130 personaggi che ci hanno lasciato nel 2023

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Il 2023 è stato un anno che ci ha portato via diverse personalità di spicco del mondo della cultura, dello sport, della politica e dello spettacolo. Alcuni nomi celebri ci hanno lasciato, segnando la fine di carriere straordinarie e lasciando un vuoto incolmabile. In questo articolo ricorderemo brevemente alcune di queste figure, accomunate dall'essersi spente nel corso degli ultimi 12 mesi. Tra di loro troviamo artisti, scrittori, attori e sportivi che hanno fatto la storia del '900 e che rimarranno per sempre nell'immaginario collettivo.

 

Un altro anno è passato, e anche quest'anno, sono numerosi i personaggi, grandi e meno grandi che ci hanno lasciato. Persone che hanno segnato la storia, che l'hanno scritta, attraverso le proprie idee e i propri progetti, da queste persone c'è stato senza dubbio qualcosa da imparare, nel bene e talvolta nel male. Di seguito una lista delle maggiori personalità decedute in questo hanno appena trascorso.

1. Gianluca Vialli (9 luglio 1964 - 6 gennaio 2023)

Gianluca Vialli è stato un calciatore leggendario per tutti i tifosi italiani, a prescindere dalla fede calcistica, allenatore e dirigente sportivo italiano, scomparso all'età di 58 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al pancreas. Insieme all'amico Roberto Mancini, con cui ha condiviso gioie e successi nella Sampdoria prima e in Nazionale poi, Vialli è stato un esempio di coraggio e determinazione nell'affrontare la malattia. Nonostante le difficoltà e le sofferenze degli ultimi anni, ha continuato a lavorare e a dedicarsi al calcio con passione. L'immagine più celebrativa della sua carriera rimane quella dell'abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell'Italia a Euro 2020, una gioia condivisa da amici e compagni di una vita. Vialli lascia un grande vuoto, ma il suo ricordo e la sua testimonianza continueranno a essere un esempio per molti.

2. Costantino II (2 giugno 1940 - 10 gennaio 2023)

Costantino II è stato l'ultimo re della Grecia, salito al trono nel 1964 all'età di 24 anni. Il suo regno è durato meno di un decennio, poiché nel 1974 una rivolta popolare ha portato alla fine della monarchia greca e all'instaurazione della repubblica. Cugino di re Carlo III d'Inghilterra e fratello della regina Sofia di Spagna, Costantino II era anche un abile velista, avendo vinto una medaglia d'oro olimpica nella classe Dragoni a Roma 1960. All'età di 82 anni, nel 2023, è morto in seguito alle complicazioni di un ictus che lo aveva costretto al ricovero in terapia intensiva. La sua scomparsa segna la fine di un'epoca per la Grecia ed i rappresentanti delle ultime case reali europee.

3. George Pell (8 giugno 1941 - 10 gennaio 2023)

George Pell è stato un cardinale australiano, una delle figure di spicco della Chiesa Cattolica. Nominato da Papa Giovanni Paolo II nel 2003, è stato successivamente scelto da Papa Francesco come responsabile della nuova Segreteria per l'Economia in Vaticano nel 2014.

Nel 2019, Pell è stato condannato a sei anni di reclusione in Australia con l'accusa di pedofilia, per fatti risalenti agli anni '70. Dopo 400 giorni di carcere, è stato poi assolto in appello. Papa Francesco lo ha definito vittima di una "calunnia", pur riconoscendo che gli eventi lo hanno provato molto.

Pell è deceduto all'età di 81 anni nel 2023, dopo alcune complicazioni post-operatorie. Nonostante le polemiche suscitate dal suo coinvolgimento nello scandalo pedofilia, Francesco ne ha lodato la statura morale e il contributo dato alla riforma finanziaria in Vaticano. La sua figura ha segnato un'epoca della Chiesa moderna, tra luci e ombre.

4. Jeff Beck (Londra, 24 giugno 1944 – Wadhurst, 10 gennaio 2023)

Il mondo del rock britannico piange la scomparsa di una vera leggenda: all'età di 78 anni è morto Jeff Beck, chitarrista e cantante tra i più innovativi e influenti di sempre. Salito alla ribalta negli anni ‘60 con gli Yardbirds, successivamente intraprese una carriera solista di grande successo grazie ad uno stile unico che fonde hard rock, jazz e blues. Dotato di rara maestria tecnica ed estro improvvisativo, Beck ha vinto 8 Grammy Award collaborando anche con star come Luciano Pavarotti, Rod Stewart e Johnny Depp, con il quale ha inciso un album nel 2022. "Non mi importa delle regole, se in una canzone non le infrango almeno 10 volte non sto facendo bene il mio lavoro" era il suo motto.

Tra i tanti artisti che gli hanno reso omaggio alla notizia della sua scomparsa Gene Simmons dei Kiss, Brian May dei Queen, Mick Jagger e Ronnie Wood dei Rolling Stones. Con Jeff Beck il rock perde uno sperimentatore geniale e trasgressivo, che ha ridefinito il linguaggio della chitarra elettrica influenzando intere generazioni.

5. Achille Mauri (4 settembre 1939 - 11 gennaio 2023)

Achille Mauri è stato uno scrittore, autore, editore e sceneggiatore italiano, scomparso nel 2023 all'età di 84 anni in Argentina. Nipote del celebre editore Valentino Bompiani, dopo gli esordi in Mondadori aveva fondato negli anni '60 una casa editrice a proprio nome, la Achille Mauri Editore. Personalità poliedrica e curiosa, è stato punto di riferimento per l'editoria e la cultura italiana. Ha trasmesso la passione per i libri e per il sapere, come testimonia l'omaggio dell'Associazione Italiana Editori: "Ha fatto della curiosità intellettuale una ragione di vita". Con la sua morte, avvenuta lontano dall'Italia, il mondo culturale perde uno dei suoi protagonisti. Mauri lascia un'eredità fatta di amore per i libri, lo scambio di idee e la condivisione della conoscenza.

6. Tatjana Patitz (25 maggio 1966 - 11 gennaio 2023)

Tatjana Patitz è stata una top model e attrice tedesca, icona di bellezza e stile negli anni '80 e '90. Dotata di fascino misterioso e sofisticato, è stata musa di grandi fotografi come Peter Lindbergh. Scelta come protagonista del videoclip "Freedom" di George Michael insieme ad altre colleghe supermodel come Cindy Crawford e Naomi Campbell, la Patitz ha sempre mantenuto un profilo riservato, lontano dai riflettori. Anna Wintour l'ha definita "il simbolo europeo dell'eleganza più chic". Dopo il ritiro dalle scene si era trasferita in un ranch in California. È scomparsa nel 2023 all'età di 56 anni in seguito ad un tumore. Con la sua classe innata e la bellezza eterea ha segnato un'epoca della moda, restando nell'immaginario come modella iconica.


7. Lisa Marie Presley (1 febbraio 1968 - 12 gennaio 2023)

Lisa Marie Presley, unica figlia della leggendaria icona musicale Elvis Presley, è scomparsa prematuramente nel 2023 all'età di 54 anni.  Cantautrice lei stessa, aveva tentato di seguire le orme paterne pubblicando tre album in carriera, senza però ottenere un grande successo commerciale. Era però nota al grande pubblico anche per la sua turbolenta vita sentimentale, che l'aveva vista sposata con celebrità del calibro di Michael Jackson e Nicolas Cage. Stando alle dichiarazioni della madre Priscilla, Lisa Marie è morta in seguito ad un'occlusione intestinale causata da complicazioni di un precedente intervento di chirurgia bariatrica. Se ne va così l'unica erede di Elvis, descritta dalla madre come una donna appassionata e amorevole.

8. Julian Sands (4 gennaio 1958 –13 gennaio 2023)

Il mondo del cinema anglosassone è in lutto per la scomparsa di Julian Sands, apprezzato attore britannico trovato morto all'età di 65 anni durante un'escursione in montagna in California. Nato nello Yorkshire, Sands era noto al grande pubblico per ruoli in film quali "Camera con vista", "Aracnophobia", "Via da Las Vegas" e "Warlock", oltre che per partecipazioni a serie tv come "24", "Smallville" e "Banshee".

Negli ultimi anni si era dedicato a spettacoli teatrali da solista interpretando poesie di grandi autori come Pinter, Keats e Shelley. Appassionato alpinista, sua grande passione erano le ascensioni sulle montagne californiane, dove probabilmente è morto per cause accidentali nel gennaio 2023, anche se i suoi resti sono stati ritrovati solo a giugno. In un'intervista del 2020 aveva dichiarato che i momenti di maggior felicità per lui erano sulle vette dei monti in una fresca mattina.

9. Gina Lollobrigida (4 luglio 1927 - 16 gennaio 2023)

Gina Lollobrigida, è stata una delle attrici italiane più celebri del XX secolo, icona di fascino e talento artistico. Conosciuta anche con il soprannome di "Lollo" da tutti gli italiani, è stata protagonista di pellicole indimenticabili negli anni d'oro del cinema italiano. Il ruolo che l'ha resa famosa anche presso il grande pubblico è stato quello della bersagliera in "Pane, amore e fantasia" di Luigi Comencini. La "Lollo" è stata anche protagonista in una fase della carriera di alcune importanti produzioni hollowodiane, meritandosi anche una copertina del Time. Per questo motivo che è molto conosciuta anche all'estero. In carriera si è aggiudicata numerosi riconoscimenti, tra cui sette David di Donatello. Oltre al successo al cinema, negli anni è stata molto impegnata nel sociale, lottando per i diritti e le pari opportunità delle donne nel mondo dello spettacolo e non solo. La Lollobrigida rimarrà un simbolo di fascino e talento, un'icona del cinema italiano che ha incantato platee di tutto il mondo.

10. David Crosby (14 agosto 1941 - 18 gennaio 2023)

David Crosby è stato un pioniere del folk rock americano, fondatore di due storici gruppi musicali come The Byrds e Crosby, Stills, Nash & Young. Dopo lo screzio che nel 1967 portò al suo allontanamento dai Byrds, Crosby diede vita al supergruppo CSNY insieme ad altri illustri colleghi, scrivendo canzoni indimenticabili e aprendo nuove frontiere nel rock. Anche se all'interno della band non sono mancati attriti e divergenze, come ammesso da Graham Nash, la grandezza della loro musica rimane ineguagliata. David Crosby ci ha lasciato nel 2023 all'età di 81 anni dopo aver contratto il Covid, ma la sua eredità di cantautore innovativo continuerà a ispirare generazioni.

11. Carlo Tavecchio (13 luglio 1943 - 28 gennaio 2023)

Carlo Tavecchio è stato un dirigente sportivo italiano, presidente della Federcalcio dal 2014 al 2017. Nato nel 1943, è stato anche primo cittadino del suo comune, Ponte Lambro, per quattro mandati con la DC negli anni '70 e '80. Grande appassionato di calcio, è stato presidente di una società dilettantistica locale, l'ASD Pontelambrese, che sotto la sua guida è arrivata fino alla Prima Categoria. La sua presidenza in Figc è stata controversa, tra lo scandalo delle scommesse che travolse il calcio italiano nel 2006 e alcune sue esternazioni poco felici che causarono polemiche e accuse di sessismo. È scomparso nel 2023 all'età di 79 anni, lasciando comunque un segno nella storia dello sport italiano, tra luci e ombre.

12. Ludovico Di Meo (26 agosto 1959 - 29 gennaio 2023)

Ludovico Di Meo è stato un giornalista e autore televisivo italiano, una delle colonne portanti della Rai dove ha lavorato per oltre 30 anni in diversi ruoli di rilievo. Iniziò come cronista e conduttore per poi arrivare anche a posizioni dirigenziali, dimostrando grandi capacità gestionali e di leadership oltre che umane, come ricordato dai vertici Rai. È stato un profondo conoscitore del servizio pubblico, passando dal Tg1 al Tg2 fino a diventare direttore di San Marino Rtv negli ultimi anni. Proprio al Tg1 guidò la cronaca dell'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. La sua scomparsa priva la Rai di un grande professionista che ha formato intere generazioni di giornalisti.

13. Lisa Loring (16 febbraio 1958 - 28 gennaio 2023)

Lisa Loring è stata un'attrice statunitense, nota soprattutto per aver interpretato il personaggio di Mercoledì Addams nella serie tv "La famiglia Addams" negli anni '60. Aveva solo 6 anni quando ottenne il ruolo che l'avrebbe resa famosa in tutto il mondo. La sua interpretazione, nonostante la giovane età, è impressa nell'immaginario collettivo e ha ispirato le successive Mercoledì Addams, da Christina Ricci fino alla recente serie Netflix con Jenna Ortega. L'iconico ballo della Loring nei panni della tetra figlia della famiglia Addams è stato replicato e reinterpretato anche su TikTok. Un personaggio, il suo, entrato nella storia della tv che continua ad avere successo ancora oggi.

14. Enzo Carra (8 agosto 1943 -2 febbraio 2023)

Enzo Carra è stato un giornalista e politico italiano, portavoce della Democrazia Cristiana durante la segreteria di Arnaldo Forlani negli anni '80. La sua carriera politica fu però funestata da alcuni scandali giudiziari: nel 1993 venne arrestato e fotografato ammanettato nell'inchiesta sulla maxi-tangente Enimont. Condannato in via definitiva nel 1995, fu poi riabilitato nel 2004. Dopo questa traumatica vicenda tornò all'attività giornalistica, pur restando impegnato in politica con formazioni di centro come UDC e La Margherita. È scomparso nel 2023 all'età di 79 anni.

15. Paco Rabanne (19 febbraio 1934 - 3 febbraio 2023)

Paco Rabanne, nato Francisco Rabaneda Cuervo il 18 febbraio 1934 a Pasajes, in Spagna, è stato un influente stilista e designer francese di origine spagnola. È celebre per le sue innovative creazioni nell'ambito della moda e per il suo contributo all'industria del profumo. Ha rivoluzionato il mondo della moda tra anni '60 e '70.  Coco Chanel lo definì "il metallurgico della moda" per l'uso innovativo che faceva di materiali come metallo e plastica nei suoi abiti. Dalì lo appellò come "secondo genio di Spagna" dopo se stesso. Fin da giovane Rabanne coltivò la passione per gioielli e accessori. Nel '66 fondò il suo marchio di moda, legando il suo nome a sfilate provocatorie con colonne sonore rock.  È scomparso nel 2023 all'età di 89 anni, ma il suo spirito anticonformista e la sua visione dell'eleganza come "armonia tra essere e desideri" continueranno ad ispirare generazioni di stilisti.

Rabanne si è trasferito in Francia durante la Guerra Civile spagnola e ha studiato architettura all'École Nationale des Beaux-Arts di Parigi. Tuttavia, la sua passione per la moda lo ha portato a intraprendere una carriera nel design di abbigliamento. È diventato famoso negli anni '60 per i suoi abiti futuristici, che spesso utilizzavano materiali non tradizionali come metallo, carta e plastica. Questi design rivoluzionari lo hanno reso una figura di spicco nel movimento della moda futurista e lo hanno stabilito come un innovatore audace nel campo del design di moda.

Uno dei suoi lavori più noti è l'abito "12 Unwearable Dresses in Contemporary Materials", presentato nel 1966, che includeva abiti fatti di materiali industriali e metallici. Questi design hanno sfidato le convenzioni della moda e hanno dimostrato un approccio unico e sperimentale al design dell'abbigliamento.

Oltre ai suoi contributi nel campo della moda, Rabanne è anche noto per il suo lavoro nel mondo dei profumi. Ha lanciato il suo primo profumo, Calandre, nel 1969, che è stato un grande successo. Da allora, la linea di profumi Paco Rabanne è diventata una delle più riconosciute e apprezzate nel settore, con fragranze iconiche come "Paco Rabanne Pour Homme" e "1 Million".

Paco Rabanne si è distinto non solo per il suo stile unico ma anche per la sua visione futuristica e il suo approccio non convenzionale alla moda e al design. La sua eredità perdura come una delle figure più innovative e influenti nel mondo della moda.

16. Elena Fanchini (30 aprile 1985 - 8 febbraio 2023)

Elena Fanchini è stata una campionessa di sci italiana, specialista della discesa libera, scomparsa prematuramente nel 2023 all'età di 37 anni. Nel 2005 ottenne una medaglia d'argento ai Mondiali di Bormio. Partecipò per l'Italia a tre edizioni delle Olimpiadi invernali tra il 2006 e il 2014. Qualche anno prima della morte aveva scoperto di avere un tumore, che la costrinse a saltare i Giochi di Pyeongchang 2018 per sottoporsi alle cure. Nonostante la malattia, rimase un punto di riferimento per le colleghe sciatrici come Sofia Goggia, che dopo una vittoria le dedicò un pensiero commosso. Il suo sorriso e il suo coraggio rimarranno impresse nella memoria di tutti gli appassionati di sci.

17. Burt Bacharach (12 maggio 1928 – 8 febbraio 2023)

Burt Bacharach, nato il 12 maggio 1928 e scomparso l'8 febbraio 2023, è stato un celebre compositore e pianista statunitense. Conosciuto per la sua inconfondibile fusione di jazz, pop e ritmi brasiliani, Bacharach ha scritto innumerevoli hit durante la sua lunga carriera. Collaborando spesso con il paroliere Hal David, ha creato classici come "Raindrops Keep Fallin' on My Head", "I Say a Little Prayer", e "That's What Friends Are For". Ha vinto sei Grammy e tre Oscar, consolidando il suo posto come uno dei compositori più influenti del XX secolo.

La sua musica, caratterizzata da una melodia raffinata e armonie complesse, ha avuto un impatto significativo sulla musica popolare, influenzando generazioni di artisti. La sua carriera si è estesa su più decenni, durante i quali ha composto innumerevoli successi e ha lasciato un'eredità duratura nel mondo della musica.

18. Carlos Saura (4 gennaio 1932 - 10 febbraio 2023)

Carlos Saura, il rinomato regista spagnolo, si è spento all'età di 91 anni. Celebre per la sua audacia nel contestare la censura durante il regime di Francisco Franco, Saura è ricordato per la sua battuta sulla lenta morte di Franco, dicendo che ciò diede a tutti il tempo di prepararsi con champagne in frigorifero per festeggiare la sua scomparsa. Saura lascia un'eredità cinematografica notevole, con film come "I monelli", "Elisa, vita mia" e "In fretta in fretta", premiati in festival prestigiosi come Cannes e Berlino. Ha ricevuto tre nomination all'Oscar per i suoi film, contribuendo significativamente alla cultura spagnola.

19. Hans Modrow (27 gennaio 1928 - 11 febbraio 2023)

Hans Modrow, l'ultimo primo ministro comunista della Germania Est, è scomparso all'età di 95 anni. Fu un attore chiave nelle riforme democratiche che portarono alla riunificazione della Germania. Salito al potere poco dopo la caduta del Muro di Berlino, Modrow guidò un governo di coalizione e presiedette alle prime elezioni libere della Germania Est, giocando un ruolo cruciale nel processo di unificazione.

20. Raquel Welch (5 settembre 1940 - 15 febbraio 2023)

Raquel Welch, nata Jo Raquel Tejada il 5 settembre 1940, è stata un'acclamata attrice e icona della moda americana, nota per il suo carisma e la sua presenza scenica. Welch è divenuta una sex symbol internazionale negli anni '60 e '70, contribuendo a ridefinire l'immagine femminile nel cinema e nell'intrattenimento.

La sua carriera cinematografica ha avuto un impulso significativo con il ruolo nel film di fantascienza del 1966 "Viaggio allucinante", ma è stata la sua apparizione in "Un milione di anni fa" nello stesso anno a cementare il suo status di icona. In questo film, Welch indossava un famoso bikini di pelle scamosciata, che divenne un simbolo dell'era e un oggetto da collezione.

Welch ha continuato a recitare in numerosi film di successo, tra cui "I tre moschettieri" del 1973, dove ha recitato accanto a Faye Dunaway e Charlton Heston. La sua carriera cinematografica è stata variegata, spaziando da film d'azione e avventura a commedie e dramma, dimostrando la sua versatilità come attrice.

Oltre al suo lavoro nel cinema, Raquel Welch è stata anche una figura influente nel mondo della moda e della bellezza. La sua immagine è stata celebrata in numerosi media, e nel 1995 è stata nominata dalla rivista Empire come una delle cento star più sexy nella storia del cinema.

Nel 2010, Welch ha pubblicato un memoir intitolato "Raquel: Beyond the Cleavage", dove ha discusso la sua carriera, la sua vita e le sue riflessioni sullo status di simbolo sessuale. Ha anche affrontato temi come l'età, la bellezza e l'autostima, offrendo uno sguardo personale sulla sua esperienza nel mondo dello spettacolo.

Raquel Welch si è spenta il 15 febbraio 2023 all'età di 82 anni, dopo una breve malattia. La sua eredità nel mondo del cinema e della cultura popolare rimane notevole, con un impatto che va ben oltre i suoi ruoli iconici sul grande schermo.

21. Alberto Radius (1 giugno 1942 - 16 febbraio 2023)

Alberto Radius è stato un influente musicista, chitarrista, cantautore e produttore discografico italiano. Nato il 1 giugno 1942, Radius ha avuto un impatto significativo sulla scena musicale italiana a partire dagli anni '50. La sua carriera è iniziata con i White Booster, seguita dalla sua partecipazione nel gruppo Quelli, che in seguito si trasformò nella celebre band Premiata Forneria Marconi (PFM).

Radius è probabilmente meglio conosciuto per essere stato uno dei fondatori del gruppo Formula 3. Questa band, formata insieme a Tony Cicco e Gabriele Lorenzi, è divenuta nota per la sua collaborazione con Lucio Battisti, uno dei più grandi cantautori italiani. Uno dei brani più noti incisi dalla Formula 3 è "Questo folle sentimento", scritto da Battisti, che divenne uno dei singoli più venduti in Italia.

Il primo album della band, "Dies irae", pubblicato nel 1970, è considerato un classico nel genere del rock progressivo italiano. Oltre al suo lavoro con i Formula 3, Radius ha avuto una carriera da solista di successo e ha lavorato come produttore, contribuendo in modo significativo al panorama musicale italiano.

Nel corso della sua carriera, Radius si è distinto per la sua abilità chitarristica e per il suo approccio innovativo alla musica. La sua ultima apparizione pubblica è stata al Festival di Sanremo 2021, dove si è esibito sul palco con i Coma_Cose nella serata delle cover, eseguendo "Il mio canto libero" di Lucio Battisti. Alberto Radius si è spento il 16 febbraio 2023, all'età di 80 anni, lasciando un'eredità duratura nel mondo della musica italiana.

