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Il 2023 è stato un anno che ci ha portato via diverse
personalità di spicco del mondo della cultura, dello sport,
della politica e dello spettacolo. Alcuni nomi celebri ci
hanno lasciato, segnando la fine di carriere straordinarie e
lasciando un vuoto incolmabile. In questo articolo
ricorderemo brevemente alcune di queste figure, accomunate
dall'essersi spente nel corso degli ultimi 12 mesi. Tra di
loro troviamo artisti, scrittori, attori e sportivi che
hanno fatto la storia del '900 e che rimarranno per sempre
nell'immaginario collettivo.
  
Un
altro anno è passato, e anche quest'anno, sono numerosi
i personaggi, grandi e meno grandi che ci hanno lasciato.
Persone che hanno segnato la storia, che l'hanno scritta,
attraverso le proprie idee e i propri progetti, da queste
persone c'è stato senza dubbio qualcosa da imparare,
nel bene e talvolta nel male. Di seguito una
lista delle maggiori personalità decedute in questo
hanno appena trascorso.
1.
Gianluca Vialli (9
luglio 1964 - 6 gennaio 2023)
Gianluca Vialli è stato un calciatore leggendario per tutti
i tifosi italiani, a prescindere dalla fede calcistica,
allenatore e dirigente sportivo italiano, scomparso all'età
di 58 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al
pancreas. Insieme all'amico Roberto Mancini, con cui ha
condiviso gioie e successi nella Sampdoria prima e in
Nazionale poi, Vialli è stato un esempio di coraggio e
determinazione nell'affrontare la malattia. Nonostante le
difficoltà e le sofferenze degli ultimi anni, ha continuato
a lavorare e a dedicarsi al calcio con passione. L'immagine
più celebrativa della sua carriera rimane quella
dell'abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell'Italia a
Euro 2020, una gioia condivisa da amici e compagni di una
vita. Vialli lascia un grande vuoto, ma il suo ricordo e la
sua testimonianza continueranno a essere un esempio per
molti.
2.
Costantino II (2 giugno
1940 - 10 gennaio 2023)
Costantino II è stato l'ultimo re della Grecia,
salito al trono nel 1964 all'età di 24 anni. Il suo regno è
durato meno di un decennio, poiché nel 1974 una rivolta
popolare ha portato alla fine della monarchia greca e
all'instaurazione della repubblica. Cugino di re Carlo III
d'Inghilterra e fratello della regina Sofia di Spagna,
Costantino II era anche un abile velista, avendo vinto una
medaglia d'oro olimpica nella classe Dragoni a Roma 1960.
All'età di 82 anni, nel 2023, è morto in seguito alle
complicazioni di un ictus che lo aveva costretto al ricovero
in terapia intensiva. La sua scomparsa segna la fine di
un'epoca per la Grecia ed i rappresentanti delle ultime case
reali europee.
3.
George Pell (8 giugno 1941
- 10 gennaio 2023)
George Pell è stato un cardinale australiano, una
delle figure di spicco della Chiesa Cattolica. Nominato da
Papa Giovanni Paolo II nel 2003, è stato successivamente
scelto da Papa Francesco come responsabile della nuova
Segreteria per l'Economia in Vaticano nel 2014.
Nel 2019, Pell è stato condannato a sei anni di
reclusione in Australia con l'accusa di pedofilia, per fatti
risalenti agli anni '70. Dopo 400 giorni di carcere, è stato
poi assolto in appello. Papa Francesco lo ha definito
vittima di una "calunnia", pur riconoscendo che gli eventi
lo hanno provato molto.
Pell è deceduto all'età di 81 anni nel 2023, dopo
alcune complicazioni post-operatorie. Nonostante le
polemiche suscitate dal suo coinvolgimento nello scandalo
pedofilia, Francesco ne ha lodato la statura morale e il
contributo dato alla riforma finanziaria in Vaticano. La sua
figura ha segnato un'epoca della Chiesa moderna, tra luci e
ombre.
4.
Jeff Beck (Londra,
24 giugno 1944 – Wadhurst, 10 gennaio 2023)
Il mondo del rock britannico piange la scomparsa di una vera
leggenda: all'età di 78 anni è morto Jeff Beck, chitarrista
e cantante tra i più innovativi e influenti di sempre.
Salito alla ribalta negli anni ‘60 con gli Yardbirds,
successivamente intraprese una carriera solista di grande
successo grazie ad uno stile unico che fonde hard rock, jazz
e blues.
Dotato di rara maestria tecnica ed estro improvvisativo,
Beck ha vinto 8 Grammy Award collaborando anche con star
come Luciano Pavarotti, Rod Stewart e Johnny Depp, con il
quale ha inciso un album nel 2022. "Non mi importa delle regole,
se in una canzone non le infrango almeno 10 volte non sto
facendo bene il mio lavoro" era il suo motto.
Tra i tanti artisti che gli hanno reso omaggio alla notizia
della sua scomparsa Gene Simmons dei Kiss, Brian May dei Queen,
Mick Jagger e Ronnie Wood dei Rolling Stones. Con Jeff Beck
il rock perde uno sperimentatore geniale e trasgressivo, che
ha ridefinito il linguaggio della chitarra elettrica
influenzando intere generazioni.
5.
Achille Mauri (4
settembre 1939 - 11 gennaio 2023)
Achille Mauri è stato uno scrittore, autore, editore e
sceneggiatore italiano, scomparso nel 2023 all'età di 84
anni in Argentina. Nipote del celebre editore Valentino
Bompiani, dopo gli esordi in Mondadori aveva fondato negli
anni '60 una casa editrice a proprio nome, la Achille Mauri
Editore. Personalità poliedrica e curiosa, è stato punto di
riferimento per l'editoria e la cultura italiana. Ha
trasmesso la passione per i libri e per il sapere, come
testimonia l'omaggio dell'Associazione Italiana Editori: "Ha
fatto della curiosità intellettuale una ragione di vita".
Con la sua morte, avvenuta lontano dall'Italia, il mondo
culturale perde uno dei suoi protagonisti. Mauri lascia
un'eredità fatta di amore per i libri, lo scambio di idee e
la condivisione della conoscenza.
6.
Tatjana Patitz (25
maggio 1966 - 11 gennaio 2023)
Tatjana Patitz è stata una top model e attrice tedesca,
icona di bellezza e stile negli anni '80 e '90. Dotata di
fascino misterioso e sofisticato, è stata musa di grandi
fotografi come Peter Lindbergh. Scelta come protagonista del
videoclip "Freedom" di George Michael insieme ad altre
colleghe supermodel come Cindy Crawford e Naomi Campbell, la
Patitz ha sempre mantenuto un profilo riservato, lontano dai
riflettori. Anna Wintour l'ha definita "il simbolo europeo
dell'eleganza più chic". Dopo il ritiro dalle scene si era
trasferita in un ranch in California. È scomparsa nel 2023
all'età di 56 anni in seguito ad un tumore. Con la sua
classe innata e la bellezza eterea ha segnato un'epoca della
moda, restando nell'immaginario come modella iconica.
7.
Lisa Marie Presley
(1 febbraio 1968 - 12 gennaio 2023)
Lisa Marie Presley, unica figlia della leggendaria icona
musicale Elvis Presley, è scomparsa prematuramente nel 2023
all'età di 54 anni. Cantautrice lei stessa, aveva
tentato di seguire le orme paterne pubblicando tre album in
carriera, senza però ottenere un grande successo
commerciale. Era però nota al grande pubblico anche per la
sua turbolenta vita sentimentale, che l'aveva vista sposata
con celebrità del calibro di Michael Jackson e Nicolas Cage.
Stando alle dichiarazioni della madre Priscilla, Lisa Marie
è morta in seguito ad un'occlusione intestinale causata da
complicazioni di un precedente intervento di chirurgia
bariatrica. Se ne va così l'unica erede di Elvis, descritta
dalla madre come una donna appassionata e amorevole.
8.
Julian Sands (4 gennaio
1958 –13 gennaio 2023)
Il mondo del cinema anglosassone è in lutto per la scomparsa
di Julian Sands, apprezzato attore britannico trovato morto
all'età di 65 anni durante un'escursione in montagna in
California. Nato nello Yorkshire, Sands era noto al grande
pubblico per ruoli in film quali "Camera con vista",
"Aracnophobia", "Via da Las Vegas" e "Warlock",
oltre che per partecipazioni a serie tv come "24", "Smallville"
e "Banshee".
Negli ultimi anni si era dedicato a spettacoli teatrali da
solista interpretando poesie di grandi autori come Pinter,
Keats e Shelley. Appassionato alpinista, sua grande passione
erano le ascensioni sulle montagne californiane, dove
probabilmente è morto per cause accidentali nel gennaio
2023, anche se i suoi resti sono stati ritrovati solo a
giugno. In un'intervista del 2020 aveva dichiarato che i
momenti di maggior felicità per lui erano sulle vette dei
monti in una fresca mattina.
9.
Gina Lollobrigida (4
luglio 1927 - 16 gennaio 2023)
Gina Lollobrigida, è stata una delle attrici italiane più
celebri del XX secolo, icona di fascino e talento artistico.
Conosciuta anche con il soprannome di "Lollo" da tutti gli
italiani, è stata protagonista di pellicole indimenticabili
negli anni d'oro del cinema italiano. Il ruolo che l'ha resa
famosa anche presso il grande pubblico è stato quello della
bersagliera in "Pane, amore e fantasia" di Luigi
Comencini. La "Lollo" è stata anche protagonista in una fase
della carriera di alcune importanti produzioni hollowodiane,
meritandosi anche una copertina del Time. Per questo motivo
che è molto conosciuta anche all'estero. In carriera si è
aggiudicata numerosi riconoscimenti, tra cui sette David di
Donatello. Oltre al successo al cinema, negli anni è stata
molto impegnata nel sociale, lottando per i diritti e le
pari opportunità delle donne nel mondo dello spettacolo e
non solo. La Lollobrigida rimarrà un simbolo di fascino e
talento, un'icona del cinema italiano che ha incantato
platee di tutto il mondo.
10.
David Crosby (14 agosto
1941 - 18 gennaio 2023)
David Crosby è stato un pioniere del folk rock americano,
fondatore di due storici gruppi musicali come The Byrds e
Crosby, Stills, Nash & Young. Dopo lo screzio che nel 1967
portò al suo allontanamento dai Byrds, Crosby diede vita al
supergruppo CSNY insieme ad altri illustri colleghi,
scrivendo canzoni indimenticabili e aprendo nuove frontiere
nel rock. Anche se all'interno della band non sono mancati
attriti e divergenze, come ammesso da Graham Nash, la
grandezza della loro musica rimane ineguagliata. David
Crosby ci ha lasciato nel 2023 all'età di 81 anni dopo aver
contratto il Covid, ma la sua eredità di cantautore
innovativo continuerà a ispirare generazioni.
11.
Carlo Tavecchio (13
luglio 1943 - 28 gennaio 2023)
Carlo Tavecchio è stato un dirigente sportivo italiano,
presidente della Federcalcio dal 2014 al 2017. Nato nel
1943, è stato anche primo cittadino del suo comune, Ponte
Lambro, per quattro mandati con la DC negli anni '70 e '80.
Grande appassionato di calcio, è stato presidente di una
società dilettantistica locale, l'ASD Pontelambrese, che
sotto la sua guida è arrivata fino alla Prima Categoria. La
sua presidenza in Figc è stata controversa, tra lo scandalo
delle scommesse che travolse il calcio italiano nel 2006 e
alcune sue esternazioni poco felici che causarono polemiche
e accuse di sessismo. È scomparso nel 2023 all'età di 79
anni, lasciando comunque un segno nella storia dello sport
italiano, tra luci e ombre.
12.
Ludovico Di Meo (26
agosto 1959 - 29 gennaio 2023)
Ludovico Di Meo è stato un giornalista e autore televisivo
italiano, una delle colonne portanti della Rai dove ha
lavorato per oltre 30 anni in diversi ruoli di rilievo.
Iniziò come cronista e conduttore per poi arrivare anche a
posizioni dirigenziali, dimostrando grandi capacità
gestionali e di leadership oltre che umane, come ricordato
dai vertici Rai. È stato un profondo conoscitore del
servizio pubblico, passando dal Tg1 al Tg2 fino a diventare
direttore di San Marino Rtv negli ultimi anni. Proprio al
Tg1 guidò la cronaca dell'attentato alle Torri Gemelle
dell'11 settembre 2001. La sua scomparsa priva la Rai di un
grande professionista che ha formato intere generazioni di
giornalisti.
13.
Lisa Loring (16 febbraio
1958 - 28 gennaio 2023)
Lisa Loring è stata un'attrice statunitense, nota
soprattutto per aver interpretato il personaggio di
Mercoledì Addams nella serie tv "La famiglia Addams" negli
anni '60. Aveva solo 6 anni quando ottenne il ruolo che
l'avrebbe resa famosa in tutto il mondo. La sua
interpretazione, nonostante la giovane età, è impressa
nell'immaginario collettivo e ha ispirato le successive
Mercoledì Addams, da Christina Ricci fino alla recente serie
Netflix con Jenna Ortega. L'iconico ballo della Loring nei
panni della tetra figlia della famiglia Addams è stato
replicato e reinterpretato anche su TikTok. Un personaggio,
il suo, entrato nella storia della tv che continua ad avere
successo ancora oggi.
14.
Enzo Carra (8 agosto 1943 -2
febbraio 2023)
Enzo Carra è stato un giornalista e politico italiano,
portavoce della Democrazia Cristiana durante la segreteria
di Arnaldo Forlani negli anni '80. La sua carriera politica
fu però funestata da alcuni scandali giudiziari: nel 1993
venne arrestato e fotografato ammanettato nell'inchiesta
sulla maxi-tangente Enimont. Condannato in via definitiva
nel 1995, fu poi riabilitato nel 2004. Dopo questa
traumatica vicenda tornò all'attività giornalistica, pur
restando impegnato in politica con formazioni di centro come
UDC e La Margherita. È scomparso nel 2023 all'età di 79
anni.
15.
Paco Rabanne (19 febbraio
1934 - 3 febbraio 2023)
Paco Rabanne, nato Francisco Rabaneda Cuervo il 18 febbraio
1934 a Pasajes, in Spagna, è stato un influente stilista e
designer francese di origine spagnola. È celebre per le sue
innovative creazioni nell'ambito della moda e per il suo
contributo all'industria del profumo. Ha rivoluzionato il
mondo della moda tra anni '60 e '70. Coco Chanel lo
definì "il metallurgico della moda" per l'uso innovativo che
faceva di materiali come metallo e plastica nei suoi abiti.
Dalì lo appellò come "secondo genio di Spagna" dopo se
stesso. Fin da giovane Rabanne coltivò la passione per
gioielli e accessori. Nel '66 fondò il suo marchio di moda,
legando il suo nome a sfilate provocatorie con colonne
sonore rock. È scomparso nel 2023 all'età di 89 anni,
ma il suo spirito anticonformista e la sua visione
dell'eleganza come "armonia tra essere e desideri"
continueranno ad ispirare generazioni di stilisti.
Rabanne si è trasferito in Francia durante la Guerra Civile
spagnola e ha studiato architettura all'École Nationale des
Beaux-Arts di Parigi. Tuttavia, la sua passione per la moda
lo ha portato a intraprendere una carriera nel design di
abbigliamento. È diventato famoso negli anni '60 per i suoi
abiti futuristici, che spesso utilizzavano materiali non
tradizionali come metallo, carta e plastica. Questi design
rivoluzionari lo hanno reso una figura di spicco nel
movimento della moda futurista e lo hanno stabilito come un
innovatore audace nel campo del design di moda.
Uno dei suoi lavori più noti è l'abito "12 Unwearable
Dresses in Contemporary Materials", presentato nel 1966, che
includeva abiti fatti di materiali industriali e metallici.
Questi design hanno sfidato le convenzioni della moda e
hanno dimostrato un approccio unico e sperimentale al design
dell'abbigliamento.
Oltre ai suoi contributi nel campo della moda, Rabanne è
anche noto per il suo lavoro nel mondo dei profumi. Ha
lanciato il suo primo profumo, Calandre, nel 1969, che è
stato un grande successo. Da allora, la linea di profumi
Paco Rabanne è diventata una delle più riconosciute e
apprezzate nel settore, con fragranze iconiche come "Paco
Rabanne Pour Homme" e "1 Million".
Paco Rabanne si è distinto non solo per il suo stile unico
ma anche per la sua visione futuristica e il suo approccio
non convenzionale alla moda e al design. La sua eredità
perdura come una delle figure più innovative e influenti nel
mondo della moda.
16.
Elena Fanchini (30
aprile 1985 - 8 febbraio 2023)
Elena Fanchini è stata una campionessa di sci italiana,
specialista della discesa libera, scomparsa prematuramente
nel 2023 all'età di 37 anni. Nel 2005 ottenne una medaglia
d'argento ai Mondiali di Bormio. Partecipò per l'Italia a
tre edizioni delle Olimpiadi invernali tra il 2006 e il
2014. Qualche anno prima della morte aveva scoperto di avere
un tumore, che la costrinse a saltare i Giochi di
Pyeongchang 2018 per sottoporsi alle cure. Nonostante la
malattia, rimase un punto di riferimento per le colleghe
sciatrici come Sofia Goggia, che dopo una vittoria le dedicò
un pensiero commosso. Il suo sorriso e il suo coraggio
rimarranno impresse nella memoria di tutti gli appassionati
di sci.
17.
Burt Bacharach (12
maggio 1928 – 8 febbraio 2023)
Burt Bacharach, nato il 12 maggio 1928 e scomparso l'8
febbraio 2023, è stato un celebre compositore e pianista
statunitense. Conosciuto per la sua inconfondibile fusione
di jazz, pop e ritmi brasiliani, Bacharach ha scritto
innumerevoli hit durante la sua lunga carriera. Collaborando
spesso con il paroliere Hal David, ha creato classici come "Raindrops
Keep Fallin' on My Head", "I Say a Little Prayer",
e "That's What Friends Are For". Ha vinto sei Grammy
e tre Oscar, consolidando il suo posto come uno dei
compositori più influenti del XX secolo.
La sua musica, caratterizzata da una melodia raffinata e
armonie complesse, ha avuto un impatto significativo sulla
musica popolare, influenzando generazioni di artisti. La sua
carriera si è estesa su più decenni, durante i quali ha
composto innumerevoli successi e ha lasciato un'eredità
duratura nel mondo della musica.
18.
Carlos Saura (4 gennaio
1932 - 10 febbraio 2023)
Carlos Saura, il rinomato regista spagnolo, si è spento
all'età di 91 anni. Celebre per la sua audacia nel
contestare la censura durante il regime di Francisco Franco,
Saura è ricordato per la sua battuta sulla lenta morte di
Franco, dicendo che ciò diede a tutti il tempo di prepararsi
con champagne in frigorifero per festeggiare la sua
scomparsa. Saura lascia un'eredità cinematografica notevole,
con film come "I monelli", "Elisa, vita mia" e
"In fretta in fretta", premiati in festival
prestigiosi come Cannes e Berlino. Ha ricevuto tre
nomination all'Oscar per i suoi film, contribuendo
significativamente alla cultura spagnola.
19.
Hans Modrow (27 gennaio
1928 - 11 febbraio 2023)
Hans Modrow, l'ultimo primo ministro comunista della
Germania Est, è scomparso all'età di 95 anni. Fu un attore
chiave nelle riforme democratiche che portarono alla
riunificazione della Germania. Salito al potere poco dopo la
caduta del Muro di Berlino, Modrow guidò un governo di
coalizione e presiedette alle prime elezioni libere della
Germania Est, giocando un ruolo cruciale nel processo di
unificazione.
20.
Raquel Welch (5 settembre
1940 - 15 febbraio 2023)
Raquel Welch, nata Jo Raquel Tejada il 5 settembre 1940, è
stata un'acclamata attrice e icona della moda americana,
nota per il suo carisma e la sua presenza scenica. Welch è
divenuta una sex symbol internazionale negli anni '60 e '70,
contribuendo a ridefinire l'immagine femminile nel cinema e
nell'intrattenimento.
La sua carriera cinematografica ha avuto un impulso
significativo con il ruolo nel film di fantascienza del 1966
"Viaggio allucinante", ma è stata la sua apparizione in "Un
milione di anni fa" nello stesso anno a cementare il suo
status di icona. In questo film, Welch indossava un famoso
bikini di pelle scamosciata, che divenne un simbolo dell'era
e un oggetto da collezione.
Welch ha continuato a recitare in numerosi film di successo,
tra cui "I tre moschettieri" del 1973, dove ha recitato
accanto a Faye Dunaway e Charlton Heston. La sua carriera
cinematografica è stata variegata, spaziando da film
d'azione e avventura a commedie e dramma, dimostrando la sua
versatilità come attrice.
Oltre al suo lavoro nel cinema, Raquel Welch è stata anche
una figura influente nel mondo della moda e della bellezza.
La sua immagine è stata celebrata in numerosi media, e nel
1995 è stata nominata dalla rivista Empire come una delle
cento star più sexy nella storia del cinema.
Nel 2010, Welch ha pubblicato un memoir intitolato "Raquel:
Beyond the Cleavage", dove ha discusso la sua carriera, la
sua vita e le sue riflessioni sullo status di simbolo
sessuale. Ha anche affrontato temi come l'età, la bellezza e
l'autostima, offrendo uno sguardo personale sulla sua
esperienza nel mondo dello spettacolo.
Raquel Welch si è spenta il 15 febbraio 2023 all'età di 82
anni, dopo una breve malattia. La sua eredità nel mondo del
cinema e della cultura popolare rimane notevole, con un
impatto che va ben oltre i suoi ruoli iconici sul grande
schermo.
21.
Alberto Radius (1 giugno
1942 - 16 febbraio 2023)
Alberto Radius è stato un influente musicista, chitarrista,
cantautore e produttore discografico italiano. Nato il 1
giugno 1942, Radius ha avuto un impatto significativo sulla
scena musicale italiana a partire dagli anni '50. La sua
carriera è iniziata con i White Booster, seguita dalla sua
partecipazione nel gruppo Quelli, che in seguito si
trasformò nella celebre band Premiata Forneria Marconi (PFM).
Radius è probabilmente meglio conosciuto per essere stato
uno dei fondatori del gruppo Formula 3. Questa band, formata
insieme a Tony Cicco e Gabriele Lorenzi, è divenuta nota per
la sua collaborazione con Lucio Battisti, uno dei più grandi
cantautori italiani. Uno dei brani più noti incisi dalla
Formula 3 è "Questo folle sentimento", scritto da Battisti,
che divenne uno dei singoli più venduti in Italia.
Il primo album della band, "Dies irae", pubblicato
nel 1970, è considerato un classico nel genere del rock
progressivo italiano. Oltre al suo lavoro con i Formula 3,
Radius ha avuto una carriera da solista di successo e ha
lavorato come produttore, contribuendo in modo significativo
al panorama musicale italiano.
