Bella e contraddittoria come mai,
Berlino è una della capitali
mondiali della Street Art – l'arte da strada. Perchè
questa è una città trascinatrice, vivace, scontrosa e contorta, amichevole
ed ecologica, immaginaria e reale, in una parola: inaspettata. La capitale
della Germania appare come una città sicura di se, capace di
raccogliere in pieno la voglia di vivere di chi la abita e la visita; lieta
delle espressioni artistiche più all'avanguardia. |
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Orgogliosa
di un'arte che nasce dal reale e che si sviluppa nell'irreale, nel
fantastico, forse indesiderato, forse sognato. Decidere
cosa vedere a Berlino
è sempre difficile (accanto l'elenco). Certo è che la Street Art a
Berlino la si vede ovunque. Ed è qualcosa che necessariamente deve
essere visto se si vuole capire fino in fondo cosa anima questa città e non
solo perché, come diceva (un tempo) anche Banksy, il più famoso
street artist al mondo, "...i graffiti sono rimasti gloriosamente
incontaminati dal progresso... hanno più possibilità di significare qualcosa
o di cambiare le cose di ogni altra cosa che rimane invece al chiuso".
I graffiti a Berlino parlano molte lingue e raccontano
molte storie, quelle di un'umanità che appare frantumata ma pur sempre
pronta ad una nuova rinascita. Così è stato per la città, risorta dalle sue
ceneri più di una volta. Dopo tutto la Street Art per definizione è un'arte
transitoria, come la vita, perchè “trasfigurazione di un momento
storico che rimane vero solo nel momento in cui viene espresso?. Siamo
di fronte ad una forma d'arte mutevole, come spesso è accaduto a Berlino
(vedi le espressioni artistiche di BLU, artista italiano tra i più noti), in
continuo cambiamento, e quello che poteva essere presente anni fa oggi
potrebbe non più esistere.
La Street Art a Berlino è rappresentata da una scena artistica
e culturale di tipo 'underground', per definizione 'anarchico', di un mondo
quasi nascosto. Tutto ciò contribuisce all'unicità e alla creatività che
definisce la capitale tedesca, un modus vivendi di ribellione e perenne
ricerca all'emancipazione. Quella del
Muro di Berlino è l'esempio più emblematico, iniziata durante
il periodo di divisione e continuata anche dopo la riunificazione. Tanti gli
artisti di questo genere che si possono associare a Berlino (Thierry Noir
Tavar Zawacki aka ABOVE e SP 38, sono solo alcuni).
Da dove iniziare il tour della Street Art di Berlino?
Tra i
quartieri di Berlino più significativi (Mitte,
Prenzlauer Berg,
Kreuzberg o
Friedrichshain, tra gli altri... c'è solo l'imbarazzo della
scelta:
East Side Gallery
Mühlenstraße 4
(Friedrichshain-Kreuzberg)
10243 Berlino
Possiamo identificare la street art berlinese dal Muro di
Berlino nella East Side Gallery. Partendo da quando il 13 agosto 1961
nasceva quella lunga parete di cemento che divise la città in due, Est ed
Ovest, e con essa gli animi della gente e della storia. Nasceva da allora
una città straniera, senza più centro storico o periferia, svuotata di una
propria libertà ed autonomia. Da una parte e dall'altra mattoni e cemento
divennero l'orizzonte ultimo del mondo conosciuto, oltre c'era l'oltre,
la vita immaginata, la contraddizione o il sogno. I sentimenti
divennero espressione, rappresentazione di disagio e frustrazione, speranza
o rassegnazione, divisione politica e umana. Alla caduta del muro, nel 1989,
la street art del muro si sviluppò in quella che oggi conosciamo come
East Side Gallery (leggi gli approfondimenti nel link
accanto) il più lungo tratto di Muro sopravvissutoa Berlino, circa un
chilometro e mezzo, e indicata oggi come la “la galleria d'arte
all'aperto più lunga del mondo?. Siamo a due passi dal fiume Sprea,
esattamente lungo la Mühlenstraße, dove 118 artisti hanno lasciato il
segno, dal 1990; arrivati a Berlino da più di una nazione. Camminare lungo e
accanto al muro oggi significa conoscere espressioni artistiche che
raccontano di un'intera umanità, quasi fosse un grido di aiuto e di speranza
che da Berlino si rivolge al mondo intero.