22. Ilario Castagner (18 dicembre 1940 - 18 febbraio 2023)

Ilario Castagner è stato un noto allenatore di calcio e calciatore italiano. Nato il 18 dicembre 1939 a Musile di Piave, in provincia di Venezia, Castagner ha iniziato la sua carriera nel mondo del calcio come giocatore, ricoprendo il ruolo di centrocampista.

Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Castagner ha intrapreso con successo la carriera di allenatore. Si è distinto per la sua abilità tecnica e tattica, guadagnandosi il rispetto nel panorama calcistico italiano. Una delle sue esperienze più significative come allenatore è stata alla guida dell'Inter nella stagione 1984-1985, quando ha portato la squadra a vincere la Coppa Italia. Castegner è stato anche lo storico allenatore del Perugia dei miracoli(imbattuto e al secondo posto dietro il Milan nella Serie A 1978/79, sfiorando il sogno dello scudetto). In carriera ha guidato anche Lazio e Milan negli anni Ottanta.

Castagner è anche ricordato per il suo lavoro con la Nazionale Italiana di calcio. Ha avuto un ruolo importante come commissario tecnico dell'Under-21, contribuendo significativamente alla formazione e allo sviluppo di giovani talenti nel calcio italiano. Nel corso della sua carriera, ha guidato diverse altre squadre di club in Serie A e Serie B, lasciando un'impronta nel calcio italiano sia come calciatore che come allenatore. La sua abilità nell'analisi tattica e nella gestione delle squadre lo ha reso un punto di riferimento nel mondo del calcio. Ilario Castagner è stato apprezzato non solo per le sue competenze professionali ma anche per il suo carattere e la sua personalità, guadagnandosi il rispetto e l'affetto di giocatori, colleghi e appassionati di calcio.

23. Leiji Matsumoto (25 gennaio 1938 - 13 febbraio 2023)

Akira Matsumoto, meglio conosciuto come Leiji Matsumoto e venerato per il suo contributo al mondo dei manga e degli anime giapponesi, è scomparso all'età di 85 anni. Nato il 25 gennaio 1938, la sua infanzia è stata segnata dalla Seconda guerra mondiale. A soli 7 anni, gli orrori della guerra hanno stimolato la sua immaginazione, portandolo a concepire narrazioni incentrate sul rifiuto dell'umanità verso la guerra e sulla ricerca di una pacifica coesistenza sulla Terra. Nel 2015, in un'intervista con la televisione giapponese NHK, Matsumoto aveva espresso il suo desiderio che gli esseri umani dovessero impegnarsi a proteggere ogni forma di vita e la natura del nostro pianeta.

Negli ultimi anni della sua vita, Matsumoto aveva ridotto i suoi impegni sia nel campo creativo che in quello pubblico. Questa decisione è stata in parte influenzata da gravi problemi respiratori che aveva sperimentato nel 2019, mentre era a Torino per celebrare i 60 anni del suo celebre personaggio Capitan Harlock. La sua morte segna la fine di un'era nella cultura pop giapponese, lasciando un'eredità duratura nei campi del manga e dell'anime.

24. Maurizio Costanzo (28 agosto 1938 - 24 febbraio 2023)

Maurizio Costanzo, giornalista e iconico presentatore televisivo italiano, è scomparso all'età di 84 anni. Nato il 28 agosto 1938, Costanzo ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama dei media italiani, specialmente nel formato del talk show.

Costanzo ha raggiunto la fama nazionale nel 1976 con il programma "Bontà loro", ma è principalmente noto per il "Maurizio Costanzo Show", che ha debuttato nel 1982 su Mediaset. Oltre ai suoi successi televisivi, ha lasciato il segno anche in radio, nel teatro e nella musica, firmando testi di canzoni memorabili come "Se telefonando", interpretata da Mina.

La sua vita privata è stata altrettanto ricca e variegata. Dal 1995 era sposato con Maria De Filippi, con la quale nel 2002 ha adottato un figlio, Gabriele. Prima del suo matrimonio con la De Filippi, Costanzo è stato sposato con Lori Sammartino, Flaminia Morandi, con cui ha avuto due figli, Camilla e Saverio, e Marta Flavi. La sua scomparsa segna la fine di un'era nella televisione italiana, lasciando un'eredità di innovazione e intrattenimento.

La carriera di Costanzo inizia nel giornalismo. Ha lavorato come giornalista per diversi quotidiani e periodici, sviluppando le sue abilità nella scrittura e nella comunicazione. Nel corso degli anni, Costanzo ha anche lavorato in radio, dove ha iniziato a farsi un nome. La sua capacità di condurre programmi radiofonici con carisma e acume lo ha reso una voce riconoscibile e apprezzata. La svolta nella carriera di Costanzo avviene con il suo ingresso nel mondo della televisione. Il suo stile unico e la sua capacità di gestire i dialoghi lo hanno rapidamente portato al successo. Nel 1976, raggiunge la popolarità nazionale con il programma "Bontà loro".

Il "Maurizio Costanzo Show", iniziato nel 1982 e trasmesso su Mediaset, diventa il suo programma più noto e duraturo. Questo talk show ha ridefinito il genere in Italia, diventando un appuntamento fisso per il pubblico italiano. Nel programma, Costanzo intervistava personaggi famosi, affrontando temi di attualità, cultura e società, spesso con un approccio innovativo e talvolta controverso. Oltre al suo lavoro in televisione e radio, Costanzo ha contribuito anche al mondo della scrittura e del teatro. Ha scritto testi per canzoni famose, come "Se telefonando" interpretata da Mina, e ha firmato diverse commedie teatrali.

Maurizio Costanzo è stato un pioniere nel formato del talk show in Italia e ha influenzato generazioni di presentatori e giornalisti. La sua capacità di adattarsi e rimanere rilevante nel corso degli anni ha dimostrato la sua profonda comprensione del panorama mediatico. Negli ultimi anni della sua carriera, ha continuato a essere una figura influente, sebbene abbia ridotto gradualmente la sua presenza nei media.

La carriera di Maurizio Costanzo è stata caratterizzata da innovazione, versatilità e un profondo impatto sulla cultura popolare italiana. La sua scomparsa il 24 febbraio 2023, all'età di 84 anni, ha lasciato un vuoto nel panorama televisivo e culturale italiano.

25. Curzio Maltese (30 marzo 1959 - 26 febbraio 2023)

Curzio Maltese, stato un rinomato giornalista, scrittore, autore televisivo e politico italiano. Sebbene fosse malato da tempo, ha continuato a lavorare con dedizione fino agli ultimi giorni della sua vita. Nato a Milano, Maltese è stato un giornalista di spicco e una delle figure di punta del quotidiano "Repubblica". Nelle sue fasi finali di carriera, ha contribuito con i suoi articoli al giornale "Domani". Dal 2014 al 2019, ha inoltre ricoperto il ruolo di europarlamentare, eletto nella lista "L'altra Europa con Tsipras", evidenziando il suo impegno nel panorama politico europeo e italiano.

Maltese ha iniziato la sua carriera nel giornalismo come reporter e critico cinematografico. Ha lavorato per diversi quotidiani italiani di spicco, tra cui "La Repubblica" e "La Stampa". La sua attività giornalistica si è concentrata principalmente su temi culturali, politici e sociali, e ha guadagnato riconoscimento per le sue analisi penetranti e il suo stile incisivo. Oltre al giornalismo, Maltese è stato anche un autore. Ha scritto diversi libri, tra cui saggi e raccolte di articoli, che esplorano vari aspetti della società e della politica italiana.

Nel 2014, Maltese ha fatto il salto nella politica, venendo eletto al Parlamento Europeo come membro del Gruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici. La sua decisione di entrare in politica è stata vista come un'estensione del suo impegno verso questioni sociali e di giustizia, temi che aveva spesso trattato nei suoi articoli giornalistici. Noto per le sue posizioni progressiste e a volte critiche nei confronti delle politiche italiane ed europee, Maltese ha spesso espresso opinioni forti su temi come la cultura, la giustizia sociale e la politica.

26. Just Fontaine (18 agosto 1933 - 1 marzo 2023)

Just Fontaine, nato il 18 agosto 1933 a Marrakech, in Marocco (allora protettorato francese) e deceduto il 1° marzo 2023 all'età di 89 anni, è stato un attaccante prolifico e noto per la sua incredibile capacità di realizzazione.  Rimane celebre per il suo eccezionale record di gol in un unico torneo della Coppa del Mondo, avendo segnato 13 reti in sei partite durante l'edizione del 1958. Un attaccante di straordinaria abilità, Fontaine ha ottenuto grande successo in Francia, vincendo quattro campionati nazionali e conquistando per due volte il titolo di capocannoniere. Oltre alle sue imprese sul campo, era noto per la sua amicizia con la star del cinema francese Jean-Paul Belmondo e per essere stato riconosciuto da Pelé come uno dei migliori calciatori di tutti i tempi. Just Fontaine ci ha lasciato all'età di 89 anni, lasciando un'eredità indimenticabile nel mondo del calcio.

Fontaine ha iniziato la sua carriera in Marocco prima di trasferirsi in Francia, giocando per club come l'USM Casablanca, il Nizza e il Reims. Durante il suo periodo con questi club, si è guadagnato la reputazione di essere un goleador eccezionale, contribuendo significativamente ai successi delle sue squadre. La fama internazionale di Fontaine è dovuta soprattutto al suo straordinario record nella Coppa del Mondo FIFA del 1958 in Svezia, dove ha segnato 13 gol in sei partite. Questo record di gol in una singola edizione del torneo rimane imbattuto, consolidando la sua posizione come uno dei più grandi attaccanti nella storia del calcio mondiale (qualcuno starà già commentando che erano altri tempi). Le sue prestazioni nella Coppa del Mondo del 1958 hanno contribuito a portare la Francia al terzo posto, il miglior risultato della squadra fino a quel momento. Dopo essersi ritirato dal calcio giocato a causa di infortuni, Fontaine ha avuto una breve carriera come allenatore e ha continuato a essere una figura rispettata nel mondo del calcio.

27. Tom Sizemore (29 novembre 1961 - 3 marzo 2023)

Tom Sizemore Jr., nato il 29 novembre 1961 e deceduto il 3 marzo 2023, è stato un attore ampiamente riconosciuto per i suoi ruoli in alcune delle più significative produzioni cinematografiche degli anni '90. Tra i suoi film più celebri ci sono "Assassini nati - Natural Born Killers", "Heat - La sfida" e "Salvate il soldato Ryan". Sizemore è scomparso all'età di 61 anni, dopo essere stato ricoverato il 18 febbraio a seguito di un infarto che ha provocato un serio aneurisma cerebrale. Il suo talento e la sua presenza sullo schermo hanno lasciato un'impronta duratura nel mondo del cinema.

Sizemore ha iniziato la sua carriera nel mondo del cinema all'inizio degli anni '90. Ha rapidamente guadagnato attenzione per il suo talento e la sua presenza scenica, ottenendo ruoli in produzioni significative. Era conosciuto per la sua abilità nell'interpretare personaggi intensi e spesso tormentati, con una forte presenza fisica e emotiva. Il suo stile di recitazione era apprezzato sia dal pubblico che dalla critica. Negli ultimi anni della sua vita, Sizemore ha continuato a recitare, sebbene abbia affrontato diversi problemi personali e di salute.


28. Judy Heumann (18 dicembre 1947 - 3 aprile 2023)

Judith "Judy" Heumann, nata il 18 dicembre 1947 e scomparsa il 3 aprile 2023, è stata una figura chiave nella lotta per i diritti delle persone disabili. Nata a Filadelfia e cresciuta a Brooklyn, la sua vita è stata segnata dalla poliomielite, che ha contratto a 18 mesi e che l'ha costretta a utilizzare una sedia a rotelle fin dalla tenera età. Nonostante le sfide, Heumann ha affrontato ostacoli significativi nel suo percorso educativo, venendo inizialmente esclusa dalle scuole regolari a causa della sua disabilità. Grazie all'intervento di sua madre, ha potuto frequentare il liceo e successivamente si è laureata alla Long Island University nel 1969, completando poi i suoi studi con un master.

Heumann si è distinta per essere stata la prima insegnante su sedia a rotelle nello stato di New York, un ruolo che ha ottenuto dopo aver fatto causa allo stato per discriminazione. È stata un'instancabile attivista per i diritti delle persone disabili, organizzando proteste e manifestazioni per promuovere l'accessibilità universale in edifici e istituzioni educative. Ha giocato un ruolo fondamentale nel movimento per i diritti delle persone con disabilità, guadagnandosi il titolo di "madre" di questo movimento.

Il suo impegno e la sua dedizione hanno portato a significativi cambiamenti nella legislazione e nelle politiche, migliorando l'accesso e le opportunità per le persone con disabilità. Ha collaborato con le amministrazioni Clinton e Obama per promuovere i diritti e l'istruzione degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali. Heumann ha sempre sottolineato che la disabilità diventa una tragedia solo quando la società non fornisce gli strumenti necessari per una vita piena e indipendente, ribadendo che il suo vivere su una sedia a rotelle non era di per sé una tragedia. La sua eredità continua a ispirare e influenzare la lotta per i diritti delle persone con disabilità in tutto il mondo.

29. Robert Blake (18 settembre 1933 - 9 marzo 2023)

Robert Blake, nato Michael James Gubitosi il 18 settembre 1933 e deceduto il 9 marzo 2023, è stato un attore americano di origini italiane, celebre per i suoi ruoli sia nel cinema che in televisione. È maggiormente conosciuto per il suo ruolo del tenente Baretta nella serie televisiva degli anni '70 "Baretta", ma la sua carriera ha avuto inizio molto prima, negli anni '40, quando interpretò il personaggio di Little Beaver nella serie "Simpatiche canaglie".

Blake ha avuto una carriera prolifica, recitando in numerosi film e serie televisive. Tra i suoi lavori più notevoli c'è il film "A sangue freddo", adattamento cinematografico del romanzo di Truman Capote. Ha lavorato anche con leggende del cinema come Stanlio e Olio e Humphrey Bogart. Il suo ultimo ruolo significativo è stato nel film "Strade perdute", diretto da David Lynch nel 1997.

La vita di Blake è stata segnata anche da una lunga vicenda giudiziaria: fu accusato dell'omicidio della sua seconda moglie, ma dopo un processo pieno di colpi di scena, che sembrava quasi uscito da un film hollywoodiano, fu assolto. La sua vita e carriera sono state complesse e sfaccettate, caratterizzate da successi professionali e personali altalenanti.

30. Kenzaburō Ōe (31 gennaio 1935 - 3 marzo 2023)
Scrittore, premio Nobel per la letteratura nel 1994

Kenzaburō Ōe, nato il 31 gennaio 1935 e scomparso il 3 marzo 2023, è stato uno scrittore giapponese, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1994. Ōe, un appassionato di Dante e della letteratura francese e americana, ha iniziato la sua illustre carriera letteraria con il romanzo "L'animale d'allevamento" nel 1957. La nascita del suo figlio Hikari, affetto da gravi danni cerebrali, ha avuto un impatto profondo sulla sua vita e sulla sua opera letteraria.

Conosciuto per il suo impegno in temi sociali come il pacifismo e l'opposizione all'energia nucleare, Ōe ha esplorato in "Un'esperienza personale" del 1964 la difficile accettazione della disabilità del figlio e il confronto con i pregiudizi della società. Ha scritto circa trenta romanzi, tradotti in diverse lingue, trattando temi ricorrenti come il rifiuto della guerra e della violenza, e organizzando manifestazioni contro la proliferazione delle armi nucleari.

Nel suo discorso per il Nobel, intitolato "Il Giappone, l'ambiguità ed io" (o "Io e il mio ambiguo Giappone"), Ōe ha affrontato le contraddizioni del Giappone e della società moderna. Il premio Nobel gli è stato assegnato per la sua capacità di creare un mondo immaginario che unisce vita e mito, fornendo una visione sorprendente della condizione umana contemporanea. La sua scomparsa è stata annunciata dalla famiglia dieci giorni dopo il suo decesso, una volta che i funerali erano già stati celebrati. Kenzaburō Ōe lascia un'eredità letteraria di rilievo, caratterizzata da una profonda riflessione morale e sociale.

31. Dick Fosbury (6 marzo 1947 - 12 marzo 2023)

Dick Fosbury, nato il 6 marzo 1947 e scomparso il 12 marzo 2023, è entrato nella storia dell'atletica leggera grazie alla sua rivoluzionaria tecnica di salto in alto, nota come "Fosbury Flop". Questa tecnica, che prevede un salto rovesciato di schiena, è stata sperimentata per la prima volta da Fosbury durante i campionati studenteschi americani del 1968. Ha raggiunto il culmine del successo alle Olimpiadi di Città del Messico dello stesso anno, dove ha vinto la medaglia d'oro con un salto di 2,24 metri, stabilendo un nuovo record olimpico.

Ironicamente, Fosbury rischiò di non partecipare alle Olimpiadi a causa di una chiamata all'arruolamento militare, dalla quale fu esentato a causa di una malformazione alla colonna vertebrale. Inizialmente, i suoi allenatori erano scettici riguardo alla sua tecnica innovativa, preoccupati che potesse causargli seri infortuni. La tradizionale tecnica di salto prevedeva di saltare con l'addome rivolto verso l'asticella o usando lo stile a forbice.

Il "Fosbury Flop" permise a Fosbury di superare limiti precedentemente inimmaginabili nel salto in alto, rivoluzionando completamente la disciplina. La sua autobiografia, in cui si autodefinì "Il mago di Foz", riflette l'impatto e la rilevanza della sua innovazione. Sebbene si sia ritirato nel 1972 dopo non essersi qualificato per le Olimpiadi di Monaco, la sua tecnica aveva già conquistato il mondo dell'atletica, cambiando per sempre il modo in cui gli atleti affrontano l'asticella nel salto in alto.

32. Pierluigi Concutelli (3 giugno 1944 - 15 marzo 2023)

Pierluigi Concutelli, nato il 3 giugno 1944 e deceduto il 15 marzo 2023, è stato un noto membro di Ordine Nuovo, un'organizzazione di estrema destra in Italia. Concutelli, noto per il suo passato da terrorista, era malato da tempo. Era stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Vittorio Occorsio nel 1976. Nonostante vari tentativi falliti di evasione e un lungo periodo trascorso in regime di massima sicurezza, nel 2002 Concutelli ottenne la semilibertà, che fu però revocata in seguito al ritrovamento di una piccola quantità di hashish in suo possesso. Si autodefinì un "prigioniero politico" e divenne un punto di riferimento per le nuove generazioni di terroristi di estrema destra, tra cui i membri dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) guidati da Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.

Durante il periodo di detenzione, Concutelli commise altri due omicidi a sfondo terroristico: il 13 febbraio 1981, nel carcere di Novara, uccise Ermanno Buzzi, detenuto per la strage di Piazza della Loggia a Brescia, e nell'agosto 1982 assassinò Carmine Palladino, sospettato di voler collaborare con le autorità sulle indagini riguardanti attività terroristiche di gruppi neofascisti, inclusa la strage di Bologna. Nel 2011, la pena di Concutelli fu sospesa a causa di gravi problemi di salute. La sua figura e le sue azioni continuano a essere un capitolo oscuro e controverso nella storia del terrorismo e dell'estremismo politico in Italia.


33. Citto Maselli (9 dicembre 1930 – 21 marzo 2023)

Francesco, conosciuto come Citto Maselli, nato il 9 dicembre 1930 e scomparso il 21 marzo 2023, è stato un attore, regista e autore di film, documentari e saggi. Il suo soprannome "Citto" gli fu attribuito da Luigi Pirandello, amico di suo padre. Ennio Flaiano lo soprannominò ironicamente "il patito comunista" per la sua magrezza. Maselli è stato una figura chiave nel panorama cinematografico italiano, particolarmente attivo fin dai tempi del dopoguerra e noto per il suo spirito ribelle, guadagnandosi l'etichetta di enfant terrible del cinema italiano.

Il suo impegno non si limitò all'arte, ma si estese anche alla politica: partecipò attivamente alla Resistenza e fu un militante politico, inizialmente nel Partito Comunista Italiano e successivamente in Rifondazione Comunista, contribuendo alla sua fondazione. Ha iniziato la sua carriera nel cinema come assistente di registi del calibro di Michelangelo Antonioni e Luchino Visconti e ha collaborato con Cesare Zavattini nella realizzazione del suo primo cortometraggio.

Compagno di vita per molti anni della scrittrice Goliarda Sapienza, Maselli realizzò nel 1964 il film "Gli indifferenti", basato sull'omonimo romanzo di Alberto Moravia, che lo stesso autore considerava una delle migliori trasposizioni cinematografiche della sua opera. Tra gli attori con cui ha lavorato si annoverano Claudia Cardinale, Gian Maria Volontè e una giovane Valeria Golino.

Maselli era noto per la sua capacità di raccontare storie intense, in particolare di donne, con film come "Lettera aperta a un giornale della sera", "Il sospetto" e "Le ombre rosse". Negli anni più recenti, aveva coordinato un gruppo di 33 registi nella realizzazione del documentario "Un altro mondo è possibile", incentrato sul G8 di Genova. La sua scomparsa segna la fine di un'era significativa per il cinema italiano.

34. Lucy Salani (12 agosto 1924 - 22 marzo 2023)

Lucy Salani, nata Luciano Salani il 12 agosto 1924 e scomparsa il 22 marzo 2023, è stata una figura storica e simbolica, essendo l'unica transessuale italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. Sebbene abbia vissuto fino a quasi 99 anni, ricordava spesso come parte di lei fosse morta durante l'internamento nel campo di concentramento di Dachau nel 1944, dopo aver disertato sia dall'esercito fascista italiano che da quello nazista.

La sua vita è stata un percorso complesso e variegato, in cui ha assunto molteplici identità. Nonostante le difficoltà e le sfide, Lucy Salani ha sempre mantenuto una forte consapevolezza di sé, come testimoniato dalle parole scelte dall'Arcigay per ricordarla: "Sono stato bambino, figlio e figlia, soldato, disertore e prigioniero, madre, prostituta e amante. Ma qualsiasi persona sia stata, posso dire con convinzione di essere stata sempre me stessa".

La sua storia e il suo ricordo sono stati preservati e celebrati non solo da coloro che le volevano bene, ma anche nella memoria collettiva dell'Italia. I registi Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, che hanno realizzato il documentario "C'è un soffio di vita soltanto" e hanno trascorso gli ultimi anni della sua vita con lei, hanno sottolineato l'importanza e il significato duraturo del suo lascito. Lucy Salani rimane un simbolo di resistenza e autenticità, la cui vita ha toccato profondamente molti.