Nel corso della sua carriera, Radius si è distinto per la
sua abilità chitarristica e per il suo approccio innovativo
alla musica. La sua ultima apparizione pubblica è stata al
Festival di Sanremo 2021, dove si è esibito sul palco con i
Coma_Cose nella serata delle cover, eseguendo "Il mio canto
libero" di Lucio Battisti. Alberto Radius si è spento il 16
febbraio 2023, all'età di 80 anni, lasciando un'eredità
duratura nel mondo della musica italiana.
22.
Ilario Castagner (18
dicembre 1940 - 18 febbraio 2023)
Ilario Castagner è stato un noto allenatore di calcio e
calciatore italiano. Nato il 18 dicembre 1939 a Musile di
Piave, in provincia di Venezia, Castagner ha iniziato la sua
carriera nel mondo del calcio come giocatore, ricoprendo il
ruolo di centrocampista.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Castagner ha
intrapreso con successo la carriera di allenatore. Si è
distinto per la sua abilità tecnica e tattica, guadagnandosi
il rispetto nel panorama calcistico italiano. Una delle sue
esperienze più significative come allenatore è stata alla
guida dell'Inter nella stagione 1984-1985, quando ha portato
la squadra a vincere la Coppa Italia. Castegner è stato
anche lo storico allenatore del Perugia dei
miracoli(imbattuto e al secondo posto dietro il Milan nella
Serie A 1978/79, sfiorando il sogno dello scudetto). In
carriera ha guidato anche Lazio e Milan negli anni Ottanta.
Castagner è anche ricordato per il suo lavoro con la
Nazionale Italiana di calcio. Ha avuto un ruolo importante
come commissario tecnico dell'Under-21, contribuendo
significativamente alla formazione e allo sviluppo di
giovani talenti nel calcio italiano. Nel corso della sua
carriera, ha guidato diverse altre squadre di club in Serie
A e Serie B, lasciando un'impronta nel calcio italiano sia
come calciatore che come allenatore. La sua abilità
nell'analisi tattica e nella gestione delle squadre lo ha
reso un punto di riferimento nel mondo del calcio. Ilario
Castagner è stato apprezzato non solo per le sue competenze
professionali ma anche per il suo carattere e la sua
personalità, guadagnandosi il rispetto e l'affetto di
giocatori, colleghi e appassionati di calcio.
23.
Leiji Matsumoto (25
gennaio 1938 - 13 febbraio 2023)
Akira Matsumoto, meglio conosciuto come Leiji Matsumoto e
venerato per il suo contributo al mondo dei manga e degli
anime giapponesi, è scomparso all'età di 85 anni. Nato il 25
gennaio 1938, la sua infanzia è stata segnata dalla Seconda
guerra mondiale. A soli 7 anni, gli orrori della guerra
hanno stimolato la sua immaginazione, portandolo a concepire
narrazioni incentrate sul rifiuto dell'umanità verso la
guerra e sulla ricerca di una pacifica coesistenza sulla
Terra. Nel 2015, in un'intervista con la televisione
giapponese NHK, Matsumoto aveva espresso il suo desiderio
che gli esseri umani dovessero impegnarsi a proteggere ogni
forma di vita e la natura del nostro pianeta.
Negli ultimi anni della sua vita, Matsumoto aveva ridotto i
suoi impegni sia nel campo creativo che in quello pubblico.
Questa decisione è stata in parte influenzata da gravi
problemi respiratori che aveva sperimentato nel 2019, mentre
era a Torino per celebrare i 60 anni del suo celebre
personaggio Capitan Harlock. La sua morte segna la fine di
un'era nella cultura pop giapponese, lasciando un'eredità
duratura nei campi del manga e dell'anime.
24.
Maurizio Costanzo (28
agosto 1938 - 24 febbraio 2023)
Maurizio Costanzo, giornalista e iconico presentatore
televisivo italiano, è scomparso all'età di 84 anni. Nato il
28 agosto 1938, Costanzo ha lasciato un'impronta indelebile
nel panorama dei media italiani, specialmente nel formato
del talk show.
Costanzo ha raggiunto la fama nazionale nel 1976 con il
programma "Bontà loro", ma è principalmente noto per il
"Maurizio Costanzo Show", che ha debuttato nel 1982 su
Mediaset. Oltre ai suoi successi televisivi, ha lasciato il
segno anche in radio, nel teatro e nella musica, firmando
testi di canzoni memorabili come "Se telefonando",
interpretata da Mina.
La sua vita privata è stata altrettanto ricca e variegata.
Dal 1995 era sposato con Maria De Filippi, con la quale nel
2002 ha adottato un figlio, Gabriele. Prima del suo
matrimonio con la De Filippi, Costanzo è stato sposato con
Lori Sammartino, Flaminia Morandi, con cui ha avuto due
figli, Camilla e Saverio, e Marta Flavi. La sua scomparsa
segna la fine di un'era nella televisione italiana,
lasciando un'eredità di innovazione e intrattenimento.
La carriera di Costanzo inizia nel giornalismo. Ha lavorato
come giornalista per diversi quotidiani e periodici,
sviluppando le sue abilità nella scrittura e nella
comunicazione. Nel corso degli anni, Costanzo ha anche
lavorato in radio, dove ha iniziato a farsi un nome. La sua
capacità di condurre programmi radiofonici con carisma e
acume lo ha reso una voce riconoscibile e apprezzata. La
svolta nella carriera di Costanzo avviene con il suo
ingresso nel mondo della televisione. Il suo stile unico e
la sua capacità di gestire i dialoghi lo hanno rapidamente
portato al successo. Nel 1976, raggiunge la popolarità
nazionale con il programma "Bontà loro".
Il "Maurizio Costanzo Show", iniziato nel 1982 e trasmesso
su Mediaset, diventa il suo programma più noto e duraturo.
Questo talk show ha ridefinito il genere in Italia,
diventando un appuntamento fisso per il pubblico italiano.
Nel programma, Costanzo intervistava personaggi famosi,
affrontando temi di attualità, cultura e società, spesso con
un approccio innovativo e talvolta controverso. Oltre al suo
lavoro in televisione e radio, Costanzo ha contribuito anche
al mondo della scrittura e del teatro. Ha scritto testi per
canzoni famose, come "Se telefonando" interpretata da
Mina, e ha firmato diverse commedie teatrali.
Maurizio Costanzo è stato un pioniere nel formato del talk
show in Italia e ha influenzato generazioni di presentatori
e giornalisti. La sua capacità di adattarsi e rimanere
rilevante nel corso degli anni ha dimostrato la sua profonda
comprensione del panorama mediatico. Negli ultimi anni della
sua carriera, ha continuato a essere una figura influente,
sebbene abbia ridotto gradualmente la sua presenza nei
media.
La carriera di Maurizio Costanzo è stata caratterizzata da
innovazione, versatilità e un profondo impatto sulla cultura
popolare italiana. La sua scomparsa il 24 febbraio 2023,
all'età di 84 anni, ha lasciato un vuoto nel panorama
televisivo e culturale italiano.
25.
Curzio Maltese (30 marzo
1959 - 26 febbraio 2023)
Curzio Maltese, stato un rinomato giornalista, scrittore,
autore televisivo e politico italiano. Sebbene fosse malato
da tempo, ha continuato a lavorare con dedizione fino agli
ultimi giorni della sua vita. Nato a Milano, Maltese è stato
un giornalista di spicco e una delle figure di punta del
quotidiano "Repubblica". Nelle sue fasi finali di carriera,
ha contribuito con i suoi articoli al giornale "Domani". Dal
2014 al 2019, ha inoltre ricoperto il ruolo di
europarlamentare, eletto nella lista "L'altra Europa con
Tsipras", evidenziando il suo impegno nel panorama politico
europeo e italiano.
Maltese ha iniziato la sua carriera nel giornalismo come
reporter e critico cinematografico. Ha lavorato per diversi
quotidiani italiani di spicco, tra cui "La Repubblica" e "La
Stampa". La sua attività giornalistica si è concentrata
principalmente su temi culturali, politici e sociali, e ha
guadagnato riconoscimento per le sue analisi penetranti e il
suo stile incisivo. Oltre al giornalismo, Maltese è stato
anche un autore. Ha scritto diversi libri, tra cui saggi e
raccolte di articoli, che esplorano vari aspetti della
società e della politica italiana.
Nel 2014, Maltese ha fatto il salto nella politica, venendo
eletto al Parlamento Europeo come membro del Gruppo
dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici.
La sua decisione di entrare in politica è stata vista come
un'estensione del suo impegno verso questioni sociali e di
giustizia, temi che aveva spesso trattato nei suoi articoli
giornalistici. Noto per le sue posizioni progressiste e a
volte critiche nei confronti delle politiche italiane ed
europee, Maltese ha spesso espresso opinioni forti su temi
come la cultura, la giustizia sociale e la politica.
26.
Just Fontaine (18 agosto
1933 - 1 marzo 2023)
Just Fontaine, nato il 18 agosto 1933 a Marrakech, in
Marocco (allora protettorato francese) e deceduto il 1°
marzo 2023 all'età di 89 anni, è stato un attaccante
prolifico e noto per la sua incredibile capacità di
realizzazione. Rimane celebre per il suo eccezionale
record di gol in un unico torneo della Coppa del Mondo,
avendo segnato 13 reti in sei partite durante l'edizione del
1958. Un attaccante di straordinaria abilità, Fontaine ha
ottenuto grande successo in Francia, vincendo quattro
campionati nazionali e conquistando per due volte il titolo
di capocannoniere. Oltre alle sue imprese sul campo, era
noto per la sua amicizia con la star del cinema francese
Jean-Paul Belmondo e per essere stato riconosciuto da Pelé
come uno dei migliori calciatori di tutti i tempi. Just
Fontaine ci ha lasciato all'età di 89 anni, lasciando
un'eredità indimenticabile nel mondo del calcio.
Fontaine ha iniziato la sua carriera in Marocco prima di
trasferirsi in Francia, giocando per club come l'USM
Casablanca, il Nizza e il Reims. Durante il suo periodo con
questi club, si è guadagnato la reputazione di essere un
goleador eccezionale, contribuendo significativamente ai
successi delle sue squadre. La fama internazionale di
Fontaine è dovuta soprattutto al suo straordinario record
nella Coppa del Mondo FIFA del 1958 in Svezia, dove ha
segnato 13 gol in sei partite. Questo record di gol in una
singola edizione del torneo rimane imbattuto, consolidando
la sua posizione come uno dei più grandi attaccanti nella
storia del calcio mondiale (qualcuno starà già commentando
che erano altri tempi). Le sue prestazioni nella Coppa del
Mondo del 1958 hanno contribuito a portare la Francia al
terzo posto, il miglior risultato della squadra fino a quel
momento. Dopo essersi ritirato dal calcio giocato a causa di
infortuni, Fontaine ha avuto una breve carriera come
allenatore e ha continuato a essere una figura rispettata
nel mondo del calcio.
27.
Tom Sizemore (29 novembre
1961 - 3 marzo 2023)
Tom Sizemore Jr., nato il 29 novembre 1961 e deceduto il 3
marzo 2023, è stato un attore ampiamente riconosciuto per i
suoi ruoli in alcune delle più significative produzioni
cinematografiche degli anni '90. Tra i suoi film più celebri
ci sono "Assassini nati - Natural Born Killers", "Heat
- La sfida" e "Salvate il soldato Ryan". Sizemore
è scomparso all'età di 61 anni, dopo essere stato ricoverato
il 18 febbraio a seguito di un infarto che ha provocato un
serio aneurisma cerebrale. Il suo talento e la sua presenza
sullo schermo hanno lasciato un'impronta duratura nel mondo
del cinema.
Sizemore ha iniziato la sua carriera nel mondo del cinema
all'inizio degli anni '90. Ha rapidamente guadagnato
attenzione per il suo talento e la sua presenza scenica,
ottenendo ruoli in produzioni significative. Era conosciuto
per la sua abilità nell'interpretare personaggi intensi e
spesso tormentati, con una forte presenza fisica e emotiva.
Il suo stile di recitazione era apprezzato sia dal pubblico
che dalla critica. Negli ultimi anni della sua vita,
Sizemore ha continuato a recitare, sebbene abbia affrontato
diversi problemi personali e di salute.
28.
Judy Heumann (18 dicembre
1947 - 3 aprile 2023)
Judith "Judy" Heumann, nata il 18 dicembre 1947 e scomparsa
il 3 aprile 2023, è stata una figura chiave nella lotta per
i diritti delle persone disabili. Nata a Filadelfia e
cresciuta a Brooklyn, la sua vita è stata segnata dalla
poliomielite, che ha contratto a 18 mesi e che l'ha
costretta a utilizzare una sedia a rotelle fin dalla tenera
età. Nonostante le sfide, Heumann ha affrontato ostacoli
significativi nel suo percorso educativo, venendo
inizialmente esclusa dalle scuole regolari a causa della sua
disabilità. Grazie all'intervento di sua madre, ha potuto
frequentare il liceo e successivamente si è laureata alla
Long Island University nel 1969, completando poi i suoi
studi con un master.
Heumann si è distinta per essere stata la prima insegnante
su sedia a rotelle nello stato di New York, un ruolo che ha
ottenuto dopo aver fatto causa allo stato per
discriminazione. È stata un'instancabile attivista per i
diritti delle persone disabili, organizzando proteste e
manifestazioni per promuovere l'accessibilità universale in
edifici e istituzioni educative. Ha giocato un ruolo
fondamentale nel movimento per i diritti delle persone con
disabilità, guadagnandosi il titolo di "madre" di questo
movimento.
Il suo impegno e la sua dedizione hanno portato a
significativi cambiamenti nella legislazione e nelle
politiche, migliorando l'accesso e le opportunità per le
persone con disabilità. Ha collaborato con le
amministrazioni Clinton e Obama per promuovere i diritti e
l'istruzione degli studenti con disabilità e bisogni
educativi speciali. Heumann ha sempre sottolineato che la
disabilità diventa una tragedia solo quando la società non
fornisce gli strumenti necessari per una vita piena e
indipendente, ribadendo che il suo vivere su una sedia a
rotelle non era di per sé una tragedia. La sua eredità
continua a ispirare e influenzare la lotta per i diritti
delle persone con disabilità in tutto il mondo.
29.
Robert Blake (18 settembre
1933 - 9 marzo 2023)
Robert Blake, nato Michael James Gubitosi il 18 settembre
1933 e deceduto il 9 marzo 2023, è stato un attore americano
di origini italiane, celebre per i suoi ruoli sia nel cinema
che in televisione. È maggiormente conosciuto per il suo
ruolo del tenente Baretta nella serie televisiva degli anni
'70 "Baretta", ma la sua carriera ha avuto inizio
molto prima, negli anni '40, quando interpretò il
personaggio di Little Beaver nella serie "Simpatiche
canaglie".
Blake ha avuto una carriera prolifica, recitando in numerosi
film e serie televisive. Tra i suoi lavori più notevoli c'è
il film "A sangue freddo", adattamento
cinematografico del romanzo di Truman Capote. Ha lavorato
anche con leggende del cinema come Stanlio e Olio e Humphrey
Bogart. Il suo ultimo ruolo significativo è stato nel film "Strade
perdute", diretto da David Lynch nel 1997.
La vita di Blake è stata segnata anche da una lunga vicenda
giudiziaria: fu accusato dell'omicidio della sua seconda
moglie, ma dopo un processo pieno di colpi di scena, che
sembrava quasi uscito da un film hollywoodiano, fu assolto.
La sua vita e carriera sono state complesse e sfaccettate,
caratterizzate da successi professionali e personali
altalenanti.
30.
Kenzaburō Ōe (31 gennaio
1935 - 3 marzo 2023)
Scrittore, premio Nobel per la letteratura nel 1994
Kenzaburō Ōe, nato il 31 gennaio 1935 e scomparso il 3 marzo
2023, è stato uno scrittore giapponese, vincitore del premio
Nobel per la letteratura nel 1994. Ōe, un appassionato di
Dante e della letteratura francese e americana, ha iniziato
la sua illustre carriera letteraria con il romanzo "L'animale
d'allevamento" nel 1957. La nascita del suo figlio
Hikari, affetto da gravi danni cerebrali, ha avuto un
impatto profondo sulla sua vita e sulla sua opera
letteraria.
Conosciuto per il suo impegno in temi sociali come il
pacifismo e l'opposizione all'energia nucleare, Ōe ha
esplorato in "Un'esperienza personale" del 1964 la
difficile accettazione della disabilità del figlio e il
confronto con i pregiudizi della società. Ha scritto circa
trenta romanzi, tradotti in diverse lingue, trattando temi
ricorrenti come il rifiuto della guerra e della violenza, e
organizzando manifestazioni contro la proliferazione delle
armi nucleari.
Nel suo discorso per il Nobel, intitolato "Il Giappone,
l'ambiguità ed io" (o "Io e il mio ambiguo Giappone"),
Ōe ha affrontato le contraddizioni del Giappone e della
società moderna. Il premio Nobel gli è stato assegnato per
la sua capacità di creare un mondo immaginario che unisce
vita e mito, fornendo una visione sorprendente della
condizione umana contemporanea. La sua scomparsa è stata
annunciata dalla famiglia dieci giorni dopo il suo decesso,
una volta che i funerali erano già stati celebrati.
Kenzaburō Ōe lascia un'eredità letteraria di rilievo,
caratterizzata da una profonda riflessione morale e sociale.
31.
Dick Fosbury (6 marzo 1947
- 12 marzo 2023)
Dick Fosbury, nato il 6 marzo 1947 e scomparso il 12 marzo
2023, è entrato nella storia dell'atletica leggera grazie
alla sua rivoluzionaria tecnica di salto in alto, nota come
"Fosbury Flop". Questa tecnica, che prevede un salto
rovesciato di schiena, è stata sperimentata per la prima
volta da Fosbury durante i campionati studenteschi americani
del 1968. Ha raggiunto il culmine del successo alle
Olimpiadi di Città del Messico dello stesso anno, dove ha
vinto la medaglia d'oro con un salto di 2,24 metri,
stabilendo un nuovo record olimpico.
Ironicamente, Fosbury rischiò di non partecipare alle
Olimpiadi a causa di una chiamata all'arruolamento militare,
dalla quale fu esentato a causa di una malformazione alla
colonna vertebrale. Inizialmente, i suoi allenatori erano
scettici riguardo alla sua tecnica innovativa, preoccupati
che potesse causargli seri infortuni. La tradizionale
tecnica di salto prevedeva di saltare con l'addome rivolto
verso l'asticella o usando lo stile a forbice.
Il "Fosbury Flop" permise a Fosbury di superare limiti
precedentemente inimmaginabili nel salto in alto,
rivoluzionando completamente la disciplina. La sua
autobiografia, in cui si autodefinì "Il mago di Foz",
riflette l'impatto e la rilevanza della sua innovazione.
Sebbene si sia ritirato nel 1972 dopo non essersi
qualificato per le Olimpiadi di Monaco, la sua tecnica aveva
già conquistato il mondo dell'atletica, cambiando per sempre
il modo in cui gli atleti affrontano l'asticella nel salto
in alto.
32.
Pierluigi Concutelli
(3 giugno 1944 - 15 marzo 2023)
Pierluigi Concutelli, nato il 3 giugno 1944 e deceduto il 15
marzo 2023, è stato un noto membro di Ordine Nuovo,
un'organizzazione di estrema destra in Italia. Concutelli,
noto per il suo passato da terrorista, era malato da tempo.
Era stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del
giudice Vittorio Occorsio nel 1976. Nonostante vari
tentativi falliti di evasione e un lungo periodo trascorso
in regime di massima sicurezza, nel 2002 Concutelli ottenne
la semilibertà, che fu però revocata in seguito al
ritrovamento di una piccola quantità di hashish in suo
possesso. Si autodefinì un "prigioniero politico" e divenne
un punto di riferimento per le nuove generazioni di
terroristi di estrema destra, tra cui i membri dei Nuclei
Armati Rivoluzionari (NAR) guidati da Valerio Fioravanti e
Francesca Mambro.
Durante il periodo di detenzione, Concutelli commise altri
due omicidi a sfondo terroristico: il 13 febbraio 1981, nel
carcere di Novara, uccise Ermanno Buzzi, detenuto per la
strage di Piazza della Loggia a Brescia, e nell'agosto 1982
assassinò Carmine Palladino, sospettato di voler collaborare
con le autorità sulle indagini riguardanti attività
terroristiche di gruppi neofascisti, inclusa la strage di
Bologna. Nel 2011, la pena di Concutelli fu sospesa a causa
di gravi problemi di salute. La sua figura e le sue azioni
continuano a essere un capitolo oscuro e controverso nella
storia del terrorismo e dell'estremismo politico in Italia.
33.
Citto Maselli (9 dicembre
1930 – 21 marzo 2023)
Francesco, conosciuto come Citto Maselli, nato il 9 dicembre
1930 e scomparso il 21 marzo 2023, è stato un attore,
regista e autore di film, documentari e saggi. Il suo
soprannome "Citto" gli fu attribuito da Luigi Pirandello,
amico di suo padre. Ennio Flaiano lo soprannominò
ironicamente "il patito comunista" per la sua magrezza.
Maselli è stato una figura chiave nel panorama
cinematografico italiano, particolarmente attivo fin dai
tempi del dopoguerra e noto per il suo spirito ribelle,
guadagnandosi l'etichetta di enfant terrible del cinema
italiano.
Il suo impegno non si limitò all'arte, ma si estese anche
alla politica: partecipò attivamente alla Resistenza e fu un
militante politico, inizialmente nel Partito Comunista
Italiano e successivamente in Rifondazione Comunista,
contribuendo alla sua fondazione. Ha iniziato la sua
carriera nel cinema come assistente di registi del calibro
di Michelangelo Antonioni e Luchino Visconti e ha
collaborato con Cesare Zavattini nella realizzazione del suo
primo cortometraggio.
Compagno di vita per molti anni della scrittrice Goliarda
Sapienza, Maselli realizzò nel 1964 il film "Gli
indifferenti", basato sull'omonimo romanzo di Alberto
Moravia, che lo stesso autore considerava una delle migliori
trasposizioni cinematografiche della sua opera. Tra gli
attori con cui ha lavorato si annoverano Claudia Cardinale,
Gian Maria Volontè e una giovane Valeria Golino.
Maselli era noto per la sua capacità di raccontare storie
intense, in particolare di donne, con film come "Lettera
aperta a un giornale della sera", "Il sospetto" e
"Le ombre rosse". Negli anni più recenti, aveva
coordinato un gruppo di 33 registi nella realizzazione del
documentario "Un altro mondo è possibile", incentrato
sul G8 di Genova. La sua scomparsa segna la fine di un'era
significativa per il cinema italiano.
34.
Lucy Salani (12 agosto 1924
- 22 marzo 2023)
Lucy Salani, nata Luciano Salani il 12 agosto 1924 e
scomparsa il 22 marzo 2023, è stata una figura storica e
simbolica, essendo l'unica transessuale italiana
sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. Sebbene
abbia vissuto fino a quasi 99 anni, ricordava spesso come
parte di lei fosse morta durante l'internamento nel campo di
concentramento di Dachau nel 1944, dopo aver disertato sia
dall'esercito fascista italiano che da quello nazista.