I murales di BLU – writer italiano a Berlino
Varie zone di Berlino
L'artista italiano conosciuto con lo pseudonimo di BLU
ha lavorato in tutta la città. I suoi murales fatti di enormi figure
dall'aspetto spesso spaventoso sono molto noti a Berlino, come nel resto del
mondo. Il più conosciuto è il gigantesco mostro rosa mangiauomini, il
Pink Man o Leviathan come è anche conosciuto: un disegno
davvero impressionante, ricavato da una moltitudine di umani più piccoli,
nudi e sempre rosa, tranne uno, bianco, quello che sta per essere mangiato:
venne dipinto nel 2007 nell'estremità occidentale del
Ponte Oberbaumbrücke (il ponte rosso di Berlino, nel
quartiere di Kreuzberg) ed è considerata una delle opere di Street
Art più famose di Berlino. Altri murales di BLU a Berlino, tra i più
noti in città, non esistono più: sono stati cancellati in segno di protesta
(parrebbe contro la speculazione edilizia della zona e il voler rinchiudere
la Street Art tra le mura di un museo) dopo diversi anni, nella notte tra
giovedì 11 e venerdì 12 dicembre 2014; si trattava dei murales dei palazzi
lungo la Cuvrystrasse, conosciuti come 'Chain' (incatenati dal tempo)
e 'Brothers' (che mostrava due figure mascherate che cercavano di togliersi
la maschera a vicenda) e che con le dita della mano formano una W (West, per
Ovest) e una E (East, per Est), in riferimento alla chiara divisione delle
due Berlino e delle due Germanie. Oggi le stesse pareti ricoperte
completamente di vernice nera (se andate nel link del quartiere di
Kreuzberg, capite di cosa di cosa si trattava). Lo stesso
autore dei murales è voluto intervenire cancellandoli prima che la
speculazione edilizia potesse fare il resto, per colpa della “gentrificazione
e zombificazione di Berlino?, per questo, “per non contribuire a tale
processo, i murales sono destinati a scomparire?. È questa in effetti la
natura della Street Art, che occupa uno spazio in celebrazione della sua
incertezza, consapevole della temporalità di una esistenza fugace.
Graffiti in Dircksenstrasse
Tra Alexanderplatz e Hackescher Markt
(Mitte)
Berlino
La Dircksenstrasse è uno dei luoghi più interessanti della
Street Art di Berlino. Oltre agli affascinanti e giganteschi murales che si
possono trovare in città, ci sono alcuni angoli che offrono all'appassionato
come al turista curioso l'opportunità di esplorare e scoprire nuove
espressioni, formati e prospettive di street art. Poster art, sculture,
sticker art, graffiti, stencil art, in qualsiasi modo la si chiami,
probabilmente la strada lungo i binari sopraelevati del viadotto che collega
Alexanderplatz e Hackescher Markt (quartiere Mitte) li
raccoglie tutti. Si inizia da poco fuori la stazione di Hackescher Markt
(S-bahn) e fino ad arrivare ad Alexanderplatz: una passeggiata relativamente
breve (circa 750 metri) ,ma se appassionati ci si può letteralmente
trascorrere ore. Qui troverete diversi lavori di artisti, come El Bocho
(in spagnolo significa piccolo asino) tra gli altri, che ha iniziato
a dipingere murales nel 1997, lavorando anche come illustratore per il
quotidiano Frankfurter Allgemeine, fino a quando non si è trasferito a
Berlino per disegnare la sua Little Lucy – personaggio di uno show
televisivo – che viene ritratta satirizzata nei suoi numerosi e infiniti
tentativi di uccidere il suo gatto. Bar e locali di ritrovo non mancano, uno
tra tutti? Provate la Brauhaus Lemke presso Hackeschen Mark, non
proprio 'underground' ma a due minuti dalla famosa Alexanderplatz ed è stato
il primo birrificio artigianale di birra di Berlino.
Graffiti di Haus Schwarzenberg
Rosenthaler Strasse 39
Vicino al S Hackescher Market
U-Bahn Weinmeristrerstr.
(Mitte)
Nascosta in un cortile lungo la Rosenthalerstrasse,
vicino ai famosi cortili ed edifici del primo Novecento di
Hackesche Höfe (i Cortili di Hacke) troviamo la
Haus Schwarzenberg, un luogo gestito da un'organizzazione no-profit che
promuove spazi creativi di street art alternativa. Dalla Rosenthalerstrasse
si accede ad un mondo alternativo, all'interno del quale si trova un bar, un
cinema indipendente e alcuni gallerie d'arte. Artisti come El Bocho e
Stinkfish, tra i tanti, hanno lasciato numerose testimonianze in
questo vicolo, dove oggi si possono anche ammirare alcune sculture in
metallo. Lasciati alle spalle gli edifici eleganti del quartiere, tra
facciate in vetro, uffici e bar ordinari, si entra in una zona che riprende
la Berlino di decenni fa, un luogo che in pochi metri raccoglie
l'espressione del passaggio del tempo, il cambiamento dato dalla
globalizzazione e dalla gentrificazione. Le pareti all'interno del cortile
presentano opere di artisti provenienti da tutto il mondo, tra dipinti,
incisioni, stencil, mosaici, installazioni varie. Il tutto rende questa
parte di Berlino un punto di riferimento della street art in città. Un luogo
sicuramente da non perdere anche se siete di passaggio in visita di Berlino.
