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Elisa Baciocchi
Elisa Baciocchi nacque Maria Anna Bonaparte,
sorella di Napoleone, il 3 gennaio 1777. Come il più famoso
fratello, ebbe in
Ajaccio i natali e prenderà il nome
di Elisa grazie ad un altro fratello (Lucien), a cui era
molto legata e che affettuosamente usava chiamarla così sin
da piccola. Il nome Baciocchi lo prese dal marito,
Felix Pascal, un ufficiale di origine corso-genovese,
sposato a
Marsiglia nel 1797. Il loro matrimonio fu
celebrato nello stesso periodo di quello della sorella,
Paolina Bonaparte, in sposa al generale Charles Leclerc
(questo nome vi ricorda qualcuno?). |
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La Repubblica di Lucca sin dal 1799 era occupata dai
Francesi e fu a lui, a Felix Pascal, italianizzato Felice, che
Napoleone (divenuto imperatore) affidò quello che nel 1805
andava diventando il Principato di Lucca e Piombino;
di fatto però a governare il territorio fu la stessa Elisa,
a cui un anno dopo, andò poi unendosi anche il ducato di
Massa e Carrara. Con l'unione del ducato e del
principato, e con l'estromissione di Maria Luisa di
Borbone, Regina d’Etruria, Elisa diventò granduchessa
di Toscana.
Elisa era una donna bella, ricordata come la più
intraprendente ed ambiziosa delle sorelle di Napoleone.
Ancora prima di trasferirsi in Toscana e subito dopo il
matrimonio, ebbe modo di 'allenare' la propria diplomazia
grazie ad una indole naturale, frequentando i salotti
parigini più influenti e allo stesso tempo dando prova di
cultura ed intelligenza politica. Per le arti e
l'architettura aveva particolare predilezione, tanto che
divenne anche amica di
Niccolò Paganini.
Sotto l'occupazione francese, i cittadini da subito si
dimostrarono riluttanti nei confronti di Elisa, che veniva
ironicamente chiamata "la Madame"; la città tuttavia
oggi conserva un buon ricordo di lei: figura femminile
importante, capace di garbo illuminato e allo stesso tempo
autoritario, riformatrice lungimirante di amministrazioni e
commerci locali, e nel complesso capace di coinvolgere la
popolazione più altolocata nell'incentivare istruzione ed
assistenza sociale (viene riportato che Elisa riuscì a
far escludere i Lucchesi dall'obbligo di far parte
nell’esercito imperiale).
Tra i suoi provvedimenti si possono citare: una
riforma del clero nel maggio 1806; un progetto che
istituiva un nuovo acquedotto; la creazione della
Direzione Generale della Pubblica Istruzione
(1809-1812), tra cui una struttura per le giovani ragazze
povere, la "Congregazione di San Felice" (che
tuttavia non sopravvisse alla caduta del suo governo). Per
la città di Carrara, già conosciuta per il famoso marmo,
rafforzò il prestigio attraverso la Académie des
Beaux-Arts, rendendo la cittadina grande esportatrice;
favorì l'istituzione del Banque Élisienne, in grado
di fornire aiuti finanziari e sgravio tasse a scultori e
operai; istituì la produzione di un nuovo codice penale,
promulgato nel 1807 e riformato nel 1810; e ancora, istituì
visite mediche gratuite per i poveri; ordinò la
ricostruzione dell'ospedale di Piombino, mentre a
Massa, istituì nell'agosto del 1808 la École Normale
de la Soie (scuola della seta).
Non passò però molto tempo, che Lucca risultò troppo piccola
per le ambizioni 'principesche' di Elisa, la quale aveva già
iniziato ad espandere palazzi e dimore storiche a scapito di
edifici medievali importanti (tra le modifiche
architettoniche e urbanistiche ricordiamo quelle che hanno
lasciato il posto all'attuale piazza Napoleone).
Alla caduta di Napoleone, Elisa fu costretta ad
abdicare in favore del Granduca Ferdinando III e
fuggire dalla Toscana, quando era incinta dell'ultimo figlio
(Federico Napoleone). Era la notte del 13 marzo 1814.
Nel 1815, con Napoleone all'Elba, Elisa fu arrestata
e accompagnata nella fortezza-carcere dello Spielberg di
Brno, quindi
a
Vienna. Morì a
Trieste il 7 agosto del 1820 all'età di 43 anni.
Le sue spoglie sono oggi conservate, insieme a quelle del
marito, Felice, nella
Basilica di San Petronio a Bologna.
La città la ricorda in particolare con uno dei passaggi che
attraversano le
Mura di Lucca: Porta Elisa, ad est del
centro storico.
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