La sua vita è stata un percorso complesso e variegato, in
cui ha assunto molteplici identità. Nonostante le difficoltà
e le sfide, Lucy Salani ha sempre mantenuto una forte
consapevolezza di sé, come testimoniato dalle parole scelte
dall'Arcigay per ricordarla: "Sono stato bambino, figlio
e figlia, soldato, disertore e prigioniero, madre,
prostituta e amante. Ma qualsiasi persona sia stata, posso
dire con convinzione di essere stata sempre me stessa".
La sua storia e il suo ricordo sono stati preservati e
celebrati non solo da coloro che le volevano bene, ma anche
nella memoria collettiva dell'Italia. I registi Matteo
Botrugno e Daniele Coluccini, che hanno realizzato il
documentario "C'è un soffio di vita soltanto" e hanno
trascorso gli ultimi anni della sua vita con lei, hanno
sottolineato l'importanza e il significato duraturo del suo
lascito. Lucy Salani rimane un simbolo di resistenza e
autenticità, la cui vita ha toccato profondamente molti.
35.
Gordon Moore (3 gennaio
1929 - 24 marzo 2023)
Gordon Moore, nato il 3 gennaio 1929 e scomparso il 24 marzo
2023, è stato un imprenditore e informatico di grande
influenza, noto principalmente per aver formulato l'arcinota
"legge di Moore". Questa legge empirica, formulata negli
anni '60, afferma che la complessità dei microcircuiti
raddoppia approssimativamente ogni 18 mesi, una previsione
che ha costituito la base dello sviluppo dell'industria dei
processori per computer.
Moore, considerato un guru della Silicon Valley, è deceduto
all'età di 94 anni alle Hawaii. La sua intuizione riguardo
la progressione esponenziale dei circuiti integrati ha avuto
un impatto profondo sul settore tecnologico. La Intel
Corporation, azienda di semiconduttori che Moore ha
contribuito a fondare nel 1968, lo ha ricordato come un
visionario, esprimendo il proprio cordoglio attraverso un
messaggio su Twitter.
Nato a San Francisco, Gordon Earle Moore ha studiato alla
San José University e poi all'Università di Berkeley, dove
si è laureato in Chimica nel 1950. La sua carriera e le sue
scoperte hanno rivoluzionato il mondo dell'informatica e
della tecnologia, rendendolo una figura chiave nella storia
dell'innovazione tecnologica.
36.
Ivano Marescotti (4
febbraio 1946 - 26 marzo 2023)
Ivano Marescotti, nato il 4 febbraio 1946 e scomparso il 26
marzo 2023, è stato un attore italiano di grande talento,
noto per una serie di ruoli significativi sia nel cinema che
in televisione. Tra i suoi ruoli più noti vi sono il dottor
Randazzo nel film "Johnny Stecchino" di Roberto
Benigni, il personaggio di un leghista nel film "Cado
dalle nubi" con Checco Zalone, e il padre di Alex nel
film "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di Enza
Negroni, tratto dall'omonimo romanzo di Enrico Brizzi.
Marescotti ha avuto anche ruoli anche in produzioni
internazionali come "Il talento di Mr. Ripley" di
Anthony Minghella e "Hannibal" di Ridley Scott.
Nel febbraio precedente alla sua scomparsa, Marescotti aveva
annunciato il suo ritiro dalle scene, seguendo l'esempio di
Jack Nicholson. Aveva deciso di dedicarsi alla sua scuola di
teatro, il "Teatro Accademia Marescotti", con sede a
Ravenna. La sua carriera è stata costellata di successi, con
una lunga serie di premi e riconoscimenti, tra cui sei
candidature al Nastro d'Argento, vincendo nel 2004 per la
sua interpretazione nel cortometraggio "Assicurazione
sulla vita" di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.
37.
Gianni Minà (17 maggio 1938
- 27 marzo 2023)
Gianni Mina, nato il 17 maggio 1938 e deceduto il 27 marzo
2023, è stato un giornalista, scrittore e conduttore
televisivo italiano di grande rilievo. Ha iniziato la sua
carriera nel mondo del giornalismo nel 1959 presso
Tuttosport e ha fatto il suo debutto in Rai l'anno seguente,
dove ha realizzato un'ampia gamma di reportage e interviste
con figure di spicco a livello mondiale, tra cui il Dalai
Lama, Federico Fellini, Jane Fonda, Franco Battiato, Massimo
Troisi e Fidel Castro.
Mina è stato particolarmente noto per le sue relazioni
strette e significative con personalità sportive come Diego
Armando Maradona e Pelè. Tra i momenti più memorabili della
sua carriera, si ricorda una foto che lo ritrae a cena a
Roma in compagnia di Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De
Niro e Gabriel García Marquez, simbolo della sua capacità di
collegare mondi diversi attraverso il suo lavoro.
Nel corso della sua carriera, ha collaborato con numerosi
quotidiani prestigiosi, tra cui Repubblica, L'Unità,
Corriere della Sera e Il Manifesto. La sua scomparsa segna
la fine di un'era nel panorama giornalistico e culturale
italiano, lasciando un'eredità di interviste profonde e
contributi significativi al mondo del giornalismo e della
televisione.
38.
Ada D'Adamo (1 settembre
1967 - 1 aprile 2023)
Ada D'Adamo, nata il 1 settembre 1967 e scomparsa il 1
aprile 2023, è stata una scrittrice distintiva, nota per la
sua capacità di affrontare temi intensi e profondi con
grazia e autenticità. Nel suo lavoro, D'Adamo ha esplorato
la scoperta di una malattia incurabile e il delicato
rapporto con sua figlia Daria, una ragazza affetta da una
disabilità gravemente limitante. Questa esperienza di vita
ha ispirato il suo libro "Come d'aria", una
narrazione toccante e potente che ha vinto postumo il Premio
Strega nel 2023.
Il libro di D'Adamo è una storia di coraggio che non si
sottrae alla rappresentazione di fragilità, rabbia, gioie
inattese e momenti di tenerezza. La sua scrittura riflette
una filosofia di vita che va oltre la semplice
rassegnazione; è una forma di accettazione attiva, un
risparmio di energie non per combattere "contro", ma per
combattere "per". Con il suo lavoro, Ada D'Adamo ha lasciato
un'eredità che incoraggia a non temere di nominare le realtà
della vita, una testimonianza del suo spirito resiliente e
della sua profonda comprensione umana.
39.
Ryūichi Sakamoto (17
gennaio 1952 - 28 marzo 2023)
Ryūichi Sakamoto, nato il 17 gennaio 1952 e scomparso il 28
marzo 2023 all'età di 71 anni, è stato un influente
compositore e musicista giapponese. Nel 2014, aveva rivelato
di essere stato diagnosticato con un cancro alla gola.
Sakamoto è stato celebrato a livello internazionale, in
particolare per aver vinto il premio Oscar nel 1988 per la
colonna sonora del film "L'ultimo imperatore" di
Bernardo Bertolucci, realizzata insieme a David Byrne e Cong
Su.
Oltre al suo lavoro come compositore, Sakamoto ha anche
avuto esperienze come attore, inclusa la sua partecipazione
nel film "Furyo" (Merry Christmas Mr. Lawrence), per
il quale compose anche la musica. Tra i suoi brani più noti
di questo film c'è "Forbidden Colours". Inoltre,
aveva esplorato il mondo delle suonerie per cellulari,
dimostrando la sua versatilità e creatività nel campo della
composizione musicale.
40.
Mary Quant (11 febbraio 1930
- 13 aprile 2023)
Mary Quant, nata l'11 febbraio 1930 e scomparsa il 13 aprile
2023, è stata una figura rivoluzionaria nella moda
femminile, celebre per aver introdotto la minigonna. Dopo
aver terminato il liceo, la Quant era determinata a
intraprendere una carriera nel mondo della moda.
Inizialmente, su suggerimento dei genitori, si iscrisse al
Goldsmiths College, dove si laureò in arte nel 1953.
Mary Quant è stata riconosciuta come una delle personalità
chiave nella trasformazione della moda, insieme ad altri
iconici designer come Edie Sedgwick, Paco Rabanne, Emanuel
Ungaro e Yves Saint Laurent. Nel 1966, Womens' Wear Daily la
incluse tra i nomi che stavano rivoluzionando il settore.
Secondo la Quant, l'idea della minigonna emerse dalla
strada: erano le ragazze di King's Road a Londra a
desiderare gonne sempre più corte. Lei, che già indossava
abiti corti, rispondeva alle richieste dei suoi clienti,
creando vestiti semplici e pratici, ideali per muoversi,
correre e saltare.
Verso la fine degli anni '60, dalla sua boutique iniziarono
a uscire anche pantaloncini sempre più corti, i precursori
degli hotpants. Quant è stata una figura chiave nella
liberazione della moda femminile, contribuendo a un
cambiamento significativo nell'abbigliamento e nello stile
di vita delle donne.
41.
Harry Belafonte (1
marzo 1927 - 25 aprile 2023)
Harold George Bellanfanti Jr., meglio conosciuto come Harry
Belafonte, nato il 1 marzo 1927 e scomparso il 25 aprile
2023, è stato una figura centrale nel mondo della musica,
portando i ritmi caraibici all'attenzione del pubblico
americano negli anni '50. Tra i suoi brani più celebri si
annoverano "Day-O (The Banana Boat Song)" e "Jamaica
Farewell". Belafonte non ha brillato solo nel campo
musicale, ma anche nel cinema, partecipando a film come "Carmen
Jones" (1954) e "Island in the Sun" (1957).
Oltre alla sua carriera artistica, Belafonte è stato un
attivo sostenitore dei diritti civili e delle cause
umanitarie. Nel 1987, la sua dedizione a questi ideali è
stata riconosciuta con la nomina a ambasciatore dell'UNICEF.
La sua vita è stata segnata anche dalla sua esperienza nel
teatro, dove iniziò la sua carriera come macchinista e dove
strinse una profonda amicizia con l'attore Sidney Poitier.
La scomparsa di Belafonte segna la fine di un'epoca per la
musica e l'attivismo culturale e sociale.
42.
Alessandro D'Alatri
(24 febbraio 1955 - 3 maggio 2023)
Alessandro D'Alatri, nato il 24 febbraio 1955 e scomparso il
3 maggio 2023, è stato un regista italiano di grande
talento, conosciuto per il suo approccio delicato e profondo
al cinema d'autore. La sua carriera è stata ricca di
successi, a partire da "Americano Rosso", per il
quale ha ricevuto il David di Donatello come miglior
esordiente, passando per film come "Casomai" e "I
giardini dell'Eden", fino ai suoi recenti successi
televisivi come "I Bastardi di Pizzofalcone", "Il
commissario Ricciardi" e "Un professore".
Le persone che hanno lavorato con lui, come lo scrittore
Maurizio De Giovanni, lo ricordano con affetto e
ammirazione: "Gli ho consegnato i miei personaggi, me li
ha resi migliori". Anche l'attore Alessandro Gassmann ha
espresso il proprio cordoglio: "È partito per un altro
viaggio il mio amico regista, sceneggiatore, ma soprattutto
essere umano dolce, generoso, pieno di talento, uomo di
cultura. Grazie per l'opportunità di averti conosciuto".
D'Alatri lascia un'eredità importante nel mondo del cinema e
della televisione, avendo toccato il pubblico con la sua
"leggerezza pensante" e la sua capacità di trasmettere
emozioni e significati profondi attraverso il suo lavoro.
43.
Martin Amis (25 agosto 1949
- 19 maggio 2023)
Martin Amis, nato il 25 agosto 1949 e scomparso il 19 maggio
2023, è stato un romanziere britannico che ha sapientemente
catturato l'essenza dei tempi inquieti nelle sue opere. I
suoi romanzi, da "Money" a "Territori londinesi",
fino a "La freccia del tempo", un'opera narrata come
l'autobiografia di un medico coinvolto nelle torture contro
gli Ebrei durante l'Olocausto, hanno segnato la letteratura
britannica degli anni Ottanta. Amis era parte di un
influente gruppo di romanzieri, che includeva Salman
Rushdie, Ian McEwan e Julian Barnes, i cui lavori hanno
definito la scena letteraria di quel periodo.
Nel 2013, Amis si trovò al centro di polemiche per aver
suggerito l'installazione di cabine telefoniche per
l'eutanasia programmata degli anziani, una proposta che
attirò numerose critiche. La sua carriera è stata
caratterizzata da una scrittura audace e spesso controversa,
che ha esplorato tematiche complesse e talvolta
provocatorie. La scomparsa di Martin Amis segna la perdita
di una voce letteraria distintiva e influente nel panorama
letterario moderno.
44.
Tina Turner (26 novembre
1939 - 24 maggio 2023)
Tina Turner, il cui vero nome era Anna Mae Bullock, nata il
26 novembre 1939 e scomparsa il 24 maggio 2023, è stata una
figura iconica e influente nel mondo della musica. Durante
la sua carriera di oltre cinquant'anni, ha conquistato il
titolo di regina del rock, guadagnandosi l'appellativo di "Simply
the Best". Turner ha venduto 100 milioni di copie in
tutto il mondo, e la sua voce unica e potente le è valsa un
posto nella classifica dei migliori cantanti di tutti i
tempi secondo Rolling Stone.
Nonostante un'energia inesauribile e una presenza scenica
indimenticabile, Turner si è ritirata dalle scene nel 2009.
La sua vita professionale è stata ricca di successi e
riconoscimenti, ma anche la sua vita privata è stata segnata
da momenti difficili e dolorosi, tra cui malattie, violenze
subite per anni dall'ex marito Ike Turner, il suicidio del
suo primogenito e la morte prematura di un altro figlio. La
Turner aveva parlato di come la sua fede buddista l'avesse
aiutata a superare questi periodi difficili.
La sua vita e la sua carriera hanno ispirato film e serie
televisive, testimoniando il suo impatto duraturo sulla
cultura popolare. La sua energia e la sua passione per la
musica, unite alla sua resilienza di fronte alle avversità,
hanno lasciato un'eredità indimenticabile nel mondo della
musica e oltre.
45.
Paolo Portoghesi (2
novembre 1931 - 30 maggio 2023)
Paolo Portoghesi, nato il 2 novembre 1931 e scomparso il 30
maggio 2023, è stato un rinomato architetto e accademico
italiano, noto per il suo ruolo di spicco nel movimento
postmoderno in Italia. Membro dell'Accademia dei Lincei, le
sue opere più note includono la Moschea e il Centro
Culturale Islamico a Roma, realizzati tra il 1984 e il 1995,
e il quartiere "Rinascimento" nel Parco Talenti a Roma,
completato nel 2001.
Nel 2017, durante il XIX convegno nazionale
teologico-pastorale sul tema del pellegrinaggio, Portoghesi
rifletté sulla necessità di una bellezza moderna e rinnovata
che riflettesse non solo l'inquietudine del nostro tempo, ma
anche le speranze e le certezze, promuovendo nel contempo la
tutela del creato.
Laureatosi nel 1957, Portoghesi ha avuto una lunga carriera
accademica, insegnando Storia della Critica alla Sapienza di
Roma dal 1962 al 1966, e Storia dell'Architettura al
Politecnico di Milano dal 1967 al 1977, di cui è stato anche
preside. Dal 1995 ha insegnato progettazione come professore
emerito alla Facoltà di Architettura della Sapienza.
Inoltre, ha guidato la sezione architettura della Biennale
di Venezia, di cui è stato presidente per dieci anni
(1983-1993).
Portoghesi è stato un importante teorico della "geoarchitettura",
un approccio che mirava a correggere il rapporto tra
architettura e natura, promuovendo una nuova alleanza tra
uomo e ambiente e criticando la logica puramente economica
di costruzione che produce spreco di energia e inquinamento.
Ha sostenuto il recupero e il riuso degli antichi borghi
piuttosto che la loro distruzione. La sua visione e le sue
opere hanno lasciato un'impronta significativa nel campo
dell'architettura e oltre.
46.
Jim Hines (10 settembre 1946
- 3 giugno 2023)
Jim Hines, nato il 10 settembre 1946 e scomparso il 3 giugno
2023, è entrato nella storia dell'atletica leggera per
un'impresa straordinaria: fu il primo uomo a correre i 100
metri in meno di 10 secondi. Questo record storico fu
stabilito ai campionati nazionali di atletica leggera degli
Stati Uniti del 1968, dove registrò un tempo di 9,9 secondi,
qualificandosi per la squadra olimpica americana.
Ai Giochi Olimpici di Città del Messico dello stesso anno,
Hines confermò il suo primato, segnando nuovamente 9,9
secondi nella finale dei 100 metri, un tempo che non solo
gli valse la medaglia d'oro ma stabilì anche un nuovo record
mondiale. Il suo record di 9,95 secondi rimase imbattuto per
15 anni, fino a quando fu superato da Calvin Smith nel 1983
con un tempo di 9"93, rendendolo il record mondiale più
duraturo sui 100 metri nell'era del cronometraggio
elettronico.
Oltre all'atletica leggera, Hines aveva una passione per il
baseball e ha anche avuto un'esperienza nel football
americano. Dopo il ritiro dall'atletica leggera al termine
delle Olimpiadi di Città del Messico, si dedicò alla NFL,
giocando per due anni con i Miami Dolphins e i Kansas City
Chiefs. La sua carriera e i suoi successi nel mondo dello
sport lo hanno reso una figura leggendaria e un'icona
nell'atletica leggera.
47.
Robert Hanssen (18
aprile 1944 - 5 giugno 2023)
Robert Philip Hanssen, nato il 18 aprile 1944 e deceduto il
5 giugno 2023, è stato un ex agente segreto degli Stati
Uniti condannato per spionaggio a favore dell'Unione
Sovietica e successivamente della Russia. La sua vita ha
avuto una trama degna di una serie televisiva o di un film,
con il suo decesso avvenuto nella sua cella nel carcere di
massima sicurezza di Florence, in Colorado, dove era
detenuto dal 2002.
Le informazioni che Hanssen passò al Cremlino, in cambio di
pagamenti in dollari e diamanti, includevano dettagli
critici come i piani di reazione degli Stati Uniti in caso
di attacco nucleare. Operando sotto gli pseudonimi di Ramon
Garcia e con il nome in codice "B", Hanssen si dichiarò
colpevole di 15 capi di imputazione per spionaggio e
cospirazione, evitando così la pena di morte.
La sua condotta è stata descritta dall'FBI come "forse il
peggior disastro nella storia dell'intelligence degli Stati
Uniti". Una particolarità della sua storia riguarda i suoi
figli, che frequentarono scuole gestite dall'Opus Dei.
Hanssen giustificò le sue attività di spionaggio affermando
di aver bisogno di denaro per pagare la loro istruzione.
Inoltre, come riportato da un ex collega al Washington Post,
Hanssen aspirava a un ruolo simile a quello di James Bond,
ma si trovò invece relegato dietro una scrivania, un fattore
che potrebbe aver contribuito al suo tradimento.
48.
Astrud Gilberto (29
marzo 1940 – 5 giugno 2023)
Astrud Gilberto, nata il 29 marzo 1940 e scomparsa il 5
giugno 2023, è stata catapultata sulla scena musicale
internazionale grazie alla canzone "The Girl from Ipanema",
un classico degli anni '60 composto da Vinícius de Moraes e
Antônio Carlos Jobim. La sua incursione nel mondo della
musica avvenne quasi per caso, quando accompagnò il marito
João Gilberto negli Stati Uniti per la registrazione
dell'album "Getz/Gilberto". Nonostante non fosse una
cantante professionista, a lei furono affidate le parti in
inglese della canzone, che si trasformarono in un successo
straordinario, portandole a vincere un Grammy Award - il
primo mai assegnato a un'artista brasiliana.
La sua interpretazione di "The Girl from Ipanema" ha
avuto un impatto duraturo e significativo, contribuendo a
diffondere la Bossa Nova dal Brasile al resto del mondo.
Come ha ricordato la nipote Sofia nell'annunciare la sua
scomparsa, Astrud Gilberto è stata "la vera ragazza che
ha portato la Bossa Nova da Ipanema nel mondo",
guadagnandosi l'appellativo di pioniera e icona di questo
genere musicale. La sua eredità e il suo contributo alla
musica mondiale restano indelebili.
49.
Alain Touraine (3 agosto
1925 - 9 giugno 2023)
Alain Touraine, nato il 3 agosto 1925 e scomparso il 9
giugno 2023 all'età di 97 anni, è stato un influente
sociologo noto per aver introdotto il concetto di "società
post-industriale". Durante la sua lunga carriera, Touraine
ha ricoperto il ruolo di direttore all'École des Hautes
Études en Sciences Sociales di Parigi, concentrandosi in
particolare sulle ricerche nel campo della sociologia
industriale, dell'analisi politica, dell'azione sociale e
dei movimenti sociali.
Touraine ha osservato e analizzato il cambiamento del mondo
con una visione critica, sostenendo che il cambiamento non è
solo progresso e creazione, ma implica anche decomposizione
e crisi. Nel suo libro "Il mondo delle donne" (Il
Saggiatore, 2009), ha esplorato il ruolo e la posizione
delle donne nella società moderna, affermando che "oggi le
donne si considerano e sono superiori agli uomini".
Prima di focalizzarsi sui movimenti sociali emergenti,
Touraine aveva iniziato la sua carriera studiando e
osservando il lavoro degli operai, con una tesi sugli operai
della Renault. La sua attenzione si spostò poi, in seguito
agli eventi del Maggio del 1968, sulla nascita di nuovi
movimenti sociali che affrontavano tematiche diverse da
quelle tradizionalmente discusse all'interno del movimento
operaio. Considerato uno dei più importanti e noti
intellettuali della sinistra, le sue idee e il suo lavoro
hanno trovato apprezzamento anche tra i pensatori di destra.
50.
Silvio Berlusconi (29
settembre 1936 - 12 giugno 2023)
Silvio Berlusconi, nato il 29 settembre 1936 e scomparso il
12 giugno 2023 all'età di 86 anni, è stato una figura di
spicco nella vita politica e di costume italiana, lasciando
un'impronta indelebile, per molti negativa, nel panorama
politico e culturale degli ultimi trent'anni. Il suo
annuncio del 26 gennaio 1994 di entrare in politica
rappresentò un momento chiave, cambiando in modo
significativo il corso della storia recente italiana.
Berlusconi, quattro volte Presidente del Consiglio italiano,
fu il fondatore di Fininvest e Mediaset, nonché ex
presidente del Milan pluricampione in Italia e in Europa. Fu
anche l'ideatore di Forza Italia e del progetto residenziale
e commerciale Milano 2. La sua scomparsa è avvenuta
all'ospedale San Raffaele di Milano, dove era stato
ricoverato per accertamenti legati alla leucemia di cui
soffriva.
La sua figura è stata sempre al centro di controversie e
divisioni nell'ambito politico e sociale italiano, dalle
numerose vicende giudiziarie all'affaire "bunga bunga".
Nonostante ciò, Berlusconi è stato costantemente
riconosciuto come il "Cavaliere".