35. Gordon Moore (3 gennaio 1929 - 24 marzo 2023)

Gordon Moore, nato il 3 gennaio 1929 e scomparso il 24 marzo 2023, è stato un imprenditore e informatico di grande influenza, noto principalmente per aver formulato l'arcinota "legge di Moore". Questa legge empirica, formulata negli anni '60, afferma che la complessità dei microcircuiti raddoppia approssimativamente ogni 18 mesi, una previsione che ha costituito la base dello sviluppo dell'industria dei processori per computer.

Moore, considerato un guru della Silicon Valley, è deceduto all'età di 94 anni alle Hawaii. La sua intuizione riguardo la progressione esponenziale dei circuiti integrati ha avuto un impatto profondo sul settore tecnologico. La Intel Corporation, azienda di semiconduttori che Moore ha contribuito a fondare nel 1968, lo ha ricordato come un visionario, esprimendo il proprio cordoglio attraverso un messaggio su Twitter.

Nato a San Francisco, Gordon Earle Moore ha studiato alla San José University e poi all'Università di Berkeley, dove si è laureato in Chimica nel 1950. La sua carriera e le sue scoperte hanno rivoluzionato il mondo dell'informatica e della tecnologia, rendendolo una figura chiave nella storia dell'innovazione tecnologica.

36. Ivano Marescotti (4 febbraio 1946 - 26 marzo 2023)

Ivano Marescotti, nato il 4 febbraio 1946 e scomparso il 26 marzo 2023, è stato un attore italiano di grande talento, noto per una serie di ruoli significativi sia nel cinema che in televisione. Tra i suoi ruoli più noti vi sono il dottor Randazzo nel film "Johnny Stecchino" di Roberto Benigni, il personaggio di un leghista nel film "Cado dalle nubi" con Checco Zalone, e il padre di Alex nel film "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di Enza Negroni, tratto dall'omonimo romanzo di Enrico Brizzi. Marescotti ha avuto anche ruoli anche in produzioni internazionali come "Il talento di Mr. Ripley" di Anthony Minghella e "Hannibal" di Ridley Scott.

Nel febbraio precedente alla sua scomparsa, Marescotti aveva annunciato il suo ritiro dalle scene, seguendo l'esempio di Jack Nicholson. Aveva deciso di dedicarsi alla sua scuola di teatro, il "Teatro Accademia Marescotti", con sede a Ravenna. La sua carriera è stata costellata di successi, con una lunga serie di premi e riconoscimenti, tra cui sei candidature al Nastro d'Argento, vincendo nel 2004 per la sua interpretazione nel cortometraggio "Assicurazione sulla vita" di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.

37. Gianni Minà (17 maggio 1938 - 27 marzo 2023)

Gianni Mina, nato il 17 maggio 1938 e deceduto il 27 marzo 2023, è stato un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano di grande rilievo. Ha iniziato la sua carriera nel mondo del giornalismo nel 1959 presso Tuttosport e ha fatto il suo debutto in Rai l'anno seguente, dove ha realizzato un'ampia gamma di reportage e interviste con figure di spicco a livello mondiale, tra cui il Dalai Lama, Federico Fellini, Jane Fonda, Franco Battiato, Massimo Troisi e Fidel Castro.

Mina è stato particolarmente noto per le sue relazioni strette e significative con personalità sportive come Diego Armando Maradona e Pelè. Tra i momenti più memorabili della sua carriera, si ricorda una foto che lo ritrae a cena a Roma in compagnia di Muhammad Ali, Sergio Leone, Robert De Niro e Gabriel García Marquez, simbolo della sua capacità di collegare mondi diversi attraverso il suo lavoro.

Nel corso della sua carriera, ha collaborato con numerosi quotidiani prestigiosi, tra cui Repubblica, L'Unità, Corriere della Sera e Il Manifesto. La sua scomparsa segna la fine di un'era nel panorama giornalistico e culturale italiano, lasciando un'eredità di interviste profonde e contributi significativi al mondo del giornalismo e della televisione.

38. Ada D'Adamo (1 settembre 1967 - 1 aprile 2023)

Ada D'Adamo, nata il 1 settembre 1967 e scomparsa il 1 aprile 2023, è stata una scrittrice distintiva, nota per la sua capacità di affrontare temi intensi e profondi con grazia e autenticità. Nel suo lavoro, D'Adamo ha esplorato la scoperta di una malattia incurabile e il delicato rapporto con sua figlia Daria, una ragazza affetta da una disabilità gravemente limitante. Questa esperienza di vita ha ispirato il suo libro "Come d'aria", una narrazione toccante e potente che ha vinto postumo il Premio Strega nel 2023.

Il libro di D'Adamo è una storia di coraggio che non si sottrae alla rappresentazione di fragilità, rabbia, gioie inattese e momenti di tenerezza. La sua scrittura riflette una filosofia di vita che va oltre la semplice rassegnazione; è una forma di accettazione attiva, un risparmio di energie non per combattere "contro", ma per combattere "per". Con il suo lavoro, Ada D'Adamo ha lasciato un'eredità che incoraggia a non temere di nominare le realtà della vita, una testimonianza del suo spirito resiliente e della sua profonda comprensione umana.


39. Ryūichi Sakamoto (17 gennaio 1952 - 28 marzo 2023)

Ryūichi Sakamoto, nato il 17 gennaio 1952 e scomparso il 28 marzo 2023 all'età di 71 anni, è stato un influente compositore e musicista giapponese. Nel 2014, aveva rivelato di essere stato diagnosticato con un cancro alla gola. Sakamoto è stato celebrato a livello internazionale, in particolare per aver vinto il premio Oscar nel 1988 per la colonna sonora del film "L'ultimo imperatore" di Bernardo Bertolucci, realizzata insieme a David Byrne e Cong Su.

Oltre al suo lavoro come compositore, Sakamoto ha anche avuto esperienze come attore, inclusa la sua partecipazione nel film "Furyo" (Merry Christmas Mr. Lawrence), per il quale compose anche la musica. Tra i suoi brani più noti di questo film c'è "Forbidden Colours". Inoltre, aveva esplorato il mondo delle suonerie per cellulari, dimostrando la sua versatilità e creatività nel campo della composizione musicale.

40. Mary Quant (11 febbraio 1930 - 13 aprile 2023)

Mary Quant, nata l'11 febbraio 1930 e scomparsa il 13 aprile 2023, è stata una figura rivoluzionaria nella moda femminile, celebre per aver introdotto la minigonna. Dopo aver terminato il liceo, la Quant era determinata a intraprendere una carriera nel mondo della moda. Inizialmente, su suggerimento dei genitori, si iscrisse al Goldsmiths College, dove si laureò in arte nel 1953.

Mary Quant è stata riconosciuta come una delle personalità chiave nella trasformazione della moda, insieme ad altri iconici designer come Edie Sedgwick, Paco Rabanne, Emanuel Ungaro e Yves Saint Laurent. Nel 1966, Womens' Wear Daily la incluse tra i nomi che stavano rivoluzionando il settore. Secondo la Quant, l'idea della minigonna emerse dalla strada: erano le ragazze di King's Road a Londra a desiderare gonne sempre più corte. Lei, che già indossava abiti corti, rispondeva alle richieste dei suoi clienti, creando vestiti semplici e pratici, ideali per muoversi, correre e saltare.

Verso la fine degli anni '60, dalla sua boutique iniziarono a uscire anche pantaloncini sempre più corti, i precursori degli hotpants. Quant è stata una figura chiave nella liberazione della moda femminile, contribuendo a un cambiamento significativo nell'abbigliamento e nello stile di vita delle donne.

41. Harry Belafonte (1 marzo 1927 - 25 aprile 2023)

Harold George Bellanfanti Jr., meglio conosciuto come Harry Belafonte, nato il 1 marzo 1927 e scomparso il 25 aprile 2023, è stato una figura centrale nel mondo della musica, portando i ritmi caraibici all'attenzione del pubblico americano negli anni '50. Tra i suoi brani più celebri si annoverano "Day-O (The Banana Boat Song)" e "Jamaica Farewell". Belafonte non ha brillato solo nel campo musicale, ma anche nel cinema, partecipando a film come "Carmen Jones" (1954) e "Island in the Sun" (1957).

Oltre alla sua carriera artistica, Belafonte è stato un attivo sostenitore dei diritti civili e delle cause umanitarie. Nel 1987, la sua dedizione a questi ideali è stata riconosciuta con la nomina a ambasciatore dell'UNICEF. La sua vita è stata segnata anche dalla sua esperienza nel teatro, dove iniziò la sua carriera come macchinista e dove strinse una profonda amicizia con l'attore Sidney Poitier. La scomparsa di Belafonte segna la fine di un'epoca per la musica e l'attivismo culturale e sociale.

42. Alessandro D'Alatri (24 febbraio 1955 - 3 maggio 2023)

Alessandro D'Alatri, nato il 24 febbraio 1955 e scomparso il 3 maggio 2023, è stato un regista italiano di grande talento, conosciuto per il suo approccio delicato e profondo al cinema d'autore. La sua carriera è stata ricca di successi, a partire da "Americano Rosso", per il quale ha ricevuto il David di Donatello come miglior esordiente, passando per film come "Casomai" e "I giardini dell'Eden", fino ai suoi recenti successi televisivi come "I Bastardi di Pizzofalcone", "Il commissario Ricciardi" e "Un professore".

Le persone che hanno lavorato con lui, come lo scrittore Maurizio De Giovanni, lo ricordano con affetto e ammirazione: "Gli ho consegnato i miei personaggi, me li ha resi migliori". Anche l'attore Alessandro Gassmann ha espresso il proprio cordoglio: "È partito per un altro viaggio il mio amico regista, sceneggiatore, ma soprattutto essere umano dolce, generoso, pieno di talento, uomo di cultura. Grazie per l'opportunità di averti conosciuto".

D'Alatri lascia un'eredità importante nel mondo del cinema e della televisione, avendo toccato il pubblico con la sua "leggerezza pensante" e la sua capacità di trasmettere emozioni e significati profondi attraverso il suo lavoro.

43. Martin Amis (25 agosto 1949 - 19 maggio 2023)

Martin Amis, nato il 25 agosto 1949 e scomparso il 19 maggio 2023, è stato un romanziere britannico che ha sapientemente catturato l'essenza dei tempi inquieti nelle sue opere. I suoi romanzi, da "Money" a "Territori londinesi", fino a "La freccia del tempo", un'opera narrata come l'autobiografia di un medico coinvolto nelle torture contro gli Ebrei durante l'Olocausto, hanno segnato la letteratura britannica degli anni Ottanta. Amis era parte di un influente gruppo di romanzieri, che includeva Salman Rushdie, Ian McEwan e Julian Barnes, i cui lavori hanno definito la scena letteraria di quel periodo.

Nel 2013, Amis si trovò al centro di polemiche per aver suggerito l'installazione di cabine telefoniche per l'eutanasia programmata degli anziani, una proposta che attirò numerose critiche. La sua carriera è stata caratterizzata da una scrittura audace e spesso controversa, che ha esplorato tematiche complesse e talvolta provocatorie. La scomparsa di Martin Amis segna la perdita di una voce letteraria distintiva e influente nel panorama letterario moderno.

44. Tina Turner (26 novembre 1939 - 24 maggio 2023)

Tina Turner, il cui vero nome era Anna Mae Bullock, nata il 26 novembre 1939 e scomparsa il 24 maggio 2023, è stata una figura iconica e influente nel mondo della musica. Durante la sua carriera di oltre cinquant'anni, ha conquistato il titolo di regina del rock, guadagnandosi l'appellativo di "Simply the Best". Turner ha venduto 100 milioni di copie in tutto il mondo, e la sua voce unica e potente le è valsa un posto nella classifica dei migliori cantanti di tutti i tempi secondo Rolling Stone.

Nonostante un'energia inesauribile e una presenza scenica indimenticabile, Turner si è ritirata dalle scene nel 2009. La sua vita professionale è stata ricca di successi e riconoscimenti, ma anche la sua vita privata è stata segnata da momenti difficili e dolorosi, tra cui malattie, violenze subite per anni dall'ex marito Ike Turner, il suicidio del suo primogenito e la morte prematura di un altro figlio. La Turner aveva parlato di come la sua fede buddista l'avesse aiutata a superare questi periodi difficili.

La sua vita e la sua carriera hanno ispirato film e serie televisive, testimoniando il suo impatto duraturo sulla cultura popolare. La sua energia e la sua passione per la musica, unite alla sua resilienza di fronte alle avversità, hanno lasciato un'eredità indimenticabile nel mondo della musica e oltre.


45. Paolo Portoghesi (2 novembre 1931 - 30 maggio 2023)

Paolo Portoghesi, nato il 2 novembre 1931 e scomparso il 30 maggio 2023, è stato un rinomato architetto e accademico italiano, noto per il suo ruolo di spicco nel movimento postmoderno in Italia. Membro dell'Accademia dei Lincei, le sue opere più note includono la Moschea e il Centro Culturale Islamico a Roma, realizzati tra il 1984 e il 1995, e il quartiere "Rinascimento" nel Parco Talenti a Roma, completato nel 2001.

Nel 2017, durante il XIX convegno nazionale teologico-pastorale sul tema del pellegrinaggio, Portoghesi rifletté sulla necessità di una bellezza moderna e rinnovata che riflettesse non solo l'inquietudine del nostro tempo, ma anche le speranze e le certezze, promuovendo nel contempo la tutela del creato.

Laureatosi nel 1957, Portoghesi ha avuto una lunga carriera accademica, insegnando Storia della Critica alla Sapienza di Roma dal 1962 al 1966, e Storia dell'Architettura al Politecnico di Milano dal 1967 al 1977, di cui è stato anche preside. Dal 1995 ha insegnato progettazione come professore emerito alla Facoltà di Architettura della Sapienza. Inoltre, ha guidato la sezione architettura della Biennale di Venezia, di cui è stato presidente per dieci anni (1983-1993).

Portoghesi è stato un importante teorico della "geoarchitettura", un approccio che mirava a correggere il rapporto tra architettura e natura, promuovendo una nuova alleanza tra uomo e ambiente e criticando la logica puramente economica di costruzione che produce spreco di energia e inquinamento. Ha sostenuto il recupero e il riuso degli antichi borghi piuttosto che la loro distruzione. La sua visione e le sue opere hanno lasciato un'impronta significativa nel campo dell'architettura e oltre.

46. Jim Hines (10 settembre 1946 - 3 giugno 2023)

Jim Hines, nato il 10 settembre 1946 e scomparso il 3 giugno 2023, è entrato nella storia dell'atletica leggera per un'impresa straordinaria: fu il primo uomo a correre i 100 metri in meno di 10 secondi. Questo record storico fu stabilito ai campionati nazionali di atletica leggera degli Stati Uniti del 1968, dove registrò un tempo di 9,9 secondi, qualificandosi per la squadra olimpica americana.

Ai Giochi Olimpici di Città del Messico dello stesso anno, Hines confermò il suo primato, segnando nuovamente 9,9 secondi nella finale dei 100 metri, un tempo che non solo gli valse la medaglia d'oro ma stabilì anche un nuovo record mondiale. Il suo record di 9,95 secondi rimase imbattuto per 15 anni, fino a quando fu superato da Calvin Smith nel 1983 con un tempo di 9"93, rendendolo il record mondiale più duraturo sui 100 metri nell'era del cronometraggio elettronico.

Oltre all'atletica leggera, Hines aveva una passione per il baseball e ha anche avuto un'esperienza nel football americano. Dopo il ritiro dall'atletica leggera al termine delle Olimpiadi di Città del Messico, si dedicò alla NFL, giocando per due anni con i Miami Dolphins e i Kansas City Chiefs. La sua carriera e i suoi successi nel mondo dello sport lo hanno reso una figura leggendaria e un'icona nell'atletica leggera.


47. Robert Hanssen (18 aprile 1944 - 5 giugno 2023)

Robert Philip Hanssen, nato il 18 aprile 1944 e deceduto il 5 giugno 2023, è stato un ex agente segreto degli Stati Uniti condannato per spionaggio a favore dell'Unione Sovietica e successivamente della Russia. La sua vita ha avuto una trama degna di una serie televisiva o di un film, con il suo decesso avvenuto nella sua cella nel carcere di massima sicurezza di Florence, in Colorado, dove era detenuto dal 2002.

Le informazioni che Hanssen passò al Cremlino, in cambio di pagamenti in dollari e diamanti, includevano dettagli critici come i piani di reazione degli Stati Uniti in caso di attacco nucleare. Operando sotto gli pseudonimi di Ramon Garcia e con il nome in codice "B", Hanssen si dichiarò colpevole di 15 capi di imputazione per spionaggio e cospirazione, evitando così la pena di morte.

La sua condotta è stata descritta dall'FBI come "forse il peggior disastro nella storia dell'intelligence degli Stati Uniti". Una particolarità della sua storia riguarda i suoi figli, che frequentarono scuole gestite dall'Opus Dei. Hanssen giustificò le sue attività di spionaggio affermando di aver bisogno di denaro per pagare la loro istruzione. Inoltre, come riportato da un ex collega al Washington Post, Hanssen aspirava a un ruolo simile a quello di James Bond, ma si trovò invece relegato dietro una scrivania, un fattore che potrebbe aver contribuito al suo tradimento.


48. Astrud Gilberto (29 marzo 1940 – 5 giugno 2023)

Astrud Gilberto, nata il 29 marzo 1940 e scomparsa il 5 giugno 2023, è stata catapultata sulla scena musicale internazionale grazie alla canzone "The Girl from Ipanema", un classico degli anni '60 composto da Vinícius de Moraes e Antônio Carlos Jobim. La sua incursione nel mondo della musica avvenne quasi per caso, quando accompagnò il marito João Gilberto negli Stati Uniti per la registrazione dell'album "Getz/Gilberto". Nonostante non fosse una cantante professionista, a lei furono affidate le parti in inglese della canzone, che si trasformarono in un successo straordinario, portandole a vincere un Grammy Award - il primo mai assegnato a un'artista brasiliana.

La sua interpretazione di "The Girl from Ipanema" ha avuto un impatto duraturo e significativo, contribuendo a diffondere la Bossa Nova dal Brasile al resto del mondo. Come ha ricordato la nipote Sofia nell'annunciare la sua scomparsa, Astrud Gilberto è stata "la vera ragazza che ha portato la Bossa Nova da Ipanema nel mondo", guadagnandosi l'appellativo di pioniera e icona di questo genere musicale. La sua eredità e il suo contributo alla musica mondiale restano indelebili.

49. Alain Touraine (3 agosto 1925 - 9 giugno 2023)

Alain Touraine, nato il 3 agosto 1925 e scomparso il 9 giugno 2023 all'età di 97 anni, è stato un influente sociologo noto per aver introdotto il concetto di "società post-industriale". Durante la sua lunga carriera, Touraine ha ricoperto il ruolo di direttore all'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, concentrandosi in particolare sulle ricerche nel campo della sociologia industriale, dell'analisi politica, dell'azione sociale e dei movimenti sociali.

Touraine ha osservato e analizzato il cambiamento del mondo con una visione critica, sostenendo che il cambiamento non è solo progresso e creazione, ma implica anche decomposizione e crisi. Nel suo libro "Il mondo delle donne" (Il Saggiatore, 2009), ha esplorato il ruolo e la posizione delle donne nella società moderna, affermando che "oggi le donne si considerano e sono superiori agli uomini".

Prima di focalizzarsi sui movimenti sociali emergenti, Touraine aveva iniziato la sua carriera studiando e osservando il lavoro degli operai, con una tesi sugli operai della Renault. La sua attenzione si spostò poi, in seguito agli eventi del Maggio del 1968, sulla nascita di nuovi movimenti sociali che affrontavano tematiche diverse da quelle tradizionalmente discusse all'interno del movimento operaio. Considerato uno dei più importanti e noti intellettuali della sinistra, le sue idee e il suo lavoro hanno trovato apprezzamento anche tra i pensatori di destra.

50. Silvio Berlusconi (29 settembre 1936 - 12 giugno 2023)

Silvio Berlusconi, nato il 29 settembre 1936 e scomparso il 12 giugno 2023 all'età di 86 anni, è stato una figura di spicco nella vita politica e di costume italiana, lasciando un'impronta indelebile, per molti negativa, nel panorama politico e culturale degli ultimi trent'anni. Il suo annuncio del 26 gennaio 1994 di entrare in politica rappresentò un momento chiave, cambiando in modo significativo il corso della storia recente italiana.

Berlusconi, quattro volte Presidente del Consiglio italiano, fu il fondatore di Fininvest e Mediaset, nonché ex presidente del Milan pluricampione in Italia e in Europa. Fu anche l'ideatore di Forza Italia e del progetto residenziale e commerciale Milano 2. La sua scomparsa è avvenuta all'ospedale San Raffaele di Milano, dove era stato ricoverato per accertamenti legati alla leucemia di cui soffriva.

La sua figura è stata sempre al centro di controversie e divisioni nell'ambito politico e sociale italiano, dalle numerose vicende giudiziarie all'affaire "bunga bunga". Nonostante ciò, Berlusconi è stato costantemente riconosciuto come il "Cavaliere".

51. Francesco Nuti (17 maggio 1955- 12 giugno 2023)

Francesco Nuti, nato il 17 maggio 1955 e scomparso il 12 giugno 2023, è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano, noto per la sua intelligenza e sensibilità artistica. Il tema della solitudine ha avuto un ruolo centrale nei suoi film, riflettendo la sua personale inclinazione e ricerca di questo stato emotivo, come lui stesso ha affermato: "La solitudine è un tema portante di tutti i miei film. Amo molto la solitudine e la cerco, per questo poi si riflette nei miei lavori".

Nuti si è distinto nel panorama cinematografico italiano per la sua capacità di combinare ironia e malinconia, riuscendo a far sorridere il pubblico pur lasciando una traccia di profonda malinconia. Dopo aver iniziato la sua carriera nel trio comico I Giancattivi insieme ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, è diventato un nome di spicco nel cinema italiano tra gli anni '80 e '90 con film come "Io, Chiara e lo Scuro", "Casablanca, Casablanca", "Tutta colpa del paradiso", "Stregati", "Caruso Pascoski di padre polacco" e "Willy Signori e vengo da lontano", per citarne alcuni.

Nel 1988, Nuti si esibì al Festival di Sanremo con la canzone "Sarà per te". Tuttavia, verso la fine degli anni '90, attraversò un periodo di crisi professionale che si trasformò in una crisi esistenziale e personale, caratterizzato da depressione e dipendenza dall'alcol. Nel 2006, una caduta dalle scale gli causò un grave trauma cerebrale, segnando l'inizio di un periodo doloroso e difficile, tra ricoveri ospedalieri e sofferenze. La sua morte è stata annunciata dalla figlia Ginevra, avvenuta in una clinica di Roma.

