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VISITARE
TIRANA
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INFORMAZIONI E GUIDA.
La vivace e colorata capitale dell'Albania, dopo le
grandi trasformazioni dagli anni '90, è diventata un
luogo tutto da scoprire, pur con tutte le sue
contraddizioni. Le diverse architetture di Tirana, frutto della
sua storia, si trovano soprattutto nella zona centrale di Blloku, che una volta era off-limits per tutti tranne che
per i membri del partito comunista, ma tutta la città offre
spunti interessanti.
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Introduzione
La
maggior parte delle persone visita le capitali
europee aspettandosi di vedere e visitare grandiosi
edifici o monumenti, famosi musei, viali per
shopping, le zone della vita notturna e i posti dove
assaggiare la cucina locale. Se si tengono in conto
questi parametri - soprattutto se paragonata al
resto delle capitali d'Europa - Tirana non è
spettacolare, non abbaglia e non ci si innamora a
prima vista. Ma non fatevi ingannare, c'è qualcosa
in questa città che cattura (con me lo ha fatto) fin
da dall'inizio.
Tirana,
oltre a essere la capitale dell'Albania ne è di gran lunga
la città più grande, con una popolazione di 862.000
abitanti. È una città che non può lasciare indifferente.
Per alcuni è una città sovraffollata, inquinata e rumorosa,
per altri è una città febbrile e frizzante dove pulsa la
vita e il vago ricordo di una dittatura rovesciata aumenta
il suo fascino. In ogni caso, è una città che sta cambiando
a tutta velocità. Se siete tra coloro che sono curiosi di
soggiornarvi, non commettete l'errore di
limitare la vostra visita ai musei, per quanto interessanti
possano essere. Se l'inverno è un po' triste, la stagione
estiva offre scene urbane molto più interessanti. Seguendo
il ritmo della popolazione locale, correndo per i viali, i
parchi e le terrazze dei caffè, dalle 19:00 quando il caldo
si affievolisce, potrete condividere questa attività tutta
mediterranea di fare belle passeggiate e conversazioni serali. I più
giovani chiamano questi amichevoli pre-eventi "Xhiro".
Attraversata dal piccolo fiume Lana, la città si trova nella
grande pianura centrale albanese, ad un'altitudine media di
110 metri. Confina ad est con il monte Dajti (1.612
m) e il monte Priska e a sud con le alture del
Krrabe. Gode di un clima tipicamente mediterraneo con
inverni generalmente miti ed estati calde e soleggiate,
spesso intervallate da piogge torrenziali. La temperatura
media annua è di 15°C, le giornate gelide sono
rare.
Ci sono diverse ipotesi sull'origine della parola "Tirana".
Secondo alcuni, questo nome avrebbe la stessa origine del
nome della capitale dell'Iran, Teheran, e commemorerebbe una
vittoria ottomana sugli iraniani, ipotesi improbabile dato
che il nome Tirana è menzionato in un precedente documento
veneziano del 1418. Per altri, Tirana verrebbe da "Tirkan",
un castello costruito nel I secolo a.C. e le cui rovine sono
ancora visibili ai piedi del monte Dajti, ad est della
città. Infine, alcune fonti greche e latine suggeriscono che
Tirana derivi da "te ranat", termine usato dagli abitanti
per designare i materiali trasportati dalle acque di
montagna.
Perché visitare Tirana?
Sono stato per la prima volta a Tirana una
sera di fine Giugno del 2000, mentre celebravo il
nuovo millennio, girovagando per capitali balcaniche
con lo zaino in spalla, speranze di avventure
indimenticabili e pochi, pochissimi soldi in tasca. Si
veniva da queste parti per una forte curiosità su un luogo
così vicino all'Italia ma che sembrava appartenere a un
altro pianeta. Ora è tutto cambiato, ma l'interesse per questa
città e per tutta l'Albania restano intatte.
Allora
come oggi, chi arrivava qui capitava, quasi subito, nell'enorme
Piazza Skanderbeg, (dal nome di
Skanderbeg,
l'eroe albanese)
che un tempo non troppo lontano, era un po' come la
Piazza Rossa di
Mosca,
dove il regime comunista più solitario di tutti esibiva se
stesso e i suoi trofei, fatti di vecchi carri armati,
gerarchi medagliati per battaglie mai avvenute e improbabili
missili. Anche se quel mondo è scomparso, è ancora
possibile trovarne tracce dopo diversi decenni (il regime
crollò nel 1992).
La statua
equestre al centro della piazza rappresenta
la figura del condottiero
Skanderbeg,
che insieme al dittatore
del periodo comunista
Enver
Hoxha
rappresentano i due
personaggi principali su cui ruotano tutti gli eventi
storici
importanti dell'Albania. Il primo divenne l'eroe nazionale, per avere
impedito
ben 13 invasioni turche. Pochi anni dopo la
sua morte, nel 1468, i turchi riuscirono a conquistare
il paese, che restò sotto il dominio ottomano fino
all'inizio del XX secolo. Dominio di cui si possono
vedere molte tracce ancora oggi. Le statue di Skanderbeg in
sella al suo destriero appaiono in tutte le piazze e gli
angoli dell'Albania, come in Italia quelle di Garibaldi. Facendo un po' di "zapping" sui
canali televisivi albanesi vi potrà capitare di vedere
(specialmente nei fine settimana) "Skanderbeg, il Grande Guerriero" un
film del 1953 che racconta la vita dell'eroe.
