per abitante)
Le migliori: Venezia (4,68), Verbania (2,81), Terni (1,67), Cremona (1,26)
Le peggiori: Viterbo, Trapani, Rovigo, Brindisi e Bergamo (0)

Ztl (metri quadrati per abitante)
Le migliori: Siena (30,94), Mantova (17,49), Pisa (14,88), Verona (11,84), Firenze (11,19)

Piste ciclabili: (metri lineari ciclabili per abitante)
Le migliori: Reggio Emilia (30,74), Mantova (28,75), Vercelli (26,02)
Le peggiori: Isernia, L’Aquila, Napoli, Potenza, Teramo e Vibo Valentia (0)

VERDE URBANO

33 comuni dichiarano ancora una superficie di verde urbano fruibile inferiore a 5 m2/ab, circa un terzo del minimo di quanto era previsto dagli standard urbanistici nazionali, mentre sono diventate 11 le città con superfici che superano i 25 m2 per abitante. Tra queste spiccano le prime 6 con valori oltre i 30 m2 pro capite: Lucca (53,30 m2/ab), Modena (36,40 m2/ab), Prato (34,71 m2/ab), Rovigo (33,86 m2/ab), Pordenone (31,74 m2/ab) e Firenze (30,37 m2/ab).
Le peggiori sono Messina (0,4), Trapani (0,7), Caltanissetta (0,7), Sassari (1,1)

ENERGIA PULITA

 I comuni che hanno installato pannelli fotovoltaici sono 59. Primeggia Benevento con 4,30 kW di potenza per abitante, seguita da Prato (con 3,23 kW di potenza/ab), Frosinone e Foggia con più di 2 kW di potenza per abitante. Salgono invece a 47, rispetto alle 30 dello scorso anno, le amministrazioni che hanno scelto impianti solari termici: tra queste emerge Siena (con quasi 10 m2 ogni 1.000 abitanti), seguita da Catania e Novara con oltre 4 m2 ogni 1.000 abitanti. Da segnalare che Forlì, La Spezia, Modena, Ragusa, Sondrio e Vercelli ottengono il punteggio massimo per entrambi gli indicatori sul solare.

Meno diffuse tra i comuni italiani sono le reti di teleriscaldamento, realizzate in 22 comuni di cui però 15 mostrano un elevato numero di abitanti raggiunti (Mantova è prima con più di 800 abitanti serviti ogni 1.000 residenti, Brescia seconda con oltre 700 abitanti allacciati ogni 1.000 residenti). Gli impianti a biomasse vanno a rilento: sono infatti solo 10 le amministrazioni comunali che ne usufruiscono, con valori importanti per Cremona (189 kW ogni 1.000 ab), Brescia (147 kW ogni 1.000 ab) e Bergamo (99 kW ogni 1.000 ab). 

(aggiornato a maggio 2014)

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