52. Paolo Di Paolo (17 maggio 1925 - 12 giugno 2023)

Paolo Di Paolo, nato il 17 maggio 1925 e scomparso il 12 giugno 2023, è stato un fotografo che con i suoi scatti ha saputo catturare l'essenza dell'Italia del Dopoguerra e degli anni Sessanta. Attraverso il suo obiettivo, ha documentato eventi significativi come l'inaugurazione dell'Autostrada del Sole, il movimento neorealista (immortalando momenti privati di Anna Magnani), e l'epoca della Dolce Vita.

Di Paolo è noto per alcuni dei ritratti più famosi di celebrità del cinema e della cultura, tra cui Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Kim Novak, Walter Chiari, Brigitte Bardot, Monica Vitti, nonché artisti e scrittori come Giorgio De Chirico, Renato Guttuso e Alberto Moravia, quest'ultimo ritratto mentre intervistava Claudia Cardinale. Ha anche catturato momenti unici, come quello di Luchino Visconti con Mina e Salvatore Quasimodo con Anita Ekberg.

Particolarmente notevole fu il suo viaggio in automobile con Pier Paolo Pasolini, durante il quale attraversarono le coste italiane da Ventimiglia a Trieste per documentare le abitudini degli italiani in vacanza nel progetto "La lunga strada di sabbia" (1959). Di Paolo seguì Pasolini anche sul set di film come "Il Vangelo secondo Matteo" e "Mamma Roma".

Nonostante si definisse un "fotografo dilettante", nel senso di colui che fotografa per diletto, Paolo Di Paolo era indiscutibilmente un maestro nel suo campo. Il suo lavoro rimane un testimone prezioso e unico di un'epoca fondamentale nella storia italiana.


53. Treat Williams (1 dicembre 1951 - 12 giugno 2023)

Treat Williams, nato il 1 dicembre 1951 e scomparso il 12 giugno 2023, è stato un attore americano la cui carriera è stata segnata da una serie di ruoli memorabili sia nel cinema che in televisione. È forse più noto per la sua interpretazione del leader hippie George Berger nel film "Hair", una performance che gli ha valso una nomination ai Golden Globe nel 1979.

La carriera di Williams è stata ricca e variegata, con oltre 100 apparizioni in televisione e cinema. Tra i suoi film più riconosciuti ci sono "The Eagle Has Landed", "Prince of the City" e il classico "C'era una volta in America". In televisione, si è distinto per il suo ruolo nella serie "Everwood", dove dal 2002 al 2006 ha interpretato Andrew Brown, un neurochirurgo vedovo di Manhattan che si trasferisce con i suoi due figli nella piccola città di Everwood, in Colorado. La scomparsa di Williams è stata causata da un incidente stradale in cui la sua motocicletta si è scontrata con un SUV.


54. Flavia Franzoni (1 febbraio 1947 - 13 giugno 2023)

Flavia Franzoni, nata il 1 febbraio 1947 e scomparsa il 13 giugno 2023, è stata ricordata con affetto e commozione dal marito, Romano Prodi, durante i suoi funerali. Prodi ha condiviso che l'ultima volta che Flavia gli ha sorriso è stata durante una passeggiata insieme e con amici sul sentiero francescano tra Gubbio e Assisi, dopo due giorni di pura felicità.

La coppia ha vissuto insieme per 54 anni, un percorso di vita condiviso in gioia e dolore, in salute e malattia, come espresso nella preghiera matrimoniale. Prodi ha voluto enfatizzare che ai 54 anni di matrimonio andrebbero aggiunti anche i due anni di corteggiamento, affermando di non essersi mai pentito di aver tanto insistito per la loro unione.

Flavia è stata descritta come il pilastro della famiglia, una presenza che ha riempito la loro casa di vita e amore. La sua morte improvvisa è avvenuta mentre era in compagnia del marito e di alcuni amici in Umbria. Insegnante dedicata, Flavia è stata docente di Scienze Politiche e ha lavorato per vent'anni all'istituto regionale per le scienze sociali, di cui è stata anche direttrice. La storia d'amore con Romano Prodi è nato sui banchi dell'università, dopo essersi incontrati in Azione Cattolica, sposandosi poi nel 1969. Descritta come una cattolica sociale, sorridente ed estroversa, era affettuosamente soprannominata "Google" dai suoi studenti per la sua memoria inesauribile. La sua vita, trascorsa al fianco dell'ex premier, è stata anche oggetto di una biografia di coppia, pubblicata nel 2005, intitolata "Insieme".

55. Cormac McCarthy (20 luglio 1933 - 13 giugno 2023)

Cormac McCarthy, nato il 20 luglio 1933 e scomparso il 13 giugno 2023, è stato un celebre romanziere, drammaturgo e sceneggiatore americano, riconosciuto come uno dei più grandi autori della letteratura americana degli ultimi sessant'anni. Tra le sue opere più note si annoverano "Cavalli Pazzi", il romanzo post-apocalittico "La Strada", che gli valse il Premio Pulitzer, e "Non è un paese per vecchi", che è stato adattato in un film di successo dai fratelli Coen, interpretato da Tommy Lee Jones, Javier Bardem e Josh Brolin, e premiato con quattro Premi Oscar. In Italia, i suoi libri sono stati pubblicati da Einaudi.

Nonostante l'età avanzata, McCarthy sfidò il tempo tornando a scrivere dopo una lunga pausa con due opere, "Il Passeggero" e "Stella Maris", pubblicate negli Stati Uniti a due mesi di distanza l'una dall'altra. Secondo il critico Harold Bloom, McCarthy faceva parte dei "magnifici quattro" della narrativa americana contemporanea, insieme a Thomas Pynchon, Don DeLillo e Philip Roth.

Stephen King ha espresso il suo cordoglio su Twitter con queste parole: "Cormac McCarthy, forse il più grande romanziere americano del mio tempo, è morto a 89 anni. Era anziano e ha creato un bel corpus di opere, ma piango ancora la sua scomparsa". La morte di McCarthy segna la fine di un'era nella letteratura americana, lasciando un'eredità di opere potenti e influenti.

56. Glenda Jackson (9 maggio 1936 - 5 giugno 2023)

Glenda Jackson, nata il 9 maggio 1936 a Birkenhead, vicino a Liverpool, in una famiglia operaia, è stata un'attrice di grande talento e successo, scomparsa il 5 giugno 2023. Il suo esordio teatrale avvenne nella pièce "Tavole separate" di Terence Rattigan, seguito dal debutto cinematografico nel 1956 nel film "The Extra Day". La sua carriera artistica si consolidò ulteriormente quando entrò a far parte della Royal Shakespeare Company e lavorò con il regista Peter Brook.

Nel 1971, la Jackson vinse il suo primo Oscar per il ruolo in "Donne in amore", seguito da un secondo Oscar nel 1974 per "Un tocco di classe". Dopo una carriera cinematografica e teatrale di grande successo, nel 1992 decise di abbandonare il mondo dello spettacolo per dedicarsi alla politica. Tuttavia, dopo venticinque anni di assenza dalle scene, nel 2016 fece il suo ritorno al teatro interpretando il ruolo di Re Lear all'Old Vic di Londra. Nel 2018 tornò sulle scene teatrali con l'opera "Tre donne alte" di Edward Albee, per la quale vinse il Tony Award come miglior attrice protagonista.

Oltre ai suoi due Oscar, Jackson ha vinto anche due Premi Emmy, due Premi Bafta e un Golden Globe, testimoniando la sua versatilità e il suo talento come attrice. La sua scomparsa segna la fine di un'era nel mondo del teatro e del cinema, lasciando un'eredità di prestazioni memorabili.


57. Daniel Ellsberg (7 aprile 1931 - 16 giugno 2023)

Daniel Ellsberg, ex marine e noto oppositore della guerra del Vietnam, è scomparso nella sua casa di Kensington, in California, il 16 giugno 2023. La notizia della sua morte è stata resa nota attraverso un comunicato diffuso dai suoi familiari. Durante gli anni '60, Ellsberg lavorò come analista strategico e militare e collaboratore del Pentagono, finendo al centro dell'attenzione pubblica nel 1971 dopo aver consegnato al New York Times copie di circa 7.000 pagine di documenti riservati del Pentagono, noti come Pentagon Papers.

Nel 1973, Ellsberg fu processato con accuse di cospirazione e spionaggio, venendo etichettato da Henry Kissinger, allora consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Nixon, come "l'uomo più pericoloso d'America". Il processo si concluse nello stesso anno con la sua assoluzione. Per il suo coraggio nel mettere in luce verità scomode e per il suo impegno per la pace e la trasparenza, nel 2006 Ellsberg fu insignito del Right Livelihood Award, spesso descritto come il "Nobel Alternativo". Questo premio gli fu assegnato per "aver messo la pace e la verità in primo piano, a notevole rischio personale, e per aver dedicato la sua vita a questo scopo, ispirando altri a seguire il suo esempio".

58. John B. Goodenough (25 luglio 1922- 25 giugno 2023)

John B. Goodenough, fisico, matematico e ingegnere statunitense, nato il 25 luglio 1922 e scomparso il 25 giugno 2023, è stato un pioniere nel campo della scienza dei materiali e della tecnologia delle batterie. Nel 2019, Goodenough è stato premiato con il Nobel per la Chimica insieme agli scienziati Michael Stanley Whittingham e Akira Yoshino "per lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio". Questa scoperta ha giocato un ruolo cruciale nella rivoluzione della tecnologia wireless.

La notizia della sua scomparsa è stata annunciata dall'Università del Texas ad Austin, dove Goodenough ricopriva il ruolo di professore emerito di ingegneria meccanica e scienze dei materiali. Laureato in matematica alla Yale University nel 1944, Goodenough aveva prestato servizio nell'esercito americano come meteorologo durante la Seconda guerra mondiale.

Oltre al Nobel per la Chimica, Goodenough ha ricevuto numerosi altri riconoscimenti per il suo contributo alla scienza e alla tecnologia, tra cui la National Medal of Science, il Japan Prize, il Charles Stark Draper Prize, la Benjamin Franklin Medal, l'Enrico Fermi Award, il Robert A. Welch Award e la Copley Medal. La sua eredità come uno dei più grandi innovatori nel campo delle batterie agli ioni di litio è immensa, avendo avuto un impatto significativo su numerose applicazioni tecnologiche moderne..


59. Alan Arkin (26 marzo 1934 - 29 giugno 2023)

Alan Arkin, nato il 26 marzo 1934 e scomparso il 29 giugno 2023 all'età di 89 anni, è stato un acclamato attore e regista statunitense. Celebre per la sua vittoria dell'Oscar come miglior attore non protagonista nel 2007 per il film "Little Miss Sunshine", Arkin si è distinto sia sul grande che sul piccolo schermo. Il suo ultimo ruolo televisivo è stato nella serie "Il metodo Kominsky", in onda su Netflix dal 2018 al 2021 e che vedeva anche la partecipazione di Michael Douglas.

Oltre al successo ottenuto con "Little Miss Sunshine", Arkin ha avuto una carriera cinematografica di grande rilievo, ricevendo candidature all'Oscar per il film "Argo" di Ben Affleck, e due nomination per "The Russians Are Coming, The Russians Are Coming" (1967) e "The Heart Is a Lonely Hunter" (1969).

60. Vincenzo D'Amico (5 novembre 1954 - 1 luglio 2023)

Vincenzo D'Amico, nato il 5 novembre 1954 e scomparso il 1 luglio 2023, è stato un calciatore italiano ricordato per le sue eccezionali prestazioni con la Lazio. Conosciuto affettuosamente come "Vincenzino", D'Amico è stato una figura centrale nel miracolo sportivo che ha portato la squadra laziale a vincere il campionato italiano nella stagione 1973-1974, quando non aveva ancora vent'anni.

D'Amico era noto non solo per la sua abilità geniale come fantasista in campo, ma anche per i suoi modi gentili fuori dal campo. Ha affrontato una dura battaglia contro il cancro con grande dignità e coraggio, come dimostrato dal suo post del 6 maggio in cui parlava delle forze inaspettate che i malati oncologici spesso trovano: "Mi dicono che i malati oncologici tirano fuori forze inaspettate! Io ci sto provando!".

Tra i momenti salienti della sua carriera, oltre al titolo di campione d'Italia con la Lazio nel 1974, si ricorda anche la sua memorabile tripletta all'Olimpico contro il Varese di Eugenio Fascetti nel 1982, una partita cruciale che salvò la Lazio dalla retrocessione in serie C. Vincenzo D'Amico rimane una figura leggendaria nel mondo del calcio italiano, celebrato per il suo talento sportivo e per il suo spirito combattivo.

61. Arnaldo Forlani (8 dicembre 1925 - 6 luglio 2023)

Arnaldo Forlani, ex leader della Democrazia Cristiana (DC), si è spento nella sua casa di Roma il 6 luglio 2023, poco prima di compiere 98 anni. Forlani è stato una figura di spicco nella DC, ricoprendo il ruolo di segretario del partito dal 1969 al 1973 e successivamente dal 1989 al 1992. Inizialmente fu il principale collaboratore di Amintore Fanfani all'interno della corrente politica Nuove Cronache, ma all'inizio degli anni '80 lasciò questo gruppo per fondare, insieme ad Antonio Gava e Vincenzo Scotti, la corrente Azione Popolare.

Durante la sua lunga carriera politica, Forlani ha assunto importanti incarichi governativi, tra cui quelli di presidente e vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ministro degli Esteri, della Difesa e delle Partecipazioni statali. Nel 1992, si candidò alla presidenza della Repubblica Italiana, ma la sua candidatura incontrò ostacoli all'interno della stessa Democrazia Cristiana.

Definito "il coniglio mannaro" dallo scrittore e giornalista Gianfranco Piazzesi per il suo stile politico, Forlani dovette anche gestire come segretario del partito la lunga crisi di governo che seguì alle dimissioni nel 1989 dell'Esecutivo guidato da Ciriaco De Mita. La sua morte segna la fine di un'era importante nella storia politica italiana.

62. Luisito Suarez (2 maggio 1935 - 9 luglio 2023)

Luisito Suarez, nato il 2 maggio 1935 e scomparso il 9 luglio 2023, è stato un celebre calciatore e allenatore di calcio spagnolo, definito "l'architetto del calcio" da Alfredo Di Stefano. Suarez è stato una figura chiave nell'Inter di Helenio Herrera, soprannominato il "Mago", e ha giocato un ruolo fondamentale nel successo del club, spegnendo la stella del Real Madrid a Vienna nel 1964 e portando a casa la Coppa dei Campioni.

La sua carriera iniziò giovanissimo con il Deportivo La Coruna, per poi passare al Barcellona all'età di 18 anni, dove vinse il Pallone d'Oro nel 1960. Successivamente, il suo trasferimento alla Grande Inter segnò l'inizio di un'epoca di trionfi, con la conquista di tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.

L'Inter, sul suo sito ufficiale, lo ha ricordato come "un talento unico e un grandissimo interista", sottolineando il suo contributo nel portare il club sul tetto d'Italia, d'Europa e del Mondo. Il club ha espresso profonda malinconia per la sua scomparsa, ricordando il suo "calcio perfetto e inimitabile" che ha ispirato generazioni di giocatori e tifosi. Citando Helenio Herrera, l'Inter ha sottolineato l'importanza di Suarez nel gioco: "Se non sapete cosa fare, date palla a Suarez".


63. Milan Kundera (1 aprile 1929 – 11 luglio 2023)

Milan Kundera, noto romanziere e saggista cecoslovacco naturalizzato francese, è scomparso l'11 luglio 2023. Rinomato per la sua riservatezza e distanza dalla ribalta mediatica, non appariva in pubblico da 40 anni al momento dell'annuncio della sua morte. Kundera si era imposto come uno degli autori più influenti della letteratura contemporanea, con un'opera caratterizzata dalla fusione di serietà tematica e leggerezza formale.

Il suo libro più celebre, "L'insostenibile leggerezza dell'essere", pubblicato nel 1984 e da cui è stato tratto un film con Juliette Binoche e Daniel Day Lewis, è diventato un best seller mondiale, amato da lettori di tutte le generazioni. Figlio di un pianista, Kundera aderì da giovane al partito comunista cecoslovacco, ma ne prese le distanze nel 1968 in seguito al suo sostegno alla Primavera di Praga. Le sue posizioni politiche gli costarono l'allontanamento dall'insegnamento e l'espulsione dal partito, portandolo infine a trasferirsi in Francia, dove pubblicò il suo romanzo più noto.

Nella sua opera letteraria, Kundera ha affrontato e criticato il totalitarismo comunista, intrecciando abilmente temi politici e sociali con la condizione umana e l'animo umano. Tra i suoi lavori più significativi ci sono "Lo scherzo", "Amori ridicoli" e "La vita è altrove". Nonostante non abbia mai vinto il Premio Nobel, nonostante diverse candidature, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Gran Premio di Letteratura dell'Accademia di Francia nel 2001, il Premio mondiale "Cino Del Duca" nel 2009 e il Premio della Biblioteca Nazionale di Francia nel 2012. Nel 2019 è stato riabilitato dalla Repubblica Ceca, che gli ha restituito la nazionalità. La sua eredità letteraria è un ricco contributo alla comprensione della condizione umana e della realtà politica del XX secolo.


64. Jane Birkin (14 dicembre 1946 -16 luglio 2023)

Jane Birkin, nata il 14 dicembre 1946 e scomparsa il 16 luglio 2023, è stata un'attrice, regista e cantante britannica naturalizzata francese, celebre per il suo contributo significativo nel mondo dello spettacolo e della cultura. Ha raggiunto la fama nel 1966 con il suo ruolo nel film "Blow Up" di Michelangelo Antonioni, diventando un simbolo della Swinging London grazie al suo fisico androgino e al suo fascino unico.

La sua relazione con Serge Gainsbourg è stata una delle più trasgressive e famose dell'epoca, rimanendo celebre per la sua sensuale interpretazione della canzone "Je t'aime... moi non plus". Birkin ha lavorato con registi del calibro di Jean-Luc Godard, Patrice Leconte, Agnès Varda ed è stata più volte candidata ai César, noti come gli "Oscar francesi". La sua figura iconica è stata omaggiata dalla maison Hermès con la celebre borsa che porta il suo nome.

Oltre alla sua carriera artistica, Birkin si è dedicata attivamente alle cause umanitarie e alle campagne internazionali per i diritti dei popoli oppressi. È sepolta nel cimitero di Montparnasse. Dalla relazione con Gainsbourg è nata Charlotte, diventato una celebre attrice del cinema francese d'autore.


65. Andrea Purgatori (1 febbraio 1953 - 19 luglio 2023)

Andrea Purgatori, nato il 1 febbraio 1953 e scomparso il 19 luglio 2023, è stato un giornalista italiano di grande statura, riconosciuto per il suo lavoro meticoloso e la sua dedizione alla ricerca della verità. Considerato un cronista raffinato e un autore televisivo di grande qualità, Purgatori ha esercitato il giornalismo d'inchiesta con passione e impegno, senza mai stancarsi.

Ha iniziato la sua carriera professionale nel 1974 e ha ottenuto un Master of Science in Journalism presso la Columbia University di New York nel 1980. Al Corriere della Sera, si è specializzato in temi come terrorismo, intelligence e criminalità, firmando inchieste che hanno lasciato il segno nella storia del giornalismo italiano riguardanti i grandi misteri del paese.

Come inviato di guerra, ha coperto eventi chiave come la guerra in Libano nel 1982, la guerra Iran-Iraq negli anni Ottanta, la guerra del Golfo nel 1991, l'Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Negli ultimi anni della sua carriera, per La7, ha curato la trasmissione di inchieste "Atlantide", premiata nel 2019 con il Premio Flaiano come miglior programma culturale e considerata un punto di riferimento nel campo giornalistico.

Purgatori è stato particolarmente noto per la sua inchiesta sulla strage di Ustica del 1980 e per il caso di Emanuela Orlandi, partecipando alla docuserie "Vatican Girl" prodotta da Netflix sulla sparizione della giovane cittadina vaticana. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per il giornalismo italiano e internazionale.

66. Tony Bennett (3 agosto 1926 – 21 luglio 2023)

Il mondo della musica piange la scomparsa di Tony Bennett, leggendario crooner americano morto all'età di 96 anni che ha continuato ad esibirsi fino a quasi 100 anni, anche dopo la diagnosi del morbo di Alzheimer nel 2016.

Nato nel 1926 a New York in una famiglia di origini italiane (vero nome Anthony Dominick Benedetto) per la precisione di Podàrgoni, oggi nel Comune di Reggio Calabria. Bennett muove i primi passi come cantante nei locali mentre aspetta ai tavoli. Durante la Seconda Guerra Mondiale si esibisce per le truppe americane in Europa, in una esperienza formativa che gli resterà tutta la vita. Al ritorno in patria viene notato dal comico Bob Hope che gli suggerisce il nome d'arte "Tony Bennett".

Dopo i primi successi negli anni '50, attraversa momenti difficili per problemi di droga prima di una nuova popolarità nei decenni successivi, fino a quasi ai giorni nostri grazie al talento nelle collaborazioni con star moderne come Paul McCartney, Barbra Streisand, Amy Winehouse e Lady Gaga con cui incide il suo ultimo album nel 2021.

Con oltre 70 album all'attivo, è forse l'unico artista ad aver avuto nuovi album in classifica negli Stati Uniti negli anni '50, '60, '70, '80, '90, 2000, 2010 e 2020 - e nel 2014 ha battuto il suo stesso record come artista vivente più anziano a raggiungere la vetta della classifica settimanale degli album Billboard 200.

Oltre alla musica, Bennett era anche pittore affermato e un filantropo. Sposato tre volte, ha avuto 4 figli. Nel 1999 fondò con la terza moglie un'associazione per rafforzare l'educazione artistica nelle scuole americane. Tra i suoi progetti, una scuola di arti a suo nome nel Queens. Con Bennett se ne va uno degli ultimi grandi crooner americani ad attraversare oltre 70 anni di storia della musica. La sua eleganza, creatività e dedizione all'arte hanno ispirato intere generazioni.


67. Marc Augé (2 settembre 1935 - 24 luglio 2023)

Marc Augé, nato il 2 settembre 1935 e scomparso il 24 luglio 2023, è stato un antropologo francese noto per aver coniato il termine "nonluogo". Con questa espressione, Augé descriveva spazi di transito moderni come aeroporti, centri commerciali, campi profughi e stazioni ferroviarie, caratterizzati da una progettazione anonima e impersonale che ostacola la formazione di relazioni umane significative.