Dopo le successive occupazioni italiana e tedesca (1939-44)
durante la Seconda Guerra Mondiale, l'11 gennaio 1946 fu
proclamata la Repubblica Popolare Comunista a Tirana. Enver
Hoxha fu il leader comunista che governò l'Albania tra
il 1944 e il 1985, un periodo lungo e importantissimo per la
storia albanese. L'aspetto particolare del suo governo è
stato il suo autoritarismo e il suo estremo isolamento. Hoxha era convinto che l'unica via d'uscita per il suo paese
fosse quella di attenersi a quello che egli stesso definiva
un "marxismo-leninismo antirevisionista". Dopo la
morte di Stalin, Hoxha interruppe le relazioni sia con la
Jugoslavia che l'Unione Sovietica, giudicati regimi che
erano usciti dall'ortodossia comunista.
Quando
il "compagno" Enver si allontanò completamente anche dalla
Cina, unico alleato rimasto nel 1978, l'Albania divenne
completamente isolata sotto il governo di Hoxha. I libri di storia di quel periodo
vergati di propaganda iniziano dicendo che con l'avvento
del comunismo, il paese ha sperimentato miglioramenti di
ogni tipo, dall'alfabetizzazione, agli investimenti
industriali e sanitari, all'autosufficienza alimentare,
garantita dalla collettivizzazione del territorio. È molto
difficile che troviate un albanese che rimpianga quegli
anni. Tutti ricordano viceversa le persone scomparse durante
la dittatura, le carestie, la repressione e, soprattutto, la
paranoia che ha consumato questo dittatore. Nei suoi ultimi
tempi era convinto che gli Stati Uniti stessero per invadere
il paese, e ordinò la costruzione di oltre 750.000 bunker
in tutta l'Albania (un paio sono rimasti anche
Tirana, a memoria storica).
La
Piazza Rossa di Tirana
In
Piazza Skanderbeg venivano accolti gli altri esponenti più
importanti del mondo "oltre la cortina di ferro" come
il cinese Zhou Enlai, il russo Kruscev, e prima
ancora del comunismo, il nostro piccolo re Vittorio Emanuele
III. Sempre in quella ormai lontana estate del 2000, una ragazza americana, che avevo appena conosciuto
al locale ostello della gioventù, aveva sentito dire che c'era
un concerto in piazza, con un gruppo italiano, e mi chiese
di accompagnarla. Ero appena arrivato, stanchissimo, ma mi lasciai
convincere dalla biondina, già innamorato di lei, come capita,
per fortuna spesso, a quell'età. Cantavano gli Avion
Travel, che pochi mesi prima avevano vinto il Festival
di Sanremo. Insieme a loro si esibiva un gruppo locale,
i Bojken Lako, di cui poi mi procurai il cd, che ancora
conservo. Fu una serata memorabile, c'era anche la TV di
stato albanese che mandava in diretta l'evento.
Si sa che il mondo cambia lentamente, ma mi sembrava che
Tirana stesse cambiando molto rapidamente proprio
davanti ai miei occhi.. Usciti dal
comunismo, costretti a vivere delle rimesse degli
emigrati albanesi all'estero, molti dei quali in
Italia, gli abitanti di Tirana mi
apparvero, d'improvviso quella sera, lanciati verso la
modernità, verso l'Europa.
E in effetti, come avrete modo di vedere quando arriverete da queste
parti, una certa modernità è stata conquistata, eccome!
Insomma, piazza Skanderbeg è il punto di partenza per
qualsiasi tour di Tirana, il centro nevralgico della città,
forse dell'intera Albania,,
intorno al quale si trovano gli edifici più importanti della
capitale: il Teatro dell'Opera, il Museo Nazionale
di Storia Albanese, alcuni edifici governativi e la
Moschea Et'hem Bey. Oltre a quella di Skanderbeg durante
il periodo comunista, questo luogo aveva altre due statue:
una proprio di Enver Hoxha e una di Stalin. La prima venne
demolita da migliaia di manifestanti durante la caduta del
comunismo nel 1991. Alla seconda hanno mozzato la testa e
per molto tempo è rimasta così, un po' inquietante, fino a
quando il nuovo governo democratico non ha deciso di
rimuoverla definitivamente.
La piazza è anche il punto di partenza del viale Dëshmorët e
Kombit, una delle strade più importanti della città.
Costruito dagli italiani durante l'occupazione dell'Albania,
il viale conduce a La Pirámide, un'altra delle icone
di Tirana.
Il
politico ed ex sindaco superstar Edi Rama
Tornando
alla serata
dell'estate del 2000, è importante dire che era stata
organizzata dall'allora trentaseienne Edi Rama,
ex artista, ministro della Cultura dell'Albania, che di
lì a poco (nel 2004) sarebbe diventato il sindaco della città per
molti anni a venire. Rama, che poi venne rieletto per tre
volte prima di diventare in seguito Primo Ministro
dell'Albania, è stato premiato
come miglior sindaco al mondo per essere riuscito a cambiare
l'immagine di Tirana in mondo sorprendente.
