Paolo Guinigi

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Paolo Guinigi, signore di Lucca

 

Paolo Guinigi è stato uno dei personaggi storici più influenti di Lucca, ricco uomo di affari e governante tra i più apprezzati. Nacque nel 1372 da una delle famiglie più importanti della signoria. Di lui la storia ne ricorda in particolare la gestione politico-amministrativa e la moglie Ilaria del Carretto, la cui tomba scolpita si può ammirare oggi nella Cattedrale di San Martino di Lucca.

Paolo di per se non fu inizialmente un esponente di spicco all’interno della propria famiglia; nato da terze nozze e ultimo di cinque fratelli, viene descritto senza particolari ambizioni giovanili, cresciuto un po' all'ombra del padre (Francesco) e soprattutto del fratello (Lazzaro), a cui fu molto affezionato, e con una discendenza, da parte di madre, particolarmente importante (costei era Filippa di Arbore Serpente, della famiglia degli Antelminelli, una delle più antiche famiglie di Lucca e discendente di Castruccio Castracani).

Da rampollo di una delle più importanti famiglie di mercanti toscani, Paolo passò qualche anno all'estero: prima in quel di Londra nel 1389 e quindi nelle Fiandre ( Bruges) fino al 1392, finché una serie di eventi lo portarono a rientrare in patria e curare gli affari della famiglia in loco. Nel 1400 ricevete il massimo titolo cittadino di Capitano e Difensore del Popolo di Lucca, avendo già da qualche anno assunto alla carica bimestrale nel Consiglio degli Anziani e a quella di commissario di Garfagnana e vicario di Pietrasanta, un contado ricco di contatti commerciali. Raggiunse l'incarico più importante anche a seguito di una serie di eventi fratricidi, che lo portarono ad un conflitto armato contro il fratello Antonio per vendicare l'assassinio del fratello Lazzaro (un altro fratello, Bartolomeo, morì durante le peste che colpì Lucca).

Nella storia di Lucca, Paolo Guinigi è ricordato anche per aver dato avvio alla modernizzazione dell'amministrazione fiscale attraverso la redazione di un nuovo estimo, da lui stesso ordinato dopo una meticolosa visita al contado; per aver abrogato le magistrature repubblicane; per aver istituito un organo consultivo, la cui efficacia venne però ben presto annullata; e per avere comunque sempre tenuto a mente l’opinione pubblica della classe dirigente, mercanti ed ecclesiastici in primis.

Nel frattempo, la vita privata di Paolo Guinigi non fu di certo meno vivace, considerando che si sposò ben quattro volte. Poco prima della morte di Lazzaro, a Paolo venne concessa in sposa l'allora undicenne Maria Caterina Castracani degli Antelminelli, anch'essa come sua madre erede della influente dinastia, la quale morì tuttavia prematuramente prima che il matrimonio potesse essere consumato. Del Castracani, Paolo aveva indubbiamente più che buona stima, tanto che uno dei suoi desideri primari fu quello di riprendere il progetto architettonico della fortezza dell'Augusta, già abbattuta nel 1370. Paolo divenne abile amministratore della cosa pubblica, intelligente mediatore di conflitti e di situazioni che con lungimiranza portarono risultati positivi alla sua Lucca. Fu anche per questo che,  ignorando una congiura ai suoi danni da parte del cugino vescovo (Nicolao), riuscì ad arrivare per questa stessa questione direttamente al pontefice, dal quale ottenne in cambio concessioni e benefici in senno alla diocesi lucchese. Quale fedele sostenitore del papato, peraltro durante i difficili anni del Grande Scisma (1370-1417), ottenne in dono da Gregorio XII la Rosa d’oro, prestigioso riconoscimento; questo viene testimoniato nelle cronache dell'epoca al 1408, anno di visita del papa a Lucca (visita organizzata in una sorta di tentativo, seppur fallito, di avvicinamento all'antipapa di Avignone (Benedetto XIII), ospite a soli 85 km di distanza, in quel di Portovenere).

Dopo essere rimasto vedovo all'età di 24 anni, sposò nel 1403 la donna per la quale oggi Lucca è anche città di maggiore visita turistica e culturale, Ilaria del Carretto. Costei era una nobile ragazza poco più che ventenne, parte della casata dei marchesi di Savona, e dalla quale egli ebbe un primo figlio Ladislao e quindi una figlia, Ilaria Minor, nata nel 1405, e a cui seguì l'immatura morte per parto della stessa Ilaria. Alla morte della sua sposa Paolo commissionò l'opera del famoso sarcofago allo scultore Jacopo della Quercia (abbiamo dedicato un'ampia sezione alla figura di Ilaria del Carretto e suo monumento funebre vedi qui).

Il matrimonio di Paolo Guinigi con Ilaria del Carretto fu un matrimonio anche politico, come quasi tutti i matrimoni di allora, visto che indirettamente sanciva i contatti con la potente famiglia dei Visconti a Milano. Fu così che, grazie alla posizione guadagnata, il Guinigi riscosse successo come mediatore tra le maggiori signorie di confine, tra tutte Genova e Firenze. Dopo tre anni dalla morte di Ilaria, Paolo si risposò per la terza volta (1408), con una nobile di Camerino (Piacentina da Varano) della casata di Ferrara, e quindi ancora una volta nel 1420, con Jacopa Trinci, di stirpe longobarda, figlia dei signori di Foligno, i cui festeggiamenti furono celebrati nella nuova dimora che verrà poi conosciuta ai posteri come Museo Villa Guinigi.

Dall'altra parte, i rapporti tra Lucca e Firenze rimasero piuttosto tesi, tanto che nel 1429 la città fu attaccata dai Fiorentini per via dell'alleanza con i Milanesi, i quali tuttavia non arrivarono mai ad espugnare le famose Mura di Lucca, anche grazie anche all'intervento di Ladislao, figlio di Paolo.

La caduta della città fu scongiurata ma ben presto né seguì un intenso caos politico, che portò ad una rivolta popolare e alla fine della signoria. Paolo fu condannato a morte, avvenuta nel carcere di Pavia nel 1432.

 

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