51.
Francesco Nuti (17
maggio 1955- 12 giugno 2023)
Francesco Nuti, nato il 17 maggio 1955 e scomparso il 12
giugno 2023, è stato un attore, regista e sceneggiatore
italiano, noto per la sua intelligenza e sensibilità
artistica. Il tema della solitudine ha avuto un ruolo
centrale nei suoi film, riflettendo la sua personale
inclinazione e ricerca di questo stato emotivo, come lui
stesso ha affermato: "La solitudine è un tema portante di
tutti i miei film. Amo molto la solitudine e la cerco, per
questo poi si riflette nei miei lavori".
Nuti si è distinto nel panorama cinematografico italiano per
la sua capacità di combinare ironia e malinconia, riuscendo
a far sorridere il pubblico pur lasciando una traccia di
profonda malinconia. Dopo aver iniziato la sua carriera nel
trio comico I Giancattivi insieme ad Alessandro Benvenuti e
Athina Cenci, è diventato un nome di spicco nel cinema
italiano tra gli anni '80 e '90 con film come "Io, Chiara
e lo Scuro", "Casablanca, Casablanca", "Tutta
colpa del paradiso", "Stregati", "Caruso
Pascoski di padre polacco" e "Willy Signori e vengo
da lontano", per citarne alcuni.
Nel 1988, Nuti si esibì al Festival di Sanremo con la
canzone "Sarà per te". Tuttavia, verso la fine degli
anni '90, attraversò un periodo di crisi professionale che
si trasformò in una crisi esistenziale e personale,
caratterizzato da depressione e dipendenza dall'alcol. Nel
2006, una caduta dalle scale gli causò un grave trauma
cerebrale, segnando l'inizio di un periodo doloroso e
difficile, tra ricoveri ospedalieri e sofferenze. La sua
morte è stata annunciata dalla figlia Ginevra, avvenuta in
una clinica di Roma.
52.
Paolo Di Paolo (17
maggio 1925 - 12 giugno 2023)
Paolo Di Paolo, nato il 17 maggio 1925 e scomparso il 12
giugno 2023, è stato un fotografo che con i suoi scatti ha
saputo catturare l'essenza dell'Italia del Dopoguerra e
degli anni Sessanta. Attraverso il suo obiettivo, ha
documentato eventi significativi come l'inaugurazione
dell'Autostrada del Sole, il movimento neorealista
(immortalando momenti privati di Anna Magnani), e l'epoca
della Dolce Vita.
Di Paolo è noto per alcuni dei ritratti più famosi di
celebrità del cinema e della cultura, tra cui Anna Magnani,
Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Kim Novak, Walter
Chiari, Brigitte Bardot, Monica Vitti, nonché artisti e
scrittori come Giorgio De Chirico, Renato Guttuso e Alberto
Moravia, quest'ultimo ritratto mentre intervistava Claudia
Cardinale. Ha anche catturato momenti unici, come quello di
Luchino Visconti con Mina e Salvatore Quasimodo con Anita
Ekberg.
Particolarmente notevole fu il suo viaggio in automobile con
Pier Paolo Pasolini, durante il quale attraversarono le
coste italiane da Ventimiglia a Trieste per documentare le
abitudini degli italiani in vacanza nel progetto "La
lunga strada di sabbia" (1959). Di Paolo seguì Pasolini
anche sul set di film come "Il Vangelo secondo Matteo"
e "Mamma Roma".
Nonostante si definisse un "fotografo dilettante", nel senso
di colui che fotografa per diletto, Paolo Di Paolo era
indiscutibilmente un maestro nel suo campo. Il suo lavoro
rimane un testimone prezioso e unico di un'epoca
fondamentale nella storia italiana.
53.
Treat Williams (1
dicembre 1951 - 12 giugno 2023)
Treat Williams, nato il 1 dicembre 1951 e scomparso il 12
giugno 2023, è stato un attore americano la cui carriera è
stata segnata da una serie di ruoli memorabili sia nel
cinema che in televisione. È forse più noto per la sua
interpretazione del leader hippie George Berger nel film "Hair",
una performance che gli ha valso una nomination ai Golden
Globe nel 1979.
La carriera di Williams è stata ricca e variegata, con oltre
100 apparizioni in televisione e cinema. Tra i suoi film più
riconosciuti ci sono "The Eagle Has Landed", "Prince
of the City" e il classico "C'era una volta in
America". In televisione, si è distinto per il suo ruolo
nella serie "Everwood", dove dal 2002 al 2006 ha
interpretato Andrew Brown, un neurochirurgo vedovo di
Manhattan che si trasferisce con i suoi due figli nella
piccola città di Everwood, in Colorado. La scomparsa di
Williams è stata causata da un incidente stradale in cui la
sua motocicletta si è scontrata con un SUV.
54.
Flavia Franzoni (1
febbraio 1947 - 13 giugno 2023)
Flavia Franzoni, nata il 1 febbraio 1947 e scomparsa il 13
giugno 2023, è stata ricordata con affetto e commozione dal
marito, Romano Prodi, durante i suoi funerali. Prodi ha
condiviso che l'ultima volta che Flavia gli ha sorriso è
stata durante una passeggiata insieme e con amici sul
sentiero francescano tra Gubbio e Assisi, dopo due giorni di
pura felicità.
La coppia ha vissuto insieme per 54 anni, un percorso di
vita condiviso in gioia e dolore, in salute e malattia, come
espresso nella preghiera matrimoniale. Prodi ha voluto
enfatizzare che ai 54 anni di matrimonio andrebbero aggiunti
anche i due anni di corteggiamento, affermando di non
essersi mai pentito di aver tanto insistito per la loro
unione.
Flavia è stata descritta come il pilastro della famiglia,
una presenza che ha riempito la loro casa di vita e amore.
La sua morte improvvisa è avvenuta mentre era in compagnia
del marito e di alcuni amici in Umbria. Insegnante dedicata,
Flavia è stata docente di Scienze Politiche e ha lavorato
per vent'anni all'istituto regionale per le scienze sociali,
di cui è stata anche direttrice. La storia d'amore con
Romano Prodi è nato sui banchi dell'università, dopo essersi
incontrati in Azione Cattolica, sposandosi poi nel 1969.
Descritta come una cattolica sociale, sorridente ed
estroversa, era affettuosamente soprannominata "Google" dai
suoi studenti per la sua memoria inesauribile. La sua vita,
trascorsa al fianco dell'ex premier, è stata anche oggetto
di una biografia di coppia, pubblicata nel 2005, intitolata
"Insieme".
55.
Cormac McCarthy (20
luglio 1933 - 13 giugno 2023)
Cormac McCarthy, nato il 20 luglio 1933 e scomparso il 13
giugno 2023, è stato un celebre romanziere, drammaturgo e
sceneggiatore americano, riconosciuto come uno dei più
grandi autori della letteratura americana degli ultimi
sessant'anni. Tra le sue opere più note si annoverano "Cavalli
Pazzi", il romanzo post-apocalittico "La Strada",
che gli valse il Premio Pulitzer, e "Non è un paese per
vecchi", che è stato adattato in un film di successo dai
fratelli Coen, interpretato da Tommy Lee Jones, Javier
Bardem e Josh Brolin, e premiato con quattro Premi Oscar. In
Italia, i suoi libri sono stati pubblicati da Einaudi.
Nonostante l'età avanzata, McCarthy sfidò il tempo tornando
a scrivere dopo una lunga pausa con due opere, "Il
Passeggero" e "Stella Maris", pubblicate negli
Stati Uniti a due mesi di distanza l'una dall'altra. Secondo
il critico Harold Bloom, McCarthy faceva parte dei
"magnifici quattro" della narrativa americana contemporanea,
insieme a Thomas Pynchon, Don DeLillo e Philip Roth.
Stephen King ha espresso il suo cordoglio su Twitter con
queste parole: "Cormac McCarthy, forse il più grande
romanziere americano del mio tempo, è morto a 89 anni. Era
anziano e ha creato un bel corpus di opere, ma piango ancora
la sua scomparsa". La morte di McCarthy segna la fine di
un'era nella letteratura americana, lasciando un'eredità di
opere potenti e influenti.
56.
Glenda Jackson (9 maggio
1936 - 5 giugno 2023)
Glenda Jackson, nata il 9 maggio 1936 a Birkenhead, vicino a
Liverpool, in una famiglia operaia, è stata un'attrice di
grande talento e successo, scomparsa il 5 giugno 2023. Il
suo esordio teatrale avvenne nella pièce "Tavole separate"
di Terence Rattigan, seguito dal debutto cinematografico nel
1956 nel film "The Extra Day". La sua carriera
artistica si consolidò ulteriormente quando entrò a far
parte della Royal Shakespeare Company e lavorò con il
regista Peter Brook.
Nel 1971, la Jackson vinse il suo primo Oscar per il ruolo
in "Donne in amore", seguito da un secondo Oscar nel
1974 per "Un tocco di classe". Dopo una carriera
cinematografica e teatrale di grande successo, nel 1992
decise di abbandonare il mondo dello spettacolo per
dedicarsi alla politica. Tuttavia, dopo venticinque anni di
assenza dalle scene, nel 2016 fece il suo ritorno al teatro
interpretando il ruolo di Re Lear all'Old Vic di Londra. Nel
2018 tornò sulle scene teatrali con l'opera "Tre donne
alte" di Edward Albee, per la quale vinse il Tony Award
come miglior attrice protagonista.
Oltre ai suoi due Oscar, Jackson ha vinto anche due Premi
Emmy, due Premi Bafta e un Golden Globe, testimoniando la
sua versatilità e il suo talento come attrice. La sua
scomparsa segna la fine di un'era nel mondo del teatro e del
cinema, lasciando un'eredità di prestazioni memorabili.
57.
Daniel Ellsberg (7
aprile 1931 - 16 giugno 2023)
Daniel Ellsberg, ex marine e noto oppositore della guerra
del Vietnam, è scomparso nella sua casa di Kensington, in
California, il 16 giugno 2023. La notizia della sua morte è
stata resa nota attraverso un comunicato diffuso dai suoi
familiari. Durante gli anni '60, Ellsberg lavorò come
analista strategico e militare e collaboratore del
Pentagono, finendo al centro dell'attenzione pubblica nel
1971 dopo aver consegnato al New York Times copie di circa
7.000 pagine di documenti riservati del Pentagono, noti come
Pentagon Papers.
Nel 1973, Ellsberg fu processato con accuse di cospirazione
e spionaggio, venendo etichettato da Henry Kissinger, allora
consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Nixon,
come "l'uomo più pericoloso d'America". Il processo
si concluse nello stesso anno con la sua assoluzione. Per il
suo coraggio nel mettere in luce verità scomode e per il suo
impegno per la pace e la trasparenza, nel 2006 Ellsberg fu
insignito del Right Livelihood Award, spesso descritto come
il "Nobel Alternativo". Questo premio gli fu assegnato per "aver
messo la pace e la verità in primo piano, a notevole rischio
personale, e per aver dedicato la sua vita a questo scopo,
ispirando altri a seguire il suo esempio".
58.
John B. Goodenough
(25 luglio 1922- 25 giugno 2023)
John B. Goodenough, fisico, matematico e ingegnere
statunitense, nato il 25 luglio 1922 e scomparso il 25
giugno 2023, è stato un pioniere nel campo della scienza dei
materiali e della tecnologia delle batterie. Nel 2019,
Goodenough è stato premiato con il Nobel per la Chimica
insieme agli scienziati Michael Stanley Whittingham e Akira
Yoshino "per lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio".
Questa scoperta ha giocato un ruolo cruciale nella
rivoluzione della tecnologia wireless.
La notizia della sua scomparsa è stata annunciata
dall'Università del Texas ad Austin, dove Goodenough
ricopriva il ruolo di professore emerito di ingegneria
meccanica e scienze dei materiali. Laureato in matematica
alla Yale University nel 1944, Goodenough aveva prestato
servizio nell'esercito americano come meteorologo durante la
Seconda guerra mondiale.
Oltre al Nobel per la Chimica, Goodenough ha ricevuto
numerosi altri riconoscimenti per il suo contributo alla
scienza e alla tecnologia, tra cui la National Medal of
Science, il Japan Prize, il Charles Stark Draper Prize, la
Benjamin Franklin Medal, l'Enrico Fermi Award, il Robert A.
Welch Award e la Copley Medal. La sua eredità come uno dei
più grandi innovatori nel campo delle batterie agli ioni di
litio è immensa, avendo avuto un impatto significativo su
numerose applicazioni tecnologiche moderne..
59.
Alan Arkin (26 marzo 1934 -
29 giugno 2023)
Alan Arkin, nato il 26 marzo 1934 e scomparso il 29 giugno
2023 all'età di 89 anni, è stato un acclamato attore e
regista statunitense. Celebre per la sua vittoria dell'Oscar
come miglior attore non protagonista nel 2007 per il film "Little
Miss Sunshine", Arkin si è distinto sia sul grande che
sul piccolo schermo. Il suo ultimo ruolo televisivo è stato
nella serie "Il metodo Kominsky", in onda su Netflix
dal 2018 al 2021 e che vedeva anche la partecipazione di
Michael Douglas.
Oltre al successo ottenuto con "Little Miss Sunshine",
Arkin ha avuto una carriera cinematografica di grande
rilievo, ricevendo candidature all'Oscar per il film "Argo"
di Ben Affleck, e due nomination per "The Russians Are
Coming, The Russians Are Coming" (1967) e "The Heart
Is a Lonely Hunter" (1969).
60.
Vincenzo D'Amico (5
novembre 1954 - 1 luglio 2023)
Vincenzo D'Amico, nato il 5 novembre 1954 e scomparso il 1
luglio 2023, è stato un calciatore italiano ricordato per le
sue eccezionali prestazioni con la Lazio. Conosciuto
affettuosamente come "Vincenzino", D'Amico è stato una
figura centrale nel miracolo sportivo che ha portato la
squadra laziale a vincere il campionato italiano nella
stagione 1973-1974, quando non aveva ancora vent'anni.
D'Amico era noto non solo per la sua abilità geniale come
fantasista in campo, ma anche per i suoi modi gentili fuori
dal campo. Ha affrontato una dura battaglia contro il cancro
con grande dignità e coraggio, come dimostrato dal suo post
del 6 maggio in cui parlava delle forze inaspettate che i
malati oncologici spesso trovano: "Mi dicono che i malati
oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto
provando!".
Tra i momenti salienti della sua carriera, oltre al titolo
di campione d'Italia con la Lazio nel 1974, si ricorda anche
la sua memorabile tripletta all'Olimpico contro il Varese di
Eugenio Fascetti nel 1982, una partita cruciale che salvò la
Lazio dalla retrocessione in serie C. Vincenzo D'Amico
rimane una figura leggendaria nel mondo del calcio italiano,
celebrato per il suo talento sportivo e per il suo spirito
combattivo.
61.
Arnaldo Forlani (8
dicembre 1925 - 6 luglio 2023)
Arnaldo Forlani, ex leader della Democrazia Cristiana (DC),
si è spento nella sua casa di Roma il 6 luglio 2023, poco
prima di compiere 98 anni. Forlani è stato una figura di
spicco nella DC, ricoprendo il ruolo di segretario del
partito dal 1969 al 1973 e successivamente dal 1989 al 1992.
Inizialmente fu il principale collaboratore di Amintore
Fanfani all'interno della corrente politica Nuove Cronache,
ma all'inizio degli anni '80 lasciò questo gruppo per
fondare, insieme ad Antonio Gava e Vincenzo Scotti, la
corrente Azione Popolare.
Durante la sua lunga carriera politica, Forlani ha assunto
importanti incarichi governativi, tra cui quelli di
presidente e vicepresidente del Consiglio dei Ministri,
ministro degli Esteri, della Difesa e delle Partecipazioni
statali. Nel 1992, si candidò alla presidenza della
Repubblica Italiana, ma la sua candidatura incontrò ostacoli
all'interno della stessa Democrazia Cristiana.
Definito "il coniglio mannaro" dallo scrittore e giornalista
Gianfranco Piazzesi per il suo stile politico, Forlani
dovette anche gestire come segretario del partito la lunga
crisi di governo che seguì alle dimissioni nel 1989
dell'Esecutivo guidato da Ciriaco De Mita. La sua morte
segna la fine di un'era importante nella storia politica
italiana.
62.
Luisito Suarez (2 maggio
1935 - 9 luglio 2023)
Luisito Suarez, nato il 2 maggio 1935 e scomparso il 9
luglio 2023, è stato un celebre calciatore e allenatore di
calcio spagnolo, definito "l'architetto del calcio" da
Alfredo Di Stefano. Suarez è stato una figura chiave
nell'Inter di Helenio Herrera, soprannominato il "Mago", e
ha giocato un ruolo fondamentale nel successo del club,
spegnendo la stella del Real Madrid a Vienna nel 1964 e
portando a casa la Coppa dei Campioni.
La sua carriera iniziò giovanissimo con il Deportivo La
Coruna, per poi passare al Barcellona all'età di 18 anni,
dove vinse il Pallone d'Oro nel 1960. Successivamente, il
suo trasferimento alla Grande Inter segnò l'inizio di
un'epoca di trionfi, con la conquista di tre scudetti, due
Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.
L'Inter, sul suo sito ufficiale, lo ha ricordato come "un
talento unico e un grandissimo interista", sottolineando il
suo contributo nel portare il club sul tetto d'Italia,
d'Europa e del Mondo. Il club ha espresso profonda
malinconia per la sua scomparsa, ricordando il suo "calcio
perfetto e inimitabile" che ha ispirato generazioni di
giocatori e tifosi. Citando Helenio Herrera, l'Inter ha
sottolineato l'importanza di Suarez nel gioco: "Se non
sapete cosa fare, date palla a Suarez".
63.
Milan Kundera (1 aprile
1929 – 11 luglio 2023)
Milan Kundera, noto romanziere e saggista cecoslovacco
naturalizzato francese, è scomparso l'11 luglio 2023.
Rinomato per la sua riservatezza e distanza dalla ribalta
mediatica, non appariva in pubblico da 40 anni al momento
dell'annuncio della sua morte. Kundera si era imposto come
uno degli autori più influenti della letteratura
contemporanea, con un'opera caratterizzata dalla fusione di
serietà tematica e leggerezza formale.
Il suo libro più celebre, "L'insostenibile leggerezza
dell'essere", pubblicato nel 1984 e da cui è stato
tratto un film con Juliette Binoche e Daniel Day Lewis, è
diventato un best seller mondiale, amato da lettori di tutte
le generazioni. Figlio di un pianista, Kundera aderì da
giovane al partito comunista cecoslovacco, ma ne prese le
distanze nel 1968 in seguito al suo sostegno alla Primavera
di Praga. Le sue posizioni politiche gli costarono
l'allontanamento dall'insegnamento e l'espulsione dal
partito, portandolo infine a trasferirsi in Francia, dove
pubblicò il suo romanzo più noto.
Nella sua opera letteraria, Kundera ha affrontato e
criticato il totalitarismo comunista, intrecciando abilmente
temi politici e sociali con la condizione umana e l'animo
umano. Tra i suoi lavori più significativi ci sono "Lo
scherzo", "Amori ridicoli" e "La vita è
altrove". Nonostante non abbia mai vinto il Premio
Nobel, nonostante diverse candidature, ha ricevuto numerosi
riconoscimenti, tra cui il Gran Premio di Letteratura
dell'Accademia di Francia nel 2001, il Premio mondiale "Cino
Del Duca" nel 2009 e il Premio della Biblioteca Nazionale di
Francia nel 2012. Nel 2019 è stato riabilitato dalla
Repubblica Ceca, che gli ha restituito la nazionalità. La
sua eredità letteraria è un ricco contributo alla
comprensione della condizione umana e della realtà politica
del XX secolo.
64.
Jane Birkin (14 dicembre
1946 -16 luglio 2023)
Jane Birkin, nata il 14 dicembre 1946 e scomparsa il 16
luglio 2023, è stata un'attrice, regista e cantante
britannica naturalizzata francese, celebre per il suo
contributo significativo nel mondo dello spettacolo e della
cultura. Ha raggiunto la fama nel 1966 con il suo ruolo nel
film "Blow Up" di Michelangelo Antonioni, diventando
un simbolo della Swinging London grazie al suo fisico
androgino e al suo fascino unico.
La sua relazione con Serge Gainsbourg è stata una delle più
trasgressive e famose dell'epoca, rimanendo celebre per la
sua sensuale interpretazione della canzone "Je t'aime...
moi non plus". Birkin ha lavorato con registi del
calibro di Jean-Luc Godard, Patrice Leconte, Agnès Varda ed
è stata più volte candidata ai César, noti come gli "Oscar
francesi". La sua figura iconica è stata omaggiata dalla
maison Hermès con la celebre borsa che porta il suo nome.
Oltre alla sua carriera artistica, Birkin si è dedicata
attivamente alle cause umanitarie e alle campagne
internazionali per i diritti dei popoli oppressi. È sepolta
nel cimitero di Montparnasse. Dalla relazione con Gainsbourg
è nata Charlotte, diventato una celebre attrice del cinema
francese d'autore.
65.
Andrea Purgatori (1
febbraio 1953 - 19 luglio 2023)
Andrea Purgatori, nato il 1 febbraio 1953 e scomparso il 19
luglio 2023, è stato un giornalista italiano di grande
statura, riconosciuto per il suo lavoro meticoloso e la sua
dedizione alla ricerca della verità. Considerato un cronista
raffinato e un autore televisivo di grande qualità,
Purgatori ha esercitato il giornalismo d'inchiesta con
passione e impegno, senza mai stancarsi.
Ha iniziato la sua carriera professionale nel 1974 e ha
ottenuto un Master of Science in Journalism presso la
Columbia University di New York nel 1980. Al Corriere della
Sera, si è specializzato in temi come terrorismo,
intelligence e criminalità, firmando inchieste che hanno
lasciato il segno nella storia del giornalismo italiano
riguardanti i grandi misteri del paese.
Come inviato di guerra, ha coperto eventi chiave come la
guerra in Libano nel 1982, la guerra Iran-Iraq negli anni
Ottanta, la guerra del Golfo nel 1991, l'Intifada e le
rivolte in Tunisia e Algeria. Negli ultimi anni della sua
carriera, per La7, ha curato la trasmissione di inchieste
"Atlantide", premiata nel 2019 con il Premio Flaiano come
miglior programma culturale e considerata un punto di
riferimento nel campo giornalistico.
Purgatori è stato particolarmente noto per la sua inchiesta
sulla strage di Ustica del 1980 e per il caso di Emanuela
Orlandi, partecipando alla docuserie "Vatican Girl" prodotta
da Netflix sulla sparizione della giovane cittadina
vaticana. La sua scomparsa rappresenta una perdita
significativa per il giornalismo italiano e internazionale.
66.
Tony Bennett (3 agosto
1926 – 21 luglio 2023)
Il mondo della musica piange la scomparsa di Tony Bennett,
leggendario crooner americano morto all'età di 96 anni che
ha continuato ad esibirsi fino a quasi 100 anni, anche dopo
la diagnosi del morbo di Alzheimer nel 2016.