Una nuova meta turistica
Come
abbiamo accennato non siamo
( o non eravamo) certo abituati a pensare all'Albania come un luogo di
turismo di massa, ma tutto questo è lentamente cambiato nel
corso degli anni. Tanto per cominciare
proprio Tirana è diventata meta di una miriade di giovani viaggiatori
di tutto il mondo (anche italiani) che con lo zaino in spalla
(i backpackers), che sostano qui per poi dirigersi verso i Balcani
e la Grecia del nord. Tantissimi giovani albanesi, dopo essersi
fatti le ossa all'estero, spesso con una laurea in tasca presa
a
Milano,
Bologna,
Firenze,
Londra
o
Parigi,
sono tornati, aprendo attività economiche e culturali di
tutto
rispetto nella
capitale del loro Paese; una città che sta diventando un polo di attrazione anche per
molti nostri connazionali, che sono più di 20 mila.
"L'Albania e Tirana sono state scelte al primo posto tra
le le mete Top da Lonely Planet"
La Tirana odierna è orientata al turismo, la sua scena culturale e la rapida modernizzazione
urbana, dopo anni di apatia filo-sovietica, contribuiscono
oggi a richiamare un numero sempre maggiore di visitatori, attratti
dai cambiamenti epocali che qui hanno avuto luogo in un passato
straordinariamente recente e dalla vicinanza del bel litorale
costiero sul mar Ionio (soli 36 km).
Un passato comunista che svanisce nel ricordo: la rinascita
di Tirana
Emergendo
con dignità dal regime comunista che si è isolato dal resto
del mondo - un'eredità che ha persistito fino all'inizio
degli anni '90 - Tirana, come il resto dell'Albania, ha
affrontato un periodo di profonda crisi e di ricerca di una
nuova identità. Questa transizione ha rappresentato un
momento cruciale nella storia del paese, un'era segnata da
sfide enormi ma anche da una resilienza sorprendente. Ora,
alla soglia di una nuova era, la nazione si muove lentamente
ma sicuramente verso un futuro pieno di opportunità e di
significativi cambiamenti socio-economici.
L'Albania, che per molti anni è stata vista come un paese in
lotta, povero e problematico, sta lentamente sfumando da
quest'immagine. Osservando la scena urbana di Tirana, questo
cambiamento è evidente. Gli scheletri di acciaio delle gru
dominano l'orizzonte, simboli tangibili di un paese in
crescita. Queste immagini di sviluppo e di progresso non si
limitano alla capitale, ma sono una realtà diffusa in tutto
il paese, segnale della trasformazione in corso.
I cantieri di costruzione, che ormai caratterizzano
l'estetica urbana di Tirana, testimoniano l'energia e
l'ambizione che permeano la città. Ma non si tratta solo di
un cambiamento fisico: il volto della città si sta
trasformando, riflettendo l'evoluzione culturale e sociale
del paese. Tirana non è più semplicemente un punto sulle
mappe dei viaggiatori più avventurosi, ma sta diventando una
meta sempre più popolare per chi cerca di scoprire nuove
destinazioni.
Questo rinnovato spirito di ottimismo e speranza non è
passato inosservato. Il mondo intero sta iniziando a vedere
l'Albania sotto una nuova luce. È una nazione che ha
imparato dalle sue sfide passate e ora guarda avanti, pronta
a forgiare il suo destino.
La storia di Tirana è un promemoria potente che le cicatrici
del passato possono guarire e che un futuro prospero può
sorgere anche dai periodi più bui. Nonostante le prove che
ha dovuto affrontare, Tirana ha dimostrato una resilienza
straordinaria e ora, con la sua rinascita, si afferma come
una città di speranza e di possibilità infinite.
Tirana: la
metamorfosi di una capitale
È
indiscutibile che, fino a pochi anni fa, la capitale
albanese appariva come una città di aspetto trascurato. Il
suo centro storico, completamente sottomesso alla
cementificazione del regime comunista, rispecchiava una
disarmonia e una monotonia grigia. Un'estensione
interminabile di cemento era stato utilizzato per cancellare
i tratti architettonici precedenti, lasciati come un ricordo
inconfondibile del passato italiano e di due dei più noti
architetti del regime fascista di Mussolini, Armando
Brasini e Florestano Di Fausto.
La nascita del Partito Comunista d'Albania nel 1941 ha reso
Tirana il cuore della lotta contro fascisti italiani e nazisti
tedeschi. Nonostante le difficoltà e i cambiamenti radicali,
alcuni dei più significativi esempi di architettura sono
riusciti a sopravvivere: la Presidenca (il Palazzo
Presidenziale), il Municipio, la Banca Nazionale
e vari altri edifici ministeriali.
Gli anni '60 segnarono un altro momento critico per
l'identità architettonica della città, durante la
ricostruzione del cuore della città, Piazza Skënderberg.
La piazza fu completamente ridisegnata, portando alla
demolizione di una serie di edifici di storica importanza
culturale. L'obiettivo era creare uno spazio ampio
destinato alle grandi parate scenografiche del regime
comunista. Questa
trasformazione radicale ha lasciato una grande lacuna
nell'armonia architettonica della città, un vuoto che ha
persistito per oltre cinquant'anni di comunismo.