Originario di Poitiers, Augé trascorse i primi anni della sua carriera in estesi periodi di ricerca in Africa, concentrandosi principalmente sulla Costa d'Avorio e sul Togo, e in seguito anche in America Latina. Successivamente, la sua attenzione si spostò verso la società contemporanea metropolitana, dove esplorò temi come la globalizzazione e le società multietniche. Si interessò anche alle tematiche dell'aumento della solitudine nelle moderne società urbane.

Attraverso il suo lavoro, Augé ha aperto nuove prospettive nel campo dell'antropologia, esaminando l'impatto dei cambiamenti sociali e urbani sulla vita quotidiana delle persone. Il suo concetto di "nonluogo" è diventato fondamentale per comprendere la natura dei moderni spazi urbani e il loro effetto sulle dinamiche sociali e umane.

68. Sinead O'Connor (8 dicembre 1966 - 26 luglio 2023)

Sinéad Marie Bernadette O'Connor, conosciuta anche come Shuhada' Sadaqat dopo la sua conversione all'Islam nel 2018, è scomparsa il 26 luglio 2023. La triste notizia della morte della cantante irlandese è stata diffusa dalla sua famiglia, mentre è stata trovata nel suo appartamento a Londra. Le cause del suo decesso non sono state immediatamente chiarite.

I fan di Sinéad erano ben consapevoli delle sue sofferenze e tormenti personali: tra questi, problemi di salute mentale, abusi subiti durante l'infanzia e il dolore per il suicidio del figlio diciassettenne. Queste sofferenze hanno portato a diversi tentativi di suicidio da parte della cantante, che aveva condiviso apertamente il suo disagio anche attraverso i social media.

Dotata di una voce unica, ribelle e potente, Sinéad O'Connor ha pubblicato dieci album nel corso della sua carriera. La sua interpretazione di "Nothing Compares 2 U", canzone scritta da Prince, è diventata un successo globale, venendo nominata come il singolo numero uno al mondo nel 1990 dai Billboard Music Awards. La sua scomparsa rappresenta la perdita di una voce iconica e un'anima tormentata nel panorama musicale mondiale.

69. Vittorio Prodi (19 maggio 1937- 29 luglio 2023)

Vittorio Prodi, fratello dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, è scomparso il 29 luglio 2023 all'età di 86 anni dopo una lunga malattia. Ricoprì l'incarico di Presidente della Provincia di Bologna dal 1995 al 2004 e fu eletto parlamentare europeo per due mandati, nel 2004 con la lista di Uniti nell'Ulivo e poi nel 2009.

Laureato in fisica, Prodi ebbe una carriera accademica di rilievo come professore all'Università di Bologna e ricercatore in vari istituti. Oltre alla sua carriera accademica e politica, fu anche presidente dell'Azione Cattolica di Bologna dal 1986 al 1992.

Don Matteo Prodi, uno dei quattro figli di Vittorio, ha ricordato il padre come un uomo che ha vissuto una vita ricca e fortunata, arricchita da una famiglia d'origine stimolante e da una grande fede. Ha sottolineato anche l'impegno di suo padre nelle attività universitarie, di ricerca e politiche, e la sua grande passione per tutto ciò che era autenticamente politico.


70. Luca Di Meo (1964 - 30 luglio 2023)

Luca Di Meo, scrittore noto come "Wu Ming 3" nel collettivo di sinistra Wu Ming, è scomparso il 30 luglio 2023 all'età di 59 anni. La sua morte è avvenuta nel suo appartamento a Bologna, nove giorni dopo il suo 59° compleanno e circa sei mesi dopo l'ultima seduta di chemioterapia. Gli amici di Wu Ming hanno ricordato con toccanti parole la scomparsa di Di Meo, affermando che, nonostante la notizia non fosse inattesa, il suo arrivo lascia sempre un senso di inaspettato vuoto.

Di Meo era stato membro di Wu Ming, un collettivo inizialmente composto da quattro scrittori della sezione bolognese del Luther Blissett Project, celebre per il romanzo "Q". Insieme a Roberto Bui, Giovanni Cattabriga e Federico Guglielmi, Di Meo aveva contribuito alla scrittura del saggio che vinse il premio Strega nel 1999. Sebbene avesse lasciato il collettivo nel 2008, continuò a collaborare a alcuni progetti con i membri del gruppo, oltre a dedicarsi a iniziative personali, come il sito dedicato al calcio Fútbologia.

71. Edrissa Sanneh (2 gennaio 1951 - 4 agosto 2023)

Edrissa Sanneh, meglio noto come Idris, è scomparso il 4 agosto 2023, lasciando un'impronta indelebile come figura pubblica e come "immigrato culturale", come amava definirsi. Originario del Gambia e con 21 fratelli, Idris si trasferì in Italia dopo aver vinto una borsa di studio all'Università per stranieri di Perugia, avendo precedentemente studiato in Senegal. La sua scelta tra due borse di studio, una negli Stati Uniti e una in Italia, fu influenzata dal suo amore per gli Etruschi, come raccontò in un'intervista a Gian Paolo Laffranchi su bresciaoggi.it del 7 luglio 2023.

Dopo aver attraversato il deserto del Sahara e aver volato a Roma, grazie anche al premio per la letteratura assegnato dal presidente della Repubblica del Senegal, Idris si stabilì a Brescia, dove terminò gli studi e iniziò a lavorare come DJ in discoteche e radio. Divenne noto al grande pubblico come il tifoso juventino nel programma televisivo "Quelli che il calcio", condotto all'epoca da Fabio Fazio. Oltre a questo, fu anche DJ e giornalista sportivo, comparendo in televisione con "Tele Vù Cumprà" su TeleGarda.

Il suo collega e grande amico Marino Bartoletti lo ha ricordato con affetto, sottolineando il dolore della sua perdita e la straordinarietà della sua vita, dei suoi insegnamenti e del suo cuore. Idris è stato una figura che ha lasciato un segno nel cuore di molte persone, la cui presenza continuerà a vivere attraverso i ricordi e le azioni di coloro che lo hanno conosciuto e amato.

72. Mark Margolis (26 novembre 1939 - 3 agosto 2023)

Mark Margolis, conosciuto per il suo ruolo del temibile boss della droga Hector Salamanca nelle serie televisive "Breaking Bad" e "Better Call Saul", è scomparso il 3 agosto 2023 all'età di 83 anni dopo una breve malattia, come comunicato dalla sua famiglia.

Bryan Cranston, protagonista di "Breaking Bad", ha espresso su Instagram il proprio cordoglio, descrivendo Margolis come un grande attore che riusciva ad essere "intimidatorio e spaventoso sul set".  Oltre al suo ruolo in "Breaking Bad" e "Better Call Saul", Margolis ha avuto una lunga e variegata carriera di attore, comparendo in numerosi film e serie televisive. Era noto per la sua capacità di interpretare personaggi intensi e complessi, spesso con una presenza scenica potente e minacciosa.

Durante la sua carriera, ha lavorato con alcuni dei più grandi registi, apparendo in film come "Pi" e "Requiem for a Dream" di Darren Aronofsky, "Scarface" di Brian De Palma e "Ace Ventura: Pet Detective" con Jim Carrey.


73. Mario Tronti (21 luglio 1931 - 7 agosto 2023)

Mario Tronti, uno dei principali esponenti e fondatori del marxismo operaista teorico negli anni Sessanta, è scomparso il 7 agosto 2023. Fu professore all'Università di Siena per trent'anni, dove si dedicò allo studio e alla formulazione di un pensiero politico volto a rinnovare il marxismo tradizionale, influenzato dalle opere di Galvano Della Volpe.

Tronti, militante del Partito Comunista Italiano durante gli anni Cinquanta, collaborò con Raniero Panzieri nella fondazione della rivista "Quaderni Rossi". Nel 1963, si distaccò da questa per fondare "Classe operaia", della quale divenne direttore. Il suo pensiero lo portò a un allontanamento dal PCI, pur restando formalmente un membro del partito.

Si riavvicinò al PCI durante la leadership di Enrico Berlinguer e nel 1981 fu tra i fondatori della rivista "Laboratorio politico". Nelle elezioni del 1992, Tronti fu eletto al Senato nelle liste del Partito Democratico della Sinistra e, nel 2013, fu rieletto al Senato nelle liste del Partito Democratico.

Tronti è stato una figura di spicco nella teoria politica marxista e nel pensiero di sinistra in Italia, influenzando generazioni di studiosi e militanti. La sua scomparsa segna la fine di un'epoca importante nella storia del pensiero politico italiano.

74. Riccardo Laganà (1975 - 10 agosto 2023)

Riccardo Laganà, nato nel 1975 e scomparso il 10 agosto 2023, è stato il primo consigliere della Rai eletto dai dipendenti di Viale Mazzini, un traguardo raggiunto grazie alla riforma Renzi. Il suo impegno nel consiglio di amministrazione della Rai è stato caratterizzato da principi come l'ascolto attento dei pagatori del canone, la valorizzazione delle risorse interne, la difesa dei 12 mila dipendenti dell'azienda dalle pressioni esterne e la promozione della trasparenza.

Laganà, presidente dell'associazione Rai Bene Comune fondata nel 2015, ha lavorato a fianco di movimenti e associazioni come Articolo 21, Associazione Stampa Romana e Libertà e Giustizia. Era noto per il suo rigore, dignità e amore per la vita in tutte le sue forme.

La sua morte è stata un colpo duro per molti, come evidenziato dalle parole di Vittorio Di Trapani, presidente della Federazione nazionale della stampa ed ex segretario Usigrai, che su Twitter ha espresso il suo cordoglio: «Rigore, dignità, amore per la vita. Ogni forma di vita. La notizia della morte di @lagana_riccardo è di quelle alle quali stenti a credere. O alle non vuoi credere. Ha amato la Rai, ha onorato il servizio pubblico. Ogni giorno al servizio dei dipendenti e dei cittadini». La scomparsa di Laganà ha lasciato un vuoto nel mondo del giornalismo e della comunicazione pubblica italiana.

75. Michela Murgia (3 giugno 1972 – 10 agosto 2023)

Michela Murgia, nata il 3 giugno 1972, è scomparsa il 10 agosto 2023 è stata una scrittrice molto conosciuta dal pubblico italiano, oltre a essere una saggista, autrici televisiva e radiofonica e attivista originaria di Cabras in Sardegna. Riflettendo sulla sua vita e la malattia che l'ha colpita, Murgia aveva espresso gratitudine per i ricordi e le persone meravigliose incontrate nel suo cammino, rifiutando l'idea che il mondo fosse un luogo brutto, sottolineando che dipende da quale mondo ci si costruisce.

In un'intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera il 6 maggio 2023, Murgia aveva parlato apertamente del suo tumore al rene, affermando di non riconoscersi nel linguaggio bellico spesso associato alla malattia. Descrivendo il cancro come una malattia "molto gentile", che può crescere inosservato per anni, dimostrò una consapevolezza e lucidità straordinarie, caratterizzate da una forza gentile.

Durante il suo percorso, condivise sui social media l'aggravarsi delle sue condizioni, ma anche momenti personali come il taglio dei capelli indeboliti dalle cure, cene con la sua famiglia queer e il matrimonio con Lorenzo Terenzi. La sua famiglia queer era da lei descritta come un nucleo familiare atipico, dove le relazioni contavano più dei ruoli.

Di formazione cattolica e laureata in teologia, Murgia, prima di esordire nella scrittura, aveva avuto diverse esperienze lavorative, inclusa quella in un call center che le ispirò il libro "Il mondo deve sapere". Questo libro ispirò anche il film "Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì. Tra i suoi lavori più noti ci sono "Accabadora" e altri quattro libri, saggi, testi teatrali, podcast, e collaborazioni con testate e programmi TV.

Forte sostenitrice dei diritti, del femminismo, dell'antifascismo, e attenta alle questioni di gender gap e linguaggio sessista, Murgia era anche molto legata alla sua terra, la Sardegna, per la quale si era candidata alla presidenza della Regione nel 2014. La sua vita e la sua morte sono stati un manifesto politico di libertà e inclusione.

76. Francesco Alberoni (31 dicembre 1929 - 14 agosto 2023)

Francesco Alberoni, nato il 31 dicembre 1929 e scomparso il 14 agosto 2023, è stato un rinomato sociologo, specializzato nello studio dell'amore, delle comunicazioni di massa e dei fenomeni migratori, nonché della partecipazione politica in Italia. Acquisì fama internazionale nel 1979 con la pubblicazione del suo libro "Innamoramento e amore", che vendette un milione di copie e fu tradotto in diverse lingue. Quest'opera conteneva riflessioni profonde sull'amore, come la celebre frase «La vita quotidiana è un eterno purgatorio. Nell'innamoramento c'è solo o il paradiso o l'inferno; o siamo salvi o siamo dannati?!».

Nel corso della sua carriera, Alberoni ricoprì ruoli di spicco in diverse istituzioni culturali e accademiche. Fu membro del Consiglio di amministrazione e consigliere anziano facente funzioni di presidente della Rai nel 2005. Inoltre, fu presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dal 2002 al 2012 e rettore dell'Università di Trento dal 1968 al 1970 e della Iulm dal 1997 al 2001.

Alberoni era anche un collaboratore fisso del Corriere della Sera, dove tenne una rubrica settimanale intitolata "Pubblico e privato" dal 1982 al 2011, pubblicata ogni lunedì in prima pagina. Il suo lavoro e le sue riflessioni hanno avuto un impatto significativo nel campo della sociologia e della cultura italiana.


77. Roberto Colaninno (16 agosto 1943 - 19 agosto 2023)

Roberto Colaninno, nato il 16 agosto 1943 e scomparso il 19 agosto 2023, è stato un affermato imprenditore italiano, noto per la sua carriera dinamica e innovativa. La sua carriera iniziò nel 1969 alla Fiaam Filter, un'azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova, sua città natale. Qui, Colaninno assunse il ruolo di amministratore delegato, segnando l'inizio di una lunga e fruttuosa carriera nel settore industriale.

Nel 1981, fondò la Sogefi, una società di componentistica meccanica anch'essa con sede a Mantova, che presto entrò nell'orbita della Cir di Carlo De Benedetti. Nel 1995, durante un periodo di crisi per l'azienda, fu nominato amministratore delegato della Olivetti. Quattro anni dopo, insieme a un gruppo di imprenditori, acquistò Telecom Italia, di cui divenne presidente e amministratore delegato.

Nel 2003, attraverso la holding quotata Immsi, Colaninno divenne il principale azionista del Gruppo Piaggio e ne assunse la presidenza, posizione che mantenne fino alla sua morte. Durante i vent'anni alla guida del gruppo, Colaninno non solo rilanciò il brand Vespa, ma anche acquisì i marchi Aprilia e Moto Guzzi, oltre ad aprire fabbriche in India, Vietnam e a Boston. Ha inoltre avuto un ruolo nella costituzione della Compagnia Aerea Italiana nel 2008, compagine che doveva tentare di salvare l'Alitalia.

78. Carlo Mazzone (19 marzo 1937 - 19 agosto 2023)

Carlo Mazzone, soprannominato affettuosamente "Sor Carletto", è scomparso il 19 agosto 2023. Era noto nel mondo del calcio per essere uno degli allenatori più longevi e di successo, detenendo il record di panchine in Serie A con 792 presenze ufficiali, numero che sale a 797 se si considerano anche i cinque spareggi. Nel 2019, in riconoscimento della sua illustre carriera, la nuova tribuna Est dello stadio "Cino e Lillo Del Duca" di Ascoli Piceno fu intitolata a suo nome, e nello stesso anno fu inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.

La carriera di Mazzone come allenatore durò quasi 40 anni, durante i quali guidò diverse squadre, tra cui Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Perugia, Brescia e Livorno. Con queste squadre, stabilì il record di panchine nella storia del calcio italiano, con 1.278 presenze ufficiali. La sua scomparsa segna la fine di un'era per il calcio italiano, lasciando un'eredità di dedizione, passione e maestria tattica.

Pep Guardiola, manager del Manchester City, ha reso omaggio al suo amico e ex allenatore del Brescia, Carlo Mazzone, in un modo che Sor Carletto avrebbe apprezzato molto. Dopo la morte di Mazzone, Guardiola ha indossato una maglietta durante le interviste post-partita che raffigurava una scena degli agli ultimi minuti del derby lombardo tra Brescia e Atalanta nel settembre 2001.

Guardiola ha lavorato con Mazzone al Brescia e sono rimasti amici per tutti quegli anni. L'allenatore spagnolo ha persino invitato il suo ex allenatore alla finale di Champions League del 2009, che ha vinto con il Barcellona contro il Manchester United allo Stadio Olimpico di Roma.

Guardiola ha espresso un profondo affetto per Mazzone, descrivendolo come una figura paterna durante il suo periodo difficile in Italia e lodandolo come una leggenda del calcio italiano. Ha affermato che l'impatto di Mazzone su chi lo conosceva era enorme, sia sui giocatori che sugli allenatori e i presidenti. Guardiola ha rivelato che un amico gli aveva mandato la maglietta un anno prima e aveva deciso che quel giorno era il momento giusto per indossarla, in onore di Mazzone.

79. Toto Cutugno (7 luglio 1943 – 22 agosto 2023)

Toto Cutugno, nato il 7 luglio 1943 e scomparso il 22 agosto 2023, è stato un iconico cantante italiano, famoso sia nel suo paese che all'estero. Il suo interesse per la musica è stato ispirato dal padre e dalla banda del suo paese natale, dove ha iniziato come fisarmonicista e batterista in gruppi giovanili. Cutugno ha avuto successo inizialmente in Francia come paroliere, scrivendo canzoni per artisti del calibro di Mireille Mathieu, Dalida e Johnny Hallyday, e in Italia per Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti e Ornella Vanoni.

La sua prima partecipazione al Festival di Sanremo risale al 1976, un palco sul quale è salito 15 volte nel corso della sua carriera. La svolta nella sua carriera è arrivata alla fine degli anni '70, quando ha scritto "Soli" per Adriano Celentano, che è diventata una hit. Nel 1980, Cutugno ha vinto il Festival di Sanremo con "Solo noi", un successo che ha segnato un punto di svolta nella sua carriera.

Cutugno ha anche scritto per artisti come Miguel Bosè e Luis Miguel. Tuttavia, il suo brano più famoso, "L'Italiano", presentato al Festival di Sanremo nel 1983, pur raggiungendo solo il quinto posto, ma ha avuto un enorme successo commerciale, vendendo milioni di copie e lanciandolo sulla scena internazionale. Una delle sue esibizioni più memorabili di "L'Italiano" è stata quella con il coro dell'Armata Rossa nel 2012, nell'edizione del Festival di Sanremo condotta da Fabio Fazio.

80. Evgenij Viktorovič Prigožin (1º giugno 1961 – 23 agosto 2023)

Evgenij Viktorovič Prigožin, noto anche come Yevgeny Prigozhin, era un imprenditore russo e oligarca noto per i suoi stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin. Nato il 1° giugno 1961 a Leningrado (ora San Pietroburgo), Prigožin ha avuto una carriera diversificata e controversa, e in diversi momenti è stato soprannominato "il cuoco di Putin" a causa delle sue attività di ristorazione e catering per il Cremlino.

Prigožin è stato leader del Gruppo Wagner, una compagnia militare privata sostenuta dallo stato russo, che ha operato in modo significativo in Ucraina, Siria e Africa. È stato anche accusato di interferire nelle elezioni statunitensi attraverso operazioni di propaganda e disinformazione online gestite dall'Internet Research Agency, un'entità russa. Inoltre, Prigožin ha affrontato sanzioni economiche e accuse penali negli Stati Uniti e nel Regno Unito per le sue attività.

Nel corso della sua vita, Prigožin ha avuto problemi con la legge, incluso un periodo di detenzione di nove anni per crimini quali rapina e frode. Dopo il suo rilascio, ha avuto un'impressionante ascesa diventando un oligarca influente e gestendo una rete di imprese influenti, alcune delle quali erano strettamente integrate con il Ministero della Difesa russo e il suo braccio di intelligence, il GRU.

Nel giugno 2023, Prigožin ha lanciato una ribellione contro la leadership militare russa e ha avanzato verso Mosca con le forze di Wagner prima di ritirarsi su intervento del leader bielorusso. È morto il 23 agosto 2023, quando un jet privato su cui viaggiava si è schiantato nella regione di Tver, a nord di Mosca. Tutte le 10 persone a bordo sono morte e la sua morte è stata confermata dalle autorità russe quattro giorni dopo attraverso l'analisi del DNA dei resti ritrovati. Si sospetta che il disastro aereo sia stato causato da un'esplosione a bordo o da un altro atto di sabotaggio. Altre fonti indicano che l'aereo potrebbe essere stato abbattuto da un missile antiaereo, e molti analisti attribuiscono la sua morte a una vendetta pianificata dal Presidente Vladimir Putin e dal suo enturage.

Prigožin lascia la moglie farmacista Ljubov' Valentinovna Prigožina e tre figli: Polina, Veronika e Pavel (che pare sia diventato il nuovo capo della Wagener).

81. Mohamed Al Fayed (27 gennaio 1929 - 30 agosto 2023)

Mohamed Al Fayed, nato il 27 gennaio 1929 e scomparso il 30 agosto 2023 all'età di 94 anni, era un noto miliardario egiziano e figura di spicco nel mondo degli affari londinese. È stato famoso per essere stato proprietario dei prestigiosi grandi magazzini Harrods a Londra, che ha venduto nel 2010 al fondo sovrano del Qatar.

Nonostante il suo successo e la sua notorietà, Al Fayed non è mai riuscito a realizzare il suo sogno di ottenere un passaporto britannico, il paese che considerava la sua casa adottiva. Fece notizia anche per la tragica morte del figlio Dodi Al Fayed, compagno della principessa Diana. Dodi e Lady Diana morirono in un incidente d'auto sul Ponte de l'Alma a Parigi il 31 agosto 1997.

La vita di Al Fayed è stata una vera storia di successo, passando dalla vendita di bibite per le strade della sua città natale, Alessandria d'Egitto, a diventare un importante imprenditore. Il suo breve matrimonio del 1954, durato solo due anni, con Samira Khashoggi, sorella del milionario saudita Adnan Khashoggi, contribuì al suo successo iniziale.

Al Fayed ha avuto anche un impatto significativo nel mondo dello sport e dell'ospitalità. Nel 1979, acquistò l'hotel Ritz di Parigi insieme al fratello Ali per 20 milioni di sterline. Inoltre, sotto la sua proprietà, il Fulham FC è passato dalla terza serie del calcio inglese alla Premier League.