Nato nel 1926 a New York in una famiglia di origini italiane
(vero nome Anthony Dominick Benedetto) per la precisione di
Podàrgoni, oggi nel Comune di
Reggio Calabria.
Bennett muove i primi passi come cantante nei locali mentre
aspetta ai tavoli. Durante la Seconda Guerra Mondiale si
esibisce per le truppe americane in Europa, in una
esperienza formativa che gli resterà tutta la vita. Al
ritorno in patria viene notato dal comico Bob Hope che gli
suggerisce il nome d'arte "Tony Bennett".
Dopo i primi successi negli anni '50, attraversa momenti
difficili per problemi di droga prima di una nuova
popolarità nei decenni successivi, fino a quasi ai giorni
nostri grazie al talento nelle collaborazioni con star
moderne come Paul McCartney, Barbra Streisand, Amy Winehouse
e Lady Gaga con cui incide il suo ultimo album nel 2021.
Con oltre 70 album all'attivo, è forse l'unico artista ad
aver avuto nuovi album in classifica negli Stati Uniti negli
anni '50, '60, '70, '80, '90, 2000, 2010 e 2020 - e nel 2014
ha battuto il suo stesso record come artista vivente più
anziano a raggiungere la vetta della classifica settimanale
degli album Billboard 200.
Oltre alla musica, Bennett era anche pittore affermato e un
filantropo. Sposato tre volte, ha avuto 4 figli. Nel 1999
fondò con la terza moglie un'associazione per rafforzare
l'educazione artistica nelle scuole americane. Tra i suoi
progetti, una scuola di arti a suo nome nel Queens. Con
Bennett se ne va uno degli ultimi grandi crooner americani
ad attraversare oltre 70 anni di storia della musica. La sua
eleganza, creatività e dedizione all'arte hanno ispirato
intere generazioni.
67.
Marc Augé (2 settembre 1935 -
24 luglio 2023)
Marc Augé, nato il 2 settembre 1935 e scomparso il 24 luglio
2023, è stato un antropologo francese noto per aver coniato
il termine "nonluogo". Con questa espressione, Augé
descriveva spazi di transito moderni come aeroporti, centri
commerciali, campi profughi e stazioni ferroviarie,
caratterizzati da una progettazione anonima e impersonale
che ostacola la formazione di relazioni umane significative.
Originario di Poitiers, Augé trascorse i primi anni della
sua carriera in estesi periodi di ricerca in Africa,
concentrandosi principalmente sulla Costa d'Avorio e sul
Togo, e in seguito anche in America Latina. Successivamente,
la sua attenzione si spostò verso la società contemporanea
metropolitana, dove esplorò temi come la globalizzazione e
le società multietniche. Si interessò anche alle tematiche
dell'aumento della solitudine nelle moderne società urbane.
Attraverso il suo lavoro, Augé ha aperto nuove prospettive
nel campo dell'antropologia, esaminando l'impatto dei
cambiamenti sociali e urbani sulla vita quotidiana delle
persone. Il suo concetto di "nonluogo" è diventato
fondamentale per comprendere la natura dei moderni spazi
urbani e il loro effetto sulle dinamiche sociali e umane.
68.
Sinead O'Connor (8
dicembre 1966 - 26 luglio 2023)
Sinéad Marie Bernadette O'Connor, conosciuta anche come
Shuhada' Sadaqat dopo la sua conversione all'Islam nel 2018,
è scomparsa il 26 luglio 2023. La triste notizia della morte
della cantante irlandese è stata diffusa dalla sua famiglia,
mentre è stata trovata nel suo appartamento a Londra. Le
cause del suo decesso non sono state immediatamente
chiarite.
I fan di Sinéad erano ben consapevoli delle sue sofferenze e
tormenti personali: tra questi, problemi di salute mentale,
abusi subiti durante l'infanzia e il dolore per il suicidio
del figlio diciassettenne. Queste sofferenze hanno portato a
diversi tentativi di suicidio da parte della cantante, che
aveva condiviso apertamente il suo disagio anche attraverso
i social media.
Dotata di una voce unica, ribelle e potente, Sinéad O'Connor
ha pubblicato dieci album nel corso della sua carriera. La
sua interpretazione di "Nothing Compares 2 U",
canzone scritta da Prince, è diventata un successo globale,
venendo nominata come il singolo numero uno al mondo nel
1990 dai Billboard Music Awards. La sua scomparsa
rappresenta la perdita di una voce iconica e un'anima
tormentata nel panorama musicale mondiale.
69.
Vittorio Prodi (19
maggio 1937- 29 luglio 2023)
Vittorio Prodi, fratello dell'ex presidente del
Consiglio Romano Prodi, è scomparso il 29 luglio 2023
all'età di 86 anni dopo una lunga malattia. Ricoprì
l'incarico di Presidente della Provincia di Bologna dal 1995
al 2004 e fu eletto parlamentare europeo per due mandati,
nel 2004 con la lista di Uniti nell'Ulivo e poi nel 2009.
Laureato in fisica, Prodi ebbe una carriera accademica di
rilievo come professore all'Università di Bologna e
ricercatore in vari istituti. Oltre alla sua carriera
accademica e politica, fu anche presidente dell'Azione
Cattolica di Bologna dal 1986 al 1992.
Don Matteo Prodi, uno dei quattro figli di Vittorio, ha
ricordato il padre come un uomo che ha vissuto una vita
ricca e fortunata, arricchita da una famiglia d'origine
stimolante e da una grande fede. Ha sottolineato anche
l'impegno di suo padre nelle attività universitarie, di
ricerca e politiche, e la sua grande passione per tutto ciò
che era autenticamente politico.
70.
Luca Di Meo (1964 - 30
luglio 2023)
Luca Di Meo, scrittore noto come "Wu Ming 3" nel collettivo
di sinistra Wu Ming, è scomparso il 30 luglio 2023 all'età
di 59 anni. La sua morte è avvenuta nel suo appartamento a
Bologna, nove giorni dopo il suo 59° compleanno e circa sei
mesi dopo l'ultima seduta di chemioterapia. Gli amici di Wu
Ming hanno ricordato con toccanti parole la scomparsa di Di
Meo, affermando che, nonostante la notizia non fosse
inattesa, il suo arrivo lascia sempre un senso di
inaspettato vuoto.
Di Meo era stato membro di Wu Ming, un collettivo
inizialmente composto da quattro scrittori della sezione
bolognese del Luther Blissett Project, celebre per il
romanzo "Q". Insieme a Roberto Bui, Giovanni Cattabriga e
Federico Guglielmi, Di Meo aveva contribuito alla scrittura
del saggio che vinse il premio Strega nel 1999. Sebbene
avesse lasciato il collettivo nel 2008, continuò a
collaborare a alcuni progetti con i membri del gruppo, oltre
a dedicarsi a iniziative personali, come il sito dedicato al
calcio Fútbologia.
71.
Edrissa Sanneh (2
gennaio 1951 - 4 agosto 2023)
Edrissa Sanneh, meglio noto come Idris, è scomparso il 4
agosto 2023, lasciando un'impronta indelebile come figura
pubblica e come "immigrato culturale", come amava definirsi.
Originario del Gambia e con 21 fratelli, Idris si trasferì
in Italia dopo aver vinto una borsa di studio all'Università
per stranieri di Perugia, avendo precedentemente studiato in
Senegal. La sua scelta tra due borse di studio, una negli
Stati Uniti e una in Italia, fu influenzata dal suo amore
per gli Etruschi, come raccontò in un'intervista a Gian
Paolo Laffranchi su bresciaoggi.it del 7 luglio 2023.
Dopo aver attraversato il deserto del Sahara e aver volato a
Roma, grazie anche al premio per la letteratura assegnato
dal presidente della Repubblica del Senegal, Idris si
stabilì a Brescia, dove terminò gli studi e iniziò a
lavorare come DJ in discoteche e radio. Divenne noto al
grande pubblico come il tifoso juventino nel programma
televisivo "Quelli che il calcio", condotto all'epoca da
Fabio Fazio. Oltre a questo, fu anche DJ e giornalista
sportivo, comparendo in televisione con "Tele Vù Cumprà" su
TeleGarda.
Il suo collega e grande amico Marino Bartoletti lo ha
ricordato con affetto, sottolineando il dolore della sua
perdita e la straordinarietà della sua vita, dei suoi
insegnamenti e del suo cuore. Idris è stato una figura che
ha lasciato un segno nel cuore di molte persone, la cui
presenza continuerà a vivere attraverso i ricordi e le
azioni di coloro che lo hanno conosciuto e amato.
72.
Mark Margolis (26
novembre 1939 - 3 agosto 2023)
Mark Margolis, conosciuto per il suo ruolo del temibile boss
della droga Hector Salamanca nelle serie televisive "Breaking
Bad" e "Better Call Saul", è scomparso il 3
agosto 2023 all'età di 83 anni dopo una breve malattia, come
comunicato dalla sua famiglia.
Bryan Cranston, protagonista di "Breaking Bad", ha espresso
su Instagram il proprio cordoglio, descrivendo Margolis come
un grande attore che riusciva ad essere "intimidatorio e
spaventoso sul set". Oltre al suo ruolo in "Breaking
Bad" e "Better Call Saul", Margolis ha avuto una lunga e
variegata carriera di attore, comparendo in numerosi film e
serie televisive. Era noto per la sua capacità di
interpretare personaggi intensi e complessi, spesso con una
presenza scenica potente e minacciosa.
Durante la sua carriera, ha lavorato con alcuni dei più
grandi registi, apparendo in film come "Pi" e "Requiem
for a Dream" di Darren Aronofsky, "Scarface" di
Brian De Palma e "Ace Ventura: Pet Detective" con Jim
Carrey.
73.
Mario Tronti (21 luglio
1931 - 7 agosto 2023)
Mario Tronti, uno dei principali esponenti e fondatori del
marxismo operaista teorico negli anni Sessanta, è scomparso
il 7 agosto 2023. Fu professore all'Università di Siena per
trent'anni, dove si dedicò allo studio e alla formulazione
di un pensiero politico volto a rinnovare il marxismo
tradizionale, influenzato dalle opere di Galvano Della
Volpe.
Tronti, militante del Partito Comunista Italiano durante gli
anni Cinquanta, collaborò con Raniero Panzieri nella
fondazione della rivista "Quaderni Rossi". Nel 1963, si
distaccò da questa per fondare "Classe operaia", della quale
divenne direttore. Il suo pensiero lo portò a un
allontanamento dal PCI, pur restando formalmente un membro
del partito.
Si riavvicinò al PCI durante la leadership di Enrico
Berlinguer e nel 1981 fu tra i fondatori della rivista
"Laboratorio politico". Nelle elezioni del 1992, Tronti fu
eletto al Senato nelle liste del Partito Democratico della
Sinistra e, nel 2013, fu rieletto al Senato nelle liste del
Partito Democratico.
Tronti è stato una figura di spicco nella teoria politica
marxista e nel pensiero di sinistra in Italia, influenzando
generazioni di studiosi e militanti. La sua scomparsa segna
la fine di un'epoca importante nella storia del pensiero
politico italiano.
74.
Riccardo Laganà (1975 -
10 agosto 2023)
Riccardo Laganà, nato nel 1975 e scomparso il 10 agosto
2023, è stato il primo consigliere della Rai eletto dai
dipendenti di Viale Mazzini, un traguardo raggiunto grazie
alla riforma Renzi. Il suo impegno nel consiglio di
amministrazione della Rai è stato caratterizzato da principi
come l'ascolto attento dei pagatori del canone, la
valorizzazione delle risorse interne, la difesa dei 12 mila
dipendenti dell'azienda dalle pressioni esterne e la
promozione della trasparenza.
Laganà, presidente dell'associazione Rai Bene Comune fondata
nel 2015, ha lavorato a fianco di movimenti e associazioni
come Articolo 21, Associazione Stampa Romana e Libertà e
Giustizia. Era noto per il suo rigore, dignità e amore per
la vita in tutte le sue forme.
La sua morte è stata un colpo duro per molti, come
evidenziato dalle parole di Vittorio Di Trapani, presidente
della Federazione nazionale della stampa ed ex segretario
Usigrai, che su Twitter ha espresso il suo cordoglio:
«Rigore, dignità, amore per la vita. Ogni forma di vita. La
notizia della morte di @lagana_riccardo è di quelle alle
quali stenti a credere. O alle non vuoi credere. Ha amato la
Rai, ha onorato il servizio pubblico. Ogni giorno al
servizio dei dipendenti e dei cittadini». La scomparsa di
Laganà ha lasciato un vuoto nel mondo del giornalismo e
della comunicazione pubblica italiana.
75.
Michela Murgia (3 giugno
1972 – 10 agosto 2023)
Michela Murgia, nata il 3 giugno 1972, è scomparsa il 10
agosto 2023 è stata una scrittrice molto conosciuta dal
pubblico italiano, oltre a essere una saggista, autrici
televisiva e radiofonica e attivista originaria di Cabras in
Sardegna. Riflettendo sulla sua vita e la malattia che l'ha
colpita, Murgia aveva espresso gratitudine per i ricordi e
le persone meravigliose incontrate nel suo cammino,
rifiutando l'idea che il mondo fosse un luogo brutto,
sottolineando che dipende da quale mondo ci si costruisce.
In un'intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo sul Corriere
della Sera il 6 maggio 2023, Murgia aveva parlato
apertamente del suo tumore al rene, affermando di non
riconoscersi nel linguaggio bellico spesso associato alla
malattia. Descrivendo il cancro come una malattia "molto
gentile", che può crescere inosservato per anni, dimostrò
una consapevolezza e lucidità straordinarie, caratterizzate
da una forza gentile.
Durante il suo percorso, condivise sui social media
l'aggravarsi delle sue condizioni, ma anche momenti
personali come il taglio dei capelli indeboliti dalle cure,
cene con la sua famiglia queer e il matrimonio con Lorenzo
Terenzi. La sua famiglia queer era da lei descritta come un
nucleo familiare atipico, dove le relazioni contavano più
dei ruoli.
Di formazione cattolica e laureata in teologia, Murgia,
prima di esordire nella scrittura, aveva avuto diverse
esperienze lavorative, inclusa quella in un call center che
le ispirò il libro "Il mondo deve sapere". Questo
libro ispirò anche il film "Tutta la vita davanti" di
Paolo Virzì. Tra i suoi lavori più noti ci sono "Accabadora"
e altri quattro libri, saggi, testi teatrali, podcast, e
collaborazioni con testate e programmi TV.
Forte sostenitrice dei diritti, del femminismo,
dell'antifascismo, e attenta alle questioni di gender gap e
linguaggio sessista, Murgia era anche molto legata alla sua
terra, la Sardegna, per la quale si era candidata alla
presidenza della Regione nel 2014. La sua vita e la sua
morte sono stati un manifesto politico di libertà e
inclusione.
76.
Francesco Alberoni
(31 dicembre 1929 - 14 agosto 2023)
Francesco Alberoni, nato il 31 dicembre 1929 e scomparso il
14 agosto 2023, è stato un rinomato sociologo, specializzato
nello studio dell'amore, delle comunicazioni di massa e dei
fenomeni migratori, nonché della partecipazione politica in
Italia. Acquisì fama internazionale nel 1979 con la
pubblicazione del suo libro "Innamoramento e amore", che
vendette un milione di copie e fu tradotto in diverse
lingue. Quest'opera conteneva riflessioni profonde
sull'amore, come la celebre frase «La vita quotidiana è un
eterno purgatorio. Nell'innamoramento c'è solo o il paradiso
o l'inferno; o siamo salvi o siamo dannati?!».
Nel corso della sua carriera, Alberoni ricoprì ruoli di
spicco in diverse istituzioni culturali e accademiche. Fu
membro del Consiglio di amministrazione e consigliere
anziano facente funzioni di presidente della Rai nel 2005.
Inoltre, fu presidente del Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma dal 2002 al 2012 e rettore
dell'Università di Trento dal 1968 al 1970 e della Iulm dal
1997 al 2001.
Alberoni era anche un collaboratore fisso del Corriere della
Sera, dove tenne una rubrica settimanale intitolata
"Pubblico e privato" dal 1982 al 2011, pubblicata ogni
lunedì in prima pagina. Il suo lavoro e le sue riflessioni
hanno avuto un impatto significativo nel campo della
sociologia e della cultura italiana.
77.
Roberto Colaninno (16 agosto 1943 -
19 agosto 2023)
Roberto Colaninno, nato il 16 agosto 1943 e scomparso il 19
agosto 2023, è stato un affermato imprenditore italiano,
noto per la sua carriera dinamica e innovativa. La sua
carriera iniziò nel 1969 alla Fiaam Filter, un'azienda
italiana di componenti per auto con sede a Mantova, sua
città natale. Qui, Colaninno assunse il ruolo di
amministratore delegato, segnando l'inizio di una lunga e
fruttuosa carriera nel settore industriale.
Nel 1981, fondò la Sogefi, una società di componentistica
meccanica anch'essa con sede a Mantova, che presto entrò
nell'orbita della Cir di Carlo De Benedetti. Nel 1995,
durante un periodo di crisi per l'azienda, fu nominato
amministratore delegato della Olivetti. Quattro anni dopo,
insieme a un gruppo di imprenditori, acquistò Telecom
Italia, di cui divenne presidente e amministratore delegato.
Nel 2003, attraverso la holding quotata Immsi, Colaninno
divenne il principale azionista del Gruppo Piaggio e ne
assunse la presidenza, posizione che mantenne fino alla sua
morte. Durante i vent'anni alla guida del gruppo, Colaninno
non solo rilanciò il brand Vespa, ma anche acquisì i marchi
Aprilia e Moto Guzzi, oltre ad aprire fabbriche in India,
Vietnam e a Boston. Ha inoltre avuto un ruolo nella
costituzione della Compagnia Aerea Italiana nel 2008,
compagine che doveva tentare di salvare l'Alitalia.
78.
Carlo Mazzone (19 marzo
1937 - 19 agosto 2023)
Carlo Mazzone, soprannominato affettuosamente "Sor
Carletto", è scomparso il 19 agosto 2023. Era noto nel mondo
del calcio per essere uno degli allenatori più longevi e di
successo, detenendo il record di panchine in Serie A con 792
presenze ufficiali, numero che sale a 797 se si considerano
anche i cinque spareggi. Nel 2019, in riconoscimento della
sua illustre carriera, la nuova tribuna Est dello stadio
"Cino e Lillo Del Duca" di Ascoli Piceno fu intitolata a suo
nome, e nello stesso anno fu inserito nella Hall of Fame del
calcio italiano.
La carriera di Mazzone come allenatore durò quasi 40 anni,
durante i quali guidò diverse squadre, tra cui Ascoli,
Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari,
Roma, Napoli, Perugia, Brescia e Livorno. Con queste
squadre, stabilì il record di panchine nella storia del
calcio italiano, con 1.278 presenze ufficiali. La sua
scomparsa segna la fine di un'era per il calcio italiano,
lasciando un'eredità di dedizione, passione e maestria
tattica.
Pep Guardiola, manager del Manchester City, ha reso omaggio
al suo amico e ex allenatore del Brescia, Carlo Mazzone, in
un modo che Sor Carletto avrebbe apprezzato molto. Dopo la
morte di Mazzone, Guardiola ha indossato una maglietta
durante le interviste post-partita che raffigurava una scena
degli agli ultimi minuti del derby lombardo tra Brescia e
Atalanta nel settembre 2001.
Guardiola ha lavorato con Mazzone al Brescia e sono rimasti
amici per tutti quegli anni. L'allenatore spagnolo ha
persino invitato il suo ex allenatore alla finale di
Champions League del 2009, che ha vinto con il Barcellona
contro il Manchester United allo Stadio Olimpico di Roma.
Guardiola ha espresso un profondo affetto per Mazzone,
descrivendolo come una figura paterna durante il suo periodo
difficile in Italia e lodandolo come una leggenda del calcio
italiano. Ha affermato che l'impatto di Mazzone su chi lo
conosceva era enorme, sia sui giocatori che sugli allenatori
e i presidenti. Guardiola ha rivelato che un amico gli aveva
mandato la maglietta un anno prima e aveva deciso che quel
giorno era il momento giusto per indossarla, in onore di
Mazzone.
79.
Toto Cutugno (7 luglio
1943 – 22 agosto 2023)
Toto Cutugno, nato il 7 luglio 1943 e scomparso il 22 agosto
2023, è stato un iconico cantante italiano, famoso sia nel
suo paese che all'estero. Il suo interesse per la musica è
stato ispirato dal padre e dalla banda del suo paese natale,
dove ha iniziato come fisarmonicista e batterista in gruppi
giovanili. Cutugno ha avuto successo inizialmente in Francia
come paroliere, scrivendo canzoni per artisti del calibro di
Mireille Mathieu, Dalida e Johnny Hallyday, e in Italia per
Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti e Ornella Vanoni.
La sua prima partecipazione al Festival di Sanremo risale al
1976, un palco sul quale è salito 15 volte nel corso della
sua carriera. La svolta nella sua carriera è arrivata alla
fine degli anni '70, quando ha scritto "Soli" per Adriano
Celentano, che è diventata una hit. Nel 1980, Cutugno ha
vinto il Festival di Sanremo con "Solo noi", un successo che
ha segnato un punto di svolta nella sua carriera.
Cutugno ha anche scritto per artisti come Miguel Bosè e Luis
Miguel. Tuttavia, il suo brano più famoso, "L'Italiano",
presentato al Festival di Sanremo nel 1983, pur raggiungendo
solo il quinto posto, ma ha avuto un enorme successo
commerciale, vendendo milioni di copie e lanciandolo sulla
scena internazionale. Una delle sue esibizioni più
memorabili di "L'Italiano" è stata quella con il coro
dell'Armata Rossa nel 2012, nell'edizione del Festival di
Sanremo condotta da Fabio Fazio.
80.
Evgenij Viktorovič
Prigožin (1º giugno 1961 – 23 agosto 2023)
Evgenij Viktorovič Prigožin, noto anche come Yevgeny
Prigozhin, era un imprenditore russo e oligarca noto per i
suoi stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin.
Nato il 1° giugno 1961 a Leningrado (ora San Pietroburgo),
Prigožin ha avuto una carriera diversificata e controversa,
e in diversi momenti è stato soprannominato "il cuoco di
Putin" a causa delle sue attività di ristorazione e catering
per il Cremlino.
Prigožin è stato leader del Gruppo Wagner, una compagnia
militare privata sostenuta dallo stato russo, che ha operato
in modo significativo in Ucraina, Siria e Africa. È stato
anche accusato di interferire nelle elezioni statunitensi
attraverso operazioni di propaganda e disinformazione online
gestite dall'Internet Research Agency, un'entità russa.
Inoltre, Prigožin ha affrontato sanzioni economiche e accuse
penali negli Stati Uniti e nel Regno Unito per le sue
attività.