Oggi, però, Tirana è in piena metamorfosi. Le nuove
costruzioni tentano di rimediare a questa mancanza di
coesione, cercando di infondere un senso di armonia
architettonica in una città che ha per troppo tempo sofferto
di una carenza di identità. Il paesaggio urbano di Tirana
sta cambiando, rivelando la resilienza e l'innovazione che
caratterizzano la sua popolazione.
Nonostante la sua storia tumultuosa, Tirana si sta
affermando come una città ricca di potenziale e di bellezza.
Le sue strade, una volta grigie e austere, stanno lentamente
diventando più colorate e vivaci, rispecchiando la rinascita
culturale e sociale che sta vivendo la città. Questa
rinascita sta dimostrando che Tirana, usando un esempio sin
troppo banale, non è più "l'ex brutto anatroccolo" ma sta
diventando un cigno raffinato e affascinante, un luogo dove
il passato e il presente si fondono in un panorama
urbanistico unico e affascinante.
La
città nata sotto l'impero ottomano
Tirana,
considerata in una prospettiva storica, è una città
relativamente giovane. La città fu fondata nel 1614 da
Sulejman Bargjini, un signore feudale della regione, che
all'epoca era sotto l'egida dell'Impero Ottomano.
Tuttavia, la vera espansione urbana di Tirana ha inizio solo
nel XVIII secolo. Nonostante la sua giovinezza, è solo nel
1920 che la città raggiunge un punto di svolta
significativo, diventando la capitale dell'Albania. Da quel
momento, l'espansione urbana ha continuato a svilupparsi,
includendo diverse municipalità precedentemente autonome.
Oggi, queste aree sono rappresentate da undici piccoli
distretti amministrativi, noti come Njësi Bashkiake.
Tra i simboli più importanti di Tirana, legati alla sua
eredità ottomana, si annovera la Moschea Et'hem Bey,
situata nell'iconica piazza Skanderbeg. Nonostante la sua
posizione centrale e l'imponente statua del condottiero
albanese che domina la piazza, questa moschea può facilmente
sfuggire al visitatore distratto. Ma non fatevi ingannare
dalla sua modesta grandezza: questo edificio ha svolto un
ruolo cruciale nella storia recente dell'Albania.
Durante il regime comunista, oltre duemila luoghi di
culto, tra moschee e chiese, furono chiusi, e molti di essi
distrutti. La religione e il culto erano totalmente proibiti
in quegli anni bui. Ma nel 1991, un evento storico cambiò le
sorti del paese: più di diecimila persone fecero irruzione
nella Moschea Et'hem Bey e iniziarono a pregare. Le forze di
polizia non riuscirono a fermare questa manifestazione di
fede e resistenza, e la pressione esercitata da questo
evento segnò un punto di non ritorno, contribuendo in
maniera cruciale alla caduta del regime.
Oggi, la Moschea Et'hem Bey rappresenta non solo un luogo
di culto, ma anche un simbolo potente di resilienza e
libertà, un tangibile promemoria del lungo cammino
dell'Albania verso la libertà di culto e di espressione.
La
città rinata grazie ai colori
Nel
cuore di Tirana, il tratto che si estende tra i campus
universitari e la vibrante piazza Skanderbeg, è stato teatro
di un processo di rinnovamento urbano senza
precedenti a partire dall'inizio del nuovo millennio. In
questo grande progetto di riqualificazione, un
elemento ha avuto un ruolo chiave nel trasformare l'aspetto
della città in modo sorprendente: il colore.
Uno dei protagonisti di questa trasformazione è stato Edi
Rama, che ha lanciato un'iniziativa audace e innovativa:
dipingere le facciate degli edifici di Tirana con colori
vivaci e diversi. Questo non era solo un tentativo di dare
un nuovo volto alla città, ma anche un modo per consentire
ai suoi abitanti di esprimere la loro creatività, soffocata
per troppo tempo da cinquant'anni di isolamento e
repressione.
Il risultato di questo esperimento è stato notevole.
Tirana ha iniziato a trasformarsi, assumendo nuove sfumature
e tonalità che hanno colpito l'immaginario collettivo e
attirato l'attenzione dei media internazionali. Le sue
facciate colorate, tanto amate quanto criticate, sono
diventate un simbolo di rinascita e di entusiasmo, un
rifiuto visibile del grigiore del passato.
Ma la rinascita di Tirana non si è limitata alla pittura
dei suoi edifici. L'intera città è stata oggetto di un ampio
processo di rinnovamento che ha coinvolto diversi aspetti
della vita cittadina. Le aree verdi sono state riqualificate
e ampliate, le strade sono state asfaltate e i fiumi puliti.
Sono stati creati nuovi spazi dedicati alla cultura e
all'arte, segno tangibile dell'intenzione di trasformare
Tirana in una città dove l'innovazione e la creatività
possono fiorire.
L'itinerario alla scoperta di Tirana
La
visita alla città di Tirana inizia, per la maggior parte dei
turisti, in Piazza Skënderbeg (Sheshi Skënderbej),
vero e proprio cuore pulsante della capitale albanese.
Questo importante nodo urbano ospita alcuni dei più
significativi monumenti storici della città, tra cui la già
citata Moschea di Ethem Bey, un maestoso edificio
religioso eretto tra il 1789 e il 1823 che testimonia
l'importante influenza dell'Impero Ottomano nella regione.