82. Giuliano Montaldo (22 febbraio 1930 - 6 settembre 2023)

Giuliano Montaldo, nato il 22 febbraio 1930 e scomparso il 6 settembre 2023, è stato un regista, sceneggiatore e attore italiano, riconosciuto per il suo contributo significativo nel cinema civile e politico. Tra le sue opere più note ci sono "Sacco e Vanzetti", "L'Agnese va a morire" e "Gli intoccabili", film che hanno lasciato un segno nel panorama cinematografico per la loro intensità e impegno sociale.

Oltre al suo lavoro nel cinema, Montaldo ha avuto un ruolo importante anche nella televisione, lavorando a grandi produzioni Rai come la miniserie "Marco Polo" in otto puntate. La sua carriera artistica iniziò a teatro, dove fu notato dal regista Carlo Lizzani, che lo coinvolse nel suo film "Achtung! Banditi!" del 1951.

Montaldo è apparso anche come attore in diverse pellicole, tra cui "Tutto quello che vuoi" del 2017 di Francesco Bruni, dove interpretò Giorgio, un anziano poeta affetto da Alzheimer. Nel film, il personaggio di Montaldo trova in Alessandro, un giovane ventenne interpretato da Andrea Carpenzano, un amico e un assistente su cui fare affidamento.

83. Domenico De Masi (1 febbraio 1938 - 9 settembre 2023)

Il mondo accademico italiano ha perso una delle sue figure più influenti con la scomparsa di Domenico De Masi, avvenuta il 9 settembre 2023. Nato l'1 febbraio 1938, De Masi è stato un rinomato sociologo, noto soprattutto per il suo sostegno al lavoro a distanza, argomento che ha esplorato in opere come "Dall'ozio creativo al lavoro agile". Professore emerito di Sociologia del lavoro presso l'Università La Sapienza di Roma, De Masi ha avuto una carriera accademica di spicco, ricoprendo anche il ruolo di preside della facoltà di Scienze della comunicazione.

Oltre al suo lavoro accademico, De Masi si è distinto come un appassionato studioso, insegnante, ricercatore e consulente. È stato un intellettuale influente, le cui teorie e idee hanno lasciato un segno indelebile nel campo della sociologia del lavoro e oltre. Tra le sue riflessioni, ha sostenuto l'importanza di essere "leggeri come una rondine, non come una piuma", un pensiero ispirato dallo scrittore francese Paul Valéry, che riflette l'approccio di De Masi alla vita e al lavoro.

84. Ian Wilmut (7 luglio 1944 -10 settembre 2023)

Ian Wilmut, nato il 7 luglio 1944 e scomparso il 10 settembre 2023, è stato uno scienziato la cui opera ha lasciato un'impronta fondamentale nel campo della clonazione animale e della ricerca sulle cellule staminali. La sua fama è principalmente dovuta alla clonazione della pecora Dolly, un risultato che ha segnato una svolta nella scienza e ha aperto nuove possibilità nel campo della medicina rigenerativa.

Affetto da Parkinson, Wilmut è stato ricordato come uno dei pionieri della ricerca scientifica del Novecento. La sua morte è stata un momento di grande tristezza per il mondo scientifico, come evidenziato dalle parole del preside e vice cancelliere dell'Università di Edimburgo, Sir Peter Mathieson, che ha descritto Wilmut come un "titano del mondo scientifico", il cui lavoro alla guida del gruppo dell'Istituto Roslin, che ha clonato la pecora Dolly, ha trasformato il pensiero scientifico del suo tempo.

85. Franco Migliacci (28 ottobre 1930 -15 settembre 2023)

Francesco "Franco" Migliacci, nato il 28 ottobre 1930 e scomparso il 15 settembre 2023 all'età di 92 anni, è stato un prolifico produttore discografico, editore musicale, e talent scout italiano. È famoso soprattutto per aver scritto "Volare - Nel blu dipinto di blu", interpretato da Domenico Modugno e presentato al Festival di Sanremo nel 1958, dove trionfò arrivando primo. Questo brano è diventato uno dei più amati e riconoscibili della musica italiana al quinto posto dei singolo più venduti al mondo, arrivando primo per 5 settimane consecutive anche negli Stati Uniti (unico caso italiano).

Oltre alla sua carriera musicale, Migliacci ha avuto esperienze diverse nel mondo dello spettacolo, inclusa una parte in un film con Nino Taranto e lavori come illustratore per "Il Pioniere", diretto da Gianni Rodari. La sua creatività non si è limitata a un solo genere o forma d'arte.

Tra i suoi numerosi contributi alla musica italiana, ha scritto testi per canzoni classiche come "Il cuore è uno zingaro" e "Ma che freddo fa" (Nada), "Che sarà" (interpretata da José Feliciano e dai Ricchi e Poveri), "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones", "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte", e "Andavo a cento all'ora" (Gianni Morandi). Negli anni Ottanta, ha scritto per Eduardo De Crescenzo, inclusa la bellissima "Ancora". Migliacci ha anche scritto sigle per famosi cartoni animati come Daltanious, Heidi, Le nuove avventure di Lupin III e Mazinga. Nel 2003, è stato nominato presidente della SIAE, la Società Italiana degli Autori ed Editori, ma si è dimesso due anni dopo, tra accuse di non rappresentare adeguatamente tutti i musicisti.


86. Fernando Botero (19 aprile 1932 - 15 settembre 2023)

Fernando Botero, soprannominato "l'artista colombiano più grande di tutti i tempi" dal quotidiano El Tiempo, è scomparso il 15 settembre 2023. Nato a Medellín nel 1932, Botero si distinse inizialmente come illustratore all'età di 16 anni e successivamente lavorò come scenografo, viaggiando attraverso l'Europa. La sua carriera artistica ricevette un significativo riconoscimento nel 1958 quando vinse il primo premio al Salón de Artistas Colombianos. Era rinomato per il suo stile unico che enfatizzava la rotondità delle sue figure, spesso utilizzate per veicolare messaggi sociali e politici.

Tra i suoi lavori più significativi si annovera una serie di disegni realizzati tra il 1999 e il 2004 che ritraevano la violenza nel suo paese natale, e il dipinto "Abu Ghraib" del 2005, una potente denuncia delle torture americane durante la guerra in Iraq. Botero aveva un legame particolare con la Versilia e in modo specifico con Pietrasanta, dove trascorse molto tempo e dove sono state conservate le sue ceneri.

Botero, inoltre, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo dell'arte attraverso la sua generosità: nel 2000, donò una collezione di 208 opere d'arte al Banco de la República di Bogotà, di cui 123 erano sue creazioni personali e 85 provenivano dalla sua collezione privata, che includeva opere di artisti internazionali di fama come Monet, Matisse, Picasso, Chagall, Dalí e Balthus.

Fernando Botero, è stato sepolto a Pietrasanta per una combinazione di amore personale e affinità artistica con la città toscana, accanto alla sua amata moglie, Sophia Vari, anch'ella artista di fama internazionale, la cui salma era già stata tumulata nel cimitero locale in precedenza. Botero aveva un legame speciale con Pietrasanta, conosciuta come la "Piccola Atene" per la sua ricca tradizione artistica e artigianale. Vi si recava spesso, trascorrendo molti mesi all'anno nella sua residenza sotto la Rocca, e partecipava attivamente alla vita culturale della città.


87. Gianni Vattimo (4 gennaio 1936 – 19 settembre 2023)

Gianni Vattimo, un filosofo e politico italiano di grande influenza, è scomparso il 19 settembre 2023 a Rivoli. Nato il 4 gennaio 1936 e profondamente legato alla sua città natale, Torino, Vattimo è stato riconosciuto come uno dei più importanti intellettuali italiani del dopoguerra. Era considerato uno dei massimi esponenti della filosofia ermeneutica, un campo in cui ha lasciato un segno indelebile con le sue opere, tradotte in molteplici lingue.

Professore universitario a Torino e studioso di Martin Heidegger, Vattimo era noto per il suo pensiero antidogmatico, esemplificato dal concetto di "pensiero debole", un approccio filosofico che promuoveva la pluralità di interpretazioni e la fluidità del significato. La sua posizione filosofica è stata delineata nella raccolta di saggi del 1983, intitolata appunto "Il pensiero debole".

Oltre alla sua carriera accademica, Vattimo ha avuto un ruolo attivo nel mondo politico e culturale. Militante comunista e cristiano, ha contribuito a realizzare programmi per la Rai e ha collaborato con i principali quotidiani italiani. È stato attivo politicamente, prima con i Radicali, poi con i Democratici di Sinistra (con cui fu eletto al Parlamento Europeo), seguendo poi i Comunisti Italiani e infine l'Italia dei Valori.

Tra le tematiche che lo appassionavano c'era il fine vita, argomento sul quale si è espresso anche attraverso le sue esperienze personali, come la morte del suo compagno Sergio Mamino. Vattimo ha descritto in modo toccante il viaggio verso l'Olanda con Sergio, che doveva sottoporsi a eutanasia, e il momento della sua morte, avvenuta durante il volo. Questo evento personale ha avuto un impatto profondo su di lui e sulle sue riflessioni sul fine vita e sulla dignità umana.


88. Giovanni Lodetti (10 agosto 1942 - 22 settembre 2023)

Giovanni Lodetti, noto nel mondo del calcio con il soprannome di "Basleta" per il suo mento pronunciato, è scomparso il 22 settembre 2023 all'età di 81 anni, dopo una lunga malattia. La sua carriera da calciatore è stata ricca di successi: con la maglia del Milan ha vinto due scudetti, due Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e una Coppa Italia. Inoltre, ha contribuito alla vittoria del Campionato Europeo nel 1968 con la nazionale italiana.

Figlio di un falegname, dopo il ritiro dal calcio professionistico, Lodetti ha lavorato come artigiano nel campo della ceramica. La sua carriera sportiva si è conclusa nel 1978, dopo aver giocato con squadre come la Sampdoria, il Foggia e il Novara. In seguito, ha intrapreso la carriera di opinionista e commentatore televisivo, collaborando con canali come Milan Channel, Odeon TV e Gold.


89. Giorgio Napolitano (29 giugno 1925 - 22 settembre 2023)

Giorgio Napolitano ha avuto l'onore di essere il primo Presidente della Repubblica Italiana eletto per due mandati, dal 15 maggio 2006 fino alle sue dimissioni, annunciate il 14 gennaio 2015. Questa decisione fu presa in seguito al completamento della presidenza italiana semestrale dell'Unione Europea.

Laureatosi in Giurisprudenza nel 1947 presso l'Università di Napoli, Napolitano ha scritto una tesi in economia politica e ha iniziato il suo percorso politico come militante nel Partito Comunista Italiano (PCI). Durante la sua gioventù, ha partecipato attivamente al Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno fin dalla sua fondazione nel dicembre del 1947. La sua carriera parlamentare è iniziata nel 1953 quando è stato eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati, carica che ha mantenuto, tranne che nella IV legislatura, fino al 1996.

Negli anni '80, Napolitano ha spostato il suo focus verso le questioni della politica internazionale e dell'Unione Europea, partecipando attivamente come membro del Parlamento europeo e contribuendo a numerosi dibattiti e conferenze internazionali. Sposato con Clio Bittoni, ha avuto due figli: Giovanni e Giulio.

Il suo lascito politico è caratterizzato da un forte impegno verso l'integrazione europea e la necessità di una nuova generazione di leader capaci di guidare tale processo, un pensiero che ha espresso enfatizzando l'importanza della mobilitazione della società civile e politica per la realizzazione di tali obiettivi.

90. Armando Sommajuolo (12 gennaio 1953 - 28 settembre 2023)

Armando Sommajuolo, un volto familiare e stimato nel mondo del giornalismo televisivo italiano, è scomparso il 28 settembre 2023. Nato il 12 gennaio 1953, Sommajuolo è stato una figura di spicco sia per TeleMontecarlo che per La7. Enrico Mentana, direttore del TgLa7, lo ha ricordato con affetto, sottolineando il suo ruolo come "colonna" del telegiornale sin dai tempi in cui era conosciuto come Tmc news, fino al suo ritiro nel 2015.

Conosciuto per il suo approccio professionale, positivo e affidabile, Sommajuolo ha condotto i principali telegiornali della rete e programmi di approfondimento. La sua carriera di giornalista è stata segnata da un impegno costante nel seguire le maggiori crisi internazionali, iniziando dal 1995 come inviato speciale.

Il suo lavoro e la sua personalità hanno lasciato un'impronta indelebile nel settore, guadagnandosi il rispetto e l'affetto sia dei colleghi che del pubblico. La sua scomparsa rappresenta la perdita di un uomo che è stato descritto come "perbene" e un professionista solido, lasciando un vuoto nel mondo dell'informazione televisiva italiana.

91. Michael John Gambon (19 ottobre 1940 - 27 settembre 2023)

Michael John Gambon, nato il 19 ottobre 1940, è scomparso il 27 settembre 2023, lasciando un grande vuoto nel mondo del cinema e del teatro, non solo in Inghilterra. È stato celebrato soprattutto per il suo ruolo di Albus Silente in sei degli otto film della saga di "Harry Potter", dopo aver preso il posto di Richard Harris, scomparso nel 2003. Gambon era noto per la sua interpretazione intensa e memorabile del personaggio, che ha lasciato un'impronta duratura nella serie cinematografica.

La famiglia di Gambon ha annunciato la sua scomparsa con grande dolore, sottolineando che è morto pacificamente in ospedale, circondato dall'affetto della moglie Anne e del figlio Fergus, dopo una lunga battaglia contro la polmonite. Oltre al suo ruolo iconico in "Harry Potter", Gambon ha avuto una carriera ricca e variegata, lavorando al Teatro Nazionale sotto la direzione di Laurence Olivier e interpretando ruoli in drammi di autori del calibro di Harold Pinter, Samuel Beckett e Alan Ayckbourn. Ha recitato anche in "Uno sguardo dal ponte" di Arthur Miller, sotto la regia di Ayckbourn.

92. Luca Goldoni (23 febbraio 1928 - 7 ottobre 2023)

Luca Goldoni, una figura emblematica nel panorama del giornalismo italiano, è venuto a mancare il 7 ottobre 2023 all'età di 95 anni. Nato il 23 febbraio 1928 a Parma, Goldoni ha avuto una carriera distinta come cronista di nera, inviato di guerra e osservatore dei costumi sociali. Il suo nome è associato a grandi testate giornalistiche come Il Resto del Carlino e il Corriere della Sera, dove ha lasciato un'impronta significativa grazie al suo stile incisivo e approfondito.

Oltre alla sua prolifica carriera giornalistica, Goldoni si è distinto anche come saggista. Tra i suoi riconoscimenti letterari, spicca il "Premio Fenice Europe", vinto nel 2002 per il suo primo romanzo "Il sopravvissuto" la storia di un fotografo di successo che scampato miracolosamente al crollo delle Torri Gemelle l'11 settembre 2001 decide di cambiare radicalmente la sua vita. Goldoni inoltre, è stato premiato con il "Libro d'Oro" per aver superato i tre milioni di copie vendute con i suoi libri. Ha vinto anche la Palma d'Oro al salone dell'umorismo per il suo volume "Non ho parole" simpatico ed ironico saggio sulla società italiana degli anni 70. Goldoni descrive un'Italia sempre schiava del nepotismo, sempre pronta ad approfittare di ogni occasione per cercare di fregare il prossimo e riempirsi le tasche. .

93. Matteo Messina Denaro (26 aprile 1962 - 25 settembre 2023)

Matteo Messina Denaro, l'ultimo stragista di Cosa Nostra, è deceduto il 25 settembre 2023 a seguito di un grave tumore al colon, diagnosticato alla fine del 2020. Arrestato nel gennaio 2023 dopo trent'anni di latitanza, Messina Denaro era il presunto mandante delle stragi di Capaci e via D'Amelio. Durante la detenzione nel supercarcere dell'Aquila, è stato sottoposto a chemioterapia e due interventi chirurgici. Fino all'ultimo, ha mantenuto un atteggiamento di non collaborazione con le autorità, affermando durante il suo arresto e negli interrogatori successivi di non avere intenzione di collaborare.

Matteo Messina Denaro è stato una figura enigmatica e controversa nel mondo della mafia e la sua lunga latitanza ha catturato l'attenzione mediatica. Per i canoni mafiosi appariva come un personaggio eccentrico, dallo stile di vita lussuoso, amante delle auto veloci e degli orologi costosi, con la reputazione del playboy carismatico e spietato.


94. Andrea Branzi (30 novembre 1938 - 9 ottobre 2023)

Andrea Branzi, rinomato architetto e artista del design italiano, è scomparso il 9 ottobre 2023. Riconosciuto come una figura fondamentale nel panorama del design radicale, Branzi è stato premiato con il Compasso d'Oro alla Carriera e ha insegnato al Politecnico di Milano. Nel 1966, ha fondato lo studio Archizoom Associati, diventando un punto di riferimento nel pensiero del design radicale. La sua eredità comprende un'ampia gamma di opere e testi, oltre a un film prodotto dalla Triennale che rappresenta il suo testamento intellettuale.

Tra le sue realizzazioni più significative vi sono state:

1. La fondazione del gruppo di avanguardia Archizoom Associati nel 1966, insieme a Gilberto Corretti, Paolo Deganello e Massimo Morozzi. Questo gruppo è stato fondamentale per il movimento del Radical Design in Italia.

2. Il progetto "No-Stop City" del 1970, un concetto utopistico di metropoli senza fine, che anticipava problemi urbani del capitalismo tardo-moderno.

3. La collaborazione con il gruppo post-radical Alchimia nel 1976 e il Memphis Group negli anni '80.

4. La co-fondazione di Global Tools nel 1974, un programma di insegnamento del design che promuoveva concetti e strategie sperimentali.

5. Il ruolo di direttore culturale, vice-presidente e coordinatore della Domus Academy, la prima scuola internazionale post-laurea di design.

Tra i suoi design di mobili famosi vi sono il divano "Superonda" del 1966, la sedia "Mies" del 1968, il divano modulare "Safari" del 1968, e la collezione "Domestic Animals" degli anni '80【.


95. Ettore Mo (1 aprile 1932 - 9 ottobre 2023)

Ettore Mo, rinomato reporter di guerra per il Corriere della Sera, è scomparso il 9 ottobre 2023. Iniziò la sua carriera nel giornalismo nel 1962, occupandosi inizialmente di musica e teatro, prima di diventare un acclamato corrispondente di guerra. Ha testimoniato eventi storici come la guerra in Afghanistan, la rivoluzione in Iran, e i conflitti nella ex Jugoslavia. Prima del giornalismo, Mo ha avuto un'ampia gamma di esperienze lavorative in diverse parti del mondo. Luigi Baldelli, fotografo e suo collaboratore dal 1995, lo ha ritratto e accompagnato in molti dei suoi viaggi.

Tra i reportage più memorabili di Ettore Mo figurano quelli che narrano dell'Afghanistan durante la guerra con i russi e dell'Iran dopo la rivoluzione khomeinista. Queste storie, che sono solo alcune tra le dozzine di racconti di guerra eccezionali del giornalista, testimoniano la sua capacità di documentare in modo approfondito e coinvolgente i conflitti e le crisi del XX secolo.

96. Louise Glück (22 aprile 1943 – 13 ottobre 2023)

Louise Glück, premiata poetessa americana nata a Long Island in una famiglia di origini ungheresi, è deceduta il 13 ottobre 2023. Profondamente influenzata dalla letteratura classica grazie alla madre, iniziò a scrivere poesie fin da bambina. Ha affrontato l'anoressia nervosa in adolescenza, affrontando sette anni di analisi. Durante la sua carriera ha pubblicato dodici raccolte di poesie, iniziando nel 1968 con un stile distintivo caratterizzato da precisione e austerità. Vincitrice del Pulitzer nel 1993 con "The Wild Iris", ha ricevuto il National Book Awards nel 2014 e il Nobel per la Letteratura nel 2020. Ha insegnato a Yale ed è stata considerata una delle più importanti poetesse americane.

Louise Glück è considerata una figura di rilievo nella letteratura americana e nella poesia mondiale per diverse ragioni. La sua poesia, nota per la sua precisione linguistica e intensità emotiva, esplora temi universali come la natura, la famiglia, la mortalità e il desiderio. Glück si è distinta per la sua capacità di fondere esperienze personali con miti classici, creando opere che sono allo stesso tempo profondamente personali e universalmente risonanti. Il suo stile, caratterizzato da un'estrema cura nella scelta delle parole e da una certa austerità espressiva, ha avuto un impatto significativo sulla poesia contemporanea, evidenziando il potere del linguaggio nella cattura dell'essenza umana. La sua influenza si estende oltre i suoi scritti grazie anche al suo ruolo di insegnante e mentore per le nuove generazioni di poeti.

Un esempio emblematico della poesia di Louise Glück può essere proprio trovato nella sua raccolta "The Wild Iris", dove utilizza immagini naturali e il linguaggio dei fiori per esplorare temi profondi come la crescita, la perdita e il rinnovamento spirituale. Le sue poesie sono rinomate per la loro chiarezza espressiva e la capacità di evocare emozioni profonde con poche parole accuratamente scelte. "The Wild Iris" è un eccellente esempio della sua arte poetica, che combina semplicità e profondità.

97. Piper Laurie (22 gennaio 1932 – 14 ottobre 2023)

Piper Laurie, nata Rosetta Jacobs il 22 gennaio 1932, è stata un'acclamata attrice americana, nota per la sua versatilità e profondità emotiva. Ha debuttato nel 1950 e nel corso della sua carriera è stata candidata tre volte all'Oscar, vincendo un Emmy e un Golden Globe. È ricordata per ruoli memorabili in film come "Carrie lo sguardo di Satana" di Brian De Palma e "Figli di un dio minore". Ha avuto anche una presenza significativa in televisione, con ruoli in serie di successo come, solo per citarne alcune, "Twin Peaks", "La signora in giallo" e "E.R - Medici in prima linea".

Piper Laurie è stata candidata all'Oscar per tre film nel corso della sua carriera:

1. "L'uomo dal braccio d'oro" (1955), dove ha interpretato il ruolo di Sarah Packard.
2. "Carrie lo sguardo di Satana" (1976), per la sua interpretazione di Margaret White, la madre fondamentalista della protagonista.
3. "Figli di un dio minore" (1986), dove ha recitato nella parte di Mrs. Norman.

Questi ruoli hanno evidenziato la sua abilità nel portare sullo schermo personaggi complessi e sfaccettati.