Nel corso della sua vita, Prigožin ha avuto problemi con la
legge, incluso un periodo di detenzione di nove anni per
crimini quali rapina e frode. Dopo il suo rilascio, ha avuto
un'impressionante ascesa diventando un oligarca influente e
gestendo una rete di imprese influenti, alcune delle quali
erano strettamente integrate con il Ministero della Difesa
russo e il suo braccio di intelligence, il GRU.
Nel giugno 2023, Prigožin ha lanciato una ribellione contro
la leadership militare russa e ha avanzato verso Mosca con
le forze di Wagner prima di ritirarsi su intervento del
leader bielorusso. È morto il 23 agosto 2023, quando un jet
privato su cui viaggiava si è schiantato nella regione di
Tver, a nord di Mosca. Tutte le 10 persone a bordo sono
morte e la sua morte è stata confermata dalle autorità russe
quattro giorni dopo attraverso l'analisi del DNA dei resti
ritrovati. Si sospetta che il disastro aereo sia stato
causato da un'esplosione a bordo o da un altro atto di
sabotaggio. Altre fonti indicano che l'aereo potrebbe essere
stato abbattuto da un missile antiaereo, e molti analisti
attribuiscono la sua morte a una vendetta pianificata dal
Presidente Vladimir Putin e dal suo enturage.
Prigožin lascia la moglie farmacista Ljubov' Valentinovna
Prigožina e tre figli: Polina, Veronika e Pavel (che pare
sia diventato il nuovo capo della Wagener).
81.
Mohamed Al Fayed (27
gennaio 1929 - 30 agosto 2023)
Mohamed Al Fayed, nato il 27 gennaio 1929 e scomparso il 30
agosto 2023 all'età di 94 anni, era un noto miliardario
egiziano e figura di spicco nel mondo degli affari
londinese. È stato famoso per essere stato proprietario dei
prestigiosi grandi magazzini Harrods a Londra, che ha
venduto nel 2010 al fondo sovrano del Qatar.
Nonostante il suo successo e la sua notorietà, Al Fayed non
è mai riuscito a realizzare il suo sogno di ottenere un
passaporto britannico, il paese che considerava la sua casa
adottiva. Fece notizia anche per la tragica morte del figlio
Dodi Al Fayed, compagno della principessa Diana. Dodi e Lady
Diana morirono in un incidente d'auto sul Ponte de l'Alma a
Parigi il 31 agosto 1997.
La vita di Al Fayed è stata una vera storia di successo,
passando dalla vendita di bibite per le strade della sua
città natale, Alessandria d'Egitto, a diventare un
importante imprenditore. Il suo breve matrimonio del 1954,
durato solo due anni, con Samira Khashoggi, sorella del
milionario saudita Adnan Khashoggi, contribuì al suo
successo iniziale.
Al Fayed ha avuto anche un impatto significativo nel mondo
dello sport e dell'ospitalità. Nel 1979, acquistò l'hotel
Ritz di Parigi insieme al fratello Ali per 20 milioni di
sterline. Inoltre, sotto la sua proprietà, il Fulham FC è
passato dalla terza serie del calcio inglese alla Premier
League.
82.
Giuliano Montaldo (22
febbraio 1930 - 6 settembre 2023)
Giuliano Montaldo, nato il 22 febbraio 1930 e scomparso il 6
settembre 2023, è stato un regista, sceneggiatore e attore
italiano, riconosciuto per il suo contributo significativo
nel cinema civile e politico. Tra le sue opere più note ci
sono "Sacco e Vanzetti", "L'Agnese va a morire"
e "Gli intoccabili", film che hanno lasciato un segno nel
panorama cinematografico per la loro intensità e impegno
sociale.
Oltre al suo lavoro nel cinema, Montaldo ha avuto un ruolo
importante anche nella televisione, lavorando a grandi
produzioni Rai come la miniserie "Marco Polo" in otto
puntate. La sua carriera artistica iniziò a teatro, dove fu
notato dal regista Carlo Lizzani, che lo coinvolse nel suo
film "Achtung! Banditi!" del 1951.
Montaldo è apparso anche come attore in diverse pellicole,
tra cui "Tutto quello che vuoi" del 2017 di Francesco
Bruni, dove interpretò Giorgio, un anziano poeta affetto da
Alzheimer. Nel film, il personaggio di Montaldo trova in
Alessandro, un giovane ventenne interpretato da Andrea
Carpenzano, un amico e un assistente su cui fare
affidamento.
83.
Domenico De Masi (1
febbraio 1938 - 9 settembre 2023)
Il mondo accademico italiano ha perso una delle sue figure
più influenti con la scomparsa di Domenico De Masi, avvenuta
il 9 settembre 2023. Nato l'1 febbraio 1938, De Masi è stato
un rinomato sociologo, noto soprattutto per il suo sostegno
al lavoro a distanza, argomento che ha esplorato in opere
come "Dall'ozio creativo al lavoro agile". Professore
emerito di Sociologia del lavoro presso l'Università La
Sapienza di Roma, De Masi ha avuto una carriera accademica
di spicco, ricoprendo anche il ruolo di preside della
facoltà di Scienze della comunicazione.
Oltre al suo lavoro accademico, De Masi si è distinto come
un appassionato studioso, insegnante, ricercatore e
consulente. È stato un intellettuale influente, le cui
teorie e idee hanno lasciato un segno indelebile nel campo
della sociologia del lavoro e oltre. Tra le sue riflessioni,
ha sostenuto l'importanza di essere "leggeri come una
rondine, non come una piuma", un pensiero ispirato dallo
scrittore francese Paul Valéry, che riflette l'approccio di
De Masi alla vita e al lavoro.
84.
Ian Wilmut (7 luglio 1944
-10 settembre 2023)
Ian Wilmut, nato il 7 luglio 1944 e scomparso il 10
settembre 2023, è stato uno scienziato la cui opera ha
lasciato un'impronta fondamentale nel campo della clonazione
animale e della ricerca sulle cellule staminali. La sua fama
è principalmente dovuta alla clonazione della pecora Dolly,
un risultato che ha segnato una svolta nella scienza e ha
aperto nuove possibilità nel campo della medicina
rigenerativa.
Affetto da Parkinson, Wilmut è stato ricordato come uno dei
pionieri della ricerca scientifica del Novecento. La sua
morte è stata un momento di grande tristezza per il mondo
scientifico, come evidenziato dalle parole del preside e
vice cancelliere dell'Università di Edimburgo, Sir Peter
Mathieson, che ha descritto Wilmut come un "titano del mondo
scientifico", il cui lavoro alla guida del gruppo
dell'Istituto Roslin, che ha clonato la pecora Dolly, ha
trasformato il pensiero scientifico del suo tempo.
85.
Franco Migliacci (28
ottobre 1930 -15 settembre 2023)
Francesco "Franco" Migliacci, nato il 28 ottobre 1930 e
scomparso il 15 settembre 2023 all'età di 92 anni, è stato
un prolifico produttore discografico, editore musicale, e
talent scout italiano. È famoso soprattutto per aver scritto
"Volare - Nel blu dipinto di blu", interpretato da
Domenico Modugno e presentato al Festival di Sanremo nel
1958, dove trionfò arrivando primo. Questo brano è diventato
uno dei più amati e riconoscibili della musica italiana al
quinto posto dei singolo più venduti al mondo, arrivando
primo per 5 settimane consecutive anche negli Stati Uniti
(unico caso italiano).
Oltre alla sua carriera musicale, Migliacci ha avuto
esperienze diverse nel mondo dello spettacolo, inclusa una
parte in un film con Nino Taranto e lavori come illustratore
per "Il Pioniere", diretto da Gianni Rodari. La sua
creatività non si è limitata a un solo genere o forma
d'arte.
Tra i suoi numerosi contributi alla musica italiana, ha
scritto testi per canzoni classiche come "Il cuore è uno
zingaro" e "Ma che freddo fa" (Nada), "Che
sarà" (interpretata da José Feliciano e dai Ricchi e
Poveri), "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e
i Rolling Stones", "Fatti mandare dalla mamma a
prendere il latte", e "Andavo a cento all'ora"
(Gianni Morandi). Negli anni Ottanta, ha scritto per Eduardo
De Crescenzo, inclusa la bellissima "Ancora".
Migliacci ha anche scritto sigle per famosi cartoni animati
come Daltanious, Heidi, Le nuove avventure di Lupin III e
Mazinga. Nel 2003, è stato nominato presidente della SIAE,
la Società Italiana degli Autori ed Editori, ma si è dimesso
due anni dopo, tra accuse di non rappresentare adeguatamente
tutti i musicisti.
86.
Fernando Botero (19
aprile 1932 - 15 settembre 2023)
Fernando Botero, soprannominato "l'artista colombiano più
grande di tutti i tempi" dal quotidiano El Tiempo, è
scomparso il 15 settembre 2023. Nato a Medellín nel 1932,
Botero si distinse inizialmente come illustratore all'età di
16 anni e successivamente lavorò come scenografo, viaggiando
attraverso l'Europa. La sua carriera artistica ricevette un
significativo riconoscimento nel 1958 quando vinse il primo
premio al Salón de Artistas Colombianos. Era rinomato per il
suo stile unico che enfatizzava la rotondità delle sue
figure, spesso utilizzate per veicolare messaggi sociali e
politici.
Tra i suoi lavori più significativi si annovera una serie di
disegni realizzati tra il 1999 e il 2004 che ritraevano la
violenza nel suo paese natale, e il dipinto "Abu Ghraib" del
2005, una potente denuncia delle torture americane durante
la guerra in Iraq. Botero aveva un legame particolare con la
Versilia e
in modo specifico con
Pietrasanta,
dove trascorse molto tempo e dove sono state conservate le
sue ceneri.
Botero, inoltre, ha lasciato un'impronta indelebile nel
mondo dell'arte attraverso la sua generosità: nel 2000, donò
una collezione di 208 opere d'arte al Banco de la República
di Bogotà, di cui 123 erano sue creazioni personali e 85
provenivano dalla sua collezione privata, che includeva
opere di artisti internazionali di fama come Monet, Matisse,
Picasso, Chagall, Dalí e Balthus.
Fernando Botero, è stato sepolto a Pietrasanta per una
combinazione di amore personale e affinità artistica con la
città toscana, accanto alla sua amata moglie, Sophia Vari,
anch'ella artista di fama internazionale, la cui salma era
già stata tumulata nel cimitero locale in precedenza. Botero
aveva un legame speciale con Pietrasanta, conosciuta come la
"Piccola Atene" per la sua ricca tradizione artistica e
artigianale. Vi si recava spesso, trascorrendo molti mesi
all'anno nella sua residenza sotto la Rocca, e partecipava
attivamente alla vita culturale della città.
87.
Gianni Vattimo (4
gennaio 1936 – 19 settembre 2023)
Gianni Vattimo, un filosofo e politico italiano di grande
influenza, è scomparso il 19 settembre 2023 a Rivoli. Nato
il 4 gennaio 1936 e profondamente legato alla sua città
natale, Torino,
Vattimo è stato riconosciuto come uno dei più importanti
intellettuali italiani del dopoguerra. Era considerato uno
dei massimi esponenti della filosofia ermeneutica, un campo
in cui ha lasciato un segno indelebile con le sue opere,
tradotte in molteplici lingue.
Professore universitario a Torino e studioso di Martin
Heidegger, Vattimo era noto per il suo pensiero
antidogmatico, esemplificato dal concetto di "pensiero
debole", un approccio filosofico che promuoveva la pluralità
di interpretazioni e la fluidità del significato. La sua
posizione filosofica è stata delineata nella raccolta di
saggi del 1983, intitolata appunto "Il pensiero debole".
Oltre alla sua carriera accademica, Vattimo ha avuto un
ruolo attivo nel mondo politico e culturale. Militante
comunista e cristiano, ha contribuito a realizzare programmi
per la Rai e ha collaborato con i principali quotidiani
italiani. È stato attivo politicamente, prima con i
Radicali, poi con i Democratici di Sinistra (con cui fu
eletto al Parlamento Europeo), seguendo poi i Comunisti
Italiani e infine l'Italia dei Valori.
Tra le tematiche che lo appassionavano c'era il fine vita,
argomento sul quale si è espresso anche attraverso le sue
esperienze personali, come la morte del suo compagno Sergio
Mamino. Vattimo ha descritto in modo toccante il viaggio
verso l'Olanda con Sergio, che doveva sottoporsi a
eutanasia, e il momento della sua morte, avvenuta durante il
volo. Questo evento personale ha avuto un impatto profondo
su di lui e sulle sue riflessioni sul fine vita e sulla
dignità umana.
88.
Giovanni Lodetti (10
agosto 1942 - 22 settembre 2023)
Giovanni Lodetti, noto nel mondo del calcio con il
soprannome di "Basleta" per il suo mento pronunciato, è
scomparso il 22 settembre 2023 all'età di 81 anni, dopo una
lunga malattia. La sua carriera da calciatore è stata ricca
di successi: con la maglia del Milan ha vinto due scudetti,
due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa
Intercontinentale e una Coppa Italia. Inoltre, ha
contribuito alla vittoria del Campionato Europeo nel 1968
con la nazionale italiana.
Figlio di un falegname, dopo il ritiro dal calcio
professionistico, Lodetti ha lavorato come artigiano nel
campo della ceramica. La sua carriera sportiva si è conclusa
nel 1978, dopo aver giocato con squadre come la Sampdoria,
il Foggia e il Novara. In seguito, ha intrapreso la carriera
di opinionista e commentatore televisivo, collaborando con
canali come Milan Channel, Odeon TV e Gold.
89.
Giorgio Napolitano
(29 giugno 1925 - 22 settembre 2023)
Giorgio Napolitano ha avuto l'onore di essere il primo
Presidente della Repubblica Italiana eletto per due mandati,
dal 15 maggio 2006 fino alle sue dimissioni, annunciate il
14 gennaio 2015. Questa decisione fu presa in seguito al
completamento della presidenza italiana semestrale
dell'Unione Europea.
Laureatosi in Giurisprudenza nel 1947 presso l'Università di
Napoli, Napolitano ha scritto una tesi in economia politica
e ha iniziato il suo percorso politico come militante nel
Partito Comunista Italiano (PCI). Durante la sua gioventù,
ha partecipato attivamente al Movimento per la Rinascita del
Mezzogiorno fin dalla sua fondazione nel dicembre del 1947.
La sua carriera parlamentare è iniziata nel 1953 quando è
stato eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati,
carica che ha mantenuto, tranne che nella IV legislatura,
fino al 1996.
Negli anni '80, Napolitano ha spostato il suo focus verso le
questioni della politica internazionale e dell'Unione
Europea, partecipando attivamente come membro del Parlamento
europeo e contribuendo a numerosi dibattiti e conferenze
internazionali. Sposato con Clio Bittoni, ha avuto due
figli: Giovanni e Giulio.
Il suo lascito politico è caratterizzato da un forte impegno
verso l'integrazione europea e la necessità di una nuova
generazione di leader capaci di guidare tale processo, un
pensiero che ha espresso enfatizzando l'importanza della
mobilitazione della società civile e politica per la
realizzazione di tali obiettivi.
90.
Armando Sommajuolo
(12 gennaio 1953 - 28 settembre 2023)
Armando Sommajuolo, un volto familiare e stimato nel mondo
del giornalismo televisivo italiano, è scomparso il 28
settembre 2023. Nato il 12 gennaio 1953, Sommajuolo è stato
una figura di spicco sia per TeleMontecarlo che per La7.
Enrico Mentana, direttore del TgLa7, lo ha ricordato con
affetto, sottolineando il suo ruolo come "colonna" del
telegiornale sin dai tempi in cui era conosciuto come Tmc
news, fino al suo ritiro nel 2015.
Conosciuto per il suo approccio professionale, positivo e
affidabile, Sommajuolo ha condotto i principali telegiornali
della rete e programmi di approfondimento. La sua carriera
di giornalista è stata segnata da un impegno costante nel
seguire le maggiori crisi internazionali, iniziando dal 1995
come inviato speciale.
Il suo lavoro e la sua personalità hanno lasciato
un'impronta indelebile nel settore, guadagnandosi il
rispetto e l'affetto sia dei colleghi che del pubblico. La
sua scomparsa rappresenta la perdita di un uomo che è stato
descritto come "perbene" e un professionista solido,
lasciando un vuoto nel mondo dell'informazione televisiva
italiana.
91.
Michael John Gambon
(19 ottobre 1940 - 27 settembre 2023)
Michael John Gambon, nato il 19 ottobre 1940, è scomparso il
27 settembre 2023, lasciando un grande vuoto nel mondo del
cinema e del teatro, non solo in Inghilterra. È stato
celebrato soprattutto per il suo ruolo di Albus Silente in
sei degli otto film della saga di "Harry Potter", dopo aver
preso il posto di Richard Harris, scomparso nel 2003. Gambon
era noto per la sua interpretazione intensa e memorabile del
personaggio, che ha lasciato un'impronta duratura nella
serie cinematografica.
La famiglia di Gambon ha annunciato la sua scomparsa con
grande dolore, sottolineando che è morto pacificamente in
ospedale, circondato dall'affetto della moglie Anne e del
figlio Fergus, dopo una lunga battaglia contro la polmonite.
Oltre al suo ruolo iconico in "Harry Potter", Gambon ha
avuto una carriera ricca e variegata, lavorando al Teatro
Nazionale sotto la direzione di Laurence Olivier e
interpretando ruoli in drammi di autori del calibro di
Harold Pinter, Samuel Beckett e Alan Ayckbourn. Ha recitato
anche in "Uno sguardo dal ponte" di Arthur Miller,
sotto la regia di Ayckbourn.
92.
Luca Goldoni (23 febbraio
1928 - 7 ottobre 2023)
Luca Goldoni, una figura emblematica nel panorama del
giornalismo italiano, è venuto a mancare il 7 ottobre 2023
all'età di 95 anni. Nato il 23 febbraio 1928 a
Parma, Goldoni ha
avuto una carriera distinta come cronista di nera, inviato
di guerra e osservatore dei costumi sociali. Il suo nome è
associato a grandi testate giornalistiche come Il Resto del
Carlino e il Corriere della Sera, dove ha lasciato
un'impronta significativa grazie al suo stile incisivo e
approfondito.
Oltre alla sua prolifica carriera giornalistica, Goldoni si
è distinto anche come saggista. Tra i suoi riconoscimenti
letterari, spicca il "Premio Fenice Europe", vinto nel 2002
per il suo primo romanzo "Il sopravvissuto" la storia
di un fotografo di successo che scampato miracolosamente al
crollo delle Torri Gemelle l'11 settembre 2001 decide di
cambiare radicalmente la sua vita. Goldoni inoltre, è stato
premiato con il "Libro d'Oro" per aver superato i tre
milioni di copie vendute con i suoi libri. Ha vinto anche la
Palma d'Oro al salone dell'umorismo per il suo volume "Non
ho parole" simpatico ed ironico saggio sulla società
italiana degli anni 70. Goldoni descrive un'Italia sempre
schiava del nepotismo, sempre pronta ad approfittare di ogni
occasione per cercare di fregare il prossimo e riempirsi le
tasche. .
93.
Matteo Messina Denaro
(26 aprile 1962 - 25 settembre 2023)
Matteo Messina Denaro, l'ultimo stragista di Cosa Nostra, è
deceduto il 25 settembre 2023 a seguito di un grave tumore
al colon, diagnosticato alla fine del 2020. Arrestato nel
gennaio 2023 dopo trent'anni di latitanza, Messina Denaro
era il presunto mandante delle stragi di Capaci e via
D'Amelio. Durante la detenzione nel supercarcere
dell'Aquila, è stato sottoposto a chemioterapia e due
interventi chirurgici. Fino all'ultimo, ha mantenuto un
atteggiamento di non collaborazione con le autorità,
affermando durante il suo arresto e negli interrogatori
successivi di non avere intenzione di collaborare.
Matteo Messina Denaro è stato una figura enigmatica e
controversa nel mondo della mafia e la sua lunga latitanza
ha catturato l'attenzione mediatica. Per i canoni mafiosi
appariva come un personaggio eccentrico, dallo stile di vita
lussuoso, amante delle auto veloci e degli orologi costosi,
con la reputazione del playboy carismatico e spietato.
94.
Andrea Branzi (30
novembre 1938 - 9 ottobre 2023)
Andrea Branzi, rinomato architetto e artista del design
italiano, è scomparso il 9 ottobre 2023. Riconosciuto come
una figura fondamentale nel panorama del design radicale,
Branzi è stato premiato con il Compasso d'Oro alla Carriera
e ha insegnato al Politecnico di Milano. Nel 1966, ha
fondato lo studio Archizoom Associati, diventando un punto
di riferimento nel pensiero del design radicale. La sua
eredità comprende un'ampia gamma di opere e testi, oltre a
un film prodotto dalla Triennale che rappresenta il suo
testamento intellettuale.
Tra le sue realizzazioni più significative vi sono state:
1. La fondazione del gruppo di avanguardia Archizoom
Associati nel 1966, insieme a Gilberto Corretti, Paolo
Deganello e Massimo Morozzi. Questo gruppo è stato
fondamentale per il movimento del Radical Design in Italia.
2. Il progetto "No-Stop City" del 1970, un concetto
utopistico di metropoli senza fine, che anticipava problemi
urbani del capitalismo tardo-moderno.
3. La collaborazione con il gruppo post-radical Alchimia nel
1976 e il Memphis Group negli anni '80.
4. La co-fondazione di Global Tools nel 1974, un programma
di insegnamento del design che promuoveva concetti e
strategie sperimentali.
5. Il ruolo di direttore culturale, vice-presidente e
coordinatore della Domus Academy, la prima scuola
internazionale post-laurea di design.
Tra i suoi design di mobili famosi vi sono il divano
"Superonda" del 1966, la sedia "Mies" del 1968, il divano
modulare "Safari" del 1968, e la collezione "Domestic
Animals" degli anni '80【.
95.
Ettore Mo (1 aprile 1932 - 9
ottobre 2023)
Ettore Mo, rinomato reporter di guerra per il Corriere della
Sera, è scomparso il 9 ottobre 2023. Iniziò la sua carriera
nel giornalismo nel 1962, occupandosi inizialmente di musica
e teatro, prima di diventare un acclamato corrispondente di
guerra. Ha testimoniato eventi storici come la guerra in
Afghanistan, la rivoluzione in Iran, e i conflitti nella ex
Jugoslavia. Prima del giornalismo, Mo ha avuto un'ampia
gamma di esperienze lavorative in diverse parti del mondo.
Luigi Baldelli, fotografo e suo collaboratore dal 1995, lo
ha ritratto e accompagnato in molti dei suoi viaggi.
Tra i reportage più memorabili di Ettore Mo figurano quelli
che narrano dell'Afghanistan durante la guerra con i russi e
dell'Iran dopo la rivoluzione khomeinista. Queste storie,
che sono solo alcune tra le dozzine di racconti di guerra
eccezionali del giornalista, testimoniano la sua capacità di
documentare in modo approfondito e coinvolgente i conflitti
e le crisi del XX secolo.
96.