Accanto ad essa, svetta la Torre dell'Orologio (Kulla
e Sahatit), un'imponente struttura alta 35 metri, costruita
nel 1830. Salendo in cima a questa torre, si può godere di
un panorama a 360 gradi sulla piazza e la vista si estende
fino al lontano Monte Dajti, formando un pittoresco
scenario che abbraccia sia la città che la natura
circostante.
La prima impressione di Tirana può essere
sorprendentemente eclettica. È come se la città fosse un
mosaico composto da frammenti di diverse culture: un pezzo
di
Istanbul,
un tocco d'Italia, un pizzico di Russia. Tuttavia, non
appena lo sguardo si posa sulle bancarelle colorate del
mercato all'aperto, ricche di prodotti locali e artigianato,
emerge un senso di identità unico e inconfondibile: quello
albanese. Tirana è una città che affascina e stimola la
curiosità e, mentre si procede con l'esplorazione, il
desiderio di conoscere e scoprire di più diventa sempre più
forte.
Il
Mercato Bazar
Una
delle esperienze imperdibili di Tirana è senza dubbio la
visita al Mercato Bazar. Situato a pochi passi dalla
centralissima Piazza Skënderbeg, il Bazar è un luogo che
sprigiona autenticità e vivacità, richiamando immediatamente
l'atmosfera dei tradizionali bazar orientali.
Il mercato stupisce per la sua vastità e per
l'incredibile varietà di prodotti che propone. Qui si può
trovare di tutto, dalle spezie profumate ai tessuti
colorati, dai prodotti alimentari freschi e locali ai capi
di abbigliamento artigianali. È un vero e proprio viaggio
tra i sapori, gli odori e i colori che caratterizzano la
vita quotidiana di Tirana.
L'arte del negoziato è una componente fondamentale
dell'esperienza del mercato. I venditori sono pronti a
discutere il prezzo con spirito amichevole, rendendo
l'acquisto di un oggetto un'esperienza coinvolgente e
divertente. Tuttavia, come in qualsiasi mercato affollato in
una città grande, è importante prestare attenzione alla
propria borsa o al proprio portafoglio, per evitare
l'attenzione di potenziali borseggiatori. Questa piccola
precauzione non diminuisce in alcun modo il fascino del
Mercato Bazar.
Questo luogo è, infatti, non solo un centro commerciale,
ma un vero e proprio specchio della cultura albanese, un
luogo in cui si possono osservare le dinamiche della vita
quotidiana, assaggiare i prodotti tipici e ammirare
l'abilità degli artigiani locali. Il Mercato Bazar
rappresenta un'esperienza sensoriale che ti conduce nel
cuore pulsante di Tirana, offrendoti un ritratto autentico e
vibrante della città.
Il
museo della Storia Albanese
Uno
dei modi sicuri di cominciare a capire il carattere di un
luogo e dei suoi abitanti è quello di visitare un museo.
Come per esempio il
Museo Storico Nazionale (Muzeu Historik Kombëtar), il museo più grande dell'Albania
che rimane di sicuro
una delle attrazioni più interessanti della città (si trova vicino al Tirana International Hotel,
che con i suoi 15 piani era un tempo l'edificio più alto del paese). Il
suo tratto distintivo è anche il simbolo più famoso di
Tirana; l'enorme mosaico che ricopre la facciata dell'edificio.
L'immagine mostra l'evoluzione vittoriosa della nazione,
dalla tribù illirica ai partecipanti della rivoluzione
comunista a metà del XX secolo. All'interno è descritta la storia dell'Albania,
in mostra nelle otto sale dedicate dall'antichità, al
medioevo, al Rinascimento, dall'antichità al medioevo, dal
Rinascimento all'Indipendenza, dalla guerra anti-fascista al
comunismo e, per concludere, all'Iconografia e all'etno-cultura.
Oltre ad essere il più grande museo del paese, questo
edificio contiene una vasta collezione di archeologia, una
replica della spada di Skanderbeg, e un intero piano
dedicato all'era comunista. Il biglietto costa poco meno di
2 euro, però purtroppo (almeno per ora), tutte le
didascalie sono in albanese, quindi per capire un po' vale
la pena prendere una guida (il prezzo è di 4 euro circa) e
il tour può essere fatto in italiano o in inglese). Continua
a leggere sul
Museo di Storia Nazionale di Tirana. Vedi anche gli altri
Musei a Tirana.
Altri simboli di architettura comunista
Spostandosi
a est del centro storico, Tirana svela altri esempi
affascinanti della sua architettura di epoca comunista. Un
emblema di questa è senza dubbio il Palazzo della Cultura
(Pallati i Kultures), edificio di notevole interesse storico
e architettonico.
Questo imponente complesso, caratterizzato da una
architettura monumentale di chiara influenza sovietica,
testimonia la forte connessione dell'Albania con l'Unione
Sovietica durante il periodo della Guerra Fredda. Non è un
caso che la prima pietra dell'edificio sia stata
simbolicamente posata da Nikita Khrushchev, uno dei
maggiori leader sovietici durante il periodo della Guerra Fredda.