98. Martti Ahtisaari (23 giugno 1937 – 16 ottobre 2023)

Martti Ahtisaari, nato il 23 giugno 1937, è stato un influente politico finlandese, ambasciatore e presidente della Finlandia. Nel 2008, ha ricevuto il premio Nobel per la Pace per i suoi sforzi prolungati e significativi nella risoluzione di conflitti internazionali, che si sono estesi su diversi continenti per più di tre decenni. La sua carriera è stata caratterizzata da un impegno costante nella diplomazia e nelle trattative internazionali, con particolare attenzione alla cooperazione e allo sviluppo in diversi paesi, comprese missioni per le Nazioni Unite e incontri diplomatici importanti. Ahtisaari ha giocato, per esempio, un ruolo chiave in incontri diplomatici importanti, come quello tra Boris Eltsin e Bill Clinton nel 1997 a Helsinki.

Martti Ahtisaari ha avuto diversi successi diplomatici significativi. Tra questi:

1. Il suo ruolo nella mediazione dell'indipendenza della Namibia dalla Sudafrica negli anni '80.
2. Gli sforzi per la pacificazione nei Balcani, in particolare nel processo di pace in Kosovo.
3. Il suo contributo alla risoluzione del conflitto in Aceh, Indonesia, nel 2005.

99. Burt Young (30 aprile 1940 – 8 ottobre 2023)

Gerald Tommaso DeLouise, noto come Burt Young, è diventato famoso interpretando il ruolo di Paulie Pennino, il cognato di Rocky Balboa, nell'omonimo film, che gli valse una nomination all'Oscar. Nel 1984, ha interpretato Joe in "C'era una volta in America" di Sergio Leone. Young, anche pugile professionista e figlio di immigrati italo-americani, scelse il suo nome d'arte in onore di Burt Lancaster e Neil Young. Si formò all'Actor's Studio sotto la guida di Lee Strasberg. Spesso interpretava personaggi proletari e burberi, partecipando a oltre 150 film e serie TV, tra cui Law & Order e I Soprano.

Burt Young, era conosciuto per la sua versatilità e per la sua capacità di interpretare personaggi complessi e autentici. Era apprezzato non solo per il suo talento di attore ma anche proprio per il suo background come pugile professionista, che aggiungeva un ulteriore livello di autenticità ai suoi ruoli.

100. Sergio Staino (8 giugno 1940 – 21 ottobre 2023)

Sergio Staino, laureato in Architettura e divenuto noto come vignettista, giornalista e regista, è famoso per la creazione del personaggio di "Bobo". Questo personaggio, che rappresenta una fusione tra lo stesso Staino e un operaio marxista-leninista, debuttò nel 1979 sulla rivista Linus. "Bobo" è caratterizzato dall'essere profondamente coinvolto e critico nei confronti degli eventi politici e sociali, esprimendosi attraverso l'ironia e la satira. Le sue strisce sono apparse su diverse testate, tra cui L'Unità e Il Corriere della Sera. Nonostante una grave malattia agli occhi, Staino non ha mai smesso di disegnare, adattandosi grazie anche al supporto della tecnologia.

Durante la sua carriera, Sergio Staino ha avuto diverse prese di posizione scomode, specialmente attraverso il suo personaggio "Bobo". Molte delle sue vignette hanno affrontato temi politici e sociali, esprimendo critiche puntuali e talvolta provocatorie verso situazioni di ingiustizia, ipocrisia politica e questioni sociali. Spesso le sue opere erano permeate da un forte senso di impegno civile e una visione di sinistra, che non ha esitato a mettere in discussione il conformismo e l'inerzia sociale.

101. Bobby Charlton (11 ottobre 1937 – 21 ottobre 2023)

Bobby Charlton, leggenda del calcio europeo, è stato un'icona del Manchester United, dove ha iniziato a giocare a 18 anni. Sopravvissuto al disastro aereo di Monaco del 1958 che colpì la sua squadra, era per la potenza fisica e le capacità tecniche che aveva appena disputato una partita di Coppa dei Campioni a Belgrado. Con 263 gol in club e 49 in nazionale, ha vinto il Pallone d'Oro nel 1966. Afflitto da demenza negli ultimi anni, è scomparso a 80 anni.

Bobby Charlton è considerato uno dei più grandi calciatori inglesi di tutti i tempi.

- Nato nel 1937 a Ashington, Inghilterra, Charlton si è fatto notare fin da giovane per le sue doti calcistiche. Giocava come centrocampista e attaccante.

- Ha debuttato da professionista con il Manchester United nel 1956 all'età di 18 anni. Avrebbe giocato per il Man Utd per tutta la carriera, vincendo numerosi trofei.

- Con la nazionale inglese ha collezionato 106 presenze tra il 1958 e il 1970, segnando 49 goal. Ha vinto i Mondiali del 1966, segnando 2 reti nella finale contro la Germania.

- È considerato uno dei centrocampisti più completi della sua generazione, abile sia in fase difensiva che offensiva. Eccelleva per visione di gioco, tecnica sopraffina e potente tiro dalla distanza.

- Si è ritirato nel 1973, dopo aver vinto tra l'altro 3 campionati inglesi e una Coppa dei Campioni con il Manchester United. È tutt'ora il miglior marcatore nella storia del club.

- Dopo il ritiro ha intrapreso la carriera da dirigente. Nel 2008 è stato nominato presidente onorario del Manchester United, come riconoscimento alla sua immensa carriera con i Red Devils.

102. Matthew Perry (19 agosto 1969 – 28 ottobre 2023)

La notizia della morte improvvisa di Matthew Perry all'età di 54 anni ha sconvolto fan e colleghi. L'attore, noto soprattutto per il ruolo di Chandler Bing nell'iconica sit-com Friends, è stato trovato senza vita nella vasca idromassaggio nella sua casa di Los Angeles. L'autopsia, due mesi dopo, ha rivelato che il decesso è stato causato da un'overdose di ketamina, una sostanza che Perry assumeva come terapia per depressione e ansia.

L'attore da tempo combatteva con la dipendenza da alcol e farmaci, iniziata in adolescenza. Più volte era finito in clinica per disintossicarsi, spendendo oltre 9 milioni di dollari in tentativi spesso falliti. Lo stesso Perry aveva raccontato queste battaglie nella sua autobiografia recente, dal titolo emblematico "Amici, amanti e quella brutta storia".

Dotato fin da giovane di talento per il tennis, Perry approdò quasi per caso alla recitazione, conquistando popolarità con alcune serie TV negli anni ‘90 prima del successo globale con Friends, grazie anche alla sua vis comica. I colleghi lo descrivono come persona gentile e divertente. Lo stesso senso di inadeguatezza che traspare dal personaggio di Chandler, però, lo portò a interrompere una relazione con Julia Roberts, ritenendosi non all'altezza. Queste fragilità non gli hanno impedito di entrare nel cuore dei fan, che oggi lo piangono.


103. Ernesto Ferrero (6 maggio 1938 - 31 ottobre 2023)

Si è spento all'età di 85 anni lo scrittore, critico letterario e storico direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino Ernesto Ferrero. Nato a Torino nel 1938, Ferrero ha lasciato un segno importante nel mondo dell'editoria e della cultura italiana. La sua carriera è iniziata nel 1963 presso la casa editrice Einaudi come responsabile dell'ufficio stampa. In seguito è diventato direttore letterario per poi ricoprire il ruolo di direttore editoriale dal 1984 al 1989. Ha collaborato anche con altri grandi editori italiani come Bollati Boringhieri, Garzanti e Mondadori.

Tra i suoi meriti, l'aver diretto il Salone del Libro di Torino dal 1998 al 2016 portandolo a livelli di fama internazionale. Sotto la sua guida il Salone è cresciuto sia come evento culturale che come realtà economico-commerciale. La sua produzione letteraria conta diversi romanzi e saggi critici. Il suo libro più noto è "N." del 2000, vincitore del Premio Strega, che ricostruisce gli ultimi anni di Napoleone Bonaparte all'Isola d'Elba. L'ultima sua fatica letteraria è "Italo", opera dedicata a Italo Calvino nel centenario della nascita. Con la scomparsa di Ernesto Ferrero, l'editoria e la cultura italiana perdono una figura di grande visione, sensibilità letteraria e capacità direttiva.

104. Luigi Berlinguer (25 luglio 1932 - 1 novembre 2023)

È scomparso all'età di 91 anni Luigi Berlinguer, illustre politico italiano nonché cugino di Enrico Berlinguer, lo storico segretario del PCI. Nato a Sassari in Sardegna nel 1932, Berlinguer ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Siena dove era stato rettore dell'Università dal 1985 al 1993 dopo una carriera accademica come docente.

La sua carriera politica inizia in Sardegna con diversi incarichi nella Federazione Giovanile Comunista Italiana per poi diventare consigliere e sindaco del comune di Sennori. Successivamente fu eletto per la prima volta in Parlamento nel 1968, dove rimase per diverse legislature ricoprendo anche il ruolo di ministro della Pubblica Istruzione.

In questa veste, firmò una discussa riforma del sistema scolastico e universitario che introduceva modifiche fondamentali come la riforma dei cicli scolastici e la modifica dell'esame di maturità. Sostenitore di ideali europeisti e federalisti, nel 2009 venne eletto al Parlamento Europeo nelle file del neonato Partito Democratico.

105. Marina Cicogna (29 maggio 1934 – 4 novembre 2023)

È scomparsa all'età di 89 anni Marina Cicogna, figura di spicco del cinema italiano che è stata la prima donna produttrice cinematografica nel nostro paese. Nata a Milano nel 1934 in una famiglia aristocratica, Cicogna si è spenta dopo una vita da vera icona, tra cinema, moda e jet-set internazionale. La sua carriera nel cinema inizia negli anni '60, quando produce film destinati a diventare pietre miliari come "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto", "C'era una volta il West", "Medea" e "Film d'amore e d'anarchia". Il suo fiuto, il suo gusto raffinato e la sua personalità poliedrica ne fanno una delle figure chiave del cinema italiano, nonché la prima donna produttrice in un mondo molto maschile.

Ma Cicogna è stata anche una donna dalla vita privata movimentata: dichiaratamente bisessuale, ebbe relazioni con Alain Delon e Warren Beatty mentre la sua più longeva compagna fu l'attrice Florinda Bolkan. Amica di dive come Marilyn Monroe e Lauren Bacall, è stata musa ispiratrice per grandi fotografi di moda e inserita da Vanity Fair tra le donne più eleganti al mondo. Poco prima della morte aveva pubblicato un'autobiografia dal titolo "Spero ancora", a testimonianza di una esistenza fuori dal comune vissuta sempre intensamente tra cinema, jet-set e amori celebri. Con lei scompare una delle personalità italiane più eclettiche e anticonformiste del '900.

106. Frank Borman (14 marzo 1928 - 7 novembre 2023)

È scomparso all'età di 95 anni Frank Borman, leggendario astronauta statunitense tra i pionieri dell'esplorazione spaziale. Nato nel 1928, dopo una brillante carriera come pilota dell'aeronautica militare americana, Borman entrò a far parte della NASA nel 1962 prendendo parte a diverse missioni spaziali.

Il momento che lo rese celebre fu il comando della storica missione Apollo 8 nel 1968, la prima missione con equipaggio ad orbitare attorno alla Luna. Un'impresa epocale che aprì la strada allo sbarco dell'Apollo 11 l'anno successivo. Con coraggio, perseveranza e spirito d'avventura Borman e il suo equipaggio compirono un passo fondamentale verso l'allunaggio.

Dopo il ritiro dalla NASA nel 1970, Borman ricoprì anche incarichi dirigenziali nel settore aerospaziale e della difesa. Sposato dal 1950 con Susan Bugg, ebbe con lei due figli. Proprio l'amore per la moglie e famiglia, come disse la NASA, superava persino la sua passione per il volo e l'esplorazione. Con la scomparsa di Borman all'età di 95 anni, gli Stati Uniti perdono uno degli astronauti che hanno fatto la storia della conquista dello spazio. Il suo coraggio e la sua intraprendenza come comandante dell'Apollo 8 rimarranno per sempre un simbolo dello spirito pioneistico americano.


107. Davide Renne (7 luglio 1977 - 10 novembre 2023)

Il mondo della moda è in lutto per la prematura scomparsa di Davide Renne, talentuoso designer italiano che era stato recentemente nominato direttore creativo di Moschino. Nato nel 1977 a Follonica, Renne si è spento a soli 46 anni lasciando sgomento il settore in cui era un astro nascente. Dopo gli studi al Polimoda di Firenze, muove i suoi primi passi al fianco dello stilista Alessandro Dell'Acqua che lui stesso definirà "il mio primo maestro e mentore nella moda". Ma è in Gucci che Renne trascorre gli anni della maturità professionale: ben due decadi come head designer della linea womenswear, gli ultimi otto collaborando a stretto contatto con Alessandro Michele.

Proprio Michele lo aveva incitato a seguire le sue ambizioni e "sognare in grande". Così, poche settimane prima della morte, era arrivata l'agognata nomina a direttore creativo in Moschino. Un sogno purtroppo spezzato sul nascere, lasciando nel mondo della moda un vuoto umano e professionale difficile da colmare.


108. Rosalynn Carter (18 agosto 1927 -19 novembre 2023)

È scomparsa all'età di 96 anni Rosalynn Carter, first lady degli Stati Uniti durante la presidenza del marito Jimmy Carter dal 1977 al 1981. Nata Rosalynn Smith nel 1927 in Georgia, sposò Carter nel 1946 e da allora fu al suo fianco come partner politica per oltre 75 anni.

Durante gli anni alla Casa Bianca, Rosalynn ricoprì un ruolo attivo e influente, occupandosi di temi sociali come la salute mentale e sostenendo le politiche del marito. Celebre la sua frase: "A times I would like to ride off into the sunset with Jimmy and never look back”. Jimmy Carter la definì recentemente "la mia guida e il mio incoraggiamento"” aggiungendo commosso che "finché lei era al mondo, sapevo che qualcuno mi amava e sosteneva". Dal loro matrimonio nacquero 4 figli, 11 nipoti e 14 pronipoti che oggi ne piangono la scomparsa.

Con Rosalynn Carter scompare una delle first lady più attive e progressiste della storia americana, che seppe dare un contributo concreto anche al di fuori del ruolo di consorte presidenziale. Il suo impegno sociale e politico al fianco del marito rimarrà un esempio di dedizione e spirito civico.

109. Anna Kanakis (1 febbraio 1962 - 19 novembre 2023)

Ci ha lasciato a 61 anni l'attrice e scrittrice Anna Kanakis, Miss Italia nel 1977. Nata ad Atene nel 1962 da famiglia italo-greca, la Kanakis muove i primi passi nella moda prima di debuttare al cinema nei primi anni '80. Dopo l'esordio, prende parte a diverse pellicole di successo come "Palombella rossa" di Nanni Moretti e "La cena" di Ettore Scola che le vale una nomination ai David di Donatello. Prolifica anche l'attività di scrittrice con all'attivo tre romanzi. Sposata con Marco Merati Foscarini, nell'ultimo anno ha combattuto contro un tumore che purtroppo non le ha lasciato scampo. Proprio il marito l'ha ricordata in un commovente necrologio, definendola "compagna fedele e generosa con cui ho condiviso i momenti più belli della mia vita".
 

110. Terry Venables (6 gennaio 1943 – 25 novembre 2023)

L'Inghilterra saluta uno dei tecnici più innovativi della sua storia calcistica: è morto all'età di 80 anni Terry Venables, Ct della nazionale inglese ad Euro '96 e allenatore di successo di club come Tottenham, Barcellona e Crystal Palace. Nato a Londra nel 1943, da calciatore veste maglie prestigiose come Chelsea, Spurs e Queens Park Rangers totalizzando oltre 500 presenze e 2 gettoni con la nazionale dei Tre Leoni.

Ma è come allenatore che raggiunge i vertici: al Barcellona vince la Liga nell'84-85 e la Coppa del Re l'anno successivo. Al ritorno in Inghilterra conquista la FA Cup con il Tottenham nel 1991. Ct dell'Inghilterra ad Euro '96, arriva ad un rigore dalla finale di Wembley. Tra i primi a commemorarlo sui social le sue ex stelle Gary Lineker, Alan Shearer e Gareth Southgate. Proprio Lineker, che Venables allenò a Barcellona e al Tottenham, lo ha definito "il miglior allenatore, più innovativo, che abbia mai avuto il privilegio


111. Frances Hussey Sternhagen (13 gennaio 1930 - 27 novembre 2023)

Il mondo del teatro e della TV americani sono in lutto per la scomparsa di Frances Hussey Sternhagen, attrice di lunga e prestigiosa carriera spentasi a 93 anni nella sua New York. Conosciuta anche con il nomignolo di "Frannie", la Sternhagen poteva vantare una filmografia sterminata tra piccolo e grande schermo.

Nata nel 1930 in New Jersey, sin dagli anni '50 intraprese la carriera teatrale vincendo due Tony Award, gli Oscar del teatro, come miglior attrice protagonista. Indimenticabili le sue performance in opere di prosa come "The Good Doctor" e il celeberrimo "Driving Miss Daisy", da cui fu tratta l'omonima pellicola Premio Oscar.  Dagli anni '70 il suo volto familiare comparve in decine di serie TV di successo, da "Saranno Famosi" a "La Signora in Giallo", fino a popolari show come "Cheers", "Sex and the City" e "Law & Order". Prese parte anche a film come "Outrageous Fortune" e "Palle al Balzo - Dodgeball".

La Sternhagen ci lascia dopo aver attraversato oltre mezzo secolo di storia dello spettacolo americano tra teatro e piccolo schermo. La sua verve artistica e umana mancherà al pubblico che per decenni l'ha ammirata e applaudita con affetto.


112. Henry Kissinger (27 maggio 1923 - 29 novembre 2023)

È scomparso all'età di 100 anni Henry Kissinger, figura politica tra le più influenti nella storia americana recente. Nato in Germania, all'anagrafe Heinz Alfred Kissinger nel 1923 da una famiglia ebrea, emigrò negli USA da adolescente per sfuggire al nazismo. Dopo gli studi ad Harvard intraprese la carriera accademica fino a diventare consigliere per la Sicurezza Nazionale nell'amministrazione Nixon.

In questo ruolo Kissinger emerse come abile stratega diplomatico, orchestrando lo storico riavvicinamento tra USA e Cina con un viaggio segreto a Pechino nel 1971. L'anno dopo accompagnò Nixon nella visita ufficiale in Cina, evento che normalizzò i rapporti tra le due superpotenze.

Nominato segretario di Stato nel 1973, negoziò importanti trattati sul controllo degli armamenti con l'URSS, contributo che gli valse il Premio Nobel per la Pace nello stesso anno. Il suo operato rimase però controverso, tra accuse per il coinvolgimento nel colpo di stato in Cile e i bombardamenti in Cambogia.

Con Kissinger scompare una personalità che ha profondamente influenzato la politica estera americana tra gli anni ‘60 e ‘70, lasciando una pesante eredità tra successi diplomatici e zone d'ombra. La statura intellettuale e il pragmatismo rimangono comunque una testimonianza storica unica di quel periodo.

113. Ellliott Erwitt (26 luglio 1928 - 29 novembre 2023)

Il mondo della fotografia è in lutto per la scomparsa di Elliott Erwitt, tra i più celebri maestri della fotografia del XX secolo. Famoso per i suoi scatti ironici e geniali, Erwitt si è spento all'età di 95 anni dopo una carriera lunga oltre 70 anni che lo vide membro dell'agenzia Magnum Photos.

Nato a Parigi nel 1928 da famiglia ebraica emigrata dalla Russia, crebbe tra Francia e Italia per poi trasferirsi negli USA nei primi anni '50. Lì iniziò a fotografare stringendo amicizia con i fondatori di Magnum, in particolare Robert Capa che lo volle nell'agenzia nel 1953.  I suoi scatti, molto personali e dal taglio ironico, ritraggono la società e i potenti del suo tempo, da Marilyn Monroe a Jackie Kennedy. Sua anche la celebre foto del "bacio sotto il vischio" tra una giovane coppia. La capacità di cogliere attimi unici rese Erwitt uno dei maestri della "street photography". "Le fotografie non si preparano, si aspettano. Si ricevono", era il suo motto. Con la sua morte, il mondo perde un fotografo eccezionale la cui sensibilità ed ironia hanno marcato un'epoca.

114. Margherita Botto (22 agosto 1949 - 28 novembre 2023)

Il mondo accademico e culturale italiano è in lutto per la scomparsa di Margherita Botto, apprezzata professoressa universitaria, traduttrice e intellettuale dai vasti interessi. Si è spenta in Svizzera a 74 anni ricorrendo al suicidio medicalmente assistito, dopo una lunga malattia.

Nata a Torino nel 1949, la prof.ssa Botto era docente di Lingua e Letteratura Francese presso l'Università del Piemonte Orientale. Ha formato intere generazioni di studenti non solo alla conoscenza della lingua d'Oltralpe ma anche alla sensibilità per quella cultura.

Parallelamente aveva costruito una carriera di grande prestigio come traduttrice, regalando ai lettori italiani alcune tra le più apprezzate versioni di autori classici e moderni quali Braudel, Dumas, Stendhal, Carrère, Littell e Vargas. La sua proverbiale precisione filologica e il rispetto del testo originale ne avevano fatto una delle voci più autorevoli nel campo.

Come ricorda il fratello Paolo, sul piano umano incarnava una rara combinazione di forza e gentilezza, intransigenza etica e autoironia. La malattia non aveva scalfito la sua vivacità intellettuale né l'amore per la vita, ma di fronte alle sofferenze crescenti aveva liberamente scelto di morire in Svizzera, dopo aver visto negata anche la possibilità di farlo in Italia, legalmente e dignitosamente, nella sua casa.

Con questa scelta estrema, da sempre convinta sostenitrice dei diritti civili, la prof.ssa Botto lancia un ultimo accorato appello affinché nessun malato terminale debba vedersi negato il diritto a porre fine alle proprie sofferenze. La sua eredità umana e culturale continuerà a ricordarci tale necessità.