Banksy a Berlino
Banksy è probabilmente l'artista writer più famoso,
enigmatico e controverso della Street Art. C'è da chiedersi tuttavia se
Banksy è mai stato a Berlino? Pare proprio di si. Nel 2003 lascia
traccia in più di un angolo della città, per lo più microinterventi
nascosti, lavori poi cancellati dalla 'gentrificazione' edilizia che
inevitale si è fatta strada. Quante sono state le copie del famoso “Flower
Thrower?, l'uomo con il viso coperto da un fazzoletto, e pronto a
caricare la folla con un mazzo di fiori al posto di una molotov? Oggi, se
proviamo a cercare i noti stencil di Banksy a Berlino si rimane però
un po' delusi. Una copia si trovata all'interno della
Kunsthaus Tacheles (di cui abbiamo parlato tempo fa, vedi il
link accanto), edificio in rovina, 'rinnovato' e 'colorato' dai writers,
diventato uno dei più famosi di Berlino, e poi sgomberato nel 2012, dopo una
lunga battaglia contro lo sfratto. A Berlino oggi Banksy puo' essere
apprezzato in mostre ed esibizioni , come quella all'interno del museo che
segue... benché dentro le mura di un edificio.
Museo Street Art Berlino
Urban Nation
Bülowstraße 97
(Schöneberg)
Berlino
Entrata gratuita
Primo al mondo, a Berlino è stato aperto il Museo della
Street Art. La scelta non poteva non essere più appropriata. Si
posiziona in un edificio all'angolo tra la Bülowstraße e la Zietenstraße ed
è un intero museo dedicato al suo genere: si chiama Urban Nation,
nato allo scopo di difendere e archiviare la street art e i graffiti di quel
movimento nato a New York negli anni '70 e diventato globale, con artisti
che realizzano opere in paesaggi urbani di tutto il mondo. Da settembre 2017
sono esibite opere di oltre 100 tra i più famosi artisti di strada, da
Shepard Fairey (l'artista dietro il poster di Obama 'Hope') a 3D
(il frontman dei Massive Attack), Ron English e Blek le Rat, e
molti altri. Lo si riconosce subito l'edificio, il cui esterno ha dei
pannelli rimovibili, per permettere alla facciata del museo d'essere
cambiata nel tempo). Siamo di fronte a quello che è considerato al momento
come il più grande riconoscimento dell'arte urbana come forma d'arte
legittima. Certo rinchiudere tale espressione artistica dentro quattro
mura fa nascere delle perplessità, come è accaduto per artisti come Blu,
mentre per altri si tratterebbe di un segnale favorevole. Dopotutto, la
crescente commercializzazione della street art ha anche aiutato diversi
speculazioni immobiliari, i cui promotori commissionano murales per aiutare
a nobilitare un'area e aumentare i prezzi delle case, questo viene visto
come un problema per il movimento, in tutto il mondo. Mentre da una parte la
street art si sviluppava nei meandri di riflessioni anarchiche, detestata
dalle autorità cittadine, si consideri che i lavori di artisti come
Banksy ora valgono oltre un milione di sterline. Tra gli altri artisti
di street art citati troviamo anche Anthony Clarkson, Askew One,
Awk, Blo, Boris Niehaus, Borondo, Buff Diss,
Caratoes, Chris Stain, Claudio Ethos, Czarnobyl,
Dave the Chimp, Dino Vals, El Sol 25, Ernest
Zacharevic, Herakut, Ino, Jana Und JS, STRØK,
VHILS e altri. A curare il museo è Yasha Young, direttrice di
Urban Nation, un network di street artist e di appassionati.
Tenete d'occhio anche i seguenti: L'astronauta di Victor
Ash (uno degli stencil più grandi del mondo) in Skalitzer Strasse
all’angolo con Mariannenstrasse (Kreuzberg); L'uomo in giallo (un
grande murales nella Oppelner Strasse, dei Os Gemeos, i fratelli
brasiliani Otavio e Gustavo Pandolfo; Il gigantesco Hanging Dead Animals
('animali morti impiccati) di ROA, nella Oranienstrasse; i disegni dei
palazzi che circondano la Mehringplatz (metro Hallesches Tor), alla
fine della Friedrichstrasse, tra cui i lavori di A. Dornbusch (vedi
quelli della Tommy Weissbecker Haus), oppure quelli di Shepard Fairey
(anche conosciuto come Obey, Andre the Giant) e il suo rosso vivo,
grande murales “Make Art Not War? (fatte arte – no guerra), o ancor
più rappresentativo (putroppo recentemente deturpato) che vede uno stormo di
uccelli colorati ed esotici fuoriuscire dal cappuccio di una felpa scura:
Wolf Beard è opera dell'artista danese Don John. Non ultimo, il
murales che più amiamo: camminando verso ovest lungo la Oranienburger
Strasse (quartiere Mitte), l'edificio con il grande murale 'How Long Is Now'
della
Kunsthaus Tacheles (di cui abbiamo parlato in una sezione
apposita).
Ostelli Berlino
Ostelli Germania
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