Ma il Palazzo della Cultura non è solo un simbolo del
passato; al suo interno, esso ospita svariati spazi dedicati
all'arte e alla cultura. Oltre a caffetterie, un ristorante
e diverse gallerie d'arte, al suo interno sono presenti due
importanti istituzioni culturali: il Teatro Nazionale
dell'Opera e del Balletto dell'Albania (Teatri i
Operas dhe i Baletit) e la Biblioteca Nazionale Albanese
(Biblioteka Kombëtare e Shqipërisë).
Il Teatro Nazionale dell'Opera e del Balletto, con la sua
ricca programmazione di eventi artistici, è un luogo di
grande rilievo per la scena culturale albanese. Accanto a
questo, la Biblioteca Nazionale Albanese rappresenta un
inestimabile tesoro di conoscenza e storia: con oltre un
milione di libri, carte geografiche e documenti vari, essa
offre una preziosa panoramica sulla cultura locale e svolge
un ruolo fondamentale nella conservazione del patrimonio
culturale albanese.
Il Palazzo della Cultura, quindi, non solo rappresenta un
importante esempio di architettura comunista, ma è anche un
vivace centro di cultura e arte, rendendolo una tappa
imprescindibile per chiunque desideri immergersi
nell'affascinante tessuto culturale di Tirana.
La
piramide di Tirana
Non
posso negare la mia delusione nel constatare che, nonostante
la sua chiara importanza storica, le tracce concrete
dell'epoca comunista a Tirana siano quasi completamente
svanite. Molti degli edifici e dei
monumenti di quel periodo sono ormai in rovina o sono stati
completamente rimossi, rendendo difficile immaginare
l'atmosfera di quei tempi che, in realtà, non sono poi così
lontani.
Tuttavia, un monumento di quell'epoca resiste: la
Piramide di Tirana, situata lungo il viale Dëshmorët e
Kombit (che significa Eroi della Patria) a poca distanza da piazza Skanderbeg. Questa
struttura, un tempo mausoleo eretto nel 1988 da Pranvera
Hoxha, figlia dell'ex leader Enver Hoxha, era stata
concepita come un tributo alla figura paterna e alla
Repubblica Popolare d'Albania. Il progetto ambiva a
replicare la magnificenza delle tombe egizie, creando un
luogo che celebrasse la grandezza del regime comunista. A
dispetto del consenso popolare, la Piramide rappresenta uno
degli edifici più costosi mai costruiti nella storia
dell'Albania.
Con la caduta del comunismo nel 1991, la Piramide ha subito
una serie di trasformazioni: da mausoleo a centro congressi,
fino a diventare "La Mummia", una discoteca molto in voga.
L'antica stella rossa che un tempo troneggiava in cima
all'edificio è stata rimossa, ed oggi questa imponente
costruzione in marmo, cemento e vetro è diventata un
popolare punto di ritrovo per i giovani della città.
Nonostante la Piramide sia stata più volte sull'orlo della
demolizione, la mobilitazione popolare è sempre riuscita a
salvaguardarla. La raccolta di firme necessarie per bloccare
la sua distruzione ha sempre raggiunto il numero richiesto,
a dimostrazione che, nonostante la storia complessa, esiste
un forte desiderio di preservare questo singolare ed
emblematico pezzo di architettura che riflette una parte
fondamentale della storia albanese.
Dëshmorët, il
Boulevard cittadino
Scorrendo
lungo l'asse centrale di Tirana, il Bulevardi Dëshmorët e
Kombit, ci si trova immersi in una delle arterie più
pulsanti e significative della città. Questo vasto viale,
che unisce le principali istituzioni governative, è un
palcoscenico aperto che testimonia il passaggio della città
tra passato e futuro.
Mentre si passeggia lungo il Bulevardi Dëshmorët e Kombit,
ci si imbatte in edifici che incarnano l'audacia e
l'innovazione dell'architettura contemporanea, come il Palazzo dei Congressi
avveniristico. Questo
edificio, con la sua struttura moderna e le sue linee
pulite, rappresenta un simbolo potente del nuovo volto di
Tirana.
Accanto all'ultramodernità del Palazzo dei Congressi, il
viale ospita il Museo Archeologico, custode della
ricca storia dell'Albania. Il museo vanta una vasta
collezione di reperti che abbracciano un arco temporale che
va dalla preistoria al Medioevo, offrendo ai visitatori un
viaggio affascinante attraverso le varie epoche della storia
albanese.
Tirana è una città di contrasti e di sfaccettature
diverse, il che si riflette nelle sue varie aree di
interesse. Tra
queste, Tajvani, situato nel cuore storico della
città, è un polo di attrazione per la vita notturna, con una
profusione di ristoranti, caffetterie e locali notturni.
E poi c'è Blloku, un tempo quartiere esclusivo
riservato ai membri del Partito Comunista albanese, ora
trasformato nel quartiere più trendy di Tirana. Un tempo
inaccessibile per i cittadini comuni, oggi Blloku è un
vivace centro di socialità e cultura, simbolo della
rinascita e del dinamismo della capitale albanese.
Visitare il quartiere Blloku
Quando
si parla di Blloku, si parla di un quartiere che
custodisce una storia complessa, intrisa di contrasti e di
trasformazioni radicali. Durante il periodo comunista,
Blloku era una zona di accesso ristretto, destinata
esclusivamente alla residenza dei membri del Partito
Comunista, tra cui il suo leader, Enver Hoxha. Il
comune cittadino era escluso da questa enclave urbana, un
paradosso evidente per un regime che sosteneva il principio
dell'uguaglianza.