Louise Glück (22 aprile
1943 – 13 ottobre 2023)
Louise Glück, premiata poetessa americana nata a Long Island
in una famiglia di origini ungheresi, è deceduta il 13
ottobre 2023. Profondamente influenzata dalla letteratura
classica grazie alla madre, iniziò a scrivere poesie fin da
bambina. Ha affrontato l'anoressia nervosa in adolescenza,
affrontando sette anni di analisi. Durante la sua carriera
ha pubblicato dodici raccolte di poesie, iniziando nel 1968
con un stile distintivo caratterizzato da precisione e
austerità. Vincitrice del Pulitzer nel 1993 con "The Wild
Iris", ha ricevuto il National Book Awards nel 2014 e il
Nobel per la Letteratura nel 2020. Ha insegnato a Yale ed è
stata considerata una delle più importanti poetesse
americane.
Louise Glück è considerata una figura di rilievo nella
letteratura americana e nella poesia mondiale per diverse
ragioni. La sua poesia, nota per la sua precisione
linguistica e intensità emotiva, esplora temi universali
come la natura, la famiglia, la mortalità e il desiderio.
Glück si è distinta per la sua capacità di fondere
esperienze personali con miti classici, creando opere che
sono allo stesso tempo profondamente personali e
universalmente risonanti. Il suo stile, caratterizzato da
un'estrema cura nella scelta delle parole e da una certa
austerità espressiva, ha avuto un impatto significativo
sulla poesia contemporanea, evidenziando il potere del
linguaggio nella cattura dell'essenza umana. La sua
influenza si estende oltre i suoi scritti grazie anche al
suo ruolo di insegnante e mentore per le nuove generazioni
di poeti.
Un esempio emblematico della poesia di Louise Glück può
essere proprio trovato nella sua raccolta "The Wild Iris",
dove utilizza immagini naturali e il linguaggio dei fiori
per esplorare temi profondi come la crescita, la perdita e
il rinnovamento spirituale. Le sue poesie sono rinomate per
la loro chiarezza espressiva e la capacità di evocare
emozioni profonde con poche parole accuratamente scelte.
"The Wild Iris" è un eccellente esempio della sua arte
poetica, che combina semplicità e profondità.
97.
Piper Laurie (22 gennaio
1932 – 14 ottobre 2023)
Piper Laurie, nata Rosetta Jacobs il 22 gennaio 1932, è
stata un'acclamata attrice americana, nota per la sua
versatilità e profondità emotiva. Ha debuttato nel 1950 e
nel corso della sua carriera è stata candidata tre volte
all'Oscar, vincendo un Emmy e un Golden Globe. È ricordata
per ruoli memorabili in film come "Carrie lo sguardo di
Satana" di Brian De Palma e "Figli di un dio minore". Ha
avuto anche una presenza significativa in televisione, con
ruoli in serie di successo come, solo per citarne alcune, "Twin
Peaks", "La signora in giallo" e "E.R - Medici
in prima linea".
Piper Laurie è stata candidata all'Oscar per tre film nel
corso della sua carriera:
1. "L'uomo dal braccio d'oro" (1955), dove ha
interpretato il ruolo di Sarah Packard.
2. "Carrie lo sguardo di Satana" (1976), per la sua
interpretazione di Margaret White, la madre fondamentalista
della protagonista.
3. "Figli di un dio minore" (1986), dove ha recitato
nella parte di Mrs. Norman.
Questi ruoli hanno evidenziato la sua abilità nel portare
sullo schermo personaggi complessi e sfaccettati.
98.
Martti Ahtisaari (23
giugno 1937 – 16 ottobre 2023)
Martti Ahtisaari, nato il 23 giugno 1937, è stato un
influente politico finlandese, ambasciatore e presidente
della Finlandia. Nel 2008, ha ricevuto il premio Nobel per
la Pace per i suoi sforzi prolungati e significativi nella
risoluzione di conflitti internazionali, che si sono estesi
su diversi continenti per più di tre decenni. La sua
carriera è stata caratterizzata da un impegno costante nella
diplomazia e nelle trattative internazionali, con
particolare attenzione alla cooperazione e allo sviluppo in
diversi paesi, comprese missioni per le Nazioni Unite e
incontri diplomatici importanti. Ahtisaari ha giocato, per
esempio, un ruolo chiave in incontri diplomatici importanti,
come quello tra Boris Eltsin e Bill Clinton nel 1997 a
Helsinki.
Martti Ahtisaari ha avuto diversi successi diplomatici
significativi. Tra questi:
1. Il suo ruolo nella mediazione dell'indipendenza della
Namibia dalla Sudafrica negli anni '80.
2. Gli sforzi per la pacificazione nei Balcani, in
particolare nel processo di pace in Kosovo.
3. Il suo contributo alla risoluzione del conflitto in Aceh,
Indonesia, nel 2005.
99.
Burt Young (30 aprile 1940 –
8 ottobre 2023)
Gerald Tommaso DeLouise, noto come Burt Young, è diventato
famoso interpretando il ruolo di Paulie Pennino, il cognato
di Rocky Balboa, nell'omonimo film, che gli valse una
nomination all'Oscar. Nel 1984, ha interpretato Joe in "C'era
una volta in America" di Sergio Leone. Young, anche
pugile professionista e figlio di immigrati italo-americani,
scelse il suo nome d'arte in onore di Burt Lancaster e Neil
Young. Si formò all'Actor's Studio sotto la guida di Lee
Strasberg. Spesso interpretava personaggi proletari e
burberi, partecipando a oltre 150 film e serie TV, tra cui
Law & Order e I Soprano.
Burt Young, era conosciuto per la sua versatilità e per la
sua capacità di interpretare personaggi complessi e
autentici. Era apprezzato non solo per il suo talento di
attore ma anche proprio per il suo background come pugile
professionista, che aggiungeva un ulteriore livello di
autenticità ai suoi ruoli.
100. Sergio Staino (8 giugno
1940 – 21 ottobre 2023)
Sergio Staino, laureato in Architettura e divenuto noto come
vignettista, giornalista e regista, è famoso per la
creazione del personaggio di "Bobo". Questo personaggio, che
rappresenta una fusione tra lo stesso Staino e un operaio
marxista-leninista, debuttò nel 1979 sulla rivista Linus.
"Bobo" è caratterizzato dall'essere profondamente coinvolto
e critico nei confronti degli eventi politici e sociali,
esprimendosi attraverso l'ironia e la satira. Le sue strisce
sono apparse su diverse testate, tra cui L'Unità e Il
Corriere della Sera. Nonostante una grave malattia agli
occhi, Staino non ha mai smesso di disegnare, adattandosi
grazie anche al supporto della tecnologia.
Durante la sua carriera, Sergio Staino ha avuto diverse
prese di posizione scomode, specialmente attraverso il suo
personaggio "Bobo". Molte delle sue vignette hanno
affrontato temi politici e sociali, esprimendo critiche
puntuali e talvolta provocatorie verso situazioni di
ingiustizia, ipocrisia politica e questioni sociali. Spesso
le sue opere erano permeate da un forte senso di impegno
civile e una visione di sinistra, che non ha esitato a
mettere in discussione il conformismo e l'inerzia sociale.
101. Bobby Charlton (11
ottobre 1937 – 21 ottobre 2023)
Bobby Charlton, leggenda del calcio europeo, è stato
un'icona del Manchester United, dove ha iniziato a giocare a
18 anni. Sopravvissuto al disastro aereo di
Monaco del 1958
che colpì la sua squadra, era per la potenza fisica e le
capacità tecniche che aveva appena disputato una partita di
Coppa dei Campioni a
Belgrado. Con
263 gol in club e 49 in nazionale, ha vinto il Pallone d'Oro
nel 1966. Afflitto da demenza negli ultimi anni, è scomparso
a 80 anni.
Bobby Charlton è considerato uno dei più grandi calciatori
inglesi di tutti i tempi.
- Nato nel 1937 a Ashington, Inghilterra, Charlton si è
fatto notare fin da giovane per le sue doti calcistiche.
Giocava come centrocampista e attaccante.
- Ha debuttato da professionista con il Manchester United
nel 1956 all'età di 18 anni. Avrebbe giocato per il Man Utd
per tutta la carriera, vincendo numerosi trofei.
- Con la nazionale inglese ha collezionato 106 presenze tra
il 1958 e il 1970, segnando 49 goal. Ha vinto i Mondiali del
1966, segnando 2 reti nella finale contro la Germania.
- È considerato uno dei centrocampisti più completi della
sua generazione, abile sia in fase difensiva che offensiva.
Eccelleva per visione di gioco, tecnica sopraffina e potente
tiro dalla distanza.
- Si è ritirato nel 1973, dopo aver vinto tra l'altro 3
campionati inglesi e una Coppa dei Campioni con il
Manchester United. È tutt'ora il miglior marcatore nella
storia del club.
- Dopo il ritiro ha intrapreso la carriera da dirigente. Nel
2008 è stato nominato presidente onorario del Manchester
United, come riconoscimento alla sua immensa carriera con i
Red Devils.
102. Matthew Perry (19 agosto
1969 – 28 ottobre 2023)
La notizia della morte improvvisa di Matthew Perry all'età
di 54 anni ha sconvolto fan e colleghi. L'attore, noto
soprattutto per il ruolo di Chandler Bing nell'iconica
sit-com Friends, è stato trovato senza vita nella vasca
idromassaggio nella sua casa di Los Angeles. L'autopsia, due
mesi dopo, ha rivelato che il decesso è stato causato da
un'overdose di ketamina, una sostanza che Perry assumeva
come terapia per depressione e ansia.
L'attore da tempo combatteva con la dipendenza da alcol e
farmaci, iniziata in adolescenza. Più volte era finito in
clinica per disintossicarsi, spendendo oltre 9 milioni di
dollari in tentativi spesso falliti. Lo stesso Perry aveva
raccontato queste battaglie nella sua autobiografia recente,
dal titolo emblematico "Amici, amanti e quella brutta
storia".
Dotato fin da giovane di talento per il tennis, Perry
approdò quasi per caso alla recitazione, conquistando
popolarità con alcune serie TV negli anni ‘90 prima del
successo globale con Friends, grazie anche alla sua vis
comica. I colleghi lo descrivono come persona gentile e
divertente. Lo stesso senso di inadeguatezza che traspare
dal personaggio di Chandler, però, lo portò a interrompere
una relazione con Julia Roberts, ritenendosi non
all'altezza. Queste fragilità non gli hanno impedito di
entrare nel cuore dei fan, che oggi lo piangono.
103. Ernesto Ferrero (6
maggio 1938 - 31 ottobre 2023)
Si è spento all'età di 85 anni lo scrittore, critico
letterario e storico direttore del Salone Internazionale del
Libro di Torino Ernesto Ferrero. Nato a Torino nel 1938,
Ferrero ha lasciato un segno importante nel mondo
dell'editoria e della cultura italiana. La sua carriera è
iniziata nel 1963 presso la casa editrice Einaudi come
responsabile dell'ufficio stampa. In seguito è diventato
direttore letterario per poi ricoprire il ruolo di direttore
editoriale dal 1984 al 1989. Ha collaborato anche con altri
grandi editori italiani come Bollati Boringhieri, Garzanti e
Mondadori.
Tra i suoi meriti, l'aver diretto il Salone del Libro di
Torino dal 1998 al 2016 portandolo a livelli di fama
internazionale. Sotto la sua guida il Salone è cresciuto sia
come evento culturale che come realtà economico-commerciale.
La sua produzione letteraria conta diversi romanzi e saggi
critici. Il suo libro più noto è "N." del 2000,
vincitore del Premio Strega, che ricostruisce gli ultimi
anni di Napoleone Bonaparte all'Isola d'Elba. L'ultima sua
fatica letteraria è "Italo", opera dedicata a Italo
Calvino nel centenario della nascita. Con la scomparsa di
Ernesto Ferrero, l'editoria e la cultura italiana perdono
una figura di grande visione, sensibilità letteraria e
capacità direttiva.
104. Luigi Berlinguer (25
luglio 1932 - 1 novembre 2023)
È scomparso all'età di 91 anni Luigi Berlinguer, illustre
politico italiano nonché cugino di Enrico Berlinguer, lo
storico segretario del PCI. Nato a
Sassari in
Sardegna nel 1932, Berlinguer ha vissuto gli ultimi anni
della sua vita a Siena
dove era stato rettore dell'Università dal 1985 al 1993 dopo
una carriera accademica come docente.
La sua carriera politica inizia in Sardegna con diversi
incarichi nella Federazione Giovanile Comunista Italiana per
poi diventare consigliere e sindaco del comune di Sennori.
Successivamente fu eletto per la prima volta in Parlamento
nel 1968, dove rimase per diverse legislature ricoprendo
anche il ruolo di ministro della Pubblica Istruzione.
In questa veste, firmò una discussa riforma del sistema
scolastico e universitario che introduceva modifiche
fondamentali come la riforma dei cicli scolastici e la
modifica dell'esame di maturità. Sostenitore di ideali
europeisti e federalisti, nel 2009 venne eletto al
Parlamento Europeo nelle file del neonato Partito
Democratico.
105. Marina Cicogna (29
maggio 1934 – 4 novembre 2023)
È scomparsa all'età di 89 anni Marina Cicogna, figura di
spicco del cinema italiano che è stata la prima donna
produttrice cinematografica nel nostro paese. Nata a
Milano nel 1934
in una famiglia aristocratica, Cicogna si è spenta dopo una
vita da vera icona, tra cinema, moda e jet-set
internazionale. La sua carriera nel cinema inizia negli anni
'60, quando produce film destinati a diventare pietre
miliari come "Indagine su un cittadino al di sopra di
ogni sospetto", "C'era una volta il West", "Medea"
e "Film d'amore e d'anarchia". Il suo fiuto, il suo
gusto raffinato e la sua personalità poliedrica ne fanno una
delle figure chiave del cinema italiano, nonché la prima
donna produttrice in un mondo molto maschile.
Ma Cicogna è stata anche una donna dalla vita privata
movimentata: dichiaratamente bisessuale, ebbe relazioni con
Alain Delon e Warren Beatty mentre la sua più longeva
compagna fu l'attrice Florinda Bolkan. Amica di dive come
Marilyn Monroe e Lauren Bacall, è stata musa ispiratrice per
grandi fotografi di moda e inserita da Vanity Fair tra le
donne più eleganti al mondo. Poco prima della morte aveva
pubblicato un'autobiografia dal titolo "Spero ancora",
a testimonianza di una esistenza fuori dal comune vissuta
sempre intensamente tra cinema, jet-set e amori celebri. Con
lei scompare una delle personalità italiane più eclettiche e
anticonformiste del '900.
106. Frank Borman (14 marzo
1928 - 7 novembre 2023)
È scomparso all'età di 95 anni Frank Borman, leggendario
astronauta statunitense tra i pionieri dell'esplorazione
spaziale. Nato nel 1928, dopo una brillante carriera come
pilota dell'aeronautica militare americana, Borman entrò a
far parte della NASA nel 1962 prendendo parte a diverse
missioni spaziali.
Il momento che lo rese celebre fu il comando della storica
missione Apollo 8 nel 1968, la prima missione con equipaggio
ad orbitare attorno alla Luna. Un'impresa epocale che aprì
la strada allo sbarco dell'Apollo 11 l'anno successivo. Con
coraggio, perseveranza e spirito d'avventura Borman e il suo
equipaggio compirono un passo fondamentale verso
l'allunaggio.
Dopo il ritiro dalla NASA nel 1970, Borman ricoprì anche
incarichi dirigenziali nel settore aerospaziale e della
difesa. Sposato dal 1950 con Susan Bugg, ebbe con lei due
figli. Proprio l'amore per la moglie e famiglia, come disse
la NASA, superava persino la sua passione per il volo e
l'esplorazione. Con la scomparsa di Borman all'età di 95
anni, gli Stati Uniti perdono uno degli astronauti che hanno
fatto la storia della conquista dello spazio. Il suo
coraggio e la sua intraprendenza come comandante dell'Apollo
8 rimarranno per sempre un simbolo dello spirito pioneistico
americano.
107. Davide Renne (7 luglio
1977 - 10 novembre 2023)
Il mondo della moda è in lutto per la prematura scomparsa di
Davide Renne, talentuoso designer italiano che era stato
recentemente nominato direttore creativo di Moschino. Nato
nel 1977 a Follonica, Renne si è spento a soli 46 anni
lasciando sgomento il settore in cui era un astro nascente.
Dopo gli studi al Polimoda di Firenze, muove i suoi primi
passi al fianco dello stilista Alessandro Dell'Acqua che lui
stesso definirà "il mio primo maestro e mentore nella
moda". Ma è in Gucci che Renne trascorre gli anni della
maturità professionale: ben due decadi come head designer
della linea womenswear, gli ultimi otto collaborando a
stretto contatto con Alessandro Michele.
Proprio Michele lo aveva incitato a seguire le sue ambizioni
e "sognare in grande". Così, poche settimane prima della
morte, era arrivata l'agognata nomina a direttore creativo
in Moschino. Un sogno purtroppo spezzato sul nascere,
lasciando nel mondo della moda un vuoto umano e
professionale difficile da colmare.
108. Rosalynn Carter (18
agosto 1927 -19 novembre 2023)
È scomparsa all'età di 96 anni Rosalynn Carter, first lady
degli Stati Uniti durante la presidenza del marito Jimmy
Carter dal 1977 al 1981. Nata Rosalynn Smith nel 1927 in
Georgia, sposò Carter nel 1946 e da allora fu al suo fianco
come partner politica per oltre 75 anni.
Durante gli anni alla Casa Bianca, Rosalynn ricoprì un ruolo
attivo e influente, occupandosi di temi sociali come la
salute mentale e sostenendo le politiche del marito. Celebre
la sua frase: "A times I would like to ride off into the
sunset with Jimmy and never look back”. Jimmy Carter la
definì recentemente "la mia guida e il mio incoraggiamento"”
aggiungendo commosso che "finché lei era al mondo, sapevo
che qualcuno mi amava e sosteneva". Dal loro matrimonio
nacquero 4 figli, 11 nipoti e 14 pronipoti che oggi ne
piangono la scomparsa.
Con Rosalynn Carter scompare una delle first lady più attive
e progressiste della storia americana, che seppe dare un
contributo concreto anche al di fuori del ruolo di consorte
presidenziale. Il suo impegno sociale e politico al fianco
del marito rimarrà un esempio di dedizione e spirito civico.
109. Anna Kanakis (1 febbraio 1962 -
19 novembre 2023)
Ci ha lasciato a 61 anni l'attrice e scrittrice Anna Kanakis,
Miss Italia nel 1977. Nata ad Atene nel 1962 da famiglia
italo-greca, la Kanakis muove i primi passi nella moda prima
di debuttare al cinema nei primi anni '80. Dopo l'esordio,
prende parte a diverse pellicole di successo come
"Palombella rossa" di Nanni Moretti e "La cena" di Ettore
Scola che le vale una nomination ai David di Donatello.
Prolifica anche l'attività di scrittrice con all'attivo tre
romanzi. Sposata con Marco Merati Foscarini, nell'ultimo
anno ha combattuto contro un tumore che purtroppo non le ha
lasciato scampo. Proprio il marito l'ha ricordata in un
commovente necrologio, definendola "compagna fedele e
generosa con cui ho condiviso i momenti più belli della mia
vita".
110. Terry Venables
(6 gennaio 1943 – 25 novembre 2023)
L'Inghilterra saluta uno dei tecnici più innovativi della
sua storia calcistica: è morto all'età di 80 anni Terry
Venables, Ct della nazionale inglese ad Euro '96 e
allenatore di successo di club come Tottenham, Barcellona e
Crystal Palace. Nato a
Londra nel 1943,
da calciatore veste maglie prestigiose come Chelsea, Spurs e
Queens Park Rangers totalizzando oltre 500 presenze e 2
gettoni con la nazionale dei Tre Leoni.
Ma è come allenatore che raggiunge i vertici: al Barcellona
vince la Liga nell'84-85 e la Coppa del Re l'anno
successivo. Al ritorno in Inghilterra conquista la FA Cup
con il Tottenham nel 1991. Ct dell'Inghilterra ad Euro '96,
arriva ad un rigore dalla finale di Wembley. Tra i primi a
commemorarlo sui social le sue ex stelle Gary Lineker, Alan
Shearer e Gareth Southgate. Proprio Lineker, che Venables
allenò a Barcellona e al Tottenham, lo ha definito "il
miglior allenatore, più innovativo, che abbia mai avuto il
privilegio
111. Frances Hussey
Sternhagen (13 gennaio 1930 - 27 novembre 2023)
Il mondo del teatro e della TV americani sono in lutto per
la scomparsa di Frances Hussey Sternhagen, attrice di lunga
e prestigiosa carriera spentasi a 93 anni nella sua New
York. Conosciuta anche con il nomignolo di "Frannie", la
Sternhagen poteva vantare una filmografia sterminata tra
piccolo e grande schermo.
Nata nel 1930 in New Jersey, sin dagli anni '50 intraprese
la carriera teatrale vincendo due Tony Award, gli Oscar del
teatro, come miglior attrice protagonista. Indimenticabili
le sue performance in opere di prosa come "The Good
Doctor" e il celeberrimo "Driving Miss Daisy", da
cui fu tratta l'omonima pellicola Premio Oscar. Dagli
anni '70 il suo volto familiare comparve in decine di serie
TV di successo, da "Saranno Famosi" a "La Signora
in Giallo", fino a popolari show come "Cheers", "Sex
and the City" e "Law & Order". Prese parte anche
a film come "Outrageous Fortune" e "Palle al Balzo
- Dodgeball".
La Sternhagen ci lascia dopo aver attraversato oltre mezzo
secolo di storia dello spettacolo americano tra teatro e
piccolo schermo. La sua verve artistica e umana mancherà al
pubblico che per decenni l'ha ammirata e applaudita con
affetto.
112. Henry Kissinger (27
maggio 1923 - 29 novembre 2023)
È scomparso all'età di 100 anni Henry Kissinger, figura
politica tra le più influenti nella storia americana
recente. Nato in Germania, all'anagrafe Heinz Alfred
Kissinger nel 1923 da una famiglia ebrea, emigrò negli USA
da adolescente per sfuggire al nazismo. Dopo gli studi ad
Harvard intraprese la carriera accademica fino a diventare
consigliere per la Sicurezza Nazionale nell'amministrazione
Nixon.
In questo ruolo Kissinger emerse come abile stratega
diplomatico, orchestrando lo storico riavvicinamento tra USA
e Cina con un viaggio segreto a Pechino nel 1971. L'anno
dopo accompagnò Nixon nella visita ufficiale in Cina, evento
che normalizzò i rapporti tra le due superpotenze.
Nominato segretario di Stato nel 1973, negoziò importanti
trattati sul controllo degli armamenti con l'URSS,
contributo che gli valse il Premio Nobel per la Pace nello
stesso anno. Il suo operato rimase però controverso, tra
accuse per il coinvolgimento nel colpo di stato in Cile e i
bombardamenti in Cambogia.
Con Kissinger scompare una personalità che ha profondamente
influenzato la politica estera americana tra gli anni ‘60 e
‘70, lasciando una pesante eredità tra successi diplomatici
e zone d'ombra. La statura intellettuale e il pragmatismo
rimangono comunque una testimonianza storica unica di quel
periodo.