115. Shane MacGowan (25 dicembre 1957 - 30 novembre 2023)

Il mondo della musica piange la scomparsa all'età di 65 anni di Shane MacGowan, leggendario frontman dei Pogues nonché icona dell'Irlanda ribelle. La sua voce graffiante e testi intrisi di rabbia, poesia e tradizione celtica hanno segnato un'epoca. Nato a Londra da famiglia irlandese nel 1957, MacGowan fondò i Pogues nel 1982 dando vita ad un punk-folk in cui le sonorità tradizionali si fusevano a ritmi frenetici. Canzoni come "Fairytale of New York" e "Dirty Old Town" sono divenute inni intergenerazionali.  Già provato da una vita di eccessi tra alcol e droghe, dal 2015 era costretto su una sedia a rotelle dopo una rovinosa caduta. Le sue condizioni si erano aggravate negli ultimi anni. Persino il presidente irlandese Higgins ha voluto rendere omaggio ad una figura che ha avvicinato gli irlandesi alla loro cultura con parole poetiche ed emozioni. Con MacGowan se ne va la voce più iconica del folk-rock celtico, che ha saputo raccontare l'anima più autentica dell'Irlanda tra rabbia e poesia. La sua eredità continuerà ad ispirare le nuove generazioni.


116. Marisa Rodano (21 gennaio 1921 - 2 dicembre 2023)

L'Italia perde una protagonista della lotta al fascismo e della battaglia per l'emancipazione femminile: è morta a 102 anni Marisa Rodano, partigiana e storica esponente del PCI nonché prima donna eletta vicepresidente della Camera.

Nata a Roma nel 1921 da padre fascista e madre ebrea, durante il regime subì il carcere per attività cospirative antifasciste. Laureata in lettere, partecipò alla Resistenza tra il '43 e il '44 nei Cattolici Comunisti. Dopo la Liberazione, fondò l'Unione Donne Italiane promuovendo iniziative per l'affermazione dei diritti femminili. Sua l'idea di adottare la mimosa come simbolo della Festa della Donna. Eletta per la prima volta in Parlamento con il PCI nel ‘48, vi rimase fino al ‘68 distinguendosi come una delle prime parlamentari donna. Prima Vicepresidente della Camera della storia italiana, incarnò l'emancipazione politica femminile nell'Italia del dopoguerra.  Antifascista della prima ora poi protagonista delle istituzioni repubblicane, Marisa Rodano lascia un'eredità di impegno civile, spirito di servizio e dedizione alla democrazia che dovrebbero ispirare le nuove generazioni. Un esempio di vita spesa con generosità per gli ideali di libertà e uguaglianza.

117. Ryan O'Neal (20 aprile 1941 – 8 dicembre 2023)

Hollywood è in lutto per la scomparsa all'età di 82 anni di Ryan O'Neal, indimenticato protagonista di Love Story, film cult degli anni '70 che lo rese una star planetaria. Nato a Los Angeles nel 1941, durante la sua lunga carriera ha spaziato dal cinema alla TV collezionando successi e nomination.

La consacrazione definitiva arriva nel 1970 con Love Story, melodramma d'amore nel quale interpreta Oliver, studente dell'Ivy League che s'innamora della povera e malata Jenny (Ali MacGraw). Il film fu campione di incassi e valse ad O'Neal una nomination agli Oscar oltre a un Golden Globe. In Italia si aggiudicò anche il David di Donatello come miglior attore straniero.

Dopo Love Story continuò a dividersi tra cinema e serie TV come Peyton Place, mentre sul grande schermo recitò in pellicole quali Ma papà ti manda sola? (con Barbra Streisand) e Barry Lyndon di Kubrick. Dagli anni '90 diradò le apparizioni, anche a causa di problemi di salute. Lascia un'eredità da icona romantica degli anni '70.


118. Andre Braugher (1 luglio 1962 – 11 Dicembre 2023)

Andre Braugher è stato un attore americano, noto per le sue interpretazioni in televisione, cinema e teatro. Aveva 61 anni. È diventato famoso in particolarmente per il suo ruolo del Detective Frank Pembleton nella serie TV "Homicide: Life on the Street", che gli ha valso una notevole attenzione critica. Braugher ha anche interpretato il Capitano Raymond Holt nella serie comica "Brooklyn Nine-Nine", guadagnandosi l'apprezzamento del pubblico per la sua performance. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo talento e la sua versatilità come attore.

Nato a Chicago nel 1962, dopo gli studi alla Juilliard di New York esordì nel 1989 nella serie "Kojak", preludio di una carriera ricca di partecipazioni tra cinema e tv. Al grande schermo prese parte a film come "Schegge di paura" e "La città degli angeli", comparendo anche in blockbuster quali I Fantastici 4 e Silver Surfer.


119. Antonio Juliano (1 gennaio 1943 – 13 dicembre 2023)

Antonio Juliano, iconico capitano e bandiera del Napoli, ha avuto un'impressionante carriera sia come calciatore che come dirigente. Nato a San Giovanni a Teduccio, iniziò nelle giovanili del Napoli a 14 anni. Con 394 presenze e 26 gol in 17 stagioni, è stato il primo giocatore del Napoli a vestire la maglia della Nazionale. Con la maglia del Napoli, di cui divenne anche capitano, ha totalizzato quasi 400 presenze arricchite da 26 reti.

Ritiratosi dal calcio giocato, intraprese la carriera dirigenziale tornando al Napoli come manager. Suo il merito, tra gli altri, dell'ingaggio di Diego Armando Maradona, che trascinò i partenopei allo storico scudetto nel 1987. La sua carriera si è poi evoluta nel ruolo di commentatore sportivo, consolidando il suo legame indissolubile con il mondo del calcio.


120. Toni Negri (1 agosto 1933 -16 dicembre 2023)

Si è spento a 90 anni Toni Negri, figura di spicco della sinistra extraparlamentare italiana nonché intellettuale e filosofo anticonformista. Nato ad Padova nel 1933, fin dagli anni ‘60 affiancò l'impegno accademico al militante politico, divenendo teorico del marxismo operaista.  Co-fondatore di Potere Operaio prima e di Autonomia Operaia poi, la sua difesa della lotta armata e del terrorismo rosso gli costò pesanti condanne e periodi di latitanza in Francia per sfuggire alla giustizia. Definito un "cattivo maestro" per l'aperta giustificazione della violenza politica, coniò slogan come "La violenza è un'immediata, aurorale, vigorosa affermazione di necessità del comunismo".

Dopo aver scontato in carcere e in esilio parte della pena, rientrò in Italia dove proseguì l'impegno politico e intellettuale, approdando a posizioni meno radicali. Celebre il saggio "Impero" scritto nel 2000 assieme a Michael Hardt, opera manifesto del movimento no-global. Con Negri scompare un protagonista discusso ma di sicuro rilievo degli anni di piombo, le cui riflessioni hanno stimolato generazioni di attivisti e pensatori critici.


121. Lorenzo Riva (3 ottobre 1938 – 16 dicembre 2023)

L'alta moda mondiale perde uno dei suoi maestri: è scomparso a 85 anni Lorenzo Riva, celebre stilista che ha vestito dive del cinema e aristocratiche di tutto il mondo con le sue creazioni eleganti e senza tempo. Nato a Monza nel 1938 da madre modella e sarta, sin da giovane si appassiona al disegno e al mondo dell'arte, ben presto orientando il suo estro creativo verso la moda. Dopo aver lavorato nell'atelier di famiglia, presenta la sua prima collezione a Palazzo Pitti nel 1972, conquistando subito pubblico e critica con uno stile ricercato che coniuga tradizione ed innovazione.

Inizia così una folgorante carriera che lo porterà a guidare per anni la maison Balenciaga, per poi fondare un proprio marchio e atelier. Le sue creazioni si affermano ben presto sulla scena internazionale, in particolare gli abiti da sera e gli splendidi abiti da sposa con cui chiudeva sempre le sue sfilate. Indossati da star come Isabella Rossellini, Jerry Hall, Penelope Cruz, incarnano una femminilità senza tempo.

"Sono rimasto uno degli ultimi a proporre questa linea", amava ripetere rivendicando l'attaccamento ad uno stile ricercato ma intramontabile. Questa visione della moda come esaltazione dell'eleganza e della manualità artigiana rimarrà il tratto distintivo della sua eredità stilistica.

122. Eugenio Riccomini (5 maggio 1936- 25 dicembre 2023)

L'Italia saluta uno dei massimi esperti della storia dell'arte moderna: è morto a Bologna il professor Eugenio Riccomini, 87enne illustre studioso nonché instancabile promotore culturale della città felsinea che tanto amava.  Nato a Nuoro in Sardegna ma trapiantato giovanissimo sotto le Due Torri, qui compie gli studi laureandosi con una tesi dedicata al pittore settecentesco Donato Creti. L'inizio di un percorso professionale totalmente dedicato ai capolavori del Sei-Settecento italiano (in particolare di Annibale Carracci), tra saggi, mostre e incarichi pubblici.

Dopo aver lavorato per le soprintendenze di Venezia, Ferrara e Bologna, diviene infatti assessore alla Cultura del capoluogo emiliano, impegnandosi per rilanciare un settore vitale per l'immagine e l'economia cittadina. Sarà poi vicesindaco e per 25 anni consigliere comunale.

La passione divulgativa lo porta anche oltreoceano, curando prestigiose rassegne sui maestri del '600-'700 italiano al Met di New York come alla National Gallery di Washington. Humus di una produzione saggistica che fa scuola. "Gigante che ci ha educato all'amore per la bellezza di Bologna", come l'ha definito l'attuale sindaco Matteo Lepore, lascia un patrimonio culturale e civico inestimabile alle future generazioni di studiosi e amministratori.

123. Françoise Delbart Bornet (1930 - 25 dicembre 2023)

La Francia dice addio a 93 anni a Françoise Bornet, la protagonista di una delle fotografie più iconiche del XX secolo: il celeberrimo "Bacio davanti all'Hôtel de Ville" di Doisneau. Era il 1950 quando la ventenne Françoise, allora apprendista attrice con il nome Delbart, posò con il fidanzato Jacques per un servizio sui giovani innamorati nella Parigi post-bellica.  Doisneau notò i due per caso in un cafè e li convinse a farsi ritrarre per le vie della capitale. Lo scatto davanti al municipio, ritenuto il migliore, fece il giro del mondo una volta pubblicato su Life. Quel bacio spontaneo divenne manifesto di un'intera generazione e simbolo di speranza per il dopoguerra.

Dopo la popolarità improvvisa, Françoise e Jacques presero strade diverse nella vita. Lei recitò piccole parti in 11 film prima di sposare il regista Alain Bornet, per il quale iniziò a doppiare film industriali e spot. Quell'attimo eternato nell'inquadratura di Doisneau l'avrebbe però resa immortale. Con Françoise Bornet se ne va così l'anonima ragazza la cui spontaneità ed espressività resero universale un gesto intimo e privato, sino a farlo diventare patrimonio e icona di tutti.

124. Wolfgang Schäuble (18 settembre 1942 – 26 dicembre 2023)

La Germania e l'Europa dicono addio a una figura politica che ne ha profondamente segnato la storia recente: all'età di 81 anni è morto Wolfgang Schäuble, ministro delle Finanze per 8 anni nonché Presidente del Bundestag, il Parlamento federale. Nato nel 1942 a Friburgo in Brisgovia, entrò in Parlamento appena trentenne nel 1972, dove sarebbe rimasto per oltre mezzo secolo detenendo un record assoluto di longevità. Esponente di spicco della CDU, fu stretto collaboratore di Helmut Kohl appoggiandone le politiche filo-europeiste, dalla riunificazione tedesca all'adesione all'euro.

Da ministro delle Finanze, incarico ricoperto dal 2009 al 2017, incarnò il rigore dei conti pubblici tedeschi, guadagnandosi fama di "falco" per l'intransigenza verso i Paesi mediterranei in crisi. Diede un impulso decisivo al risanamento del bilancio federale, oltre a varare una discussa riforma del diritto d'asilo. La sua parabola politica resistette perfino al gravissimo attentato subito durante un comizio nel 1990, che lo lasciò paralizzato dalla vita in giù. Da allora proseguì gli impegni istituzionali su una sedia a rotelle, diventando infine Presidente del Bundestag.

125. Lee Sun Kyun (2 marzo 1975 – 27 dicembre 2023)

La Corea del Sud piange la prematura scomparsa dell'attore Lee Sun Kyun, celebre protagonista del film Premio Oscar Parasite, trovato morto a 48 anni in un parcheggio di Seoul.  Nato nel 1975, Lee aveva raggiunto fama globale grazie al ruolo nel capolavoro di Bong Joon-ho, per poi veder offuscata la carriera da uno scandalo per uso di droghe. Costretto a scusarsi pubblicamente, da allora aveva perso ingaggi e popolarità, anche se il suo ultimo film era stato presentato all'ultimo Festival di Cannes.

Nonostante la giovane età, Lee Sun Kyun vantava una filmografia sterminata tra cinema e televisione in patria. La sua versatilità attoriale spaziava dai ruoli brillanti in popolari serie TV a quelli drammatici al cinema, dove aveva vinto anche un premio come miglior attore protagonista.

La polizia di Seoul sta indagando sulle cause della sua morte improvvisa. Il mondo dello spettacolo sudcoreano perde uno dei volti più noti e amati degli ultimi 20 anni, che aveva contribuito all'ascesa della propria cinematografia sulla scena mondiale.

126. Jacques Delors (20 luglio 1925 – 27 dicembre 2023)

L'Europa è in lutto per la scomparsa di Jacques Delors, politico e presidente della Commissione UE dal 1985 al 1995, considerato uno dei padri fondatori dell'integrazione continentale. Nato a Parigi nel 1925, si è spento a 98 anni. Dopo aver lavorato alla Banca Centrale francese e ricoperto incarichi ministeriali in patria, con la presidenza Delors la Commissione Europea vide rafforzati il proprio ruolo e poteri. Sotto la sua guida prese forma il mercato unico europeo ed il percorso verso la moneta unica.

A Jacques Delors si devono trattati fondamentali come quello di Maastricht o il programma Erasmus per la mobilità studentesca, oltre all'accordo di Schengen. La presidente von der Leyen lo ha definito "visionario che rese l'Europa più forte", ricordando l'impatto sulle vite di intere generazioni della sua determinazione europeista. Con Delors scompare una personalità che cambiò profondamente volto e natura alla CEE negli anni cruciali post caduta del Muro di Berlino, contribuendo ad avviare quel cammino di unità continentale proseguito successivamente. Un estremo saluto ad un protagonista del "secolo europeo".

127. Gaston Glock (19 luglio 1929 - 27 dicembre 2023)

L'ingegnere Gaston Glock, inventore dell'omonima pistola semiautomatica che ha rivoluzionato il mercato globale delle armi è morto il 27 dicembre 2023 all'età di 94 anni. Nato nel 1929 a Vienna, Glock conseguì la laurea in ingegneria meccanica nella capitale austriaca appassionandosi al settore delle costruzioni belliche già durante gli studi. Dopo alcune esperienze professionali, fondò nel 1963 una propria fabbrica di armi.

Il suo momento di gloria arrivò nel 1982, quando vinse una gara d'appalto dell'esercito austriaco per la fornitura di pistole. Nacque così la Glock 17, realizzata quasi interamente in polimeri plastici al posto dei metalli tradizionali. Con i suoi ridotti costi di produzione e l'estrema affidabilità, la Glock conquistò presto anche mercati esteri militari e civili.

Più leggere e compatte, con minore necessità di manutenzione rispetto alle pistole in commercio, le armi Glock divennero popolarissime non solo tra forze armate, ma anche come pistole personali e persino nell'immaginario della cultura pop. Negli anni '90 hanno iniziato ad apparire anche in film e serie TV americane, come "Matrix" e "Miami Vice", consacrando il successo planetario. Nel 2012 la rivista Forbes attribuì a Glock un patrimonio di quasi mezzo miliardo di dollari. Con la sua intraprendenza, il visionario ingegnere di provincia riuscì a rivoluzionare un settore dominato da colossi americani.

128. Alda Grimaldi (6 ottobre 1919 - 28 dicembre 2023)

Si è spenta a 104 anni Alda Grimaldi, tra le pioniere della televisione italiana con una lunga carriera da regista Rai iniziata addirittura nel 1949 come annunciatrice. Nata a Torino nel 1919, dopo gli studi al Centro Sperimentale di Cinematografia approdò in Rai diventando una delle prime donne dietro la macchina da presa.

Dirige programmi che fanno la storia delle origini del mezzo televisivo, da rubriche culturali come "Orizzonti" a sceneggiati popolari quali "La nonna del Corsaro Nero", passando per varietà condotti da personaggi come Milva. Molte le trasmissioni da lei ideate e realizzate tra cui spiccano programmi musicali e di costume.

La sua eccezionale longevità le ha permesso di attraversare oltre mezzo secolo di televisione italiana, lasciando un'impronta da pioniera in un ambiente molto maschile. Ha avuto anche il merito di portare davanti alle telecamere personaggi della cultura e dello spettacolo che hanno costruito l'immaginario del piccolo schermo.

129. Paolo Graldi (27 maggio 1942 - 30 dicembre 2023)

Il giornalismo italiano perde una delle sue penne più autorevoli: è morto a Roma all'età di 81 anni Paolo Graldi, storica firma del Corriere della Sera dove è stato per quasi 20 anni. Nato nel 1942, inizia come cronista di nera al Mattino di Napoli per poi passare alla direzione de Il Messaggero.

Da inviato speciale negli anni '70 e '80 segue i principali casi di terrorismo e mafia. Sceneggiatore di film tv, collabora coi massimi programmi Rai di attualità come "La Notte della Repubblica" di Zavoli e "Viaggio intorno all'uomo" di Enzo Biagi. Premiato con tutti i maggiori riconoscimenti giornalistici, presiede anche la scuola di giornalismo della Luiss.  Giornalista dallo stile asciutto e profondo conoscitore dei temi trattati, Paolo Graldi ha raccontato da protagonista alcuni decenni cruciali della storia d'Italia con professionalità e passione civile. Un modello per le nuove leve del giornalismo investigativo e d'inchiesta.

130. Tom Wilkinson (5 febbraio 1948 - 30 dicembre 2023)

Il cinema britannico perde uno dei suoi volti più noti e apprezzati: è morto a 75 anni Sir Tom Wilkinson, attore prolifico passato dai drammi d'epoca ai thriller contemporanei. Nato nello Yorkshire nel 1948, debutta al cinema negli anni '80 dopo il teatro e la TV.

La fama internazionale arriva negli anni '90 grazie a film come "Full Monty" e "Shakespeare in Love", che gli valgono il Bafta e la nomination agli Oscar. Da allora partecipa a decine di pellicole tra cui "La ragazza con l'orecchino di perla", "Grand Budapest Hotel" e "Batman Begins".

Dotato di grande carisma ed espressività, Wilkinson era considerato uno dei migliori caratteristi britannici, capace di spaziare da ruoli drammatici a brillanti. In una carriera sterminata di oltre 130 film ha saputo ritagliarsi uno spazio da protagonista affidabile, conquistando critica e pubblico internazionali. Lascia una preziosa eredità interpretativa alle nuove leve del cinema d'oltremanica.

 

Indice
  1. Gianluca Vialli
  2. Costantino II
  3. George Pell
  4. Jeff Beck
  5. Achille Mauri
  6. Tatjana Patitz
  7. Lisa Marie Presley
  8. Julian Sands
  9. Gina Lollobrigida
  10. David Crosby
  11. Carlo Tavecchio
  12. Ludovico Di Meo
  13. Lisa Loring
  14. Enzo Carra
  15. Paco Rabanne
  16. Elena Fanchini
  17. Burt Bacharach
  18. Carlos Saura
  19. Hans Modrow
  20. Raquel Welch
  21. Alberto Radius
  22. Ilario Castagner
  23. Leiji Matsumoto
  24. Maurizio Costanzo
  25. Curzio Maltese
  26. Just Fontaine
  27. Tom Sizemore
  28. Judy Heumann
  29. Robert Blake
  30. Kenzaburō Ōe
  31. Dick Fosbury
  32. Pierluigi Concutelli
  33. Citto Maselli
  34. Lucy Salani
  35. Gordon Moore
  36. Ivano Marescotti
  37. Gianni Minà
  38. Ada D'Adamo
  39. Ryūichi Sakamoto
  40. Mary Quant
  41. Harry Belafonte
  42. Alessandro D'Alatri
  43. Martin Amis
  44. Tina Turner
  45. Paolo Portoghesi
  46. Jim Hines
  47. Robert Hanssen
  48. Astrud Gilberto
  49. Alain Touraine
  50. Silvio Berlusconi
  51. Francesco Nuti
  52. Paolo Di Paolo
  53. Treat Williams
  54. Flavia Franzoni
  55. Cormac McCarthy
  56. Glenda Jackson
  57. Daniel Ellsberg
  58. John B. Goodenough
  59. Alan Arkin
  60. Vincenzo D'Amico
  61. Arnaldo Forlani
  62. Luisito Suarez
  63. Milan Kundera
  64. Jane Birkin
  65. Andrea Purgatori
  66. Tony Bennett
  67. Marc Augé
  68. Sinead O'Connor
  69. Vittorio Prodi
  70. Luca Di Meo
  71. Edrissa Sanneh
  72. Mark Margolis
  73. Mario Tronti
  74. Riccardo Laganà
  75. Michela Murgia
  76. Francesco Alberoni
  77. Roberto Colaninno
  78. Carlo Mazzone
  79. Toto Cutugno
  80. Evgenij Viktorovič Prigožin
  81. Mohamed Al Fayed
  82. Giuliano Montaldo
  83. Domenico De Masi
  84. Ian Wilmut
  85. Franco Migliacci
  86. Fernando Botero
  87. Gianni Vattimo
  88. Giovanni Lodetti
  89. Giorgio Napolitano
  90. Armando Sommajuolo
  91. Michael John Gambon
  92. Luca Goldoni
  93. Matteo Messina Denaro
  94. Andrea Branzi
  95. Ettore Mo
  96. Louise Glück
  97. Piper Laurie
  98. Martti Ahtisaari
  99. Burt Young
  100. Sergio Staino
  101. Bobby Charlton
  102. Matthew Perry
  103. Ernesto Ferrero
  104. Luigi Berlinguer
  105. Marina Cicogna
  106. Frank Borman
  107. Davide Renne
  108. Rosalynn Carter
  109. Anna Kanakis
  110. Terry Venables
  111. Frances Hussey Sternhagen
  112. Henry Kissinger
  113. Ellliott Erwitt
  114. Margherita Botto
  115. Shane MacGowan
  116. Marisa Rodano
  117. Ryan O'Neal
  118. Andre Braugher
  119. Antonio Juliano
  120. Toni Negri
  121. Lorenzo Riva
  122. Eugenio Riccomini
  123. Françoise Delbart Bornet
  124. Wolfgang Schäuble
  125. Lee Sun Kyun
  126. Jacques Delors
  127. Gaston Glock
  128. Alda Grimaldi
  129. Paolo Graldi
  130. Tom Wilkinson

Personaggi che ci hanno lasciato nel 2023

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