Con la caduta del comunismo, la cortina si è alzata su
Blloku, rivelando al pubblico il "lusso" con cui vivevano i
dirigenti del partito. Una scoperta che ha provocato
sorpresa e sconcerto, ma che ha anche segnato l'inizio di
una nuova fase per il quartiere.
Oggi, Blloku è completamente trasformato. In una sorta di
rivincita storica, questo quartiere è diventato il cuore
pulsante e alla moda di Tirana, un polo di aggregazione dove
si mescolano cultura, tendenze e divertimento. Passeggiando
per le sue strade, si incontrano caffè di design, bar
accoglienti e ristoranti gourmet, caratterizzati da
un'estetica moderna e di buon gusto che nulla ha da
invidiare alle capitali europee più "trendy".
Una curiosità che merita di essere sottolineata riguarda
l'alta concentrazione di caffetterie. A Tirana, e in
particolare a Blloku, sembra di non aver mai visto così
tanti caffè per isolato. Questo fenomeno, più che una
semplice moda, è il simbolo di una città giovane e dinamica,
che ama socializzare e condividere momenti di relax in
compagnia.
Blloku è, quindi, un microcosmo che racchiude la storia
recente di Tirana e la sua rapida evoluzione. Visitare
questo quartiere è un'esperienza affascinante, che consente
di scoprire da vicino l'anima vivace e accogliente della
capitale albanese.
Eventi e Festival: l'agenda culturale di
Tirana
Tirana è una città vibrante e dinamica che
offre un ricco calendario di eventi culturali
durante tutto l'anno. Dalla musica dal vivo alle
mostre d'arte, dal cinema alle feste di strada,
la capitale albanese è un luogo dove l'arte, la
cultura e l'intrattenimento sono sempre
all'ordine del giorno.
Tirana International Film Festival
Il Tirana International Film Festival (TIFF)
è il più importante evento cinematografico in
Albania. Fondato nel 2003, questo festival
annuale attira migliaia di cineasti e
appassionati di cinema da tutto il mondo. Il
TIFF presenta una vasta selezione di film di
alta qualità, provenienti da vari generi, tra
cui lungometraggi, documentari, cortometraggi e
film d'animazione.
Tirana Jazz Festival
Il Tirana Jazz Festival è un evento annuale
molto atteso dagli appassionati di musica.
Questo festival offre una piattaforma unica per
i musicisti jazz albanesi e internazionali per
esibirsi e collaborare. Oltre alla musica dal
vivo, il festival offre anche workshop, lezioni
magistrali e incontri con artisti.
Color Day Festival
Il Color Day Festival è una festa vivace e
allegra che si svolge ogni estate a Tirana.
Durante l'evento, partecipanti di tutte le età
si riuniscono per lanciare polvere colorata
l'uno sull'altro, creando un effetto visivo
impressionante. Questa festa è accompagnata da
musica dal vivo, danza, giochi e molta gioia.
Tirana Art Fest
Tirana Art Fest è un evento annuale dedicato
all'arte contemporanea. Questo festival offre
una serie di mostre, workshop e performance di
artisti albanesi e internazionali. L'evento si
svolge in vari luoghi di Tirana, tra cui
gallerie d'arte, spazi pubblici e siti storici.
Festa Nazionale dell'Indipendenza
Il 28 novembre, l'Albania celebra la sua
indipendenza con una serie di eventi in tutto il
paese. A Tirana, le celebrazioni includono
parate, concerti, discorsi ufficiali e fuochi
d'artificio. Questa è una grande opportunità per
immergersi nella cultura e nella storia
albanese.
Festivali i Këngës
Il Festivali i Këngës, uno degli eventi
musicali più importanti dell'Albania, si tiene a
dicembre. Questo concorso musicale, simile
all'Eurovision Song Contest, presenta alcuni dei
migliori talenti musicali del paese. L'evento è
trasmesso in diretta televisiva e attira un
grande pubblico.
Tirana è una città che celebra la cultura in
tutte le sue forme. Che tu sia un appassionato
di cinema, un amante dell'arte, un fan del jazz
o un entusiasta della musica pop, c'è sempre un
evento o un festival a Tirana che fa per te.
Dove dormire a Tirana?
Le
opzioni di soggiorno a Tirana sono varie, si possono
trovare appartamenti affittati da privati e famiglie del
posto che ospitano turisti, alberghi economici e anche hotel
di buon livello. Per una lista di
Hotel e appartamenti
a Tirana potete sempre consultare le nostre pagine appositamente
dedicate all'argomento Le strutture ricettive
un tempo gestite dallo Stato sono state chiuse, ma nel complesso
la città garantisce ancora prezzi ottimi sia per l'alloggio
che per la ristorazione. In Piazza Skënderbeg e in
Bulevardi Dëshmorët e Kombit, per esempio, ci sono
molti ristoranti economici, sia di cucina albanese sia
internazionale (naturalmente anche italiana) e in tutta la città si possono trovare
piccoli bar per una consumazione veloce. La
cucina locale
è gustosa e genuina, fortemente influenzata dalla vicina
Grecia.