113. Ellliott Erwitt (26
luglio 1928 - 29 novembre 2023)
Il mondo della fotografia è in lutto per la scomparsa di
Elliott Erwitt, tra i più celebri maestri della fotografia
del XX secolo. Famoso per i suoi scatti ironici e geniali,
Erwitt si è spento all'età di 95 anni dopo una carriera
lunga oltre 70 anni che lo vide membro dell'agenzia Magnum
Photos.
Nato a Parigi nel 1928 da famiglia ebraica emigrata dalla
Russia, crebbe tra Francia e Italia per poi trasferirsi
negli USA nei primi anni '50. Lì iniziò a fotografare
stringendo amicizia con i fondatori di Magnum, in
particolare Robert Capa che lo volle nell'agenzia nel 1953.
I suoi scatti, molto personali e dal taglio ironico,
ritraggono la società e i potenti del suo tempo, da Marilyn
Monroe a Jackie Kennedy. Sua anche la celebre foto del
"bacio sotto il vischio" tra una giovane coppia. La capacità
di cogliere attimi unici rese Erwitt uno dei maestri della "street
photography". "Le fotografie non si preparano, si
aspettano. Si ricevono", era il suo motto. Con la sua
morte, il mondo perde un fotografo eccezionale la cui
sensibilità ed ironia hanno marcato un'epoca.
114. Margherita Botto (22
agosto 1949 - 28 novembre 2023)
Il mondo accademico e culturale italiano è in lutto per la
scomparsa di Margherita Botto, apprezzata professoressa
universitaria, traduttrice e intellettuale dai vasti
interessi. Si è spenta in Svizzera a 74 anni ricorrendo al
suicidio medicalmente assistito, dopo una lunga malattia.
Nata a Torino nel 1949, la prof.ssa Botto era docente di
Lingua e Letteratura Francese presso l'Università del
Piemonte Orientale. Ha formato intere generazioni di
studenti non solo alla conoscenza della lingua d'Oltralpe ma
anche alla sensibilità per quella cultura.
Parallelamente aveva costruito una carriera di grande
prestigio come traduttrice, regalando ai lettori italiani
alcune tra le più apprezzate versioni di autori classici e
moderni quali Braudel, Dumas, Stendhal, Carrère, Littell e
Vargas. La sua proverbiale precisione filologica e il
rispetto del testo originale ne avevano fatto una delle voci
più autorevoli nel campo.
Come ricorda il fratello Paolo, sul piano umano incarnava
una rara combinazione di forza e gentilezza, intransigenza
etica e autoironia. La malattia non aveva scalfito la sua
vivacità intellettuale né l'amore per la vita, ma di fronte
alle sofferenze crescenti aveva liberamente scelto di morire
in Svizzera, dopo aver visto negata anche la possibilità di
farlo in Italia, legalmente e dignitosamente, nella sua
casa.
Con questa scelta estrema, da sempre convinta sostenitrice
dei diritti civili, la prof.ssa Botto lancia un ultimo
accorato appello affinché nessun malato terminale debba
vedersi negato il diritto a porre fine alle proprie
sofferenze. La sua eredità umana e culturale continuerà a
ricordarci tale necessità.
115. Shane MacGowan (25
dicembre 1957 - 30 novembre 2023)
Il mondo della musica piange la scomparsa all'età di 65 anni
di Shane MacGowan, leggendario frontman dei Pogues nonché
icona dell'Irlanda ribelle. La sua voce graffiante e testi
intrisi di rabbia, poesia e tradizione celtica hanno segnato
un'epoca. Nato a Londra da famiglia irlandese nel 1957,
MacGowan fondò i Pogues nel 1982 dando vita ad un punk-folk
in cui le sonorità tradizionali si fusevano a ritmi
frenetici. Canzoni come "Fairytale of New York" e "Dirty
Old Town" sono divenute inni intergenerazionali.
Già provato da una vita di eccessi tra alcol e droghe, dal
2015 era costretto su una sedia a rotelle dopo una rovinosa
caduta. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi
anni. Persino il presidente irlandese Higgins ha voluto
rendere omaggio ad una figura che ha avvicinato gli
irlandesi alla loro cultura con parole poetiche ed emozioni.
Con MacGowan se ne va la voce più iconica del folk-rock
celtico, che ha saputo raccontare l'anima più autentica
dell'Irlanda tra rabbia e poesia. La sua eredità continuerà
ad ispirare le nuove generazioni.
116. Marisa Rodano (21 gennaio
1921 - 2 dicembre 2023)
L'Italia perde una protagonista della lotta al fascismo e
della battaglia per l'emancipazione femminile: è morta a 102
anni Marisa Rodano, partigiana e storica esponente del PCI
nonché prima donna eletta vicepresidente della Camera.
Nata a Roma nel 1921 da padre fascista e madre ebrea,
durante il regime subì il carcere per attività cospirative
antifasciste. Laureata in lettere, partecipò alla Resistenza
tra il '43 e il '44 nei Cattolici Comunisti. Dopo la
Liberazione, fondò l'Unione Donne Italiane promuovendo
iniziative per l'affermazione dei diritti femminili. Sua
l'idea di adottare la mimosa come simbolo della Festa della
Donna. Eletta per la prima volta in Parlamento con il PCI
nel ‘48, vi rimase fino al ‘68 distinguendosi come una delle
prime parlamentari donna. Prima Vicepresidente della Camera
della storia italiana, incarnò l'emancipazione politica
femminile nell'Italia del dopoguerra. Antifascista
della prima ora poi protagonista delle istituzioni
repubblicane, Marisa Rodano lascia un'eredità di impegno
civile, spirito di servizio e dedizione alla democrazia che
dovrebbero ispirare le nuove generazioni. Un esempio di vita
spesa con generosità per gli ideali di libertà e
uguaglianza.
117. Ryan O'Neal (20 aprile 1941
– 8 dicembre 2023)
Hollywood è in lutto per la scomparsa all'età di 82 anni di
Ryan O'Neal, indimenticato protagonista di Love Story, film
cult degli anni '70 che lo rese una star planetaria. Nato a
Los Angeles nel 1941, durante la sua lunga carriera ha
spaziato dal cinema alla TV collezionando successi e
nomination.
La consacrazione definitiva arriva nel 1970 con Love
Story, melodramma d'amore nel quale interpreta Oliver,
studente dell'Ivy League che s'innamora della povera e
malata Jenny (Ali MacGraw). Il film fu campione di incassi e
valse ad O'Neal una nomination agli Oscar oltre a un Golden
Globe. In Italia si aggiudicò anche il David di Donatello
come miglior attore straniero.
Dopo Love Story continuò a dividersi tra cinema e serie TV
come Peyton Place, mentre sul grande schermo recitò
in pellicole quali Ma papà ti manda sola? (con Barbra
Streisand) e Barry Lyndon di Kubrick. Dagli anni '90
diradò le apparizioni, anche a causa di problemi di salute.
Lascia un'eredità da icona romantica degli anni '70.
118. Andre Braugher (1 luglio
1962 – 11 Dicembre 2023)
Andre Braugher è stato un attore americano, noto per le sue
interpretazioni in televisione, cinema e teatro. Aveva 61
anni. È diventato famoso in particolarmente per il suo ruolo
del Detective Frank Pembleton nella serie TV "Homicide:
Life on the Street", che gli ha valso una notevole
attenzione critica. Braugher ha anche interpretato il
Capitano Raymond Holt nella serie comica "Brooklyn
Nine-Nine", guadagnandosi l'apprezzamento del pubblico
per la sua performance. Nel corso della sua carriera, ha
ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo talento e la sua
versatilità come attore.
Nato a Chicago nel 1962, dopo gli studi alla Juilliard di
New York esordì nel 1989 nella serie "Kojak",
preludio di una carriera ricca di partecipazioni tra cinema
e tv. Al grande schermo prese parte a film come "Schegge
di paura" e "La città degli angeli", comparendo
anche in blockbuster quali I Fantastici 4 e Silver
Surfer.
119. Antonio Juliano (1
gennaio 1943 – 13 dicembre 2023)
Antonio Juliano, iconico capitano e bandiera del
Napoli, ha avuto
un'impressionante carriera sia come calciatore che come
dirigente. Nato a San Giovanni a Teduccio, iniziò nelle
giovanili del Napoli a 14 anni. Con 394 presenze e 26 gol in
17 stagioni, è stato il primo giocatore del Napoli a vestire
la maglia della Nazionale. Con la maglia del Napoli, di cui
divenne anche capitano, ha totalizzato quasi 400 presenze
arricchite da 26 reti.
Ritiratosi dal calcio giocato, intraprese la carriera
dirigenziale tornando al Napoli come manager. Suo il merito,
tra gli altri, dell'ingaggio di Diego Armando Maradona, che
trascinò i partenopei allo storico scudetto nel 1987. La sua
carriera si è poi evoluta nel ruolo di commentatore
sportivo, consolidando il suo legame indissolubile con il
mondo del calcio.
120. Toni Negri (1 agosto 1933
-16 dicembre 2023)
Si è spento a 90 anni Toni Negri, figura di spicco della
sinistra extraparlamentare italiana nonché intellettuale e
filosofo anticonformista. Nato ad
Padova nel 1933,
fin dagli anni ‘60 affiancò l'impegno accademico al
militante politico, divenendo teorico del marxismo
operaista. Co-fondatore di Potere Operaio prima e di
Autonomia Operaia poi, la sua difesa della lotta armata e
del terrorismo rosso gli costò pesanti condanne e periodi di
latitanza in Francia per sfuggire alla giustizia. Definito
un "cattivo maestro" per l'aperta giustificazione della
violenza politica, coniò slogan come "La violenza è
un'immediata, aurorale, vigorosa affermazione di necessità
del comunismo".
Dopo aver scontato in carcere e in esilio parte della pena,
rientrò in Italia dove proseguì l'impegno politico e
intellettuale, approdando a posizioni meno radicali. Celebre
il saggio "Impero" scritto nel 2000 assieme a Michael
Hardt, opera manifesto del movimento no-global. Con Negri
scompare un protagonista discusso ma di sicuro rilievo degli
anni di piombo, le cui riflessioni hanno stimolato
generazioni di attivisti e pensatori critici.
121. Lorenzo Riva (3 ottobre
1938 – 16 dicembre 2023)
L'alta moda mondiale perde uno dei suoi maestri: è scomparso
a 85 anni Lorenzo Riva, celebre stilista che ha vestito dive
del cinema e aristocratiche di tutto il mondo con le sue
creazioni eleganti e senza tempo. Nato a
Monza nel 1938 da
madre modella e sarta, sin da giovane si appassiona al
disegno e al mondo dell'arte, ben presto orientando il suo
estro creativo verso la moda. Dopo aver lavorato
nell'atelier di famiglia, presenta la sua prima collezione a
Palazzo Pitti nel 1972, conquistando subito pubblico e
critica con uno stile ricercato che coniuga tradizione ed
innovazione.
Inizia così una folgorante carriera che lo porterà a guidare
per anni la maison Balenciaga, per poi fondare un proprio
marchio e atelier. Le sue creazioni si affermano ben presto
sulla scena internazionale, in particolare gli abiti da sera
e gli splendidi abiti da sposa con cui chiudeva sempre le
sue sfilate. Indossati da star come Isabella Rossellini,
Jerry Hall, Penelope Cruz, incarnano una femminilità senza
tempo.
"Sono rimasto uno degli ultimi a proporre questa linea",
amava ripetere rivendicando l'attaccamento ad uno stile
ricercato ma intramontabile. Questa visione della moda come
esaltazione dell'eleganza e della manualità artigiana
rimarrà il tratto distintivo della sua eredità stilistica.
122. Eugenio Riccomini (5
maggio 1936- 25 dicembre 2023)
L'Italia saluta uno dei massimi esperti della storia
dell'arte moderna: è morto a
Bologna il
professor Eugenio Riccomini, 87enne illustre studioso nonché
instancabile promotore culturale della città felsinea che
tanto amava. Nato a
Nuoro in Sardegna
ma trapiantato giovanissimo sotto le Due Torri, qui compie
gli studi laureandosi con una tesi dedicata al pittore
settecentesco Donato Creti. L'inizio di un percorso
professionale totalmente dedicato ai capolavori del
Sei-Settecento italiano (in particolare di
Annibale
Carracci), tra saggi, mostre e incarichi pubblici.
Dopo aver lavorato per le soprintendenze di
Venezia,
Ferrara e
Bologna, diviene infatti assessore alla Cultura del
capoluogo emiliano, impegnandosi per rilanciare un settore
vitale per l'immagine e l'economia cittadina. Sarà poi
vicesindaco e per 25 anni consigliere comunale.
La passione divulgativa lo porta anche oltreoceano, curando
prestigiose rassegne sui maestri del '600-'700 italiano al
Met di New York come alla National Gallery di Washington.
Humus di una produzione saggistica che fa scuola. "Gigante
che ci ha educato all'amore per la bellezza di Bologna",
come l'ha definito l'attuale sindaco Matteo Lepore, lascia
un patrimonio culturale e civico inestimabile alle future
generazioni di studiosi e amministratori.
123. Françoise Delbart
Bornet (1930 - 25 dicembre 2023)
La Francia dice addio a 93 anni a Françoise Bornet, la
protagonista di una delle fotografie più iconiche del XX
secolo: il celeberrimo "Bacio davanti all'Hôtel de Ville"
di Doisneau. Era il 1950 quando la ventenne Françoise,
allora apprendista attrice con il nome Delbart, posò con il
fidanzato Jacques per un servizio sui giovani innamorati
nella Parigi post-bellica. Doisneau notò i due per
caso in un cafè e li convinse a farsi ritrarre per le vie
della capitale. Lo scatto davanti al municipio, ritenuto il
migliore, fece il giro del mondo una volta pubblicato su
Life. Quel bacio spontaneo divenne manifesto di un'intera
generazione e simbolo di speranza per il dopoguerra.
Dopo la popolarità improvvisa, Françoise e Jacques presero
strade diverse nella vita. Lei recitò piccole parti in 11
film prima di sposare il regista Alain Bornet, per il quale
iniziò a doppiare film industriali e spot. Quell'attimo
eternato nell'inquadratura di Doisneau l'avrebbe però resa
immortale. Con Françoise Bornet se ne va così l'anonima
ragazza la cui spontaneità ed espressività resero universale
un gesto intimo e privato, sino a farlo diventare patrimonio
e icona di tutti.
124. Wolfgang Schäuble (18
settembre 1942 – 26 dicembre 2023)
La Germania e l'Europa dicono addio a una figura politica
che ne ha profondamente segnato la storia recente: all'età
di 81 anni è morto Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze
per 8 anni nonché Presidente del Bundestag, il Parlamento
federale. Nato nel 1942 a
Friburgo in Brisgovia,
entrò in Parlamento appena trentenne nel 1972, dove sarebbe
rimasto per oltre mezzo secolo detenendo un record assoluto
di longevità. Esponente di spicco della CDU, fu stretto
collaboratore di Helmut Kohl appoggiandone le politiche
filo-europeiste, dalla riunificazione tedesca all'adesione
all'euro.
Da ministro delle Finanze, incarico ricoperto dal 2009 al
2017, incarnò il rigore dei conti pubblici tedeschi,
guadagnandosi fama di "falco" per l'intransigenza verso i
Paesi mediterranei in crisi. Diede un impulso decisivo al
risanamento del bilancio federale, oltre a varare una
discussa riforma del diritto d'asilo. La sua parabola
politica resistette perfino al gravissimo attentato subito
durante un comizio nel 1990, che lo lasciò paralizzato dalla
vita in giù. Da allora proseguì gli impegni istituzionali su
una sedia a rotelle, diventando infine Presidente del
Bundestag.
125. Lee Sun Kyun (2 marzo 1975
– 27 dicembre 2023)
La Corea del Sud piange la prematura scomparsa dell'attore
Lee Sun Kyun, celebre protagonista del film Premio Oscar
Parasite, trovato morto a 48 anni in un parcheggio di
Seoul. Nato nel 1975, Lee aveva raggiunto fama globale
grazie al ruolo nel capolavoro di Bong Joon-ho, per poi
veder offuscata la carriera da uno scandalo per uso di
droghe. Costretto a scusarsi pubblicamente, da allora aveva
perso ingaggi e popolarità, anche se il suo ultimo film era
stato presentato all'ultimo Festival di Cannes.
Nonostante la giovane età, Lee Sun Kyun vantava una
filmografia sterminata tra cinema e televisione in patria.
La sua versatilità attoriale spaziava dai ruoli brillanti in
popolari serie TV a quelli drammatici al cinema, dove aveva
vinto anche un premio come miglior attore protagonista.
La polizia di Seoul sta indagando sulle cause della sua
morte improvvisa. Il mondo dello spettacolo sudcoreano perde
uno dei volti più noti e amati degli ultimi 20 anni, che
aveva contribuito all'ascesa della propria cinematografia
sulla scena mondiale.
126. Jacques Delors (20
luglio 1925 – 27 dicembre 2023)
L'Europa è in lutto per la scomparsa di Jacques Delors,
politico e presidente della Commissione UE dal 1985 al 1995,
considerato uno dei padri fondatori dell'integrazione
continentale. Nato a
Parigi nel 1925, si è spento a 98 anni. Dopo aver
lavorato alla Banca Centrale francese e ricoperto incarichi
ministeriali in patria, con la presidenza Delors la
Commissione Europea vide rafforzati il proprio ruolo e
poteri. Sotto la sua guida prese forma il mercato unico
europeo ed il percorso verso la moneta unica.
A Jacques Delors si devono trattati fondamentali come quello
di Maastricht o il programma Erasmus per la mobilità
studentesca, oltre all'accordo di Schengen. La presidente
von der Leyen lo ha definito "visionario che rese
l'Europa più forte", ricordando l'impatto sulle vite di
intere generazioni della sua determinazione europeista. Con
Delors scompare una personalità che cambiò profondamente
volto e natura alla CEE negli anni cruciali post caduta del
Muro di Berlino, contribuendo ad avviare quel cammino di
unità continentale proseguito successivamente. Un estremo
saluto ad un protagonista del "secolo europeo".
127. Gaston Glock (19 luglio
1929 - 27 dicembre 2023)
L'ingegnere Gaston Glock, inventore dell'omonima pistola
semiautomatica che ha rivoluzionato il mercato globale delle
armi è morto il 27 dicembre 2023 all'età di 94 anni. Nato
nel 1929 a Vienna,
Glock conseguì la laurea in ingegneria meccanica nella
capitale austriaca appassionandosi al settore delle
costruzioni belliche già durante gli studi. Dopo alcune
esperienze professionali, fondò nel 1963 una propria
fabbrica di armi.
Il suo momento di gloria arrivò nel 1982, quando vinse una
gara d'appalto dell'esercito austriaco per la fornitura di
pistole. Nacque così la Glock 17, realizzata quasi
interamente in polimeri plastici al posto dei metalli
tradizionali. Con i suoi ridotti costi di produzione e
l'estrema affidabilità, la Glock conquistò presto anche
mercati esteri militari e civili.
Più leggere e compatte, con minore necessità di manutenzione
rispetto alle pistole in commercio, le armi Glock divennero
popolarissime non solo tra forze armate, ma anche come
pistole personali e persino nell'immaginario della cultura
pop. Negli anni '90 hanno iniziato ad apparire anche in film
e serie TV americane, come "Matrix" e "Miami Vice",
consacrando il successo planetario. Nel 2012 la rivista
Forbes attribuì a Glock un patrimonio di quasi mezzo
miliardo di dollari. Con la sua intraprendenza, il
visionario ingegnere di provincia riuscì a rivoluzionare un
settore dominato da colossi americani.
128. Alda Grimaldi (6 ottobre
1919 - 28 dicembre 2023)
Si è spenta a 104 anni Alda Grimaldi, tra le pioniere della
televisione italiana con una lunga carriera da regista Rai
iniziata addirittura nel 1949 come annunciatrice. Nata a
Torino nel 1919, dopo gli studi al Centro Sperimentale di
Cinematografia approdò in Rai diventando una delle prime
donne dietro la macchina da presa.
Dirige programmi che fanno la storia delle origini del mezzo
televisivo, da rubriche culturali come "Orizzonti" a
sceneggiati popolari quali "La nonna del Corsaro Nero",
passando per varietà condotti da personaggi come Milva.
Molte le trasmissioni da lei ideate e realizzate tra cui
spiccano programmi musicali e di costume.
La sua eccezionale longevità le ha permesso di attraversare
oltre mezzo secolo di televisione italiana, lasciando
un'impronta da pioniera in un ambiente molto maschile. Ha
avuto anche il merito di portare davanti alle telecamere
personaggi della cultura e dello spettacolo che hanno
costruito l'immaginario del piccolo schermo.
129. Paolo Graldi (27 maggio
1942 - 30 dicembre 2023)
Il giornalismo italiano perde una delle sue penne più
autorevoli: è morto a Roma all'età di 81 anni Paolo Graldi,
storica firma del Corriere della Sera dove è stato per quasi
20 anni. Nato nel 1942, inizia come cronista di nera al
Mattino di Napoli per poi passare alla direzione de Il
Messaggero.
Da inviato speciale negli anni '70 e '80 segue i principali
casi di terrorismo e mafia. Sceneggiatore di film tv,
collabora coi massimi programmi Rai di attualità come "La
Notte della Repubblica" di Zavoli e "Viaggio intorno
all'uomo" di Enzo Biagi. Premiato con tutti i maggiori
riconoscimenti giornalistici, presiede anche la scuola di
giornalismo della Luiss. Giornalista dallo stile
asciutto e profondo conoscitore dei temi trattati, Paolo
Graldi ha raccontato da protagonista alcuni decenni cruciali
della storia d'Italia con professionalità e passione civile.
Un modello per le nuove leve del giornalismo investigativo e
d'inchiesta.
130. Tom Wilkinson (5 febbraio
1948 - 30 dicembre 2023)
Il cinema britannico perde uno dei suoi volti più noti e
apprezzati: è morto a 75 anni Sir Tom Wilkinson, attore
prolifico passato dai drammi d'epoca ai thriller
contemporanei. Nato nello Yorkshire nel 1948, debutta al
cinema negli anni '80 dopo il teatro e la TV.
La fama internazionale arriva negli anni '90 grazie a film
come "Full Monty" e "Shakespeare in Love", che
gli valgono il Bafta e la nomination agli Oscar. Da allora
partecipa a decine di pellicole tra cui "La ragazza con
l'orecchino di perla", "Grand Budapest Hotel" e
"Batman Begins".
Dotato di grande carisma ed espressività, Wilkinson era
considerato uno dei migliori caratteristi britannici, capace
di spaziare da ruoli drammatici a brillanti. In una carriera
sterminata di oltre 130 film ha saputo ritagliarsi uno
spazio da protagonista affidabile, conquistando critica e
pubblico internazionali. Lascia una preziosa eredità
interpretativa alle nuove leve del cinema d'oltremanica.

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