Conclusioni e relax
Se verrete da queste parti camminate, cercate, ascoltate
(anche se non capite) e divertitevi senza pensarci
troppo. Fino a non molti anni fa era impossibile arrivare
qui. Quindi, se non verrete a Tirana con troppa pretese, la
città piano piano vi conquisterà.
Al visitatore appare piuttosto tranquilla, ordinata e
ben lontana dalle immagini stereotipate (in negativo) di
qualche anno fa. La capitale albanese
ha stretto interessanti rapporti con numerose città europee,
e anche italiane, con cui si è gemellata, tra queste: Ankara,
Atene,
Barcellona,
Bruxelles,
Bucarest,
Cobourg,
Firenze,
Piana degli Albanesi,
Kiev,
Madrid,
Marsiglia,
Mosca,
Parigi,
Praga,
Salonicco,
Sofia,
Stoccolma,
Torino,
Vilnius,
Zagabria
e
Venezia
Infine, ultimo ma non ultimo, per
chi ama la vita notturna, Tirana offre discoteche, locali
serali, musica dal vivo di spessore, performance ed eventi,
come raramente si vede in altre capitali europee. Molti i
Ristoranti, Café e locali
a Tirana interessanti.
Insomma, credo che da una vostra visita a questa città
trarrete le belle sensazioni che ho provato io. Fateci
sapere le vostre esperienze in merito.
Informazioni
pratiche su Tirana: trasporti, valuta,
clima e altro
Trasporti
Tirana è una città che offre molteplici
opzioni di trasporto. L'aeroporto internazionale
Madre Teresa, a circa 17 km dal centro della
città, è ben collegato con le maggiori città
europee. Da lì, potete prendere un taxi o
l'autobus per raggiungere il centro.
In città, gli autobus rappresentano il metodo
più diffuso di trasporto pubblico, e i biglietti
possono essere acquistati direttamente a bordo.
Il servizio di autobus è abbastanza affidabile e
copre l'intera città. Tirana possiede anche un
efficiente servizio di taxi, ma ricordatevi di
concordare il prezzo prima della partenza o
assicuratevi che il tassista utilizzi il
tassametro.
Recentemente, Tirana ha introdotto un
servizio di bike sharing, un'opzione sostenibile
e piacevole per spostarsi tra i numerosi parchi
e monumenti del centro.
Valuta
La valuta ufficiale dell'Albania è il Lek (ALL).
Le carte di credito sono accettate in molti
ristoranti, hotel e negozi, ma in alcuni luoghi,
specialmente al di fuori delle aree turistiche,
si potrebbe dover pagare in contanti. Ci sono
numerosi sportelli bancomat e uffici di cambio
in tutta la città dove poter prelevare o
cambiare la valuta.
Clima
Tirana ha un clima mediterraneo, con estati
calde e secche e inverni miti e umidi. La
temperatura media in estate si aggira attorno ai
30°C, mentre in inverno raramente scende al di
sotto dei 10°C. La primavera e l'autunno sono
considerate le stagioni migliori per visitare la
città, quando le temperature sono più miti e
piacevoli.
Lingua
La lingua ufficiale è l'Albanese. Tuttavia,
l'inglese è ampiamente parlato, in particolare
dai giovani e nelle aree turistiche. Anche
l'italiano è piuttosto diffuso, grazie alla
vicinanza geografica con l'Italia e alla
presenza di canali televisivi italiani.
Sicurezza
Tirana è generalmente una città sicura da
visitare. Tuttavia, come in tutte le città, si
consiglia di prendere precauzioni di base, come
evitare aree isolate di notte e tenere d'occhio
i propri effetti personali, soprattutto nei
luoghi affollati.
Norme sanitarie
Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per
visitare l'Albania. L'acqua del rubinetto nella
maggior parte delle aree urbane è sicura da
bere, ma si consiglia di acquistare acqua
imbottigliata se avete uno stomaco delicato.
Speriamo che queste informazioni vi aiutino a
pianificare la vostra visita a Tirana. Questa
affascinante città ha tanto da offrire e non
vediamo l'ora che la scopriate!
di Massimo Serra
per Informagiovani Italia
Bibliografia su Tirana
- Il ragazzo di Tirana di Giorgio Saponaro, Giunti,
1998 (Italiano)
- Albania, Guide Rosse del Touring Club, 1996
(Italiano)
- Albania, invito al viaggio, Silvia Terzi, Francesco
Guida, 2020 Università degli studi Roma Tre (Italiano)
- Tirana: A City Guide di John W. Shepherd - 2011,
Lonely Planet (Inglese)
- Tirana: City of Contrasts di Robert Elsie - 2004,
Hurst & Company (Inglese)
- Tirana: The Capital of Albania di Bardhyl Demiraj -
2007, Centre for Albanian Studies (Inglese)
- Tirana: Storia e guida della città di Francesco J.
De Robertis - 2007, Newton Compton Editori (Inglese)
- Tirana: The Past, Present and Future of the Capital
of Albania di Robert Elsie - 2010, I.B. Tauris (Inglese)
- Tirana: A Cultural History di Robert Elsie - 2015,
I.B. Tauris (Inglese)
- Tirana: A City in Transition di Ornela Vorpsi -
2012, Archipelago Books (Inglese)
Libri su
Tirana
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